Re: GRECIA-RI-ELEZIONI POLITICHE 2012-17 GIUGNO
Inviato: 17/06/2012, 12:10
Grecia al voto, test sull'euro
Europa col fiato sospeso
17 giugno 2012
A - A
In Grecia alle 7 ora locale (le 6 in Italia) si sono aperti i seggi per le elezioni legislative, riconvocate dopo quelle - inconcludenti - del 6 maggio scorso. Su una popolazione complessiva di circa 11 milioni di persone, gli aventi diritto al voto sono poco più di 9.850.000 ma alle ultime consultazioni gli astenuti erano stati quasi il 40%.
Le operazioni di voto si concluderanno alle 19 ora locale e, secondo quanto annunciato dal ministero degli Interni, le prime proiezioni dovrebbero essere disponibili entro due-tre ore dal momento della chiusura delle urne, sempre che tutto proceda senza imprevisti.
I sondaggi non indicano un chiaro vincitore, ma registrano un'altalena tra Nuova Democrazia di Antonis Samaras, lo storico partito conservatore greco, e Syriza, la sinistra radicale del giovane leader Alexis Tsipras.
«Da oggi comincia una nuova epoca per la Grecia»: così ha detto Antonis Samaras, il leader di Nea Dimokratia (centro-destra), subito dopo aver deposto la propria scheda nell'urna in un seggio di Kalamata, città di cui è originario, nel Peloponneso meridionale. Anche il leader del Pasok, Evangelos Venizelos, ha già votato stamani, ma non ha fatto dichiarazioni alla stampa.
MERKEL: «VOTATE CHI RISPETTA ACCORDI»
«Votate per chi rispetta gli accordi»: ultimo appello europeo ai greci, alla vigilia di un voto cruciale. «E' molto importante che nelle elezioni il risultato sia la formazione di un governo che dica 'Ok, terremo fede agli accordi'», è il pressing di Angela Merkel, la cancelliera che tiene in scacco l'Europa e combatte Syriza, il partito della sinistra che potrebbe vincere le elezioni. E provocare la fine dell'eurozona, se manterrà fede al programma di rinegoziazione radicale delle condizioni di austerità per il secondo piano di aiuti.
IL VOTO DELLA PAURA ALLA VIGILIA DEL VOTO
Qualcuno, nel ristorante nel quartiere turistico di Plaka, ironizza con il cameriere: «Prenditi questa mancia, è l'ultima in Euro, la prossima te la dò in dracme». Molti altri parlano con passione di calcio, poco prima della partita decisiva della Grecia contro la Russia agli Europei. Atene, alla vigilia di un voto decisivo per le sorti del Paese e forse dell'intera Eurozona, vive un «normale» sabato estivo con caldo, turisti, bar pieni. La crisi, la disoccupazione, l'euro e il suo futuro, persino le decine di negozi chiusi che si incontrano passeggiando sembrano cose astratte, lontane.
Quello del 6 maggio era il voto della rabbia, questo è il voto dell'incertezza, della paura del futuro. E quindi si ricorre al fatalismo, in questo sabato di riflessione e silenzio pre-elettorale: «E che possiamo fare, sarà quel che sarà...», dice il negoziante Petros, «speriamo almeno di battere i russi!».
PRIMI EXIT POLL ALLE 18 (ORA ITALIANA)
Stasera alle 18 ora italiana, alla chiusura dei seggi, il mondo riceverà dai primi exit poll un'indicazione sulla scelta dei circa 9,8 milioni di greci chiamati alle urne. La battaglia - dagli esiti assai incerti, si parla di circa 700.000 elettori che non sanno cosa scegliere - si è ristretta tra Nea Dimokratia, la formazione di centrodestra guidata da Antonis Samaras, e Syriza, la formazione di sinistra portata alla ribalta dalla nuova stella della politica greca, il 37enne Alexis Tsipras. I primi vogliono tenere in vita il Memorandum - l'intesa con la comunità internazionale che garantisce vitali prestiti ad Atene in cambio di durissime misure di austerità - pur ammorbidendolo. I secondi, pur dichiarando di voler tenere il paese nell'Eurozona, vogliono cestinare il 'Mnimonio' (il memorandum in greco), sostituendolo con un Piano nazionale per la crescita e lo sviluppo che cancelli gran parte dei tagli invisi alla popolazione. Chiunque vinca - gli ultimi sondaggi danno queste due formazioni testa a testa attorno al 25-30% - sembra inevitabile che il voto produca un governo di coalizione più o meno allargata. Un governo che dovrà come prima cosa decidere cosa fare del Memorandum: secondo le condizioni dell'intesa con Ue, Bce e Fmi, entro il 30 giugno il Parlamento ellenico dovrà varare tagli per ulteriori 11 miliardi alla spesa pubblica. Se questa condizione non sarà rispettata, l'Europa potrebbe bloccare la prossima tranche di aiuti: un colpo micidiale per le casse semivuote dello Stato greco, che rischia di non avere liquidità sufficiente già nel mese di luglio.
http://www.unita.it/mondo/grecia-al-vot ... o-1.421456
Europa col fiato sospeso
17 giugno 2012
A - A
In Grecia alle 7 ora locale (le 6 in Italia) si sono aperti i seggi per le elezioni legislative, riconvocate dopo quelle - inconcludenti - del 6 maggio scorso. Su una popolazione complessiva di circa 11 milioni di persone, gli aventi diritto al voto sono poco più di 9.850.000 ma alle ultime consultazioni gli astenuti erano stati quasi il 40%.
Le operazioni di voto si concluderanno alle 19 ora locale e, secondo quanto annunciato dal ministero degli Interni, le prime proiezioni dovrebbero essere disponibili entro due-tre ore dal momento della chiusura delle urne, sempre che tutto proceda senza imprevisti.
I sondaggi non indicano un chiaro vincitore, ma registrano un'altalena tra Nuova Democrazia di Antonis Samaras, lo storico partito conservatore greco, e Syriza, la sinistra radicale del giovane leader Alexis Tsipras.
«Da oggi comincia una nuova epoca per la Grecia»: così ha detto Antonis Samaras, il leader di Nea Dimokratia (centro-destra), subito dopo aver deposto la propria scheda nell'urna in un seggio di Kalamata, città di cui è originario, nel Peloponneso meridionale. Anche il leader del Pasok, Evangelos Venizelos, ha già votato stamani, ma non ha fatto dichiarazioni alla stampa.
MERKEL: «VOTATE CHI RISPETTA ACCORDI»
«Votate per chi rispetta gli accordi»: ultimo appello europeo ai greci, alla vigilia di un voto cruciale. «E' molto importante che nelle elezioni il risultato sia la formazione di un governo che dica 'Ok, terremo fede agli accordi'», è il pressing di Angela Merkel, la cancelliera che tiene in scacco l'Europa e combatte Syriza, il partito della sinistra che potrebbe vincere le elezioni. E provocare la fine dell'eurozona, se manterrà fede al programma di rinegoziazione radicale delle condizioni di austerità per il secondo piano di aiuti.
IL VOTO DELLA PAURA ALLA VIGILIA DEL VOTO
Qualcuno, nel ristorante nel quartiere turistico di Plaka, ironizza con il cameriere: «Prenditi questa mancia, è l'ultima in Euro, la prossima te la dò in dracme». Molti altri parlano con passione di calcio, poco prima della partita decisiva della Grecia contro la Russia agli Europei. Atene, alla vigilia di un voto decisivo per le sorti del Paese e forse dell'intera Eurozona, vive un «normale» sabato estivo con caldo, turisti, bar pieni. La crisi, la disoccupazione, l'euro e il suo futuro, persino le decine di negozi chiusi che si incontrano passeggiando sembrano cose astratte, lontane.
Quello del 6 maggio era il voto della rabbia, questo è il voto dell'incertezza, della paura del futuro. E quindi si ricorre al fatalismo, in questo sabato di riflessione e silenzio pre-elettorale: «E che possiamo fare, sarà quel che sarà...», dice il negoziante Petros, «speriamo almeno di battere i russi!».
PRIMI EXIT POLL ALLE 18 (ORA ITALIANA)
Stasera alle 18 ora italiana, alla chiusura dei seggi, il mondo riceverà dai primi exit poll un'indicazione sulla scelta dei circa 9,8 milioni di greci chiamati alle urne. La battaglia - dagli esiti assai incerti, si parla di circa 700.000 elettori che non sanno cosa scegliere - si è ristretta tra Nea Dimokratia, la formazione di centrodestra guidata da Antonis Samaras, e Syriza, la formazione di sinistra portata alla ribalta dalla nuova stella della politica greca, il 37enne Alexis Tsipras. I primi vogliono tenere in vita il Memorandum - l'intesa con la comunità internazionale che garantisce vitali prestiti ad Atene in cambio di durissime misure di austerità - pur ammorbidendolo. I secondi, pur dichiarando di voler tenere il paese nell'Eurozona, vogliono cestinare il 'Mnimonio' (il memorandum in greco), sostituendolo con un Piano nazionale per la crescita e lo sviluppo che cancelli gran parte dei tagli invisi alla popolazione. Chiunque vinca - gli ultimi sondaggi danno queste due formazioni testa a testa attorno al 25-30% - sembra inevitabile che il voto produca un governo di coalizione più o meno allargata. Un governo che dovrà come prima cosa decidere cosa fare del Memorandum: secondo le condizioni dell'intesa con Ue, Bce e Fmi, entro il 30 giugno il Parlamento ellenico dovrà varare tagli per ulteriori 11 miliardi alla spesa pubblica. Se questa condizione non sarà rispettata, l'Europa potrebbe bloccare la prossima tranche di aiuti: un colpo micidiale per le casse semivuote dello Stato greco, che rischia di non avere liquidità sufficiente già nel mese di luglio.
http://www.unita.it/mondo/grecia-al-vot ... o-1.421456