Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Rispondi
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da iospero »

da Linkiesta

Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma
di Francesco Cancellato

Non è solo un’astratta questione di etica sociale, peraltro. Tra il 1987 e il 2008 la ricchezza media è cresciuta solo per le classi di età superiori ai 51 anni e diminuita per tutte quelle precedenti. Nel medesimo periodo, gli over 65 hanno più che duplicato il loro patrimonio, gli under 30 l’hanno meno che dimezzato. Provate a chiedervi se per caso c’entrano le riforme a margine del mercato del lavoro e il dogma dei diritti acquisiti, con quello che parecchi definiscono, non a torto, come un vero e proprio furto generazionale.

Non può essere solamente colpa del sindacato, tuttavia. Le responsabilità della politica sono altrettante, se non maggiori. Responsabilità figlie soprattutto della pavidità di perdere voti scontentando una platea più ampia di elettori, nonostante si sia pienamente coscienti di essere di fronte a una palese ingiustizia: «Qualcuno ha ricevuto troppo, sospendiamo la Costituzione, i diritti acquisiti non valgono più e rifacciamo la ridistribuzione», ha dichiarato poco più di un anno fa l’allora ministro del lavoro Enrico Giovannini. Gli ha fatto eco, qualche mese fa, il suo successore Giuliano Poletti: « È iniquo che mio figlio o mio nipote non possa avere le condizioni minimali di garanzia e tutela e che io possa mantenere quello che mi sono acchiappato nel '75».

Se due ministri su due titolari del dicastero che più di ogni altro si trova a dover fare i conti coi diritti acquisiti, la pensano allo stesso identico modo è il segnale che qualcosa non va. Se nessuno dei due è riuscito a scalfire il dogma dei diritti acquisiti, vuol dire che il problema vale doppio. Che chi governa non è in grado di dar seguito coi fatti ai propri principi, a causa di un ordinamento che non consente di porre rimedio a questa ingiustizia, rendendosi conto per primo che le riforme strutturali che porta avanti sono inique. Probabilmente, è lo stesso problema con cui avrà a che fare il neopresidente dell'Inps Tito Boeri, che insieme a Tommaso Nannicini (consigliere di Matteo Renzi sui temi del lavoro) scrisse proprio su Linkiesta che tassare le pensioni d'oro sarebbe stato sacrosanto, non per cassa, bensì «per equità».

Se quel che manca è il coraggio, ci auguriamo che il 2015 ne porti a piene mani a chi sta oggi al governo. E che questo coraggio serva per adottare riforme che siano finalmente uguali per tutti. La strada è impervia, lo sappiamo, e porta dritta a una necessaria modifica della Costituzione che contemperi il diritto alla non retroattività della pena - è sempre Nannicini a parlarne, in un altro bell'articolo su Linkiesta - con un principio di equità attuariale - se verso un tot di contributi ho diritto a una determinata prestazione - e generazionale - a parità di lavoro o di contributi versati, l'anzianità non può essere un fattore di discriminazione. Non dovesse accadere, confidiamo che il coraggio arrivi a chi per decenni ha subito senza fiatare. E che tutto quel fiato risparmiato gli serva per alzare, finalmente, la voce.
-----------------------------------------

A proposito di compiti a casa da farsi o riforme per far ripartire il Paese in Italia, come in Grecia, ce ne sono tante che riguardano alcuni ( tanti) privilegiati e non i soliti lavoratori del ceto medio o medio-basso.
cardif
Messaggi: 155
Iscritto il: 24/01/2015, 20:23

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da cardif »

Un contratto tra due soggetti (privati o Enti che siano) non può essere modificato dopo, unilateralmente.
Una scelta individuale basata su diritti concessi da una legge non può resa 'sbagliata' a posteriori, per il cambiamento della legge.
E questo anche nel caso che siano state regole che poi si sono rivelate inique.
Penso che questi impedimenti rientrino in uno dei due elementi fondamentali su cammina la democrazia: il rispetto delle regole.

Nel caso specifico, sono d'accordo che l'aver concesso pensioni d'oro (anche ad Amato, tié) è stato iniquo, e si doveva cambiare il meccanismo già da tempo.
Ma uno nuovo meccanismo di calcolo, che può e deve essere introdotto, con un limite massimo sul cumulo delle pensioni e indennità varie, dovrebbe valere per il futuro. E, col metodo contributivo, vanno eliminati i 'contributi figurativi'.
Non credo che siano i cittadini a dover perdere dei diritti per far quadrare i conti di un Ente (in questo caso dell'Inps).
Penso che gli enti debbano essere strutturati al servizio dei Cittadini.
Il reddito da pensione è equivalente al reddito da lavoro, per l'equità fiscale dei contribuenti.
Allora farà male a molti e perciò non se ne parla, ma penso che la via coraggiosa e legittima sia quella dell'aumento delle aliquote irpef sui redditi alti. Lo propone anche Obama, quindi non si dica che è una misura da 'comunista'.

cardif
Maucat
Messaggi: 1079
Iscritto il: 19/04/2012, 12:04

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da Maucat »

cardif ha scritto:Un contratto tra due soggetti (privati o Enti che siano) non può essere modificato dopo, unilateralmente.
Una scelta individuale basata su diritti concessi da una legge non può resa 'sbagliata' a posteriori, per il cambiamento della legge.
E questo anche nel caso che siano state regole che poi si sono rivelate inique.
Penso che questi impedimenti rientrino in uno dei due elementi fondamentali su cammina la democrazia: il rispetto delle regole.

Nel caso specifico, sono d'accordo che l'aver concesso pensioni d'oro (anche ad Amato, tié) è stato iniquo, e si doveva cambiare il meccanismo già da tempo.
Ma uno nuovo meccanismo di calcolo, che può e deve essere introdotto, con un limite massimo sul cumulo delle pensioni e indennità varie, dovrebbe valere per il futuro. E, col metodo contributivo, vanno eliminati i 'contributi figurativi'.
Non credo che siano i cittadini a dover perdere dei diritti per far quadrare i conti di un Ente (in questo caso dell'Inps).
Penso che gli enti debbano essere strutturati al servizio dei Cittadini.
Il reddito da pensione è equivalente al reddito da lavoro, per l'equità fiscale dei contribuenti.
Allora farà male a molti e perciò non se ne parla, ma penso che la via coraggiosa e legittima sia quella dell'aumento delle aliquote irpef sui redditi alti. Lo propone anche Obama, quindi non si dica che è una misura da 'comunista'.

cardif
Dipende da cosa intendi per alti, già in Italia un reddito oltre i 33.000 è tassatissimo quindi la soluzione dovrebbe essere rimodulare la progressività dell'imposta abbassando un poco quelle intermedie e aumentando quelle sui redditi medio/alti (da 60.000 in su) e quelle sulle rendite patrimoniali in modo da rendere vantaggioso lavorare e produrre contro il parassitismo della rendita finanziaria. Io riterrei opportuna anche un'area no tax per i carichi familiari per i redditi sotto la soglia di cui sopra, ovviamente tutto ciò va bene se si combatte seriamente l'evasione e l'elusione fiscale.
cardif
Messaggi: 155
Iscritto il: 24/01/2015, 20:23

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da cardif »

Maucat ha scritto:
Dipende da cosa intendi per alti
Certo.
Dopo una lotta effettiva alle elusioni ed evasioni.
Dopo la riduzione della spesa con l'eliminazione di quelle inutili, come i tanti Enti, ecc.
Nel rispetto della progressività dell'imposizione in funzione della capacità contributiva, rimodulazione delle aliquote irpef, ecc ecc.

cardif
soloo42001
Messaggi: 151
Iscritto il: 09/01/2015, 10:40

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da soloo42001 »

Negli anni il meccansismo di "progressività" fiscale è stato totalmente distorto.

Doveva essere un mezzo per avere equità fiscale e ridistribuzione della ricchezza
(tramutata in servizi sociali a carico dell'erario).

E' stato invece usato per pagare vizi e stravizi della casta,
Casta costituita non solo politici, ma da tutti coloro che ritengono di essere
AL DI SOPRA DEL VULGO, per cui il loro contributo alla res publica deve essere
simbolico, e comunque non oltre ciò che ritengono ragionevole nel loro egoismo
ipocrita.

In questa "casta allargata" ci si trova di tutto, è una parte consistente e potente
dei cittadini italiani: imprenditori cialtroni, chiesa clericale, borghesia clientelare,
evasori, elusori, e compagnia bella.
Parliamo di milioni di persone.

Ebbene per consentire a costore di mangaire (come cavallette) a un certo punto
è stato necessario introdurre il "sostituto d'imposta".
Ciò affinchè la plebe dei dipendenti paga fino all'ultimo centesimo, lorsignori
che invece possono scegliere di anno in anno quanto reddito far figurare,
lorsignori hanno le cedolari, le convenzioni, gli studi di settore, deduzioni a non
finire, ecc.

Ma non bastava... le cavallette sono milioni, per cui si è dovuto "rimodulare"
le aliquote fiscali.

Trasformando un meccanismo virtuoso in una sorta di schiacciasassi volto a normalizzare
I redditi netti dei dipendenti il più possibile verso il basso.
Con lo scopo di pescare più tasse possibili fra i dipendenti, pur mantenendo una parvenza
di equità.
Per cui abbiamo 5 aliquote, altissime, aventi lo scopo di "raccogliere tasse", il più possibile
in modo di dare da mangiare alle cavallette, ma senza ridistribuire niente perchè quando le
cavallette hanno spolpato tutto di fondi per i servizi ne rimangono ben pochi.

Purtroppo va detto che "la sinistra" questo meccanismo l'ha legittimato laddove ci si ostina
a considerare "ricco" uno che guadagna 40000 euro.
E' chiaro che chi guadagna 40000 sta meglio di chi guadagna 15000.
Ma davvero questo giustifica che si passi da un'aliquota reale del 25% a una del 40-50%?

Sarebbe interessante confrontarci con la Germania.
Servizi a parte, capire come sono modulate le aliquote sui redditi personali.

Non apro, per amor di patria, il discorso partite iva e spese deducibili.


soloo42000
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da iospero »

Allora farà male a molti e perciò non se ne parla, ma penso che la via coraggiosa e legittima sia quella dell'aumento delle aliquote irpef sui redditi alti. Lo propone anche Obama, quindi non si dica che è una misura da 'comunista'.

cardif
Oggi 38.500,00 euro è il reddito familiare in Lombardia ( per il resto d' Italia è di € 36.151,98 ) sopra il quale i pensionati non hanno esenzioni per i tiket sanitari, parlare di reddito familiare mi sembra anche una cosa giusta ( cosa dimenticata da Renzi per i bonus da € 80).
Sotto questa cifra mi sembrerebbe giusto diminuire le aliquote IRPEF e aumentarle progressivamente sui redditi familiari più alti arrivando ad aliquote anche dell'80%. ( a quei livelli .....).
Altra notevole distorsione da correggere in una economia neocapitalista sarebbe tassare in modo significativo il patrimonio in eredità, questo per essere coerenti nel premiare il merito e non il sangue dinastico.
L'altra tassa che non dovrebbe mancare è quella sui grandi patrimoni, oggi invece con le tasse sulla casa si è scelto di tassare il maggior numero di cittadini .
Ultima modifica di iospero il 30/01/2015, 10:58, modificato 1 volta in totale.
cardif
Messaggi: 155
Iscritto il: 24/01/2015, 20:23

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da cardif »

Senza andare troppo nei dettagli, ma nei primi anni '80 l'aliquota saliva progressivamente fino al 65% oltre i 500 mln di lire di allora.
Oggi la massima è del 43% oltre i 75mila €; non va oltre.
Non c'è stata una politica di redistribuzione del reddito (nemmeno attraverso i servizi), ma una concentrazione sempre crescente della ricchezza in mano a sempre meno persone, ma nel mondo da Reagan in poi.
Cose abbondantemente risapute, contro cui, però, non pare che si voglia fare niente.

cardif
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da iospero »

- Oxfam pubblica il nuovo rapporto "Grandi disuguaglianze crescono" con un dato che desta preoccupazione: nel 2016, l’1% della popolazione mondiale possiederà più del restante 99%.

-se si ha la fortuna (e perché no il merito) di ricadere nell'1% più ricco: la prospettiva di crescita dell'assegno mensile è vicina al 1.500 per cento.

NEgli USA Tasse più alte per i ricchi per assicurare 320 miliardi da redistribuire alle famiglie a basso e medio reddito in difficoltà per finanziare programmi di aiuto. E' il nuovo piano di Barack Obama che dichiara guerra alla disuguaglianza.
cardif ha scritto:

Un contratto tra due soggetti (privati o Enti che siano) non può essere modificato dopo, unilateralmente.
Una scelta individuale basata su diritti concessi da una legge non può resa 'sbagliata' a posteriori, per il cambiamento della legge.
E questo anche nel caso che siano state regole che poi si sono rivelate inique
.
Quanto scrivi è del tutto corretto, ma in Grecia abbiamo visto che quando uno Stato è sull'orlo del fallimento tutto è possibile.
Anche lo Stato italiano con i suoi 2.300miliardi di debito pubblico si potrebbe considerarlo sull'orlo del fallimento e come avviene per qualsiasi impresa o società fallita che non può pagare i creditori in base ai contratti fatti si cerca di trovare delle soluzioni e dare delle priorità con quanto resta
dei beni . In definitiva si tratterebbe di rivedere nel complesso tutte le spese del personale in servizio o in pensione a carico dello Stato e rimodularlo con criteri più equi che tengano conto in primis delle necessità minime e poi dei meriti e delle competenze in una scala in cui i compensi dovrebbero rimanere in una scala da uno a dieci ( esempio) in modo tale da rientrare nelle possibilità di spesa dello Stato.

---------------------------------------
Piketty ha cambiato la scienza economica, sostiene Krugman. Di sicuro è arrivato al momento giusto: dopo sette anni di crisi, in tutto il mondo gli economisti tirano un sospiro di sollievo. Finalmente c’è una nuova narrazione che spiega cosa sta succedendo. E assolve tutti. I ricchi che si arricchiscono, i politici che non fanno abbastanza politiche re-distributive , gli imprenditori che non investono nell’economia reale, le banche che non prestano. Piketty ha aperto un dibattito. Adesso ci vuole qualcuno (di sinistra) che scopra come distruggere la Pikettynomics e il suo cuore che Robert Solow identifica nel “meccanismo del ricco che diventa più ricco”.
cardif
Messaggi: 155
Iscritto il: 24/01/2015, 20:23

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da cardif »

iospero ha scritto:in Grecia abbiamo visto che quando uno Stato è sull'orlo del fallimento tutto è possibile.
Anche lo Stato italiano con i suoi 2.300miliardi di debito pubblico si potrebbe considerarlo sull'orlo del fallimento ...
Io credo che prima di ogni cosa ci debbano essere sei principi (quelli con due i) fondamentali, da rispettare. E uno di questi è il rispetto dei patti contrattuali.
Quello che c'è da aggiustare per esigenza di cassa, anche se conseguenza di un contratto sbagliato, non lo si può fare contravvenendo ad un principio.

Che tutto sia possibile d'accordo. Pure dopo Weimar c'è stato un certo 'possibile' dopo che nel 1923 s'era arrivati a stampare il papiermark (fino a tagli da 100.000.000.000.000 di marchi: centomila miliardi. Sai che ridere alla cassa per pagare un chilo di patate).
Da aggiustare c'è certamente la politica economica attuata, che ha consentito ai ricchi di arricchirsi sempre di più.
In Usa un manager arriva a guadagnare 343 volte la paga del suo autista (nel 1980 il rapporto era 1 a 42). In Italia, con Marchionne siamo arrivati a 6.400 (però nell'arco di alcuni anni di ad e comprese le stock option; va detto per capire come è riuscito ad arrivare alla fine del mese).
Uno a caso:
http://www.quifinanza.it/2476/soldi/man ... n-piu.html

Va corretta la concentrazione della ricchezza in mano a pochi e la sempre maggiore finanziarizzazione delle risorse.
Chi glielo faceva fare ad un imprenditore che aveva una disponibilità di 10 mln di €, per esempio, a continuare a lottare per la conquista del mercato, a spendere in ricerca, a sostenere gli alti oneri sulla mano d'opera, ecc ecc?
Aveva l'alternativa di speculare in borsa con ottimi risultati, o investire in titoli di Stato e trarre un guadagno maggiore, per la bassa tassazione al 12,5% a cui sono sottoposti gli interessi che si maturano.
E' solo speculazione teoretica che l'imprenditore che paga meno tasse può investire di più e, quindi, creare più posti di lavoro.

Ma l'argomento è sulle pensioni d'oro. E io mica dico che sta bene così. Vanno tagliate eccome.
Sentinelli prende 1.173.000 € all'anno di pensione e gliene restano 675.440 al netto dell'irpef con le aliquote di adesso.Nel 1986 gliene sarebbero rimasti 436.038. Avrebbe lasciato 239.361 € nelle casse dell'Erario, solo per l'irpef. E lui da solo.
E avrebbe vissuto bene lo stesso, almeno secondo me.
Dico solo che sarebbe perfettamente legale aumentare le aliquote, senza contravvenire a nessun principio.

Il debito italiano è eccessivo. E nemmeno questo governo pone un freno alla sua crescita. Ma non credo che siamo vicini all'insolvenza, tra patrimoni pubblici e risparmi privati.
C'è molto spreco da ridurre, questo sì (che fine ha fatto la revisione di spesa di Cottarelli?)

Nel mio piccolo, naturalmente. Krugman e Piketty sono al di sopra.

ciao, cardif
flaviomob
Messaggi: 386
Iscritto il: 08/01/2015, 0:53

Re: Diritti acquisiti, è ora di cancellare il dogma

Messaggio da flaviomob »

Perfettamente d'accordo, Cardif.
Tra l'altro la ricchezza privata in Italia è, se non ricordo male, tre - quattro volte il debito pubblico cumulato. Non rischiamo nessun fallimento se i ricchi iniziano a pagare la loro parte, si combattono evasione e corruzione oltre, ovviamente, a stipendi e pensioni d'oro per i soliti noti.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Google [Bot] e 3 ospiti