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camillobenso
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Nozze gay, l’arcivescovo di Dubino: “Rivoluzione”. Alfano: “Solo unioni civili”
La Chiesa in Irlanda "deve fare i conti con la realtà", ha detto l'alto prelato. Molti i politici italiani intervenuti a commentare la travolgente vittoria dei "sì" al referendum sui matrimoni omosessuali, compreso il leader NCD che ha ribadito una posizione di chiusura. La grande soddisfazione per questo risultato ha raggiunto anche Bono, che dal palco di Phoenix ha dedicato 'Pride' agli irlandesi
di F. Q. | 24 maggio 2015


La Chiesa in Irlanda “deve fare i conti con la realtà”: a parlare così è l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin. All’indomani della schiacciante vittoria dei “sì” al referendum sul matrimonio gay, l’alto prelato ammette: “Ci dobbiamo fermare, guardare ai fatti e metterci in ascolto dei giovani. Non si può negare l’evidenza”. Lui naturalmente ha votato “no” ma afferma di vedere in questo risultato una “rivoluzione sociale“. D’altra parte, ammette lo stesso Martin, “la maggior parte dei giovani che hanno votato “sì” sono il ‘prodotto’ delle nostre scuole cattoliche. Questa è una sfida anche per la Chiesa”. I diritti degli omosessuali vanno quindi rispettati, secondo l’alto prelato, ma “senza cambiare la definizione di matrimonio”.

E molti sono i politici italiani intervenuti a commentare la travolgente vittoria dei “si” nella cattolicissima Irlanda. Secondo il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, “la nostra posizione è chiara: sì alle unioni civili, sì al riconoscimento dei diritti delle persone con un rafforzamento patrimoniale di questi diritti, no alla equiparazione al matrimonio, no alla reversibilità della pensione, no alle adozioni dei figli”. Mara Carfagna, ospite de “L’Intervista di Maria Latella su SkyTg24 ha affermato che “le coppie omosessuali sono un fenomeno diffuso nella nostra società, all’interno di un vuoto normativo che crea diseguaglianze e confusione. Ho presentato una proposta di legge e ora all’interno del mio partito oggi c’è un atteggiamento di apertura. Bisogna riconoscere diritti e doveri a chi ancora non li ha, non stiamo parlando di togliere diritti a chi già ce li ha”. “Dall’Irlanda una spinta in più. È tempo che anche l’Italia abbia una legge sulle unioni civili. Essere europei significa riconoscere i diritti”, scrive invece la presidente della Camera, Laura Boldrini.

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Dopo l’esito del referendum irlandese, sono arrivati a 21 i Paesi nel mondo nei quali è possibile il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Si tratta di Olanda, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Finlandia, Portogallo, Islanda, Danimarca, Francia, Regno Unito, Lussemburgo, Canada, Stati Uniti, Argentina, Brasile, Uruguay, Sudafrica e Nuova Zelanda. L’ultimo a riconoscerlo – e il 13esimo in Europa – è stata lo scorso marzo la Slovenia. E la soddisfazione per “la valanga a Dublino” ha raggiunto anche Bono, a Phoenix (Arizona): “E’ il momento per noi di ringraziare la gente che porta pace nel nostro Paese. Oggi abbiamo la pace in Irlanda, e in effetti proprio in questo giorno abbiamo la vera uguaglianza in Irlanda”, ha detto dal palco del tour ‘INNOCENCE+EXPERIENCE’. “Milioni di persone sono andate a votare ieri per dire che l’amore è la più alta legge sulla terra, l’amore. Se Dio ci ama, chiunque amiamo e da qualsiasi posto proveniamo, allora perché non può farlo lo Stato?”, ha aggiunto il frontman degli U2, prima di dedicare ‘Pride (In the name of love)’ agli irlandesi.


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camillobenso
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Re: IL MONDO CHE CAMBIA

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LA VITA NEGATA


da IFQ:


“Il sì alle nozze gay è sconfitta per l’umanità”
L’attacco del segretario di Stato vaticano Parolin
Irlanda, dopo il sì al referendum l’arcivescovo di Dublino ha detto: “La Chiesa faccia i conti con la realtà


Da piccolo frequentavo l'oratorio perché malato del calcio giocato. Ma anche perché era il periodo canonico di prima comunione e cresima.

I preti allora sostenevano che tutto il creato dipendesse dalla volontà di Dio.

Se i gay esistono esiste anche un loro diritto alla vita, che quel mondo nega con grande tenacia.

Che poi ci siano preti gay, fanno finta che il problema non esiste.

Giovanni XXIII, che tendeva a spaccare gli schemi del tempo, fece a suo tempo presente l'omosessualità nei luoghi della formazione dei sacerdoti.

Per contro, a chi appartiene alla mia generazione, fa sempre un certo effetto vedere due maschi che si baciano in pubblico. Non se si baciano due femmine. Questo l'abbiamo sempre visto. I maschi non è molto gradevole.

Ma il diritto alla vita e alla loro sessualità è un diritto inalienabile.

Basta che la pratichino come tutti, nella discrezionalità comune a tutti.

Questi vescovoni e questi cattolici sono proprio incomprensibili.

Sostengono l'esistenza di Dio, che tutto il creato dipende da lui. Poi lo contestano, ad esempio sui gay.

Allora a causa della giovane età assorbivo tutto.

Non così nella fase finale della vita, dove la logica e la coerenza hanno la sua importanza. Il suo peso.

Seguendo la logica cattolica, se tutto dipende da Dio, anche la presenza diffusa dei gay appartiene alla volontà di Dio.

Però non è così per il mondo del Vaticano e per un certo mondo cattolico.
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