MOVIMENTO 5 STELLE
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MOVIMENTO 5 STELLE
L’ANALISI- DA CORRIERE.IT
I grillini e i nuovi elettori: arrivano
da scuola, imprese e professionisti
Le analisi dopo i sondaggi. «Ci ha aiutato anche la tv»
di Emanuele Buzzi
MILANO Un picco, il massimo storico. I numeri dei Cinque Stelle - stando ai sondaggi - continuano a crescere. Dopo l’analisi di Scenari Politici ripresa dal blog di Beppe Grillo qualche settimana fa (che dava la forbice tra Pd e M5S ridotta a soli tre punti, 29 contro 26), un nuovo rilevamento (stavolta di Piepoli per La Stampa ) rischia di rovesciare gli equilibri della politica: nel caso di una alleanza Pd-Ncd, il Movimento sarebbe la prima forza politica in Italia, con il 29% dei consensi. Dati che hanno ovviamente portato entusiasmo tra i Cinque Stelle. «Il nostro trend è in crescita dalla prima edizione di Italia 5 Stelle - commenta Roberta Lombardi -. Dopo le Europee c’era stato un momento di scoramento, ma poi il rilancio è passato soprattutto dai territori».MILANO Un picco, il massimo storico. I numeri dei Cinque Stelle - stando ai sondaggi - continuano a crescere. Dopo l’analisi di Scenari Politici ripresa dal blog di Beppe Grillo qualche settimana fa (che dava la forbice tra Pd e M5S ridotta a soli tre punti, 29 contro 26), un nuovo rilevamento (stavolta di Piepoli per La Stampa ) rischia di rovesciare gli equilibri della politica: nel caso di una alleanza Pd-Ncd, il Movimento sarebbe la prima forza politica in Italia, con il 29% dei consensi. Dati che hanno ovviamente portato entusiasmo tra i Cinque Stelle. «Il nostro trend è in crescita dalla prima edizione di Italia 5 Stelle - commenta Roberta Lombardi -. Dopo le Europee c’era stato un momento di scoramento, ma poi il rilancio è passato soprattutto dai territori».
Leitmotiv nell’analisi degli eletti pentastellati è «la coerenza, il metodo, il rispetto verso programmi ed elettori». Ma sull’impennata (virtuale) ci sono visioni diverse. Lombardi punta sulla fattività del Movimento: «Restituiamo gli stipendi, aiutiamo le aziende con il fondo per microcredito, anche in Sicilia ci siamo sostituiti a uno Stato assente con la realizzazione della trazzera». «Il fatto è che noi siamo una forza piena di contenuti - spiega Carla Ruocco - e li stiamo portando all’attenzione pubblica: il reddito di cittadinanza, ma anche la nostra posizione sui diritti civili, che sconfessa chi ci vuole indicare come quelli che dicono sempre no». Per Barbara Lezzi, invece, i meriti del Movimento vanno divisi con i demeriti del governo: «Sentire esultare il premier per degli zero virgola con il Paese in ginocchio significa offendere gran parte dei cittadini». E spiega: «I dati sono gonfiati dagli sgravi, ma la disoccupazione al Sud è tre volte quella del Nord e qui, in queste zone, il nostro elettorato si sta allargando perché ci vedono come gli unici in grado di aiutarli». «La verità è che, dove governiamo, governiamo bene» - dice invece Filippo Nogarin -. E nonostante in parlamento siamo all’opposizione abbiamo dimostrato di essere dalla parte dei cittadini».
Ma a incidere sulle intenzioni di voto pesa anche il cambio di strategia del Movimento, una presenza più assidua sui media tradizionali, tv in primis. «Credo che una diversa esposizione abbia aiutato - ammette Ruocco -, ma è stato importante anche non esserci esposti troppo subito, specie in programmi dove non si discute di contenuti. Certo, anche ora selezioniamo molto». L’identikit degli elettori attratti dai Cinque Stelle è - secondo l’ex capogruppo Lombardi - quello di «persone che prima avevano diffidenza, ma anche delle varie associazioni che si sono sentite prese in giro dai politici per anni». Lezzi individua un avvicinamento nel popolo delle «piccole e medie imprese, degli artigiani e dei professionisti». «Adesso non ci percepiscono più come l’antipolitica - chiosa Ruocco - : il corpo estraneo sono gli altri». Per la deputata, che fa parte del direttorio del Movimento, «non solo la parte più fragile delle pmi, ma anche la borghesia e il mondo della scuola tradito dalle defaillance del governo» stanno guardando come alternativa ai Cinque Stelle. Ma l’apertura verso un nuovo elettorato - afferma Ruocco - non riguarda solo i vertici e gli aletti: «Anche la base sta parlando con un’altra fetta di Italia. Il processo di maturazione è a tanti livelli».
Di sicuro deputati e senatori si stanno confrontando - con esiti e soluzioni non sempre distensive - con nuove realtà e con platee diverse dalle tradizionali. Dopo la presenza di Mattia Fantinati al Meeting di Rimini, ora i parlamentari del Movimento fanno il loro esordio al Forum Ambrosetti Cernobbio. «Ci andrò perché è giusto dare voce al 25% degli italiani che ci hanno votato e che, direttamente o indirettamente, devono interagire con quella parte di società ben rappresentata al Forum». «Porterò i nostri temi - prosegue la senatrice -: il reddito di cittadinanza, l’idea di un welfare moderno, ma anche un nuovo modo di affrontare i temi dell’evasione fiscale. Solo l’1,7% dei controlli riguarda grandi imprese e banche». E non solo: «Presenterò la nostra idea di spending review, quella presentata dal governo non può essere sostenuta» .
I grillini e i nuovi elettori: arrivano
da scuola, imprese e professionisti
Le analisi dopo i sondaggi. «Ci ha aiutato anche la tv»
di Emanuele Buzzi
MILANO Un picco, il massimo storico. I numeri dei Cinque Stelle - stando ai sondaggi - continuano a crescere. Dopo l’analisi di Scenari Politici ripresa dal blog di Beppe Grillo qualche settimana fa (che dava la forbice tra Pd e M5S ridotta a soli tre punti, 29 contro 26), un nuovo rilevamento (stavolta di Piepoli per La Stampa ) rischia di rovesciare gli equilibri della politica: nel caso di una alleanza Pd-Ncd, il Movimento sarebbe la prima forza politica in Italia, con il 29% dei consensi. Dati che hanno ovviamente portato entusiasmo tra i Cinque Stelle. «Il nostro trend è in crescita dalla prima edizione di Italia 5 Stelle - commenta Roberta Lombardi -. Dopo le Europee c’era stato un momento di scoramento, ma poi il rilancio è passato soprattutto dai territori».MILANO Un picco, il massimo storico. I numeri dei Cinque Stelle - stando ai sondaggi - continuano a crescere. Dopo l’analisi di Scenari Politici ripresa dal blog di Beppe Grillo qualche settimana fa (che dava la forbice tra Pd e M5S ridotta a soli tre punti, 29 contro 26), un nuovo rilevamento (stavolta di Piepoli per La Stampa ) rischia di rovesciare gli equilibri della politica: nel caso di una alleanza Pd-Ncd, il Movimento sarebbe la prima forza politica in Italia, con il 29% dei consensi. Dati che hanno ovviamente portato entusiasmo tra i Cinque Stelle. «Il nostro trend è in crescita dalla prima edizione di Italia 5 Stelle - commenta Roberta Lombardi -. Dopo le Europee c’era stato un momento di scoramento, ma poi il rilancio è passato soprattutto dai territori».
Leitmotiv nell’analisi degli eletti pentastellati è «la coerenza, il metodo, il rispetto verso programmi ed elettori». Ma sull’impennata (virtuale) ci sono visioni diverse. Lombardi punta sulla fattività del Movimento: «Restituiamo gli stipendi, aiutiamo le aziende con il fondo per microcredito, anche in Sicilia ci siamo sostituiti a uno Stato assente con la realizzazione della trazzera». «Il fatto è che noi siamo una forza piena di contenuti - spiega Carla Ruocco - e li stiamo portando all’attenzione pubblica: il reddito di cittadinanza, ma anche la nostra posizione sui diritti civili, che sconfessa chi ci vuole indicare come quelli che dicono sempre no». Per Barbara Lezzi, invece, i meriti del Movimento vanno divisi con i demeriti del governo: «Sentire esultare il premier per degli zero virgola con il Paese in ginocchio significa offendere gran parte dei cittadini». E spiega: «I dati sono gonfiati dagli sgravi, ma la disoccupazione al Sud è tre volte quella del Nord e qui, in queste zone, il nostro elettorato si sta allargando perché ci vedono come gli unici in grado di aiutarli». «La verità è che, dove governiamo, governiamo bene» - dice invece Filippo Nogarin -. E nonostante in parlamento siamo all’opposizione abbiamo dimostrato di essere dalla parte dei cittadini».
Ma a incidere sulle intenzioni di voto pesa anche il cambio di strategia del Movimento, una presenza più assidua sui media tradizionali, tv in primis. «Credo che una diversa esposizione abbia aiutato - ammette Ruocco -, ma è stato importante anche non esserci esposti troppo subito, specie in programmi dove non si discute di contenuti. Certo, anche ora selezioniamo molto». L’identikit degli elettori attratti dai Cinque Stelle è - secondo l’ex capogruppo Lombardi - quello di «persone che prima avevano diffidenza, ma anche delle varie associazioni che si sono sentite prese in giro dai politici per anni». Lezzi individua un avvicinamento nel popolo delle «piccole e medie imprese, degli artigiani e dei professionisti». «Adesso non ci percepiscono più come l’antipolitica - chiosa Ruocco - : il corpo estraneo sono gli altri». Per la deputata, che fa parte del direttorio del Movimento, «non solo la parte più fragile delle pmi, ma anche la borghesia e il mondo della scuola tradito dalle defaillance del governo» stanno guardando come alternativa ai Cinque Stelle. Ma l’apertura verso un nuovo elettorato - afferma Ruocco - non riguarda solo i vertici e gli aletti: «Anche la base sta parlando con un’altra fetta di Italia. Il processo di maturazione è a tanti livelli».
Di sicuro deputati e senatori si stanno confrontando - con esiti e soluzioni non sempre distensive - con nuove realtà e con platee diverse dalle tradizionali. Dopo la presenza di Mattia Fantinati al Meeting di Rimini, ora i parlamentari del Movimento fanno il loro esordio al Forum Ambrosetti Cernobbio. «Ci andrò perché è giusto dare voce al 25% degli italiani che ci hanno votato e che, direttamente o indirettamente, devono interagire con quella parte di società ben rappresentata al Forum». «Porterò i nostri temi - prosegue la senatrice -: il reddito di cittadinanza, l’idea di un welfare moderno, ma anche un nuovo modo di affrontare i temi dell’evasione fiscale. Solo l’1,7% dei controlli riguarda grandi imprese e banche». E non solo: «Presenterò la nostra idea di spending review, quella presentata dal governo non può essere sostenuta» .
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
LA TELA DI PENELOPE
I pentastellati si danno da fare, ma quello che loro costruiscono Beppe Grillo demolisce.
Dopo aver sorpreso favorevolmente una fetta di incertissimi su chi votare con il finanziamento del raccordo siciliano con i loro soldi, quando lo Stato non si era minimamente mosso; dopo essersi sorpresi per il duro intervento dell'Ing. Mattia Fantinati al Meeting di Rimini, che ha rafforzato in qualche incerto la possibilità di tentare l'avventura di votare M5S alle prossime elezioni, Penelope Beppe Grillo, che di politica politicante ci capisce piuttosto poco, ha pensato bene di conquistare la panza di qualcuno dell'elettorato simil Lega, postando sul suo blog di schierarsi con Victor Orban circa l'operato avverso ai migranti.
La base pentastellata in prevalenza con concorda sullo scrhieramento di Beppe Grillo a fianco si Victor Orban.
I pentastellati si danno da fare, ma quello che loro costruiscono Beppe Grillo demolisce.
Dopo aver sorpreso favorevolmente una fetta di incertissimi su chi votare con il finanziamento del raccordo siciliano con i loro soldi, quando lo Stato non si era minimamente mosso; dopo essersi sorpresi per il duro intervento dell'Ing. Mattia Fantinati al Meeting di Rimini, che ha rafforzato in qualche incerto la possibilità di tentare l'avventura di votare M5S alle prossime elezioni, Penelope Beppe Grillo, che di politica politicante ci capisce piuttosto poco, ha pensato bene di conquistare la panza di qualcuno dell'elettorato simil Lega, postando sul suo blog di schierarsi con Victor Orban circa l'operato avverso ai migranti.
La base pentastellata in prevalenza con concorda sullo scrhieramento di Beppe Grillo a fianco si Victor Orban.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Eh Già!!!camillobenso ha scritto:LA TELA DI PENELOPE
I pentastellati si danno da fare, ma quello che loro costruiscono Beppe Grillo demolisce.
Dopo aver sorpreso favorevolmente una fetta di incertissimi su chi votare con il finanziamento del raccordo siciliano con i loro soldi, quando lo Stato non si era minimamente mosso; dopo essersi sorpresi per il duro intervento dell'Ing. Mattia Fantinati al Meeting di Rimini, che ha rafforzato in qualche incerto la possibilità di tentare l'avventura di votare M5S alle prossime elezioni, Penelope Beppe Grillo, che di politica politicante ci capisce piuttosto poco, ha pensato bene di conquistare la panza di qualcuno dell'elettorato simil Lega, postando sul suo blog di schierarsi con Victor Orban circa l'operato avverso ai migranti.
La base pentastellata in prevalenza con concorda sullo scrhieramento di Beppe Grillo a fianco si Victor Orban.
Vero !
Lo stesso Dario Fo, nettamente contrario alla posizione di Grillo sulla questione emigranti.
https://www.youtube.com/watch?v=v3CG8lgjIYI
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Cronaca/Interno/Politica
Renzi a New York, scoppia il caso M5S: “Si crede superiore e invulnerabile”
Pubblicato su 12 settembre 2015 da infosannio Lascia un commento
renzi5(Di Alberto Maggi @AlbertoMaggi74 – http://www.affaritaliani.it) – Bufera su Matteo Renzi. Il premier acquista un nuovo aereo per i voli di Stato (200 milioni di euro in leasing la spesa) e vola a New York per la finale degli Us Open di tennis tutta italiana tra la Pennetta e la Vinci, cancellando gli appuntamenti a Verona alla fabbrica della Coca Cola e a Bari per l’inaugurazione della Fiera del Levante. E scoppia subito il caso politico.
Carla Ruocco, membro del direttorio che guida il Movimento 5 Stelle, afferma ad Affaritaliani.it: “E’ una vergogna. Vergogna, vergogna, vergogna. Quello di Renzi è un atteggiamento di totale distacco dalla vita reale, ha riportato in Italia quello che c’era prima del nostro arrivo in Parlamento. Queste cose sono la metafora e l’emblema della politica al servizio degli affari di pochi”. L’affondo della Ruocco è durissimo. “C’è dietro un discorso psicologico, una persona che fa queste cose si sente invulnerabile e superiore agli altri esseri umani. Deve andarsene e non deve essere più al governo di questo Paese. L’Italia ha bisogno di persone con i piedi per terra e che la vita se la guadagnano con le loro forze, come facciamo noi”.
https://infosannio.wordpress.com/2015/0 ... lnerabile/
Renzi a New York, scoppia il caso M5S: “Si crede superiore e invulnerabile”
Pubblicato su 12 settembre 2015 da infosannio Lascia un commento
renzi5(Di Alberto Maggi @AlbertoMaggi74 – http://www.affaritaliani.it) – Bufera su Matteo Renzi. Il premier acquista un nuovo aereo per i voli di Stato (200 milioni di euro in leasing la spesa) e vola a New York per la finale degli Us Open di tennis tutta italiana tra la Pennetta e la Vinci, cancellando gli appuntamenti a Verona alla fabbrica della Coca Cola e a Bari per l’inaugurazione della Fiera del Levante. E scoppia subito il caso politico.
Carla Ruocco, membro del direttorio che guida il Movimento 5 Stelle, afferma ad Affaritaliani.it: “E’ una vergogna. Vergogna, vergogna, vergogna. Quello di Renzi è un atteggiamento di totale distacco dalla vita reale, ha riportato in Italia quello che c’era prima del nostro arrivo in Parlamento. Queste cose sono la metafora e l’emblema della politica al servizio degli affari di pochi”. L’affondo della Ruocco è durissimo. “C’è dietro un discorso psicologico, una persona che fa queste cose si sente invulnerabile e superiore agli altri esseri umani. Deve andarsene e non deve essere più al governo di questo Paese. L’Italia ha bisogno di persone con i piedi per terra e che la vita se la guadagnano con le loro forze, come facciamo noi”.
https://infosannio.wordpress.com/2015/0 ... lnerabile/
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Capisco l'attacco a Renzi... ma usiamo metodi intelligenti.
Il Pertini nell'82 a Madrid lo ricordiamo tutti con piacere.
E nessuno si è mai sognato di criticarlo per la passarella o la spesa dell'aereo di stato.
Certo Renzi non è Pertini...
Ma dovendolo attaccare si possono scegliere argomenti decisamente più concreti.
Purtroppo, però, gli elettori dai tempi di Pertini si sono involuti.
E oggi siamo alla caccia alle streghe... gli argomenti sono figli del nostro tempo.
soloo42001
Il Pertini nell'82 a Madrid lo ricordiamo tutti con piacere.
E nessuno si è mai sognato di criticarlo per la passarella o la spesa dell'aereo di stato.
Certo Renzi non è Pertini...
Ma dovendolo attaccare si possono scegliere argomenti decisamente più concreti.
Purtroppo, però, gli elettori dai tempi di Pertini si sono involuti.
E oggi siamo alla caccia alle streghe... gli argomenti sono figli del nostro tempo.
soloo42001
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
l aereo di Pertini non lo ha comprato Pertini
pertini e stato in carcere al confino ha fatto il muratore in Francia
la finale dell italia era un appuntamento organizzato preparato
il ritorno in Italia con la nazionale campione del mondo era preparato faceva parte del cerimoniale.
qui abbiamo fonzi che compra un aereo da 200 milioni e va a new york annullando l intervento alla fiera di Bari che e un intervento storico per il mezzogiorno e le politiche del sud
si pensi all intervento di Aldo moro all inaugurazione del polo siderurgico nazionale a Taranto.
io spero che fonzi quello vero non si offenda.
pertini e stato in carcere al confino ha fatto il muratore in Francia
la finale dell italia era un appuntamento organizzato preparato
il ritorno in Italia con la nazionale campione del mondo era preparato faceva parte del cerimoniale.
qui abbiamo fonzi che compra un aereo da 200 milioni e va a new york annullando l intervento alla fiera di Bari che e un intervento storico per il mezzogiorno e le politiche del sud
si pensi all intervento di Aldo moro all inaugurazione del polo siderurgico nazionale a Taranto.
io spero che fonzi quello vero non si offenda.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
I 5Stelle in procura: “Denis compra deputati”
24/09/2015 di triskel182
L’Esposto Di Battista: “È in corso il più ampio processo di trasmigrazione della legislatura”. Ieri altri cambi-casacca.
Secondo i Cinque Stelle, ci sono tutti gli estremi per un esposto in Procura. La ragione, spiegano, è la campagna acquisti di Renzi e dei suoi nuovi alleati in Parlamento, quelli che fanno capo a Denis Verdini. Il più arrabbiato è Alessandro Di Battista,che concede il suo sfogo ieri all’Huffington Post: “Ho appena parlato col nostro capogruppo al Senato – dice il deputato romano – e ci sono tutti gli estremi per denunciare la compravendita che si sta verificando. Nelle prossime ore Gianluca Castaldi andrà in procura”.
DIETRO questi spostamenti, come racconta la cronaca parlamentare di questi giorni e come ribadisce il parlamentare del direttorio grillino, c’è la regia dell’altro toscano entrato ormai in pianta stabile nella maggioranza renziana: Denis Verdini. Per Di Battista “è il più ampio processo di trasmigrazione di questa legislatura. Solo oggi alla Camera sono passati altri tre parlamentari dall’opposizione alla maggioranza, insieme a Verdini. In tutto siamo già a 7. È un fenomeno su cui è lecito avere il sospetto che non si tratti di casi di coscienza”. Coscienza o meno,la migrazione a cui si riferisce Di Battista ha permesso ai verdiniani di formare una componente all’interno del gruppo misto anche alla Camera,dopo quello già battezzato a Palazzo Madama al momento della scissione da Forza Italia. I transfughi di Denis a Montecitorio in verità sono addirittura nove: Amoroso, Auricchi, Abrignani, D’Alessandro, Faenzi, Galati, Motto-la, Parisi e l’ex ministro Francesco Saverio Romano. Appoggiandosi a tre deputati eletti all’estero,hanno raggiunto e superato la fatidica quota dieci necessaria a formare il gruppo: ieri è stata ufficializzata la nascita di “Ala Maie”. L’EMORRAGIA del partito di Berlusconi coincide con il distacco e il silenzio dell’ex Cavaliere, apparentemente rassegnato alla diaspora azzurra, specialmente ora che l’accordo ritrovato all’interno del Partito democratico rende meno decisivo il soccorso dei verdiniani alla maggioranza in Senato. Prima della “mediazione”sul presunto listino che garantirebbe una forma di elettività degli inquilini di Palazzo Madama, i dissidenti dem erano 28, ne sono rimasti al massimo 3.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 24/09/2015.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
SMS per Paolino
Caro Paolì,
Marco Venturini
Esperto e consulente in comunicazione - responsabile comunicazione M5s Veneto, oggi ha pubblicato sul Fatto Quotidiano un articolo dal titolo:
Media & Regime
Elezioni Roma: il M5s può vincere con ‘Onestà’ e ‘Tutti a casa’
Solo 4 ore fa a chi mi ha chiesto chi può andare oggi a sostituire Marino al Campidoglio, ho risposto con convinzione che solo "un matto" può prendersi la responsabilità di sedersi sulla poltrona di sindaco di Roma.
Scrive Venturini:
Elezioni Roma: il M5s può vincere con ‘Onestà’ e ‘Tutti a casa’
di Marco Venturini | 12 ottobre 2015
L’onestà non fa vincere le elezioni. Ne abbiamo diverse prove, neanche un’iscrizione alle liste dell’antimafia basta a penalizzare un candidato. Le ragioni sono psicologiche, come ho spiegato altre volte. Al contrario, paura e cambiamento fanno vincere. Ebbene, a Roma oggi il concetto di onestà significa cambiamento. L’onestà dunque può essere la chiave per vincere. Dopotutto lo è stata con Marino.
All’inizio si credeva che il sindaco di Roma fosse onesto e quindi in grado di cambiare le cose, e mandare a casa politici senza etica e dignità alla Batman, e fermare il magna magna, ovvero la corruzione nelle società partecipate del Comune. Marino era un “proto grillino” (come ha detto Lucia Annunziata ieri a in mezz’ora) due anni e mezzo fa, in un momento in cui Grillo e il Movimento da lui fondato intercettavano pienamente le esigenze degli elettori.
Un bisogno di onestà, non fine a se stessa (quella di cui Vespa chiedeva “per fare che?”) ma come mezzo per il cambiamento. Più simile quindi al “Tutti a casa” del M5s alle elezioni politiche. In una parola: all’antipolitica.
Oggi, seppur non nell’intera Italia, a Roma si respira il clima che c’era in tutte le piazze italiane nel dopo Berlusconi, all’epoca dello Tsunami tour: nella Capitale abbiamo scoperto di avere la mafia e che di mezzo ci sono destra e sinistra; ci siamo ricordati dei Casamonica e poi abbiamo scoperto che oltre a essere distratto, anche Marino è disonesto. Meno disonesto di altri, certo, ma anche meno onesto di chi non mente sulle rendicontazioni. I famosi scontrini che dovevano affossare il M5s e che stanno affossando il Pd. Soprattutto, Marino rappresenta un partito, il Pd romano, che di reati ne ha commessi, ben più gravi delle finte cene. Il partito è stato infatti commissariato dal suo segretario e il Comune messo sotto tutela, contestualmente allo scioglimento per mafia del Municipio di Ostia.
Tutto questo, come la mafia, l’immondizia e i trasporti bloccati non piace ai romani. Non gli è mai piaciuto.
In questo scenario, a Roma possono vincere dei marziani veri, al grido di onestà come formula per il cambiamento. Anche con facce nuove.
Ho dato per certo fin dall’inizio che non si sarebbe andati al voto in tempi brevi. Non sono sicuro neanche che si andrà in primavera. Seppur dovesse essere, sette mesi sono un’era geologica nella comunicazione politica. Come possono far gioco al Pd di Renzi per raccontare tutta un’altra storia e far dimenticare Marino, possono essere sfruttati dal M5s per fare una campagna lunga e far conoscere il proprio candidato. E’ la tecnica usata dai partiti che fanno le primarie, i quali coinvolgono la stampa mesi prima dell’inizio della campagna elettorale avvantaggiandosi, con benefici sulla notorietà dei candidati nella fase calda della sfida.
Il M5s deve puntare sul simbolo più che sul nome, ma una scarsa notorietà del candidato penalizza anche la fiducia degli elettori nello schieramento. E sarà proprio su questo, sulla fiducia (che nei sondaggi si riferisce alla capacità di governare e alle competenze), che gli avversari del M5S punteranno, asserendo che i 5 stelle non sono all’altezza dell’incarico. Far conoscere bene il proprio candidato sindaco, con le sue caratteristiche e competenze, è l’unico modo per disinnescare quest’arma.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... a/2118512/
CONTINUA
Caro Paolì,
Marco Venturini
Esperto e consulente in comunicazione - responsabile comunicazione M5s Veneto, oggi ha pubblicato sul Fatto Quotidiano un articolo dal titolo:
Media & Regime
Elezioni Roma: il M5s può vincere con ‘Onestà’ e ‘Tutti a casa’
Solo 4 ore fa a chi mi ha chiesto chi può andare oggi a sostituire Marino al Campidoglio, ho risposto con convinzione che solo "un matto" può prendersi la responsabilità di sedersi sulla poltrona di sindaco di Roma.
Scrive Venturini:
Elezioni Roma: il M5s può vincere con ‘Onestà’ e ‘Tutti a casa’
di Marco Venturini | 12 ottobre 2015
L’onestà non fa vincere le elezioni. Ne abbiamo diverse prove, neanche un’iscrizione alle liste dell’antimafia basta a penalizzare un candidato. Le ragioni sono psicologiche, come ho spiegato altre volte. Al contrario, paura e cambiamento fanno vincere. Ebbene, a Roma oggi il concetto di onestà significa cambiamento. L’onestà dunque può essere la chiave per vincere. Dopotutto lo è stata con Marino.
All’inizio si credeva che il sindaco di Roma fosse onesto e quindi in grado di cambiare le cose, e mandare a casa politici senza etica e dignità alla Batman, e fermare il magna magna, ovvero la corruzione nelle società partecipate del Comune. Marino era un “proto grillino” (come ha detto Lucia Annunziata ieri a in mezz’ora) due anni e mezzo fa, in un momento in cui Grillo e il Movimento da lui fondato intercettavano pienamente le esigenze degli elettori.
Un bisogno di onestà, non fine a se stessa (quella di cui Vespa chiedeva “per fare che?”) ma come mezzo per il cambiamento. Più simile quindi al “Tutti a casa” del M5s alle elezioni politiche. In una parola: all’antipolitica.
Oggi, seppur non nell’intera Italia, a Roma si respira il clima che c’era in tutte le piazze italiane nel dopo Berlusconi, all’epoca dello Tsunami tour: nella Capitale abbiamo scoperto di avere la mafia e che di mezzo ci sono destra e sinistra; ci siamo ricordati dei Casamonica e poi abbiamo scoperto che oltre a essere distratto, anche Marino è disonesto. Meno disonesto di altri, certo, ma anche meno onesto di chi non mente sulle rendicontazioni. I famosi scontrini che dovevano affossare il M5s e che stanno affossando il Pd. Soprattutto, Marino rappresenta un partito, il Pd romano, che di reati ne ha commessi, ben più gravi delle finte cene. Il partito è stato infatti commissariato dal suo segretario e il Comune messo sotto tutela, contestualmente allo scioglimento per mafia del Municipio di Ostia.
Tutto questo, come la mafia, l’immondizia e i trasporti bloccati non piace ai romani. Non gli è mai piaciuto.
In questo scenario, a Roma possono vincere dei marziani veri, al grido di onestà come formula per il cambiamento. Anche con facce nuove.
Ho dato per certo fin dall’inizio che non si sarebbe andati al voto in tempi brevi. Non sono sicuro neanche che si andrà in primavera. Seppur dovesse essere, sette mesi sono un’era geologica nella comunicazione politica. Come possono far gioco al Pd di Renzi per raccontare tutta un’altra storia e far dimenticare Marino, possono essere sfruttati dal M5s per fare una campagna lunga e far conoscere il proprio candidato. E’ la tecnica usata dai partiti che fanno le primarie, i quali coinvolgono la stampa mesi prima dell’inizio della campagna elettorale avvantaggiandosi, con benefici sulla notorietà dei candidati nella fase calda della sfida.
Il M5s deve puntare sul simbolo più che sul nome, ma una scarsa notorietà del candidato penalizza anche la fiducia degli elettori nello schieramento. E sarà proprio su questo, sulla fiducia (che nei sondaggi si riferisce alla capacità di governare e alle competenze), che gli avversari del M5S punteranno, asserendo che i 5 stelle non sono all’altezza dell’incarico. Far conoscere bene il proprio candidato sindaco, con le sue caratteristiche e competenze, è l’unico modo per disinnescare quest’arma.
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