IL CASO
Celentano, a rischio l'intervista da Santoro
Le emittenti locali chiedono di vedere i testi
Nella puntata di domani di "Servizio Pubblico" un'intervista di Sandro Ruotolo all'artista. Tutta la serata dedicata al festival di Sanremo, titolo "Celentano c'è?". Ma il network che ritrasmette il programma teme querele e minaccia di non concedere la messa in onda
ROMA - Due esibizioni, una settimana di polemiche ma Celentano ancora non è sazio di tv. Ci torna, domani, e sceglie una puntata di Servizio pubblico tutta dedicata al festival di Sanremo 1. Il suo intervento stavolta sarà però sotto forma di intervista, registrata oggi da Sandro Ruotolo che ha raggiunto l'artista nella sua casa di Galbiate. La conferma arriva anche dalla pagina Facebook del Molleggiato, sulla quale si legge un post che annuncia "domani da Santoro... sorpresina!". Titolo della puntata: "Celentanto c'è?".
Una lunga attesa, l'apparizione all'Ariston nella prima serata 2, martedì 14 febbraio, gli attacchi alle testate cattoliche Famiglia Cristiana e Avvenire, le reazioni e il caos, l'ira della Chiesa 3, il "commissariamento" del festival con l'arrivo del vicedirettore generale della Rai Antonio Marano 4, l'appello del direttore generale della Rai, Lorenza Lei, 5 con l'invito al "buon senso" e alla "correttezza", e poi la seconda esibizione 6, durante la serata finale del festival, sabato 18. Con tanti applausi ma pure fischi, una contestazione alla quale da subito il Clan non ci ha creduto, tant'è che Claudia Mori, al termine dello show, ha apostrofato il consigliere d'amministrazione Rai Antonio Verro con un "grazie per la buffonata che avete organizzato 7". E giù altre polemiche.
Una settimana di passione, quella che ha visto protagonista Celentano al suo ritorno in televisione dopo lunga assenza. Fortissimamente voluto dagli organizzatori del festival, scarso di ospiti e di protagonisti forti, che fin dal principio hanno puntato sulla presenza del cantante perché la 62esima edizione facesse il botto.
Adesso, Celentano torna a dire la sua su quel che è stato e sul perché. Che cosa lo ha spinto ad attaccare quelle testate, l'indignazione di fronte alla sua richiesta di chiusura dei giornali, come ha reagito di fronte al polverone sollevato da quel palco. Ospiti di Santoro l'ex presidente della Rai Lucia Annunziata, Carlo Freccero direttore di Rai 4, il direttore di Rainews24 Corradino Mineo, Norma Rangeri del Manifesto, il direttore di Libero Maurizio Belpietro,Antonio Di Pietro, il consigliere dimissionario del cda Rai Nino Rizzo Nervo e Massimo Bernardini conduttore del programma di RaiTre TvTalk. Ci sarà anche Dario Fo, in collegamento da Milano.
Ma il network di emittenti locali che ritrasmette il programma, teme querele milionarie e chiede di vedere prima i testi: "Se non vedo il testo di Celentano, domani non lo mando in onda", dice Sandro Parenzo, patron di Mediapason. "Non possiamo rischiare risarcimenti milionari. Non lo manderanno in onda venti emittenti che trasmettono il programma".
Se la presenza di Celentano a Servizio pubblico è dunque ancora in dubbio, sicuramente su Italia 1 ci sarà, sempre domani sera, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, intervistato da Le Iene. Che pensa che "per tutti ci sia la possibilità di rimettere le cose a posto" e lancia al Molleggiato segnali di distensione, nonostante l'incredulità con cui da casa, la settimana scorsa, ha assistito ai monologhi celentaniani. "Non credevo alle mie orecchie - dice il giornalista a Le Iene - ero davanti alla tv e ho pensato di aver preso un abbaglio. Francamente mi aspettavo qualche critica ma non una cosa simile". Il motivo di tanta rabbia? "Non lo so - aggiunge Tarquinio - prima di andare a Sanremo ho detto a Celentano che era stato geniale e guascone come sempre, non è da tutti farsi dare 300 mila euro ad apparizione dal servizio pubblico radiotelevisivo...".
Tarquinio conclude con un appello: "La prossima volta che noi ci occuperemo di quelli che non hanno voce, unisca la sua voce alla nostra - dice - non ho niente da perdonargli, ho soltanto da dirgli: riconosci che possiamo fare delle cose insieme, perché dobbiamo farle contro?".
(22 febbraio 2012)
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-c ... /?ref=fbpr