CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA

Analisi, proposte, riflessioni sul lavoro come valore.
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antonio77
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CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA

Messaggio da antonio77 »

Claus Offe e il Reddito di cittadinanza (Parte 1^e 2^ parte)


«La risposta in Italia al REDDITO DI CITTADINANZA dovrebbe essere l’ ESTENSIONE dell’ INDENNITA’ DI DISOCCUAPZIONE a tutti coloro che perdono un lavoro e tutti coloro che sono alla ricerca del primo lavoro.
Questi aspetti assolutamente urgenti verranno analizzati nella seconda parte.
Al di la delle terminologie, va di moda anche il reddito minimo garantito, l’ analisi di Claus Offe è importante.

Vuoi un contratto a tempo indeterminato ? si ma ti posso licenziare nei primi 36 mesi.
Perché piangi? lo stato ti da un reddito minimo garantito di 460 Euro ( Francia ).
Dobbiamo aiutare i giovani, i ‘supergarantiti’ li mandiamo in pensione a 70 anni , se muoiono prima operazione costo zero, se li licenziano prima come probabilmente sarà …io piango per voi !!!

In Italia la problematica è affrontata con una sufficiente dose di disonestà intellettuale.
Si raccontano panzane ‘riformiste’ come flexisecurity .
Il tentativo è di liberalizzare i licenziamenti con la soppressione dell’ articolo18.
Coloro che ragionano cosi sono i camerieri dei poteri forti e del FMI. Rimane il cantiere aperto per contratti formativi e apprendistato. Ma richiede uno spazio specifico. Il sociologo Claus Offe esponente della scuola di Francoforte affronta in un controverso saggio la tematica del reddito di cittadinanza. Il titolo del saggio è : ‘Il reddito di cittadinanza: una strategia inevitabile per contrastare la disoccupazione’. Claus Offe è un grande intellettuale , assolutamente trasparente e indipendente. La sua analisi è interessante, originale e scientifica. Molto bella sia nei suoi aspetti di sociologia economica che di sociologia del lavoro . A chi scrive povero ‘ vecchio marxista’ le tesi di Claus Offe sono NON condivise e in alcuni casi forse sbagliate, ma la profondità di analisi, la serietà del lavoro rendono il saggio molto ‘intricante’.
Del resto la scuola di Francoforte è sempre stata ‘ postmarxista’ come disse Michel Foucault di se stesso.

Due sono i drivers dell’analisi di Claus Offe :

1) Produttività – Labour Saving ( risparmio di lavoro ).
2) Crisi della Teoria Economica keynesiana.

La tesi fondamentale di Claus Offe è :
‘Il contratto di lavoro non riesce più ad assegnare un «posto»
nella società a un numero crescente di individui, e non riesce
a fornire loro un livello di reddito e protezione adeguati.

1) Produttività del lavoro e produttività economica.

Differenza tra la produttività del lavoro e produttività della produzione economica. Claus Offe è un grande sociologo ed usa un linguaggio diverso dall’ economista.
Le due interpretazioni sono che la produttività dei processi di organizzazione e superiore alla produttività dei processi di prodotto.
Queste diverse produttività possono generare disoccupazione . E ragionevole ritenere che anche un aumento di produttività del prodotto non sostenuto dalla domanda di beni generi sovrapproduzione e quindi disoccupazione. Inoltre la produttività del lavoro genera processi labour saving. Quindi incremento della Disoccupazione.
Infine maturità dei mercati : ‘Nel passato, infatti, forti aumenti dell’occupazione sono stati avviati da ondate di nuovi prodotti e dalla loro diffusione di massa (il
caso più significativo è quello dell’automobile e del relativo regime «fordista» di produzione);
Nella seconda parte cerchiamo di analizzare questa parte.

2) Crisi della Teoria Economica Keynesiana . In estrema sintesi i fattori della crisi del modello keynesiano sono, riportiamo il testo originale di Claus Offe :

1) la globalizzazione dei rapporti economici e il sistema dei tassi di cambio fluttuanti hanno privato di senso qualunque tentativo di mantenere il controllo sull’economia nazionale tramite strumenti keynesiani di gestione della domanda;

2) inoltre, e proprio a causa della sua stessa natura, la gestione della domanda si dimostra efficace solo quando viene implementata «senza preavviso». Al contrario, allorché diviene una prassi abituale di governo prevedibile da parte degli attori razionali, essa offre solo sussidi agli investitori, ma non un incremento dell’occupazione.
Per di più, si ritiene che

3) l’inflazione,

4) l’accresciuto debito nazionale e

5) lo «spiazzamento» degli investimenti del settore privato in conseguenza di tale indebitamento abbiano portato alla sconfitta tanto politica quanto intellettuale del keynesismo.

E evidente che Claus Offe non è un economista ma sicuramente un grande sociologo dell’economia. Sotto il profilo ‘ da economista’ le sue tesi sembrano forse ingenue probabilmente sbagliate ma molto stimolanti sotto l' aspetto sociologico dei comportamenti degli attori economici. La tesi 2 sembra una tesi da ‘finanza creativa’, è certamente fondata negli Stati Uniti e con l’ era Berlusconi in Italia ma non sembra altrettanto documentata in Francia e in Germania. Interventi dello stato per stimolare la domanda non creano più occupazione ma extraprofitti speculativi, secondo Offe.
Nelle grandi aziende in COGESTIONE tedesche e nelle grandi aziende PUBBLICHE francesi questa tesi non sembra verificabile , la PIANIFICAZIONE AZIENDALE ha come obiettivo la stabilità e lo sviluppo dell’ occupazione .
La tesi 3 in un cotesto keynesiano , che lo sviluppo della domanda crea inflazione è palesemente falsa.
Solo quando la domanda aggregate ‘sbatte’ contro il tetto della piena occupazione dei fattori produttivi alimenta un processo d’ inflazione. Oggi in Italia siamo al 50% della capacità produttiva.

3) scrive Offe :’ il debito Pubblico ‘.
qual è il problema ???, se finanziato dalla Banca Centrale ( come avviene oggi probabilmente in modo illegittimo in Germania ) non è soggetto a speculazione, manca il luogo della speculazione , il mercato primario, esempio evidente è il Giappone ( debito pubblico 200% ) .
Se con il piano Fanfani abbiamo costruito intere città ad edilizia popolare è evidente che il debito pubblico italiano sarà più elevato che nel pianeta Marte ove sembra che non ci siano case popolari.
Se il tasso di interesse del debito pubblico è inferiore al tasso di incremento del PIL possiamo avere un avanzo primario .
Se il tasso di interesse per finanziare il debito pubblico come media è del 5% è il PIL decresce del –4% possiamo forse andare tutti in ..Estonia, sempre zona Euro è, senza problemi di pensione e di stato sociale.
LA QUESTIONE NON E’ DEBITO PUBBLICO MA INCREMENTO DEL PIL
La tesi n. 5 spiazzamento tra investimenti pubblici e privati .
In un modello keynesiano come è noto solo in presenza di piena occupazione del mercato degli investimenti ( saturazione nel breve periodo ) abbiamo lo spiazzamento ( gli investimenti pubblici SOSTITUISCONO gli investimenti privati) altrimenti gli investimenti pubblici e privati si SOMMANO e non si sostituiscono .

CLAUS OFFE E LA GLOBALIZZAZIONE.

Dice Offe : non solo un’intensificazione della concorrenza sui mercati dei prodotti e del lavoro, ma anche una perdita di sovranità nazionale nell’ambito della politica economica e sociale. Tale perdita costituisce una scusa abbastanza consistente per giustificare l’inattività dei responsabili nel campo delle politiche della piena occupazione. Oltre la globalizzazione l’ Europa registra le problematiche relative alla comunità europea ed euro.
Questione di grande attualità . E’ evidente che la perdita di sovranità in Europa al momento non è auspicabile soprattutto in riferimento alla esperienza della Grecia .
Diverso era la situazione politica in riferimento all’ unità europea nel 1999 anno in cui è stato pubblicato il saggio di Offe.

L’interrogativo di Offe «Che fare?» : ‘diviene in larga misura irrilevante, semplicemente perché nessuno dei singoli Paesi potrebbe farvi fronte per conto proprio
e perché una politica dell’occupazione transnazionale «negoziata» non ha dato finora alcun risultato.’

Oggi possiamo dire che l’ analisi di Offe in riferimento alla unità europea va aggiornata .
I fautori di una maggiore unità europea appaiono in grande difficoltà, per una maggiore unità servirebbe un processo FEDERATIVO con la costituzione di uno STATO FEDERALE.
Ed dovrebbe essere un processo costituente verso la COSTITUZIONE ITALIANA.

Gli errori fatti da ‘europeisti della domenica’ con la creazione della zona Euro a 17 stati rendono al momento il processo federativo improponibile. Troppo diverse sono le strutture economiche dei 17 paesi euro , diverse sono le fondamenta del modello sociale europeo anche se con importanti differenze tra Germania, Francia e Italia , e gli altri : Slovacchia, Cipro, Slovenia, Lussemburgo, Estonia. Il paese campione d’ europa sarebbe l’ Estonia in quanto ha i’ mitici parametri’ in regola. I paesi che non hanno il welfare e che sono lontanissimi dal modello sociale europeo sono i paesi …’campioni di riferimento’ per l’ Europa. In questa situazione è evidente il processo di ritorno alla piena sovranità degli stati europei testimoniato dal duopolio Merkel Sarkosy.

LA POLITICA PROTEZIONISTA.

Dice Offe : ‘I responsabili della politica economica hanno imparato che il protezionismo può essere e sarà punito dai
mercati globali. Non c’è altresì alcuna motivazione razionale plausibile di carattere morale per la quale ai paesi di antica industrializzazione dovrebbe essere consentito di ostacolare con manovre protezionistiche gli sforzi di industrializzazione dei paesi dell’Asia orientale e meridionale, dell’America Latina e dell’Europa centro - orientale che si affacciano sul mondo industrializzato. Altra cosa è se si possa consentire che tali vantaggi competitivi derivino dalla palese violazione dei diritti dei lavoratori, delle norme di tutela ambientale, e spesso anche dei diritti umani (come nel caso del lavoro minorile).’

La tesi di Offe che lo sviluppo dei paesi arretrati avviene con lo sviluppo dei mercati e tesi molto controversa .
Comunque richiede approfondimenti. Altra tesi sostenuta da importanti accademici di storia economica è che lo sviluppo economico inteso come sviluppo del benessere di una società ( sviluppo quantitativo e qualitativo) avviene con lo sviluppo dell’ agricoltura e con lo sviluppo dei settori strategici da parte dello stato.
La problematica è molto complessa e non è possibile sviluppare approfondimenti.
Il modello di sviluppo comparato Inghilterra e Germania ( periodo 1850-1900 ) potrebbero propendere per la seconda ipotesi .

Nonostante Claus Offe, abbiamo oggi un ritorno al PROTEZIONISMO in particolare Stati Uniti d’ America ed comunità europea ( con l’ introduzione per dumping sociale dei dazii settore ceramico e probabile introduzione dei dazii nel settore tessile). Se al centro dell’ economia poniamo la teoria del valore lavoro il lavoro minorile, lo sfruttamento selvaggio dell’ uomo sull’uomo la riduzione di fatto in schiavitù non sono …altra cosa ma sono la COSA.
Non si possono commerciare nella comunità europea prodotti e merci che sono il frutto del lavoro minorile e della schiavitù.

CLAUS OFFE E LA ‘BUONA E PIENA OCCUPAZIONE’ e la DISOCCUPAZIONE, PRECARIETA’.

Dice Offe ‘ i governi non sono più tenuti a raccogliere la sfida dell’unica «realizzazione» concreta del socialismo di stato, cioè una piena occupazione stabile, al fine di rendere la classe operaia immune dalla sua sospetta tendenza a «cambiare fronte».’ Tesi affascinante come tutte le tesi di Offe , con l’ attuale crisi economica per durata la peggiore di tutti i tempi abbiamo un ritorno a ‘ cambiare fronte’ non solo della classe operaia ma anche della classe media.
Il muro però non è più il comunismo , ma il muro oggi c è ed è imponente è la SOCIALDEMOCRAZIA e il MODELLO SOCIALE EUROPEO.
Il muro oggi è tra il capitalismo di borsa e il capitalismo di welfare . ( Dore)

Le teorie della Fine di Offe :

a) Fine delle politiche Keynesiane
b) Fine delle politiche di Piena Occupazione
c) Possiamo aggiungere fine delle ideologie del 900. ( questo Offe non lo dice forse perché per lui è ovvio).

‘La conclusione normalmente dedotta nell’attuale era «postkeynesiana», in cui si ritiene che i programmi nazionali di politiche di piena occupazione dal lato della
domanda facciano più male che bene, è che il costo del lavoro (cioè i salari più i contributi versati dai datori di lavoro alla previdenza sociale più i benefici e le provvidenze non monetari) debba essere ridotto o che debbano essere accresciuti gli incentivi rivolti agli imprenditori per la creazione e la copertura di posti di lavoro sul mercato (interno) – qualunque sia l’impatto sui redditi dei lavoratori.. La tesi di Offe è valida ma solo ove la rendita finanziaria ha il sopravvento sullo sviluppo dell’ economia reale. Anche se il tasso di occupazione per unità di produzione non può essere quello dell’ epoca fordista, ma la tecnologia crea comunque nuova occupazione. Quindi arriviamo alla tesi principale di Clause Offe , è ovvio che avremo una parte consistente della popolazione che non avrà più lavoro.

‘Occorrerà abituarsi con umiltà (e adeguarsi di fatto) all’evidenza che un’ampia quota della popolazione adulta di entrambi i sessi non troverà collocazione e sussistenza in occupazioni «normali», cioè ragionevolmente sicure, adeguatamente tutelate e retribuite in modo accettabile. ‘

Ai socialdemocratici Offe dice : Non serve affrontare questa condizione cronica e dolorosa ( la disoccupazione) con la retorica del pieno impiego cara ai socialdemocratici,’

Claus Offe e l’ incidente con il paracadute.

Offe si era gettato con il paracadute , sotto di lui passava un aereo privato , Offe non lo vide e sbatte la testa contro l'’aereo a 1200 km orari, per fortuna si apri automaticamente il paracadute e il professor Offe atterro sano e salvo. Gli chiesero cosa pensava di Berlusconi , disse ‘ non mi è molto simpatico’. L’aereo privato era di Berlusconi , con Berlusconi a bordo .
Offe prese una penna è scrisse : Non serve affrontare questa condizione cronica e dolorosa con la retorica del pieno impiego cara ai socialdemocratici,’

I socialdemocratici di tutto il mondo capirono il contesto in cui la celebre frase fu scritta una botta in testa ..da orbi e non risposero.

(continua)

CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA ( Parte 2 )


IL CONTRATTO DI APPRENDISTATO.

La notizia buona e che anche Plinio il Giovane si è alzato dal letto stamani è ha avuto un ruggito da leone.
Ha scritto ‘ il problema non è il contratto unico ma il contratto di apprendistato’.
Scritto da Plinio il Giovane è incredibile.

Dovremmo chiederci perché il contratto di Apprendistato non funziona.
Non è questo il nostro tema ma l’ attualità è pressante.
L’ ex ministro Sacconi con il contratto di apprendistato le ha provate tutte, fallimento totale.
1) Un attore suonava alla porta insieme al ministro Sacconi con 2 vasi di fiori.
I vasi di fiori erano gratis.
Le persone prendevano i vasi e li rompevano in testa uno all’ attore e l’ altro alla persona che era insieme all’ attore.
NON VOLEVANO RICEVERE I VASI DI FIORI ANCHE SE ERANO GRATUITI.

Il ministro ha reso il contratto di lavoro apprendistato troppo ECONOMICO .
Le aziende italiane di eccellenza rifiutano i contratti di lavoro che costano troppo poco e che creano problemi nelle loro complessa ‘ gestione risorse umane’.
Del resto il contratto di apprendistato è nato, ed ha la sua storia nel mondo dell’ artigianato.

2) I giovani ingegneri, i giovani laureati in Economia e Commercio e altri dopo aver studiato dai 5 ai 7 anni di università NON accettano retribuzioni di 800 euro al mese.
Questo è stato il secondo errore clamoroso del ministro Sacconi: il pauperismo.
Inoltre se un laureato accetta una retribuzione cosi bassa dopo 2 o 3 mesi presenta la lettera di dimissioni con il fallimento del progetto formativo .
I famosi CFL hanno avuto una importanza enorme nello sviluppo dell’ occupazione giovanile in Italia ma avevano retribuzioni assolutamente decorose.

3) il neoliberismo dei 2 Mario è basato sullo sviluppo dell’ offerta, diminuisce il costo e vai ove ti porta il….. vento !!!
Problema per l’ apprendistato ….non c è vento …calma totale.
Non ci sono assunzioni.
Rendere i contratti di lavoro tutti con incentivi e sgravi significa bloccare il turn over per dimissioni volontarie bloccando una dinamicità del mercato del lavoro.
Senza NESSUN RISULTATO in quanto se non c è lo sviluppo della Domanda Aggregata ( Consumi interni ed investimenti interni ) non c è low cost sul lato del lavoro che tenga.
Idem per l’ abbattimento dell’ Irap che in fase di sviluppo economico forse ha un senso , mentre in questo momento implica lo sviluppo….della finanza creativa.
Vedi esperienza negativa governo Prodi.
La minore Irap andrebbe vincolata nel lato INVESTIMENTI delle imprese.

Infine prof. Monti la novità di questo governo è la MERITOCRAZIA .
Il padre illustre, importante e potente papa GASTONE , che ogni giorno porta i pannolini al ministero per il viceministro QUI QUO e QUA forse questo nella storia della repubblica italiana ci mancava.

Ma questa è la meritocrazia per le lobby e i potentati .

Finita la premessa ‘attualistica’ ma di pertinenza ritorniamo al saggio di Claus Offe.
L’ attualità della tematica reddito di cittadinanza e DINTORNI è fondamentale per la situazione italiana.

PIENA OCCUPAZIONE O REDDITO DI CITTADINANZA.

Nella prima parte abbiamo presentato l ‘ analisi di Claus Offe , e abbiamo analizzati le criticità .

La tesi ma contiene anche una ipotesi di soluzione per Clus Offe è questa :
‘La
scelta è tra il recupero della «piena» occupazione e il tentativo
di rendere la non-occupazione tollerabile attraverso il controllo
delle sue conseguenze in termini di precarietà.
Questo contributo si schiera a favore della seconda di tali
alternative.

La prima opzione è :
per i vecchi rimbambiti , vetero marxisti, ‘ ma esistono ancora i socialdemocratici’.

la seconda opzione IN ITALIA
è invece per i nuovisti, per i riformisti con il culo a sinistra e la testa a destra , per i figli dei fiori con effetti collaterali .

Questa è il tema, rimandiamo alle conclusioni . ( parte 3)

L’ analisi Di Offe per promuovere il REDDITO DI CITTADINANZA si sviluppa su alcuni tesi :
Queste sono le tesi che soggettivamente sono le più importanti :
a) Formazione
b) Lavoro a Chiamata
c) Riduzione orario di lavoro
e) Etica del lavoro.

a) Formazione.
Sostiene Offe :
'perché è nella natura del capitale umano (in contrasto
con quello fisico) che l’investitore all’origine della creazione di
questo capitale non acquisisca diritti di proprietà su di esso
tramite il suo investimento, giacché la proprietà delle rispettive
capacità rimane alla persona che le detiene, secondo il principio
liberale della «proprietà personale». La questione di fondo è un
classico problema di azione collettiva.'

La tesi di Offe è che la formazione appartiene all’ azione collettiva e quindi dovrebbe o potrebbe essere espletata FUORI dalle aziende,
Anche perché appartiene ai diritti della persona e non ai diritti di proprietà dell’ azienda.
L’argomentazione come sempre è molto interessante.
In sintesi a livello pragmatico in Italia le aziende possono utilizzare i Fondi Interprofessionali per la formazione.
Alcune aziende prevedono in caso di dimissioni la restituzione delle somme spese per la formazione.
Ma non è questo il punto.
Offe affronta un problema molto più complesso ed astratto.
Nelle aziende NON strutturate che in Italia sono molte, le argomentazioni di Claus Offe sono valide.
Nelle aziende STRUTTURATE la formazione è parte integrante dei drivers di sviluppo dell’ azienda, senza formazione non c è cultura aziendale e non c è sviluppo dell’ azienda.
Inoltre la Toyota in Giappone per il dipendente che si dimette, cosa rarissima, chiede alla magistratura l’ arresto per oltraggio alla nazione !!!

B) Lavoro a chiamata.

L’ analisi di Offe è molto più complessa :
Sostiene Offe :
'Tuttavia, l’opzione di mettere
il personale al lavoro ogni qualvolta sia necessario, e per la durata
richiesta, può di certo rendere il singolo dipendente marginalmente
più prezioso; ma costituisce anche un potente dispositivo
di economizzazione della forza lavoro totale che le imprese
devono impiegare.'

L’adattare il ‘quantum’ di lavoro in real time alle esigenze della produzione è VIETATA in Italia e in Germania, la sospensione del lavoro non autorizzata in via amministrativa è definita serrata.
In Italia il lavoro a chiamata è ammesso nel settore pubblici esercizi e su altri settori ma con causali molto specifiche.
L’ analisi di Offe per astrazione è alquanto controversa.
Utilizzo della cassa integrazione Ordinaria non conferma l’ analisi di Claus Offe, in quanto è soggetta ad autorizzazione amministrativa.
Nella gestione ordinaria di una azienda in Italia NON sono possibili adeguamenti di forza lavoro alla produzione, diverso è il caso di lavoro interinale e di contratti a termine che devono essere adeguatamente motivati, anche se su ' adegamenti motivati ' vi sono pareri difformi.
Altra cosa è l’ attuale crisi economica e conseguente utilizzo di CIG/O.

C) Riduzione Orario Di Lavoro.

Sostiene Claus Offe :
‘Ciò
che serve non è un incremento nel numero di posti di lavoro,
bensì una riduzione del volume di lavoro (cioè il prodotto delle
persone in cerca di impiego e del numero di ore o di anni di
lavoro pro capite).’

La riduzione dell’ orario di lavoro può essere ESPANSIVA o DIFENSIVA.
In Italia è stata quasi sempre difensiva.
In Italia lo strumento evoluto per la riduzione orario di lavoro è il CONTRATTO DI SOLIDARIETA’.
Nel modello competitivo italiano non ha mai funzionato in quanto il contratto di solidarietà si basa sulla solidarietà , le imprese italiane lo hanno applicato al contrario sulla competizione tra lavoratori.
In questo contesto l’ analisi di Claus Offe è perfetta, le aziende riducono il lavoro a parità di produzione per aumentare i profitti finanziari.

Questo dipende dalla storia e dalla cultura aziendale e non è una condizione assoluta .

Riportiamo si questo punto il pensiero di Pierre Carniti intervista unità 22 dicembre 2011 :

‘Lo spiegava già Keynes nel 1930: nell’arco di un secolo, diceva, gli orari di lavoro si sarebbero dovuti ridurre, rimanendo comunque sufficienti a produrre quello di cui abbiamo bisogno. In Germania l’hanno fatto, dopo la crisi globale del 2008, arrivando ad una media di 32 ore, per poi riprendere a ritmi più sostenuti quando il Paese ha ricominciato a crescere. Perché è una misura flessibile, temporanea. Se anche in Italia, tra 3-4 anni, dovesse esserci una ripresa, se ne potrebbe ridiscutere».’

Questi sono i veri contratti di solidarietà e la possibile riduzione orario di Lavoro.

d) l’ etica del lavoro.

Diciamolo . Ti alzi alle 5 di mattina, vai a lavorare in fabbrica , a 45 anni ti vogliono licenziare , nonna papera ti vuol mandare in pensione a 70 anni, paperino dice che sei un progressista, un po garantito ma che il padrone ti può licenziare ad nutum con un accenno del mento o del ……

Il lavoro nobilità l’ uomo se hai un lavoro . Se non hai lavoro ??

Ma chi l’ ha detto che se non lavori diventi un ubriacone ?
O è vero il contrario ?
Il disoccupato non è un uomo come il lavoratore ?

Il cambiamento del PARADIGMA ,
DAL TEMPO DI LAVORO AL TEMPO LIBERATO.

Ti alzi alle 5 di mattina ? Perché ?
Hai un salario di 1.250 Euro . Perché un salario ?
Ti vogliono licenziare a 45 anni . Perché ?
Devi andare in pensione a 70 anni . Perché ?

Per Offe :
'Infine, rimane l’obiezione più rilevante: un’«esclusione» di
una parte della popolazione adulta dal mercato del lavoro,
seppure in presenza di una concreta tutela materiale, potrebbe
essere considerata equivalente a una sorta di cinismo morale,
dal momento che una simile politica mira a «mettere fuori uso»
la capacità umana di agire utilmente, o a smantellarla completamente.
In una parola, con il superamento della precarietà dello
status distributivo, lo schema porterebbe al consolidamento di
una precarietà della condizione lavorativa equivalente a una
permanente esclusione.'


Dice Claus Offe :

‘Piuttosto che eliminare le cause dei livelli carenti di assorbimento
del lavoro da parte del mercato, essa propone di neutralizzare
le loro conseguenze, la precarietà e la rottura della coesione
sociale. L’approccio rispondente ai problemi della precarietà è
offerto da strategie a sostegno di un reddito di base quale diritto
di cittadinanza economica (in contrapposizione alla condizione
di lavoratore retribuito).
ancora :
'Nei modelli del reddito
minimo, il trasferimento del reddito è vincolato non alle
condizioni individuali d’impiego (necessità, occupazione attuale,
volontà e capacità di lavorare, e così via), bensì esclusivamente allo status di cittadinanza individuale .ì
Sostiene Offe :
'L’idea centrale di un «reddito dei cittadini»
consiste nel diritto a un reddito sufficiente non subordinato a
un’occupazione retribuita.'

OCSE : Le società ricche.

le società dei paesi OCSE sono
società «ricche» che possono permettersi i costi di rimedi alla
precarietà (del reddito) fondati sulla cittadinanza. Esse sono
rimaste ricche – qui sta la differenza tra la situazione attuale
e la depressione mondiale alla fine degli anni ’20. Ma sono prive
di un meccanismo istituzionale che consentirebbe di distribuire
il loro benessere a tutti i cittadini.

Io direi a nonna papera PRIMA DI TUTTO restituisce i 3,8 miliardi di euro ai pensionati,
roba da propensione al consumo 100%, significa aumento immediato dei Consumi.
siamo o no una società OCSE ricca ?

Comunque non è possibile entrare nella problematica società opulente, probabilmente sarebbe necessario studiare Marcuse , Foucault e in contesto diverso Veblen e Wright Mills.

L’ attuale crisi economica , la più lunga della storia pone oggi analisi e obiettivi diversi dagli anni 70 a cui fa riferimento Claus Offe nel suo saggio.

L’ urgenza drammatica di oggi è di definire non una strategia per il TEMPO LIBERATO dal lavoro ma una strategia per la ricerca di uno SPAZIO COLLETTIVO , questo spazio colletivo è il lavoro sia nei aspetti ‘ produttivistici’ DENTRO IL VALORE DI SCAMBIO sia nei suoi aspetti di difesa e sviluppo dei beni pubblici , il lavoro DENTRO IL VALORE D’ USO.

REDDITO DI CITTADINANZA, REDDITO MINIMO GARANTITO e INDENNITA Di DISOCCUPAZIONE per tutte le tipologie di disoccupati ed inoccupati ( continua )
Ultima modifica di antonio77 il 13/11/2013, 1:30, modificato 2 volte in totale.
antonio77
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Re:newsCLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA ( Parte 3 e 4

Messaggio da antonio77 »

CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADNANZA ( Parte 3 )

Claus Offe : ‘Non serve affrontare questa condizione
cronica e dolorosa ( la disoccupazione) con la retorica del pieno impiego cara
ai socialdemocratici,’

ELOGIO A JHON MAYNARD KEYNES E AL PIENO IMPIEGO.

LA PIENA OCCUPAZIONE E LA STRUTTURA DEI BISOGNI.

IL MODELLO DI PIENA OCCUPAZIONE è soggetto alla evoluzione storica
dalla struttura dei bisogni, allo sviluppo della tecnologia e ai modelli culturali.

In riferimento ai modelli culturali la PIENA OCCUPAZIONE si alimenta con
la programmazione economica ,la solidarietà e l’ eguaglianza ..
Il modello basato sulla DISOCCUPAZIONE si alimenta
Con la concorrenza, con la competizione e con le diseguaglianze .

La quasi piena occupazione in Germania e la Disoccupazione in Italia ( o lavoratori poveri ) sono prima di tutto problemi culturali e politici prima che economici.
Anche se una delle cause della disoccupazione in Italia è la mancanza di compensazione ( dovuto alla moneta unica) tra import ed export a favore della Germania , anche questo piò essere un problema POLITICO di rapporti tra Stati e quindi tra governi.

La cultura di destra e la politica di destra sviluppano la disoccupazione come cultura della DIFFERENZA SOCIALE,
la sinistra sviluppa l’ occupazione come cultura dell’ INTEGRAZIONE SOCIALE..

 Il modello neoclassico e neolibersita appartiene alla destra, fanno eccezione in Europa la Francia in cui anche il centro destra sviluppa politiche per la Piena Occupazione ( esempio discorso di Sarkoy il 31 dicembre 2011), questo è dovuto alla coesione costituente del modello economico francese e la germania..
 Italia e in Inghiltera il modello neoliberista imperversa sia nella versione volgare e populista sia nella versione più accademica da pensiero unico.

Il modello della PIENA OCCUPAZIONE si sta sviluppando nella sostituzione del lavoro come luogo del produttivismo al lavoro come luogo di identità collettiva.

Sempre meno il lavoro è uno status sociale, una metrica del denaro , un misuratore di ‘ cose possedute ‘.

Un lavoro molto ambito oggi per esempio è il cooperatore, lavori all’ estero poco remunerati ma di alto valore sociale.

LA PIENA OCCUPAZIONE E’ L’ OBIETTIVO di una società in cui l’ economia del benessere possa essere LIBERTA’ DAI BISOGNI DI NECCESSITA’ E IN CUI IL VERBO E’ ESSERE E NON AVERE .

Le tesi che non ci sarà più in Europa la Piena Occupazione , che le politiche keynesiane sono defunte ( tesi sostenuta da Claus Offe e da tanti altri ) sono in contraddizioni con le società opulente che potrebbero istituire il reddito di cittadinanza.
In termini sociali e non economistici NON esiste società opulenta ove il 10% della popolazione ha il 90 % della Ricchezza nazionale ( USA).

La tecnologia con nuovi settori quali produzioni di energia innovativa , auto elettriche ed eventuale sviluppo della economia a idrogeno può significare milioni di nuovi posti di lavoro.
Sviluppare le autostrade del mare vuol dire dare lavoro a migliaia di lavoratori e togliere dalle strade enormi pericoli, il modello di business del futuro è il modello di BUSINESS SOCIALE .

Sviluppare l’ auto elettrica con tecnologie ormai presenti nel mercato ( vedi motore elettrico assistito da piccolo motore a scoppio) significa per l’ Italia passare da circa 100.000 operai ed impiegati a 4.000.000 di operai ed impiegati nel settore automobilistico in Italia nei prossimi 10 anni.
E Poi ? è possibile la rivoluzione dell’ Idrogeno , una rivoluzione ad oggi molto …..futura ma probabilmente più incisiva della rivoluzione dell’ elettronica e dell’ informatica.

LA CRISI ECONOMICA E IL RITORNO ALLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA.

Politiche di sostegno alla domanda aggregata ( consumi ed investimenti ) sono possibili se i dazii del settore ceramico introdotti per dumping sociale vengono applicati a tutti i settori soggetti a concorrenza sleale.
Questa crisi economica che per lunghezza è la peggiore dal 1929 ad oggi richiede interventi drastici in emergenza .
La nostra classe politica discute di palliativi perché non ha le competenze tecniche e soprattutto politiche per intervenire.
Si parla di crisi del debito quando negli ultimi 5 anni il sentiero di crescita del debito è molto più elevato in Germania e Francia che in Italia.
Gli USA ( debito pubblico/Pil ) 110% e il Giappone 200% non hanno attività speculativa in quanto nel mercato primario interviene in regime di monopolio la loro Banca Centrale.
In Italia nel mercato primario intervento 7 aziende private che nessuno conosce, in nome di un neoliberismo italico estremista e primitivo. .
La politica in Italia la si faceva con dei convegni come quello del 12 e 13 novembre 1964, sulla pianificazione , ‘ il governo in questi giorni è impegnato in un intenso lavoro….che dovrà concludersi nell’ elaborazione del PRIMO PROGRAMMA QUINQUENNALE DI SVILUPPO,
esso segnerà concretamente l’ inizio della politica di programmazione economica e democratica’
on. Pieraccini ministro del bilancio, queste sono le basi che hanno fatto dell’ Italia la settima potenza economica al mondo e la PIENA OCCUPAZIONE:
Importante è stato per l’ Italia l’ intervento di Aldo Moro di consegna degli stabilimenti agli operai dell’ Ilva a Taranto.
Oggi i convegni vengono fatti per….telefono o con risse con i taxisti .

Essere contro il capitalismo finanziario, essere contro il neoliberismo , essere contro il modello americano di libertà delle imprese NON VUOL DIRE ESSERE CONTRO LE IMPRESE ma essere per un NUOVO MODELLO DI SVILUPPO che mette al centro la relazione IMPRESA UOMO.


La PIENA OCCUPAZIONE è possibile oltre che con lo sviluppo di nuovi settori industriali, sviluppo di nuovi bisogni ( esempio le fabbriche di biciclette ritenute obsolete) , la nuova frontiera dei lavori sono anche i lavori di sviluppo dei servizi collettivi e dei servizi alla persona.


Re: CLAUS OFFE e il REDDITO DI CITTADINANZA ( PARTE 4)


REDDITO DI CITTADINANZA, REDDITO MINIMO GARANTITO e INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE. ( Parte 4)

L’ Italia ha un sistema di ammortizzatori sociali che è il migliore in Europa, per quanto riguarda
la relazione tra lavoro ed impresa.
La CIG/O e la CIG/S sono un LEGAME tra impresa lavoro e lavoratore.
La struttura degli ammortizzatori sociali è basato su un rapporto sinnalgmatico tra lavoro, versamenti contributi all’ Inps da parte delle Imprese e lavoratori inerenti gli ammortizzatori sociali e perdita o diminuzione del lavoro .
Il nostro sistema è il frutto della cultura giuridica e lavoristica presente in Italia fin dagli anni 60.

Gli ammortizzatori in deroga pur efficaci sono il frutto di una processo legislativo d’ urgenza.
Anche per gli ammortizzatori in deroga è necessaria una norma giuridica di stabilizzazione e un piano di finanziamento collegato in parte con le aziende.

Dividiamo gli ammortizzatori sociali in due categorie : ammortizzatori sociali per dipendenti in continuità di rapporto lavorativo e ammortizzatori sociali per disoccupati, dipendenti che cessano il rapporto di lavoro.

1) Ammortizzatori Sociali per lavoratori dipendenti in continuità del rapporto di lavoro .

CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA , STRAORDINARIA CONTRATTI DI SOLIDARIETA’. Cassa integrazione ordinaria e straordinaria in deroga.

Per una disamina di questi istituti si rimanda al post : Ammortizzatori Sociali : Il cruciverba presente in rete.

La questione fondamentale è che i lavoratori in CIG Ordinaria, CIG Straordinaria e Contratti di solidarietà sono dipendenti dell’ azienda e non sono disoccupati.
La tesi di togliere questi ammortizzatori in cambio di un altro ammortizzatore unico per disoccupati è una tesi folle !!
Diverso è il caso di coloro che vogliono importare il modello americano in Italia, questi sono dell’ associazione ‘ Tu vuoi fare l’ americano in Italy’ .
ESSENDO DEI LAVORATORI DIPENDENTI inseriti nel ciclo produttivo dell’ azienda non si capisce perché devono confluire in un ammortizzatore unico che riguarda i licenziati, loro che non sono licenziati.

Alcuni di questi ammortizzatori sono in essere da più di 40 anni , sono collaudati e ci sono invidiati in tutta Europa , può essere che necessitano di una qualche manutenzione o tagliando normativo ma non ci sono motivi razionali per abrogarli .

2) Ammortizzatori sociali per lavoratori licenziati .

INDENNITA’ DI MOBILITA, INDENNITA DI DISOCCUPAZIONE , Indennità Di Mobilità in Deroga.

E’ impossibile riprendere l’ analisi dei singoli istituti ( quindi anche qui rimandiamo al post : Ammortizzatori Sociali : Il cruciverba ).

INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE : SITUAZIONE ATTUALE

La questione fondamentale dell’ Indennità di Mobilità è che quando termina il lavoratore se non ha trovato un altro lavoro rimane senza alcun tipo di sostentamento se non ha i requisiti pensionistici.
Dopo la volgare riforma delle pensioni saranno pochi coloro che avranno i requisiti pensionistici.
Ora è possibile prolungare l’ Indennità di mobilità con l’ indennità di mobilità degli ammortizzatori in deroga, ma si tratta di un intervento puramente emergenziale.

QUANTO devi lavorare per avere diritto all’ indennità di disoccupazione ?

Devi essere assicurato all’ INPS per almeno 2 anni e almeno 52 settimane negli ultimi 2 anni.
Se hai lavorato nei 2 anni precedenti la data licenziamento solo 51 settimane non hai diritto.
Inoltre l’ Indennità di disoccupazione viene erogata per 12 mesi se hai piu di 50 anni e 8 mesi se hai meno di 50 anni.
Sono esclusi i contratti a progetto e i contratti a termine se non hai maturato i requisiti ordinari .
Per i contratti a termine e lavoro stagionale abbiamo la indennità di disoccupazione con requisiti ridotti , si tratta di un assegno di valore minimo assolutamente insoddisfacente . ( anche qui per i requisiti ed il calcolo rimandiamo a Ammortizzatori Sociali : Il cruciverba.).
Anche per i lavoratori in CIG in via EMERGENZIALE è stata data la facoltà di usufruire degli ammortizzatori in deroga alla fine dei periodi di CIG straordinaria .

INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE : INTERVENTI URGENTI .

Questa è una crisi epocale da DOMANDA in alcuni settori, in altri settori è invece una crisi da ECCESSO DI CAPACITA’ PRODUTTIVA.
Sono quindi necessarie politiche di sviluppo keynesiane per i settori in crisi da domanda e per i settori in sovrapproduzione sono necessarie politiche industriali con processi di riconversione.
Le politiche keynesiane per definizioni sono politiche di breve periodo .
MA LA DISOCCUPAZION RIGUARDA IL PRESENTE E NON Il BREVE PERIODO .

Quindi è necessario un intervento parlamentare CON DECRETAZIONE D’ URGENZA che :
1) prolunghi da subito l’ Indennità di Disoccupazione in modo SIGNIFICATIVO per coloro che stanno attualmente percepiscono l' ’Indennità di disoccupazione ma sono in scadenza .
2) E’ urgente una norma di legge che istituisca una indennità di disoccupazione EQUIVALENTE in importo e durata per coloro che attualmente NON hanno diritto o hanno Indennità di valore insignificante che sono :

a) Contratti a progetto
b) Contratti a termini al cui termine NON hanno maturato i requisiti ordinari di cui sopra .
c) Dimissioni volontarie ma a seguito di incentivi all ’ esodo.
d) Coloro che sono alla ricerca del PRIMO LAVORO .
Rimarrebbero esclusi solo coloro che volontariamente ma senza incentivi presentano lettera di dimissioni volontarie all ’ azienda ( questa tipologia riguarda il passaggio da un lavoro ad un altro in continuità ).

IL REDDITO MINIMO GARANTITO .

Le definizioni che utilizziamo sono SOLO ed ESCLUSIVAMENTE personali :

1) Il reddito minimo garantito come è noto si differenzia in letteratura dall ’ indennità di disoccupazione in quanto non è in funzione dello status disoccupato , ‘ soggetto uomo o donna deambulante senza lavoro e alla ricerca di un lavoro’ .
2) Il reddito di cittadinanza si differenzia dal reddito minimo garantito per la natura reddituale.
Il reddito di cittadinanza è una RETRIBUZIONE mentre il Reddito Minimo Garantito è una INDENNITA’ risarcitoria.

Il reddito di cittadinanza troverebbe la sua definizione in termini formali nell’ art. 36 della Costituzione ‘il lavoratore ha diritto ad una retribuzione……………..IN OGNI CASO SUFFICIENTE AD ASSICURARTE A SE' E ALLA FAMIGLIA UN '‘ESISTENZA LIBERA E DIGNITOSA ‘.’.
Nel articolo 36 troviamo un riferimento particolare al reddito di lavoro ma anche un riferimento più in generale ( in ogni caso …..) a tutti i cittadini.

La proposta che si intende sviluppare può essere sviluppata in 3 fasi o livelli :
a) il primo livello un Reddito Minimo Garantito .
b) Un secondo livello una eventuale Indennità di disoccupazione .
c) Il terzo livello SOLO per alcune casistiche molto limitate un reddito di cittadinanza ai fini art .36 Cost in sostituzione del reddito minimo garantito e dell’ indennità di disoccupazione .

Il primo livello nazionale il RMG ente erogatore INPS.
Il secondo livello ( Indennità di Disoccupazione) a livello regionale, ente erogatore la Regione ma solo se attiva la relativa Legge Regionale.
Il Reddito di Cittadinanza ente erogatore la pubblica amministrazione quindi il Tesoro.

A differenza del reddito di cittadinanza che non ha connessioni con il lavoro, il Reddito Garantito Minimo e l’ Indennità di Disoccupazione dovranno IN UN QUALCHE MODO che vedremmo essere in CONNESSIONE con il mondo del lavoro e con la status di Disoccupato.

IL REDDITO MINIMO GARANTITO E LA REGIONE LAZIO.

Il reddito minimo garantito è presente in Francia ma ha subito un forte ridimensionamento.
Attualmente l’ importo minimo mensile per un a persona senza figli è di 470 Euro.
In Italia molti giornali hanno svolto un lavoro di divulgazione approssimativo, confondendolo con l’ Indennità di Disoccupazione o con Il salario minimo, si tratta di due istituti presenti in Francia ma completamente diversi dal salario minimo garantito.

In Italia l’ esempio più significativo è stato quello della Regione Lazio.
Nella relazione introduttiva alla legge regionale Lazio n. 4 del 2009’ Istituzione reddito minimo garantito’ presente in rete, sembra riportare le analisi del sociologo Claus Offe e sembra riportare le analisi della associazione Italia-Bin , associazione per la divulgazione del reddito minimo garantito in Italia.

In una regione come il Lazio e in particolare una metropoli come Roma il reddito minimo garantito è necessario per fermare le situazioni di povertà, di abbandono e la precarietà di alcuni settori del mercato del lavoro di Roma.
ESEMPIO
Una testimonial da un forum

Daniela 7 aprile 2011 - 14:19
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Io sono una delle fortunate beneficiare del RMG del Lazio (che la Polverini a già tolto per il prossimo anno)Posso citare la mia personale situazione di donna di 39 anni con un figlio, sto cercando lavoro non so da quanto tempo e non trovo niente di niente, il padre di mio figlio da che fatturava 70mila euro nel giro di 4 anni è arrivato a un quarto ha un’altro figlio con un mantenimento e a noi non rimane niente….
il RMG mi sta aiutando a sopravvivere in un momento difficilissimo nel momento peggiore della mia via, dove a qualsiasi istituzione mi sono rivolta mi hanno risposto picche (l’assitente social mi ha tolto pure l’esenzione per la mensa perchè il comune di Roma non fa “sconti” a nessuno visto che con l’isee non ci rientriamo (la casa del fratellastro di mio figlio mi conta come seconda casa nell’isee di mio figlio perchè di proprietà del padre!!!! IL COLMO!!!!)
Quindi mi attacco e se rompo le scatole ancora rischio che mi tolgano il figlio….
Tra l0′altro la mensa nell’ulimo anno è pure aumentata.
Per tutto questo ringrazio la giunta Alemanno e Polverini grandi amici della famiglia e dei bambini!!!!!!
Purtroppo quando qualcuno dice che un RMG riguarda gli scansafatiche significa che non conosce le storie delle persone.
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La teoria è importante per capire i modelli sociali da dove veniamo e dove vogliamo andare ( qualcuno direbbe ) ma è importantissimo capire come la buona politica incide sulla carne delle persone al di là dei modelli matematici e stupidi del economicismo neoliberista.

Il risultato del RMG in Lazio è stato di 4.000 assegni erogati su 200.000 disoccupati in Lazio è un RMG di 580 Euro.
La differenza importante con la Francia è che il RMG è di 470 Euro ( senza figli) ma con assegnazione in ‘ automatico’ della casa o di un sostegno finanziario all' affitto.


REDDITO MINIMO GARANTITO e DISOCCUPATO PASSIVO.

Una proposta che riprende esperienze presenti in Francia e in Germania è quindi l’ istituzione di un Reddito Minimo Garantito per tutti coloro che hanno redditi certificati ISEE quindi familiari al di sotto di una reddito che non deve essere minimale ma sia mediano tra povertà e classe media.
Nella definizione di reddito minimo di riferimento entrano depositi bancari e beni mobili e immobili.

Il dibattito teorico se il percettore di reddito minimo garantito debba essere un CITTADINO o un DISOCCUPATO in questa proposta soggettiva va concretizzato con una iscrizione al Centro per l’ Impiego e quindi con lo status di disoccupato.

Si tratta di un disoccupato che in linea generale cerca lavoro , si guarda intorno ma che non si concretizza con azioni positive, diciamolo…..un disoccupato contemplativo, un DISOCCUPATO CITTADINO .

INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE e DISOCCUPATO ATTIVO:

L’ indennità di disoccupazione sarebbe erogata dalla regione è sarebbe un assegno integrativo del reddito minimo garantito.
Questo assegno viene erogato dalla Regione con apposita legge regionale è verrebbe erogato solo a
Coloro che siano definiti dal Centro per l’ Impiego Disoccupati Attivi.
Il disoccupato attivo ha un lavoro, il lavoro è cercare lavoro.
IL disoccupato per essere definito attivo dal centro per l’ Impiego deve :
a) Frequentano corsi di aggiornamento professionale.
b) Frequentano corsi professionali.
c) Partecipano a riunioni informative presso il centro per l’ impiego su mercato del lavoro locale, redazioni curriculum colloqui )
d) Obbligo di accettazione lavoro entro 30 km casa con qualifiche e retribuzioni in ambito della professionalità acquisita.

IL REDDITO DI CITTADINANZA

IL reddito di cittadinanza viene erogato dal ministero economia , sezione Tesoro .
E’ un reddito quindi va stabilito ai sensi dell’ articolo 36 Costituzione.
Una ipotesi di lavoro potrebbe essere la media di un livello intermedio dei 3 contratti di lavoro principali ( CCNL ).
Per ottenere il reddito di cittadinanza NON è necessario essere iscritti al Centro per l’ Impiego.
Il reddito di cittadinanza viene erogato a coloro che hanno gravi handicap e a non autosufficienti.
Ciechi , gravi problemi deambulatori, vedove e figli per terrorismo , vedove e figli militari caduti in guerra.
Il reddito di cittadinanza non toglierebbe all’ Inps risorse per prestazioni di natura diversa da quella pensionistica o assistenziale ma legata alla mancanza del lavoro ( Art 1 e 4 della costituzione ).
Il reddito di cittadinanza sostituirebbe assegni vari , maggiore semplicità e trasparenza.

IL REDDITO MINIMO GARANTITO, L’ INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE E IL LAVORO.

Scrive il prof. Gallino in un articolo su Repubblica :
’ Certo, se si ritiene che non ci siano alternative, come diceva la signora Thatcher, meglio un sussidio che non la miseria. Ma creare nuovi posti di lavoro in realtà non costerebbe molto di più, immaginazione politica ed economica aiutando. E un lavoro stabile e remunerato intorno o poco sotto alla media salariale è una soluzione che molti preferirebbero rispetto a sette od ottocento euro di sussidio percepito magari per anni, ma senza la possibilità di ritrovare un lavoro. Oltre ad essere, in tema di difesa delle competenze professionali e della coesione sociale, assai più efficace.

Dice il prof. Gallino ‘ Creare nuovi posti di lavoro in realtà non costerebbe di più ‘.

A nostro avviso la questione non è l’ erogazione del RMG e dell’ Indennità di disoccupazione ma la problematica è per quanto tempo va erogato ?
Inoltre il problema come dice il prof. Gallino ed la criticità come ammette anche il prof. Offe è la perdita di COMPETENZE da parte dei lavoratori disoccupati.
Inoltre il lavoro è luogo di dinamiche collettive sempre sia quando le dinamiche sono piacevoli sia quando le dinamiche siano un po……tese .

RMG e INDENNITA DI DISOCCUPAZIONE E’ IL PIANO DEL LAVORO

Quindi è importante che tra RMG, l’ Indennità di disoccupazione è il lavoro ci sia un PIANO di attuazione degli articoli 1 e 4 della Costituzione.

Sempre in modello empirico soggettivo i disoccupati che non trovano lavoro entro 12 mesi per i giovani ed entro 18 mesi per i ‘ giovanili’ devono entrare in programmi di lavoro di utilità sociale,
che riguardano enti locali, comuni provincie e regioni ed ministeri, esempi sono le biblioteche, gli ospedali .
Essi diventano impiegati ed operai a tutti gli effetti con i diritti e gli obblighi degli impiegati in pianta organica .
Tramite regole precise e rigide è possibile prevedere l’ inserimento in aziende private.

IL FINANZIAMENTO del REDDITO MINIMO GARANTITO, dell’ INDENNITA’ di DISOCCUPAZIONE E DEL PIANO DEL LAVORO.

LA CRISI ECONOMICA RICHIEDE NUOVI STRUMENTI FINANZIARI.

La storia economica della moneta ci può insegnare qualcosa.

Un esempio molto istruttivo in Italia è la grande depressione dal 1866 al 1882 è l’ introduzione del corso forzoso della moneta .

Il monetarismo dell’ epoca dell ’ euro ha prodotto un letargo culturale sulla moneta e sulla sua funzionalità.
Oltre al politicismo dell’ euro, uno strumento sovraccaricato di contenuti politici che la moneta non ha e non ha mai avuto.
Un altro esempio importante è stata la riforma della moneta in Unione Sovietica, periodo dal 1922 al 1924 periodo denominato anche il ritorno alla moneta.

Studiando questi due riforme monetarie una italiana e una sovietica molto diverse tra loro e tralasciando le altre riforme della moneta epocali qualche insegnamento lo possiamo apprendere.

UN PIANO DI FINANZIAMENTO DI UN PROGETTO CHE RIGUARDI IL REDDITO MINIMO GARANTITO, L’ INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE E IL PIANO PER IL LAVORO può essere finanziato con strumenti innovativi :

a) una parte monetaria con le riserve auree della Banca d’ Italia.
b) Una parte con le divise di valuta estera presso la Banca d’ Italia.
c) Emissioni da parte del Tesoro di Certificati per lo sviluppo del lavoro e la Piena Occupazione.

Questi certificati sono emessi ANCHE per sostenere i rendimenti dei fondi pensione italiani con un rendimento minimo garantito da parte dello stato .

Solo come esempio lo strumento può essere una MONETA nuova che abbia una composizione di portafoglio :
a) 50% copertura da oro riserve Banca D’ Italia .
b) 25% Copertura da divise di valuta estero della Banca d’ Italia.
c) 25 % certificati del Tesoro per finanziamento Piano del lavoro.

La nuova moneta NON ha corso legale, e non può essere utilizzata per transazioni , ma è un bene di rifugio, la Banca d’ Italia ha obbligo di conversine in moneta corrente.
Il valore di conversione è non amministrato.

La situazione REALE è determinata dall’ aumento dei suicidi dei disoccupati , uno al giorno e dal suicidi dei piccoli imprenditori e artigiani.
La classe politica e il governo NON sono preparati ne politicamente ne tecnicamente, sono medici che ordinano aspirine o palliativi ai malati terminali.

L’ ESTENSIONE e l’ALLUNGAMENTO dell’ indennità di dissocupazione richiede una decretazione d’ urgenza.
Una RIFORMA DI STRUTTURA come quella presentata in modo sintetico qui richiede un disegno di legge di iniziativa parlamentare, richiede un parlamento, richiede delle competenze e una classe politica.
antonio77
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Re: CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA

Messaggio da antonio77 »

LA PROPOSTA DI LEGGE DI SEL SU REDDITO MINIMO GARANTITO.

In allegato la proposta di legge di SEL su RMG.

Alcune considerazioni .

La proposta di legge si rifà alla Legge Francese Revenu minimum d'insertion (Rmi ) .
Dal punto di vista quantitativo per i single la proposta SEL è di 600 Euro , in Francia
RMI è di 460.
Fondamentale è capire l' intreccio WELFARE monetario con WELFARE di servizi in natura.
In Francia in AUTOMATICO viene riconosciuto un ASSEGNO di sostentamento per l' AFFITTO.
Al di dell' aspetto empirico francese è importante lo schema astratto il collegamento automatico tra welfare economico con welare di servizi in natura.

Altro aspetto è di analisi politica, i NUOVISTI, i BLARIANI sposano le tesi di estrema destra dell' economista Milton Friedman , totale libertà di lincenziamento in cambio di un assegno di povertà assistita.

La sinistra deve avere competenza , visione unitaria proposta programmatica ALTERNATIVA e trasparente,

a) ripresentare i referendum su art. 18 e art. 8.
b) sostenere gli istituti lavoristici : Cassa integrazione Ordinaria, CIG Straordinaria e Indennità di Disoccupazione-Aspi.
E fondamentale che il CORDONE OMBELICALE tra aziende e lavoratori venga sempre difeso utilizzando la storia industriale delle aziende, le conoscenze i saperi per ripartire con l' INNOVAZIONE dentro il perimetro di politiche indutriali dello stato.
Il lavoratore dentro l' azienda rimane soggetto collettivo , fuori dall' azienda un consumatore senza denaro.

Da ultimo è il costo del RMG in Italia della proposta SEL.
Si tratta di un costo MINIMO di 20 miliardi di euro all' anno.

Due considerazioni :
a) Questo implica l' elaborazione di una NUOVA POLITICA MONETARIA gestita dagli Stati e non dai tecnocrati europei, e una nuova moneta EURO .
b) Sull' esempio francese l' introduzione di una imposta PATRIMONIALE, per i grandi patrimoni
in Francia l' imposta e viva e cammina fin dal 1981.
Nel 2013 l' IMPONIBILE MINIMALE complessivo per l' applicazione dell' imposta è di 900 milioni di Euro.
L' introito in Francia è di 2 miliardi e 100 milioni.

Un aspetto tecnico tributario fondamentale quando si affrontano tematiche come il RMG
è l' IMPOSTA NEGATIVA.
Problematica ancora non trattata in Italia.
Avendo in Italia l aliquota di base molto elevata 23% e probabile che l' IMPOSTA NEGATIVA
sia molto elevata.
Con NUOVE DETRAZIONI FISCALI per i soggetti aventi diritto al RMG l' imposta negativa su un monte retributivo di 20 miliardi potrebbe arrivare a 6 miliardi.



http://www.redditogarantito.it/#!/proposta-di-legge




( continua con la proposta RMG del movimento 5 stelle , la proposta del movimento 5 stelle è un reddito minimo garantito e non un reddito di cittadinanza).
antonio77
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Re: CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA

Messaggio da antonio77 »

IL TESTO IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE.
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DECRETO-LEGGE
DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI REDDITO DI CITTADINANZA E DI PENSIONI

https://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Edi ... h%2014.pdf

Le Slide di presentazione del governo :
http://www.governo.it/sites/governo.it/ ... Q100_0.pdf

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gli interventi nella cartella LA TEORIA DEL VALORE LAVORO sono benvenuti e richiesti.
ma evitiamo il qualunquismo e la superficialità.
Anche perchè questo è l unico forum indipendente e non foraggiato da partiti sedicenti di centro sinistra-

La NASPI è l indennità di disoccupazione dipende dai contributi inps DICHIARATI dalle aziende negli ultimi 48 mesi e dalla MEDIA dell' imponibile previdenziale negli ultimi 48 mesi.

IL REDDITO DI CITTADINANZA è in funzione del REDDITO FAMILIARE come dichiarato con la DSU ed elaborato dall' Inps con ISEE.
E una cosa totalmente diversa dalla Naspi.
Da valutare le variazioni del reddito con il modello RDC-COM. questo modello è FONDAMENTALE per capire il funzionamento del reddito di cittadinanza.
Essendo un modello nuovo e da capire come si integra con il modello ISEE già presentato.
esempio : finisco di prendere la NASPI e presento il modello RDC_COM ( individuale o familiare ), il modello mi sembra NON disponibile.
quali sono i tempi di modifica del reddito minimo garantito ?
se non prendo il RDC posso fare una NUOVA DOMANDA ma isee è per i redditi anno precedente mentre la NASPI termina nell' anno

in riferimento ad ASPI evitiamo di scrivere cose non documentate, ASPI non c è piu sostituita da NASPI:
Ultima modifica di antonio77 il 17/02/2019, 20:50, modificato 2 volte in totale.
cielo 70
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Iscritto il: 18/03/2012, 10:43

Re: CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA

Messaggio da cielo 70 »

L'indennità di disoccupazione in senso lato comprende anche il reddito minimo poiché la prende chi in quel momento non ha un lavoro. L'Aspi più che un'indennità è un risarcimento.
antonio77
Messaggi: 122
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA

Messaggio da antonio77 »

per cortesia cielo 70 evitiamo in questa cartella La Teoria del Valore Lavoro dei post NON documentati .

PRIME RIFLESSIONE SU REDDITO DI CITTADINANZA

Ieri è partito il REDDITO DI CITTADINANZA.
si tratta di un programma a livello sociale innovativo, strutturato e molto complesso.
La sociologa Saraceno ha scritto un articolo su repubblica molto banale e in parte tecnicamente sbagliato.
Il reddito di cittadinanza è una misura in ambito sociologico di natura LAVORISTICA.
E' molto complesso perchè ha una funzione INTERNA di REDDITO MINIMO GARANTITO ( RMG).
E strutturato nella FAMIGLIA e NON nel CITTADINO.
La complessità di definire il concetto di FAMIGLIA, per gli aggregati che sono fuori dalla definizione del codice civile.
Gli aspetti ACCESSORI , ripetiamo accessori e non principali è di essere INCLUSIVO sui membri in sofferenza del NUCLEO FAMILIARE.
il Reddito di cittadinanza non è uno strumento contro la povertà ma arriva INCIDENTALMENTE nei poveri come elementi periferici del NUCLEO ASSOCIATIVO FAMILIARE.
Inoltre da approfondire il TRADE OFF tra NASPI e REDDITO DI CITTADINANZA.
Non è l' analisi QUANTITATIVA importante ma l' analisi QUALITATIVA.
Nell' analisi QUALITATIVA l' elemento cardine è il DISOCCUPATO e non il povero.
Tramite il disoccupato il reddito di cittadinanza cerca di arrivare ANCHE ai poveri.
Siamo chiari è uno strumento INNOVATIVO e FONDAMENTALE per rendere EFFETTIVA la COSTITUZIONE ITALIANA.

Le analisi vanno sviluppate ad esempio sul concetto di REDDITO FAMILIARE, un concetto che non è presente nel DIRITTO TRIBUTARIO.
Altre importanti analisi da sviluppare sono le VARIAZIONI del NUCLEO ASSOCIATIVO DENOMINATO FAMIGLIA, variazioni nascita , deceduti, persone che migrano in uscita o in entrata nel nucleo familiare.
Infine FONDAMENTALE sono le modifiche di variazione del reddito, da disoccupato senza reddito trovo lavoro, e da lavoratore con reddito a disoccupato senza reddito.
IL REDDITO DI CITTADINANZA ha al proprio interno dei meccanismi di bilanciamento SORPRENDENTEMENTE molto interessanti, che vanno studiati ed analizzati.

infine Luigi Di Maio ha sbagliato purtroppo la comunicazione sul reddito di cittadinanza, se la mancia bonus fiscale vale 10 miliardi come è possibile che una RIFORMA DI STRUTTURA cosi STRUTTURALE , probabilmente la più importante riforma sociale dal 1945 possa 'valere' SOLO 8 Miliardi di euro ?.
antonio77
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Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: CLAUS OFFE E IL REDDITO DI CITTADINANZA

Messaggio da antonio77 »

in questo piccolo Forum si era detto il ragionier Giuseppe Grillo GOVERNATORE DELLA BANCA D' ITALIA SUBITO.

In questo intervento di Beppe Grillo c è scritto perchè il ragioniere deve fare il governatore della Banca d' Italia.
Non è una scelta politica , non è una scelta di governo è una scelta di tutta la COMUNITA' D' ITALIA.

Attualmente l' Italia non ha una Banca D' italia ( una banchetta che si occupa di recupero crediti in modo confuso).
La COSTITUZIONE ITALIANA impone una BANCA NAZIONALE che fa sistema con il ministero del tesoro.

Abbiamo avuto Mister Draghi allievo di un grande accademico il prof. Federico Caffe scomparso in quanto sconfitto da un sistema
accademico ed economico. e da un sistema di poteri finanziari .

Draghi ha difeso il sistema bancario europeo trasferendo migliardi di euro al capitale delle banche.
La TRAPPOLA DELLA LIQUIDITA' ha distrutto qualsiasi politica dell' INTERESSE.
I miliardi di Draghi non sono andati alla Grecia ma alla Germania che non li voleva perchè abbassava gli interessi sui suoi titoli, non più ' attraenti'
Draghi voleva l' INFLAZIONE e ha creato DEFLAZIONE.
La Forma Giuridica prevaleva sul linguaggio dell' economia.

Il prof. Gallino diceva che un PIANO PER IL LAVORO dei giovani aveva più o meno lo stesso costo di un REDDITO UNIVERSALE DI CITTADINANZA e quindi era preferibile un piano per il lavoro.
il prof. Gallino aveva ragione nel lungo perido ma sbagliava nel breve periodo keynesiano.

Definiamo breve periodo keynesiano quando gli INVESTIMENTI sono esogeni e fissi ( costanti).

In questo caso il REDDITO UNIVERSALE ha effetti immediati e diretti nella DOMANDA AGGREGATA.

inoltre è IMPOSSIBILE avere un PIANO DEL LAVORO senza una ANALISI MATEMATICA A MATRICE dei BISOGNI ( neccessari, radicali, bisogni di sussistenza, bisogni sovrastrutturali).

Per questa analisi COMPLESSE abbiamo risorse di CALCOLO ECONOMICO adeguate ? mainframe di potenza adeguata ?

Altrimenti il PIANO DEL LAVORO non può essere un lavoro socialmente utile, un lavoro marginale ma deve essere un lavoro socialmente APICALE.

Pittibimbo dice no al reddito di cittadinanza universale diamo i soldi alle imprese !!!

Tralasciamo UN CERTO capitalismo di famiglia che è meglio.

LE IMPRESE DEVONO FARE INVESTIMENTI , DEVONO FARE ENORMI INVESTIMENTI ma per fare cosa ?

Per fare profitti ? Per fare extraprofitti ?
Per pagare lo stipendio dell' Imprenditore-Amministratore ?
Per la Piena Occupazione ?

Le imprese devono essere finanziate da chi ?

Le imprese devono fare profitti che devono essere investiti in investimenti .
Le imprese non devono fare extraprofitti in quanto gli extraprofitti sono profitti SPECULATIVI a danno delle aziende dello stesso settore economico.
Gli investimenti sono necessari per pagare lo stipendio dell' imprenditore-amministratore.
Gli investimenti devono essere corellati ai giovani che finiscono il percorso scolastico e entrano nel mercato del lavoro.
( politiche di piena occupazione pianificate).

Le imprese devono essere finanziate :

1) DALLO STATO ( trasferimenti ).
2) DA FONDI DI INVESTIMENTO CHIUSI PER LE AZIENDE.
3) DA FONDI PENSIONE DEI DIPENDENTI GARANTITO DALLO STATO.

Per investire denaro pubblico nelle imprese ci devono essere programmi economici di soddisfazione dei bisogni primari e secondari.
Altrimenti finanziamo la CINA come è avvenuto con i pannelli solari.


CHI DICE DI UTILIZZARE I SOLDI DEL REDDITO DI CITTADINANZA UNIVERSALE PER DARE VIA I SOLDI ALLE IMPRESE E UNO SCHIAVO
DEI POTERI FORTI, un subalterno antropologico.

LE POLITICHE DEL REDDITO DI CITTADINANZA UNIVERSALE E LE POLITICHE DI INVESTIMENTO ALLE IMPRESE NON SOLO NON SONO IN CONTRAPPOSIZIONE MA SONO INTEGRATE ( BREVE PERIODO e LUNGO PERIODO) e sono sistemiche
in un modello di ECONOMIA DEL BENESSERE integrato tra settore statale,pubblico, privato, artigianato e cooperativo.

leggiamo e studiamo questo bellissimo intervento del GOVERNATORE DELLA BANCA D' ITALIA ai tempi del coronavirus.
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Reddito Universale: è arrivato il momento

Bisogna creare qualche fonte di sussistenza perché nessuno si trovi nella crudele necessità di rubare prima e poi morire“. (Thomas More – Utopia, 1516)

di Beppe Grillo –


L’Organizzazione internazionale del lavoro stima che la disoccupazione globale potrebbe colpire 25 milioni di persone (la crisi del 2008 ha comportato un aumento di 22 milioni di disoccupati). Si prevede una caduta libera delle entrate, un aumento esponenziale della disoccupazione e una riduzione del numero di ore lavorative. Milioni di persone cadranno sotto la soglia della povertà.

Milioni di italiani non avranno nei prossimi mesi un’entrata garantita.

Se nel 2007 avevamo affrontato una crisi finanziaria, che si era propagata all’economia reale, qui siamo di fronte a qualcosa di molto più radicale, una crisi che investe tutti i settori. Le restrizioni agli spostamenti, al commercio e alla vita di tutti i giorni avranno gravi ripercussioni sui mercati delle imprese e sul benessere delle persone. Ci sono interi settori che subiranno le conseguenze di questa crisi fino alla fine dell’anno, forse alcune filiere non si riprenderanno mai o non torneranno più come prima. Potrebbe esserci un rapidissimo cambio del mercato del lavoro. Abbiamo sempre detto che circa il 50% dei posti di lavoro negli anni sarebbero scomparsi per l’automazione e i cambiamenti tecnologici. Quei cambiamenti adesso sono avvenuti non in anni, ma in un solo mese. Con un colpo di tosse.

Le curve di contagio purtroppo crescono parallelamente alle curve dell’instabilità economica e all’incertezza sul futuro. La via d’uscita da questa crisi non può essere come quella del 2008, quando si è preferito salvare le banche a discapito del popolo.

E’ arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro. Una società evoluta è quella che permette agli individui di svilupparsi in modo libero, creativo, generando al tempo stesso il proprio sviluppo. Per fare ciò si deve garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di partenza: un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi, che vada oltre questa emergenza.

La teoria economica dovrebbe sviluppare metodi per soddisfare i bisogni umani fondamentali di ognuno di noi. Quando questi bisogni vengono minacciati allora è il momento di ridefinire tutta la nostra esistenza con un reset totale.

Gestire questa crisi non richiede solo affrontare l’emergenza sanitaria, ma anche proteggere economicamente tutta la popolazione. Un reddito di base universale, incondizionato, è la sola panacea al collasso del sistema, all’instabilità che sta uccidendo psicologicamente ed economicamente milioni di famiglie.

Sono sicuro che la maggior parte degli economisti, in altri momenti scettici, concorderà sul fatto che l’economia ha bisogno di iniezioni di denaro proprio ora. Quando le economie scivolano in recessione, c’è un “effetto moltiplicatore”: le persone perdono il lavoro, spendono meno, l’economia si restringe, il reddito diminuisce e il denaro letteralmente scompare dalla circolazione. Il reddito universale rilancerebbe l’economia, attenuerebbe l’incidenza della povertà nella popolazione e le sue terribili conseguenze, e farà sì che coloro che dovranno rientrare nel mercato del lavoro potranno farlo in condizioni migliori.

E c’è già chi nel mondo si sta attivando, dagli Stati Uniti, con la paladina del Green New Deal Alexandria Ocasio-Cortez che chiede esplicitamente al Governo Usa un Universal Basic Income; al Regno Unito, dove viene rilanciata la proposta del reddito di base, così come altri stati annunciano misure di soccorso (India, Nuova Zelanda, Hong Kong, Sud Corea…).

Le fonti principali di finanziamento potrebbero essere varie. Si può andare dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici (Mark Zuckerberg, Bill Gates e Elon Musk sono sempre stati a favore del reddito universale), magari quelle a più alto tasso di automazione; o rivedere le imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale. Oppure le cosiddette “ecotasse”, come il Climate Income, Reddito dal Clima, con una tassa sui combustibili fossili come carbone, petrolio e gas; o come avviene in Alaska dal 1982 con l’Alaska Permanent Fund: un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili. Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale è messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale.

Come ripeto ormai da anni le soluzioni ci sono, sta a noi la scelta di sederci intorno ad un tavolo per riconvertire la qualità della nostra vita e creare un sistema che formi persone, non lavoratori.

La prima guerra mondiale portò milioni di donne nelle fabbriche e diede il via all’emancipazione delle donne, il Piano Marshall rilanciò l’economia e il benessere del dopo guerra. L’emergenza che stiamo vivendo potrebbe favorire una svolta epocale, rivoluzionaria, che da molti superficialmente è stata sempre considerata folle, e che potrebbe cambiare in meglio il nostro futuro.

E’ giunto il momento di stravolgere il nostro status quo, se non ora, quando?
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