On the road
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
On the road
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Con F., vecchio amico incontrato per caso, si finisce inevitabilmente a parlare di politica e dei politici. Ed ecco che la memoria gli ricorda un aneddoto del bel tempo che fu.
<<Tantissimi anni fa (almeno certamente più di quarantacinque, presuppongo), - dice F. – andavo a farmi tagliare i capelli da Michele Biscione,……sai..il parrucchiere giù dal cavalcavia sulla destra……>>
- Michele Biscione,….Michele Biscione…???....A si…adesso ricordo, qualche volta ci sono andato pure io….era in zona…-
<<Un giorno – prosegue F. – me ne stavo tranquillamente seduto sulla poltrona mentre il figaro pugliese provvedeva a raparmi, quando ad un certo punto entra un compaesano di Biscione….. Era appena arrivato dal Sud e voleva una sistematina. Con se portava la classica valigia di cartone legata al centro con lo spago.
Si siede sulla poltrona a fianco e dopo i soliti convenevoli e i remember strapaesani di rito, Gallizzi, così si chiamava il nuovo arrivato (padre del giornalista del Corriere della Sera, che anni fa sfidò Penati per la poltrona di sindaco), andò al sodo.
Vuoi fare i soldi? Chiese Gallizzi a Biscione.
“Eccome no…-rispose il compaesano –“
Allora mettiti in politica>>.
*
Quello che ricordo è che Michele Biscione tempo addietro stava in consiglio comunale per i Ds. Non so se sia diventato ricco…….una cosa per ora è certa,…ha seguito il suggerimento del compaesano Gallizzi.
Da queste parti non era un concetto molto diffuso quello di entrare in politica per arricchirsi, anzi, tanto che mi stupì non poco apprendere dalla stampa che anche il “milanese” Bettino Craxi cresciuto politicamente proprio qui a SSG in una sezione del Psi al di la della ferrovia, avesse lo stesso concetto della politica: “in politica ci si va per arricchirsi”.
Non è cambiato proprio nulla, …..è duro constatare che l’ambaradan funziona in questo modo…anche se ci sono le eccezioni su cui si può mettere la mano sul fuoco, come Berlinguer, Pertini, Rodotà, Dalla Chiesa.
Con F., vecchio amico incontrato per caso, si finisce inevitabilmente a parlare di politica e dei politici. Ed ecco che la memoria gli ricorda un aneddoto del bel tempo che fu.
<<Tantissimi anni fa (almeno certamente più di quarantacinque, presuppongo), - dice F. – andavo a farmi tagliare i capelli da Michele Biscione,……sai..il parrucchiere giù dal cavalcavia sulla destra……>>
- Michele Biscione,….Michele Biscione…???....A si…adesso ricordo, qualche volta ci sono andato pure io….era in zona…-
<<Un giorno – prosegue F. – me ne stavo tranquillamente seduto sulla poltrona mentre il figaro pugliese provvedeva a raparmi, quando ad un certo punto entra un compaesano di Biscione….. Era appena arrivato dal Sud e voleva una sistematina. Con se portava la classica valigia di cartone legata al centro con lo spago.
Si siede sulla poltrona a fianco e dopo i soliti convenevoli e i remember strapaesani di rito, Gallizzi, così si chiamava il nuovo arrivato (padre del giornalista del Corriere della Sera, che anni fa sfidò Penati per la poltrona di sindaco), andò al sodo.
Vuoi fare i soldi? Chiese Gallizzi a Biscione.
“Eccome no…-rispose il compaesano –“
Allora mettiti in politica>>.
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Quello che ricordo è che Michele Biscione tempo addietro stava in consiglio comunale per i Ds. Non so se sia diventato ricco…….una cosa per ora è certa,…ha seguito il suggerimento del compaesano Gallizzi.
Da queste parti non era un concetto molto diffuso quello di entrare in politica per arricchirsi, anzi, tanto che mi stupì non poco apprendere dalla stampa che anche il “milanese” Bettino Craxi cresciuto politicamente proprio qui a SSG in una sezione del Psi al di la della ferrovia, avesse lo stesso concetto della politica: “in politica ci si va per arricchirsi”.
Non è cambiato proprio nulla, …..è duro constatare che l’ambaradan funziona in questo modo…anche se ci sono le eccezioni su cui si può mettere la mano sul fuoco, come Berlinguer, Pertini, Rodotà, Dalla Chiesa.
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