Cado dalle nubi
Cado dalle nubi
topic dedicato
a quelli che "ma chi io" ?
a quelli che " a mia insaputa"
a quelli che vivono su Marte
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Ruby: Chiara, non sapevo Berlusconi fosse padrone Mediaset
06 luglio, 17:51
MILANO - ''Non sapevo che Berlusconi fosse proprietario di Mediaset, non pensavo che un politico potesse avere a che fare con il mondo dello spettacolo''. Lo ha detto Chiara Danese, la ex miss e parte civile al processo sul caso Ruby a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, rispondendo in aula ad una domanda del pm Sangermano sull'unica serata in cui la giovane fu ospite ad Arcore.
La ragazza ha di nuovo ricordato alcuni particolari della sera del 22 agosto 2010, ribadendo in sostanza che lei arrivo' 'al buio' alla festa a Villa San Martino in quanto nessuno, in particolare Daniele Salemi, anche lui agente dello spettacolo e vicino a Lele Mora, le disse dove stessero andando. Inoltre la ragazza quando il pm le ha domandato che cosa si sarebbe aspettata dalla serata a cui aveva partecipato ha risposto di non sapere che ''Berlusconi fosse proprietario di Mediaset'' e che quindi Emilio Fede fosse ''un dipendente''.
''Non pensavo - ha proseguito - che un politico potesse avere a che fare con il mondo dello spettacolo''. Durante il controesame da parte dell'avvocato Gaetano Pecorella, uno dei difensori di Fede, la ragazza ha ribadito che Salemi non le disse che sarebbero andate nella residenza milanese di Berlusconi ma ''mi fu detto andiamo a festeggiare in un locale dove ti aiuteranno a superare il concorso di Miss Italia''.
a quelli che "ma chi io" ?
a quelli che " a mia insaputa"
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Ruby: Chiara, non sapevo Berlusconi fosse padrone Mediaset
06 luglio, 17:51
MILANO - ''Non sapevo che Berlusconi fosse proprietario di Mediaset, non pensavo che un politico potesse avere a che fare con il mondo dello spettacolo''. Lo ha detto Chiara Danese, la ex miss e parte civile al processo sul caso Ruby a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, rispondendo in aula ad una domanda del pm Sangermano sull'unica serata in cui la giovane fu ospite ad Arcore.
La ragazza ha di nuovo ricordato alcuni particolari della sera del 22 agosto 2010, ribadendo in sostanza che lei arrivo' 'al buio' alla festa a Villa San Martino in quanto nessuno, in particolare Daniele Salemi, anche lui agente dello spettacolo e vicino a Lele Mora, le disse dove stessero andando. Inoltre la ragazza quando il pm le ha domandato che cosa si sarebbe aspettata dalla serata a cui aveva partecipato ha risposto di non sapere che ''Berlusconi fosse proprietario di Mediaset'' e che quindi Emilio Fede fosse ''un dipendente''.
''Non pensavo - ha proseguito - che un politico potesse avere a che fare con il mondo dello spettacolo''. Durante il controesame da parte dell'avvocato Gaetano Pecorella, uno dei difensori di Fede, la ragazza ha ribadito che Salemi non le disse che sarebbero andate nella residenza milanese di Berlusconi ma ''mi fu detto andiamo a festeggiare in un locale dove ti aiuteranno a superare il concorso di Miss Italia''.
Re: Cado dalle nubi
Non ci azzecca niente col post precedente... ma con il titolo del 3d forse sì.
Una settimana in montagna, senza internet e senza telegiornali. Solo qualche quotidiano.
Leggo l'ennesima manovra estiva, stile Tre-monti, tagli lineari, ovviamente bersaglio privilegiato la sanità,, riduzione delle province, sì, forse, a cura delle regioni,... poi si vedrà.
Insomma: nulla di nuovo sotto il sole cocente delle città (leggo di temperature tropicali).
Uniche novità: il governo (e la stampa) la chiama "spending review". Il presidente di confindustria "macelleria sociale"
A Napoli, imperversano gli "scarrafoni" a causa (pare) della solita "emergenza monnezza" e la mancata pulizia e manutenzione dei tombini (altrimenti detti "chiaviche"). Eppure leggo che i dipendenti comunali napoletani (comprese le municipalizzate) ammontano a 18.900 (diciottomilanovecento)!
Il vice-sindaco Sodano dice che sono in ritardo con gli obbiettivi (quali? ormai abbiamo perso il conto) sulla raccolta differenziata, perché il governo gli ha tagliato i fondi per la raccolta porta a porta.
E i 19.000 dipendenti comunali che fanno? O forse la raccolta porta-a-porta era previsto che la facesse Bruno Vespa?
Intanto, pare che l'Olanda si prenderà i rifiuti napoletani anche "tal quale", cioè direttamente i sacchetti buttati per strada dai cittadini partenopei.
Un dubbio mi sembra legittimo. Ma come li smaltiscono? Non credo in mega-discariche e nemmeno credo che gli olandesi siano del tutto insensibili ai problemi ecologici.
E allora, come fanno? E perché non possiamo fare anche noi come fanno loro?
De Magistris, ma niente niente ci stai prendendo per c... pure tu?
Una settimana in montagna, senza internet e senza telegiornali. Solo qualche quotidiano.
Leggo l'ennesima manovra estiva, stile Tre-monti, tagli lineari, ovviamente bersaglio privilegiato la sanità,, riduzione delle province, sì, forse, a cura delle regioni,... poi si vedrà.
Insomma: nulla di nuovo sotto il sole cocente delle città (leggo di temperature tropicali).
Uniche novità: il governo (e la stampa) la chiama "spending review". Il presidente di confindustria "macelleria sociale"
A Napoli, imperversano gli "scarrafoni" a causa (pare) della solita "emergenza monnezza" e la mancata pulizia e manutenzione dei tombini (altrimenti detti "chiaviche"). Eppure leggo che i dipendenti comunali napoletani (comprese le municipalizzate) ammontano a 18.900 (diciottomilanovecento)!
Il vice-sindaco Sodano dice che sono in ritardo con gli obbiettivi (quali? ormai abbiamo perso il conto) sulla raccolta differenziata, perché il governo gli ha tagliato i fondi per la raccolta porta a porta.
E i 19.000 dipendenti comunali che fanno? O forse la raccolta porta-a-porta era previsto che la facesse Bruno Vespa?
Intanto, pare che l'Olanda si prenderà i rifiuti napoletani anche "tal quale", cioè direttamente i sacchetti buttati per strada dai cittadini partenopei.
Un dubbio mi sembra legittimo. Ma come li smaltiscono? Non credo in mega-discariche e nemmeno credo che gli olandesi siano del tutto insensibili ai problemi ecologici.
E allora, come fanno? E perché non possiamo fare anche noi come fanno loro?
De Magistris, ma niente niente ci stai prendendo per c... pure tu?
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: Cado dalle nubi
mariok ha scritto:
Intanto, pare che l'Olanda si prenderà i rifiuti napoletani anche "tal quale", cioè direttamente i sacchetti buttati per strada dai cittadini partenopei.
Un dubbio mi sembra legittimo.
Ma come li smaltiscono?
Non credo in mega-discariche e nemmeno credo che gli olandesi siano del tutto insensibili ai problemi ecologici.
E allora, come fanno? E perché non possiamo fare anche noi come fanno loro?
Li conferiscono ad un inceneritore.
è la stessa soluzione che ha scelto Pizzarrotti per Parma...
come dire...siccome la diossina dei fumi dell'inceneritore fa male ai pomodori (sia a Parma che a Napoli se ne coltivano in quantità industriali) preferiamo che tale sostanza si depositi sui tulipani...
Re: Cado dalle nubi
Ai parenti sciacalli la pensione dei defunti
Quindici indagati. Inpdap truffata per circa 2 milioni
Loro però continuavano lo stesso a incassare la pensione dell'Inpdap (poi assorbito dall'Inps). Non per mesi ma per anni. La media è di cinque però si è arrivati anche a dodici. La truffa è stata scoperta dalla Guardia di finanza. Quindici gli indagati per un totale di un milione e 600 mila euro incassati illecitamente. L'inchiesta continua ancora per accertare eventuali complicità di chi sapeva ma avrebbe omesso di comunicare il decesso dell'avente diritto all'assegno pensionistico. I finanzieri del terzo nucleo operativo del IGruppo Roma del capitano Giovanni Macera hanno acceso i riflettori sui casi sospetti cinque mesi fa. Sono partiti incrociando i dati dei registri Inps con quelli dell'anagrafe, arricchiti da alcune informazioni investigative che hanno completato il quadro indiziario. E alla fine sono arrivati a scoprire la truffa. Gli indagati sono persone semplici, operai e impiegati, figli di ministeriali che una volta versavano i loro contributi previdenziali all'Inpdap, rientrati in seguito sotto la sigla Inps. Tra gli accusati non ci sono professionisti o altri dai portafogli gonfi. Grazie però alla pensione del parente morto qualche investimento erano riusciti a farlo. Specialmente appartamenti, auto o soldi che avevano messo da parte. All'inizio i quindici hanno provato ad accampare scuse: «Ci siamo dimenticati di comunicare la morte», «è stata una svista», «non volevamo truffare» e altre cose del genere. La litania non ha incantato. I loro cari erano morti da anni eppure puntualmente hanno continuato a incassare gli euro senza preoccuparsi di comunicare il decesso. Addirittura, in un caso, nel 2000 madre e padre, ex funzionario al ministero delle Finanze, erano andati in Brasile in viaggio di piacere. Lì erano morti e i familiari hanno proseguito a intascare gli oltre tremila euro al mese di pensione, circa 500 mila euro in dodici anni. Il maglio delle Fiamme gialle ha colpito in profondità. Militari e magistratura, infatti, non si sono limitati a emettere i provvedimenti con l'ipotesi di reato per truffa. Ma hanno anche proceduto col sequestro preventivo di conti correnti, beni immobili e mobili per un importo pari a quello della pensione illecitamente percepita, dal decesso dei legittimi titolari a oggi. Il lavoro degli investigatori non è finito. Quella che si è chiusa ieri è la pri ma tranche dell'inchiesta. La seconda è appena iniziata. Riguarda altri soggetti, i presunti complici che avrebbero aiutato gli eredi a nascondere la morte dei propri cari attraverso comportamenti omissivi. In pratica, sapevano, dovevano informare chi di dovere, ma non lo hanno fatto consentendo ai figli di realizzare il raggiro. I finanzieri non solo vogliono accertare se in queste storie hanno avuto un ruolo altri eventuali complici. Vogliono scoprire pure se si sono prestati dietro il versamente di denaro, un tornaconto che li avrebbe persuasi a prestarsi al gioco oppure che essi stessi avrebbero richiesto come compenso in cambio della loro promessa di silenzio.
Quindici indagati. Inpdap truffata per circa 2 milioni
Loro però continuavano lo stesso a incassare la pensione dell'Inpdap (poi assorbito dall'Inps). Non per mesi ma per anni. La media è di cinque però si è arrivati anche a dodici. La truffa è stata scoperta dalla Guardia di finanza. Quindici gli indagati per un totale di un milione e 600 mila euro incassati illecitamente. L'inchiesta continua ancora per accertare eventuali complicità di chi sapeva ma avrebbe omesso di comunicare il decesso dell'avente diritto all'assegno pensionistico. I finanzieri del terzo nucleo operativo del IGruppo Roma del capitano Giovanni Macera hanno acceso i riflettori sui casi sospetti cinque mesi fa. Sono partiti incrociando i dati dei registri Inps con quelli dell'anagrafe, arricchiti da alcune informazioni investigative che hanno completato il quadro indiziario. E alla fine sono arrivati a scoprire la truffa. Gli indagati sono persone semplici, operai e impiegati, figli di ministeriali che una volta versavano i loro contributi previdenziali all'Inpdap, rientrati in seguito sotto la sigla Inps. Tra gli accusati non ci sono professionisti o altri dai portafogli gonfi. Grazie però alla pensione del parente morto qualche investimento erano riusciti a farlo. Specialmente appartamenti, auto o soldi che avevano messo da parte. All'inizio i quindici hanno provato ad accampare scuse: «Ci siamo dimenticati di comunicare la morte», «è stata una svista», «non volevamo truffare» e altre cose del genere. La litania non ha incantato. I loro cari erano morti da anni eppure puntualmente hanno continuato a incassare gli euro senza preoccuparsi di comunicare il decesso. Addirittura, in un caso, nel 2000 madre e padre, ex funzionario al ministero delle Finanze, erano andati in Brasile in viaggio di piacere. Lì erano morti e i familiari hanno proseguito a intascare gli oltre tremila euro al mese di pensione, circa 500 mila euro in dodici anni. Il maglio delle Fiamme gialle ha colpito in profondità. Militari e magistratura, infatti, non si sono limitati a emettere i provvedimenti con l'ipotesi di reato per truffa. Ma hanno anche proceduto col sequestro preventivo di conti correnti, beni immobili e mobili per un importo pari a quello della pensione illecitamente percepita, dal decesso dei legittimi titolari a oggi. Il lavoro degli investigatori non è finito. Quella che si è chiusa ieri è la pri ma tranche dell'inchiesta. La seconda è appena iniziata. Riguarda altri soggetti, i presunti complici che avrebbero aiutato gli eredi a nascondere la morte dei propri cari attraverso comportamenti omissivi. In pratica, sapevano, dovevano informare chi di dovere, ma non lo hanno fatto consentendo ai figli di realizzare il raggiro. I finanzieri non solo vogliono accertare se in queste storie hanno avuto un ruolo altri eventuali complici. Vogliono scoprire pure se si sono prestati dietro il versamente di denaro, un tornaconto che li avrebbe persuasi a prestarsi al gioco oppure che essi stessi avrebbero richiesto come compenso in cambio della loro promessa di silenzio.
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