In Germania arrivano i pirati e in Italia i “grillini"
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- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
In Germania arrivano i pirati e in Italia i “grillini"
In Germania arrivano i pirati e in Italia i “grillini"
in parte sintetizzato da Claudio Lombardi da civico lab
Potrebbero arrivare anche in Italia i nuovi pirati? Ovvero un movimento politico “né di destra né di sinistra”, che va oltre i vecchi partiti, piace finalmente ai giovani, è liberale ma non liberista, pratica la democrazia diretta tramite la rete e supera d’un balzo le stucchevoli chiacchiere sulla “riforma della politica” fatta dai partiti che l’hanno distrutta. Era questa fino a poco tempo fa la domanda che ci si faceva. Oggi è cambiata e ci si chiede se il Movimento 5 Stelle sia il Piratenpartei versione italiana. La domanda non è oziosa: in Germania il partito dei pirati ha preso un bel po’ di voti ogni volta che si è presentato alle elezioni e in Italia la stessa cosa è accaduta con le liste del Movimento 5 stelle alle ultime amministrative.
Con una strabiliante affermazione alle elezioni per il parlamento regionale di Berlino – dove nel settembre 2011 hanno preso un sensazionale 8,9 per cento – sono apparsi sulla scena i Piraten, il partito dei pirati”. “Alle elezioni nel Land della Saar – quanto di più provinciale si possa immaginare – due settimane fa i Piraten hanno ottenuto un lusinghiero 7,4 percento, assicurandosi quattro seggi. E, con grande sconforto dei “vecchi” partiti, tutti i sondaggi ora prevedono a questi Pirati della politica un risultato fra il 9 e il 12 per cento alle prossime elezioni politiche.”
Questa la fotografia della novità che irrompe sulla scena tedesca. Ma ci sono somiglianze col fenomeno italiano del Movimento 5 stelle?
Michael Braun afferma che “alcune analogie sono più che evidenti. Entrambe le forze si dichiarano “né di destra né di sinistra”, usano il web come piattaforma principale di comunicazione politica e hanno costruito la loro ascesa totalmente ignorati dai mezzi d’informazione. E tutt’e due affermano che i cittadini devono riappropriarsi della politica, togliendo spazio ai “vecchi partiti, giudicati autoreferenziali e obsoleti.”
Braun però sottolinea come il movimento sia nato e sia saldamente controllato dal comico genovese diventato leader politico.
Per i Pirati l’assenza di un unico leader viene colmata da Liquid Feedback, una piattaforma che è una sorta di assemblea permanente online, la radice della democrazia partecipata. “Con Liquid Feedback il processo decisionale è collettivo ma non troppo farraginoso”, con un interessante ma efficace sforzo linguistico è un “sistema di decisione compartecipato”.
Nel Movimento 5 Stelle, invece, sembra che questo principio si applichi soltanto in parte e cioè in ambito locale perché c’è il limite costituito dalle “campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo” che è per definizione uno schema top down nel quale da un vertice giungono indicazioni da sviluppare e attuare.
Ecco il limite che gli aderenti al Movimento 5 Stelle si troveranno di fronte non appena si troveranno a dover rispondere ai loro elettori sui problemi di governo degli enti locali oggi e, domani, del Paese nella sua interezza. Potranno sviluppare autonomamente e con strumenti democratici i temi politici che decideranno di voler affrontare o dovranno ricevere “per iscritto” l’autorizzazione dal proprietario del marchio nonché promotore delle “campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica” ?
Una trasformazione in organizzazione democratica è urgente e inevitabile. Gli italiani che li hanno votato e gli stessi “grillini” non possono giocare al Movimento, ora vogliono fare sul serio. E speriamo che Grillo non si metta ad urlare.
in parte sintetizzato da Claudio Lombardi da civico lab
Potrebbero arrivare anche in Italia i nuovi pirati? Ovvero un movimento politico “né di destra né di sinistra”, che va oltre i vecchi partiti, piace finalmente ai giovani, è liberale ma non liberista, pratica la democrazia diretta tramite la rete e supera d’un balzo le stucchevoli chiacchiere sulla “riforma della politica” fatta dai partiti che l’hanno distrutta. Era questa fino a poco tempo fa la domanda che ci si faceva. Oggi è cambiata e ci si chiede se il Movimento 5 Stelle sia il Piratenpartei versione italiana. La domanda non è oziosa: in Germania il partito dei pirati ha preso un bel po’ di voti ogni volta che si è presentato alle elezioni e in Italia la stessa cosa è accaduta con le liste del Movimento 5 stelle alle ultime amministrative.
Con una strabiliante affermazione alle elezioni per il parlamento regionale di Berlino – dove nel settembre 2011 hanno preso un sensazionale 8,9 per cento – sono apparsi sulla scena i Piraten, il partito dei pirati”. “Alle elezioni nel Land della Saar – quanto di più provinciale si possa immaginare – due settimane fa i Piraten hanno ottenuto un lusinghiero 7,4 percento, assicurandosi quattro seggi. E, con grande sconforto dei “vecchi” partiti, tutti i sondaggi ora prevedono a questi Pirati della politica un risultato fra il 9 e il 12 per cento alle prossime elezioni politiche.”
Questa la fotografia della novità che irrompe sulla scena tedesca. Ma ci sono somiglianze col fenomeno italiano del Movimento 5 stelle?
Michael Braun afferma che “alcune analogie sono più che evidenti. Entrambe le forze si dichiarano “né di destra né di sinistra”, usano il web come piattaforma principale di comunicazione politica e hanno costruito la loro ascesa totalmente ignorati dai mezzi d’informazione. E tutt’e due affermano che i cittadini devono riappropriarsi della politica, togliendo spazio ai “vecchi partiti, giudicati autoreferenziali e obsoleti.”
Braun però sottolinea come il movimento sia nato e sia saldamente controllato dal comico genovese diventato leader politico.
Per i Pirati l’assenza di un unico leader viene colmata da Liquid Feedback, una piattaforma che è una sorta di assemblea permanente online, la radice della democrazia partecipata. “Con Liquid Feedback il processo decisionale è collettivo ma non troppo farraginoso”, con un interessante ma efficace sforzo linguistico è un “sistema di decisione compartecipato”.
Nel Movimento 5 Stelle, invece, sembra che questo principio si applichi soltanto in parte e cioè in ambito locale perché c’è il limite costituito dalle “campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo” che è per definizione uno schema top down nel quale da un vertice giungono indicazioni da sviluppare e attuare.
Ecco il limite che gli aderenti al Movimento 5 Stelle si troveranno di fronte non appena si troveranno a dover rispondere ai loro elettori sui problemi di governo degli enti locali oggi e, domani, del Paese nella sua interezza. Potranno sviluppare autonomamente e con strumenti democratici i temi politici che decideranno di voler affrontare o dovranno ricevere “per iscritto” l’autorizzazione dal proprietario del marchio nonché promotore delle “campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica” ?
Una trasformazione in organizzazione democratica è urgente e inevitabile. Gli italiani che li hanno votato e gli stessi “grillini” non possono giocare al Movimento, ora vogliono fare sul serio. E speriamo che Grillo non si metta ad urlare.
Re: In Germania arrivano i pirati e in Italia i “grillini"
una delle caratteristiche dirompenti del M5S è quella della regola dei due mandati
non so se c'è qualcosa di analogo nel movimento dei pirati
credo che sia questa l'origine dei mal di pancia dei nuovi "leader" in erba del M5S: personaggi come Favia stanno pregustando il gusto del consenso e della popolarità e proprio nel momento in cui potrebbero raccogliere i frutti (forse meritati) del loro impegno, con il previsto boom delle prossime politiche, scatta la regola che li vorrebbe fuori per sempre dalla vita politica
come direbbe camillobenso, ciò è contro la natura umana
e forse solo una "dittatura" esterna, come quella esercitata da Grillo, può impedire il formarsi di una pseudo-democrazia come quella dei partiti tradizionali, che altro non è che il consolidarsi di un inevitabile potere di casta
personalmente ho la sensazione che il modello Grillo-Casaleggio sia una specie di regime komeinista, in cui dei guardiani della rivoluzione garantiscono il rispetto dei "sommi principi"
tuttavia non può non apparirmi paradossale che il rispetto di regole democratiche, violate dal M5S, vengano invocate da esponenti dei partiti, che sono quanto di più anti-democratico possa esistere
non so se c'è qualcosa di analogo nel movimento dei pirati
credo che sia questa l'origine dei mal di pancia dei nuovi "leader" in erba del M5S: personaggi come Favia stanno pregustando il gusto del consenso e della popolarità e proprio nel momento in cui potrebbero raccogliere i frutti (forse meritati) del loro impegno, con il previsto boom delle prossime politiche, scatta la regola che li vorrebbe fuori per sempre dalla vita politica
come direbbe camillobenso, ciò è contro la natura umana
e forse solo una "dittatura" esterna, come quella esercitata da Grillo, può impedire il formarsi di una pseudo-democrazia come quella dei partiti tradizionali, che altro non è che il consolidarsi di un inevitabile potere di casta
personalmente ho la sensazione che il modello Grillo-Casaleggio sia una specie di regime komeinista, in cui dei guardiani della rivoluzione garantiscono il rispetto dei "sommi principi"
tuttavia non può non apparirmi paradossale che il rispetto di regole democratiche, violate dal M5S, vengano invocate da esponenti dei partiti, che sono quanto di più anti-democratico possa esistere
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