Monti-Bersani: botta e risposta sul fisco
Monti-Bersani: botta e risposta sul fisco
Monti-Bersani: botta e risposta sul fisco
Pino Salerno, 29 febbraio 2012, 17:26
Interessante botta e risposta tra Mario Monti e Pier Luigi Bersani in materia di fisco. Monti ha visto ieri la task force sul fisco e oggi ha presentato l'atto di indirizzo. Pier Luigi Bersani, in un'intervista a Youdem, ha invece rilanciato la posizione del Pd, sensibilmente differente da quella del governo.
L'Atto d'indirizzo sulla fiscalità generale, firmato da Monti, individua alcune priorità politiche: il risanamento finanziario; l'utilizzo "prudente" della leva fiscale "per ristabilire condizioni di crescita più robuste nel medio-lungo termine e contribuire al rilancio della produttività e della crescita economica"; la completa attuazione del federalismo fiscale; il rafforzamento della lotta all'evasione fiscale e al gioco illecito; il rafforzamento del governo dell'Ue. Sul fronte della lotta all'evasione, sarà intensificato il contrasto all'elusione e alle frodi, al fenomeno dei paradisi e degli arbitraggi fiscali, anche tramite l'utilizzo sempre più intenso delle tecnologie telematiche. Sarà rafforzata la collaborazione con l'Inps per la lotta al sommerso; migliorato l'uso delle indagini finanziarie, tenendo conto anche delle liste selettive di contribuenti da sottoporre a controlli previste dal decreto legge fiscale, sarà dato impulso alla partecipazione dei Comuni. Si proseguirà sulla strada della semplifcazione fiscale a favore di cittadini e imprese".
E fin qui, sembra decisamente coerente con quanto Monti predica dal suo insediamento a Palazzo Chigi, a novembre. Segue in sostanza la linea del rigore, con la quale aveva esordito con i primi provvedimenti. Anche sul piano dell'equità, sembra che le decisioni relative alla giustizia fiscale e alla lotta all'evasione siano finalmente elementi concreti di una politica economica. Infatti, Monti ha sottolineato che "nell'ambito del processo di attuazione della riforma fiscale, saranno predisposti schemi di provvedimenti normativi diretti al riequilibrio del sistema impositivo, anche relativamente alla tassazione dei redditi finanziari". La tassazione dei redditi finanziari è da sempre pietra di scontro tra gli schieramenti in Parlamento. Come è noto, il governo Berlusconi, anche per effetto del conflitto d'interessi del premier, si è guardato bene dall'innalzare al 20 per cento l'attuale 12.5 per cento la tassazione sulle rendite finanziarie. Sarebbe davvero un ottimo passo avanti sulla via dell'equità se Monti approvasse un decreto fiscale che contenesse l'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie. Potrebbe, tuttavia, scontrarsi con gli interessi del Pdl, che pure lo sostiene. Staremo a vedere. Per ora, si tratta solo dell'Atto di indirizzo parlamentare, ma si assume come un impegno del governo.
Ciò che tuttavia ha in qualche modo scatenato un ventaglio di critiche è l'affermazione secondo cui il governo adotterà, d'ora in avanti, politiche fiscali che peseranno di più sul versante delle imposte indirette piuttosto che su quelle dirette. In sostanza, par di capire che Monti voglia riaprire la questione dell'innalzamento dell'Iva al 23 per cento e voglia, in qualche modo, delegare agli Enti locali la decisione se innalzare o meno l'ammontare delle cosiddette addizionali sui redditi.
Su questo punto, in particolare, il segretario del Partito Democratico, intervenendo su Youdem, la tv satellitare dei Democratici, ha voluto prendere nettamente le distanze da Monti. "Ci metto cautela", ha esordito Bersani, perchè "abbiamo avuto sulla vicenda dell'Iva un problema piuttosto serio sui prezzi, come si vede. Maneggiare questo tipo di tassazione è sempre molto delicato in un Paese come il nostro". Par di capire che sulla questione della tassazione indiretta, che pesa notevolmente sul costo della vita di tutti i cittadini, e soprattutto su coloro che abbienti non sono, Bersani chieda al governo un ripensamento, politico prima che contabile.
Sulla vicenda della tassazione delle rendite finanziarie, invece, il segretario del Pd non può che manifestare il suo pieno consenso alle intenzioni di Monti. "Sulle rendite finanziarie sono d'accordo, anzi bisogna partire da una dimensione internazionale ed europea. Servono tasse sulle transazioni finanziarie e una tassazione della finanza che non incoraggi la dispersione degli investimenti sulle realtà produttive", ha detto Bersani.
Cosa vuol dire? A noi par di capire che accanto all'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie, che è di competenza di una legislazione nazionale, Bersani voglia in qualche modo rilanciare la controversa Tobin tax, che tuttavia va concertata a livello sovranazionale. Ricordiamo che la Tobin tax è un'elaborazione del premio Nobel per l'economia James Tobin, il quale, nel lontano 1972, propose una tassazione ad hoc sui mercati finanziari internazionali, colpendo tutte le transazioni, al fine di stabilizzare i mercati monetari, scoraggiando le speculazioni a breve termine. Secondo Tobin, l'ammontare previsto da questa tassa potrebbe essere il rimedio per la povertà globale estrema. Ovviamente, è un'idea assai controversa nel mondo delle teorie economiche dominanti, dove il liberismo si afferma contro ogni tassazione dei profitti finanziari.
Non è un caso, infatti, che a spingere per la Tobin tax siano i movimenti antiglobalizzazione del mondo. Alcuni stati, tra i quali il Brasile di Lula, il Venezuela di Chavez, il Canada e il Belgio hanno già impegnato il Parlamento con mozioni secondo le quali se la comunità internazionale fosse coesa intorno alla Tobin tax, sarebbe automatica la sua approvazione, almeno per quegli stati. Chissà se il segretario Bersani pensa a una mozione parlamentare sul modello canadese o brasiliano. Noi lo auspichiamo, dal momento che è per tutti innegabile scovare tra le cause della crisi proprio lo spostamento ingentissimo di risorse dalla produzione al profitto finanziario. Speriamo che Bersani vada fino in fondo.
http://www.paneacqua.eu/notizia.php?id=19772
Pino Salerno, 29 febbraio 2012, 17:26
Interessante botta e risposta tra Mario Monti e Pier Luigi Bersani in materia di fisco. Monti ha visto ieri la task force sul fisco e oggi ha presentato l'atto di indirizzo. Pier Luigi Bersani, in un'intervista a Youdem, ha invece rilanciato la posizione del Pd, sensibilmente differente da quella del governo.
L'Atto d'indirizzo sulla fiscalità generale, firmato da Monti, individua alcune priorità politiche: il risanamento finanziario; l'utilizzo "prudente" della leva fiscale "per ristabilire condizioni di crescita più robuste nel medio-lungo termine e contribuire al rilancio della produttività e della crescita economica"; la completa attuazione del federalismo fiscale; il rafforzamento della lotta all'evasione fiscale e al gioco illecito; il rafforzamento del governo dell'Ue. Sul fronte della lotta all'evasione, sarà intensificato il contrasto all'elusione e alle frodi, al fenomeno dei paradisi e degli arbitraggi fiscali, anche tramite l'utilizzo sempre più intenso delle tecnologie telematiche. Sarà rafforzata la collaborazione con l'Inps per la lotta al sommerso; migliorato l'uso delle indagini finanziarie, tenendo conto anche delle liste selettive di contribuenti da sottoporre a controlli previste dal decreto legge fiscale, sarà dato impulso alla partecipazione dei Comuni. Si proseguirà sulla strada della semplifcazione fiscale a favore di cittadini e imprese".
E fin qui, sembra decisamente coerente con quanto Monti predica dal suo insediamento a Palazzo Chigi, a novembre. Segue in sostanza la linea del rigore, con la quale aveva esordito con i primi provvedimenti. Anche sul piano dell'equità, sembra che le decisioni relative alla giustizia fiscale e alla lotta all'evasione siano finalmente elementi concreti di una politica economica. Infatti, Monti ha sottolineato che "nell'ambito del processo di attuazione della riforma fiscale, saranno predisposti schemi di provvedimenti normativi diretti al riequilibrio del sistema impositivo, anche relativamente alla tassazione dei redditi finanziari". La tassazione dei redditi finanziari è da sempre pietra di scontro tra gli schieramenti in Parlamento. Come è noto, il governo Berlusconi, anche per effetto del conflitto d'interessi del premier, si è guardato bene dall'innalzare al 20 per cento l'attuale 12.5 per cento la tassazione sulle rendite finanziarie. Sarebbe davvero un ottimo passo avanti sulla via dell'equità se Monti approvasse un decreto fiscale che contenesse l'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie. Potrebbe, tuttavia, scontrarsi con gli interessi del Pdl, che pure lo sostiene. Staremo a vedere. Per ora, si tratta solo dell'Atto di indirizzo parlamentare, ma si assume come un impegno del governo.
Ciò che tuttavia ha in qualche modo scatenato un ventaglio di critiche è l'affermazione secondo cui il governo adotterà, d'ora in avanti, politiche fiscali che peseranno di più sul versante delle imposte indirette piuttosto che su quelle dirette. In sostanza, par di capire che Monti voglia riaprire la questione dell'innalzamento dell'Iva al 23 per cento e voglia, in qualche modo, delegare agli Enti locali la decisione se innalzare o meno l'ammontare delle cosiddette addizionali sui redditi.
Su questo punto, in particolare, il segretario del Partito Democratico, intervenendo su Youdem, la tv satellitare dei Democratici, ha voluto prendere nettamente le distanze da Monti. "Ci metto cautela", ha esordito Bersani, perchè "abbiamo avuto sulla vicenda dell'Iva un problema piuttosto serio sui prezzi, come si vede. Maneggiare questo tipo di tassazione è sempre molto delicato in un Paese come il nostro". Par di capire che sulla questione della tassazione indiretta, che pesa notevolmente sul costo della vita di tutti i cittadini, e soprattutto su coloro che abbienti non sono, Bersani chieda al governo un ripensamento, politico prima che contabile.
Sulla vicenda della tassazione delle rendite finanziarie, invece, il segretario del Pd non può che manifestare il suo pieno consenso alle intenzioni di Monti. "Sulle rendite finanziarie sono d'accordo, anzi bisogna partire da una dimensione internazionale ed europea. Servono tasse sulle transazioni finanziarie e una tassazione della finanza che non incoraggi la dispersione degli investimenti sulle realtà produttive", ha detto Bersani.
Cosa vuol dire? A noi par di capire che accanto all'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie, che è di competenza di una legislazione nazionale, Bersani voglia in qualche modo rilanciare la controversa Tobin tax, che tuttavia va concertata a livello sovranazionale. Ricordiamo che la Tobin tax è un'elaborazione del premio Nobel per l'economia James Tobin, il quale, nel lontano 1972, propose una tassazione ad hoc sui mercati finanziari internazionali, colpendo tutte le transazioni, al fine di stabilizzare i mercati monetari, scoraggiando le speculazioni a breve termine. Secondo Tobin, l'ammontare previsto da questa tassa potrebbe essere il rimedio per la povertà globale estrema. Ovviamente, è un'idea assai controversa nel mondo delle teorie economiche dominanti, dove il liberismo si afferma contro ogni tassazione dei profitti finanziari.
Non è un caso, infatti, che a spingere per la Tobin tax siano i movimenti antiglobalizzazione del mondo. Alcuni stati, tra i quali il Brasile di Lula, il Venezuela di Chavez, il Canada e il Belgio hanno già impegnato il Parlamento con mozioni secondo le quali se la comunità internazionale fosse coesa intorno alla Tobin tax, sarebbe automatica la sua approvazione, almeno per quegli stati. Chissà se il segretario Bersani pensa a una mozione parlamentare sul modello canadese o brasiliano. Noi lo auspichiamo, dal momento che è per tutti innegabile scovare tra le cause della crisi proprio lo spostamento ingentissimo di risorse dalla produzione al profitto finanziario. Speriamo che Bersani vada fino in fondo.
http://www.paneacqua.eu/notizia.php?id=19772
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Monti-Bersani: botta e risposta sul fisco
http://notizie.virgilio.it/ditemi/rappo ... ziare.html
Metteteci un voto.
Monti dall'estero esterna come tutti i politici: Ma non è un tecnico,speravo che almeno lui stasse zitto quando si trova all'estero.Invece la copia di quelli che ci sono passati prima.
Ciao
Paolo11
Metteteci un voto.
Monti dall'estero esterna come tutti i politici: Ma non è un tecnico,speravo che almeno lui stasse zitto quando si trova all'estero.Invece la copia di quelli che ci sono passati prima.
Ciao
Paolo11
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti