Primarie Palermo: errare humanum est
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Primarie Palermo: errare humanum est
..... ma perseverare??????
Palermo, i veleni delle primarie di coalizione La corsa a quattro che divide tutti
A due giorni dal voto, si inaspriscono i toni e le accuse tra i candidati. Faraone ripete che il Pd "ha pagato i manifesti a Rita Borsellino", sua avversaria. Mentre Ferrandelli, cacciato dall'Idv, incassa il sostegno di Lombardo “Il candidato della società civile? Ovviamente sono io, gli altri sono imposti dalle segreterie di partito”. A due giorni dalle primarie del centrosinistra a Palermo è questo il leit motiv. Dopo due rinvii, qualche contrasto e parecchie polemiche, le consultazioni preliminari del capoluogo siciliano si sono guadagnate sul campo l’appellativo di “primarie al veleno”. E visto che il Pd appoggia ben tre candidati, le possibilità per il partito di Pier Luigi Bersani di rivivere la delusione e il fallimento di Genova non sono campate in aria. A Palermo sono quattro i pretendenti ai blocchi di partenza, tutti convinti di essere esclusiva espressione dell’onda arancione di Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris.
Candidata di sicura espressione della società civile è Antonella Monastra, ginecologa sostenuta da alcuni movimenti cittadini, che per la sua campagna elettorale ha deciso di pubblicare on line il bilancio di spese e donazioni. “In periodi del genere il massimo tetto di spesa per questo grado di campagna elettorale non può superare i 10mila euro”. Del titolo di “sindaco arancione” si fregia Davide Faraone, trentacinquenne consigliere regionale del Pd, supportato dal rottamatore Matteo Renzi e dallo spin doctor Giorgio Gori, che per sostenerlo sono venuti più volte a Palermo. Tra un giro in bici per le vie della città e una partitella a calcetto con il sindaco di Firenze, Faraone ha basato la sua campagna elettorale su semplicità e chiarezza. Fino a dire agli elettori che “tutto non si può fare e bisogna essere onesti con i cittadini”. Dai suoi manifesti garantisce un immediato stop al traffico, lavoro semplice e strade pulite.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ti/194847/
Palermo, i veleni delle primarie di coalizione La corsa a quattro che divide tutti
A due giorni dal voto, si inaspriscono i toni e le accuse tra i candidati. Faraone ripete che il Pd "ha pagato i manifesti a Rita Borsellino", sua avversaria. Mentre Ferrandelli, cacciato dall'Idv, incassa il sostegno di Lombardo “Il candidato della società civile? Ovviamente sono io, gli altri sono imposti dalle segreterie di partito”. A due giorni dalle primarie del centrosinistra a Palermo è questo il leit motiv. Dopo due rinvii, qualche contrasto e parecchie polemiche, le consultazioni preliminari del capoluogo siciliano si sono guadagnate sul campo l’appellativo di “primarie al veleno”. E visto che il Pd appoggia ben tre candidati, le possibilità per il partito di Pier Luigi Bersani di rivivere la delusione e il fallimento di Genova non sono campate in aria. A Palermo sono quattro i pretendenti ai blocchi di partenza, tutti convinti di essere esclusiva espressione dell’onda arancione di Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris.
Candidata di sicura espressione della società civile è Antonella Monastra, ginecologa sostenuta da alcuni movimenti cittadini, che per la sua campagna elettorale ha deciso di pubblicare on line il bilancio di spese e donazioni. “In periodi del genere il massimo tetto di spesa per questo grado di campagna elettorale non può superare i 10mila euro”. Del titolo di “sindaco arancione” si fregia Davide Faraone, trentacinquenne consigliere regionale del Pd, supportato dal rottamatore Matteo Renzi e dallo spin doctor Giorgio Gori, che per sostenerlo sono venuti più volte a Palermo. Tra un giro in bici per le vie della città e una partitella a calcetto con il sindaco di Firenze, Faraone ha basato la sua campagna elettorale su semplicità e chiarezza. Fino a dire agli elettori che “tutto non si può fare e bisogna essere onesti con i cittadini”. Dai suoi manifesti garantisce un immediato stop al traffico, lavoro semplice e strade pulite.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ti/194847/
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Re: errare humanum est
Il PD romano (Bersani), il PD regionale (Lupo), l'IDV (Orlando e Di Pietro), e SEL (Vendola) tutti appoggiano Rita Borsellino, europarlamentare senza tessera PD, perdente nella sfida con Lombardo, molto vicino alla curia palermitana, appoggiata dall'ex socialista, poi forza italia, poi pdl tal potente (don) Carlo Vizzini.
Il Capogruppo del PD alla regione Sicilia tal Cracolici ed il famoso Lumia (capo antimafia nella scorsa legislatura) appoggiano sfacciatamente un ex capogruppo IDV, ancora tesserato IDV tal Ferrandelli (cioè il NULLA)
Inoltre Cracolici e soci hanno chiesto la testa del segretario regionale Lupo perchè questi non appoggia l'ingresso del PD in giunta Lombardo, preferendo un appoggio esterno.
Il PD regionale paga (supporta economicamente) le primarie della Borsellino, negando sostegno economico all'unico vero candidato tesserato PD: Davide Faraone.
Faraone ha attivato forze giovanili del volontariato cittadino che si è autofinanziato per le primarie.
Faraone conosce benissimo Palermo essendo stato Capogruppo PD al comune.
Adesso è consigliere regionale all'opposizione sia di Lupo che di Cracolici.
Come vedete la situazione del PD a Palermo ed in Sicilia è davvero tragicomica.
Bersani è andato recentemente a Pa, ma non ha messo becco sulla lacerante lotta interna al PD siciliano.
Cari amici Bersani è un Re senza Scettro.
Facciamocene una ragione.
Bye
Jo
Il Capogruppo del PD alla regione Sicilia tal Cracolici ed il famoso Lumia (capo antimafia nella scorsa legislatura) appoggiano sfacciatamente un ex capogruppo IDV, ancora tesserato IDV tal Ferrandelli (cioè il NULLA)
Inoltre Cracolici e soci hanno chiesto la testa del segretario regionale Lupo perchè questi non appoggia l'ingresso del PD in giunta Lombardo, preferendo un appoggio esterno.
Il PD regionale paga (supporta economicamente) le primarie della Borsellino, negando sostegno economico all'unico vero candidato tesserato PD: Davide Faraone.
Faraone ha attivato forze giovanili del volontariato cittadino che si è autofinanziato per le primarie.
Faraone conosce benissimo Palermo essendo stato Capogruppo PD al comune.
Adesso è consigliere regionale all'opposizione sia di Lupo che di Cracolici.
Come vedete la situazione del PD a Palermo ed in Sicilia è davvero tragicomica.
Bersani è andato recentemente a Pa, ma non ha messo becco sulla lacerante lotta interna al PD siciliano.
Cari amici Bersani è un Re senza Scettro.
Facciamocene una ragione.
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Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Re: errare humanum est
Grazie a Dio, 'sto giro non devo votare.
non ci sono aggettivi adeguati per descrivere la situazione palermitana ( e del pd in generale) .
non è più sufficiente che ci siano "brave persone" ... ma fanno finta di non saperlo ( mi rifiuto di pensare che non sappiano o non si rendano conto).
non ci sono aggettivi adeguati per descrivere la situazione palermitana ( e del pd in generale) .
non è più sufficiente che ci siano "brave persone" ... ma fanno finta di non saperlo ( mi rifiuto di pensare che non sappiano o non si rendano conto).
Re: errare humanum est
Quando vedo queste cose mi viene da pensare se quando ripetiamo, io per primo, la famosa frase di Moretti ("con questi dirigenti non si vince") non operiamo una semplificazione.
Dove sarebbe infatti la "nuova" classe dirigente del PD? Molti dicono, come è giusto, che è dalle realtà locali che dovrebbe venire il ricambio dei vertici nazionali.
Ma chi sono queste realtà locali? e sono poi migliori dei gruppi dirigenti nazionali?
A Napoli ed in Campania la situazione non mi sembra migliore di quella siciliana. Oltre le macerie di vent'anni di bassolinismo non si vede molto. Il vuoto è stato riempito da De Magistris, ma che è solo un personaggio anche credibile, ma che non sta certo costruendo una nuova classe dirigente locale.
Ma allora vuoi vedere che il problema siamo noi?
Dove sarebbe infatti la "nuova" classe dirigente del PD? Molti dicono, come è giusto, che è dalle realtà locali che dovrebbe venire il ricambio dei vertici nazionali.
Ma chi sono queste realtà locali? e sono poi migliori dei gruppi dirigenti nazionali?
A Napoli ed in Campania la situazione non mi sembra migliore di quella siciliana. Oltre le macerie di vent'anni di bassolinismo non si vede molto. Il vuoto è stato riempito da De Magistris, ma che è solo un personaggio anche credibile, ma che non sta certo costruendo una nuova classe dirigente locale.
Ma allora vuoi vedere che il problema siamo noi?
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Re: errare humanum est
Anche per questo motivo ....teniamoci Monti!
Re: errare humanum est
questo articolo ( dal sito tempi.it ) da un'idea abbastanza fedele del clima .
La soap opera del Pd palermitano. Bersani candida Borsellino, i suoi lanciano Ferrandelli
Domenica a Palermo si votano le primarie del Pd. Bersani sceglie come candidato Rita Borsellino, appoggiata anche da Idv e Sel. Ma i Gattopardi del Pd siciliano fanno scendere in campo Fabrizio Ferrandelli. Una partita che dirà molto sugli schieramenti alle Regionali.
Di Chiara Rizzo
in Interni
29 Feb 2012
Primarie del Pd per il candidato sindaco di Palermo, riassunto delle puntate precedenti (dedicato allo stesso vicepresidente del Pd, Ivan Scalfarotto, che ha dichiarato: «Una trama che nemmeno una soap opera, anzi peggio, dato che nelle soap opera ti fanno continuamente il riassunto delle puntate precedenti»). Lo scorso fine settimana, nel capoluogo siciliano, sono scesi dal continente praticamente tutti i big. Del Pd, e pure degli alleati di Vasto. Matteo Renzi per sostenere il suo analogo “rottamatore”, il candidato Davide Faraone. Per la candidata Rita Borsellino ci sono stati invece il segretario del Pd Pierluigi Bersani, quello di Sel Nichi Vendola e i rappresentati dell'Idv Luigi De Magistris e Leoluca Orlando (che per altro è stato ex sindaco di Palermo, e aveva intenzione di ricandidarsi a queste primarie al posto di Rita, non fosse che il leader del partito Antonio Di Pietro lo ha preceduto nelle tempistiche, annunciando l'appoggio del partito per Borsellino. Orlando ha fatto buon viso a cattivo gioco e per ora, ma solo per ora, ha riposto l'autocandidatura in un cassetto). Poi l'eurodeputata Idv Sonia Alfano e il collega del Pd Rosario Crocetta, a sostegno del terzo candidato, Fabrizio Ferrandelli (che, però, ha il vantaggio di contare realmente sui notabili siciliani del Pd, nonché sul tifo, sottobanco, del presidente della ione, Raffaele Lombardo). La quarta candidata, Antonella Monastra, non ha organizzato invece alcuna convention, e ha puntato tutto sul volantinaggio ai gazebi e sul sostegno della società civile.
Qual è stato il risultato di tutte queste trasferte? Parafrasando Pirandello, si potrebbe dire uno, nessuno, centomila. Perché il punto è tutto qui. Il Pd ha ancora le ossa rotte per le esperienze di Milano e delle primarie a Genova: a Palermo non può rischiare di sfasciarsi di nuovo. Perciò, a livello nazionale, sembrerebbe essersi riformata l'idea di una nuova alleanza di Vasto: tanto, senza Sel o l'Idv, sarebbe il ragionamento, il partito va a ramengo. Ecco perché, Pierluigi Bersani ha personalmente puntato tutto su una candidata di spicco, vista benissimo anche dai due alleati, appunto Rita Borsellino (oggi eurodeputata, sorella del magistrato Paolo ucciso dalla mafia, e fondatrice della carovana antimafia insieme ad Arci, e di Libera assieme a don Ciotti). Oggi Borsellino sembra la candidata più papabile: si conterebbero circa 3 mila preferenze tra Pd e Sel, altre 3 mila che sarebbe in grado di spostare su di lei Orlando per l'Idv, e poi un migliaio di voti in arrivo dalla Cisl, tramite un accordo intessuto dal segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo (ex segretario siciliano Cisl) direttamente con Raffaele Bonanni. Poi ci sono i circoli che fanno rete intorno alla candidata: altre 2 mila persone. E fanno 9 mila voti.
Peccato per il Pd romano, però, che la Sicilia non è Genova e tanto meno Milano. Benvenuti nel pantano, verrebbe da dire: perché le primarie per il candidato sindaco, da nessuno (nemmeno dallo stesso Bersani) sono viste come “partitella cittadina”, ma piuttosto inquadrate nel “big match” per le regionali. Infatti alle elezioni del sindaco si giocano davvero e, per la prima volta, le alleanze future per le elezioni del presidente della Regione, che si terranno l'anno prossimo. Il problema è che il Governatore uscente Raffaele Lombardo, a livello di alleanze politiche ne ha combinate di tutti i colori: eletto con una schiacciante maggioranza di voti, grazie all'alleanza del suo Mpa e del Pdl, una volta al Governo Lombardo è riuscito a frantumare in una miriade di correnti il Pdl, combattendo una guerra senza limiti con Gianfranco Micciché. Così adesso il Pdl è fuori dalla maggioranza e, magia delle magie, Lombardo governa grazie all'alleanza nuova tra l'Mpa, il Pd e Fli (una prova di Terzo Polo): e ha pure fatto pace, intanto, con Micciché.
Ecco perché, a Palermo a sentire il nome di Rita Borsellino (una che non si porrebbe certo come alleata di Lombardo) in molti del Pd siciliano sono ruzzolati dalle poltrone. E per non perderle del tutto, le poltrone, i suddetti maggiorenti locali sono corsi subito ai ripari: esprimendo il candidato Fabrizio Ferrandelli, che davvero oggi potrebbe battere la Borsellino. Ferrandelli infatti è appoggiato dai grandi Gattopardi del Pd locale (coloro che hanno intessuto con Lombardo l'alleanza, prima facendo scoppiare il Pdl, poi salendo al potere senza golpe) Antonello Cracolici, capogruppo all'Assemblea siciliana, e il senatore Beppe Lumia, che in eredità gli porterebbero 5 mila voti secchi. Più benefit: perché Cracolici ha forti legami con la Cgil (agroalimentare e pensionati), mentre Lumia li ha con Legacoop, e ci sono poi i consiglieri comunali del Pd, che nel 2007 avevano raccolto 8.500 voti e ora non si sa più quanto valgono. Ferrandelli inoltre ha messo in pista una campagna elettorale Pisapia-style, basata sul coinvolgimento diretto dei cittadini, per cui il comitato Ferrandelli incontrava i palermitani direttamente in casa loro, quartiere per quartiere. E secondo quanto ha raccontato una fonte palermitana ben informata sui movimenti di palazzo a tempi.it, proprio durante la sua trasferta siciliana Pierluigi Bersani ha privatamente incontrato, in un bar della centralissima via Notarbartolo, il duo Cracolici-Lumia.
Non bastasse tutto ciò, ci si è messo pure Renzi, che ha sostenuto il candidato giovane Davide Faraone: il quale, quarantenne, può già contare su parte dei voti della Cgil (suo padre è stato uno storico dirigente) e soprattutto di quello dei Caf, diffusissimi in città, e che soprattutto farebbero da ponte tra Faraone e la vasta comunità di immigrati, che da tempo il Pd sta registrando perché possa partecipare alle votazioni delle primarie. Anche Faraone, poi, può contare sull'associazione antimafia Libera, a cui è legato suo fratello, e al voto delle periferie, dove lo stesso Faraone risiede (abita nel popolare quartiere Zen).
Come andrà a finire dunque, non è affatto scontato. E infatti tutti gli avversari politici per il momento stanno a guardare. Anche il Pdl, che avrebbe dovuto comunicare il nome del proprio candidato domenica scorsa, si è messo a tacere: si vuole capire chi sarà l'avversario prima di decidere, visto che anche il Pdl gioca la partita in vista delle Regionali. In tutto ciò, infatti, il ruolo da primadonna lo vorrebbe assumere Gianfranco Micciché, che fu il regista del “grande cappotto”, la vittoria 61 a 0 proprio sulla Borsellino nel 2001, replicata nel 2008 con Lombardo. Micciché sogna un trampolino di lancio (con risvolti nazionali) per il suo Grande Sud e soprattutto la poltrona da presidente della Regione siciliana: e il colpo di scena è arrivato proprio ieri, con Lombardo che ha dichiarato al Riformista: «Dopo di me, può toccare a Lombardo, l'Mpa potrebbe sostenerlo». A questo punto, in base al candidato vincitore delle primarie del Pd, si delineano diverse possibilità. Se il candidato fosse un nome forte come quello di Borsellino, il Pdl (linea Alfano-Schifani) potrebbe scegliere di mettere in campo un altro nome forte, quello di Francesco Cascio, attuale presidente dell'Ars, e Micciché potrebbe sostenerlo. In alternativa, dopo la promessa di Lombardo, Micciché potrebbe appoggiare il terzo Polo, con il candidato Massimo Costa: anche se correrebbe così rischi maggiori, se ci fosse un Pd più forte. La prossima puntata della soap opera è attesa per domenica, il giorno delle primarie del Pd.
La soap opera del Pd palermitano. Bersani candida Borsellino, i suoi lanciano Ferrandelli
Domenica a Palermo si votano le primarie del Pd. Bersani sceglie come candidato Rita Borsellino, appoggiata anche da Idv e Sel. Ma i Gattopardi del Pd siciliano fanno scendere in campo Fabrizio Ferrandelli. Una partita che dirà molto sugli schieramenti alle Regionali.
Di Chiara Rizzo
in Interni
29 Feb 2012
Primarie del Pd per il candidato sindaco di Palermo, riassunto delle puntate precedenti (dedicato allo stesso vicepresidente del Pd, Ivan Scalfarotto, che ha dichiarato: «Una trama che nemmeno una soap opera, anzi peggio, dato che nelle soap opera ti fanno continuamente il riassunto delle puntate precedenti»). Lo scorso fine settimana, nel capoluogo siciliano, sono scesi dal continente praticamente tutti i big. Del Pd, e pure degli alleati di Vasto. Matteo Renzi per sostenere il suo analogo “rottamatore”, il candidato Davide Faraone. Per la candidata Rita Borsellino ci sono stati invece il segretario del Pd Pierluigi Bersani, quello di Sel Nichi Vendola e i rappresentati dell'Idv Luigi De Magistris e Leoluca Orlando (che per altro è stato ex sindaco di Palermo, e aveva intenzione di ricandidarsi a queste primarie al posto di Rita, non fosse che il leader del partito Antonio Di Pietro lo ha preceduto nelle tempistiche, annunciando l'appoggio del partito per Borsellino. Orlando ha fatto buon viso a cattivo gioco e per ora, ma solo per ora, ha riposto l'autocandidatura in un cassetto). Poi l'eurodeputata Idv Sonia Alfano e il collega del Pd Rosario Crocetta, a sostegno del terzo candidato, Fabrizio Ferrandelli (che, però, ha il vantaggio di contare realmente sui notabili siciliani del Pd, nonché sul tifo, sottobanco, del presidente della ione, Raffaele Lombardo). La quarta candidata, Antonella Monastra, non ha organizzato invece alcuna convention, e ha puntato tutto sul volantinaggio ai gazebi e sul sostegno della società civile.
Qual è stato il risultato di tutte queste trasferte? Parafrasando Pirandello, si potrebbe dire uno, nessuno, centomila. Perché il punto è tutto qui. Il Pd ha ancora le ossa rotte per le esperienze di Milano e delle primarie a Genova: a Palermo non può rischiare di sfasciarsi di nuovo. Perciò, a livello nazionale, sembrerebbe essersi riformata l'idea di una nuova alleanza di Vasto: tanto, senza Sel o l'Idv, sarebbe il ragionamento, il partito va a ramengo. Ecco perché, Pierluigi Bersani ha personalmente puntato tutto su una candidata di spicco, vista benissimo anche dai due alleati, appunto Rita Borsellino (oggi eurodeputata, sorella del magistrato Paolo ucciso dalla mafia, e fondatrice della carovana antimafia insieme ad Arci, e di Libera assieme a don Ciotti). Oggi Borsellino sembra la candidata più papabile: si conterebbero circa 3 mila preferenze tra Pd e Sel, altre 3 mila che sarebbe in grado di spostare su di lei Orlando per l'Idv, e poi un migliaio di voti in arrivo dalla Cisl, tramite un accordo intessuto dal segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo (ex segretario siciliano Cisl) direttamente con Raffaele Bonanni. Poi ci sono i circoli che fanno rete intorno alla candidata: altre 2 mila persone. E fanno 9 mila voti.
Peccato per il Pd romano, però, che la Sicilia non è Genova e tanto meno Milano. Benvenuti nel pantano, verrebbe da dire: perché le primarie per il candidato sindaco, da nessuno (nemmeno dallo stesso Bersani) sono viste come “partitella cittadina”, ma piuttosto inquadrate nel “big match” per le regionali. Infatti alle elezioni del sindaco si giocano davvero e, per la prima volta, le alleanze future per le elezioni del presidente della Regione, che si terranno l'anno prossimo. Il problema è che il Governatore uscente Raffaele Lombardo, a livello di alleanze politiche ne ha combinate di tutti i colori: eletto con una schiacciante maggioranza di voti, grazie all'alleanza del suo Mpa e del Pdl, una volta al Governo Lombardo è riuscito a frantumare in una miriade di correnti il Pdl, combattendo una guerra senza limiti con Gianfranco Micciché. Così adesso il Pdl è fuori dalla maggioranza e, magia delle magie, Lombardo governa grazie all'alleanza nuova tra l'Mpa, il Pd e Fli (una prova di Terzo Polo): e ha pure fatto pace, intanto, con Micciché.
Ecco perché, a Palermo a sentire il nome di Rita Borsellino (una che non si porrebbe certo come alleata di Lombardo) in molti del Pd siciliano sono ruzzolati dalle poltrone. E per non perderle del tutto, le poltrone, i suddetti maggiorenti locali sono corsi subito ai ripari: esprimendo il candidato Fabrizio Ferrandelli, che davvero oggi potrebbe battere la Borsellino. Ferrandelli infatti è appoggiato dai grandi Gattopardi del Pd locale (coloro che hanno intessuto con Lombardo l'alleanza, prima facendo scoppiare il Pdl, poi salendo al potere senza golpe) Antonello Cracolici, capogruppo all'Assemblea siciliana, e il senatore Beppe Lumia, che in eredità gli porterebbero 5 mila voti secchi. Più benefit: perché Cracolici ha forti legami con la Cgil (agroalimentare e pensionati), mentre Lumia li ha con Legacoop, e ci sono poi i consiglieri comunali del Pd, che nel 2007 avevano raccolto 8.500 voti e ora non si sa più quanto valgono. Ferrandelli inoltre ha messo in pista una campagna elettorale Pisapia-style, basata sul coinvolgimento diretto dei cittadini, per cui il comitato Ferrandelli incontrava i palermitani direttamente in casa loro, quartiere per quartiere. E secondo quanto ha raccontato una fonte palermitana ben informata sui movimenti di palazzo a tempi.it, proprio durante la sua trasferta siciliana Pierluigi Bersani ha privatamente incontrato, in un bar della centralissima via Notarbartolo, il duo Cracolici-Lumia.
Non bastasse tutto ciò, ci si è messo pure Renzi, che ha sostenuto il candidato giovane Davide Faraone: il quale, quarantenne, può già contare su parte dei voti della Cgil (suo padre è stato uno storico dirigente) e soprattutto di quello dei Caf, diffusissimi in città, e che soprattutto farebbero da ponte tra Faraone e la vasta comunità di immigrati, che da tempo il Pd sta registrando perché possa partecipare alle votazioni delle primarie. Anche Faraone, poi, può contare sull'associazione antimafia Libera, a cui è legato suo fratello, e al voto delle periferie, dove lo stesso Faraone risiede (abita nel popolare quartiere Zen).
Come andrà a finire dunque, non è affatto scontato. E infatti tutti gli avversari politici per il momento stanno a guardare. Anche il Pdl, che avrebbe dovuto comunicare il nome del proprio candidato domenica scorsa, si è messo a tacere: si vuole capire chi sarà l'avversario prima di decidere, visto che anche il Pdl gioca la partita in vista delle Regionali. In tutto ciò, infatti, il ruolo da primadonna lo vorrebbe assumere Gianfranco Micciché, che fu il regista del “grande cappotto”, la vittoria 61 a 0 proprio sulla Borsellino nel 2001, replicata nel 2008 con Lombardo. Micciché sogna un trampolino di lancio (con risvolti nazionali) per il suo Grande Sud e soprattutto la poltrona da presidente della Regione siciliana: e il colpo di scena è arrivato proprio ieri, con Lombardo che ha dichiarato al Riformista: «Dopo di me, può toccare a Lombardo, l'Mpa potrebbe sostenerlo». A questo punto, in base al candidato vincitore delle primarie del Pd, si delineano diverse possibilità. Se il candidato fosse un nome forte come quello di Borsellino, il Pdl (linea Alfano-Schifani) potrebbe scegliere di mettere in campo un altro nome forte, quello di Francesco Cascio, attuale presidente dell'Ars, e Micciché potrebbe sostenerlo. In alternativa, dopo la promessa di Lombardo, Micciché potrebbe appoggiare il terzo Polo, con il candidato Massimo Costa: anche se correrebbe così rischi maggiori, se ci fosse un Pd più forte. La prossima puntata della soap opera è attesa per domenica, il giorno delle primarie del Pd.
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Re: errare humanum est
maremmamara che tristezza leggere di come si sta smembrando il PD...
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Re: errare humanum est
Palermo, minacce di morte
a Rita Borsellino: ti ammazzano
«Vogliono ammazzare Rita Borsellino».
A pronunciare queste parole è stata una donna che oggi ha telefonato alla sede siciliana del Pd, in via Bentivegna a Palermo, chiedendo il numero dell'eurodeputata, candidata alle primarie del centrosinistra di domenica prossima, per poterla avvertire.
A prendere la telefonata è stato un addetto alla segreteria del partito.
Alla donna, che non ha fornito le proprie generalità, che ha chiesto il numero telefonico di Rita Borsellino, l'impiegato ha risposto che non era autorizzato a darlo. L'interlocutrice a quel punto ha affermato di volerlo «in quanto vogliono ammazzare Rita Borsellino».
L'impiegato ha subito avvertito il segretario Giuseppe Lupo che ha informato dell'accaduto l'eurodeputata, poi si è recato in questura per sporgere denuncia. A quanto pare una telefonata analoga è stata ricevuta da una cugina della candidata, che porta il suo stesso nome:
Rita Borsellino; anche in questo caso la voce era femminile.
Sulla vicenda sono arrivate immediatamente le prese di posizione dei vertici del Pd nazionale.
«Ricevere telefonate in cui si parla di morte è un fatto grave e che non va assolutamente sottovalutato.
Desidero esprimere a Rita Borsellino, a nome mio e del Pd, tutta la solidarietà e la vicinanza possibile.
In Sicilia come altrove il linguaggio delle minacce e dell'intimidazione si batte con il rafforzamento della democrazia».
Ha detto Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Pd.
«Solidarietà e vicinanza a Rita Borsellino.
Non vogliamo fare allarmismi ma non si possono neppure sottovalutare le minacce contro una donna che, con grande coraggio e coerenza, si è sempre battuta contro l'illegalità e che oggi è impegnata nella sfida per il rinnovamento al comune di Palermo.
Rinnovo a Rita la mia stima e il mio sostegno, chi immagina di intimidirla si sbaglia.
Le forze democratiche palermitane siano tutte impegnate nella vigilanza contro chi cerca di alimentare la paura e scoraggiare la partecipazione popolare alle primarie».
Così in una nota Rosy Bindi, presidente Assemblea nazionale del Partito Democratico.
«Ricevere telefonate di minacce di morte nel corso di una campagna per le primarie è un grave episodio che non va sottovalutato».
Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
«Quello di domenica a Palermo- aggiunge- è un evento di democrazia e partecipazione che non deve essere avvelenato da un clima di intimidazione.
Esprimo, anche a nome del gruppo Pd del Senato, solidarietà e vicinanza a Rita Borsellino.
Sono certa che non si lascerà intimidire e che proseguirà la sua attività politica e il suo impegno nella lotta all'illegalità».
«Tutta la mia solidarietà personale e politica a Rita Borsellino.
Rita è una donna di carattere e non si farà certo intimidire ma ogni minaccia di questo tipo non puó e non deve essere sottovalutata».
Così il capogruppo del Pd alla Dario Franceschini.
Molti altri i messaggi di solidarietà arrivati alla Borsellino.
http://www.unita.it/italia/palermo-mina ... o-1.387639
a Rita Borsellino: ti ammazzano
«Vogliono ammazzare Rita Borsellino».
A pronunciare queste parole è stata una donna che oggi ha telefonato alla sede siciliana del Pd, in via Bentivegna a Palermo, chiedendo il numero dell'eurodeputata, candidata alle primarie del centrosinistra di domenica prossima, per poterla avvertire.
A prendere la telefonata è stato un addetto alla segreteria del partito.
Alla donna, che non ha fornito le proprie generalità, che ha chiesto il numero telefonico di Rita Borsellino, l'impiegato ha risposto che non era autorizzato a darlo. L'interlocutrice a quel punto ha affermato di volerlo «in quanto vogliono ammazzare Rita Borsellino».
L'impiegato ha subito avvertito il segretario Giuseppe Lupo che ha informato dell'accaduto l'eurodeputata, poi si è recato in questura per sporgere denuncia. A quanto pare una telefonata analoga è stata ricevuta da una cugina della candidata, che porta il suo stesso nome:
Rita Borsellino; anche in questo caso la voce era femminile.
Sulla vicenda sono arrivate immediatamente le prese di posizione dei vertici del Pd nazionale.
«Ricevere telefonate in cui si parla di morte è un fatto grave e che non va assolutamente sottovalutato.
Desidero esprimere a Rita Borsellino, a nome mio e del Pd, tutta la solidarietà e la vicinanza possibile.
In Sicilia come altrove il linguaggio delle minacce e dell'intimidazione si batte con il rafforzamento della democrazia».
Ha detto Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Pd.
«Solidarietà e vicinanza a Rita Borsellino.
Non vogliamo fare allarmismi ma non si possono neppure sottovalutare le minacce contro una donna che, con grande coraggio e coerenza, si è sempre battuta contro l'illegalità e che oggi è impegnata nella sfida per il rinnovamento al comune di Palermo.
Rinnovo a Rita la mia stima e il mio sostegno, chi immagina di intimidirla si sbaglia.
Le forze democratiche palermitane siano tutte impegnate nella vigilanza contro chi cerca di alimentare la paura e scoraggiare la partecipazione popolare alle primarie».
Così in una nota Rosy Bindi, presidente Assemblea nazionale del Partito Democratico.
«Ricevere telefonate di minacce di morte nel corso di una campagna per le primarie è un grave episodio che non va sottovalutato».
Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
«Quello di domenica a Palermo- aggiunge- è un evento di democrazia e partecipazione che non deve essere avvelenato da un clima di intimidazione.
Esprimo, anche a nome del gruppo Pd del Senato, solidarietà e vicinanza a Rita Borsellino.
Sono certa che non si lascerà intimidire e che proseguirà la sua attività politica e il suo impegno nella lotta all'illegalità».
«Tutta la mia solidarietà personale e politica a Rita Borsellino.
Rita è una donna di carattere e non si farà certo intimidire ma ogni minaccia di questo tipo non puó e non deve essere sottovalutata».
Così il capogruppo del Pd alla Dario Franceschini.
Molti altri i messaggi di solidarietà arrivati alla Borsellino.
http://www.unita.it/italia/palermo-mina ... o-1.387639
Re: errare humanum est
Politica & Palazzo | di Enrico Fierro | 4 marzo 2012
Palermo, alle primarie dei veleni interviene anche la Digos
Le forze dell'ordine nel quartiere Zen dopo la segnalazione di una donna che offriva un euro a ogni votante. Nel seggio dedicato agli extracomunitari pulmini carichi di votanti. E sul voto lo spettro dell'ennesima, pesante frattura all'interno dei democratici, divisi sul sostegno al governatore Lombardo
Del pericolo di brogli e voto inquinato aveva parlato Antonio Di Pietro pochi giorni fa. E qualcosa sta accadendo in queste primarie palermitane infuocate del centrosinistra. Intanto l’affluenza è molto alta, alle 13 avevano votato oltre 10mila persone, quasi la metà dei votanti alle primarie per le comunali del 2007 (19433). Questa volta, assicurano gli addetti ai lavori, quella soglia sarà abbondantemente superata. Voto partecipato, quindi, ma carico di tensione.
Allo Zen, il quartiere simbolo del degrado di Palermo, è intervenuta la Digos dopo che era stato segnalato l’attivismo di una donna che offriva un euro (l’equivalente del ticket che si paga ai seggi) agl elettori che si recavano a votare per uno dei quattro candidati.
Nel seggio di Piazza Bellini, quello destinato al voto dei minorenni e degli 851 immigrati iscritti nelle liste, lunghissime code. E la presenza di un pulmino carico di elettori extracomunitari con le insegne di una cooperativa sociale e la scritta vota Ferrandelli. Si tratta dell’ex capogruppo in consiglio comunale dell’Idv sostenuto anche dall’ala del Pd che appoggia il governo di Raffaele Lombardo alla Regione.
Rita Borsellino, Davide Faraone Antonella Monastra, gli altri tre candidati, ma la lotta vera è tra la Borsellino e Ferrandelli (Faraone, rappresentante siciliano di Matteo Renzi, viene dato nei sondaggi al terzo posto). Dell’ex golden-boy dipietrista ha parlato ieri Saverio Romano, l’ex ministro inquisito per mafia in una lettera inviata ai giornali. “Vengo tirato in ballo da tale Ferrandelli, come sostenitore della signora Borsellino alle consultazioni interne al centrosinistra. Falso, tendenzioso e ingeneroso, proprio perché costui si é recato a casa di esponenti autorevolissimi del mio partito a chiedere sostegno. E’ vero, preferisco un avversario serio e leale come la Signora ad un giovane saltimbanco dell’arrampicata, ma ciò non mi coinvolge nella loro competizione. Del resto io ed il mio partito abbiamo pochi consensi, perché se ne preoccupa…”.
Ferrandelli smentisce, ovviamente, ma la lettera di Romano accredita il sospetto di un intervento di truppe cammellate del centrodestra o di sostenitori dell’autonomista Raffele Lombardo nelle primarie del centrosinistra.
Come finirà si saprà dopo le nove di questa sera, quando si chiuderanno le urne nei 31 gazebo e comincerà la conta dei voti. Quello che è certo è che queste primarie lasceranno macerie nel centrosinistra palermitano e nello stesso fronte dell’antimafia. Rita Borsellino è sostenuta da una parte del Pd, voluta da Bersani con l’appoggio di Sel, Idv, Rifondazione comunista- Fds, socialisti di Nencini e movimenti. Fabrizio Ferrandelli ha l’appoggio pieno delle correnti e dei potentati dentro il partito di Bersani che fanno da stampella al governo Lombardo.
Se vince la Borsellino – Leoluca Orlando lo ha detto ieri con chiarezza al nostro giornale – “un minuto dopo inizia la battaglia per cacciare Lombardo dalla Regione”, se vince Ferrandelli uomini come Giuseppe Lumia, l’ex presidente dell’Antimafia, e Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Ars, spingeranno per un ingresso del Pd nel governo regionale. Ma la battaglia va ben oltre i confini siciliani, perché una sconfitta della Borsellino sarebbe un vero e proprio knock-out per Bersani, più forte del colpo ricevuto a Genova.
“Rita Borsellino – dicono nel Pd palermitano – non è Marta Vincenzi, il suo nome evoca una storia tragica. Rita è un simbolo per l’Italia perbene”. Infine c’è il ruolo di Leoluca Orlando, per molti palermitani ancora “’u sinnaco”. In questi giorni è stato attivissimo nella campagna elettorale a favore della Borsellino, anche se non ha mai dichiarato esplicitamente di aver fatto un passo indietro rispetto all’ipotesi iniziale che lo voleva come uno dei competitori. “Ma un passo di lato sì”. Al di là dei bizantinismi, per molti questa affermazione significa che se non dovesse vincere la Borsellino, e soprattutto in presenza di un voto non limpidissimo, romperebbe il patto col centrosinistra e si presenterebbe comunque con una sua lista al primo turno. Intervistato ieri dal nostro giornale, l’ex sindaco della Primavera ha liquidato questa ipotesi in modo nettissimo: “Le grandi storie non si ripetono e Rita Borsellino vincerà le primarie e le elezioni comunali vere”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... os/195487/
Palermo, alle primarie dei veleni interviene anche la Digos
Le forze dell'ordine nel quartiere Zen dopo la segnalazione di una donna che offriva un euro a ogni votante. Nel seggio dedicato agli extracomunitari pulmini carichi di votanti. E sul voto lo spettro dell'ennesima, pesante frattura all'interno dei democratici, divisi sul sostegno al governatore Lombardo
Del pericolo di brogli e voto inquinato aveva parlato Antonio Di Pietro pochi giorni fa. E qualcosa sta accadendo in queste primarie palermitane infuocate del centrosinistra. Intanto l’affluenza è molto alta, alle 13 avevano votato oltre 10mila persone, quasi la metà dei votanti alle primarie per le comunali del 2007 (19433). Questa volta, assicurano gli addetti ai lavori, quella soglia sarà abbondantemente superata. Voto partecipato, quindi, ma carico di tensione.
Allo Zen, il quartiere simbolo del degrado di Palermo, è intervenuta la Digos dopo che era stato segnalato l’attivismo di una donna che offriva un euro (l’equivalente del ticket che si paga ai seggi) agl elettori che si recavano a votare per uno dei quattro candidati.
Nel seggio di Piazza Bellini, quello destinato al voto dei minorenni e degli 851 immigrati iscritti nelle liste, lunghissime code. E la presenza di un pulmino carico di elettori extracomunitari con le insegne di una cooperativa sociale e la scritta vota Ferrandelli. Si tratta dell’ex capogruppo in consiglio comunale dell’Idv sostenuto anche dall’ala del Pd che appoggia il governo di Raffaele Lombardo alla Regione.
Rita Borsellino, Davide Faraone Antonella Monastra, gli altri tre candidati, ma la lotta vera è tra la Borsellino e Ferrandelli (Faraone, rappresentante siciliano di Matteo Renzi, viene dato nei sondaggi al terzo posto). Dell’ex golden-boy dipietrista ha parlato ieri Saverio Romano, l’ex ministro inquisito per mafia in una lettera inviata ai giornali. “Vengo tirato in ballo da tale Ferrandelli, come sostenitore della signora Borsellino alle consultazioni interne al centrosinistra. Falso, tendenzioso e ingeneroso, proprio perché costui si é recato a casa di esponenti autorevolissimi del mio partito a chiedere sostegno. E’ vero, preferisco un avversario serio e leale come la Signora ad un giovane saltimbanco dell’arrampicata, ma ciò non mi coinvolge nella loro competizione. Del resto io ed il mio partito abbiamo pochi consensi, perché se ne preoccupa…”.
Ferrandelli smentisce, ovviamente, ma la lettera di Romano accredita il sospetto di un intervento di truppe cammellate del centrodestra o di sostenitori dell’autonomista Raffele Lombardo nelle primarie del centrosinistra.
Come finirà si saprà dopo le nove di questa sera, quando si chiuderanno le urne nei 31 gazebo e comincerà la conta dei voti. Quello che è certo è che queste primarie lasceranno macerie nel centrosinistra palermitano e nello stesso fronte dell’antimafia. Rita Borsellino è sostenuta da una parte del Pd, voluta da Bersani con l’appoggio di Sel, Idv, Rifondazione comunista- Fds, socialisti di Nencini e movimenti. Fabrizio Ferrandelli ha l’appoggio pieno delle correnti e dei potentati dentro il partito di Bersani che fanno da stampella al governo Lombardo.
Se vince la Borsellino – Leoluca Orlando lo ha detto ieri con chiarezza al nostro giornale – “un minuto dopo inizia la battaglia per cacciare Lombardo dalla Regione”, se vince Ferrandelli uomini come Giuseppe Lumia, l’ex presidente dell’Antimafia, e Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Ars, spingeranno per un ingresso del Pd nel governo regionale. Ma la battaglia va ben oltre i confini siciliani, perché una sconfitta della Borsellino sarebbe un vero e proprio knock-out per Bersani, più forte del colpo ricevuto a Genova.
“Rita Borsellino – dicono nel Pd palermitano – non è Marta Vincenzi, il suo nome evoca una storia tragica. Rita è un simbolo per l’Italia perbene”. Infine c’è il ruolo di Leoluca Orlando, per molti palermitani ancora “’u sinnaco”. In questi giorni è stato attivissimo nella campagna elettorale a favore della Borsellino, anche se non ha mai dichiarato esplicitamente di aver fatto un passo indietro rispetto all’ipotesi iniziale che lo voleva come uno dei competitori. “Ma un passo di lato sì”. Al di là dei bizantinismi, per molti questa affermazione significa che se non dovesse vincere la Borsellino, e soprattutto in presenza di un voto non limpidissimo, romperebbe il patto col centrosinistra e si presenterebbe comunque con una sua lista al primo turno. Intervistato ieri dal nostro giornale, l’ex sindaco della Primavera ha liquidato questa ipotesi in modo nettissimo: “Le grandi storie non si ripetono e Rita Borsellino vincerà le primarie e le elezioni comunali vere”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... os/195487/
Re: errare humanum est
Amà... illuminami un po' che non ci capisco niente.Se vince la Borsellino – Leoluca Orlando lo ha detto ieri con chiarezza al nostro giornale – “un minuto dopo inizia la battaglia per cacciare Lombardo dalla Regione”, se vince Ferrandelli uomini come Giuseppe Lumia, l’ex presidente dell’Antimafia, e Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Ars, spingeranno per un ingresso del Pd nel governo regionale.
Ma Giuseppe Lumia non è il campione dell'antimafia, che fu inizialmente escluso dalle candidature nel 2008 e per il quale, con il sostegno di Dalla Chiesa, si raccolsero le firme per candidarlo contro il volere della segreteria nazionale (cosa che poi avvenne)?
E com'è che adesso è un sostenitore della presidenza Lombardo?
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