Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
pancho
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Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da pancho »

I PADRONI DELL'UMANITA'
INTERVISTA a Noam Chomsky (http://it.wikipedia.org/wiki/Noam_Chomsky)
......................
Il suo ultimo libro si intitola I padroni dell'umanità. Chi sono costoro?
"I centri corporativi delle società industriali avanzate vogliono farsi ricordare come i padroni dell'umanità. Il termine è preso in prestito da una frase di Adam Smith: "la vile massima dei padroni dell'umanità: tutto per noi, niente per gli altri". È esattamente la proprietà istituzionale delle società capitaliste".

Lei scrive che potere e verità sono in conflitto e che gli intellettuali o ricercano la verità o comandano. È dunque impossibile il governo dei filosofi sognato da Platone?
"Bakunin predisse che il governo dalla classe emergente della scientific intelligentsia avrebbe portato alle peggiori e brutali autocrazie della storia umana. È risultata un'osservazione lungimirante. Non c'è dunque ragione per aspettarsi che il governo dei filosofi, o quello di una qualsiasi altra élite, sia migliore".

Tra i temi che le stanno più a cuore c'è l'ambiente. Quali rischi dobbiamo temere maggiormente?
"Ci sono due ombre scure che incombono su ogni considerazione riguardo al futuro: la catastrofe ambientale e la guerra nucleare. La prima è già tristemente una realtà; l'altra è un rischio sempre presente che non accenna a dissolversi, è quasi un miracolo che siamo scappati a un disastro nucleare non così tanto tempo fa. Pessimismo e ottimismo sono questioni soggettive, non sono importanti: qualunque sia il proprio stato d'animo, le azioni da intraprendere sono essenzialmente le stesse

"Non penso che ci sia un politico che abbia mai prestato una qualche attenzione a ciò che scrivo, dico o faccio".

A 85 anni, Noam Chomsky si rende bene conto che pure essere uno degli intellettuali più ascoltati del pianeta, non cambia la direzione che il mondo ha preso. Il grande linguista americano, a partire dagli anni Settanta, ha scelto seriamente la strada del pensiero e dell'attivismo politico che lo ha portato oggi a essere l'interlocutore privilegiato nei dialoghi sui problemi di ordine mondiale

http://www.repubblica.it/cultura/2014/0 ... -76264615/

In questa straordinaria raccolta – che antologizza oltre quarant’anni di lotte e di pensiero – è il rigore dell’analisi a trascinare sul banco degli imputati i «padroni dell’umanità» e le idee che per decenni, anzi secoli, hanno giustificato lo sfruttamento capitalistico e le guerre, dal Vietnam al Nicaragua, dal Centro America alla Serbia e all’Iraq.

Principali accusati restano gli Stati Uniti: un’economia ufficialmente liberista ma in realtà sovvenzionata dallo Stato, una visione «messianica» del proprio ruolo nel mondo, una società dominata dalle multinazionali, la manipolazione dell’opinione pubblica per costruire un «consenso senza consenso» e piegare le masse «stupide» alla volontà di pochi «illuminati», la deroga al principio di universalità che vorrebbe regole uguali per tutti nel diritto internazionale, l’indifferenza e anzi l’occultamento della catastrofe ambientale: sono questi per Chomsky gli elementi fondanti di un potere non solo statunitense ma globale, che agisce per assoggettare i popoli e fare gli interessi di pochi, con il consenso e il belletto intellettuale fornito dalle tecno-intellighenzie di turno.

È questo universale richiamo morale il fiume carsico di tutte le opere di Chomsky, una delle voci più autorevoli dei nostri tempi, in grado come pochissimi altri di pronunciare verità indocili e di indicare la strada di un vero cambiamento.

Alla domanda di Concita De Gregori :
Professore che ne pensa dell'Italia e della politica?
Quale politica? In Italia non c'e' piu' politica e se ce n'e' questa e' poca. Qui si fa a gara a chi ha più scandali.

ps:
Bakunin: E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo

un salutone da Juan il compagno
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Come siamo fatti - 1


In primo luogo, noi tricolori, siamo dei grandi "sbatticoglioni". Ce ne sbattiamo di tutto e di tutti fino a quando non prendiamo la musata contro il tram.

Siamo molto religiosi. Anche i non credenti sono devotissimi di San Tommaso.

Ci voleva un politologo ammericano, tra l'altro piuttosto noto, per venirci a spiegare la radiografia del nostro Paese e dell'Europa.


25 GEN 2014 13:57
IL VERBO DI CHOMSKY: “STIAMO ANDANDO VERSO LA PLUTOCRAZIA, IN ITALIA LA DEMOCRAZIA È MORTA CON IL GOVERNO MONTI. I NEW MEDIA RISCHIANO DI DARE UNA VISIONE UNICA DEL MONDO”


Il politologo a Roma: "In Europa si va verso la distruzione delle democrazie, perché sono decise dai burocrati e dirigenti non eletti da Bruxelles” - “Sul ‘New York Times’ trovi opinioni diverse, ma spesso i nuovi media portano a una visione più ristretta del mondo, perché le persone sono attratte dai mezzi che esprimono la loro stessa concezione”


1. CHOMSKY, STIAMO ANDANDO VERSO LA PLUTOCRAZIA
ANSA - Noam Chomsky, il maggior linguista vivente, l'autore del capolavoro Il linguaggio e la mente, a 86 anni ha una lucidità di pensiero che non lascia spazio a dubbi e illusioni. "Le nostre società stanno andando verso la plutocrazia. Questo è neo-liberismo" dice Chomsky, in Italia per il Festival delle Scienze all'Auditorium Parco della Musica di Roma, stasera e domani, e del quale è appena uscita la raccolta di testi inediti nel nostro Paese 'I padroni dell'umanità'(Ponte alle Grazie).

"La democrazia in Italia è scomparsa quando è andato al governo Mario Monti, designato dai burocrati seduti a Bruxelles, non dagli elettori". Ha detto Chomsky. In generale, "le democrazie europee sono al collasso totale, indipendentemente dal colore politico dei governi che si succedono al potere, perché sono decise da burocrati e dirigenti non eletti che stanno seduti a Bruxelles.

Questa rotta - ha sottolineato Chomsky - è la distruzione delle democrazie in Europa e le conseguenze sono dittature". Il linguista ha parlato anche di neoliberismo come di "un grande attacco alle popolazioni mondiali, il più grande attacco mai avvenuto da quarant'anni a questa parte" e di new media, sottolineandone uno degli aspetti negativi che è "la tendenza a sospingere gli utenti verso una visione del mondo più ristretta perché quasi automaticamente le persone sono attratte verso quei nuovi media che fanno eco alle loro stesse vedute".




2. CHOMSKY, LINGUISTA E POLITOLOGO: "I RISCHI DEI NUOVI MEDIA? UNA SOLA VISIONE DEL MONDO"
Simone Valesini per http://www.wired.it

Noam Chomsky è uno degli intellettuali americani più importanti dei nostri giorni, famoso per il suo impegno politico, e per le forti critiche mosse nei confronti della politica estera degli Stati Uniti. Ma è anche un linguista e un filosofo di primo piano, che a partire dagli anni '50 ha contribuito a riportare lo studio del linguaggio umano al centro del dibattito scientifico, dando una spinta fondamentale allo sviluppo di discipline come l'intelligenza artificiale, le scienze cognitive e le neuroscienze.

Non poteva dunque che essere uno degli ospiti più attesi del Festival delle scienze di Roma, di cui Wired è media partner, in corso in questi giorni all'Auditorium, e dedicato quest'anno proprio al tema del linguaggio. Sono due gli interventi previsti, e il primo andrà in scena stasera alle 21: Conversazioni con Chomsky, una talk-opera organizzata in collaborazione con l'Auditorium Parco della Musica, e dedicata al pensiero politico del linguista.


Intervenuto in occasione del Festival, Chomsky ha colto l'occasione per dire la sua sullo stato di salute delle democrazie occidentali. Una bacchettata che non risparmia il sistema politico italiano. "In Italia la democrazia è scomparsa con l'arrivo di Monti, che non è stato eletto dal popolo, ma da un gruppo di burocrati di Bruxelles", ha commentato infatti il linguista americano, ricordando però come il problema non sia limitato al nostro Paese. "Lo stesso Wall Street Journal ha scritto che la democrazia americana è al collasso. Ogni governo, che sia di destra o di sinistra, segue la stessa politica, decisa da gruppi di banchieri e burocrati".

Secondo Chomsky, a dettare l'agenda politica, in Europa come in America, sarebbero dunque gli interessi particolari dei grandi gruppi finanziari e delle banche. Tra i loro obiettivi principali, la distruzione di quel welfare state che è stata una delle principali conquiste europee del dopoguerra. "Il concetto lo ha sintetizzato bene Draghi in un'intervista recente, in cui ha dichiarato che il contratto sociale ormai è morto", ha raccontato Chomsky: "Questo vuol dire che la politica ormai serve solo ad arricchire i banchieri".

Se la diagnosi è chiara, la cura invece sembra difficile da trovare. Anche Internet e i nuovi media, spazi e linguaggi innovativi che per molti potrebbero contribuire a spezzare il "circolo vizioso del potere", secondo Chomsky portano invece con sé nuovi pericoli. "Mi sembra che spesso i nuovi media portino a una visione più ristretta del mondo, perché le persone sono attratte dai mezzi che esprimono esattamente la loro stessa concezione", ha spiegato infatti il linguista.

"Se su un giornale come il New York Times si trovano ancora un certo numero di opinioni differenti, un blog tende invece ad averne una sola. D'altra parte Internet mi permette di leggere i giornali di tutto il mondo. Dipende quindi da come si usano. Possono essere un bene, allargando i nostri orizzonti, così come un male".

Oltre al suo pensiero politico però, il contributo di Chomsky al Festival delle Scienze riguarderà ovviamente anche il suo lavoro di scienziato. Per domani infatti è previsto il suo secondo intervento, sabato alle ore 21, dal titolo Il linguaggio come organo della mente, in cui farà il punto sulle nuove scoperte della linguistica.


"Negli ultimi anni sono venute alla luce alcune conclusioni sorprendenti sulla natura e sull'evoluzione del linguaggio, che cercherò di illustrare nella conferenza di domani", ha spiegato il linguista, ricordando poi gli importanti traguardi raggiunti dalla linguistica negli ultimi decenni: "La moltitudine di studi svolti negli ultimi anni ha prodotto un incredibile aumento della comprensione teorica dei fenomeni linguistici, e oggi anche nuove discipline come le brain sciences iniziano a dare contributi interessanti".

Un esempio? "Oggi sappiamo che l'ordine delle parole è un fenomeno superficiale, che ha più a che fare con il sistema articolatorio che con la comprensione del linguaggio. A migliaia di anni di distanza da Aristotele, che diceva che il linguaggio è l'unione di suoni e significati, oggi sappiamo invece che è fatto di significati con attaccati i suoni, i quali rivestono un'importanza solamente marginale".
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Cose che non fregano a nessuno - 1


Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
(Primo Levi)

**

Un pessimista... è un ottimista ben informato......?
• אєгค! chiesta 5 anni fa

Migliore risposta - Scelta del richiedente
• saddrum con risposta 5 anni fa

Bellissima questa domanda! Mi fa venire in mente la solita diatriba che scattava al liceo tra me e la prof di italiano: quando scrivevo un tema, nella maggior parte dei casi mi diceva che ero pessimista...io ribattevo spiegandole che in realtà ero solo realista. In effetti per natura sarei abbastanza ottimista, quindi mi piace molto anche questa "definizione"! Averlo saputo, le avrei risposto così!! ;)

http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 729AAu4lmw

**

Quando i nazisti sono venuti a prendere gli zingari

ho taciuto
anzi, ero contento
perchè rubacchiavano
Quando sono venuti a prendere gli ebrei
ho taciuto
perchè non ero ebreo
e mi stavano anche antipatici
Quando sono venuti a prendere gli omosessuali
ho taciuto
e ne fui sollevato...
perchè mi erano fastidiosi
Quando sono venuti a prendere i comunisti
ho taciuto
non ero certo un comunista!
E quando sono venuti a prendere...
me
non c'era rimasto
nessuno
che potesse protestare...

Adattamento di una poesia di Martin Niemöller

Attribuito a Bertold Brect
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Indietro tutta - 1



In via del tutto teorica, la curva mediana di un ciclo storico di una società è rappresentabile sul secondo quadrante degli assi cartesiani, in geometria analitica,con una curva definita : PARABOLA.

Sull'asse X delle ascisse mettiamo la grandezza tempo.

Sull'asse Y delle ordinate mettiamo il grado di sviluppo complessivo della società.

Il punto di origine 0 all'incrocio degli assi X,Y, per noi è il 25 aprile 1945.

Adesso la curva decrescente sta per approssimarsi all'ordinata 0 dopo un tempo di quasi 70 anni.

Tutto quanto acquisito nella fase ascendente dell curva, è stato progressivamente perso.

Quindi, non stupisce che accada questo:


Tornano le schedature contro i sindacati
Parma, la Ragioneria dello Stato impone ai dipendenti pubblici di comunicare ai dirigenti a quale sigla di categoria sono iscritti. Cgil, Cisl e Uil: "Progetto pilota che sarà esteso a tutto il Paese"
Tornano le schedature contro i sindacati
Secondo un nuovo provvedimento della Ragioneria territoriale dello Stato di Parma (che fa capo al ministero dell’Economia) per iscriversi a un sindacato, cancellarsi o cambiare sigla, i dipendenti statali che lavorano nel territorio dovranno presentare le deleghe controfirmate dal responsabile del proprio ufficio. Confederali e autonomi: "Nuova era di schedatura dei dipendenti per opinioni politico-sindacali. Parma è "cavia" per una prassi che potrebbe allargarsi anche ad altri territori
"

di Silvia Bia

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01 ... to/857409/
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Le ipercazzole infinite di politici e del sottostrato intellettuale dei giornalisti e il fantasma di Mussolini.


Nuova puntata di ipercazzole megagalattiche di intellettualoidi stamani a Omnibus.

E’ il naturale risultato di gente che non ha mai lavorato in un’impresa, che non conosce il mondo del lavoro, che non sa neppure quale siano le sfide a livello planetario che ogni giorno si deve porre un’impresa.

L’asse portante del Paese, dalla ricostruzione del dopo guerra fino a vent’anni fa e forse più è il mondo produttivo. Questo è da duecento anni un Paese di trasformazione, e il reddito per 38 milioni di italiani proviene dal mondo della produzione.

Il parassitismo inevitabile associato allo squalismo legato alla infinita avidità umana, ben rappresentabile tra due estremi, tipo Mastropasqua che appoggia le chiappe su parecchie poltrone e trova pure il tempo di truffare sull’Ospedale che amministra, e chi pensa di arricchirsi chiedendo il rimborso per mutande verdi o 50 centesimi per l’uso della toilette, è celebrato da un pletora di giornalisti e politologi perditempo, che dalla infinita discussione del nulla e del sesso degli angeli tra la sua fonte di reddito.

Problema che si era già verificato nell’antica Roma e ben descritto da Menenio Agrippa.

Segno evidente che il vivere sociale nello Stivalone non muta mai nel tempo.

Nel mix fasullo di presunti politici e di furbacchioni approfittatori, il Paese è stato raso al suolo nell’ultimo ventennio.

I noti perditempo, si esercitano in continuazione da cinque anni e mezzo, su temi che non sono alla loro portata.

Il sistema produttivo italiano entra in crisi nel 2000. Un anno dopo compare sulla scena il noto imprenditore del fumo, Ghe pensi mi 1,0, a cui non interessava affatto porre rimedio, ma solo salvare se stesso e le sue aziende.

Sempre sotto il regno di Ghe pensi mi 1.0 si verifica la più grande crisi economica dell’Occidente, superiore a quella del ’29.

Lo sfascio dell’Italia era inevitabile.

Oggi, 26 gennaio 2014, ci ritroviamo ancora con tutto il mondo parassitario, che discute, discute, discute, del mondo della casta e delle lotte di potere democristiane.

E’ arrivato Chomsky a dirci che la democrazia e morta e questi parassiti interessati, continuano a discutere del nulla.

La domanda sorge spontanea:

“Cosa preferite per il futuro?”

A) La rivolta come in Ucraina
B) L’inizio di una guerra civile come in Egitto
C) Il ritorno di Mussolini
erding
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da erding »

camillobenso chiede:

“Cosa preferite per il futuro?”

A) La rivolta come in Ucraina
B) L’inizio di una guerra civile come in Egitto
C) Il ritorno di Mussolini
Una domanda che mette mette profondamente in crisi,
(almeno me) solo... non so perché, mi ritorna in mente un brano di un libro letto anni fa:

"Lo spirito critico: vistoso assente del nostro tempo, che l'ha divorato.
Cosi pretendiamo di volare, con ali di piombo.
Siamo prigionieri di rappresentazioni scintillanti, quanto distorte.
Ciò che conta è il turbinio sulla scena. Si svolge ininterrotto.
La presenza degli spettatore non importa (più): lo spettacolo, ormai, va avanti come da se.
Dietro le quinte, tuttavia, opera un'accorta regia.
Noi, il pubblico, siamo persuasi all'inerzia dalla ragion pigra.
Kant definiva così “ogni principio il quale porti a considerare come assolutamente compiuta la propria ricerca
sicché la ragione si metta tranquilla come se abbia pienamente terminato il suo compito”
Siamo, nel profondo, insoddisfatti.
E se chiudessimo il sipario? Per poi riaprirlo, sullo spettacolo autentico del mondo?"

Da: “SPERANZE” di Mario Capanna Rizzoli 1994
cielo 70
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da cielo 70 »

camillobenso ha scritto:Le ipercazzole infinite di politici e del sottostrato intellettuale dei giornalisti e il fantasma di Mussolini.


Nuova puntata di ipercazzole megagalattiche di intellettualoidi stamani a Omnibus.

E’ il naturale risultato di gente che non ha mai lavorato in un’impresa, che non conosce il mondo del lavoro, che non sa neppure quale siano le sfide a livello planetario che ogni giorno si deve porre un’impresa.

L’asse portante del Paese, dalla ricostruzione del dopo guerra fino a vent’anni fa e forse più è il mondo produttivo. Questo è da duecento anni un Paese di trasformazione, e il reddito per 38 milioni di italiani proviene dal mondo della produzione.

Il parassitismo inevitabile associato allo squalismo legato alla infinita avidità umana, ben rappresentabile tra due estremi, tipo Mastropasqua che appoggia le chiappe su parecchie poltrone e trova pure il tempo di truffare sull’Ospedale che amministra, e chi pensa di arricchirsi chiedendo il rimborso per mutande verdi o 50 centesimi per l’uso della toilette, è celebrato da un pletora di giornalisti e politologi perditempo, che dalla infinita discussione del nulla e del sesso degli angeli tra la sua fonte di reddito.

Problema che si era già verificato nell’antica Roma e ben descritto da Menenio Agrippa.

Segno evidente che il vivere sociale nello Stivalone non muta mai nel tempo.

Nel mix fasullo di presunti politici e di furbacchioni approfittatori, il Paese è stato raso al suolo nell’ultimo ventennio.

I noti perditempo, si esercitano in continuazione da cinque anni e mezzo, su temi che non sono alla loro portata.

Il sistema produttivo italiano entra in crisi nel 2000. Un anno dopo compare sulla scena il noto imprenditore del fumo, Ghe pensi mi 1,0, a cui non interessava affatto porre rimedio, ma solo salvare se stesso e le sue aziende.

Sempre sotto il regno di Ghe pensi mi 1.0 si verifica la più grande crisi economica dell’Occidente, superiore a quella del ’29.

Lo sfascio dell’Italia era inevitabile.

Oggi, 26 gennaio 2014, ci ritroviamo ancora con tutto il mondo parassitario, che discute, discute, discute, del mondo della casta e delle lotte di potere democristiane.

E’ arrivato Chomsky a dirci che la democrazia e morta e questi parassiti interessati, continuano a discutere del nulla.

La domanda sorge spontanea:

“Cosa preferite per il futuro?”

A) La rivolta come in Ucraina
B) L’inizio di una guerra civile come in Egitto
C) Il ritorno di Mussolini
A me spaventa la destra liberale, senza andare a tutti i costi a riparlare del fascismo.
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

......A me spaventa la destra liberale, senza andare a tutti i costi a riparlare del fascismo.
cielo 70


In che senso? Puoi dirci qualcosa di più, tanto per poter capire?
cielo 70
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da cielo 70 »

Che se il fascismo e tutte le dittature sono e sono state negative per la violazioni delle libertà fondamentali mi pare che il problema più grosso ora sia l'aumento delle disuguaglianze che è la conseguenza del capitalismo senza regole. La destra capitalistica in astratto è per le libertà 'negative' o dallo stato e per l'uguaglianza davanti alla legge, ma poi non si preoccupa di rimuovere quegli ostacoli che impediscono un'uguaglianza effettiva. Non credo che ora il pericolo del fascismo sia imminente.
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

cielo 70 ha scritto:Che se il fascismo e tutte le dittature sono e sono state negative per la violazioni delle libertà fondamentali mi pare che il problema più grosso ora sia l'aumento delle disuguaglianze che è la conseguenza del capitalismo senza regole. La destra capitalistica in astratto è per le libertà 'negative' o dallo stato e per l'uguaglianza davanti alla legge, ma poi non si preoccupa di rimuovere quegli ostacoli che impediscono un'uguaglianza effettiva. Non credo che ora il pericolo del fascismo sia imminente.


Il tema della guerra civile l’ho proposto nel 2012 sul vecchio forum. Immagino che per la stragrande maggioranza dei lettori potesse rappresentare una follia.

Credo che oggi lo sia un po’ meno.

Quel tema è anche strettamente legato ad una domanda precisa che ho iniziato a porre su questo forum:

Come se ne viene fuori ?

Inviato: 09/04/2012, 23:16

Purtroppo, anche per quanto scritto sul vecchio forum dell’Ulivo.it, temo di sapere come andrà a finire, per via di una personale esperienza diretta che risale a quasi 50 anni fa.

Dato che non sono abituato a rimanere con i soli miei convincimenti, soprattutto in questo tipo di particolare materia molto, molto, molto delicata, cerco attraverso gli altri di individuare altri tipi di soluzioni possibili, che non siano la mia convinzione.

Lucfig ed erding, sono gli unici che hanno risposto alla domanda del 3D, specificando che al momento non sono in grado di dare una risposta.

Lo stesso avviene nella vita di tutti i giorni.

Ascolto in continuazione tutte le doglianze sul vivere la politica che ci viene proposta e le varie problematiche connesse e della vita sociale in tutte le sue sfaccettature, ma poi alla fine non posso che ripetere sempre a tutti noiosamente la stessa domanda: Come se ne viene fuori?

Nessuno sa rispondermi, a meno degli ultimi tre mesi, quando alcune risposte cominciano ad andare in un’unica direzione.

Dal punto di vista di un’indagine socio politica, non posso non osservare con un certo stupore che il “cedimento democratico” avviene proprio in un tessuto sociale di sinistra.

La stanchezza è tale che addirittura nella ex Stalingrado d’Italia, cittadella rossa per antonomasia, essendo stata in passato la cittadella delle fabbriche, città medaglia d’oro della Resistenza, città dichiaratamente antifascista, le prime avvisaglie di un cedimento che porta a dire: “Accada quel che accada,..non me ne frega più niente, tanto la mia vita non cambierà più di tanto…..”, fa comprendere che la perdita della memoria è notevole.

Infatti, da questa parti queste frasi venivano pronunciate tra il 1919 e il 1922 anche da sinistra prima dell’avvento del fascismo.

Qui la gente si è dimenticata tutto.

Si è dimenticata le parole di Primo Levi:

Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.



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