Sparala grossa Sam!!!!!
Inviato: 20/04/2014, 21:29
Mancano 34 giorni al voto europeo è le sparate stanno lievitando di ora in ora.
Come sempre la povera Europa per i tricolori non c'entra assolutamente niente.
Lo scontro è sempre e soltanto interno alla politica italiana. La posta in gioco è ovviamente alta.
Il tripolarismo ha esordito nel febbraio del 2013. Questo è il primo grande scontro da quella data.
Il Bomba vuole consolidare il suo premierato con un passaggio elettorale indiretto.
Grillo si è piccato di vincere le elezioni ed anche di un sol punto considerare sconfitto il Bomba.
Il Caimano tenta il tutto per tutto per uscire dal Sunset Boulevard imboccato nei mesi scorsi.
1) Il Prof. D'Alimonte ha tenuto a far saper qualche giorno fa che non è corretto considerare un confronto a due ad un eventuale ballottaggio alle politiche tra il Bomba e Grillo, perché in realtà vanno considerate le coalizioni.
Ma non è solo D'Alimonte a ragionare in questo modo. Lo stanno facendo tutti i sondaggisti.
E' un punto di vista discutibile, anche se la casta politica ha una forte propensione ad essere parte attiva delle case di tolleranza.
Qualche mese fa una corrente di pensiero sosteneva che l'NCD era solo l'ennesimo trucco del Caimano per ingrossare le fila. Viaggiare divisi per colpire uniti.
A qualche mese di distanza non mi sembra che questa teoria sia ancora sostenibile.
Tira aria grama nelle due formazioni di Cd, con possibilità di ulteriori scissioni e frantumazioni.
Angelino senza quid mira a risucchiare tutti coloro che intendono lasciare il Caimano.
Le cannonate tra FI e NCD sono all'ordine del giorno.
Pensare che si possano mettere insieme alle prossime elezioni politiche destano grandi perplessità.
Poi rimane sempre l'incognita di cosa potrà ottenere Berlusconi tra 35 giorni. Saprà ancora una volta essere l'artefice di una grande rimonta?
I suoi dicono di sì ma è un pò dubbio.
Se dovesse risultare terzo alle prossime elezioni potrebbero verificarsi ulteriori mutamenti.
2) La guerra de Il Giornale verso Alfano - 1
Alfano bugiardo
Ncd smentisce la lettera dei senatori contro il leader, ma il documento esiste e lo pubblichiamo
Alessandro Sallusti - Dom, 20/04/2014 - 19:54
Alfano dice di non aver ricevuto alcuna lettera di dissenso da parte dei suoi senatori. Strano, visto che nessuno degli interessati ha smentito di averla scritta e noi ne abbiamo copia che oggi pubblichiamo.
Come dire: caro Alfano, il postino suona sempre due volte (e le bugie hanno le gambe corte).
Da traditore a bugiardo, una carriera in ascesa. Mi chiedo quale sarà il prossimo passo dell'uomo senza quid, da ieri anche per i suoi. Leader non ci si inventa né ci si autonomina, si nasce. E lui non lo nacque, per dirla alla Totò.
Piccolezze a parte, quello che sta succedendo dentro Ncd dimostra che il centrodestra o è uno o non c'è. E che piaccia o no, a tutt'oggi o è berlusconiano - così dicono i sondaggi - o è destinato a un ruolo assolutamente marginale sulla scena politica. Se alle europee gli alfaniani supereranno o no la soglia del quattro per cento indispensabile per eleggere parlamentari è solo un problema psicologico, di orgoglio e dignità degli scissionisti. Non certo fatto politico. I moderati di questo Paese, che sono la maggioranza, non saprebbero che farsene di un partitino del cinque o anche sei per cento totalmente irrilevante, al massimo utile a quei ricatti di bassa lega che sono il cancro della politica.
Alfano e amici ci hanno provato per capire se fosse maturo il tempo del post berlusconismo. I fatti dicono di no. Hanno perso comunque, anche nel caso in cui riescano a sopravvivere. I milioni di italiani non di sinistra non sanno che farsene della loro inutile sopravvivenza. Noi abbiamo diritto a lottare per battere il Pd di Renzi nelle urne, non a fargli eventualmente da stampella accontentandoci di briciole, tipo quelle che si buttano ai cani randagi per pietà.
Io non so se siamo ancora in tempo a fermare questa follia autodistruttiva. Riunire le forze è ancora possibile. Non dico per le europee (ormai è andata così), ma nella prospettiva non lontana di tornare a contarsi per il governo del Paese. E Cicchitto, che non è uomo stupido, la smetta col ritornello di «Forza Italia in mano agli estremisti». In Forza Italia non si muove foglia che Berlusconi non voglia.
Di estremo, in questa storia, c'è solo il bluff del bugiardo Alfano.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/1012618.html
^^^^^^^^
La lettera di Totò e Peppino
http://www.youtube.com/watch?v=SzrEfkjdzgw&hd=1
Caos Ncd, Alfano bugiardo: ecco la lettera dei dissidenti
Il leader nega il documento di protesta, ma Dagospia lo inchioda pubblicandolo. Anche Giovanardi contro il leader: "Non c'è democrazia, contano solo i ministri"
Francesco Cramer - Dom, 20/04/2014 - 15:52
Roma - Poca democrazia, poca autonomia rispetto alla politica del governo, troppa sovraesposizione dei ministri, troppi dubbi sui candidati alle Europee.
Il partito di Alfano è una polveriera e qualcuno sussurra pure di una scissione con la creazione di un gruppo autonomo. Circola pure il nome: «Unione di movimenti popolari». La frustrazione di alcuni pezzi del Nuovo centrodestra viene messa nero su bianco e spedita al leader in persona. Il quale, ovvio, non approva affatto. Formigoni, uno dei firmatari, fa dietrofront e predica unità dicendo che la lettera non doveva finire sui giornali. Ma la frittata è fatta. Alfano cerca di minimizzare ma il j'accuse è una scudisciata ed è paradossale la chiusura del recinto quando i buoi sono scappati. Solo alle 18 di sera di ieri arriva una tardiva smentita: «Non c'è nessuna lettera né alcun malumore nell'Ncd». Invece c'è tanto che il sito Dagospia la mette on line.
La scintilla che provoca l'incendio sono le liste dei candidati alle Europee. Specie quelle del Sud. Candidature che non hanno convinto il coordinatore nazionale del partito, Gaetano Quagliariello, secondo cui si poteva fare decisamente meglio. Quagliariello ha cercato fino all'ultimo di fare pressioni su Alfano sponsorizzando l'uscente Erminia Mazzoni ma non c'è stato verso. Due nomi non vanno proprio giù: il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, appena condannato in primo grado con l'accusa di aver falsificato i bilanci del capoluogo reggino; e il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, indagato nelle scorse settimane per finanziamento illecito nell'ambito dell'inchiesta sui fondi neri di Finmeccanica. Ma non è solo una «questione morale».
È soprattutto una «questione di metodo», come dice al Giornale Carlo Giovanardi. Il senatore, uno dei firmatari della lettera, ammette: «Metodo che diventa sostanza. In un partito democratico le candidature si discutono e poi si approvano. Invece noi non abbiamo riunito alcun organo di partito. Comandano solo i ministri». E ancora: «Non ho aderito a Forza Italia perché non mi piace il partito del un uomo solo al comando e l'ho pure detto all'amico Berlusconi. Ecco, voglio evitare che il Ncd commetta gli stessi errori di FI». Quindi parte la lettera ad Alfano. Una pagina durissima in calce alla quale le firme vanno e vengono: inizialmente si parlava di 17 senatori, poi di 7. Sta di fatto che il malumore serpeggia nell'Ncd. Altra accusa: «Siamo troppo appiattiti su palazzo Chigi». Sempre Giovanardi spiega quello che non va: «D'accordo l'impegno forte al governo; ma dev'essere altrettanto forte l'impegno del partito nei gruppi parlamentari». Giovanardi, cui non fa difetto la chiarezza, riempie il suo ragionamento di contenuti: «Io un inasprimento delle pene sul reato di omofobia non lo voto; idem la depenalizzazione delle droghe o i matrimoni gay; e che dire sulla riforma del lavoro? Su alcune materia economiche dobbiamo alzare la voce. Siamo al governo per fare le riforme ma non possiamo ammainare le nostre bandiere sui temi economici».
Anche il senatore Luigi Compagna arriccia il naso: «Nel partito c'è delusione». E sul Jobs Act sintetizza così: «Siamo il partito di Sacconi, non il partito di Damiano». E spiega: «Dal governo è uscito un testo soddisfacente, ora è stato tutto emendato e addirittura si vuole porre la fiducia. Non si può smontare la legge Fornero e poi rimontarla».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 12611.html
Come sempre la povera Europa per i tricolori non c'entra assolutamente niente.
Lo scontro è sempre e soltanto interno alla politica italiana. La posta in gioco è ovviamente alta.
Il tripolarismo ha esordito nel febbraio del 2013. Questo è il primo grande scontro da quella data.
Il Bomba vuole consolidare il suo premierato con un passaggio elettorale indiretto.
Grillo si è piccato di vincere le elezioni ed anche di un sol punto considerare sconfitto il Bomba.
Il Caimano tenta il tutto per tutto per uscire dal Sunset Boulevard imboccato nei mesi scorsi.
1) Il Prof. D'Alimonte ha tenuto a far saper qualche giorno fa che non è corretto considerare un confronto a due ad un eventuale ballottaggio alle politiche tra il Bomba e Grillo, perché in realtà vanno considerate le coalizioni.
Ma non è solo D'Alimonte a ragionare in questo modo. Lo stanno facendo tutti i sondaggisti.
E' un punto di vista discutibile, anche se la casta politica ha una forte propensione ad essere parte attiva delle case di tolleranza.
Qualche mese fa una corrente di pensiero sosteneva che l'NCD era solo l'ennesimo trucco del Caimano per ingrossare le fila. Viaggiare divisi per colpire uniti.
A qualche mese di distanza non mi sembra che questa teoria sia ancora sostenibile.
Tira aria grama nelle due formazioni di Cd, con possibilità di ulteriori scissioni e frantumazioni.
Angelino senza quid mira a risucchiare tutti coloro che intendono lasciare il Caimano.
Le cannonate tra FI e NCD sono all'ordine del giorno.
Pensare che si possano mettere insieme alle prossime elezioni politiche destano grandi perplessità.
Poi rimane sempre l'incognita di cosa potrà ottenere Berlusconi tra 35 giorni. Saprà ancora una volta essere l'artefice di una grande rimonta?
I suoi dicono di sì ma è un pò dubbio.
Se dovesse risultare terzo alle prossime elezioni potrebbero verificarsi ulteriori mutamenti.
2) La guerra de Il Giornale verso Alfano - 1
Alfano bugiardo
Ncd smentisce la lettera dei senatori contro il leader, ma il documento esiste e lo pubblichiamo
Alessandro Sallusti - Dom, 20/04/2014 - 19:54
Alfano dice di non aver ricevuto alcuna lettera di dissenso da parte dei suoi senatori. Strano, visto che nessuno degli interessati ha smentito di averla scritta e noi ne abbiamo copia che oggi pubblichiamo.
Come dire: caro Alfano, il postino suona sempre due volte (e le bugie hanno le gambe corte).
Da traditore a bugiardo, una carriera in ascesa. Mi chiedo quale sarà il prossimo passo dell'uomo senza quid, da ieri anche per i suoi. Leader non ci si inventa né ci si autonomina, si nasce. E lui non lo nacque, per dirla alla Totò.
Piccolezze a parte, quello che sta succedendo dentro Ncd dimostra che il centrodestra o è uno o non c'è. E che piaccia o no, a tutt'oggi o è berlusconiano - così dicono i sondaggi - o è destinato a un ruolo assolutamente marginale sulla scena politica. Se alle europee gli alfaniani supereranno o no la soglia del quattro per cento indispensabile per eleggere parlamentari è solo un problema psicologico, di orgoglio e dignità degli scissionisti. Non certo fatto politico. I moderati di questo Paese, che sono la maggioranza, non saprebbero che farsene di un partitino del cinque o anche sei per cento totalmente irrilevante, al massimo utile a quei ricatti di bassa lega che sono il cancro della politica.
Alfano e amici ci hanno provato per capire se fosse maturo il tempo del post berlusconismo. I fatti dicono di no. Hanno perso comunque, anche nel caso in cui riescano a sopravvivere. I milioni di italiani non di sinistra non sanno che farsene della loro inutile sopravvivenza. Noi abbiamo diritto a lottare per battere il Pd di Renzi nelle urne, non a fargli eventualmente da stampella accontentandoci di briciole, tipo quelle che si buttano ai cani randagi per pietà.
Io non so se siamo ancora in tempo a fermare questa follia autodistruttiva. Riunire le forze è ancora possibile. Non dico per le europee (ormai è andata così), ma nella prospettiva non lontana di tornare a contarsi per il governo del Paese. E Cicchitto, che non è uomo stupido, la smetta col ritornello di «Forza Italia in mano agli estremisti». In Forza Italia non si muove foglia che Berlusconi non voglia.
Di estremo, in questa storia, c'è solo il bluff del bugiardo Alfano.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/1012618.html
^^^^^^^^
La lettera di Totò e Peppino
http://www.youtube.com/watch?v=SzrEfkjdzgw&hd=1
Caos Ncd, Alfano bugiardo: ecco la lettera dei dissidenti
Il leader nega il documento di protesta, ma Dagospia lo inchioda pubblicandolo. Anche Giovanardi contro il leader: "Non c'è democrazia, contano solo i ministri"
Francesco Cramer - Dom, 20/04/2014 - 15:52
Roma - Poca democrazia, poca autonomia rispetto alla politica del governo, troppa sovraesposizione dei ministri, troppi dubbi sui candidati alle Europee.
Il partito di Alfano è una polveriera e qualcuno sussurra pure di una scissione con la creazione di un gruppo autonomo. Circola pure il nome: «Unione di movimenti popolari». La frustrazione di alcuni pezzi del Nuovo centrodestra viene messa nero su bianco e spedita al leader in persona. Il quale, ovvio, non approva affatto. Formigoni, uno dei firmatari, fa dietrofront e predica unità dicendo che la lettera non doveva finire sui giornali. Ma la frittata è fatta. Alfano cerca di minimizzare ma il j'accuse è una scudisciata ed è paradossale la chiusura del recinto quando i buoi sono scappati. Solo alle 18 di sera di ieri arriva una tardiva smentita: «Non c'è nessuna lettera né alcun malumore nell'Ncd». Invece c'è tanto che il sito Dagospia la mette on line.
La scintilla che provoca l'incendio sono le liste dei candidati alle Europee. Specie quelle del Sud. Candidature che non hanno convinto il coordinatore nazionale del partito, Gaetano Quagliariello, secondo cui si poteva fare decisamente meglio. Quagliariello ha cercato fino all'ultimo di fare pressioni su Alfano sponsorizzando l'uscente Erminia Mazzoni ma non c'è stato verso. Due nomi non vanno proprio giù: il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, appena condannato in primo grado con l'accusa di aver falsificato i bilanci del capoluogo reggino; e il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, indagato nelle scorse settimane per finanziamento illecito nell'ambito dell'inchiesta sui fondi neri di Finmeccanica. Ma non è solo una «questione morale».
È soprattutto una «questione di metodo», come dice al Giornale Carlo Giovanardi. Il senatore, uno dei firmatari della lettera, ammette: «Metodo che diventa sostanza. In un partito democratico le candidature si discutono e poi si approvano. Invece noi non abbiamo riunito alcun organo di partito. Comandano solo i ministri». E ancora: «Non ho aderito a Forza Italia perché non mi piace il partito del un uomo solo al comando e l'ho pure detto all'amico Berlusconi. Ecco, voglio evitare che il Ncd commetta gli stessi errori di FI». Quindi parte la lettera ad Alfano. Una pagina durissima in calce alla quale le firme vanno e vengono: inizialmente si parlava di 17 senatori, poi di 7. Sta di fatto che il malumore serpeggia nell'Ncd. Altra accusa: «Siamo troppo appiattiti su palazzo Chigi». Sempre Giovanardi spiega quello che non va: «D'accordo l'impegno forte al governo; ma dev'essere altrettanto forte l'impegno del partito nei gruppi parlamentari». Giovanardi, cui non fa difetto la chiarezza, riempie il suo ragionamento di contenuti: «Io un inasprimento delle pene sul reato di omofobia non lo voto; idem la depenalizzazione delle droghe o i matrimoni gay; e che dire sulla riforma del lavoro? Su alcune materia economiche dobbiamo alzare la voce. Siamo al governo per fare le riforme ma non possiamo ammainare le nostre bandiere sui temi economici».
Anche il senatore Luigi Compagna arriccia il naso: «Nel partito c'è delusione». E sul Jobs Act sintetizza così: «Siamo il partito di Sacconi, non il partito di Damiano». E spiega: «Dal governo è uscito un testo soddisfacente, ora è stato tutto emendato e addirittura si vuole porre la fiducia. Non si può smontare la legge Fornero e poi rimontarla».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 12611.html