SONDAGGI POLITICI
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SONDAGGI POLITICI
Sondaggi elettorali IPSOS: Pd bene tra gli imprenditori, ai minimi tra gli operai
Pubblicato il 18 novembre 2014 da Gianni Balduzzi
Sondaggi elettorali IPSOS: il PD al 38,3%, in progresso la Lega Nord
IPSOS ha realizzato uno dei suoi sondaggi elettorali domenicali per verificare il consenso e lo stato di salute dei partiti politici, e se il trend riscontrabile in altre ricerche trova conferma.
Effettivamente viene confermato un piccolo calo del PD che va al 38,3%, 2,5% in meno rispetto alle europee, mentre il M5S rimane sopra il 20%, al 20,8%, perdendo poco rispetto a maggio. La crescita della Lega Nord c’è, al 8,1%, 1,9% in più sulle europee, ma è meno impetuosa di quella che altri istituti hanno registrato. Certamente è a spese di Forza Italia, in calo al 16,1%, comunque a un livello di consenso superiore a quello di altri sondaggi.
Bene la sinistra di SEL+PRC che insieme raggiungono il 5,1%, più della Lista Tsipras. E non vi sono dati negativi neanche per NCD-UDC al 4,9%, superano così il livello delle elezioni europee. Fermi al 3% i Fratelli d’Italia
sondaggio elettorale IPSOS
Sondaggi elettorali IPSOS: il M5S vince ancora tra i giovani
Oltre alle intenzioni di voto IPSOS ha voluto indagare il consenso dei partiti in diversi segmenti della società, prima di tutto per categorie di età, ma anche per professione.
La differenziazione è massima a livello di età: il PD va dal 27,4% tra i 25 e i 34 anni (la fascia più colpita dalla crisi economica?) a più del 50% tra gli ultra 65enni, in un modo speculare a quello del M5S, che sfiora il 30% tra i 25 e i 44 anni, dove supera il Pd ed è primo partito, mentre prenderebbe solo il 7,7% tra gli ultra-65enni
Non vi sono simili grandi discrepanze tra gli altri partiti, con Forza Italia che raggiunge quasi il 20% tra i più anziani e la Lega Nord che come di consueto ha il proprio zoccolo duro tra i 35 e i 54 anni.
Interessanti poi le intenzioni di voto per categoria: per il PD la fascia di maggior consenso, sopra il 50%, è tra i pensionati, e questo non stupisce, ma si segnala anche il fatto che il consenso tra imprenditori e liberi professionisti, al 37,7% supera quello tra gli operai, al 31,2%, è un fatto nuovo e significativo per un partito di centrosinistra.
Tra gli stessi operai il M5S, sfiorando il 30%, rischia il sorpasso sul PD.
Forza Italia conferma i propri massimi tra le casalinghe, tra cui supera il 20%, mentre la Lega Nord tra gli operai
Pubblicato il 18 novembre 2014 da Gianni Balduzzi
Sondaggi elettorali IPSOS: il PD al 38,3%, in progresso la Lega Nord
IPSOS ha realizzato uno dei suoi sondaggi elettorali domenicali per verificare il consenso e lo stato di salute dei partiti politici, e se il trend riscontrabile in altre ricerche trova conferma.
Effettivamente viene confermato un piccolo calo del PD che va al 38,3%, 2,5% in meno rispetto alle europee, mentre il M5S rimane sopra il 20%, al 20,8%, perdendo poco rispetto a maggio. La crescita della Lega Nord c’è, al 8,1%, 1,9% in più sulle europee, ma è meno impetuosa di quella che altri istituti hanno registrato. Certamente è a spese di Forza Italia, in calo al 16,1%, comunque a un livello di consenso superiore a quello di altri sondaggi.
Bene la sinistra di SEL+PRC che insieme raggiungono il 5,1%, più della Lista Tsipras. E non vi sono dati negativi neanche per NCD-UDC al 4,9%, superano così il livello delle elezioni europee. Fermi al 3% i Fratelli d’Italia
sondaggio elettorale IPSOS
Sondaggi elettorali IPSOS: il M5S vince ancora tra i giovani
Oltre alle intenzioni di voto IPSOS ha voluto indagare il consenso dei partiti in diversi segmenti della società, prima di tutto per categorie di età, ma anche per professione.
La differenziazione è massima a livello di età: il PD va dal 27,4% tra i 25 e i 34 anni (la fascia più colpita dalla crisi economica?) a più del 50% tra gli ultra 65enni, in un modo speculare a quello del M5S, che sfiora il 30% tra i 25 e i 44 anni, dove supera il Pd ed è primo partito, mentre prenderebbe solo il 7,7% tra gli ultra-65enni
Non vi sono simili grandi discrepanze tra gli altri partiti, con Forza Italia che raggiunge quasi il 20% tra i più anziani e la Lega Nord che come di consueto ha il proprio zoccolo duro tra i 35 e i 54 anni.
Interessanti poi le intenzioni di voto per categoria: per il PD la fascia di maggior consenso, sopra il 50%, è tra i pensionati, e questo non stupisce, ma si segnala anche il fatto che il consenso tra imprenditori e liberi professionisti, al 37,7% supera quello tra gli operai, al 31,2%, è un fatto nuovo e significativo per un partito di centrosinistra.
Tra gli stessi operai il M5S, sfiorando il 30%, rischia il sorpasso sul PD.
Forza Italia conferma i propri massimi tra le casalinghe, tra cui supera il 20%, mentre la Lega Nord tra gli operai
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Re: SONDAGGI POLITICI
La Stampa 18.11.14
E Renzi registra il primo calo della fiducia
di Marcello Sorgi
La visita del sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio in Liguria nelle zone investite dal maltempo, e l’annuncio che il governo farà in modo di consentire ai comuni piu danneggiati di sforare i limiti del patto di stabilità, per consentire i primi interventi, hanno cercato di mettere un argine all’alluvione di chiacchiere seguita a quella di pioggia e di fango dei giorni scorsi. Per la prima volta infatti l’assenza di Renzi, impegnato a Brisbane nel G20, ha avuto l’effetto di sottolineare le difficoltà del governo, finito nel mirino delle amministrazioni locali e della gente in attesa di soccorsi. Fin dall’inizio la rabbia delle persone colpite, soprattutto in Liguria, s’è indirizzata contro i sindaci (a Genova, Doria, ne ha fatto le spese in prima persona). Ma quando il premier ha scaricato la colpa del dissesto del territorio sulle regioni, comprese quelle di sinistra, la reazione dei governatori, in prima linea quello della Liguria Burlando e quello della Toscana Rossi, è stata durissima. Sotto accusa sono finiti i condoni edilizi che negli ultimi vent’anni per tre volte, con Craxi, Dini e Berlusconi, avevano consentito di sanare abusi intollerabili; e il decreto “SbloccaItalia”, nelle pieghe del quale, sostengono i governatori - e il ministro dei lavori pubblici Lupi ha dovuto smentire - annidato una specie di nuovo condono mascherato.
Ma dietro la polemica che ha visto opposti a Renzi due governatori che provengono dall’area di minoranza del Pd c’è una questione che è emersa nel giro di due settimane e sta creando timori a qualsiasi livello: l’improvvisa recrudescenza, non legata solo al maltempo, di fasce sociali che si sentono vittime della congiuntura economica negativa e considerano insufficienti le politiche del governo. Le manifestazioni di sabato scorso in tutta Italia, sommate all’esplosione delle periferie urbane per l’occupazione delle case o per l’invasione di immigrati che i centri di accoglienza non riescono a trattenere, delineano un fenomeno in crescita e difficilmente affrontabile. I tentativi di gestirlo, dei sindaci, come Doria a Genova, alle prese con il maltempo, o come Marino a Roma, preso di mira dalla rabbia delle periferie, si sono rivelati fallimentari, ma anche quelli delle opposizioni di cavalcarlo. Ieri a Tor Sapienza, dove il ministero dell’Interno è dovuto intervenire per trasferire un gruppo di immigrati, una delegazione del Movimento 5 stelle è stata respinta, all’urlo di “non vogliamo politici”, né più né meno come era accaduto a Grillo in Liguria. Una reazione che si riflette anche su Palazzo Chigi: non a caso i sondaggi del fine settimana segnalano per la prima volta una flessione degli indici di fiducia in Renzi e nel suo governo.
E Renzi registra il primo calo della fiducia
di Marcello Sorgi
La visita del sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio in Liguria nelle zone investite dal maltempo, e l’annuncio che il governo farà in modo di consentire ai comuni piu danneggiati di sforare i limiti del patto di stabilità, per consentire i primi interventi, hanno cercato di mettere un argine all’alluvione di chiacchiere seguita a quella di pioggia e di fango dei giorni scorsi. Per la prima volta infatti l’assenza di Renzi, impegnato a Brisbane nel G20, ha avuto l’effetto di sottolineare le difficoltà del governo, finito nel mirino delle amministrazioni locali e della gente in attesa di soccorsi. Fin dall’inizio la rabbia delle persone colpite, soprattutto in Liguria, s’è indirizzata contro i sindaci (a Genova, Doria, ne ha fatto le spese in prima persona). Ma quando il premier ha scaricato la colpa del dissesto del territorio sulle regioni, comprese quelle di sinistra, la reazione dei governatori, in prima linea quello della Liguria Burlando e quello della Toscana Rossi, è stata durissima. Sotto accusa sono finiti i condoni edilizi che negli ultimi vent’anni per tre volte, con Craxi, Dini e Berlusconi, avevano consentito di sanare abusi intollerabili; e il decreto “SbloccaItalia”, nelle pieghe del quale, sostengono i governatori - e il ministro dei lavori pubblici Lupi ha dovuto smentire - annidato una specie di nuovo condono mascherato.
Ma dietro la polemica che ha visto opposti a Renzi due governatori che provengono dall’area di minoranza del Pd c’è una questione che è emersa nel giro di due settimane e sta creando timori a qualsiasi livello: l’improvvisa recrudescenza, non legata solo al maltempo, di fasce sociali che si sentono vittime della congiuntura economica negativa e considerano insufficienti le politiche del governo. Le manifestazioni di sabato scorso in tutta Italia, sommate all’esplosione delle periferie urbane per l’occupazione delle case o per l’invasione di immigrati che i centri di accoglienza non riescono a trattenere, delineano un fenomeno in crescita e difficilmente affrontabile. I tentativi di gestirlo, dei sindaci, come Doria a Genova, alle prese con il maltempo, o come Marino a Roma, preso di mira dalla rabbia delle periferie, si sono rivelati fallimentari, ma anche quelli delle opposizioni di cavalcarlo. Ieri a Tor Sapienza, dove il ministero dell’Interno è dovuto intervenire per trasferire un gruppo di immigrati, una delegazione del Movimento 5 stelle è stata respinta, all’urlo di “non vogliamo politici”, né più né meno come era accaduto a Grillo in Liguria. Una reazione che si riflette anche su Palazzo Chigi: non a caso i sondaggi del fine settimana segnalano per la prima volta una flessione degli indici di fiducia in Renzi e nel suo governo.
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Re: SONDAGGI POLITICI
Sondaggi politici: Renzi perde 10 punti, il Pd 5 in un mese. Salvini secondo leader
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... r/1214788/
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Re: SONDAGGI POLITICI
Ci vogliono un altro paio di sondaggi in forte discesa così Renzi o inverte la rotta o salta... (meglio la seconda)
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Re: SONDAGGI POLITICI
Decisamente la seconda con la contemporaneità della sfiducia dei parlamentari eletti nel 2013 per Bersani presidente e resisi complici di due governi NON eletti dal popolo.Maucat ha scritto:Ci vogliono un altro paio di sondaggi in forte discesa così Renzi o inverte la rotta o salta... (meglio la seconda)
Togliamoceli dalle palle definitivamente, in tutti i modi consententi dalla legge, anche con qualche sonora pedate nel culo in sede pubblica.
Ed iniziando, dalle Primarie del PD del prossimo 30 novembre 2014 in funzione delle candidature alle Regionali 2015.
DISERTIAMOLE !
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Re: SONDAGGI POLITICI
Dopo aver ricevuto i sondaggi di Ilvo Diamanti e della Ghisleri, Renzi non punta più alle elezioni in primavera. Forza Italia viene data tra il 9% (Diamanti) e il 12/15% (Ghisleri), la lega almeno al 15% da tutte e due, il NCD fra il 2,5% e il 3,5%, il PD perde un 5% a destra dai borghesi delusi e un altro 5% a sinistra dal "partito della CGIL" e si riavvicina alle soglie Veltroniane, Grillo perde voti verso la Lega e l'astensionismo ma dovrebbe rimanere più o meno come la Lega.
Quindi potremmo avere in ordine: PD-Lega-M5S-FI-Sinistra-NCD e l'asse Renzusconi diverrebbe inutile, il vero antagonista di Renzi sembra diventare Salvini.
Alla luce di tutto questo creare una forza a sinistra capace di attrarre almeno un 10% di consensi (io penso si possa anche andare oltre se si offrisse ai delusi una valida e credibile alternativa scevra dai soliti noti...) per non lasciare l'Italia nelle mani di questi folli...
Quindi potremmo avere in ordine: PD-Lega-M5S-FI-Sinistra-NCD e l'asse Renzusconi diverrebbe inutile, il vero antagonista di Renzi sembra diventare Salvini.
Alla luce di tutto questo creare una forza a sinistra capace di attrarre almeno un 10% di consensi (io penso si possa anche andare oltre se si offrisse ai delusi una valida e credibile alternativa scevra dai soliti noti...) per non lasciare l'Italia nelle mani di questi folli...
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Re: SONDAGGI POLITICI
Sondaggi politici Tecnè: solo al 30% la fiducia nel governo
Finiscono le feste natalizie, inizia un nuovo anno, e ritorna Porta a Porta che presenta l’ultimo dei sondaggi politici di Tecnè, con l’opinione degli italiani sul governo e sul premier Renzi.
Opinione che è peggiorata, fino a portare le percentuali di gradimento al livello dei suoi predecessori, o anche più in basso.
Vediamo di seguito che quanti approvano l’operato di Renzi sono il 41%, contro il 56% che ha un’opinione negativa
Come altre volte, il giudizio sul governo è peggiore, solo il 30% approva il suo operato, mentre il 66% ha una opinione negativa.
Tecnè si occupa anche di attualità e chiede una opinione su quanto accaduto a Capodanno a Roma, con le assenze di più dell’80% dei vigili che hanno fornito certificati medici per non presentarsi al lavoro.
Dopo i duri giudizi del governo e in parte anche dei sindacati, anche gli italiani sembrano essere per la linea dura, chiedendo il licenziamento in caso di mancata giustificazione. Il 56% è di questa opinione, contro il 39% che chiede solo sanzioni
Sondaggi politici Tecnè: le aspettative per il 2015
Cosa si apettano gli italiani nel nuovo anno. C’è abbastanza equilibrio, ma in testa come sempre c’è l’occupazione gli italiani sperano ci sia un calo della disoccupazione, il 36%, mentre il 23% un miglioramento della situazione economica. Collegata è al terza speranza espressa dal 22%, di un calo delle tasse
Economia in testa nelle preoccupazioni degli italiani quindi, e non è difficile capirlo dopo 6 anni di crisi economica.
Finiscono le feste natalizie, inizia un nuovo anno, e ritorna Porta a Porta che presenta l’ultimo dei sondaggi politici di Tecnè, con l’opinione degli italiani sul governo e sul premier Renzi.
Opinione che è peggiorata, fino a portare le percentuali di gradimento al livello dei suoi predecessori, o anche più in basso.
Vediamo di seguito che quanti approvano l’operato di Renzi sono il 41%, contro il 56% che ha un’opinione negativa
Come altre volte, il giudizio sul governo è peggiore, solo il 30% approva il suo operato, mentre il 66% ha una opinione negativa.
Tecnè si occupa anche di attualità e chiede una opinione su quanto accaduto a Capodanno a Roma, con le assenze di più dell’80% dei vigili che hanno fornito certificati medici per non presentarsi al lavoro.
Dopo i duri giudizi del governo e in parte anche dei sindacati, anche gli italiani sembrano essere per la linea dura, chiedendo il licenziamento in caso di mancata giustificazione. Il 56% è di questa opinione, contro il 39% che chiede solo sanzioni
Sondaggi politici Tecnè: le aspettative per il 2015
Cosa si apettano gli italiani nel nuovo anno. C’è abbastanza equilibrio, ma in testa come sempre c’è l’occupazione gli italiani sperano ci sia un calo della disoccupazione, il 36%, mentre il 23% un miglioramento della situazione economica. Collegata è al terza speranza espressa dal 22%, di un calo delle tasse
Economia in testa nelle preoccupazioni degli italiani quindi, e non è difficile capirlo dopo 6 anni di crisi economica.
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Re: SONDAGGI POLITICI
Proprio un successone, questo governo...
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: SONDAGGI POLITICI
DOMANDA: E adesso cosa succede????
Pittibimbo aveva programmato tutto contando sulla sua capacità di creare effetti speciali per incantare i merli.
Si é quindi trovato nella condizioni di riesumare il Bomba.
Una balla dopo l'altra per conquistare il consenso. Tanto che a ottobre nell'intervista che concede a Vespa per il suo nuovo libro si lascia andare citando il suo successo alle europee con un 40,8 % che non si vedeva dal 1958. Come se avesse di fronte un giornalista stupido.
Vespa è il decano dei giornalisti voltagabbana, ma non certo stupido. Ma Pittibimbo non ha esitato a provarci anche con lui, facendolo passare per stupido.
Adesso la fiducia verso Renzi continua a venire a mancare. Gli effetti speciali non attaccano più.
Di lui ha dichiarato Matteo Righetti, uno degli amici del giglio magico:
<<Non si governa con continui sondaggi sulla scrivania>>
Per recuperare consensi ci vuole la bacchetta Magica del Mago Merlino.
^^^^^^
Sondaggio: Renzi, -4 punti in 7 giorni. Dimissioni Napolitano, 86% favorevole
Politica & Palazzo
Da settembre il premier e il suo governo hanno perso 13 punti. Il presidente della Repubblica in testa alla "classifica" delle figure politiche più apprezzate. Elettori M5s convinti che il Movimento debba cercare un nome condiviso per il suo successore
di F. Q. | 12 gennaio 2015
Meno quattro punti percentuali in una settimana. E da settembre il calo è complessivamente di 13 punti. Dal sondaggio Ixè per Agorà (Rai3) emerge il crollo della fiducia degli italiani nei confronti del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del suo governo, che in soli sette giorni passa dal 37 al 33 percento, ma sono dieci i punti persi rispetto a novembre. Il premier, inoltre, perde due punti attestandosi al 37%. Tuttavia, rispetto allo scorso settembre, quando la fiducia degli italiani in Renzi era al 50%, il calo è di 13 punti.
Dal sondaggio emerge poi che l’86 per cento degli italiani è convinto che Giorgio Napolitano – le cui dimissioni saranno formalizzate a metà gennaio – faccia bene a lasciare il Quirinale prima della conclusione del suo mandato. E che il 72 per cento degli elettori 5 Stelle è convinto che il Movimento debba cercare un nome condiviso per il suo successore. Il presidente della Repubblica, tuttavia, rimane ancora in testa nella “classifica” delle figure politiche più apprezzate e con il 39 per cento supera Renzi.
Ecco il confronto tra l’attuale fiducia nell’esecutivo e quella rilevata negli ultimi mesi del 2014:
12 gennaio – 33%
19 dicembre – 37%
12 dicembre – 38%
5 dicembre – 38%
28 novembre – 39%
21 novembre – 41%
14 novembre – 43%
7 novembre – 43%.
Resta stabile al 27 percento il leader del Carroccio Matteo Salvini (+7 rispetto a settembre), mentre calano di un punto Beppe Grillo (che perde sei punti in quattro mesi) e Silvio Berlusconi, entrambi al 14%. Un punto in meno anche per Angelino Alfano, al 12%.
Intenzioni di voto – Pur registrando un lieve calo (-0,3%), con il 37,2 percento il Pd resta primo partito. Segue il Movimento 5 Stelle, che guadagna lo 0,2 percento e si attesta al 18,7 percento. Perde invece oltre mezzo punto Forza Italia (-0,6%), che scivola al 13,3 percento, mentre ne guadagna quasi uno (+0,9%) la Lega Nord, che raggiunge il 13 percento. Da rilevare che se si votasse oggi soltanto la metà degli italiani (50,7%) si recherebbe alle urne: un calo dell’affluenza significativo rispetto al 19 dicembre scorso (58,8%).
Questo il quadro complessivo delle intenzioni di voto (tra parentesi la differenza percentuale rispetto alla precedente rilevazione):
Pd 37,2% (-0,3)
M5S 18,7% (+0,2)
Forza Italia 13,3% (-0,6)
Lega Nord 13,0% (+0,9)
Sel 3,7% (-0,1)
Fdi-An 2,6% (+0,4)
Ncd 2,3% (+0,2)
Prc 1,7% (-0,3)
Udc 1,3% (-0,4)
Verdi 1,0% (+0,1)
Scelta civica 0,2% (-0,1)
La rilevazione è stata effettuata da Ixè per Agorà-Rai3 il 7/1/2015 tramite sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di mille soggetti maggiorenni (su 6.821 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/- 3,1%.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... e/1333170/
Pittibimbo aveva programmato tutto contando sulla sua capacità di creare effetti speciali per incantare i merli.
Si é quindi trovato nella condizioni di riesumare il Bomba.
Una balla dopo l'altra per conquistare il consenso. Tanto che a ottobre nell'intervista che concede a Vespa per il suo nuovo libro si lascia andare citando il suo successo alle europee con un 40,8 % che non si vedeva dal 1958. Come se avesse di fronte un giornalista stupido.
Vespa è il decano dei giornalisti voltagabbana, ma non certo stupido. Ma Pittibimbo non ha esitato a provarci anche con lui, facendolo passare per stupido.
Adesso la fiducia verso Renzi continua a venire a mancare. Gli effetti speciali non attaccano più.
Di lui ha dichiarato Matteo Righetti, uno degli amici del giglio magico:
<<Non si governa con continui sondaggi sulla scrivania>>
Per recuperare consensi ci vuole la bacchetta Magica del Mago Merlino.
^^^^^^
Sondaggio: Renzi, -4 punti in 7 giorni. Dimissioni Napolitano, 86% favorevole
Politica & Palazzo
Da settembre il premier e il suo governo hanno perso 13 punti. Il presidente della Repubblica in testa alla "classifica" delle figure politiche più apprezzate. Elettori M5s convinti che il Movimento debba cercare un nome condiviso per il suo successore
di F. Q. | 12 gennaio 2015
Meno quattro punti percentuali in una settimana. E da settembre il calo è complessivamente di 13 punti. Dal sondaggio Ixè per Agorà (Rai3) emerge il crollo della fiducia degli italiani nei confronti del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del suo governo, che in soli sette giorni passa dal 37 al 33 percento, ma sono dieci i punti persi rispetto a novembre. Il premier, inoltre, perde due punti attestandosi al 37%. Tuttavia, rispetto allo scorso settembre, quando la fiducia degli italiani in Renzi era al 50%, il calo è di 13 punti.
Dal sondaggio emerge poi che l’86 per cento degli italiani è convinto che Giorgio Napolitano – le cui dimissioni saranno formalizzate a metà gennaio – faccia bene a lasciare il Quirinale prima della conclusione del suo mandato. E che il 72 per cento degli elettori 5 Stelle è convinto che il Movimento debba cercare un nome condiviso per il suo successore. Il presidente della Repubblica, tuttavia, rimane ancora in testa nella “classifica” delle figure politiche più apprezzate e con il 39 per cento supera Renzi.
Ecco il confronto tra l’attuale fiducia nell’esecutivo e quella rilevata negli ultimi mesi del 2014:
12 gennaio – 33%
19 dicembre – 37%
12 dicembre – 38%
5 dicembre – 38%
28 novembre – 39%
21 novembre – 41%
14 novembre – 43%
7 novembre – 43%.
Resta stabile al 27 percento il leader del Carroccio Matteo Salvini (+7 rispetto a settembre), mentre calano di un punto Beppe Grillo (che perde sei punti in quattro mesi) e Silvio Berlusconi, entrambi al 14%. Un punto in meno anche per Angelino Alfano, al 12%.
Intenzioni di voto – Pur registrando un lieve calo (-0,3%), con il 37,2 percento il Pd resta primo partito. Segue il Movimento 5 Stelle, che guadagna lo 0,2 percento e si attesta al 18,7 percento. Perde invece oltre mezzo punto Forza Italia (-0,6%), che scivola al 13,3 percento, mentre ne guadagna quasi uno (+0,9%) la Lega Nord, che raggiunge il 13 percento. Da rilevare che se si votasse oggi soltanto la metà degli italiani (50,7%) si recherebbe alle urne: un calo dell’affluenza significativo rispetto al 19 dicembre scorso (58,8%).
Questo il quadro complessivo delle intenzioni di voto (tra parentesi la differenza percentuale rispetto alla precedente rilevazione):
Pd 37,2% (-0,3)
M5S 18,7% (+0,2)
Forza Italia 13,3% (-0,6)
Lega Nord 13,0% (+0,9)
Sel 3,7% (-0,1)
Fdi-An 2,6% (+0,4)
Ncd 2,3% (+0,2)
Prc 1,7% (-0,3)
Udc 1,3% (-0,4)
Verdi 1,0% (+0,1)
Scelta civica 0,2% (-0,1)
La rilevazione è stata effettuata da Ixè per Agorà-Rai3 il 7/1/2015 tramite sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di mille soggetti maggiorenni (su 6.821 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/- 3,1%.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... e/1333170/
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Re: SONDAGGI POLITICI
La Vox populi dell'articolo precedente:
L'ultimo dei 1011 commenti arrivati è questo. Una corrente di pensiero assai diffusa.
strabiliato • 32 minuti fa
Dal sondaggio Ixè per Agorà (Rai3) emerge il crollo della fiducia degli italiani nei confronti del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del suo governo, che in soli sette giorni passa dal 37 al 33 percento
Sono il 33% del 50% di 50 milioni di elettrori, quindi circa otto milioni di voti. Se si considera quanti milioni di italioti campano facendo politica con il pd, ci si rende conto che gli illusi non sono tanti. Molti sono dei furboni, cosiddetti imprenditori, che per loro natura stanno sempre con chi in quel momento governa. Resta una minima parte di veri illusi che, avendo votato per una vita, come si diceva una volta, per il partito dei lavoratori, crede ancora che il pd sia il partito dei lavoratori. Ovviamente, se si illudono la colpa non è loro, ma di queili che a suo tempo si definivano dei comunistoni e che oggi reggono il moccolo al renzismo.
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L'ultimo dei 1011 commenti arrivati è questo. Una corrente di pensiero assai diffusa.
strabiliato • 32 minuti fa
Dal sondaggio Ixè per Agorà (Rai3) emerge il crollo della fiducia degli italiani nei confronti del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del suo governo, che in soli sette giorni passa dal 37 al 33 percento
Sono il 33% del 50% di 50 milioni di elettrori, quindi circa otto milioni di voti. Se si considera quanti milioni di italioti campano facendo politica con il pd, ci si rende conto che gli illusi non sono tanti. Molti sono dei furboni, cosiddetti imprenditori, che per loro natura stanno sempre con chi in quel momento governa. Resta una minima parte di veri illusi che, avendo votato per una vita, come si diceva una volta, per il partito dei lavoratori, crede ancora che il pd sia il partito dei lavoratori. Ovviamente, se si illudono la colpa non è loro, ma di queili che a suo tempo si definivano dei comunistoni e che oggi reggono il moccolo al renzismo.
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