Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

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paolo11
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da paolo11 »

L'unica cosa certa mi sembra l'impreparazione e la mancanza di umanità e professionalità, condita anche da una buona dose di arroganza, di quegli agenti.
Mariok.

.......................
Caro MarioK.Questo è quello che ho pensato io da subito.Certo che questa famiglia mamma zia nonno non sono dei sprovveduti.
Ho ascoltato ora cosa ha detto la Mussolini che è andata a trovarlo.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:E' una vicenda talmente triste che mi riesce difficile prendere posizione.

Tuttavia mi sento di osservare che se il capo della polizia ed il governo hanno chiesto scusa e promesso che ci sarà un'inchiesta sul comportamento di quei funzionari, ciò lo si deve unicamente al clamore mediatico dato alla vicenda, che sarebbe altrimenti passata sotto silenzio come tanti altri abusi.

Non conosciamo i fatti. Ma mettiamo per ipotesi che la madre ed i familiari di quel ragazzino stiano subendo un torto (il padre è un avvocato e, a giudicare dalla presenza in una conferenza stampa al fianco del questore, forse anche con le conoscenze "giuste"), è proprio da escludere che l'iniziativa della zia sia stata dettata dalla necessità di richiamare l'attenzione sulla loro vicenda e sull'eventuale sopruso che possono star subendo?

Penso che in casi come questo è difficile dare giudizi netti.

L'unica cosa certa mi sembra l'impreparazione e la mancanza di umanità e professionalità, condita anche da una buona dose di arroganza, di quegli agenti.

In merito alla professionalità degli agenti si tocca con mano cosa significano i tagli, visto quanto ha riportato sopra soloo42000:

Leggevo che erano della squadra anticrimine.
E che cio` si rende necessario perche` non esiste in Italia un servizio specifico, fatto da psicologi e assistenti sociali.
L'esecutivita` dell'ordinanza e` ottenuta mediante gli stessi agenti e mezzi.
Che sia uno sfratto, un sequestro o l'allontanamento di un bimbo.



In presenza di una forte crisi economica anche i casi di separazione dei coniugi ne risente notevolmente incrementandosi.

C’è anche da riscontrare che questa rimane una società primitiva che tende a soddisfare la possibilità di acquisizione di beni e servizi, ma si guarda bene dall’affrontare l’educazione al comportamento dei coniugi che si separano con la presenza di figli, o alla preventiva educazione sentimentale.

E’ molto raro il fatto che i coniugi abbiano la capacità intellettiva di comprendere che il figlio o i figli, non fanno parte dell’esaurimento della loro storia sentimentale. E di conseguenza la loro attenzione nei confronti dei figli si deve moltiplicare affinché si eviti di instaurare eventuali traumi. I genitori dovrebbero esibire una cultura che sappia instillare nei figli, che rimangono comunque traumatizzati da una vita non più in comune del nucleo familiare, quei fondamentali che non prevedano il disprezzo se non l’odio nei confronti del genitore non affidatario.

Ma questa in prevalenza è pura teoria perché in pratica si da corso ad una guerra di bassa, media o di alta intensità in cui il comportamento è dettato prevalentemente dall’istinto, dal risentimento e dal rancore nei confronti dell'altro coniuge, che si mette a profitto condizionando con estrema soddisfazione i figli. Nei casi di separazione di coniugi senza figli uno va da una parte e l’altro dall’altra e chi si è visto si è visto.

La presenza dei figli comporta indirettamente nella propria vita la presenza dell'altro coniuge fino al raggiungimento della maggiore età dei figli. E poi non è detto, perché rimane sempre un tramite anche dopo il raggiungimento della maggiore età, mentre spesso si vorrebbe troncare di netto il rapporto.

E qui che manca l’educazione sentimentale in questa società primitiva. Che se anche non riuscisse a risolvere pienamente la totalità dei casi a volte per la loro complessità, potrebbe comunque ridurre fortemente l’impatto di condizioni che lasciano il segno e incidono poi nei rapporti sociali sia degli adulti che dei figli quando diventeranno adulti.
camillobenso
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da camillobenso »

NEL FRATTEMPO SONO STATI DENUNCIATI IL NONNO E LA ZIA DEL RAGAZZINO
La polizia annuncia un contro-video:
«Chi prende il bimbo per le gambe è il padre»

La versione del Siulp:«Il poliziotto solleva il bambino dalla schiena perché il genitore lo stava trascinando»


«Siamo inferociti e sconcertati per la mistificazione della vicenda fatta a uso e consumo del clamore, senza alcun approfondimento». Silvano Filippi, segretario Regionale del Siulp, il Sindacato unitario dei lavoratori di polizia, interviene sulla vicenda del bambino prelevato mercoledì mattina a scuola dalla polizia per essere affidato al padre, in esecuzione di una decisione dei giudici della corte d'Appello di Venezia.

Un intervento che ha fatto discutere soprattutto per le modalità con cui si è dato seguito all'ordinanza, testimoniate dalle immagini di un video diffuso dai parenti della madre del ragazzino. Ma proprio quelle immagini sono ora al centro delle polemiche e la polizia contrattacca annunciando l'esistenza di un secondo filmato, girato dagli stessi poliziotti, che darebbe una visione diversa di quanto accaduto.

Intanto, la zia materna ed il nonno del bambino sono stati segnalati dalla Questura di Padova alla magistratura per le ipotesi di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento dell'autorità giudiziaria per avere ostacolato l'azione degli agenti. Con loro, nella comunicazione di notizia di reato inviata alla Procura, comparirebbe anche una terza persona, che potrebbe essere uno dei genitori dei compagni di scuola del bambino.


«MEDIA SUPERFICIALI» - «È deludente l'assoluta superficialità di molte indagini giornalistiche, che non hanno approfondito la questione», ha detto ancora il delegato del Siulp veneto, che denuncia la «decontestualizzazione di un filmato che dura pochi frammenti rispetto a tutta la vicenda». Per questo rimanda alle nuove immagini la ricostruzione della verità.

L'ORDINANZA - Per il segretario Filippi quello delle forze dell'ordine è stato un atto dovuto, a seguito di una sentenza del giudice: «Siamo in presenza di un provvedimento esecutivo che ha rigettato l'impugnazione della madre da parte della Corte di appello di Venezia.

L'ordinanza dice chiaramente che il bambino per la sua tutela andava allontanato con gli assistenti sociali e nel caso con l'assistenza della forza pubblica. Se quegli agenti non avessero ottemperato alla sentenza avrebbero commesso il reato di omissione d'atti d'ufficio».

Filippi spiega la situazione con un esempio: «Se devo eseguire uno sfratto, ho il dovere di portarlo a termine anche a costo di buttare giù la porta».

CINQUE TENTATIVI - E tornando nel merito della questione precisa: «Per esperienza so che prima di arrivare a una decisione del genere ci sono ampie e lunghe indagini e colloqui.

La madre e la famiglia hanno osteggiato 5 diversi tentativi di allontanamento». Per quanto riguarda il filmato, un'ulteriore precisazione: «Quello che prende il bimbo per le gambe è il padre e questo nessuno l'ha detto. Il poliziotto, invece, solleva il bambino dalla schiena perchè il padre lo stava trascinando».

IL SECONDO FILMATO - Il sindacalista riferisce dell'esistenza di un altro filmato realizzato dalla polizia scientifica, che riprenderebbe anche i tentativi di aggressione da parte dei parenti della madre. «Ben venga l'inchiesta voluta dal ministro Cancellieri - sottolinea Filippi -. Autorizzateci a divulgare il nostro filmato e a far capire che si tratta di un'esca velenosa buttata da alcune persone che non si sono arrese alla regola aurea in base alla quale una sentenza del giudice va eseguita senza possibilità di derogarvi».


Redazione Online
12 ottobre 2012 | 16:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/cronache/12_otto ... 6b97.shtml
mariok

Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da mariok »

Mah! E ti pareva che non si metteva di mezzo la "corporazione".

Ma che sceneggiata è mai questa, nella quale la polizia va a prelevare un bambino a scuola portandosi dietro il padre, caricando così ancora più emotivamente la situazione.
camillobenso
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:Mah! E ti pareva che non si metteva di mezzo la "corporazione".

Ma che sceneggiata è mai questa, nella quale la polizia va a prelevare un bambino a scuola portandosi dietro il padre, caricando così ancora più emotivamente la situazione.

E’ la prima domanda che poteva venire in mente ieri, in assenza di informazioni, con tutti i dubbi che poteva alimentare. Cambia aspetto quando viene spiegato lo storico:

CINQUE TENTATIVI - E tornando nel merito della questione precisa: «Per esperienza so che prima di arrivare a una decisione del genere ci sono ampie e lunghe indagini e colloqui.

La madre e la famiglia hanno osteggiato 5 diversi tentativi di allontanamento». Per quanto riguarda il filmato, un'ulteriore precisazione: «Quello che prende il bimbo per le gambe è il padre e questo nessuno l'ha detto. Il poliziotto, invece, solleva il bambino dalla schiena perchè il padre lo stava trascinando».


Il “”campo neutro”” della scuola può essere stata la conclusione elaborata dopo i 5 tentativi precedenti.

Se non sbaglio, mi sembra di aver sentito che la madre sia farmacista.

Sorprende quindi, se così fosse, che in presenza di due soggetti con cultura universitaria, padre avvocato, madre farmacista, non si sia riuscito a tessere quella trama minima da parte dei servizi sociali, che certamente sono intervenuti, tale in cui la “””normalità”” della vita del figlio deve essere anteposta agli odi dei genitori.

Segno che l'odio di un genitore verso l'altro, oppure di entrambi è ancora molto forte.
Ultima modifica di camillobenso il 12/10/2012, 19:47, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da camillobenso »

E' strano che un tema così delicato e così coinvolgente sia stato portato avanti solo dalla parte maschile del forum, mentre richiederebbe il concorso polifonico anche della parte femminile del forum.
mariok

Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da mariok »

camillobenso ha scritto:E' strano che un tema così delicato e così coinvolgente sia stato portato avanti solo dalla parte maschile del forum, mentre richiederebbe il concorso polifonico anche della parte femminile del forum.
Più che polifonico... sarebbe streofonico, visto che le presenze femminili sul forum sono purtroppo solo due. :(
paolo11
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da paolo11 »

Il bambino di Cittadella (Padova) e la Sindrome di alienazione parentale

: cittadella, padova, simona napolitani

Ci siamo svegliati con una notizia, appresa dai quotidiani in prima pagina, [e ieri dai siti internet] relativa al prelievo forzato del piccolo Lorenzo ad opera delle Forze dell’Ordine.

La foto che campeggia sui giornali lascia un senso di grande dolore: il bambino è letteralmente afferrato da alcuni poliziotti, chi lo prende dai piedi, chi lo tira dalle mani, mentre il minore si dimena, forse per ottenere la sua libertà.



Sono immagini che non si dimenticano.

Tutto nasce dalla separazione dei genitori, a seguito della quale Lorenzo è affidato alla madre, ma, a quanto pare, quest’ultima avrebbe ostacolato i rapporti con il padre, per cui, nei fatti e nella quotidianità, il genitore non collocatario avrebbe avuto difficoltà nel frequentare il minore. Il padre si rivolge quindi al Tribunale per i Minorenni, il Giudice gli dà ragione: il bambino deve essere sottratto alle cure materne e portato in una comunità di accoglienza, perché uno psichiatra ha stabilito che Lorenzo soffre della Sindrome di Alienazione Parentale. Disturbo che si manifesta quando un genitore pone in essere una serie di comportamenti diretti a demolire l’altrui figura genitoriale ed escluderla da qualsiasi rapporto con il figlio.

La questione è assai grave e molto più complessa di come viene frettolosamente spiegata dai media, con una qualifica, per l’appunto quella di alienazione parentale, che non può e non deve essere divulgata, senza gli opportuni chiarimenti.

La ‘diagnosi’ di Alienazione Parentale è molto controversa poiché non inserita in nessun manuale diagnostico, ma non solo, è anche sconsigliata nel suo utilizzo dall’Associazione degli psicologi americani e dall’Asociacion Espanola de Neuropsiquiatria.

Qualche tempo fa, su El Pais, è apparso il seguente articolo: “ Nuovo e severo monito del Governo spagnolo ai giudici, ai pm e agli esperti forensi che continuano ad usare la cosiffatta sindrome di alienazione genitoriale nel corso di perizie e sentenze.

“Perversione del diritto”, “montature”, “insieme di sciocchezze” con conseguenze pericolose per donne e bambini, sono alcune delle raccomandazioni dirette a giudici, pm, avvocati, psicologi, medici e organizzazioni sociali. Ossia a tutti quei professionisti che intervengono quando una coppia è coinvolta in una separazione: nell’89 % dei casi l’uomo secondo un esaustivo rapporto ufficiale elaborato dall’’Osservatorio sulla Violenza Domestica e di Genere, accusa l’altra di manipolare il bambino per fargli nutrire avversione per lui.

Le perizie che classificano i bambini come non credibili sono basate su un’osservazione del soggetto per poco meno di 20 minuti o mezz’ora.

Esistono una serie di variabili di notevole importanza: è lo stesso creatore della PAS, Richard Alan Gardner, che scrive “…Se il genitore odiato è stato effettivamente violento ed abusante, allora l’alienazione del bambino è giustificabile ed il concetto di PAS non è applicabile…”.

La prima riflessione riguarda l’impossibilità di coniugare la PAS – ammesso che esista come istituto dotato di attendibilità – con i casi di violenza domestica; esiste un principio di genitorialità che viene violato se il marito maltratta la moglie, madre dei suoi figli. Una buona e sana genitorialità impone il rispetto dell’altro; pertanto chi viola picchiando, umiliando, denigrando e maltrattando l’altro coniuge/genitore non può pretendere la collaborazione dalla moglie/madre, la quale porta con sé e dentro di sé cicatrici spesso irremovibili.

Come si può applicare un principio di parità tra genitori in sede di separazione, quando durante il matrimonio quella stessa parità è stata ignorata, violata e calpestata?

L’art. 30 della Costituzione prevede il diritto – dovere dei genitori di educare, istruire e mantenere i figli, è un diritto dovere che fa capo ad entrambi, in egual misura, ma se il marito esercita violenza sulla moglie viola tale precetto perché viola il rispetto di una stabile e paritaria relazione genitoriale.

Dopo aver ingiuriato, minacciato, aggredito, maltrattato, il marito nelle sedi processuali accusa la moglie di essere un genitore alienante: è un teorema cui non si può e non si deve dare seguito.

Occorre entrare dentro i meccanismi familiari, conoscerne le dinamiche, non si può parlare di interesse del minore come di un’espressione automatica, stereotipata ed apodittica, esso cambia da bambino a bambino, da famiglia a famiglia, da esperienza ad esperienza, e la bravura degli addetti ai lavori sta proprio nel modulare gli istituti sul caso specifico, evitando una cieca e aprioristica applicazione, senza tener conto del vissuto di ciascun bambino.

Molto spesso la condotta violenta viene esercitata alla presenza dei figli minori.

L’abuso di un genitore sull’altro (quasi sempre l’abuso del padre sulla madre) quando si verifica ad un età in cui il minore è ancora in una naturale relazione simbiotica con la madre, corrisponde, psicologicamente, ad una forma di maltrattamento sul bambino stesso, in questi casi si parla di bambini testimoni di violenza, oppure, di violenza assistita. Quanto ciò sia vero è confermato dalla recente sentenza della Cassazione (Sez. 5, Sentenza n. 41142 del 22/10/2010 ), secondo i Giudici di legittimità l’atmosfera che si crea in una situazione in cui si esercitano condotte di maltrattamento in famiglia è tale da condizionare in senso oppressivo e violento anche gli altri membri del nucleo familiare, anche se non sono soggetti passivi diretti dalla violenza. Ciò è d’altronde pienamente in linea con le teorie degli psicologi relazionali che concepiscono la famiglia come un sistema di rapporti interdipendenti e dove l’azione di un membro del sistema condiziona anche tutti gli altri, volontariamente o meno. E’ perciò inverosimile sostenere che un minore possa avere una sindrome di alienazione genitoriale come classicamente descritta, poiché, per quanto è deducibile dagli atti il minore che assiste alle violenze di un genitore sull’altro è anch’esso vittima di violenza emozionale di grado elevato, determinata da una aggressività e violenza sistematica e protratta.

Quindi il suo rifiuto di vedere ed incontrare il genitore non è riconducibile ad una alienazione da parte dell’altro, ma ai comportamenti violenti, a cui il bimbo ha assistito, assunti proprio dal genitore che denuncia l’alienazione.
soggettiva nella diagnosi, quindi ad una inattendibilità).
Orbene, il problema fondamentale che necessariamente ci si pone quando si trattano i minori che non vogliono incontrare uno dei due genitori è il trattamento di recupero della genitorialità disfunzionale. In altri termini, questi bambini devono essere forzati a cambiare dimora e/o a frequentare coattamente il genitoLa PAS è una entità clinica molto contestata, tanto è vero che non è inclusa ne nel DSM-IV TR o nell’ICD-10 i due principali sistemi nosografici in uso in Occidente (la cd. PAS non è codificata ciò pone delle difficoltà ad una determinazione della condizione stessa perché lascia aperti margini di discrezionalità re alienato con il quale non vogliono stare oppure, in alternativa, devono ricevere un trattamento specifico per riconquistare la figura genitoriale perduta?
A tale proposito è necessario rammentare che il percorso di riavvicinamento di un bambino al genitore “perduto” è iper- complesso in quanto si sovrappongono fattori eterogenei che sono difficilmente analizzabili da decifrare nella loro completezza. Proprio per questa ragione è opportuno iniziare un simile percorso tenendo salde alcune certezze del minore, come ad esempio la collocazione presso il genitore, forse ingiustamente accusato di essere alienante.
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/ ... e-1366189/
Ciao
Paolo11
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da paolo11 »

Che cos’è la Pas?

11/10/2012 - La scienza non ha certezze sulla sindrome che affliggerebbe il bimbo di Cittadella
Dopo la diffusione del video del bambino strattonato (Leggi qui) di cui si sta parlando nelle ultime ore, si è posta l’attenzione sulla presunta sindrome di cui soffrirebbe: Pas. La Pas, in realtà, non ha mai ottenuto un riconoscimento scientifico, ecco spiegato il perché.

LEGGI ANCHE: Chi l’ha visto e il video del bimbo, la verità della polizia

LA SINDROME (?)- La Parental Alienation Syndrome, PAS, ovvero la sindrome di alienazione genitoriale si basa sulle teorie dello psichiatra Richard A. Gardner ma non ha un riscontro. “È un concetto inventato che non ha una base scientifica” ha dichiarato il professore Joan Meier della University Law School. Anche per queste contraddizioni, la PAS non ha un posto nel Manuale Diagnostico e Statistico dell’Associazione Psichiatrica Americana, nonostante sempre più professionisti dicano di averla riscontrata in casi di separazione.

LA PAS – Secondo le teorie di Gardner, quando una famiglia divorzia si può verificare l’insorgenza della PAS: se un bambino rifiuta di incontrare un genitore è probabilmente a causa di una manipolazione ad opera dell’altro, definiti rispettivamente alienante e alienato.

TEORIE CONTRARIE - Ma il mondo scientifico non ha preso bene le teorie di Gardner. In uno studio del 2008 “La lógica del Síndrome de Alienación Parental de Gardner (SAP): Del síndrome «puro» a la «terapia de la amenaza”, a cura di Antonio Escudero, psichiatra a Madrid, Lola Aguilar Redo, pediatra e Direttrice di un centro per il recupero di bambini e donne vittime di violenza, e Julia de la Cruz Leiva, chirurgo, si evince che: “la PAS è priva di contenuto scientifico e rappresenta solo un artifizio dialettico, un argomento retorico; anche la “terapia” proposta da Gardner, e ripresa senza varianti in ambito forense, è priva di valore scientifico. Gardner afferma che la “cura” di questa “malattia” consiste in un provvedimento del Giudice che tolga l’affidamento del minore ad un genitore (quello alienante, sec. Gardner) per darlo all’altro genitore (quello alienato, sec. Gardner) dopo un periodo lontano da entrambi”.

STUDIO SUCCESSIVO – Nel 2009 è comparso un ulteriore studio di Sonia Vaccaro e Consuelo Barea Payueta che rivede la preparazione accademica di Gardner: “Era uno psichiatra forense, libero professionista, che si occupava esclusivamente di cause di affidamento di minori nel corso di separazioni conflittuali; alla sua morte il The New York Times pubblicò il necrologio dando notizia del decesso del Prof. Richard A. Gardner, della Columbia University; alcuni giorni dopo il giornale dovette pubblicare una rettifica, precisando che il Dr Richard A. Gardner aveva dichiarato falsamente (il verbo inglese è misstated) la sua posizione alla Columbia University poiché non era Professore di Psichiatria Infantile, ma solo un volontario non retribuito”. L’ultima parola sull’inconsistenza scientifica della Pes si ha nel 2010, quando l’Associazione Spagnola di Neuropsichiatria si è pronunciata a sfavore, screditando la “sindrome” e definendola “un castello in aria”. Quindi, secondo questi esperti il riconoscimento della Pas nel DSM sarebbe soltanto una carta che i genitori giocano in tribunale per ottenere quello che vogliono.

IL CASO DEL GIORNO - “Ho salvato mio figlio e ora sta bene, è sereno. L’importante è questo. Ho pranzato, giocato alla playstation e poi cenato con lui e l’ho messo a letto. Era anni che non lo facevo ed è stata una bella emozione” ha dichiarato il papà del bambino di dieci anni prelevato con la forza da scuola. Il bambino sarebbe stato vittima di “lavaggio del cervello” ad opera della famiglia materna per allontanarlo dal papà e il giudice ha disposto il cambio dell’affidamento basandosi sulla perizia che dichiara che il bambino soffrirebbe appunto di Pas
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... se-la-pas/
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Messaggio da camillobenso »

Ho voluto ascoltare appositamente la presentazione del Tg7 di Mentana e l’inizio del Tg. La prima notizia riguarda Monty, anche se il direttore tornerà sulla notizia del ragazzino con le varianti del Siulp.

Rimane comunque da comprendere perché la notizia di stamani riportata da mario in altro 3D riguardante l’omicidio di Collegno (TO) da parte del marito di Gabriella Moscatelli alla presenza del figlio di 17 anni, e che rappresenta la centesima vittima femminile dall’inizio dell’anno, non trova ospitalità nel Tg di Mentana e di altri.

Eppure, in una scala di valori questo episodio è molto più grave di quello del bambino di ieri, perché il bambino di oggi, anche se ha 17 anni, è stato costretto ad assistere ad un atto più grave di genitori non separati, che la perdurante convivenza ha spinto ad un gesto estremo del coniuge di cui ha coltivato l’odio nel tempo.

Sarà da capire perché questa società decadente e in decomposizione sceglie di dare priorità a certe notizie e non ad altre, legate in questo caso non da un sottile filo rosso ma bensì da un robusto cavo in rame da 195 mmq
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