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camillobenso
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Re: Pianeta donna....

Messaggio da camillobenso »

Giornata contro la violenza sulle donne, Severino: “Servono altri passi avanti”
A due giorni dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne il ministro della Giustizia annuncia che a breve il Senato ratificherà la Convenzione di Istanbul: "Le cause sono culturali e sociali". Il sito del Pd lancia la campagna delle "Scarpe rosse"

di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 23 novembre 2012
Commenti (308)


“Le donne sbagliano a credere che l’amore vince tutto”. A parlare, a due giorni dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è il ministro della Giustizia Paola Severino.

La Guardasigilli, in un’intervista a Uno Mattina, ha anche annunciato la ratifica, a breve, della Convenzione di Instanbul, il trattato internazionale che affronta il fenomeno e ha tra gli obiettivi la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli aggressori.

Domenica per la giornata mondiale, programmata dalle Nazioni Unite, in tutta Italia sono previste iniziative: incontri, dibattiti, spettacoli (qui il programma).

In questo quadro si inserisce anche la discussione sul femminicidio: le parlamentari di Fli e Pdl Giulia Bongiorno e Mara Carfagna hanno presentato una proposta per introdurre l’ergastolo quando una donna viene uccisa “proprio perché donna”.


“E’ impensabile che nel 2012 parlamentari italiani possano considerare incostituzionale parlare di violenza maschile sulle donne. Eppure, nel corso del dibattito per la ratifica della Convenzione di Istanbul, sono emerse anche posizioni di questo tipo” aveva detto due giorni fa a Donne di Fatto l’avvocato Barbara Spinelli, che lavora alla Convenzione Onu per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna.

Secondo le anticipazioni dei dati 2012 di Telefono Rosa le violenze contro le donne all’interno di rapporti sentimentali sono in aumento: questo tipo di abusi ha raggiunto l’85% di tutte le violenze, il 3% in più del 2011. Questo dato – commenta l’associazione – “dimostra l’urgenza di ripartire dalle relazione donna-uomo, proprio gli uomini inizino davvero a farsi carico di questa vera e propria tragedia”.

“Quella sulle donne è la forma di violenza più diffusa, senza confini di ambiente, religione, censo, cultura e nazionalità. Lo dimostra la statistica e lo conferma la cronaca” sottolinea Gabriella Battaini Dragoni, vice Segretaria Generale del Consiglio d’Europa.

E’ nel 1999 che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

La data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Severino: “Serve una cultura antiviolenza. Le cause sono culturali e sociali”
Sono tante e in aumento, ricorda il ministro Severino, “le storie di donne prima picchiate e poi uccise: circa 120 in Italia dall’inizio dell’anno un numero straordinariamente alto. Perché?

Le cause sono profondamente sociali, prima culturali e poi sociali. La violenza delle donne avviene sia nei Paesi ad elevato livello di cultura e civiltà, come Finlandia e Danimarca per esempio, sia nel sud. Le categorie delle donne sono indifferenziate”, dalla manager alla casalinga.

“Il problema sociologico della violenza sulle donne – ha osservato Severino – non riguarda le donne, visto che tutte le fasce di donne sono colpite, ma riguarda la cultura degli uomini, una cultura che si radica nel senso del possesso. Mariti, padri, fratelli, amanti che ritengono di dover possedere la loro donna, le creano attorno una specie di cerchio di fuoco, la allontanano dal resto della famiglia, la isolano, la amano in modo folle, malato, la picchiano. E la donna non reagisce, perché non è supportata, è isolata, si vergogna e ritiene che l’amore possa vincere tutto e questo è un grande errore. Invece bisogna creare una cultura dell’antiviolenza”.

“Molti passi avanti li abbiamo fatti, ma non ci si deve fermare – continua il ministro -, bisogna andare oltre e creare una cultura dell’anti-violenza e dare alla donne la possibilità di non essere uccise, che è una frase apparentemente semplice e terribile, ma l’escalation di violenza che si ha con lo stalking sfocia spesso nella morte. La prevenzione non è facile.

Bisogna suggerire alle donne che subiscono violenze di rimanere sempre in contatto con i centri anti-violenza e insegnare alle donne a costruirsi e a conservare le prove” dello stalking.

“Nei prossimi giorni il Senato ratificherà la Convenzione di Istanbul”
Gli strumenti per combattere il fenomeno della violenza ci sono nel nostro ordinamento, ma “se molti passi in avanti sono stati fatti, bisogna andare oltre, con la ratifica della Convenzione di Istanbul, prevista in Senato nei prossimi giorni, e che spero abbia un percorso accelerato, entro la fine della legislatura” insiste la Severino.

Non è facile, sottolinea, mettere a punto strumenti di prevenzione: “Dobbiamo suggerire alle donne di restare sempre in contatto con i centri antiviolenza e le forze di polizia. Stiamo lavorando a banche dati, ne parlo spesso con il ministro Cancellieri e anche il ministro Fornero è attivata su questo fronte.

Dobbiamo insegnare alle donne a costruire la prova della violenza subita, perché spesso ciò che accade non è visibile, perché si tratta di minacce”.

L’inasprimento delle pene, aggiunge il guardasigilli riferendosi evidentemente alla proposta di legge Bongiorno-Carfagna, “può essere un segnale importante, ma fondamentale è l’applicazione della pena. Le nostre leggi prevedono già aggravanti. Le norme le abbiamo, stiamo meglio di quanto si pensi”. In particolare, Severino ricorda l’intervento del legislatore nel prevedere “querele che non possono essere ritrattate”; inoltre, rileva come in alcuni casi “la perseguibilità d’ufficio possa essere una soluzione: servirebbe a far sì – conclude il ministro – che anche un vicino di casa possa intervenire con una denuncia a sostegno della donna vittima di violenza”.

Fornero: “Le discriminazioni sul lavoro ci costano anche in mancato sviluppo”
A ridosso della Giornata mondiale ha parlato oggi anche il ministro del Lavoro, del Welfare e delle Pari Opportunità Elsa Fornero: “Ho avuto modo di incontrare molte donne, di sentire ancora fortissima la violenza, la pressione e la distanza nei confronti delle donne in molti ambiti, anche all’interno della famiglia, nei posti di lavoro: quindi il tema è più che mai attuale” afferma.

“Ovviamente il tema specifico delle differenze di genere nell’ambito del mercato del lavoro, nell’accesso alle professioni, nell’accesso alla carriera, nella dinamica della progressione di carriera – sostiene – è un tema non di violenza, ma è comunque un tema che per la nostra Italia è molto importante perché questi ritardi costano in termini di mancato sviluppo oltre che di mancato benessere”.

“Molte ricerche – ha proseguito il ministro – dimostrano che laddove il lavoro è sia della donna che dell’uomo nella famiglia i bambini vivono meglio, non solo in termini materiali ma anche di benessere psicologico. Quindi c’è una maggiore sicurezza. Certo si può dire che questa è una bella aspirazione ed è vero che deve essere un’aspirazione di tutti. Il governo la condivide e io ritengo che anche la riforma del mercato del lavoro, magari con mezzi insufficienti, tenda a valorizzare il ruolo della donna, a darle più chance, a ridurre le segmentazioni che sono oggi molto a discapito delle donne”. “Noi – ha concluso – abbiamo cercato di fare quello che era possibile, certo la strada non è finita, altri la riprenderanno io penso che dobbiamo puntare sulle cose positive e credo che ce ne siano molte”.

La Carfagna a Facci: “La nostra proposta una scemenza? La legga, prima di criticare”
Intanto si accende la polemica tra la Carfagna e il giornalista di Libero Filippo Facci che aveva scritto che la legge che vuole introdurre l’ergastolo in caso di “femminicidio” vince “il premio scemenza di fine anno”. Prima di criticare la proposta di legge che chiede l’ergastolo per chi commette un femminicidio, “bisogna leggerla” risponde Carfagna, “Questa è una proposta di legge che fa discutere – ha detto Carfagna – e mette in evidenza con quanta superficialità vengano accolte le battaglie contro un’emergenza e una piaga sociale, come quella della violenza sulle donne”. Mancano, secondo l’ex ministro per le Pari opportunità, “la sensibilità e l’intelligenza di andare a fondo per capire cosa vuol dire questa proposta di legge. Contro la violenza sulle donne – ha concluso – c’è tanta strada da fare, soprattutto sul piano culturale”
.

Il sito del Pd lancia la campagna delle “Scarpe rosse”
Scarpe rosse eppur bisogna andar”: è lo slogan (che fa una perifrasi della celebre canzone Fischia il vento) lanciato sul doodle del sito internet del Pd. Il motivo è l’adesione di alcune deputati del Pd all’iniziativa di indossare le scarpe rosse per denunciare il problema. Idea nata dopo l’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet.

Sulla prima pagina seguono una serie di foto dei piedi delle parlamentari del Pd che calzano le scarpe rosse con la spiegazione dell’iniziativa: “Abbiamo voluto indossare quelle scarpe abbandonate per far camminare un obiettivo di civiltà incredibilmente ancora lontano: la lotta la femminicidio, obiettivo che deve ancora farsi strada soprattutto nella coscienza e nell’educazione dei singoli”. Seguono il video di Fischia il vento interpretato da Modena City Ramblers e di Todo cambia di Mercedes Sosa.

Hands off Women: “Serve una rete internazionale”. L’adesione online
Creare una rete internazionale di associazioni e persone per contrastare la violenza sulle donne è invece l’obiettivo dell’associazione “Hands off Women-How”, che parte dal presupposto che le violenze di genere “non possono essere considerate fatti individuali e privati, ma devono essere affrontate e contrastate come responsabilità collettive”. La violenza sulle donne, ha affermato la presidente di How, Isabella Rauti, è “un flagello mondiale, una malattia sociale, un fenomeno diffuso e sommerso, nessun paese è esente. How vuole mettere in rete le persone e le associazioni, è una vetrina mondiale dove, attraverso le nuove tecnologie, si può denunciare un caso singolo di diritti violati perché diventi di consapevolezza mondiale, è un mezzo per amplificare la voce delle donne”.

In Italia, come nel mondo, ha ricordato Rauti, la violenza sulle donne “è in aumento, solo nel 2012 nel nostro Paese sono oltre 100 le donne rimaste vittima di casi estremi di violenza. Ma la violenza ha tante forme: psicologica, sessuale, economica. E quella domestica è la più diffusa, ma anche la più difficile da far emergere”.

L’adesione alla rete può avvenire attraverso la sottoscrizione di una carta d’intenti, che sarà pubblicata sul sito. Tra gli obiettivi “eliminare ogni tipo di violenza e coercizioni subite dal genere femminile, divulgare le buone prassi, sviluppare azioni coordinate, promuovere borse di studio per la comunicazione sociale sul tema dei diritti umani delle donne e delle bambine e corsi di formazione e avviamento al lavoro e iniziative di imprenditoria solidale”.

“La violenza sulle donne – ha concluso la deputata del Pdl e presidente dell’associazione Diritti in Cammino, Mara Carfagna – è una tragedia quotidiana, le istituzioni devono vigilare e dare risposte efficaci”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... ti/423978/
cielo 70
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Re: Pianeta donna....

Messaggio da cielo 70 »

Bene. Ma esiste, anche se minoritaria, pure la violenza femminile sull'uomo, sia fisica che psichica, che penso che molte volte non sia denunciata. Anche perché non è detto che l'uomo sia sempre più forte. Sarebbe ora che si parlasse anche di questo, non per riempire ancora di più le carceri, ma per affrontare il problema della violenza in generale e anche prevenirlo.
Amadeus

Re: Pianeta donna....

Messaggio da Amadeus »

cielo ora vengo lì e ti picchio

:mrgreen:
camillobenso
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Re: Pianeta donna....

Messaggio da camillobenso »

Uno dei motivi di quanto sta succedendo è dovuto anche questo:

Scritta prima del divorzio nel Bel Paese.

http://www.youtube.com/watch?v=8KfQhlnS ... re=related

T'è piaciuta

(Capillo - Rendine)
Renato Carosone - Jano Zappulla


T'Dopo i confetti,
só' asciute 'e difetti...

Caro Giovanni,
mo che ce vuó' fa?
Se riflettevi,
se bene puntavi,
tutte sti guaje
nun stive a passá!

Mo chiagne e te dispiere
e haje voglia d'alluccá:
Ccá nun ce sta 'o divorzio
e tu te ll'hê 'a zucá...

T'è piaciuta?...
T'è piaciuta?...
Tienatella cara cara!
Ta purtaste sull'altare,
sotto braccio, 'nziem'a te...
Mo te veco afflitto e stanco:
"Sù, coraggio...gué Giuvá'!
Se il mellone è uscito bianco,
tu cu chi ta vuó' pigliá?!"

Ma che sei matto?
Non dormi nel letto!
Dinta pultrona
tu dormi perché...
Dice che 'a notte,
la sposa è più brutta:
Na capa 'e morte
te pare 'e vedé!

'A dote ch'ha purtato,
nemmeno cchiù ce sta...
Te ll'hê pigliata brutta
e niente sape fá!

T'è piaciuta?
T'è piaciuta?
Tienatella cara cara!
Ta purtaste sull'altare,
sotto braccio, 'nziem'a te...
Mo te veco afflitto e stanco:
"Sù, coraggio...gué Giuvá'!
Se il mellone è uscito bianco,
tu cu chi ta vuó' pigliá?!"
camillobenso
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Re: Pianeta donna....

Messaggio da camillobenso »

NOV 28

E' vero, qualche volta, a tutte noi, viene l’angoscia e pensiamo che sia stato tutto sbagliato.

Che forse era meglio trovare un marito (ancor meglio se ricco),

sottometterci,

imparare a cucinare e vivere come le nostre bisnonne,

sfornando bebè e torte, preferibilmente senza lavorare…

Poi ci svegliamo, e siamo felici di essere nel 2012.



“Sposati e sii sottomessa al marito” La tentazione di fare il passo indietro


di Sara Gandolfi
Tags: famiglia, femminismo, interrogativi, parità


La collega Costanza Miriano, 41 anni, sposata e mamma di 4 bambini, giornalista al Tg3, ha venduto 45.000 copie (niente male di questi tempi) con due libri simil-pamphlet che si leggono veloci veloci.

A metà strada tra autobiografia e ricettario di consigli per giovani spose, versione cattolica, contengono frasi di questo tenore:

«Di solito la mia risposta a qualsiasi problema (delle amiche, ndr) è una a scelta tra le seguenti:

ha ragione lui;

sposalo;

fate un figlio;

obbediscigli;

fate un altro figlio;

trasferisciti nella sua città;

perdonalo;

cerca di capirlo;

e infine fate un figlio»

(dalla sua prima opera, Sposati e sii sottomessa).


Oppure:

«Se lo ami lascia che faccia l’uomo e smetti di dargli ordini» e

«L’amore vero è a forma di croce»


(dalla seconda opera, Sposati e muori per lei).


Il Corriere, ieri, ha pubblicato nelle cronache milanesi una breve recensione, in vista dell’incontro serale che l’autrice avrebbe avuto con le sue lettrici in città.


A breve giro di posta elettronica, sono arrivate le proteste di altre lettrici, quelle del nostro blog, che si lamentavano di quel “ripescaggio da primo Novecento”. Mi sono chiesta: se una scrittrice italiana vende libri, in periodo di crisi anche editoriale, dobbiamo ignorarla, se non ci piace quello che scrive?



Ho deciso di chiamare le sue due case editrici, Vallecchi e Sonzogno, e farmi inviare subito via mail il pdf dei suoi scritti.

Se volevo dare risposta ai miei dubbi – ad esempio, perché ha tanto successo una simile predicatrice? – , per prima cosa dovevo leggerli quei libri.

L’ho fatto in una sera, senza grande fatica. Entrambi sono rivolti alle donne, anzi alle “amiche” come scrive Costanza.

Fuorviante il secondo titolo:

“Sposati” per l’autrice è un must utile anche per l’uomo, certo, ma l’intero libro è poi dedicato alle signore, con suggerimenti a raffica per


non far arrabbiare, annoiare o peggio ancora stufare il marito, che in teoria dovrebbe ricambiare l’incondizionato amore offrendo (metaforicamente) la propria vita per la sicurezza del focolare.


E al diavolo cent’anni di femminismo
.


Ho cominciato a rimuginare su alcuni passaggi chiave, per me poco illuminanti.


Principalmente, su come la donna dovrebbe rapportarsi al suo compagno:

«Per smussare gli angoli c’è un solo modo.

Dovrai imparare a essere sottomessa, come dice San Paolo.

Cioè messa sotto, perché tu sarai la base della vostra famiglia.

Tu sarai le fondamenta.

Tu sosterrai tutti,

tuo marito e i figli,

adattandoti,

accettando,

abbozzando,

indirizzando dolcemente… Basta con le femmine alfa e i maschi omega.

Dovrai imparare a mollare le redini,

a rinunciare alla tentazione dell’ipercontrollo.

Non potrai dirigere tutto,

dovrai fare questo atto estremo di umiltà e fiducia,

e lasciar fare a tuo marito.

Anche quando scommetteresti dieci a uno che hai ragione tu
».



Beh, sì. Ero perplessa.

Neppure mia madre, che oggi avrebbe ottant’anni, ragionava così.

Ma io, in fondo, non ho alcuna esperienza di matrimonio.

Forse ha ragione Costanza?

Chiedo all’amica-collega, sposata da sempre, felicemente, con un uomo splendido, sicuramente pronto a morire metaforicamente per lei, ma ancor più abile a divertirsi e a condividere con lei tutta la vita.



La risposta è tranchant:

«Non mi sono mai sottomessa e questo mi ha consentito di mantenere la relazione…

Ho rinegoziato il matrimonio di giorno in giorno e questo ci ha permesso di divertirci e

mantenere un equilibrio di potere».




Concordo. Lo stesso direbbe la stragrande maggioranza delle mie amiche, sposate o conviventi.


Quasi tutte femministe, lo ammetto, nel senso più generico del termine (gonne a fiori e zoccoloni, li abbiamo dismessi tutte da tempo), quelle che l’autrice liquida in fretta:

«L’emancipazione – che è partita da un’esigenza di giustizia – ha portato a un’idea distorta della parità.

Troppe donne sono in lotta con i mariti, i compagni, e diventano insopportabili.

Solo perché non hanno capito il segreto dell’accoglienza, e poi della sottomissione, dell’obbedienza come atto di generosità»
.

Una posizione che sembra ritagliata sulle parole pronunciate di recente dalla presidente del Movimento dei focolari, Maria Voce:

«La donna ha, come caratteristica propria, una capacità più grande di amare e di soffrire. Questo è manifestato soprattutto nella maternità. Quindi direi che la donna ha, in modo particolare, la capacità di far famiglia».

Visione che si può non condividere, ma non fingere che sia priva di proseliti, in Italia come nell’America dei Tea Parties.

Ancor più se ribadisce, come nel libro di Costanza Miriano, alcune verità lapalissiane, seppur scomode.

Come la fatica e l’ansia che spesso assale la donna moderna, multi-tasking o, detto in italiano, sovraccarica di pesi, menate ed incombenze.

Stufa di combattere, troppo spesso da sola, fra riunioni di lavoro, impegni familiari, stereotipi duri a morire e una comunità che spesso si dimentica di darle una mano.

A chi non è successo, almeno una volta nella vita, di porsi il dubbio.

Un tarlo che serpeggia, magari quando la sera si torna a casa dall’ufficio più stanche del solito e già si sa che lì


ci si deve trasformare in moglie, madre, padrona di casa, cuoca, amica, amante, professore per i compiti dell’ultimo minuto…

Le famose 27 ore della nostra quotidianità di donne liberate.



Ma è davvero questo il migliore mondo possibile?


Per Costanza no:


«L’emancipazione ci ha lasciate sfinite, oberate.

Lavoro,

marito,

figli,

casa,

rapporti sociali e tutto il resto che tutte sappiamo.

Semplicemente non è possibile fare tutto, e farlo anche essendo sorridenti e in forma, curate ed eleganti».


E quindi sforna il suo “segreto”, il segreto di “un matrimonio santo”, e cioè che «le donne di fronte all’uomo che hanno scelto facciano un passo indietro».


Rifletto.

No, mia madre non parlava così. Ma neppure mia nonna, che oggi sarebbe ultracentenaria.


Perché è vero, qualche volta, a tutte noi, viene l’angoscia e pensiamo che sia stato tutto sbagliato.


Che forse era meglio

trovare un marito

(ancor meglio se ricco),

sottometterci,

farci tanti figli così eravamo più sicure di tenercelo stretto,


imparare a cucinare e vivere come le nostre bisnonne, sfornando bebè e torte, preferibilmente senza lavorare… Poi ci svegliamo, e siamo felici di essere nel 2012.

Quasi 2013.

Pronte a sognare,

la prossima volta,

di avere tutti i servizi che consentono alle donne svedesi (dagli asili nido ai congedi parentali flessibili fino alla parità di stipendio e di carriera)

di essere mogli,

madri e lavoratici con la metà della fatica che facciamo noi.



http://27esimaora.corriere.it/articolo/ ... -indietro/
camillobenso
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Re: Pianeta donna....

Messaggio da camillobenso »

E’ un vero peccato che sui forum politici le donne siano poche e in minoranza. Noi abbiamo solo Amà e myriam.

Tutto è politica, anche il tema delle donne che vengono ammazzate oltre misura.

Approfondire, equivarrebbe fare un tentativo di migliorare la qualità della vita in quella che sembra, dalla descrizione di Sara Gandolfi, una condanna all’ergastolo da parte delle donne, dopo che, nella tradizione femminile sin da piccole gli è stata prospettata, o a volte anche inculcata, l’idea che un giorno sarebbero diventate principesse e che prima o poi si sarebbe presentato alla porta il principe azzurro.
(Monsignor Casini ha fatto invece l’operazione inversa, è lui che è andato in cerca della principessa Azzurra)

Il parere di myriam non lo conosciamo, mentre per i maschietti del forum è intervenuto solo cielo70, con questo post:

Inviato: 24/11/2012, 12:02

Bene. Ma esiste, anche se minoritaria, pure la violenza femminile sull'uomo, sia fisica che psichica, che penso che molte volte non sia denunciata. Anche perché non è detto che l'uomo sia sempre più forte. Sarebbe ora che si parlasse anche di questo, non per riempire ancora di più le carceri, ma per affrontare il problema della violenza in generale e anche prevenirlo.


Al che Amà, dopo averlo letto si è infilata la tuta di volo e il casco pronta a salire sul suo nuovo F35, nuovo di pacca, regalatogli dal ministro della Difesa, Ammiraglio Gianpaolo DI PAOLA. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Ma poi ci ha ripensato e ha scritto:

cielo ora vengo lì e ti picchio
:mrgreen:


Il problema è che l’osservazione di cielo70 è più che opportuna, perché se mi sembra che sull’altro piatto della bilancia ci siano quest’anno solo due donne che hanno ammazzato il marito, esiste anche la violenza delle donne sugli uomini, e nella stragrande maggioranza dei casi, per quanto visto per oltre sessant’anni, ancora prima dell’esplosione del femminismo, esisteva una diffusa tendenza della donna a sottomettere il maschio.

Questo articolo di Sara Gandolfi, a mio avviso, offre ottimi spunti per approfondire il tema.

NB. Il problema adesso è se Amà, dopo aver letto questo questo post, deciderà di rispondere sul forum, o dovrò preoccuparmi di passare le prossime notti a dormire sulla brandina del rifugio atomico. :mrgreen:
Amadeus

Re: Pianeta donna....

Messaggio da Amadeus »

Zio :mrgreen:

ma che è sta mafia !!!!


è un giorno che sta chiavetta internet fa le bizze .... volevo intervenire anche su altri temi ma sono rimasta bloccata.
un pò , devo dire, mi ha disorientato nella lettura il tira e molla del verde ma poi ho capito trattavasi di autentica corazzata potemkin ( è il giudizio è fantozzianamente chiaro ) della "letteratura" ....

sto a Milano da un mese per note vicende familiari e le mie amiche estive mi hanno più volte ospitato a cena.
quando entri nella routine familiare inizi a conoscere aspetti delle persone che mai avresti sospettato esistere . entrambe le mie amiche hanno 3 figli grandi ...oh ma è possibile che non si alzano da tavola neanche morti e non aiutano minimamente in alcuna faccenda domestica ???
manca l'acqua, la mamma si alza e la prende.
mamma hai dimenticato i tovaglioli , idem.
il marito idem, incollato alla sedia peggio dei nostri parlamentari.
il colmo è stato quando una delle mamme ha detto alla figlia 27enne "lo vuoi il pollo? " lei ha detto sì e la mamma si è alzata nel bel mezzo della cena ed è andata a farle il petto di pollo . ooooo ma che è sta mafia !!!???
e non stiamo parlando di gente non istruita, anzi!!!
e non stiamo parlando di gente non benestante, tutt'altro!!!!
stiamo parlando di sensibilità.
stiamo parlando del fatto che il modello maschile che si aggira per casa fa sì che si allevino principi e principesse.
ovviamente picchiare una donna fino ad ucciderla è tutt'altra storia ma l'humus su cui cresce il germe della violenza non può che essere questo.
potremmo parlare del perchè la donna accetta e a volte "nutre" questi meccanismi infernali ( rendendosi sempre più disponibile all'altrui egoismo e indifferenza) da cui poi non può più tirarsi fuori , probabilmente è in quell'indole di cui parla la giornalista , l'innato "posso fare tutto" e l'atavico "è il mio ruolo" che, oso dire, grazie a dio! è stato in parte scardinato socialmente suscitando le ire dei più machi ( quelli dei commenti su libero per intendersi ) ma che in fondo viene ancora vissuto come una colpa quando le donne non riescono a fare contenti tutti.

il passo indietro, personalmente, giammai se il "maschio" è questo, casomai passo laterale e arrivederci .

dormi sereno :mrgreen:
camillobenso
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Re: Pianeta donna....

Messaggio da camillobenso »

Anche questo fatto merita una rivoluzione.


L’uomo spesso si perde. Nel secolo scorso in Italia si è perso parecchie volte e si è riscattato solo una volta, tra il 1943 e il 1945,…… e poi non tutti.

Con l’inizio del nuovo secolo e del nuovo millennio, l’omo italicus è peggiorato a dismisura.


A pagina 11 de Il Fatto Quotidiano cartaceo di stamani campeggia questa notizia :

ISABELLA, 34 ANNI, MORTA DI FATICA
QUATTRO FIGLI, UN MARITO DISOCCUPATO, SI ALZAVA ALL’ALBA PER ATTRAVERSARE ROMA E LAVORARE.

Il Fatto non ha ritenuto ancora di riportare questa notizia sul suo sito.

La rete invece offre l’informazione de Il Messaggero ed altri.


Isabella, madre di 4 figli morta in metro
un intero quartiere si mobilita

Parlano i colleghi della barista stroncata da un malore. Centinaia di messaggi dal web. Colletta organizzata all'Appio Tuscolano. Alemanno: sosterremo la famiglia

di Laura Bogliolo


ROMA - Le spalle curve per il peso dello zainetto, il cappuccio per proteggersi dal freddo, il volto basso a nascondere occhi grintosi e la penombra di un dolce sorriso. Abitava davanti al mare, a Torvaianica, ma non c'era tempo e neanche luce per vederlo. Quandopartiva da casa per raggiungere Roma dove gestiva un bar era ancora buio. Buio anche quando tornava. «Il mare? - diceva con ironia ai suoi affezionati clienti – È da mesi che non lo vedo».

VIDEO INTERVISTE

Isabella Viola, 34 anni, mamma di quattro figli, si svegliava ogni mattina alle 4 per andare a lavoro in via Nocera Umbra, nel quartiere Appio Tuscolano. Il bus del Cotral che percorre la Pontina spesso inghiottita da voragini, l'arrivo alla stazione Laurentina, poi metro B, cambio a Termini per entrare nei vagoni affollati della linea A fino a Furio Camillo. Isabella era uno dei volti stanchi che si incontrano sui mezzi pubblici, stretti tra le smorfie per leattese infinite delle corse saltate. Ma Isabella non mollava, sorrideva, pensava alla sua splendida famiglia, ai suoi quattro piccoli, all'amore per il marito. Questa è la sua storia, la storia del Paese reale, di chi lotta per sopravvivere e a volte non ce la fa.

Morta in metro. Da tempo Isabella non si sentiva bene, ma ha continuato a lavorare. È morta per un malore, da sola, sotto la metro, sulla banchina della stazione Termini una domenica mattina, era il 18 novembre. Alcuni passeggeri hanno cercato di soccorrerla portandola fino alla banchina della stazione Termini. Vigili del fuoco e dipendenti Atac hanno cercato di assistere la donna che aveva difficoltà respiratorie. Le sue condizioni si sono aggravate velocemente.

Poco prima aveva chiamato la collega alle 7: «Sto arrivando» aveva detto. Poi non si è saputo più nulla di lei. A dare la notizia al quartiere un dipendente dell'Atac che abita vicino al bar: lui c’era, lui l’ha vista, lui ha raccontato a tutti che quella donna morta sotto la metro era la Isabella del bar, la ragazza che aveva trasformato un piccolo locale nel ritrovo della zona, la mamma con l'anima vera di chi la vita se l'è sempre conquistata. La gente del quartiere l'aveva capito, l'amava per questo e ora pensa ai suoi piccoli.

La processione. La triste processione di chi conosceva Isabella, ogni mattina fa tappa all’edicola accanto al bar dove la signora Ada ha organizzato una colletta. In fila giovani, impiegati, pensionate del quartiere con gli occhi affogati dalle lacrime e pochi spicci nel portafogli: la metà scivola via, rumorosa, nella cassetta improvvisata dove c'è scritto «Aiutiamo i figli di Isabella».

Il lunedì successivo la morte di Isabella ai piedi della serranda del bar c'era un letto di fiori. Il vicino fioraio di via Lugnano in Teverina in poche ore aveva finito le rose bianche, tutte comprate per portare l'ultimo saluto a Isabella. Perché quella mamma era una donna speciale: «tosta, simpatica, affettuosa» raccontano. Lavorava da sempre, aveva perso il papà a 18 anni. Il suo ultimo sogno era aprire un forno tutto suo per vendere quei dolci che preparava all’alba nel piccolo bar. L’ultima battaglia questa estate per trovare casa a tre cani randagi. L’ultimo sforzo in questi giorni: risparmiare per fare i regali di Natale ai suoi figli.

L'ultima frase scritta da Isabella su Facebook racconta, se ancora ce ne fosse bisogno, chi era la ragazza che sta facendo mobilitare un quartiere: «Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo».
laura.bogliolo@ilmessaggero.it


Lunedì 26 Novembre 2012 - 19:08
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Novembre - 21:00
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http://www.ilmessaggero.it/roma/storie/ ... 4256.shtml

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Sfogliando all’indietro il giornale per ritornare alla prima pagina, a pagina 5 mi ritrovo le facce di Fioroni, Bersani e Renzi, …….mi viene il voltastomaco.
lucfig
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Iscritto il: 22/02/2012, 10:21

Re: Pianeta donna....

Messaggio da lucfig »

Il Buongiorno di Gramellini dedicato a Isabella

da wwww.lastampa.it
Buongiorno
28/11/2012
Isa. Bella
massimo gramellini
Capita di rado che un articolo di giornale faccia spuntare i lucciconi. A me è successo con la storia raccontata da Laura Bogliolo sul «Messaggero». In apparenza parla di una signora di 34 anni, Isabella Viola, morta domenica 18 novembre per un malore sulla banchina della stazione Termini a Roma. In realtà dentro quella donna c’è tutto. C’è la pendolare che si sveglia alle 4 ogni mattina per andare a preparare le brioche in un bar del quartiere Tuscolano. C’è l’orfana precoce che la vita ha costretto a crescere in fretta, come se già sapesse di non poterle concedere troppo tempo per esprimere i propri talenti. C’è la mamma di quattro figli che sulla sua pagina Facebook scrive: «Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo». C’è la sognatrice che fantastica di aprire un forno tutto suo per le brioche. C’è la sgobbona di cuore che risparmia per i regali di Natale dei ragazzini e si agita per trovare casa a tre cani randagi. C’è la malata che da tempo non si sente bene, ma non può smettere di alzarsi alle 4 - a Torvaianica, in faccia a un mare che non vede mai - per prendere un bus e due linee di metropolitana fino al bar del Tuscolano. C’è una vita dura. E una persona vera, completa.

Da qualche giorno accanto al bar è spuntata una cassetta con la scritta: «Aiutiamo i figli di Isabella». Giovani, casalinghe, impiegati e pensionati sfilano come in una processione, togliendosi magri spicci dalle tasche. Non è un’elemosina. E’ l’omaggio a una regina.
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Voglio spezzare una lancia anche per noi maschietti.

Questa rivoluzione deve partire dalle mamme.
Ho visto molte mamme che trattano i loro pargoli di quarant'anni ancora come lattanti ... e questi si credono dei furbi, ma lo sono veramente? O sono degli inetti incapaci di viveve liberi e soli?

E' un po' come la politica, difficilmente si riesce ad autoregolarsi, una causa esterna è l'unico modo per portare al cambiamento.
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Amadeus

Re: Pianeta donna....

Messaggio da Amadeus »

lucfig ma che devo venire pure a casa tua ??? :mrgreen:

una lancia la spezzo in testa a quei maschietti che se ne lavano le mani quotidianamente dell'educazione dei figli e quando accadono fatti incresciosi se la prendono con le mogli , avendo implicitamente loro DELEGATO l'educazione dei figli in base a non si sa quale principio se non quello del farsi i fatti propri ( per mantenere il livello di stress al minimo ) più a lungo possibile.

detto questo sì, ci sono mamme da incubo ma spesso queste sono mamme SOLE , non perchè vedove, divorziate, separate o single ma perchè partners di meduse spiaggiate.

( qui ci vuole la foto del bambino nella tinozza che posta sempre camillobenso)
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