ITALIA-EMERGENZA LAVORO

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »


Camusso: sulla produttività s'è persa un'occasione.

"L'intesa è coerente con la politica del Governo che scarica sui lavoratori i costi e le scelte per uscire dalla crisi.
Si è persa un'occasione''.


Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha commentato così l'accordo sulla produttività durante una conferenza stampa convocata in corso d'Italia subito dopo l'incontro a palazzo Chigi.

"Se dovessi definire il clima di questa sera la parola che mi viene in mente è imbarazzo".

Lo ha detto il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, a proposito dell'incontro sulla produttività a Palazzo Chigi.

"Credo che fosse evidente a tutti – ha spiegato Camusso - che si stava consumando una scelta che non determina ne' risultati positivi ne' spinte propulsive.
Abbiamo sentito da più ministri appelli a una soluzione unitaria" che "hanno più il segno di un imbarazzo che non di una volontà effettiva di provare a costruire soluzioni unitarie".

''Le soluzioni unitarie si costruiscono,
non si aderisce a posteriori, quando il tentativo numerose volte fatto di trovare una soluzione è stato respinto'',
ha precisato il Segretario Generale della CGIL.

L'accordo così come è stato costruito produrrà soprattutto un abbassamento dei salari, che poi è "il punto più critico” dell'accordo stesso.

Riferendosi al Governo e in particolare al Presidente del Consiglio, Susanna Camusso ha detto che Monti è legittimato a sperare quel che vuole", ma il tema è "se si vuole decidere in questo ultimissimo scorcio della legislatura di provare a dare risposte al lavoro o se si continua a pensare che risposte non ce ne sono".

"Le rotture non si risolvono con gli auspici - ha aggiunto il Segretario Generale -
ma con le regole della democrazia e della rappresentanza.

sul tema degli auspici potremmo continuare all'infinito:
tutto il Paese spera in una politica che non continui ad alimentare la recessione".
E invece, di nuovo, l'accordo sulla produttività aumenta la recessione e scarica i costi sulla parte più debole del paese.

http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=20168
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »


Statali, 230mila precari in scadenza.

La Camusso:
"Una bomba sociale"


Il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi pronto a trattare ma il suo collega dell'Economia Grilli frena.

La Cgil denuncia:
"Si assisterà a veri e propri licenziamenti di massa".


di ROBERTO MANIA

ROMA -

È una "bomba sociale", secondo la Cgil.

Perché ci sono circa 230 mila contratti di lavoro nel pubblico impiego che scadranno alla fine dell'anno e non potranno essere prorogati per mancanza di risorse e per via della spending review che taglia i posti nelle piante organiche.
Sono circa 160 mila lavoratori nella pubblica amministrazione e altri 70 mila nella scuola.
Se non saranno confermati si assisterà - secondo la Cgil - a veri e propri
"licenziamenti di massa".

E intanto sul tema della produttività il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha detto di sperare che "non manchi il contributo della Cgil".

Il sindacato guidato da Susanna Camusso
chiede un decreto legge urgente per prorogare i contratti precari, come fece il governo Prodi con la legge Finanziaria del 2007.

Ma mentre ci sarebbe una disponibilità a trattare con i sindacati da parte del ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, non si intravedono aperture dal ministero dell'Economia di Vittorio Grilli.

D'altra parte è stato il predecessore di Grilli, Giulio Tremonti, a stabilire con la Finanziaria del 2010 che sia possibile rinnovare solo la metà dei contratti precari in scadenza.
Si schiera con la Cgil l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano (Pd)
che invita il governo a non sottovalutare anche ciò che potrebbe accadere nel settore privato con l'esaurimento in molte realtà di cassa integrazione e mobilità.

La situazione, dunque, è complicatissima e non c'è neppure chiarezza sui numeri.
Ci sono provvedimenti che si sommano l'uno con l'altro.
Ci sono tagli diretti agli organici della pubblica amministrazione e tagli indiretti attraverso il mancato rinnovo dei contratti a tempo.
Per effetto della spending review salterebbero complessivamente 4.028 posti nei ministeri, negli enti previdenziali, nelle agenzie fiscali, negli enti di ricerca. Numeri parziali, secondo le stime di Corso d'Italia, che considera approssimata per difetto anche la cifra indicata dalla Ragioneria dello Stato che ha parlato di una riduzione dell'organico di 24 mila persone.

All'appello mancherebbero in realtà i lavoratori a rischio dell'Inps, di Interni, Esteri ed Economia, delle agenzie fiscali e della stessa presidenza del Consiglio dei ministri.

Né sono stati considerati gli esuberi che deriveranno dall'accorpamento delle province.

Solo per fare un esempio, non si sa che fine faranno i cinquemila addetti ai Centri per l'impiego.

La Cgil non considera credibile nemmeno il dato fornito dal ministero della Funzione pubblica secondo cui sarebbero in scadenza entro fine anno 5.900 rapporti di lavoro (tra contratti a tempo determinato, co. co. co e rapporti di lavoro interinali).

Sarebbe "una goccia nel mare", visto che il mondo del precariato a rischio ha ben diversa consistenza:
90 mila contratti a tempo determinato, 12 mila interinali, 18 mila lavoratori socialmente utili, 42 mila contratti di collaborazione.
In tutto 162 mila rapporti che potrebbero non essere più rinnovati.

Discorso a parte per la scuola. "In questo comparto
- spiega la Cgil -
contiamo 200 mila lavoratori presenti nelle graduatorie, di questi 70 mila lavorano con un contratto annuale che scadrà entro la fine dell'anno mentre occupano posti vacanti".

Senza un provvedimento di proroga lo scenario potrebbe essere davvero quello di un "collasso" dell'interno sistema pubblico.

(23 novembre 2012) © Riproduzione riserva

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER1-1
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »


Cgil: 4 milioni lavoratori in area disagio
Esplosione contratti a tempo e part time


Dal 2008 persi 450mila occupati, mentre la forza lavoro è crescita di 500mila unità.

Nei primi sei mesi del 2012 solo il 17,2% delle nuove assunzioni è a tempo intedertminato.
I precari sono in aumento del 21,4%


"Meno lavoro, peggioramento delle condizioni e diminuzione delle ore lavorate sono la realtà che emerge dall'indagine":

commentano il presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni e il segretario nazionale della Cgil, con delega sul mercato del lavoro, Serena Sorrentino.
"Un dato molto grave - aggiungono -
che mette fine alla propaganda sulla cosiddetta scelta personale dei lavoratori è che il 93,2% dei lavoratori a termine e dei collaboratori dichiara che vorrebbe un lavoro stabile, mentre come è ovvio tutti i part time involontari vorrebbero un tempo pieno.

All'area del mancato lavoro (disoccupati, scoraggiati e cassaintegrati) si aggiunge, quindi, quella del disagio nel lavoro.

Un bacino enorme di persone, una fotografia purtroppo realistica e drammatica della realtà".

Secondo Fammoni e Sorrentino, questo quadro
"è sicuramente determinato dalla crisi, ma anche e in modo evidente delle scelte sbagliate fatte per contrastarla che producono effetti insopportabilmente negativi sull'occupazione.
E' la conferma, basata su dati di fatto, di un giudizio severo e negativo sull'operato del governo.

E la legge 92/2012 di riforma del mercato del lavoro - aggiungono - , in particolare su precarietà ed ammortizzatori sociali, è del tutto inadeguata ed ancor più paradossale appare il taglio che si annuncia nella legge di stabilità degli ammortizzatori sociali: due fattori che aumenteranno ulteriormente quest'area di disagio"


http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HREC1-9
ricordo male o questi qui del governo "tecnico" ci avevano raccontato che le riforme del lavoro e delle pensioni avrebbero creato centinaia di migliaia di posti di lavoro e che dopo gli investitori esteri avrebbero fatto la fila per investire in Italia.

contateli adesso i posti di lavoro creati e gli "investitori" che sono arrivati.

governo di fanfaroni mannari.

a casa.
paolo11
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da paolo11 »

Quali tecnici.Se sono tutti così meglio non aver a che fare con questi personaggi.
Dove l'ha trovato (Napolitano) Monti! dentro ad un uovo di Pasqua.
Ciao
Paqolo11
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »

paolo11 ha scritto: Quali tecnici.
Se sono tutti così meglio non aver a che fare con questi personaggi.

Dove l'ha trovato (Napolitano) Monti! dentro ad un uovo di Pasqua.

Ciao
Paqolo11

no.

considerato il personaggio ,direi in un salvadanaio.
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »

da l'Unità.it apprendiamo:
Record disoccupati: 2,87 milioni.
Massimo storico per l'Italia.
La fotografia dell'Istat è impietosa:
È il livello più alto sia dall'inizio delle serie storiche mensili, gennaio 2004,
sia dall'inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992.


maledetta FIOM :
non avrebbe MAI dovuto appoggiare le politiche dei governi Berlusconi e il Marchionnismo...
soloo42000
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da soloo42000 »

Che potevi aspettarti dalla FIOM?
A suo tempo hanno parlato tanto e male contro Caio Giulio Cesare da porre in essere quell'atmosfera di demonizzazione che ha portato alle Idi di Marzo...
E ricordati sempre che anche dietro Caifa e Ponzio Pilato c'era Landini che suggeriva...

soloo42000
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »


Istat: continua allarme rosso occupazione, governo promuova azioni immediate

Pubblicato il venerdì, 30 novembre 2012 da Cesare Damiano


Continua l’allarme rosso sull’occupazione.

Oltre ai dati relativi alla disoccupazione, che segnalano in particolare un grave aumento per quanto riguarda quella giovanile e un incremento sostanzioso di lavoro precario, occorre considerare anche l’incremento della Cassa integrazione.

Da gennaio ad ottobre di quest’anno la Cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga ha già totalizzato 896 milioni di ore.

La proiezione di questo dato a fine anno ci porta ad una stima di circa 1 miliardo e 100 milioni di ore.

Un dato superiore a quello del 2011 e analogo a quello massimo raggiunto nel 2010 che fu di 1 miliardo e 198 milioni di ore.

C’è di che preoccuparsi ma, soprattutto, occorre che il governo promuova iniziative immediate per la tutela dell’occupazione e per lo sviluppo del Paese.


http://cesaredamiano.wordpress.com/2012 ... immediate/
ecco cos'è mancato nell'azione di governo del banchiere mannaro:

una forte azione per il rilancio dell'economia del paese.

era la prima cosa da fare...per chi pensa al paese naturalmente.
camillobenso
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da camillobenso »

Stefano Rodotà, risponde così stamani a Salvatore Cannavò, su IFQ.

Consiglierebbe a Bersani di restituire i 98 mila euro avuti da Riva? O almeno di chiarire?

Io direi sinceramente: “Questa vicenda pone un problema che deve essere affrontato in termini di sistema”.

Penso che ora servano gesti forti e che sia il momento di ammettere: “abbiamo capito quali meccanismi hanno portato alla sfiducia nella politica”.

Per esempio la deriva oligarchica, un pericolo anche quando gli oligarchi hanno le mani pulite.

Da questo è nata la rottamazione di Renzi: anche il Pd è diventato un partito oligarchico.

Vede, la situazione attuale è molto peggio di Mani Pulite, non solo per la quantità di denari e di soggetti implicati.

Allora c’era la consapevolezza che certi comportamenti erano illegali.

Negli ultimi anni è stato costruito un sistema per cui l’appropriazione privata di fondi pubblici è entrata nell’area della legalità.[/i]

*

Roberto Giachetti

Giachetti ferma sciopero della fame
28 Novembre 2012 13:27 CRONACHE E POLITICA

(ANSA) - ROMA - E un invito a fermare lo sciopero della fame condotto dal Pd Roberto Giachetti contro lo stallo sulla legge elettorale quello contenuto nella lettera che Giorgio Napolitano ha inviato al deputato il quale ha annunciando la conclusione della seconda tranche di sciopero della fame, durato stavolta 88 giorni dopo i 35 di luglio, proprio per sollecitare l'approvazione della riforma elettorale.


*

Roberto Giachetti mutuando dalla sua origine Radicale ha dato corso a due serie di scioperi della fame per protestare contro la mancata approvazione della Riforma elettorale

Una scelta che non condivido nel modo più assoluto, perché se si fosse trattato di salvare la vita ad Isabella Viola, l’avrei capita e condivisa. Mentre mettere a repentaglio la propria salute per una banda di bucanieri che ha ritardato il varo della riforma elettorale con il solo scopo di adattare la legge ai propri interessi personali penalizzando contemporaneamente gli avversari sfruttando ed aspettando il momento più favorevole, è un atto non accettabile.

Comunque, pur non condividendolo, ritengo che Roberto Giachetti abbia compiuto un gesto forte.

Altrettanto gesto forte lo sollecita Stefano Rodotà nei confronti di PG Bersani.

Pertanto mi aspetto che queste parole di Cesare Damiano:

…..C’è di che preoccuparsi ma, soprattutto, occorre che il governo promuova iniziative immediate per la tutela dell’occupazione e per lo sviluppo del Paese…..

non rimangano parole scritte sull’acqua, anche perché il parlamentare piddino che presenta questo signor curriculum sindacale sa bene a cosa stiamo andando incontro nelle prossime settimane.

Il dato drammatico della disoccupazione record è proprio di oggi. Questo sarà un Natale gramo per aziende e mondo del lavoro.

Il saldo dell’Imu è stato spostato al 4 febbraio, ma le aliquote sono tali da mettere ulteriormente in ginocchio il Paese.


Imu, stangata fino a 1.200 euro sulla seconda casa. “Tredicesime a rischio”
E' quanto emerge da uno studio della Uil, sui dati reali del 76,2% del totale dei Comuni italiani. La tassa sulla prima casa costerà, in media, 278 euro a famiglia con punte di 639 euro a Roma e di 427 euro a Milano. Per le seconde case peserà mediamente 745 euro

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 30 novembre 2012

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... io/431958/


Con la media di 1.000 aziende che chiudono ogni giorno dall’inizio dell’anno, il dato della disoccupazione non può che essere che questo. Ha ragione la Camusso quando sostiene che il 2013 sarà peggiore dell’anno trascorso.

Pertanto, a Cesare Damiano, uno dei più seri della combriccola non rimane altro che fare anche lui un gesto forte, dissociarsi e dimettersi da questo governo, se nel parlamentare piemontese batte ancora un cuore da sindacalista.

Da Wikipedia
Roberto Damiano

Biografia [modifica]
Dopo la maturità ha lavorato come impiegato in una società di Torino. Nel 1970 si iscrisse alla Fiom-CGIL di cui fu rappresentante aziendale, responsabile del lavoro tra gli impiegati e funzionario (dal1974); nel 1976 entrò nella segreteria della Fiom-CGIL di Torino e dal 1980 al 1989 fu segretario generale della stessa organizzazione in Piemonte.
Nel 1990 entrò nella direzione della CGIL di Torino e divenne segretario della Camera del Lavoro della stessa città; un anno dopo fu scelto come segretario generale della Fiom ed occupò tale incarico fino al 1996. Dopo la fondazione del gruppo Cometa("Fondo pensione complementare dei lavoratori metalmeccanici", di cui fu anche presidente) iniziò la sua carriera politica, che nel 2001 lo vide entrare nella segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra.
Autore di vari saggi e libri sul movimento sindacale, dal 17 maggio del 2006 al 8 maggio del 2008 è il Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale del secondo governo Prodi.
Il suo nome è legato all'attuazione della riforma della previdenza complementare (riforma del TFR).
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »


Lavoro, si chiude l'annus horribilis.

"Ma il prossimo andrà peggio,servono investimenti e grandi aziende"



Repubblica.it ha chiesto a quattro esperti un'analisi degli ultimi dati Istat che hanno fotografato l'emergenza occupazione in Italia.
Ecco i commenti e le proposte del sociologo Luciano Gallino,
dell'economista Pietro Garibaldi,
del giuslavorista Pietro Ichino e del responsabile del Centro Studi di Confindustria, Luca Paolazzi.

di Roberto Mania

ROMA -
Il peggio deve ancora arrivare.
Per l’occupazione il 2012 è stato un anno orribile, ma i prossimi non saranno affatto meglio.
Non siamo ancora fuori dalla recessione e quando, prima, si allenterà la discesa del Pil e poi ripartirà l’economia, i tassi di crescita saranno talmente bassi (ben lontani dal 2%) da non essere in grado di produrre un significativo incremento dell’occupazione.
Il tasso di disoccupazione ha toccato l’11,1 %, in un solo anno un balzo del 2,3 %.
Ci sono quasi tre milioni di italiani che cercano lavoro e che non lo trovano. Il 36,5 % dei giovani non ha lavoro.

E tra i tre milioni di precari quasi tutti sono giovani.

Resta stabile l’occupazione di uomini e di donne nella fascia di età matura.

Non ci sono ricette magiche.
Dalle risposte che quattro esperti (il sociologo Luciano Gallino, l’economista Pietro Garibaldi, il giuslavorista Pietro Ichino e il Chief economist della Confindustria, Luca Paolazzi) hanno dato alle domande di Repubblica.it, si capisce che chi cerca un’occupazione deve fare i conti anche con i difetti strutturali del nostro mercato del lavoro.

Paghiamo le scelte non fatte nei decenni passati e la riforma Fornero non è affatto in grado segnare un cambiamento di rotta.

1) L’aumento della disoccupazione è certamente dovuto alla recessione che ha colpito l’Europa.
Ci sono però delle specifiche cause italiane?


Luciano Gallino:
"Sì, c’è una specificità italiana.
E ha a che vedere con il deterioramento della struttura industriale, cominciata molti anni fa, e che ci vede agli ultimi posti in Europa quanto a presenze di grandi aziende.
Che sono poi quelle che possono fare ricerca, sviluppo e formazione.
Ma anche quelle che pesano sulle esportazione e sulla bilancia commerciale".

Pietro Garibaldi:
"Da noi, come in Spagna e in Grecia, la disoccupazione è, drammaticamente, più che negli altri Paesi europei, una questione giovanile.
E questo ha a che fare con il dualismo del nostro mercato del lavoro, tra lavoratori temporanei e permanenti, tra protetti e non protetti.
Dall’inizio della recessione la distruzione di lavoro si è concentrata sui giovani precari. In questo senso siamo davvero tra i Paesi cosiddetti Pigs".

Pietro Ichino:
"Il dato Istat non indica una diminuzione delle persone occupate, ma un aumento delle persone in cerca di occupazione:
questo di per sé non è un dato negativo, se vogliamo che nel prossimo futuro aumenti il tasso di occupazione.
Sta di fatto, comunque, che in Italia la situazione è aggravata dall’impossibilità in cui ci troviamo di stimolare l’economia con un aumento della spesa pubblica, o con un taglio drastico delle tasse compensate da un aumento del debito pubblico".

Luca Paolazzi:
"Devono fare riflettere tre numeri: - 2,6%, +0,1% e + 37%.
Sono, rispettivamente, le variazioni tra il secondo trimestre 2011 e il terzo del 2012 del Pil, degli occupati e dei disoccupati.
Come si conciliano?
La tenuta dell’occupazione si spiega nell’aggregato con la diminuzione delle ore lavorate (via cig, contratti di solidarietà, part time, meno straordinari);
ma ciò comporta minor reddito.
Il contemporaneo aumento di chi cerca un impiego va ricondotto, allora, al maggior attivismo per difendere il bilancio familiare. Una reazione che è prova di volontà di battere la crisi".

2) Quali sono le sue proposte per ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile?

Luciano Gallino:
"Tempo fa ho lanciato una proposta con successo pari a ze
ro.
Tuttavia continuo a pensare che servirebbero misure per la creazione diretta di occupazione.
Un New Deal europeo per il lavoro.
Penso, come altri in Europa, a un’agenzia statale per l’occupazione.
È un’operazione che potrebbe essere finanziata o con l’emissione di obbligazioni mirate a quello scopo specifico oppure con una tassa patrimoniale.
D’altra parte è in questo modo che la Germania ha costruito la sua ripresa dopo la guerra".

Pietro Garibaldi:
"Servirebbe un canale unico di ingresso nel mercato del lavoro.
È l’idea del contratto unico con tutele crescenti.
Si potrebbe anche usare la leva fiscale senza però dimenticare i vincoli dei saldi finanziari.
Per ridurre il costo del lavoro si potrebbe ricorrere a una svalutazione fiscale: meno oneri sul lavoro e più tasse indirette, cioè sull’Iva.
Le buste paga diventerebbero un po’ più pesanti, crescerebbe la domanda e l’export, ma ci sarebbe la sollevazione dei commercianti e dei pensionati contro l’aumento dei prezzi".

Pietro Ichino:
"Per ridurre la disoccupazione, in questa situazione, dobbiamo innanzitutto attivare servizi di formazione professionale mirata ai posti di lavoro che restano scoperti per mancanza di personale qualificato (i cosiddetti skill shortages):
ne abbiamo censiti centinaia di migliaia.
Occorre inoltre imparare ad attirare gli investimenti stranieri:
se solo fossimo capaci di allinearci per questo aspetto alla media europea, avremmo un flusso di investimenti in entrata ogni anno pari a più di 50 miliardi, che significa centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.
Per l’occupazione giovanile è indispensabile un servizio di orientamento scolastico e professionale capillare ed efficiente, che da noi per lo più manca".

Luca Paolazzi:
"Si guarda solo al tasso di disoccupazione dei giovani e poco su quello di occupazione, che è appena al 18,4%, venti punti sotto quello tedesco.
La differenza è nel collegamento tra studio e lavoro e in generale nelle competenze acquisite.
Il potenziamento dell’apprendistato e i nuovi istituti di formazione sono una prima risposta".

La riforma del lavoro del ministro Fornero migliorerà la situazione?

Luciano Gallino:
"Non c’è uno straccio di dato che confermi che interventi di quel tipo sul mercato del lavoro facciano accrescere il tasso di occupazione".


Pietro Garibaldi:
"La riforma avrà pochissimi effetti sui livelli occupazionali.
È positivo il contrasto alle false partite Iva.
Ma si è scommesso tutto sull’apprendistato anziché introdurre il contratto unico.
E perché l’apprendistato diventi uno strumento utile si dovrà aspettare le leggi regionali e anche gli accordi sindacali.
Un meccanismo molto lento".

Pietro Ichino:
"La riforma Fornero per un verso flessibilizza il rapporto di lavoro regolare a tempo indeterminato, per altro verso pone norme di contrasto alle collaborazioni autonome in posizione di sostanziale dipendenza.
Nell’immediato questi due interventi possono produrre la perdita di qualche posto di lavoro;
ma essi preparano il terreno per una ripresa dell’occupazione più rapida e di qualità migliore, appena la congiuntura tornerà positiva".

Luca Paolazzi:
"La riforma delle pensioni sicuramente sì:
aumenta il tasso di occupazione nelle fasce di età più alte, senza penalizzare quelle basse, come dimostra l’esperienza passata.
Quella del mercato del lavoro non ha fatto compiere certo il pieno salto dalla difesa del posto alla tutela, reddituale e formativa, delle persone".

(01 dicembre 2012)© Riproduzione riservata

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... f=HREC1-11
Pietro Ichino:
"Il dato Istat non indica una diminuzione delle persone occupate
, ma un aumento delle persone in cerca di occupazione"

questo qui è fuori come un balcone e/o poggiolo che dir si voglia..
ci sono 300mila esodati senza pensione e senza lavoro.
centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazioni che scadrà a fine anno.
altre centinaia di migliaia di lavoratori che hanno semplicemente perso il lavoro perchè l'azienda ha chiuso.

dove trovi la faccia di tolla di fare un'affermazione del genere lo sanno solo i santi in paradiso.
per non dire delle altre falsità nelle risposte alle altre domande.
questo qui non deve esserci nel prossimo esecutivo del csx:
primo perchè è un incompetente,secondo perchè con noi non c'entra nulla.




anche questa:

Luca Paolazzi:
"La riforma delle pensioni sicuramente sì:
aumenta il tasso di occupazione nelle fasce di età più alte, senza penalizzare quelle basse..."


è da guinnes dei primati delle cog....ate.

come può affermare che la riforma delle pensioni non penalizza le fasce di età più basse ???

intanto i giovani che lavorano avranno la loro pensione calcolata tutta sul contributivo,il che è altamente penalizzante.

dopodichè,
visto che questa riforma obbliga i lavoratori anziani a rimanere per altri 6-7-8 anni sul posto di lavoro,
in un mercato del lavoro ,
non solo bloccato,
ma che perde posti,
i giovani in cerca di lavoro dovranno aspettare ancora diversi anni per entrare nel circuito produttivo,
visto che questa riforma blocca per diversi anni e completamente il turn-over.
vade retro,incompetenti !!!


p.s.

Luciano Gallino,
di fronte a questi economisti pret-a-porter,
si erge nella notte come il faro di Alessandria..


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