Angela Mauro
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Crisi di governo, per Monti sostegno bipartisan dal Ppe e dal socialista Hollande. E dall'Italia l'assist di Bersani...
Pubblicato: 13/12/2012 19:24 CET | Aggiornato: 13/12/2012 19:26 CET
Mario Monti non ha ancora deciso se scendere in politica oppure no. Nemmeno la sua partecipazione a sorpresa al vertice del Ppe oggi a Bruxelles è stata tappa decisiva per compiere una scelta. Però la giornata ha segnato comunque qualcosa di molto importante nel calendario della crisi di governo italiana. Perché oggi il premier ha fatto il pieno dei consensi a livello europeo. Di nuovo, si potrebbe dire. Sostegno bipartisan, si potrebbe aggiungere. Ed è un dato di rilievo, certo non del tutto inedito che però viene registrato con cura a Palazzo Chigi.
Perché la novità di oggi sta nel fatto che Monti viene indicato come il miglior garante per il rispetto degli impegni economici europei non solo dal Ppe, che lo ha invitato al proprio vertice per spiegare le ragioni delle sue dimissioni proprio davanti alla causa scatenante del gesto: Silvio Berlusconi. Quasi fosse un 'processo' al Cavaliere, di fatto sfiduciato dal Ppe. Ma i Popolari Europei non sono i soli a fare il tifo per Monti. Anche Francois Hollande, poco prima di salutare il professore all'arrivo a Bruxelles per il consiglio europeo, è tornato a tessere le lodi del tecnico. "Ha fatto rialzare l'Italia", ha detto il presidente francese parlando con i giornalisti. Un endorsement, così lo leggono fonti di governo. Tanto più se viene dal socialista 'amico' di Pier Luigi Bersani e indicato dallo stesso leader del Pd come sostenitore convinto della battaglia Democratica per un governo politico di centrosinistra nella prossima legislatura. A quanto si apprende, prossimamente Monti potrebbe addirittura partecipare ad una conferenza del Pse, che farà evidentemente da contrappeso alle iniziative del Ppe cui ha partecipato finora.
Non che Monti lo incassi come un punto a suo favore contro Bersani. Non è questa la chiave per capire. Anche dopo una giornata come quella di oggi, il premier ancora non ha deciso cosa fare, anche perché resta in attesa di sondaggi davvero affidabili sulla variegata area di centro che lo vorrebbe per un bis. Ma di certo il professore sa che non può scendere in campo 'contro' Bersani, il candidato che - sondaggi alla mano - ha più chance di vittoria alle urne del 17 febbraio. Non a caso oggi un bell'assist gli è arrivato dallo stesso segretario del Pd, il quale parlando alla stampa estera proprio mentre Monti volava a Bruxelles, ha chiarito che dopo il voto cercherà il dialogo con i moderati e annunciato di voler "collaborare" con Monti se questi decidesse di scendere in campo.
Monti non ha deciso ma sembrano superati i toni di inizio settimana, quell'invito di Bersani a rimanere "fuori dalla contesa". Per chiarire: l'invito rimane, ma il rapporto tra i due sembra più avviato verso una collaborazione, che magari potrà portare il professore al Quirinale ma che di sicuro punta a condizionare il governo di centrosinistra sulle materie economiche. Sta qui il senso della visita di Monti al Ppe: rassicurare in vista dell'esecutivo che verrà. "Quale che sia il prossimo governo si collocherà nel solco della partecipazione europea perché è anche nell'interesse nazionale", dice il tecnico ai Popolari Ue.
Il calore del Ppe messo insieme al sostegno da parte di Hollande è binomio bipartisan prezioso per Palazzo Chigi. Un'accoppiata che esclude una candidatura di Monti quale capo di una vasta area moderata dal centro al Pdl, come (tatticamente) chiede Berlusconi, e rafforza il ruolo della sua 'agenda' quale bussola per chiunque arrivi a Palazzo Chigi. Messa così, diventa ininfluente la notizia diffusa dalle agenzie di stampa secondo cui oggi al Ppe Angela Merkel in persona avrebbe chiesto al premier tecnico di ricandidarsi per il bis. Da Palazzo Chigi smentiscono seccamente, prima ancora che arrivi la smentita ufficiale della Cancelliera. E dallo staff del premier smentiscono anche che i Popolari abbiano chiesto al premier di scendere in campo. "Più un auspicio e questa non è la novità", sottolineano le stesse fonti. Al di là delle formalità, il bottino è consistente anche per quest'altra trasferta europea di Mario Monti.