Primarie Palermo: errare humanum est

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Joblack
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Re: Primarie Palermo: errare humanum est

Messaggio da Joblack »

sempre + difficile capire l'evoluzione del quadro politico a Palermo.

Lombardo e Granata hanno sconfessato Massimo Costa non appena questi ha aperto al PDL.

IDV e SEL pronti ad un nuovo candidato comune se si arriva all'annullamento delle primarie.

Il PD rimanda la resa dei conti tra Lupo e Cracolici a dopo le elezioni amministrative.

Oggi è sceso in campo l'esponente delle imprese tal Dragotto, il suo slogan è trasformare il comune in una azienda. Bello .... ma visto che non può essere licenziato nemmeno uno dei 12.000 dipendenti comunali sarebbe una cosa molto difficile da gestire.

Booh.

un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
mariok

Re: Primarie Palermo: errare humanum est

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POLITICA & PALAZZO | di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 marzo 2012

Primarie di Palermo, voto annullato allo Zen Ma a sinistra il candidato resta Ferrandelli

L'ex Idv vince comunque di 126 voti davanti a Rita Borsellino: "Ora tutti uniti per rinnovare la città". I democratici Lumia, Cracolici e Crocetta: "Con lui si apre stagione nuova". Tra gli sponsor spunta pure Pannell

aIl collegio dei garanti ha considerato valido il voto delle primarie del centrosinistra a Palermo, vinte da Fabrizio Ferrandelli. I garanti hanno annullato la votazione nel solo seggio del quartiere Zen, al centro di un’inchiesta della procura di Palermo. Senza i voti del seggio dello Zen, Ferrandelli, ex Idv sostenuto da 39 movimenti e da un pezzo del Pd, risulta vincitore con 126 voti di scarto rispetto a Rita Borsellino, seconda classificata, appoggiata dalla segreteria nazionale e regionale dei Democratici e dagli altri partiti del centrosinistra.

Il collegio di garanzia – composto da Giuseppe Di Lello, Antonio Scaglione e Giuseppe Verde - dopo aver proceduto all’esame dei reclami e delle contestazioni ritenute ammissibili ha poi rideterminato il risultato finale della consultazione: Fabrizio Ferrandelli 9790 voti, Rita Borsellino 9664 voti, Davide Faraone 7822 e Antonella Monastra 1740.

Nel pomeriggio, ad apertura della riunione, era stato ascoltato – su sua richiesta – Faraone (Pd), candidato ‘rottamatore’, il quale ha ribadito la richiesta di annullamento delle primarie definite una “partita inquinata”. Del ‘caso primarie’ si sta occupando anche la magistratura, che ha iscritto nel registro degli indagati una rappresentante di lista di Ferrandelli e il compagno, sorpresi con decine di tessere elettorali.

Il primo commento del candidato sindaco è affidato a Twitter: “I garanti hanno confermato la nostra vittoria alle primarie. Ora ricominciamo a costruire il futuro insieme a Palermo”. Poi commenta: “Apprezzo il lavoro svolto dai garanti del tavolo delle primarie a tutela dei 30 mila palermitani che hanno votato ai gazebo delle primarie. Accetto con estrema serenità l’annullamento dei voti allo Zen e chiederò nelle sedi opportune che si faccia chiarezza su quanto accaduto. Adesso tutto il centrosinistra deve ricompattarsi in coerenza con l’accordo tra le parti e con la carta etica sottoscritta. Palermo si merita il rinnovamento”.

A salutare con soddisfazione la decisione del collegio di garanzia tre esponenti di peso del Pd siciliano. “Le primarie sono state un grande momento di partecipazione e di democrazia – dichiara il senatore Giuseppe Lumia – Condivido la scelta dei garanti, in questo modo nessuno potrà più strumentalizzare il risultato delle primarie. Ferrandelli è il candidato sindaco di tutti, con lui si apre una stagione nuova della città. Adesso è il momento di trovare l’unità per aprire alla città, costruire una grande idea-progetto di cambiamento e battere il centrodestra”. “Finalmente si chiudono le polemiche, ora inizia la vera sfida per conquistare Palermo” aggiunge Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Assemblea regionale siciliana. “Esprimo la mia immensa gioia per la proclamazione di Fabrizio Ferrandelli candidato sindaco di Palermo”. Infine Rosario Crocetta, eurodeputato ed ex sindaco antimafia di Gela: “Avevamo detto fin dal primo momento che il tanto discusso voto dello Zen sarebbe stato ininfluente, e così è stato. Ferrandelli è un giovane pulito, per bene e contribuirà a liberare Palermo dai gruppi di potere che l’hanno distrutta. Spero che il centro sinistra trovi le ragioni dell’unità attorno al candidato che indiscutibilmente ha vinto le primarie, per costruire una Palermo che ridiventi una delle grandi capitali europee”.

E tra gli sponsor personali spunta anche Marco Pannella: “Sosterrò personalmente la candidatura di Fabrizio Ferrandelli” scrive su Twitter.
Amadeus

Re: Primarie Palermo: errare humanum est

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http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... -32097046/

se " con questa classe dirigente non vinceremo mai"

con questa alleanza ( foto di Vasto) ANDO' ANNAMO ?
mariok

Re: Primarie Palermo: errare humanum est

Messaggio da mariok »

Amadeus ha scritto:http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... -32097046/

se " con questa classe dirigente non vinceremo mai"

con questa alleanza ( foto di Vasto) ANDO' ANNAMO ?
Evidentemente vuole fare il terzo incomodo alla De Magistris.

Da un outsider ci poteva anche stare, ma da uno che ha iniziato la sua carriera politica nel 1980 nella DC mi sembra poco credibile.

Con questa classe dirigente (non solo nel PD) e con questi brontosauri... ma ANDO' ANNAMO?

Poi magari sarò clamorosamente smentito dai fatti! :mrgreen:
baskerville2008
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Re: Primarie Palermo: errare humanum est

Messaggio da baskerville2008 »

mah purtroppo mi spiace dirlo ma in alcune realtà le primarie non sono una buona cosa (troppo facilmente manovrabili)
vivo a napoli parte dell'anno e stavo lì quando ci fu il casotto delle primarie....

un caro saluto a tutti
Amadeus

Re: Primarie Palermo: errare humanum est

Messaggio da Amadeus »

giornaledisicilia.it
PALERMO. "Impossibilità a sostenere il governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo". E' questo l'orientamento condiviso dalla direzione regionale del Pd, dopo aver ascoltato la relazione del segretario regionale Giuseppe Lupo. E dopo avere preso atto, come recita il documento finale, "con amarezza, dell'assenza incomprensibile di alcuni componenti della direzione. "Chiederò un incontro - ha detto Lupo - al segretario nazionale Bersani per un confronto sulle valutazioni espresse dalle direzione sulla situazione politica regionale".
"E' successo quello che temevamo: la direzione regionale del Pd è servita solo ad amplificare le divisioni interne. Insomma, è servita solo a farci del male". Lo dice Antonello Cracolici commentando la decisione del segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, di convocare la direzione regionale del partito nonostante la richiesta della maggioranza dei componenti (64 su 111) di annullare l'incontro.
"Su un punto però sono d'accordo con Lupo: serve una 'fase nuova' - aggiunge Cracolici - ad iniziare dal partito in Sicilia, che dovrà avere una guida solida e sicura". Nel pomeriggio Lupo, introducendo i lavori della direzione, aveva detto che "la politica non deve aspettare le decisioni della magistratura". "E' una dichiarazione ipocrita - dice Cracolici - proprio Lupo ha convocato la direzione solo dopo la decisione del Gip di Catania sulla vicenda Lombardo".
"Quello che sta accadendo in queste ore dimostra che il Pd siciliano ha una guida incerta: il segretario dimissionario ha perso ormai lucidità e serenità". Lo dicono Nino Papania e Francantonio Genovese, a proposito della direzione regionale del Pd. "Nel giro di poche ore - aggiungono - il segretario si è contraddetto persino a proposito dell'ordine del giorno della direzione regionale. Se chi vuole gestire il partito, seppur in questo contesto particolare, continua a cadere in ripetute contraddizioni e non è in grado di capire qual è l'indicazione della maggioranza del Pd, significa che è il momento di compiere scelte dolorose che, a questo punto, non sono più rinviabili".
"Coloro che hanno chiesto il rinvio della direzione regionale sono la minoranza. Infatti alcuni dei firmatari si sono presentati ed altri addirittura non sono iscritti al Pd e hanno aderito ad altri partiti e c'é perfino qualcuno che non ha mai firmato". Lo dice il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Lupo. "La direzione è un importante occasione di confronto e solo per senso di responsabilità - aggiunge - abbiamo già deciso di non approvare risoluzioni conclusive".
"Oggi a Palermo e in molti altri centri della Sicilia ci sono le condizioni per battere il centrodestra. Pare che per Lupo questo sia un problema". Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia. "Il segretario dimissionario del Pd sembra più impegnato a dividere che a unire per vincere le elezioni. - prosegue - La sua gestione ambigua del partito rischia di rimettere il centrodestra in gioco e di spingere il Terzo polo, o parti di esso, nelle braccia del Pdl, per la gioia degli eredi di Cammarata".

(ASCA) - Palermo, 2 apr - ''Impossibilita di sostenere il governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo''. A parlare il segretario del Pd Sicilia al termine di un'infuocata e discussa direzione regionale del partito di Bersani. Dunque, la direzione regionale del Pd, ascoltata la relazione di Lupo, ha condiviso l'orientamento espresso dallo stesso segretario.

''Chiedero' un incontro al segretario nazionale Bersani - ha detto Lupo - per un confronto sulle valutazioni espresse dalle direzione sulla situazione politica regionale''. In sostanza, e' l'ufficializzazione della crisi del governo Lombardo, dopo che il gip di Catania ha deciso l'imputazione coatta del governatore per concorso esterno in associazione mafiosa.

e mentre loro giocano ai quattro cantoni

La Sicilia gioca d’azzardo
Derivati per 750 milioni
di Eliana Marino
( livesicilia.it)

Il tavolo verde è sempre affollato. Seduti, in attesa che la pallina della roulette siciliana dei derivati si fermi, ci sono 49 Comuni e una Provincia (Siracusa). Tutti protagonisti di una partita che sta creando non pochi grattacapi ad amministratori e istituti di credito.
Sul piatto, secondo un’indagine della Corte dei conti che analizza gli esercizi finanziari 2007-2008 e 2009 con un aggiornamento al 2010 per le operazioni in derivati, ci sono 63 contratti di Interest Rate Swap per un totale di 750 milioni di euro. Operazioni ad alto rischio, perché si basano sull’andamento di altri prodotti come per esempio le azioni (da qui il termine “derivati”), che gli enti locali hanno chiuso nell’ultimo decennio per ristrutturare il debito, prolungarne la scadenza e abbassarne i tassi. Fin qui nulla quaestio. Il disavanzo complessivo nei bilanci, ridotti all’osso a causa della riduzione dei trasferimenti statali e al blocco della fiscalità presente nelle ultime finanziarie, ha però creato forti problemi di liquidità alle amministrazioni locali. Che hanno così ben pensato, oltre chiudere contratti di finanza innovativa, di farsi anticipare soldi dalle banche (upfront). Denaro che, ovviamente, deve essere restituito con tanto di interessi. Risultato, gli enti locali accumulano debito su debito. Ed ecco il primo inghippo. “Nel farsi restituire la liquidità anticipata – spiega Raffaele Mazzeo, financial advisor scelto dall’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, come consulente (“a titolo gratuito”, specifica lui) sui contratti di derivati – le banche hanno inserito tassi molto alti creando un problema tale di finanza pubblica da spingere, nel 2008, il ministero dell’Economia a bloccare il ricorso a operazioni di swap”.
L’analisi della Corte dei conti
Una situazione grave finita nel mirino della Corte dei conti che sottolinea proprio come tra le principali criticità rilevate vi sia la destinazione degli upfront alla spesa corrente e la stipula, prima del divieto introdotto dal ministero dell’Economia, di clausole particolarmente complesse e rischiose per l’ente. Gli enti locali, in buona sostanza, hanno firmato contratti scommettendo sull’andamento futuro di azioni, obbligazioni, titoli e quant’altro, ma senza nella maggior parte dei casi avere reale consapevolezza dell’investimento. Ciò che contava era infatti ottenere liquidità immediata. Al futuro avrebbe pensato qualcun altro (d’altronde si tratta sempre di investimenti a medio-lungo periodo). “La maggior parte dei contratti, ante 2004 – scrivono i magistrati contabili – corrisponde alla tipologia dell’Irs (Interest rate swap) con barriera a favore dell’istituto di credito, spesso scalettata su periodicità di brevissimo periodo e vantaggio finanziario sufficientemente sicuro solo per i primi anni di validità contrattuale”. Ma oggi è già futuro e i nodi sono venuti al pettine. E l’impatto che i derivati possono avere su bilancio e Patto di stabilità non è da sottovalutare.
La cabina di monitoraggio
Ragion per cui, lo scorso dicembre, Armao ha deciso di istituire una cabina di monitoraggio dei derivati negli enti locali, composta da esperti della materia e da rappresentanti di Anci e Ardel, oltre che da dirigenti e funzionari dell’assessorato. “La Cabina – spiega Mazzeo – ha proprio il compito di monitorare gli effetti prodotti sui bilanci dei Comuni siciliani dai cosiddetti derivati e mira a supportare gli enti locali nell’analisi dei contratti e in eventuali criticità e affiancarli nella ricerca delle migliori soluzioni tecniche e giuridiche. La Cabina è stata costituita anche per favorire, con il sostegno delle strutture regionali, la rinegoziazione dei contratti a condizioni maggiormente favorevoli per le amministrazioni”.
Il rischio è, infatti, che la bomba derivati esploda mandando in tilt i bilanci dei Comuni e della stessa Regione, il cui debito che alla fine dello scorso anno era pari a 5 miliardi di euro è ad oggi assistito per il 23% proprio da operazioni di finanza derivata. In particolare, Palazzo d’Orléans ha in corso, si legge sempre nel documento della Corte dei conti, quattro operazioni in derivati, di cui tre a fronte di mutui contratti con la Cassa deposito e prestiti e una relativa all’emissione obbligazionaria Pirandello, quest’ultima assistita da un sinking fund (cioè un fondo di ammortamento rinegoziato con la Royal Bank of Scotland) a garanzia dei pagamenti alla scadenza. I magistrati specificano anche che “fino al 2007 lo scambio dei flussi finanziari ha assicurato alla Regione un differenziale positivo”. Dal 2008 in poi, però, su alcune operazioni si sono registrati differenziali negativi pari a 47,7 milioni. Ragion per cui, secondo la Corte, sarebbe opportuno adottare “specifici strumenti di protezione, sin qui non predisposti, a tutela delle finanze regionali”. Nonostante questo, si legge nel documento, “il beneficio complessivo sinora ottenuto dalla Regione è superiore allo svantaggio registrato negli ultimi esercizi”. Attualmente (dati 2010) il costo sopportato dalla Regione per il rimborso dei prestiti a medio e lungo termine (il 70% del debito regionale è costituito da operazioni con vita residua molto lunga, almeno 28 anni) è di oltre un miliardo di euro (835 milioni per il rimborso della quota capitale e 226 milioni di interessi), ma a differenza dei precedenti piani di ammortamento, le nuove operazioni prevedono rate inizialmente più contenute e progressivamente crescenti. Da qui la necessità di proteggere i futuri bilanci.
mariok

Re: Primarie Palermo: errare humanum est

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POLITICA & PALAZZO | di Giuseppe Pipitone | 9 aprile 2012

Palermo al voto dopo il caos primarie, tra candidati inquisiti e lo spettro del default

Orlando si presenta contro il responso delle consultazioni "inquinate e truccate" vinte da Ferrandelli. Il centrodestra si divide in cinque, Forza nuova presenta un ex 5 stelle, Pionati un imputato di reati societari arrestato nel 2003. Il voto è a rischio per lo stato delle casse comunali, ma a firmare la proroga del commissariamento dovrebbe essere il governatore Lombardo

Undici candidati per la poltrona di primo cittadino, diverse centinaia già in lotta per un posto in consiglio comunale, preventivi di spesa a sei zeri, lussuosi comitati elettorali in centro e manifesti che spuntano tra i cumuli di spazzatura frutto dello sciopero degli operatori ecologici. A un mese dal voto, a Palermo la campagna elettorale per le amministrative è già entrata nel vivo. Finora la scena è stata dominata soprattutto dalla feroce guerra intestina tutta interna al centrosinistra. Dopo i veleni e le polemiche, il risicato trionfo di Fabrizio Ferrandelli alle primarie si è subito rivelato una vittoria di Pirro: oscurata dall’ombra lunga dei presunti brogli elettorali, con l’indagine della magistratura ancora aperta e l’annullamento del seggio dello Zen, la candidatura del giovane pupillo di Beppe Lumia non è mai riuscita ad unire la coalizione.

Sarà forse per questo che dopo due settimane di riflessione anche Leoluca Orlando ha deciso di buttarsi nella mischia per la quinta volta. Per la verità Orlando aveva giurato “anche in aramaico” che non si sarebbe mai più ricandidato. Ma nello stesso momento in cui Rita Borsellino ha annunciato il suo ritiro dalla politica attiva, il leader di Idv ha fatto marcia indietro: “Mi candido – ha spiegato quello che in giro chiamano ancora ‘u sinnacu – perché le primarie sono state inquinate e truccate, non potevamo certo consentire una resa a fronte di una sconfitta contro un candidato abusivo di primarie dopate”. Per l’ex leader della Rete infatti, Ferrandelli è “un manovrato, finito nelle mani di Cracolici e Lumia, cioè i compari di Raffele Lombardo”.

Antonello Cracolici, sponsor di Ferrandelli e regista dell’accordo tra il Pd e Lombardo all’Ars, non l’ha presa bene: “Orlando? È un traditore dei palermitani: c’è già un’intesa, che prevede il suo sostegno a Costa (candidato del Pdl, ndr)nel caso in cui il candidato del Pdl arrivi al ballottaggio, con il solo scopo di ostacolare il cammino di Ferrandelli”. Accuse pesanti a cui Orlando non ha voluto replicare. Di certo però la discesa in campo del leader di Idv ha letteralmente spaccato in due il centrosinistra, che adesso va alle elezioni con due candidati ufficiali: da una parte Ferrandelli appoggiato da tutto il Pd, dall’altra lo stesso Orlando, sostenuto da Idv e dalla Federazione della Sinistra.

Alla fine anche Sel si è divisa: il partito di Nichi Vendola ha deciso di appoggiare il vincitore delle primarie, ma ha perso la componente che fa capo a Nadia Spallitta, consigliere comunale migrata in Idv. E se il centrosinistra è riuscito ad implodere da solo, dalla parte opposta i candidati sindaco sono addirittura cinque. Il Pdl per far dimenticare l’ex primo cittadino Diego Cammarata (dimessosi nello stesso giorno in cui il Sole 24 Ore lo nominava sindaco meno amato d’Italia) ha puntato le sue fiches sul giovane Massimo Costa, ex presidente del Coni Sicilia, appoggiato anche da Udc e Grande Sud di Gianfranco Miccichè.

Alla prima uscita pubblica Costa ha stupito tutti parlando delle sue passioni, che sono “il kick boxing, la gestione dei grandi apparati e il rispetto delle leggi”. Un sollievo per una parte degli elettori palermitani che da anni s’interrogano sull’argomento: è il rispetto delle leggi soltanto una passione? Se lo dice Costa, che è un avvocato, evidentemente si. Il giovane manager, che si definisce un “problem solver”, ha annunciato che in caso di elezione libererà la città “ da peccati e peccatori” . E a chi gli ricorda che negli ultimi dieci anni Palermo è stata governata proprio dal Pdl risponde “Io mi sento pastore, non pecora”.

Per la verità a volere la candidatura del pastore Costa erano stati Raffaele Lombardo e Futuro e Libertà. Ma dopo l’entrata in scena del partito di Angelino Alfano però, avevano preferito cercarsi un altro candidato: la scelta è caduta sul futurista Alessandro Aricò, celebre per aver proposto in consiglio comunale il Viagra scontato per gli anziani. Anche il Pid di Saverio Romano ha deciso di correre da solo: la prescelta dell’ex ministro imputato per mafia è Marianna Caronia, deputata regionale ed ex vicesindaco di Cammarata. A chiudere il conto a destra c’è il sindacalista Gioacchino Basile, in passato candidato di Beppe Grillo in Friuli- Venezia Giulia (e sindacalista della Cgil) e oggi in lizza per Forza Nuova.

Giuseppe Mauro è invece in corsa con Alleanza di Centro, il partitino di Francesco Pionati. Ex enfant prodige della politica, Mauro finisce in galera nel 2003 perché coinvolto nel fallimento della sua società. Nonostante abbia un processo ancora in corso e gl’inquirenti lo accusino di essersi fregato i condizionatori e gli arredi degli uffici, non ha rinunciato comunque a inserire la questione morale nel suo programma: “Un processo in corso non significa una condanna – spiega – E poi per quello che c’ è nel resto della Sicilia. In ogni caso stiamo parlando di un reato societario, mica di associazione a delinquere o 416 bis”.

Anche il Movimento dei Forconi, che nei mesi scorsi aveva bloccato l’intera isola, ha voluto esprimere un candidato: si tratta di Rossella Accardo, finita sui giornali quando perse il figlio e il marito, probabili vittime di “lupara bianca”. Tra le liste civiche spunta anche una vecchia conoscenza della prima repubblica: il generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo, già sottosegretario alle Finanze con lo Psdi nel 1993 e poi globetrotter dell’arco costituzionale. Adesso si è creato una lista personale, il Melograno, e uno slogan su misura: “A Palermo serve un sindaco carabiniere”. Nel 2000 Pappalardo fu cacciato dal vertice del Cocer, il sindacato dell’Arma, per aver proposto in un documento ufficiale il contributo attivo dei militari “alla fondazione di un nuovo tipo di Stato e di una nuova Europa”.

Per le amministrative il generale si è limitato a promettere un nuovo tipo di città, programma condiviso da tutti gli altri candidati che ogni giorno si sfidano tra una proposta per la metropolitana leggera automatica, una promessa per il tram con tre o quattro linee, parcheggi a iosa e internet gratis: un comportamento che è stato definito “evanescente” dai vertici di Confindustria palermitana. Una smorzata all’entusiasmo generale è arrivata direttamente dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Durante il question time alla Camera la titolare del Viminale ha ammesso infatti che “la situazione economica del comune di Palermo è gravissima ed è riconducibile alle condizioni in cui versano le società partecipate” La soluzione? Una possibile proroga del commissariamento del comune e il rinvio delle elezioni. Solo che in Sicilia una decisione del genere spetta di diritto al Governatore. E Raffaele Lombardo, presidente imputato per concorso esterno a Cosa Nostra e voto di scambio, ha già tappezzato tutta la città con i manifesti del suo partito, il Movimento per l’Autonomia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... ta/203033/
Joblack
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Re: Primarie Palermo: errare humanum est

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Votazioni Amministrative a PA.

Dal tono dei comizi dei candidati a sindaco, dalle lettere programmatiche degli stessi, si va a votare solo tenendo conto delle amicizie (dai il voto a questo o a caio perchè è mio parente/amico/collega), dei comitati d'affari (con questo sindaco avrò questo o quello), infine dai vecchi schieramenti ideologici (quello è di sx o dx, ecc.).

Nessuno dico nessuno, giornali, veline, blog, dice come si sono comportati i consiglieri comunali uscenti ed i loro partiti sulla delibera per le aliquote IMU (stranamente Palermo è stato uno dei primi comuni a fissarlo) che partendo da un minimo di 0.4 x mille per la prima casa e 7,6 x mille per la seconda cosa hanno così deliberato?

Prima casa 4,8 x mille ( 2+0.8=2,8 x mille vanno nelle casse del comune)

Seconda casa 9,6 x mille (3,8+2=5,8 x mille vanno nelle casse del comune)

Chi e quali partiti hanno votato questa delibera?

Votanti 23 (27 assenti); SI (18); NO (4); Astenuti (1)

Anno votato SI:

8 del PDL e Grande SuD (Agnello, Campagna,Moschetti, Milazzo, PianPiano, Tamajio, Tantino)
3 del PID (Bottiglieri, Di Maggio, Ribaudo))
2 del MPA (Genova, Russo)
2 del PD (Furceri, Pellegrino)
1 del UDC (DiFranco)
1 del IDV ((Mattaliano)
1 del Gruppo Misto (Palma)

Hanno votato NO:

2 del PD (Allotta e Filoramo)
1 del SEL (Monastra)
1 del Gruppo Misto (Mangano)


Astenuti:
1 del MPA (D'Arrigo)


Avete visto che per una delibera così importante ben 27 consiglieri su 50 erano assenti, alcuni dei quali dell'opposizione.

I partiti del disastro palermitano hanno votato compatti tutti a favore PDL-Grande SUD-PID-MPA-UDC ma anche parte dell'opposizione PD, IDV.

Questa è la fotografia della completata inattendibilità di questi partiti a Palermo .... ma pochi sanno questo, sono notizie che bisogna avere il tempo di scovarle ... nessuno lo fa perchè c'è un consociativismo totale di chi sta al potere e delle "finte" opposizioni.

Intanto le stesse sigle con facce diverse (alcuni) altri con le stesse facce "promettono" un cambiamento nella gestione della cosa pubblica a Palermo: BALLE!

Ho detto! Augh
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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