Futura alleanza di governo

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peanuts
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da peanuts »

Allora rimane o Grillo o l'astensione
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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camillobenso
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da camillobenso »

l’Unità 7.1.13

Compagni che sbagliano

di Emanuele Macaluso


L’Economist, commentando le ultime vicende della politica italiana, ha osservato che «paradossalmente è il rassicurante Monti che molto probabilmente causerà un risultato instabile alle prossime elezioni».

Ciò potrebbe verificarsi se la coalizione vincente in ipotesi quella incentrata su Pd e Sel non dovesse ottenere la maggioranza assoluta in Senato.

Come è noto il Porcellum è una somma di vergogne (parlamentari nominati, premio di maggioranza senza la definizione di un quorum per ottenerlo, indicazione del leader della coalizione come presidente del Consiglio la cui nomina invece spetta al presidente della Repubblica).

E tra queste vergogne ci sono anche criteri squilibrati e squilibranti nell’assegnazione del premio tra Camera e Senato.



La prima cosa da notare è che sia Monti, sia Casini puntano su questo possibile (ma non certo) squilibrio per impedire a chi vince di governare.



Monti ha detto che non farà il ministro di un possibile governo Bersani.

Non si capisce perché, soprattutto dopo queste sue dichiarazioni, Bersani che avrebbe la maggioranza alla Camera, e in ogni caso sarebbe il leader del partito che ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti, dovrebbe fare il ministro di un governo Monti.



Casini è stato ancora più brutale: lavorare per impedire alla coalizione guidata da Bersani di ottenere la maggioranza al Senato per impedire allo stesso Bersani di fare un governo.




Grazie alla mia età ho seguito tutte le elezioni che si sono svolte in Italia del 1946 in poi.


Non ricordo una coalizione «centrista», «moderata», addirittura «degasperiana» che partecipasse alle elezioni non per governare ma per non fare governare.


Non solo, l’incredibile comportamento di Mario Monti ha bruciato le due sole chance che aveva per guidare una grande coalizione di centro-sinistra.


La prima l’ha bruciata scendendo (sì, scendendo) in campo alla guida di una coalizione centrista.


Se infatti Monti fosse rimasto «in panchina», per evitare una maggioranza risicata e politicamente in affanno, e dunque un governo che non governa (come quello di Prodi), sarebbe stato lo stesso Bersani a cercare un’intesa al centro e Monti avrebbe potuto essere un punto di riferimento per una più grande coalizione.


Sceso in campo, Monti ha invece fatto tutto il possibile per rendere impossibile un rapporto di governo con la coalizione bersaniana nella quale, com’è noto, vivono più anime.


Può il leader di questa coalizione accettare le ingiunzioni di Monti nei confronti di una parte del suo partito e dei suoi alleati, e anche della Cgil?


A Monti mi permetto di ricordare che De Gasperi, Fanfani e Moro, i quali guidavano un partito che aveva la maggioranza assoluta (1948), e largamente relativa successivamente, non posero mai veti a persone o alle correnti di altri partiti.


Riccardo Lombardi non volle fare lui il ministro nel centrosinistra di Moro; mentre il Psi, con segretari Nenni, De Martino, Mancini, Craxi, continuò a governare con il Pci giunte comunali, provinciali e regionali, senza provocare scissioni nella Cgil.


E Moro quando nel 1976 fece l’accordo con Berlinguer (governo di emergenza) volle come presidente del consiglio Giulio Andreotti, perché voleva l’unità del suo partito e il segretario del Pci consentì.


Il caso Monti, non più «terzo», non è, come scrive Umberto Ranieri su il Foglio, quello di un eroe che rinuncia a possibili incarichi rilevanti perché fa prevalere interessi generali.


È un caso in cui la vicenda personale ha una dimensione politica e mette in secondo piano, come nota l’Economist, la governabilità e la possibilità che Monti sia utile al Paese, non solo ai centristi.


A questo proposito mi stupisce che due persone che hanno una storia riformista nella sinistra italiana Umberto Ranieri e Enrico Morando in tutti i loro interventi sul caso Monti tacciono il risvolto più squisitamente politico che esso ha.

Monti ha fatto la scelta centrista dopo un’aperta sollecitazione del Ppe, interessato a ripulire la sua immagine in Italia imbrattata da Berlusconi.

E lo ha fatto anche per competere meglio in Europa con il Partito socialista.

Iniziativa comprensibile anche in Italia. L’altro polo che ha sollecitato Monti ad assumere il ruolo che sta svolgendo è stato il Vaticano.

E lo ha fatto in modo inequivoco, con la benedizione di due vertici: la Cei con il cardinale Bagnasco e la segreteria di Stato con il cardinale Bertone.



Insomma, si è mosso il Papa. I motivi sono analoghi a quelli del Ppe: avere nella politica italiana un referente autorevole e credibile, dopo la disavventura berlusconiana, anche per bloccare l’ascesa di un leader che ha le ascendenze nella sinistra.



Monti dice di non aver fatto un partito ma un «movimento», tuttavia il Ppe in Italia si ricostruisce intorno a lui.

E il Ppe è legittimamente alternativo al Pse.

Non c'è dubbio, come dicono anche Ranieri e Morando, che i caratteri che ha assunto la crisi economica e sociale nel mondo, e particolarmente nell’Eurozona, impongono politiche europee e nazionali strettamente coordinate e riforme strutturali che mettono in discussione i vecchi assetti statali e sociali.

Ma il centro sinistra italiano deve fare questa rivoluzione con i socialisti europei o con il Ppe?

Questo, purtroppo, non interessa ad alcuni settori del Pd, ma pensavo che interessasse molto a Ranieri e Morando.

I quali hanno aderito al Pd ma volevano spingerlo verso il Pse, unica alternativa alla conservazione, al Ppe.

O mi sbaglio?

Insomma, carissimi compagni e amici miei di sempre, Monti centrista e riferimento del Ppe può essere un ottimo alleato e potrebbe esserlo anche come presidente del Consiglio, se le condizioni politiche lo suggerissero o lo imponessero (in Germania è avvenuto più volte).


Ma assumerlo come solo possibile candidato alla guida del Paese alla vigilia delle elezioni e farne un proprio capo politico, è cosa del tutto diversa.

È così? O sono io che avvicinandomi ai novant’anni vado rincoglionendo?
soloo42000
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da soloo42000 »

Amadeus ha scritto:giusto come dice Mariok

questo fa schifo, quello fa schifo, e dicono le stesse cose e vi prendono per il kiulo ...

OOOOO questa è !!!

bisogna farsene tanto una ragione e fare dello "schifo" la migliore opportunità...come in tutto nella vita.

il fumo lo vende lui se pensa che ingroia, di pietro e demagistris possono fare luce sui vari misteri italiani , trattative di mafia e co.... sempre a cercare i supereoi stanno.
questa sì che è presa per il kiulo.

Stavolta vi quoto entrambi mariok e Amadeus.
:lol:

Soprattutto l'OOOOOO!!!!!!
:lol: :lol: :lol:

Aggiungerei un bel UEE` SVEGLIAAAAAA!!!!!!
Dei bei tempi del militare.

Ciao.

soloo42000
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da shiloh »

camillobenso ha scritto:l’Unità 7.1.13

Compagni che sbagliano

di Emanuele Macaluso

a masterpiece.
thank you to post it,sir UncleT.
myriam
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da myriam »

myriam ha scritto:Comunque De Magistris qui a Napoli sta deludendo parecchio.
Oltre al “lungomare liberato” ( dove, dice un noto comico, i disoccupato possono
manifestare meglio senza auto) ed a tamponare un’emergenza mai risolta,
non ha fatto granché.
E' andata via parecchia gente valida.
Scusate l'autocitazione :)

Era solo per introdurre :

Sindaci più amati, trionfa De Luca
Precipita in classifica De Magistris
http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/ ... 2626.shtml
peanuts
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da peanuts »

L'alleanza tra sega nord e discarica pare ormai confermata. Almeno al 25% ci arriverà (non penso oltre). I montiani un 15 lo possono prendere e siamo al 40. un 15 Grillo e siamo a 55. 6-7 Ingroia e siamo oltre il 60. Con meno del 40 pd e sel non avranno mai i numeri al senato.
Riavremo monti al governo, oppure monti al quirinale con bersani in mano a casini e monti.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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shiloh
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da shiloh »

peanuts ha scritto:L'alleanza tra sega nord e discarica pare ormai confermata. Almeno al 25% ci arriverà (non penso oltre). I montiani un 15 lo possono prendere e siamo al 40. un 15 Grillo e siamo a 55. 6-7 Ingroia e siamo oltre il 60. Con meno del 40 pd e sel non avranno mai i numeri al senato.
Riavremo monti al governo, oppure monti al quirinale con bersani in mano a casini e monti.

ti torno a dire che non si va a percentuali,
ma a regioni vinte.
per cui potrebbe benissimo succedere che anche con il 35 % si possa vincere la Lombardia ed
assicurarsi una solida maggioranza al senato...
peanuts
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da peanuts »

In Lombardia non vinceranno mai pd e sel a livello regionale
Non a caso, a Milano Pisapia col pd non c'entrava niente
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soloo42000
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da soloo42000 »

peanuts ha scritto:L'alleanza tra sega nord e discarica pare ormai confermata. Almeno al 25% ci arriverà (non penso oltre). I montiani un 15 lo possono prendere e siamo al 40. un 15 Grillo e siamo a 55. 6-7 Ingroia e siamo oltre il 60. Con meno del 40 pd e sel non avranno mai i numeri al senato.
Riavremo monti al governo, oppure monti al quirinale con bersani in mano a casini e monti.

Il premio al Senato e` assegnato su base REGIONALE alle COALIZIONI.

Per cui se in Lombardia il CSX si piglia il 41% e i mignottari tutti insieme il 35%, e i bocconiani il 20%.
Comunque il premio per la Lombardia va al CSX.

E cosi` per ogni regione.

Ciao.

soloo42000
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da shiloh »

peanuts ha scritto:In Lombardia non vinceranno mai pd e sel a livello regionale
Non a caso, a Milano Pisapia col pd non c'entrava niente

ma porca miseria,
ma come si fa a negare l'evidenza in modo così sfacciato ???

-Pisapia è di SEL.
-SEL fa parte dell'alleanza IBC.
-Pisapia è stato sia scelto alle primarie, sia eletto sindaco,con i voti della base elettorale del PD.

perchè si debba negare che uno schema del genere abbia possibilità di ripetersi con Ambrosoli,
tra l'altro in un clima politico decisamente più negativo per la destra Lombarda,
di quando fu eletto Pisapia,
francamente è fuori da ogni mia capacità di comprensione.
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