Sotto le macerie – 72
Cronaca di un affondamento – 21
La truffa forever - 3
1. MENTRE IL MONTE DEI PACCHI DI SIENA AFFONDA IN BORSA (-5,3%), IL CASO MUSSARI RISCHIA DI TRAVOLGERE L’INTERO SISTEMA BANCARIO, COMPRESA BANKITALIA, DOVE A VIGILARE NEL 2009 C’ERANO L’ATTUALE PRESIDENTE RAI TARANTOLA E MISTER BCE MARIO DRAGHI –
2. PD DA RIDERE: “PROPORREMO LA STRETTA SUI DERIVATI”. SERVIREBBERO PIUTTOSTO CHE MAI PROFONDE RIFORME. MA NEL PAESE DEL "CRONY CAPITALISM", IL "CAPITALISMO DEI COMPARI" SENZA CAPITALI, E DELLA POLITICA FATTA DA SEGRETARI DI PARTITO E LEADER FIGLI E PORTATORI DI QUELLO STESSO ‘’CRONYISM’’, DI SICURO NON NE ARRIVERANNO –
3. QUALI "MANINE" O "MANONE" HANNO SAPIENTEMENTE ORCHESTRATO TEMPI E MODI DELL'USCITA DEI DOCUMENTI CHE, DI SICURO, ERANO BEN NOTI DA TEMPO A UNA VASTA PLATEA? –
4. ALL'INTERNO DEL MONTE DEI PAZZI DI SIENA E' IN CORSO UNO SCONTRO TRA PIÙ ANIME PER IL CONTROLLO DELL'ISTITUTO E DEL GRUPPO (O, PER DIR MEGLIO, DI CIO' CHE RESTA TRA TANTE MACERIE) E A QUALCUNO DI CERTO QUESTE SCOPERTE HAN FATTO COMODO -
1 - MPS: IN BORSA CEDE OLTRE IL 5%, SCAMBI 'BOOM' SU 3% CAPITALE
(AGI) - Sempre deciso il calo in Borsa per Mps a fine mattinata: maglia nera sul paniere Ftse Mib, il titolo dell'istituto perde il 5,33% a 0,26 euro per azione e annulla cosi' i guadagni accumulati con il rally di inizio anno. Scambi vorticosi, con oltre il 3,4% del capitale sociale passato di mano in meno di tre ore e volumi gia' superiori alla media giornaliera dell'ultimo mese. Il titolo, nel pieno della tempesta sui derivati e dopo l'addio all'Abi dell'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, non e' riuscito a fare prezzo in avvio di seduta ed e' entrato in contrattazione dopo mezz'ora di sospensione.
2 - MPS: MINA DERIVATI, FONDAZIONE VERSO AZIONE RESPONSABILITA'
(ANSA) - La Fondazione Montepaschi di Siena presieduta da Gabriello Mancini valuterà un'eventuale azione di responsabilità ai danni della precedente gestione per lo scandalo derivati che ha travolto l'istituto. E' quanto si apprende da fonti vicine all'ente, primo azionista della banca senese.
In particolare, l'azione verrà valutata non appena saranno disponibili tutti gli elementi e la dinamica dei fatti nonché l'effettivo impatto sui conti della banca, viene precisato. Un'analisi puntuale sullo stato dell'arte dell'esposizione su strumenti 'tossici' sarà fornito alle Autorità di vigilanza e al mercato entro metà febbraio, in occasione del Cda chiamato a esaminare la struttura del portafoglio titoli e derivati.
3 - MPS/ PRESIDENTE PROVINCIA SIENA: VALUTIAMO AZIONE RESPONSABILITÀ
(TMNews) - A carico degli ex dirigenti di Banca Mps, la Provincia di Siena, che nomina 5 membri nella Deputazione generale della Fondazione, sta valutando la possibilità di "azioni di responsabilità". Lo afferma Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena.
SEDE CENTRALE MONTE DEI PASCHI DI SIENA
''Le ripetute indiscrezioni che si susseguono da giorni sulle ipotesi di operazioni finanziarie irregolari, realizzate da Banca Mps tra il 2008 e il 2009 e che oggi scaricano sull'azienda pesanti conseguenze negative sul fronte economico, finanziario e patrimoniale - scrive Bezzini - impongono che sia fatta presto la massima chiarezza sulla vicenda e sulle eventuali responsabilita'''. "Il mio auspicio - conclude il presidente della Provincia di Siena - e' che sia fatta al piu' presto la massima chiarezza e siano valutate tutte le possibili azioni da intraprendere a tutela della Banca, compresa un'eventuale azione di responsabilita'''.
4 - MPS: FT, BANCA LOTTA PER MANTENERE INDIPENDENZA DA GOVERNO
(ANSA) - Dopo essere sopravvissuta all'invasione napoleonica e a due guerre mondiali, il Monte dei Paschi di Siena "sta lottando per mantenere la propria indipendenza dal governo" in quella che si presenta come "la più grande sfida dei 500 anni di storia della banca". Questo scrive oggi il Financial Times prendendo in esame la spinosa vicenda dei derivati in cui è coinvolto l'istituto senese.
Proprio ieri, scrive il Ft, è emerso che Mps dovrà contabilizzare una perdita da 220 milioni nei suoi risultati annuali a causa di alcuni vecchi derivati collegati all'ampio portafoglio di titoli di stato in suo possesso. Contattato dal Financial Times prima di quest'ultima doccia fredda, l'ad Fabrizio Viola si era detto "convinto che lo Stato non ha intenzione di prendere una quota". Viola aveva quindi ribadito che "E' stato fatto tutto per evitarlo. Nessuno di noi due vuole che questo sostegno si trasformi in partecipazione azionaria. Useremo l'ultima goccia del nostro sudore per vedere che ciò non accada".
Il Ft ricorda tra l'altro che Mps ha riportato una perdita di 1,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012 e che un ritorno all'utile non è previsto prima del 2015. Questo, spiega, ha suscitato i timori tra gli analisti che la banca potrebbe non essere in grado di ripagare i bond statali, aprendo così alla prospettiva che il Governo italiano possa trovarsi costretto a prendere una quota nell'azionariato della banca senese.
5 - PD, PROPORREMO A GOVERNO STRETTA SUI DERIVATI
(ANSA) - "In linea con quanto fatto in questi 5 anni, il Pd al governo porterà una vera e propria stretta sull'utilizzo dei derivati, in particolar modo su quelli usati come mezzi surrettizi di finanziamento. Una battaglia che abbiamo condotto, come tutti gli osservatori possono verificare, con grande determinazione sia per quello che riguarda l'impatto sui conti economici delle banche, sia per gli enti locali, per i quali l'uso dei derivati è oggi vietato grazie alla nostra iniziativa".
Lo afferma Francesco Boccia del Pd. "La verità - continua Boccia - è che ciò che oggi è purtroppo ancora in vigore, lo è grazie alla copertura politica dell'asse Pdl-Lega che su questo ha incontrato anche un ingiustificabile sostegno da parte dell'attuale governo Monti. Serve una stretta anche sull'utilizzo da parte di banche e privati: il contesto europeo e globale la rende sempre più indispensabile ed è del tutto evidente che solo con il centro sinistra si potrà arrivare a questa soluzione".
6 - MUSSARI, ALTRO CHE ABI: DIETRO LE DIMISSIONI CI SONO LE PERDITE SEGRETE, LA POSIZIONE GIUDIZIARIA E L'IMMAGINE DELL'INTERO SISTEMA BANCARIO
Josif Brodskij
Dietro le dimissioni di #Mussari dalla presidenza dell' #Abi - di per se' un fatto più unico che raro - c'e' ben di più che il rispetto formale dovuto all'Associazione bancaria e ai suoi iscritti. La posizione dell'ex uomo azienda di #Mps (e della sua #Fondazione ) era divenuta insostenibile per una pluralita' di fattori.
Innanzitutto per l'impiego di capitali pubblici per salvare la banca senese dal tracollo: con la scoperta delle operazioni di swap delle perdite degli esercizi precedenti, tenute fuori bilancio e presumibilmente mai comunicate ne' alla Vigilanza di Banca d'Italia ne' al Tesoro, il conto per i contribuenti italiani sara' sicuramente destinato a crescere. Secondariamente, per la posizione giudiziaria di Mussari stesso che - presumibilmente - e' destinata ad un rapido aggravamento.
Infine per l'immagine del sistema finanziario del Paese che esce fortemente danneggiata: ieri le agenzie finanziarie rimbalzavano per il mondo lo scoop del Fatto Quotidiano (al quale e' lecito immaginare seguiranno altre rivelazioni) che inevitabilmente colpisce la credibilita' della Vigilanza di Banca d'Italia all'epoca dei fatti emersi, dunque il ruolo di Anna Maria #Tarantola , attuale Presidente della #Rai.
Vedremo se le polemiche finiranno per coinvolgere indirettamente (com'e' probabile, in un Paese che ha il gusto amaro del cupio dissolvi) anche i Governatori che si sono succeduti a Palazzo Koch dall'epoca dei fatti a oggi, tra cui l'attuale inquilino dell'Eurotower di Francoforte, il numero uno della #Bce, Mario #Draghi.
A uscire malmessa poi e' la politica nazionale, di destra e di sinistra: quella di sinistra perche' #Mps, sia a livello locale che nazionale, e' sempre stata "banca di riferimento" del Pds-Ds-Pd; quella di destra perche' chi ha strutturato il salvataggio dell'istituto con i famosi bond e' l'ex ministro #Tremonti.
Possibile che alle istituzioni che hanno investito miliardi di euro dei contribuenti (una mossa obbligata, va detto, per evitare il tracollo del sistema Paese) non fosse passato per la mente che, prima di dar corso alla loro operazione, era bene acquisire ogni informazione utile sullo "stato di salute" dei beneficiari?
Ma non basta: la scoperta di questi documenti "segreti" di #Mps arriva in una fase turbolenta della vita nazionale e finira' inevitabilmente per essere usata come arma politica nella campagna elettorale. Sin dai titoli dei giornali in edicola stamattina: attendiamo la rassegna stampa sul "Giornale" e su "Libero". Forse anche in quella per la futura elezione del Presidente della Repubblica.
C'e' poi da domandarsi quali "manine" o "manone" abbiano sapientemente orchestrato tempi e modi dell'uscita dei documenti che, di sicuro, erano ben noti da tempo a una vasta platea di soggetti. All'interno di #Mps e' in corso uno scontro tra più anime per il controllo dell'istituto e del gruppo (o, per dir meglio, di cio' che resta tra tante macerie) e a qualcuno di certo queste scoperte han fatto comodo.
All'esterno poi c'e' chi sicuramente aspetta di capire se un concorrente (il terzo gruppo creditizio nazionale) si indebolira' ancora di più: in una fase di crisi acutissima del credito fa comodo che la torta del business bancario, rimpicciolita e in futuro ancor meno ampia, sia suddivisa in un numero calante di fette. Vedremo se l'istituto sapra' sopravvivere autonomo.
Di sicuro questo scandalo riservera' altri colpi di scena. Di sicuro getta - e non da solo, visto che e' stato preceduto da un'ampia serie di vicende: come non ricordare quelle delle tentate scalate ad Antonveneta - un nome che ricorre - e a Bnl, solo per citarne due, o il crack di Italease, o le vicende fiscali di Intesa Sanpaolo e di UniCredit, o le indagini su Banco Desio? - un'ombra inquietante sui meccanismi di controllo e di verifica interni ed esterni alle banche italiane (amministratori indipendenti, sindaci, societa' di revisione, Vigilanza) la cui efficienza esce a pezzi.
Servirebbero più che mai profonde riforme. Ma nel Paese del "crony capitalism", il "capitalismo dei compari" senza capitali, e della politica fatta da segretari di Partito e leader figli e portatori di quello stesso cronyism, di sicuro non ne arriveranno.
[23-01-2013]
MONTE PASCHI SIENA NELLA BUFERA
Scandalo derivati, titolo Mps in caduta
Mussari lascia l'Abi travolto dalla vicenda dei contratti «segreti» firmati quando era a capo della banca
La Fondazione verso l'azione di responsabilità contro il manager.
Le azioni in Borsa perdono il 7%
La lettera di dimissioni (pdf)
I legami politica-credito che imbarazzano il Pd.di Sergio Rizzo
IL RETROSCENA - I veleni e i segreti di Siena: ora il salvataggio del Tesoro di Fabrizio Massaro
http://www.corriere.it/economia/13_genn ... fbcf.shtml
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IL COMMENTO
Le dimissioni di Mussari dall’Abi
Il Montepaschi e l’imbarazzo del Pd
Inutile negarlo: per il Pd la vicenda dei derivati che sarebbero stati sottoscritti «segretamente» nel 2009 dal Monte dei Paschi di Siena, con le conseguenti dimissioni di Giuseppe Mussari dalla presidenza dell’Abi, adesso proprio non ci volevano. Non in piena campagna elettorale. Non quando c’è in ballo pure il voto al Comune di Siena, roccaforte diessina prima e democratica poi, dal mese di giugno 2012 senza giunta dopo che il Pd locale si è dilaniato proprio a causa della banca. Ma l’imbarazzo in questo caso era inevitabile. Sappiamo che le privatizzazioni non hanno fatto uscire del tutto la politica dalle banche.
Attraverso le Fondazioni, che ne controllano quote cospicue, i partiti continuano in qualche caso ancora a condizionarne le scelte. C’è perfino chi teorizza il diritto della politica a farlo. Un paio d’anni fa il leader leghista Umberto Bossi emanò il seguente editto: «Le banche più grosse del Nord avranno uomini nostri a ogni livello». E certo a Piero Fassino resterà per sempre appiccicata quella sciagurata domanda («Abbiamo una banca?») sfuggitagli al telefono con Giovanni Consorte durante la scalata dell’Unipol alla Bnl… Nel Montepaschi, però, la presenza della politica non è relegata a una partecipazione di minoranza, per quanto di peso, come accade a Unicredit o Intesa San Paolo.
E neppure a una battuta tanto infelice quanto innocua. La banca senese è controllata da una Fondazione, a sua volta controllata dal Comune, a sua volta feudo Pd: prima appunto che gli ex margheritini e gli ex diessini litigassero ferocemente a proposito del destino del Monte e di certe poltrone. I sindaci che negli ultimi vent’anni hanno preceduto il dimissionario Franco Ceccuzzi, erano anche dipendenti del Monte. A dimostrazione di un rapporto simbiotico fra città, banca e partito.
Oltre a rappresentare una seria ipoteca sullo sviluppo, viste le tante discutibili operazioni del passato dettate dalla politica, una presenza così forte dei partiti ha riflessi sulla gestione. Quando qualche mese fa è arrivato, l’attuale presidente Alessandro Profumo ha trovato nelle controllate una trentina di caselle occupate con nomine politiche. Il Monte è una società quotata in borsa: ma finora non c’è stato verso di convincere la politica a fare un passo indietro. E adesso i nodi vengono al pettine, nel momento peggiore. Servirà almeno di lezione?
Sergio Rizzo
23 gennaio 2013 | 8:56© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/economia/13_genn ... fbcf.shtml
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Caso Mps, Mussari si dimette dall'Abi
Titolo crolla in Borsa, Piazza Affari giù
Il presidente lascia dopo lo scandalo raccontato ieri dal Fatto sugli accordi segreti per truccare i conti nel 2009, durante la gestione dell'ormai ex numero uno dell’Abi (articolo di Marco Lillo). A picco le azioni Mps: dopo aver perso il 9%, il titolo è stato sospeso. Poi alla riapertura delle contrattazioni un nuovo tonfo che ha trascinato giù Piazza Affari
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01 ... to/476829/