baskerville2008 ha scritto:camillobenso ha scritto:
A chi bisognava chiedere senso di responsabilità?
A Berlusconi?
A Cicchitto?
A Gasparri?
Alla Santanché?
Alla Biancofiore?
Alla Ravetto?
A Brunetta?
Purtroppo se la dx italiana quella è e gli italiani l'hanno continuata a votare per 20 anni non è certo colpa della sx.. Certo possiamo stare qui alla tafazzi a darci martellate sulle palle a dire che la colpa è sempre la nostra un po' come ieri quell imbecille di Sofri a ballarò che urlava alla deputata PD ma l avete fatta autocritica l avete fatta autocritica ??? Se in Lombardia non votano ambrosoli e scelgono un maroni se invece di una persona per bene che ha dietro di se l unico partito politico ( un po' malandato) ma comunque democratico scelgono tra due clown che invece di un partito hanno una ditta individuale non è colpa della sx...
Per anni abbiamo visto in Berlusconi l accentratore della dx italiana... Secondo me ci sbagliavamo , Berlusconi era l argine... Perché l'Italia è molto più populista e reazionaria di quello che credevamo.
Purtroppo se la dx italiana quella è e gli italiani l'hanno continuata a votare per 20 anni non è certo colpa della sx.
Non è un problema, chi non comprende comprenderà, chi non vede vedrà, anche se, oramai, a questo punto, a furia di accettare questo modo di pensare perché si aborre l’olio di ricino e il santo manganello e si spera ardentemente nella ragione,….. prossimamente sarà molto dura per tutti quanti.
La responsabilità “è “della ex sinistra, perché oramai la sinistra è morta e defunta.
Compromesso storico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Compromesso storico è il nome con cui si indica in Italia la tendenza al riavvicinamento tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano osservata negli anni settanta. Questo possibile sviluppo politico fu chiamato anche con il nome di terza fase in ambito democristiano, mentre i comunisti preferivano la definizione alternativa democratica. Questa politica in ogni caso non portò mai il Partito Comunista a partecipare al governo in una grande coalizione ai sensi del cosiddetto consociativismo.
Motivazioni [modifica]
La proposta dal neo-segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer alla Democrazia Cristiana per una proficua collaborazione di governo (aperta anche alle altre forze democratiche) doveva interrompere così la cosiddetta conventio ad excludendum del secondo partito italiano dal governo.
In tal modo, si voleva anche mettere al riparo la democrazia italiana da pericoli di involuzione autoritaria e dalla strategia della tensione che insanguinava il paese dal 1969. Berlinguer si vedeva peraltro sempre più deciso a sottolineare l'indipendenza dei comunisti italiani dall'Unione Sovietica e di rendere quindi il suo partito una forza della società occidentale.
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In casa democristiana ad accettare questa proposta fu principalmente Aldo Moro, l’unico politico della storia repubblicana in grado di leggere la politica con un minimo di 10 anni in anticipo. Moro aveva capito che il ciclo della Democrazia cristiana era finito per quanto riguardava l’aspetto valoriale fondante del dopo guerra.
La Dc era diventata un’altra cosa, un partito di POLTRONE & FORCHETTE, con le correnti in perenne lotta tra di loro per il predominio esercitato con la segreteria.
Esattamente quello che è successo alla cosa informe defunta, che berlusconicamente ha strafatto garantendo la presenza di 25 correnti.
La necessità di fare uscire il Paese dalle secche della strategia della tensione ha indotto lo statista democristiano e il segretario comunista ad incontrarsi.
Ma incontrarsi non significa inciuciare. Entrambi hanno mantenuto intatta la propria dignità, cercando insieme una via d’uscita. Tanto è vero che la dignità di Berlinguer non viene intaccata neppure quando inizia una serie d’incontri segreti con il capo del partito storico avversario per antonomasia. Giorgio Almirante dell’Msi.
Lo ha fatto perché intendeva mettere fine agli scontri dell’epoca tra i ragazzi rossi e quelli neri. C’era qualcuno che li pilotava, ma non capivano esattamente chi. Non era né il capo del Pci, né il capo dell’Msi.
Niente a che vedere con gli inciuciamenti e i compromessi degli attori della seconda Repubblica.
Quando il duca conte racconta i motivi del perché non hanno fatto la legge sul conflitto d’interessi diventa estremamente ridicolo per come si arrampica sui vetri nel tentativo di raccontare una balla credibile.
Siamo a livello di Ruby nipote di Mubarak. Se l’avessero fatto, l’Italia avrebbe avuto un altro percorso, un’altra storia e si sarebbe risparmia gli ultimi 12 anni che hanno costruito il suo affondamento.
Il Caimano era battibile???
Certamente sì, ma non nel suo terreno, quello della comunicazione in campagna elettorale.
Era battibile nella costruzione politica, nel far seguire i fatti alle parole. Quanto è bravo in campagna elettorale, tanto non vale niente nell’azione di governo.
Ma lo poteva fare prima la ex sinistra e poi la sinistra cosa defunta???
Assolutamente no,… perché ci sono stati degli accordi preliminari nel 1994, in cui la ex sinistra gli lasciava campo libero nella salvezza personale e delle sue aziende e lui in cambio sarebbe stato zitto sugli affari del Pds.
Se nel periodo 2008-2011, quando il caimano porta evidentemente allo sfascio il Paese al posto di Bersani ci fosse stato Giancarlo Pajetta, non glielo avrebbe permesso. Lo avrebbe sbranato.
Ma Bersani non poteva perché gli accordi sono accordi, e i patti si rispettano.
Non si mai visto nella prima Repubblica che la Dc permettesse di mettere le mani sulla Banca Nazionale, sul Banco di Roma, sul Banco di Sicilia (legato alla mafia), sulla Cariplo, agli avversari rossi.
Scopriamo invece, che gli ex rossi, hanno permesso che su Mps a Siena le mani ce le mettesse Verdini e il suocero di Pierfurby arrivato alla vice presidenza. Un grande inciucione del potere nascosto.
Nel 1992 il caimano si trova in queste condizioni finanziarie:
Riguardo all'indebitamento, risulta, dal tradizionale rapporto con cui Mediobanca analizza ogni anno le dieci
maggiori aziende italiane, che le aziende del gruppo Berlusconi avevano nel 1992 7.140 miliardi di lire di
debiti (4.475 finanziari e 2.665 commerciali), mentre il loro capitale netto ammontava a 1.053 miliardi.
Essendo questa una situazione ad alto rischio di bancarotta, peggiorata dal fatto che nel 1993 gli introiti
pubblicitari televisivi registrarono una crescita pari a zero (dopo molti anni di aumenti elevati e ininterrotti), le
banche creditrici cominciarono in quel periodo a richiedere il saldo dei conti.
Dal 1994 in poi chi lo salva?
Il soccorso rosso, raccontato anche da Violante:
http://www.youtube.com/watch?v=RSPs85eKP6o
Sposetti, senatore e tesoriere del Pd presenta nel 2001 il disegno di legge 3809 dopo essersi accordato con il Pdl.
Da Wikipedia
Controversie [modifica]
Da tesoriere dei Democratici di Sinistra è stato al centro di alcune critiche per essersi dichiarato favorevole al ripristino del finanziamento pubblico ai partiti, sostenendo che la negazione di risorse finanziarie ai partiti equivalga a colpire la democrazia e la libertà dei partiti stessi di poter fare politica[1]. Anche dopo lo scioglimento dei DS, ha continuato a proporre finanziamenti pubblici ai partiti: nel 2011 propone una legge volta a raddoppiare i rimborsi elettorali ai partiti[2]; la proposta viene disconosciuta dal suo stesso partito. Nel 2005 fu al centro di aspre polemiche per il caso Consorte Unipol-BNL. Il giornalista Gad Lerner ne chiese le dimissioni affermando che «non poteva non conoscere le fantasmagoriche plusvalenze di Consorte» [1] e che in qualità di Tesoriere Nazionale dei Democratici di Sinistra non poteva non sapere degli intercorsi tra il suo partito e Consorte.
[PDF]
Scarica Pdf - Camera dei Deputati
documenti.camera.it/apps/.../getDocumento.ashx?...
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25/set/2012 – N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito ...LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo .... contale principio, si intende infatti inno- ..... Castagnetti, C. 853 Pisicchio, C. 1722 Briguglio, C. 3809 Sposetti, ..... esaminato il testo del disegno di legge .
Negli ultimi 20 anni hanno governato dietro le quinte insieme in gran segreto, cercando di non farsi accorgere dai rispettivi elettorati altrimenti finiva la cuccagna.
Molto probabilmente in questa fase gli accordi vengono ritenuti superati se il Pd non vuole fare alleanze con ilPdl.
Il Pd dopo la tranvata della perdita di 3,5 milioni di elettori non vuole perdere ulteriori consensi.
Ognun per sé,..Dio per tutti.