soloo42000 ha scritto:Piu` passano le settimane, piu` viene fuori il livore anni '50.
Adesso per guistificare le scelte idiote de' sinistraaaaa si tirano fuori presunte cornificazioni di massa.
Manco fossimo al livello intellettuale dei berluscones... o forse si, siamo proprio li.
Siamo al ridicolo.
Io rimango della mia opinione.
Ognuno il 24/25 febbraio si e` assunto la responsabilita`.
Nel pieno del suo diritto.
Chi ha votato destra, chi IBC, chi con la pancia, chi e` stato a casa.
Questo ha determinato una certa composizione parlamentare che,
guardacaso, e` di stallo.
La responsabilita` dello stallo ricade su ognuno.
Non esiste che si rimandi la causa delle proprie cazzate a errori fatti da ALTRI
(e quando mai, sempre gli ALTRI sbagliano) per di piu` ere geologiche prima.
E del resto lo vediamo in Parlamento.
Lo stallo infatti sarebbe rimediabile, e anzi potrebbe portare a un cambiamento.
Ma invece i grillini, come i loro elettori, si tirano indietro rispetto alle loro responsabilita`.
Andare a fare casino in Val di Susa va bene.
Sedersi a un tavolo per trovare insieme il futuro nome del PdR,
o un programma/squadra di svolta, quello no, non va bene.
Siamo all'aventino di palazzo madama... altra ideona de' quelli de' sinistraaaaa.
soloo42000
Eccellentissimo et immacolato fratello, invece de stà ad arrimpicàtte sur li specchi, prova addà n’occhiata addentro er buiolone.
La presunta data della fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C. (Er Natale de Roma) dallo storico latino Varrone
So’ passati dumilasettecentosessantacinque anni e
STAMO ANCORA AGGIOCA’ A ROMOLO E REMOLO??????
Ortre ar fatto che tutti li trombati dall’accordo der maggio 2012, se so’ messi in lista pè stà affà er sindaco capitolino, per stà accercà la PORTRONA negata da li giochi de retrobottega.
Pariggi var bene na’ messa.???????????
E Roma var bene na’ PORTRONA.
E se te sei scordato de guardà li giornali, li giovani turchi se so incazzati assai assai perché non so stati riconosciuti degni de na’ PORTRONA dar capo.
E mo’ gli hanno fatto er gesto dell’ombrello, accompagnato dar detto più famoso der Grillo, non so se marchese puro lui, Vaff………..
Te lo voi inizià affa’ pure tu sto esame de coscienza tu che sei catolico, ……. o te voi continuà ad arrampicatte su li specchi e dar la corpa ar monno intero per li casini der partito tuo???????.
22 MAR 12:33
PRIMARIE ROMANE: LA SOLITA GUERRA TRA DALEMIANI VS. VELTRONIANI!
Da una parte il dalemiano di rito edilizio Marchini, l’ex assessore Marroni che punta all’urbanistica, Sassoli pronto al ticket - Dall’altra i veltroniani guidati da Bettini, tutti uniti col genovese Marino - Nel mezzo il renziano Gentiloni - Sullo sfondo, Grillo al ballottaggio…
Maria Teresa Meli per "Il Corriere della Sera - Roma"
Roma è una città antica. Talmente antica da essere l'ultimo lembo di terra italiana dove il vento grillino non sembra ancora soffiare. I palazzi del potere - tutti - si adeguano al nuovo che avanza: chi si taglia lo stipendio, chi i collaboratori, chi preferirebbe tagliarsi le mani piuttosto di passare per un esponente della malfamata «casta». La politica nazionale arranca all'inseguimento del «Movimento 5 stelle»: in alcuni casi il cambiamento obbligato è foriero di novità costruttive, in altri è controproducente.
Nella città di Roma è arrivato forse un refolo di quel vento. Un refolo che non sembra turbare, tanto per dirne una, il Partito democratico capitolino. Qui le primarie, che altrove sono - o sono state - strumento di democrazia e innovazione, rappresentano semplicemente uno dei tanti modi in cui le correnti del Pd regolano i conti e poi li pareggiano con le immancabili trattative e i soliti compromessi al ribasso. Già, a Roma non cambia niente di niente. I partiti sono sempre più deboli e in difficoltà.
Di conseguenza, le loro correnti sono ormai esangui. Eppure nel Pd si danno battaglia, come se le elezioni politiche di febbraio, non ci siano mai state. Dalemiani di rito ortodosso o eterodosso sostengono David Sassoli. Probabilmente l'ex premier ripudierebbe sia gli uni che gli altri, ma a lui si rifanno i Democrat romani che sostengono Umberto Marroni e quelli che caldeggiano invece la candidatura di Alfio Marchini.
Tutti insieme, appassionatamente, sono pronti ad appoggiare l'ex mezzobusto ora eurodeputato David Sassoli. È chiaro, però, che nel Pd capitolino nessuno dà una mano gratis. Perciò Marroni tratta un posto per sé e i suoi cari in giunta, mentre Marchini ha ingaggiato un braccio di ferro per ottenere di stare in ticket con Sassoli. E per raggiungere il suo scopo ha alzato la posta lasciando intendere che deve essere l'eurodeputato a fargli da numero due e non viceversa.
Poi c'è l'altra corrente del Pd, quella che faceva capo a Goffredo Bettini, il vero sindaco di Roma che ha lasciato governare in sua vece prima Francesco Rutelli e poi Walter Veltroni. Il suo candidato è Ignazio Marino, un nome che non dispiace nemmeno al presidente della giunta regionale del Lazio Nicola Zingaretti. Il senatore-chirurgo prenderebbe quindi i voti dei seguaci di Bettini e di pezzi di ex veltroniani.
Dei voti degli elettori di centrosinistra senza tessera in tasca non sembra importare niente a nessuno. E infatti difficilmente accorreranno in aprile alle primarie del Partito democratico per scegliere il candidato sindaco. Infine c'è il terzo incomodo: è Paolo Gentiloni. Il partito nelle sue diverse forme, correnti e sottocorrenti, non si è schierato con lui. Gentiloni, che si tiene lontano dalle beghe interne, però ha dalla sua il sostegno dei «renziani».
Alle primarie nazionali il sindaco di Firenze non è andato bene nella Capitale: si è fermato a quota 30 per cento. Una cifra che però, a causa di tutte le divisioni del Pd, potrebbe bastare in questo caso per far vincere a Gentiloni la competizione interna. Finirà come finirà, poco importa. Il dato incontrovertibile è questo: il Partito democratico a Roma non riesce a rinnovarsi. Per questo rischia di regalare il Campidoglio al candidato di Grillo.