Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

mariok ha scritto:
aaaa42 ha scritto:carissimi compagneros
sembra che il forum abbia necessità di una RIVOLUZIONE PERMANENTE.

la mia proposta è il cambio di nome .

FORUMISTI PER IL PIPPO

questo il nome PIPPO se non sbaglio è civati.

una conference linea in diretta con PIPPO CIVATI diciamo un sabato al mese .

il FORUMISTA PER IL PIPPO si occupa di tutta lla sinistra e non solo del PD.

anche perche la candidatura di PIPPO forse è piu importante per la sinistra che per il PD.


una organizzazione del forum per commissioni

io ne propongo 2 lasciando ad altri compagni altre proposte.

1) FIAT e politiche di occupazione.

il primo step lo farei fare ai commercialisti e ragionieri analisi di bilancio.

2) la seconda commissione su PUBBLICA AMMINISTRAZIONE e ORGANIZZAZIONE.

il presidente OBAMA ha dichiarato che non segue i forum perchè sono troppo superficiali.

Adesso potremmo rispondere NO OBAMA leggi il FORUMISTA PER IL PIPPO.
Non riesco mai a distinguere nei post di aaaa42 il confine tra l'ironia e la proposta concreta.

In altri termini, non riesco a capire se fa sul serio o ci prende per i fondelli :mrgreen:

Mio limite, sua indubbia bravura.

Provateci voi se siete più capaci di me.
Penso che il ns. amico con la sua solita ironia voglia puntualizzare che spesso temi importanti quali lavoro, pubblica amministrazione, politiche di sinistra e qunt'altro vengano si inizialmente discussi ma poi , pian piano, riposti nel cassetto.

Ecco, secondo me, il ns. amico vorrebbe alzare l'asticella dei dibattiti approfondendo maggiormente alcuni temi piuttosto che altri incitandoci pure a fare le ns. proposte e meno il copia incolla come spesso facciamo(proposte di altri).

Sicuramente e' un ns. difetto non dovuto alla mancanza di volonta' ma ai ns. limiti.

Un'organizzazione diversa, come propone, sarebbe molto interessante ma questo comporterebbe anche una struttura altrettanto preparata in cui la responsabilita' di ogni macro argomento dovrebbe essere poi gestita da altrettanto esperti o cmq da persone che poi dovrebbero farsi carico di smanettare il web per cercare di aumentare il dibattito e le conoscenze.

Chiaro che non e' di facile soluzione e quindi su rimanendo questa attuale strada spesso si e' spesso sulla superficialita'.

Proponga e poi si valutera'. Prepari una bozza di schema

Tutto e' possibile ma ne abbiamo la capacita? Certamente potrebbe aumentare il dibattito e allargare la "schiera" visto che questi siamo e probabilmente questi rimaremo .


un salutone
Ultima modifica di pancho il 16/07/2013, 22:02, modificato 1 volta in totale.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Infatti, è un noto esperto di informatica...


POLITICA
16/07/2013

Un nuovo incarico per Ingroia
Sarà a capo di “Sicilia e-Servizi”


L’annuncio del governatore Crocetta L’ex pm guiderà la società pubblica che si occupa di informatizzazione
Alla fine l’incarico in Sicilia è arrivato. L’ex pm antimafia di Palermo, Antonio Ingroia, sarà il nuovo commissario di «Sicilia e-Servizi», la società pubblica per l’informatizzazione. Lo annuncia il governatore Rosario Crocetta che al secondo tentativo è riuscito a riportare il magistrato al servizio della sua regione.

Era andata a vuoto la nomina per il primo incarico, confezionata dal presidente a pochi giorni dalla debacle di Ingroia e del suo partito «Azione Civile» alle elezioni politiche, dove non riuscì a superare lo sbarramento del 4%. Per l’ex procuratore aggiunto di Palermo, il governatore aveva pensato a un posto come presidente di Riscossione Sicilia Spa, la società che riscuote le imposte per la Regione siciliana. Dopo il no della Terza Commissione del Csm alla concessione della necessaria aspettativa, era arrivato il diniego definitivo del plenum di Palazzo dei marescialli. E la ragione restava quella della mancanza di interesse dell’amministrazione della giustizia a che un magistrato vada a ricoprire un incarico del genere. Questo incarico «si pone in chiave di notevole distanza (se non estraneità) rispetto all’amministrazione della giustizia», sottolineava il plenum.



Ingroia era stato quindi trasferito alla Procura di Aosta, dopo che il Tar aveva respinto la sua richiesta di sospensiva. La città valdostana, come ha detto senza tanti giri di parole Ingroia, non incontrava i suoi gusti e soprattutto le sue attitudini. Così ha lasciato la magistratura con la formula della «decadenza». «Andarmene mi è costato molto - ha detto lasciando la Procura di Aosta e contestualmente la magistratura lo scorso 19 giugno - ed è stata una decisione sofferta e travagliata. Io me la sentivo cucita addosso, e ho dedicato tutta la vita a quella attività»

Adesso l’ex pm ripartirà da un incarico politico non semplice. La società e-Servizi, che doveva servire a informatizzare la Regione, si è rivelata, secondo Crocetta, solo una partecipata mangia-soldi. «Provvederemo al più presto a commissariare Sicilia E Servizi, Ingroia ha già dato la sua disponibilità», ha ribadito oggi il governatore Crocetta ricordando che «alla Sicilia E-Servizi lavorava la figlia di Stefano Bontade (capomafia negli anni Ottanta) e attualmente alla Venture, una delle società che gravitano attorno alla Sicilia E Servizi, ci lavora il genero; la Venture è una società molto strana, è un’azienda privata che riceve tutti gli appalti della Sicilia E Servizi, per 200 milioni di euro». Per Crocetta «qui si violano le leggi sulla concorrenza e sugli appalti, portando nelle casse della società regionale solo il 3% di utili, mentre il resto se lo prendono i privati che non fanno nemmeno le gare d’appalto».

http://www.lastampa.it/2013/07/16/itali ... agina.html
shiloh
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da shiloh »

mariok ha scritto:
Non riesco mai a distinguere nei post di aaaa42 il confine tra l'ironia e la proposta concreta.

In altri termini, non riesco a capire se fa sul serio o ci prende per i fondelli :mrgreen:

Mio limite, sua indubbia bravura.

Provateci voi se siete più capaci di me.

nel dubbio,fai come me...
;)
aaaa42
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da aaaa42 »

LA RETE E IL LENINISMOCIBERNETICO.

ci possiamo chiedere a cosa serve questo forum ?

il tempo dell' ulivo è finito.

ulivo era indubbiamente aria fresca
un tentativo di costruire partecipazione politica.

il forum dell' ulivo rappresentava indubbiamente qualcosa di nuovo.

poi il fallimento dell'ulivo ha avuto a mio avviso 2 cause :

1) i politici di professione ( che non sono presenti in francia inghilterra e germania ) ma sono presenti in Italia.
2) la politica economica dell' ulivo un NEOLIBERISMO condito ad un po di pietismo ( vedi pacchetto Treu per il lavoro).

Comunque nel primo periodo ulivo era un contenitore unitario e partecipativo.

il forum ulivo era un bambino che cresceva dentro la pancia dell' ulivo.

una gamba del bambino andava a sinistra una a destra ma cresceva dentro la pancia dentro la progettualità unitaria.

ora dove è la pancia ?

il centro sinistra erede politicista dell' ulivo dove è ?

quindi serve ripensare questo forum in termini di progettualità progetto e partecipazione.

altrimenti facciamo come il nipotino di letta che ha 5 anni era uguale ad 45 anni e a 95 anni sarà uguale a 45 anni.

tutto deve cambiare affinche nulla cambi.

si veda il rivoluzionario decreto sul lavoro, una rivoluzione per i giovani fino a 29 anni,
si ma non c era il famoso apprendistato da valorizzare alla tedesca ?
poi con errori di scrittura il soggetto svantaggiato è il single, il sigle con prole, o il single con cani e gatti ?

di fronte a questo in cui 2 ministri economia e lavoro non sono oggettivamente in grado di fare i ministri, la domanda è ma chi li ha messi li ?

semplice...il pilota automatico.

a questo punto è evidente che il forum non può essere una rimpatriata di nostalgici
ma deve essere un forum di militanza politica.

cioe il forumista per il pippo.

ogni partecipante deve garantire un numero di ore settimanali di impegno politico.
ci deve essere un coordinatore che controlla che il numero ore sia rispettato controllando l' utilizzo della tastiera.

se pippo civati vince le primarie i coordinatori del forum saranno nominati dal comitato centrale responsabili della comunicazione se pippo civati perde le primarie i coordinatori forum saranno processati dal popolo della rete saranno espulsi dal forum e non potranno
piu intervenire nel forum

insomma vadimiro lenin aveva ragione
dobbiamo solo attualizzare il suo pensiero per la rete
il leninismocibernatico.

buon lavoro
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Francesco De Gregori: "Non voto più, la mia sinistra si è persa. Salvo solo Papa Francesco" (VIDEO)
L'Huffington Post | Pubblicato: 31/07/2013 09:18 CEST | Aggiornato: 31/07/2013 09:29 CEST

A sei anni di distanza dalle critiche a Walter Veltroni, Francesco De Gregori torna a parlare di politica. Senza fare sconti a nessuno, dalla sinistra (diventata ormai "un arco cangiante che va dall'idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo) a Grillo (protagonista di una "campagna inquietante"), passando per Berlusconi (un uomo d'azienda che "ha fatto politica solo per proteggere i suoi interessi") e i giornalisti ("quando viaggio compro sei giornali, ma dopo 10 minuti li poso e comincio a guardare fuori dal finestrino").

In una lunga intervista al Corriere della Sera, il Principe dei cantautori italiani racconta tutta la sua delusione per la politica, una delusione che lo ha spinto a decidere, almeno per ora, di non votare più. Alle ultime elezioni - spiega De Gregori - ho votato "Monti alla Camera e Bersani al Senato. Mi pareva che Monti avesse governato in modo consapevole in un momento difficile. Sono contento di come è andata? No. Oggi non so cosa farei. Probabilmente non voterei. Con questo sistema, tanto vale scegliere i parlamentari dall'elenco del telefono".

Il cantautore per eccellenza della sinistra italiana non si ritrova più da tempo nella sinistra reale. Oggi [la sinistra] "si commuove per lo slow food e poi magari, en passant, strizza l'occhio ai No Tav per provare a fare scouting tra i grillini. Tutto questo non è facile da capire, almeno per me".

Quanto al governo Letta, De Gregori commenta dicendo che "non piace a nessuno", anche se forse era "l'unico possibile". L'ipotesi di un governo con i Cinque Stelle fa rabbrividire il cantautore: "Ringrazio Dio che non si sia fatto un governo con Grillo e magari un referendum per uscire dall'euro [...]. Molti elettori e molti eletti del M5s sono sicuramente persone degne e capaci di fare politica. Ma questa idea della rete come palingenesi e istituzione iperdemocratica mi ricorda i romanzi di Urania".
E cosa ne pensa De Gregori di Renzi? "È uno che ha sparigliato. Se il Pd avesse candidato lui probabilmente avrebbe vinto. Ma la scelta del termine rottamazione non mi è mai piaciuta, mi è sempre parsa violenta e volgare".

Nessuno da salvare, dunque? Uno c'è: "Papa Francesco, la più bella notizia degli ultimi anni".

Ad Aldo Cazzullo, che gli chiede se oggi non canterebbe più "Viva l'Italia", Francesco risponde che, "al contrario", la canterebbe eccome.

Sono convinto che l'Italia abbia grandi chance per il futuro. E ogni volta che canto quella canzone sento che ogni parola di quel testo continua ad avere un peso. "L'Italia che resiste", ad esempio.
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Ecco l'originale.

IL CANTAUTORE TORNA A PARLARE DI POLITICA SEI ANNI DOPO LE CRITICHE A VELTRONI
De Gregori: non voto più
La mia sinistra si è persa tra slow food e No Tav

«Ringrazio Dio che il Pd non governi con Grillo» Forse potevamo farci meno domande su Noemi e più sull'Ilva

Francesco De Gregori, 62 anni, con l'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, 61 anni, alla festa democratica di Pesaro il 27 agosto 2011 (Ansa)Francesco De Gregori, 62 anni, con l'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, 61 anni, alla festa democratica di Pesaro il 27 agosto 2011 (Ansa)Francesco De Gregori, sono sei anni, da quando in un'intervista al «Corriere» lei demolì la figura allora emergente di Veltroni, che non parla di politica. Che cosa le succede?
«Succede che il mio interesse per la politica è molto scemato. Ha presente il principio fondativo delle rivoluzioni liberali, "no taxation without representation?". Ecco, lo rovescerei: pago le tasse, sono felice di farlo, partecipo al gioco. Però, per favore, tassatemi quanto volete, ma non pretendete di rappresentarmi».
Cos'ha votato alle ultime elezioni?
«Monti alla Camera e Bersani al Senato. Mi pareva che Monti avesse governato in modo consapevole in un momento difficile. Sono contento di com'è andata? No. Oggi non so cosa farei. Probabilmente non voterei. Con questo sistema, tanto vale scegliere i parlamentari sull'elenco del telefono».

Dice questo proprio lei, considerato il cantautore politico per eccellenza? L'autore de «La storia siamo noi», per anni colonna sonora dei congressi della sinistra italiana?
«Continuo a pensarmi di sinistra. Sono nato lì. Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani che magari oggi nemmeno sanno cos'è il Pd. Sono convinto che bisogna lavorare per rendere i poveri meno poveri, che la ricchezza debba essere redistribuita; anche se non credo che la ricchezza in quanto tale vada punita. E sono a favore della scuola pubblica, delle pari opportunità, della meritocrazia. Tutto questo sta più nell'orizzonte culturale della sinistra che in quello della destra. Ma secondo lei cos'è oggi la sinistra italiana?».

Me lo dica lei, De Gregori.
«È un arco cangiante che va dall'idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo, novecentesco, a tratti incompatibile con la modernità. Che agita in continuazione i feticci del "politicamente corretto", una moda americana di trent'anni fa, e della "Costituzione più bella del mondo". Che si commuove per lo slow food e poi magari, "en passant", strizza l'occhio ai No Tav per provare a fare scouting con i grillini. Tutto questo non è facile da capire, almeno per me».

Alla fine la sinistra si è alleata con Berlusconi.
«Questo governo non piace a nessuno. Ma credo fosse l'unico possibile. Ringrazio Dio che non si sia fatto un governo con Grillo e magari un referendum per uscire dall'euro. Se poi molti nel Pd volevano governare con Grillo e io non sono d'accordo non è un dramma. Ora il Pd è di moda occuparlo, prendere la tessera per poi stracciarla. Non ne posso più di queste spiritosaggini».

Apprezza Letta?
«Le ho detto che seguo poco. Se mi chiede chi è ministro di cosa, magari non lo so. Quando viaggio compro sei giornali, ma dopo dieci minuti li poso e comincio a guardare fuori dal finestrino...».

Colpa dei giornali o della politica?
«Magari è colpa mia. Mi sento, mischiando Prezzolini e Togliatti, un "inutile apota". Comunque nutro un certo rispetto per il lavoro non facile di Letta e di Alfano. Sono stufo del fatto che, appena si cerca un accordo su una riforma, subito da sinistra si gridi all'"inciucio", al tradimento. Basta con queste sciocchezze. Basta con l'ansia di non avere nemici a sinistra; io ho sempre avuto nemici a sinistra, e non me ne sono mai occupato. Ho votato Pci quando era comunista anche Napolitano. Ma viene il momento in cui la realtà cambia le cose, bisogna distaccarsi da alcune vecchie certezze, lasciare la ciambella di salvataggio ed essere liberi di nuotare, non abbandonando per questo la tua terra d'origine. Non ce la faccio più a sentir recitare la solita solfa "Dì qualcosa di sinistra". Era la bellissima battuta di un vecchio film, non può diventare l'unica bandiera delle anime belle di oggi. Proviamo piuttosto a dire qualcosa di sensato, di importante, di nuovo. Magari scopriremo che è anche di sinistra».
Di Berlusconi cosa pensa?
«Berlusconi è stato fondamentalmente un uomo d'azienda. Nel suo campo e nel suo tempo una persona molto abile, non un vecchio padrone delle ferriere. Ha fatto politica solo per proteggere i suoi interessi, senza avere nessun senso dello Stato, nessun rispetto per le regole e, credo, con alle spalle una scarsa cultura generale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. È imputato di reati gravi e si è difeso dai processi più che nei processi. Che altro vuole sapere? Aveva ragione l'Economist : Berlusconi era inadatto a governare l'Italia. Mi chiedo però anche se l'Italia sia adatta a essere governata da qualcuno».

Un premier non telefona in questura per far liberare un'arrestata dicendo che è la nipote di Mubarak, non crede?
«Certo. Andreotti non si sarebbe mai esposto così. Però, guardi, ho seguito con crescente fastidio e disinteresse l'accanimento sulla sua vita privata. Forse potevamo farci qualche domanda in meno su Noemi e qualcuna di più sull'Ilva di Taranto? Pensare di eliminare Berlusconi per via giudiziaria credo sia stato il più grande errore di questa sinistra. Meglio sarebbe stato elaborare un progetto credibile di riforma della società e competere con lui su temi concreti, invece di gingillarsi a chiamarlo Caimano e coltivare l'ossessione di vederlo in galera. Non condivido nulla dell'etica e dell'estetica berlusconiana, ma mi irrita sentir parlare di "regime berlusconiano": è una falsa rappresentazione, oltre che una mancanza di rispetto per gli oppositori di Castro o di Putin che stanno in carcere. E ho trovato anche ridicolo che si sia appiccicata una lettera scarlatta al sindaco di Firenze per un suo incontro col premier».

Renzi appare l'uomo del futuro.
«Renzi è uno che ha sparigliato. Se il Pd avesse candidato lui probabilmente avrebbe vinto. Ma la scelta del termine rottamazione non mi è mai piaciuta, mi è sempre parsa volgare e violenta. E poi non sono più disposto a seguire nessuno a scatola chiusa».

Quindi non crede in lui? E non voterà alle primarie?
«Il verbo "credere" non dovrebbe appartenere alla politica. Non basta promettere bene e saper comunicare. E poi penso di non votare alle secondarie, si figuri se voterò alle primarie. Il Pd sta passando l'estate a litigare. E magari anche Renzi ne uscirà logorato».

Aveva acceso speranze Grillo e l'idea della rete come veicolo di partecipazione.
«Ho trovato inquietante la campagna di Grillo, il suo modo di essere e di porsi, il rifiuto del confronto, le adunate oceaniche. Condivido i tagli ai costi della politica e la richiesta di moralizzazione che viene da molti e che Grillo ha saputo ben intercettare. Molti elettori e molti eletti del M5S sono sicuramente persone degne e capaci di fare politica. Ma questa idea della Rete come palingenesi e istituzione iperdemocratica mi ricorda i romanzi di Urania».

Con Veltroni avete fatto pace?
«Per quell'intervista mi saltarono addosso in molti, compresi alcuni colleghi cantanti. Qualcuno mi chiese addirittura "Chi ti ha pagato?". Con Veltroni ci siamo incontrati per caso un paio di mesi fa al Salone del Libro a Torino, abbiamo parlato qualche minuto e credo che questo abbia fatto piacere a tutti e due. È sempre una persona molto ricca sul piano umano. Ma non mi andava di essere catalogato tra i Veltroni Boys».

Non c'è proprio nessuno che le piaccia?
«Papa Francesco, la più bella notizia degli ultimi anni. Ma mi piaceva anche Ratzinger. Intellettuale di altissimo livello, all'apparenza nemico del mondo moderno e in realtà avanzatissimo, grande teologo e per questo forse distante dalla gente. Magari i fedeli in piazza San Pietro non lo capivano. Ma il suo discorso di Ratisbona fu un discorso importante».

Oggi non canterebbe più «Viva l'Italia»?
«Al contrario. Sono convinto che l'Italia abbia grandi chance per il futuro. E ogni volta che canto quella canzone sento che ogni parola di quel testo continua ad avere un peso. "L'Italia che resiste", ad esempio; e solo le anime semplici potevano pensare che c'entrasse qualcosa con lo slogan giustizialista "resistere resistere resistere". "L'Italia che si dispera e l'Italia che s'innamora". L'Italia che ogni tanto s'innamora delle persone sbagliate, da Mussolini a Berlusconi. Ma il mio amore per l'Italia, e per gli italiani, non è in discussione. Sono stato berlusconiano solo per trenta secondi in vita mia: quando ho visto i sorrisi di scherno di Merkel e Sarkozy».

31 luglio 2013 | 11:28

http://www.corriere.it/politica/13_lugl ... eac2.shtml
Amadeus

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da Amadeus »

aaaa42 ha scritto:LA RETE E IL LENINISMOCIBERNETICO.

ci possiamo chiedere a cosa serve questo forum ?

.....

ma che fastidio ti diamo?

non ti piace il forum? cancellati e fattene uno con le fantastiche regole che continui a proporre ....e che non interessano nessuno, QUI .... è gratis.

che barba che noia
Amadeus

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da Amadeus »

http://www.huffingtonpost.it/2013/08/06 ... _ref=italy
Da Stefano Rodotà a Maurizio Landini: nasce il fronte per la Costituzione e "un'altra maggioranza"

“Stiamo tentando di non rimanere impigliati nelle polemiche giornaliere. La questione della grazia a Berlusconi è durata due giorni, eppure c’è la legge a dare risposte: è una via tecnicamente non percorribile, prima ancora che politicamente. Ma il punto è che in Italia va ricostruito il tessuto politico, sennò saremo sempre vittime del ricatto…”. Stefano Rodotà non ne vuole sapere di limitare il suo ragionamento alla questione che più scalda i palazzi della politica in questo inizio agosto, cioè la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale. Questa è solo una spia di un problema più vasto che ha a che fare con quello che Rodotà chiama “vuoto della politica, che è autoreferenziale, ha un orizzonte che non va oltre il giorno dopo…”. Dunque è tempo di “agire”. Ecco perché, sull’onda della sentenza Mediaset, ciliegina sulla torta di una situazione politica e democratica “precaria”, Rodotà e Maurizio Landini della Fiom hanno deciso di convocare una conferenza stampa per lanciare due iniziative: un’assemblea a Roma l’8 settembre e una manifestazione, sempre nella capitale, il 5 ottobre. L’auspicio: che in questa situazione di emergenza, istituzioni e forze politiche non si impicchino alla formula di alleanza Pd-Pdl, ma “esplorino” anche altre maggioranze. Con i cinque stelle, è un non-detto ma va da sé.

Non sarà un armistizio, malgrado la data dell’assemblea coincida esattamente con il 70esimo anniversario dell'armistizio proclamato da Badoglio. Sarà piuttosto una chiamata alla “mobilitazione” per un “autunno non caldo, ma intenso e partecipativo”, spiega Rodotà. Con lui e Landini ci sono idealmente anche Gustavo Zagrebelsky di Libertà e Giustizia, don Luigi Ciotti di Libera e Lorenza Carlassarre, l’ex saggio che ha abbandonato la commissione riforme in polemica con il metodo impostato dal governo. In sostanza, si tratta del prosieguo del cammino intrapreso a Bologna il 2 giugno scorso, quando diverse associazioni, da Emergency a Micromega e naturalmente Fiom e Libertà e Giustizia, scesero in piazza in difesa della Costituzione. Lì nacque una rete, contraria al presidenzialismo (“Si accelererebbero dinamiche distruttive”, insiste Rodotà), convinta che “la Costituzione non vada cambiata, ma applicata”, sottolinea Landini parlando della recente sentenza della Cassazione che ha dato ragione ai tre licenziati della Fiat di Melfi senza che l’azienda abbia applicato la sentenza e senza che il dibattito politico abbia fatto il minimo accenno al problema. Ora quella rete, finita quasi in sonno quando la prospettiva delle larghe intese Pd-Pdl sembrava avviata a vita duratura, riprende vigore. Sociale più che strettamente politico.

Perché non c’è intenzione di tradurre tutto questo sforzo in una lista per le europee o per le politiche, se si dovesse ritornare al voto. Men che meno in un partito. Questo lo chiariscono sia Rodotà che Landini.
“Si tratta di creare un terreno comune che riunifichi ciò che oggi è diviso”, dice il segretario della Fiom. “Questo governo non ha creato un posto di lavoro in più, non ha una politica industriale. Quando vedo un condannato che manifesta penso ai tanti che hanno perso un posto di lavoro… E’ ancora in vigore la legge chiesta dalla Fiat e fatta dal governo Berlusconi che, grazie all’art.8, permette di non rispettare i contratti. Sono questi i temi che vogliamo porre e se questo significa fare politica, sì allora facciamo politica”. Zagrebelsky la dice in collegamento telefonico: “Non siamo qui per difendere un pezzo di carta. La Costituzione è uno strumento per recuperare passione politica e partecipazione. Ci siamo detti che non è più tempo di appelli e parole: ci si chiede di fare. Come? E’ il tema che vogliamo sviluppare e costruire. Ci rivolgiamo a chi si è distaccato dalla politica, ai disillusi, agli insoddisfatti. Dobbiamo indicare obiettivi politici e scopi per una mobilitazione politica. Se non lo facciamo, i luoghi della politica saranno occupati dai faccendieri: potere e danaro spiegano il degrado attuale”.

Non è un armistizio. Ma “resistenza e proposta”, così la mette Rodotà, dall’alto dei suoi ottant'anni. Tanto per dire: invece di perdere tempo su un percorso “pericoloso” di riforme costituzionali, si pensi a eliminare subito il Porcellum, visto che è già nel mirino della Corte Costituzionale che si pronuncerà il 3 dicembre. Un’idea c’è: “Eliminare il Porcellum e sostituirlo con il Mattarellum, è la cosa più semplice in questo momento - dice Rodotà – se potessi direi: non si va in vacanza per fare la legge elettorale”. Ma c’è dell’altro. Non è una novità assoluta ma suona particolare, in questi giorni caldissimi per il governo avviato verso un autunno difficile. “Il problema è che si ragiona in un'ottica di emergenza che diventa vincolo a legarsi ad una sola maggioranza”, quella Pd-Pdl. Invece, sostiene Rodotà “bisognerebbe esplorare quello che è possibile, questo non è illegittimo. Scalfaro lo fece e fu accusato di ribaltone… ma non deleghiamo tutto al presidente della Repubblica. È compito forze politiche…
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

Invece, sostiene Rodotà “bisognerebbe esplorare quello che è possibile, questo non è illegittimo. Scalfaro lo fece e fu accusato di ribaltone… ma non deleghiamo tutto al presidente della Repubblica. È compito forze politiche…
Parole non sante ma santissime.
E' da tempo che insisto su questa sua proposta poiche non vedo altre alternative. Ma se proprio si vuol ostinatamente indebolire la democrazie e arrivare al punto che piu' nessuno ci creda piu' nei partiti, behh si prosegua pure.

Costoro pero' devono mettere nel conto che qualcuno dovra' pur pagare queste scelte scellerate.

Un popolo arrabbiato spesso non riesace a connettere come questi vorrebbero e di questo poi non lo si potra' incolpare.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Caro Stefano, c’è davvero bisogno di un nuovo partito?

Caro Stefano (nel senso di Rodotà),

ho seguito la conferenza stampa tua, di Maurizio Landini e Gustavo Zagrebelsky. Ne ho apprezzato toni e contenuti e mi è sembrato uno dei pochi momenti nei quali si sia fatta politica, nelle ultime stravolte settimane.

Se non abbiamo idee forti, siamo morti, mi scrive un amico caro. E l’altra sera ne ho discusso con Jacopo Fo, che giustamente richiamava la politica alla concretezza che solo un cambiamento radicale di punti di vista può assicurare.

Solo mi chiedo e ti chiedo, rivolgendomi a te con la stima di sempre: dove lo facciamo, questo dibattito? Qual è l’occasione vera e largamente partecipata per discuterne? Quali modalità di emergenza (parola rovesciata in questi giorni, per le solite urgenze del solito qualcuno?) adotteremo?

Perché sono dispiaciuto, ma le nozze scozzesi (tua definizione) del M5s proseguono, nonostante il parere (altrettanto dispiaciuto) di milioni di elettori. Perché di piccole etichette a sinistra ne abbiamo già viste molte, abbiamo apprezzato albe radiose e vertiginosi tramonti.

Come sai, penso che l’unico luogo di dibattito sia il Congresso del Pd. L’unica speranza – che certo appare paradossale – di cambiare le cose in profondità. L’unico modo per non consegnare alla destra (perché questo stiamo facendo) e all’indistinto tutto il patrimonio di passioni, esperienze, anime (belle, anzi bellissime) che hanno formato una storia preziosa, da Dossetti a Berlinguer, da Pertini ai ventenni di oggi, che ci guardano con speranza e smarrimento, ma che sono giovani davvero. E liberi più di quanto lo siano state le generazioni di mezzo, nelle terre di mezzo di una politica compromissoria e inconcludente, incapace di cambiare prima di tutto se stessa.

L’unico modo per portare i diritti degli ultimi e di coloro che rischiano, che investono sul futuro, che studiano e che lavorano al governo del Paese, e non all’opposizione di un altro governissimo (o, forse, governino) così.

Vorrei un tuo parere e, te lo dico spudoratamente, vorrei contare su di te. Sarebbe un peccato disperdere e disperderci, proprio ora, senza trovare una chiave comune per cambiare. E riscattare il presente, il passato e anche il futuro.

So benissimo che è un disegno folle, secondo le consuetudini di oggi, e le convenienze di tutti e di ciascuno. Ma io penso che la sinistra proprio questo debba fare, proprio questo debba essere.

Con affetto,

pippo
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