Come se ne viene fuori ?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:E' rinata, almeno sui cartelloni di Milano, Forza Italia. In alcune zone della città sono ricomparsi oggi manifesti con il simbolo del vecchio partito fondato da Silvio Berlusconi, poi archiviato con la nascita del Pdl, nel 2009. Nell'immagine è ritratto l'ex premier durante il comizio di domenica scorsa davanti a Palazzo Grazioli, con i militanti ai piedi del palco. La partenza della campagna "Ancora in campo per l'Italia" è stata annunciata dal responsabile internet del Pdl Antonio Palmieri. Previsti manifesti nelle città italiane e inserzioni online (ansa)


Torna , sta casa aspiett'a ttteeeeee :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Zieè .... Scalfari non è dio.... dice tante cose .... alcune giuste alcune minchiate ..........
sul fatto che torna ...torna..... ha ragione .... ....si farà impiantare un dotto lacrimale che consente un'espressione fissa , contrita e vittimistica ( magari in cambio della pompetta - in campagna rottamazione )
e franceschina continuerà a dichiarare : me lo state ammazzando.

farà fare una decina di sondaggi alla amata ghisleri sulla falsa riga de:

secondo voi è giusto che il sant'uomo sia impossibilitato dall'essere l'unico faro per il nostro martoriato Paese?

stamattina in spiaggia era un unico , sommesso, coro :
" mi ni staiu futtiennu se Berlusconi è cunnannatu, basta ca nun mi fanu pajari l'imu"
non serve traduzione, credo.

ma dà più fastidio Renzi.
cos'e pazz.


Io mi chiedo se in un'operazione che decide della tua vita o della tua morte ti fideresti di andare sotto i ferri, con un ragazzino senza arte ne parte di prima media nella parte del chirurgo capo.

Andreotti, che era Andreotti, ha passato anni di gavetta prima di diventare primo ministro.

Che cos'è sta fregola per chi non ha arte ne parte???


A parte che l'Italia è la terra dei Duci.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:E' rinata, almeno sui cartelloni di Milano, Forza Italia. In alcune zone della città sono ricomparsi oggi manifesti con il simbolo del vecchio partito fondato da Silvio Berlusconi, poi archiviato con la nascita del Pdl, nel 2009. Nell'immagine è ritratto l'ex premier durante il comizio di domenica scorsa davanti a Palazzo Grazioli, con i militanti ai piedi del palco. La partenza della campagna "Ancora in campo per l'Italia" è stata annunciata dal responsabile internet del Pdl Antonio Palmieri. Previsti manifesti nelle città italiane e inserzioni online (ansa)


Torna , sta casa aspiett'a ttteeeeee :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Zieè .... Scalfari non è dio.... dice tante cose .... alcune giuste alcune minchiate ..........
sul fatto che torna ...torna..... ha ragione .... ....si farà impiantare un dotto lacrimale che consente un'espressione fissa , contrita e vittimistica ( magari in cambio della pompetta - in campagna rottamazione )
e franceschina continuerà a dichiarare : me lo state ammazzando.

farà fare una decina di sondaggi alla amata ghisleri sulla falsa riga de:

secondo voi è giusto che il sant'uomo sia impossibilitato dall'essere l'unico faro per il nostro martoriato Paese?

stamattina in spiaggia era un unico , sommesso, coro :
" mi ni staiu futtiennu se Berlusconi è cunnannatu, basta ca nun mi fanu pajari l'imu"
non serve traduzione, credo.

ma dà più fastidio Renzi.
cos'e pazz
.



Cento anni di pifferai poco magici in Italia.

Benito Amilcare Andrea Mussolini (Dovia di Predappio, 29 luglio 1883– Giulino di Mezzegra, 28 aprile 1945)

Duce del fascismo il 28 ottobre 1922.

Fine della corsa : Piazzale Loreto (Milano) 29 aprile 1945.

Nota: nessuna esperienza parlamentare prima di diventare Duce del Fascismo



****

Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet,19 gennaio 2000),

Il 12 maggio 1994 gli venne ritirato il passaporto per pericolo di fuga[84], ma era già troppo tardi perché Craxi, si seppe solo il 18, era già in Tunisia[85] ad Hammamet, protetto dall'amico Ben Alì

Nota:

Nessun incarico ministeriale prima di assumere la premiership.


****

Silvio Berlusconi (Milano, 29 settembre 1936)

Silvio Berlusconi è stato imputato in oltre venti procedimenti giudiziari. Il 1° agosto 2013 è stato condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale con sentenza passata in giudicato nel processo Mediaset.

Nota:

Nessuna esperienza parlamentare (come Mussolini) prima di assumere la premiership.



E dopo questa galleria poco raccomandabile, per quale motivo dovremmo essere così sadomasochisti di continuare la tradizione con un ragazzino che ha visto troppi film e letto troppi giornalini di “Superman”???


Solo perché è furbo e proviene dalla terra di Pinocchio???
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

Mi hai convinto, meglio uno con tanta esperienza tipo D'alema, vinciamo sicuro e stiamo in una botte de fero.
erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Sapere che ci sarà un pronunciamento di Napolitano sull'agibilità politica di Berlusconi,
a prescindere da quello che dirà, mi inquieta.

Mah... è proprio necessario che si pronunci?

Lo trovo di per se dannoso ed inopportuno.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

ROMA - Il chiarimento su quello che sarà o non sarà possibile fare per restituire «l'agibilità politica» di Berlusconi richiesta, quasi pretesa, da tutto il Pdl, arriverà entro Ferragosto.
Oggi o domani infatti Giorgio Napolitano diffonderà una sua dichiarazione, che sta mettendo a punto in queste ore, per dare risposta ai molti interrogativi che il caso della condanna dell'ex premier ha suscitato. Un lavoro, quello di studio della situazione e di chiarimento dei punti focali della vicenda, che il capo dello Stato aveva già annunciato nel suo incontro con i vertici di Pdl prima e di Pd poi, e che va avanti da diversi giorni. Il caso è stato esaminato in tutte le sue sfaccettature, tenendo conto della casistica giuridica esistente e assieme della situazione politica delicatissima e tesa che si è venuta creare in questo particolare momento della vita del Paese.
Napolitano, per mettere a punto la sua analisi, ha lavorato a stretto contatto con il suo consigliere per gli Affari dell'Amministrazione della Giustizia, Ernesto Lupo, ex presidente di Cassazione. E che un suo pronunciamento sia imminente deve essere noto anche all'entourage di Berlusconi, ai suoi consiglieri più fidati che, a partire da Gianni Letta, mantengono rapporti e consultazioni molto strette con il Quirinale in queste ore difficili.
Tanto è vero che proprio ieri ad Arcore, ormai quartier generale stabile di Berlusconi che al momento non intende affatto godersi qualche giorno di relax in Sardegna, si è tenuto un lungo summit fra lo stesso ex premier, Gianni Letta e gli avvocati Longo e Ghedini. L'argomento sul tavolo è sempre lo stesso: come muoversi per ottenere la migliore condizione possibile per un leader politico che, come ripetono i suoi «rappresenta dieci milioni di italiani» ma da ottobre potrebbe essere costretto agli arresti domiciliari e all'esclusione, con decadenza dalla carica di senatore, da qualunque atto pubblico e politico?

Raccontano che soprattutto da Letta e Coppi sia stata ribadita a Berlusconi la necessità di non alzare i toni, ma anzi di favorire con il suo comportamento - magari anche con le dimissioni da senatore o comunque con la «presa d'atto della condanna» -
:shock: 8-) :| ( ce lo vedete ? io proprio no ) un percorso che porti alla grazia presidenziale. Servirebbe sangue freddo, pazienza, la richiesta esplicita di grazia e dunque il silenziatore per i falchi o comunque l'esclusione della linea che porta alla minaccia del voto un giorno sì e l'altro pure. Un provvedimento di clemenza, grazia o commutazione della pena, a Berlusconi servirebbe anche per evitare guai futuri, gli ha consigliato soprattutto Coppi, e questo perché se nei prossimi mesi arrivassero altre condanne, almeno non si sommerebbero a quella già esistente.

E però, Berlusconi è parso piuttosto scettico, se non decisamente contrario all'ipotesi di chinare «ancora una volta la testa, dopo averlo fatto tante volte senza alcun risultato, l'ultimo permettendo la nascita del governo». E questo perché, è stata l'analisi che pure si è fatta nel vertice, non è detto che l'eventuale «aiuto» che potrebbe fornire Napolitano a Berlusconi con un suo atto di clemenza porti davvero alla «agibilità politica» pretesa dal leader del Pdl. Infatti, è stata una delle ipotesi prese in considerazione nell'entourage di Berlusconi, il presidente potrebbe eventualmente concedere la grazia o commutare la pena in sanzione pecuniaria, ma magari lasciando intatte le pene accessorie che pure prima o poi saranno decise dalla Corte d'appello di Milano. Oppure, è ancora il ragionamento che si fa ad Arcore, potrebbe appunto concedere la libertà personale al Cavaliere ma lasciando che la legge Cancellieri-Severino - che prevede decadenza e incandidabilità per pene sopravvenute -, faccia il suo corso. Il risultato? «Per avere uno sconto di pena di 9 mesi, che tanti in realtà dovrà scontarne effettivamente Berlusconi, rischiamo di legittimare con il nostro sì la sua uscita definitiva dalla politica...», dice uno dei fedelissimi che ha parlato ieri con Berlusconi.

Per questo, in attesa delle parole di Napolitano, Berlusconi continua ad essere amareggiato, nervoso, arrabbiato e - dicono - più vicino alle posizioni dei falchi che a quella delle colombe. Certo, anche lui sa che «ottenere le elezioni sarà difficilissimo», e continua a dire che «non voglio che mia figlia Marina si candidi, non voglio che la massacrino come hanno fatto con me». E però la tentazione di rompere resta forte. A Napolitano tocca ora il delicatissimo compito di fornire risposte che difficilmente, anche se «equilibrate» come si prevede, metteranno d'accordo tutti.

13 agosto 2013 | 8:21
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secondo me la pdl non otterrà nulla per il boss, nessun favore, carezza, grazia , clemenza , baratto...non capisco questi toni possibilistici della stampa.
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Non so se la questione della "agibilità politica" di cui si stanno interessando i più alti vertici istituzionali, stia avendo l'attenzione della stampa internazionale.

Sarei curioso di sapere che ne dicono i commentatori, rispetto alla supina accettazione di una tale assurdità da parte dei nostri opinion maker.
erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Intervista
'Se cede è impeachment'
di Mauro Munafò


«La grazia o qualsiasi altro atto di clemenza per Berlusconi sarebbe un atto eversivo. E Napolitano dovrebbe essere messo in stato d'accusa per attentato alla Costituzione». Parla il senatore M5S Michele Giarrusso. Che aggiunge: «Non è una mia posizione personale, anche Grillo è d'accordo e ci stiamo già preparando»
(13 agosto 2013)
Il senatore del Movimento 5 Stelle, Michele Giarrusso Il senatore del Movimento 5 Stelle, Michele Giarrusso"Sarebbe un atto di una gravità inaudita". Lo ripete più volte Mario Giarrusso, senatore del Movimento 5 Stelle, mentre si dichiara pronto insieme agli altri grillini a chiedere l'impeachment per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano se questi dovesse concedere la grazia a Silvio Berlusconi. "Di fronte a un atto sovversivo nei confronti della Costituzione, non potremo che avere una reazione forte".

Senatore Giarrusso, quanto dichiara è molto duro.
Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione e non può strapparla e calpestarla. Una grazia concessa a Berlusconi, che è pregiudicato e pluricondannato per reati anche gravissimi, ovviamente violerebbe i principi costituzionali di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Sarebbe un atto di una gravità inaudita e sarebbe l'ultimo di una serie di strappi che questo presidente ha compiuto. Il più grave e intollerabile.

Parla a titolo personale o è una posizione condivisa nel Movimento 5 Stelle?

No, è una posizione condivisa. E già in passato non abbiamo apprezzato le ingerenze sul Parlamento del presidente della Repubblica, come spesso denunciato da Grillo. La funzione legislativa del Parlamento è stata illecitamente trasferita sul governo con l'avallo di Napolitano che è anche intervenuto diverse volte minacciando le Camere quando intendeva legiferare. Fatti di gravità inaudita e ripetuti.

Anche Beppe Grillo è d'accordo con questa posizione?
Ma certo, Beppe Grillo è durissimo sulla questione. Lo abbiamo anche sentito nei giorni scorsi e ovviamente ci incoraggia a tenere duro e a combattere. E' sempre con noi su queste battaglie. Non dimentichiamo che il Movimento è nato intorno alla mobilitazione di Parlamento Pulito.


Quale crede sarà la decisione di Napolitano? Concederà la grazia a Berlusconi?
Io non credo che il presidente possa arrivare a tanto, anche se ha già operato tanti strappi alla Costituzione, come nel caso degli F35 e della convocazione del consiglio di difesa contro la decisione del Parlamento. Ma da lui ci aspettiamo di tutto ormai. Spero e mi auguro non arrivi alla grazia, sarebbe il gesto di un uomo impaurito dalle minacce e delle aggressioni di Mediaset, a cui andrebbe posto un limite per il bene della democrazia.

Cosa vorrebbe sentire dal Quirinale sul 'caso' Berlusconi?
Che le sentenze si rispettano e che le norme di legge si applicano. E che non spetta al presidente della Repubblica disapplicare la legge o modificarla. Inoltre dovrebbe difendere i giudici, perché in questi giorni abbiamo visto un soggetto pregiudicato, spalleggiato dai suoi dipendenti dentro e fuori il Parlamento, andare all'assalto della magistratura e del giudice che ha osato condannarlo. Un fatto che ci mette al livello dei narcostati. Ma non siamo in Colombia qua.

Come funziona tecnicamente l'impeachment?
Il presidente non è imputabile a meno che non compia atti gravissimi contro la Costituzione. Secondo noi questo lo sarebbe. E il Parlamento dovrà pronunciarsi su questo.

Una battaglia solitaria del Movimento o ci sono altre forze politiche che condividono questa linea?
Sarebbe una decisione così grave che non so dirle quanti avrebbero il coraggio di seguire questa strada. Però l'atto a cui dovremmo reagire potrebbe essere di una tale gravità da cambiare le carte in tavola. Se Napolitano parlasse di grazia ci riuniremo e decideremo le modalità, condivise, dell'azione. E' evidente a tutti che si tratterebbe di un atto sovversivo nei confronti della Costituzione.

In realtà a tutti no.

Resto stupefatto di come sia possibile in questo Paese che privati come Mediaset vadano all'assalto di un potere dello Stato per sovvertire le regole della Costituzione senza che nessuno degli altri poteri intervenga. Capisco il ministero degli interni, perché lì c'è un dipendente di Berlusconi, ma la stessa magistratura che è pronta a ipotizzare chissà quali sovversioni in ragazzi che tirano le pietre al cantiere della Tav non vede gli atti insurrezionali posti in essere in maniera sistematica da tre televisioni, parecchi giornali e dipendenti di Berlusconi.
Atti sovversivi, ripeto, che andrebbero valutati con attenzione. Perché siamo al di fuori dalla normale dialettica politica. Siamo all'intimidazione.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... n_ref_map=[]


Il P.d.R. dovrebbe assolutamente ignorare simili richieste.

Simili richieste sono improponibili ed irricevibili.


A quale altro condannato si permette di fare proclami a reti quasi unificate con bandiera nazionale esibita, attaccare la magistratura, fare manifestazioni non autorizzate ecc. ecc.
Stratos58
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Stratos58 »

Per l'appunto, nei paesi considerati a "regime democratico", a nessuno !
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Gli ultimi giorni di Salò - 2



Berlusconi, summit coi legali nel fortino di Arcore “Io non mi dimetterò”

(CARMELO LOPAPA).
13/08/2013 di triskel182



E parte la campagna d’agosto di Forza Italia.
Il centrodestra.

ROMA-A COMINCIARE, tra gli altri, da quello finora escluso della grazia. Viene presa con serietà in considerazione, anche se almeno un paio di requisiti mancanti la rendono per ora quanto meno improbabile, ammesso che il capo dello Stato sia intenzionato a concederla. Ma dall’amnistia alla commutazione della pena, tutte le opzioni sono sul tavolo.

Con Ghedini e l’intero staff legale — che, come il cliente, non è andato in vacanza — Silvio Berlusconi è assorbito dalla valutazione delle possibili vie d’uscita dal
cul de sac in cui è finito dopo la condanna definitiva.

Sono ore in cui la sopravvivenza del governo, le minacce di crisi, passano in secondo piano, primum vivere.

Poche, per non dire nulle, le speranze che ormai l’ex premier ripone in un effettivo «contributo» alla soluzione da parte del Quirinale.

Mentre a breve la giunta del Senato potrebbe conclamare la decadenza e entro il 15 ottobre gli si potrebbero chiudere alle spalle le porte di casa per i domiciliari (se non accetterà i servizi sociali).

D’umore nero, per nulla confortato dal silenzio del Colle e dalle rassicurazioni di ministri e colombe, il leader della rediviva Forza Italia è intenzionato tuttavia a vendere cara la pelle.

«Non mi dimetterò da senatore, su questo punto non cedo» è una delle conclusioni tratte con gli avvocati proprio alla luce della situazione in cui si trova.

Rinunciare da subito alla carica parlamentare (e alle immunità che comporta) prima di qualsiasi pronunciamento della giunta farebbe venir meno una posizione di garanzia ma al contempo un potere «contrattuale», è stato il ragionamento maturato con Ghedini.

Già, contrattuale, perché al pari di una trattativa stanno affrontando l’intera vicenda nel chiuso di Villa San Martino. Non escludendo a questo punto nulla, appunto.

Sul pessimismo di queste ore di Berlusconi ha avuto il suo pecandidatura
raccontano i pochi che hanno avuto modo di parlargli al telefono, le dichiarazioni di giornata di Dario Stefàno, presidente della Giunta per le elezioni del Senato che esclude in modo categorico la possibilità di una ricandidatura anche dovesse aprirsi la crisi e si dovesse andare al voto anzitempo.

Sebbene su questo punto gli avvocati hanno fornito le loro garanzie, sostenendo che comunque a decidere sulla eleggibilità sarebbe la Corte d’Appello di competenza e, in caso di esito negativo, resterebbe aperta la via del ricorso al Tar.

Carte bollate su carte bollate, insomma, che non lasciano affatto tranquillo il Cavaliere.

E infatti, mentre i promotori della nuova campagna di comunicazione, da Verdini alla Santanché, festeggiano da ieri l’avvio del battage in tutta Italia, lui è assai meno entusiasta, sembra: «Tutto rischia di essere vanificato, campagna compresa, se mi impediscono di correre ».

Perché è tutta centrata attorno alla sua persona, non solo graficamente, la campagna da 1.500 manifesti che da lunedì a giovedì saranno affissi in tutta Italia, con i dieci aeroplani che voleranno sulle località balneari il giorno di Ferragosto con la scritta “Forza Italia, Forza Silvio”.

Un crescendo anche sul web con un appuntamento forte tra un mese.

«Stiamo organizzando una grande manifestazione a Milano per settembre — racconta Daniela Santanché — Sarà la conclusione di questo processo di ritorno alle origini che avviato da Berlusconi dal palco di via dell’Umilità».

Nei manifesti non compare il nome del leader, sarà un modo per tenersi aperta l’alternativa della figlia Marina se lo spettro della incandidabilità si farà reale?

La presidentessa di Fininvest e Mondadori continua a escluderlo. E così il padre.

«Ha dimostrato di saperci fare come imprenditrice e come donna, la vedrei benissimo — continua Santanché, di casa ad Arcore — Ma in questa fase il presidente è titolare inamovibile e irrinunciabile per noi, sarà lui il leader».

In questa fase, appunto.

Da La Repubblica del 13/08/2013.
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Gli ultimi giorni di Salò - 3


1. FERMI TUTTI! C’E’ UNA BOMBA SULLA PRIMA PAGINA DEL “SOLE 24 ORE”: ‘’SENZA BISOGNO DI GRAZIA O AMNISTIA, E SENZA SCHIZZI DI FANGO CONTRO ESPOSITO, BERLUSCONI HA UNA VIA PER ALLONTANARE LO SPETTRO DELLA DECADENZA DA SENATORE E DELLA SUCCESSIVA INCANDIDABILITÀ. DOVREBBE CHIEDERE L'AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE CHE, IN CASO DI ESITO POSITIVO, “ESTINGUE LA PENA DETENTIVA” -

2. SE L'EX PREMIER SI AFFRETTASSE A FARLO (HA TEMPO FINO AL 15 OTTOBRE) - ACCETTANDO DI ESSERE “RIEDUCATO” - CADREBBE L'EFFETTO PENALE DELLA DECADENZA DA SENATORE NONCHÉ QUELLO DELLA SUCCESSIVA INCANDIDABILITÀ PER SEI ANNI -

3. POTREBBE RESTARE AL SUO POSTO DI SENATORE E PERSINO RICANDIDARSI, FINO A QUANDO NON DIVENTERÀ DEFINITIVA LA CONDANNA ALL'INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI -



Donatella Stasio per Sole 24 Ore


Il Pdl reclama «l'agibilità politica» del suo leader, ma Silvio Berlusconi ha già davanti a sé una possibile strada per allontanare lo spettro della decadenza da senatore e della successiva incandidabilità. Dovrebbe chiedere l'affidamento in prova al servizio sociale che, in caso di esito positivo, «estingue la pena detentiva e ogni altro effetto penale».

Se l'ex premier si affrettasse a farlo (ha tempo fino al 15 ottobre) - accettando di essere «rieducato» attraverso l'assegnazione a un'associazione di volontariato o a un lavoro socialmente utile che ne favorisca la «revisione critica» - e se al termine del periodo di affidamento (dopo un anno, che con lo sconto di 45 giorni per semestre scenderebbe a 10 mesi e 15 giorni) il Tribunale di sorveglianza ritenesse positivo l'esito della prova, cadrebbe l'effetto penale della decadenza da senatore nonché quello della successiva incandidabilità per sei anni.

Potrebbe quindi restare al suo posto di senatore e persino ricandidarsi, almeno fino a quando non diventerà definitiva la condanna all'interdizione dai pubblici uffici (la cui quantificazione è stata rimessa dalla Cassazione alla Corte d'appello di Milano). A quel punto si aprirebbe una nuova partita in Parlamento sulla sua decadenza/incandidabilità.

Insomma, senza bisogno di strappi politico-istituzionali (la grazia, l'amnistia, le forzature nella Giunta delle immunità) e senza schizzi di fango contro Antonio Esposito - il presidente del collegio della Cassazione che ha condannato Berlusconi e ha concesso l'intervista "galeotta" al Mattino - finalizzati a scenari del tutto improbabili (come l'annullamento della sentenza), Berlusconi potrebbe percorrere la strada prevista dalla legge per non essere estromesso dalla politica, almeno nel brevissimo periodo.

L'esito non è garantito ma altamente probabile. Perché, se è vero che sulla nozione di «effetto penale della condanna» c'è scarsa chiarezza - tanto più che l'effetto incandidabilità contenuto nel decreto del governo Monti è entrato in vigore solo a dicembre del 2012 -, è anche vero che finora le sezioni unite della Cassazione hanno dato un'interpretazione ampia di «effetto penale».

Punto di partenza è l'articolo 47, comma 12, dell'Ordinamento penitenziario, che sancisce «l'effetto estintivo» derivante dall'affidamento andato a buon fine. È un effetto di ampia portata, perché riguarda tutte le conseguenze negative derivanti automaticamente dalla condanna stessa, diverse dalla pena principale e da quelle accessorie (anche se per queste ultime la questione è tuttora aperta) previste dal codice o da leggi speciali.

Quindi: l'impossibilità di godere della sospensione condizionale della pena da parte di chi ne ha già usufruito due volte; l'acquisto della qualità di recidivo o di delinquente abituale o professionale; l'impossibilità di partecipare a pubblici concorsi o di esercitare determinate attività; l'iscrizione al casellario giudiziale.

Questo principio è stato ribadito nel 2011 dalle sezioni unite della Cassazione con la sentenza 5859. Che, pur riguardando il caso della recidiva, conferma che l'esito positivo dell'affidamento in prova «estingue la pena detentiva residua e ogni altro effetto penale». La sentenza non si spinge a definire la nozione di «effetto penale» (inesistente nel Codice) ma c'è un precedente (l'unico) in un'altra sentenza della Cassazione, sempre delle sezioni unite.

È la n. 7 del 1994 secondo cui «gli effetti penali» si considerano tali in quanto «effetti diretti», automatici, delle sentenze di condanna e non derivanti da provvedimenti discrezionali della pubblica amministrazione. Pertanto, per il Pdl sarebbe un autogol continuare a sostenere la tesi (peraltro smentita da illustri costituzionalisti) che la decadenza di Berlusconi non è una conseguenza automatica della condanna a 4 anni (di cui 3 condonati dall'indulto) ma deve passare al vaglio discrezionale del Senato.

Se prevalesse questa tesi, invece di quella della «presa d'atto», Berlusconi perderebbe la via di fuga che le norme dell'ordinamento penitenziario gli offrono con l'affidamento in prova (non anche con la detenzione domiciliare). Certo, per quanto lineare sul piano giuridico e indolore su quello istituzionale, questo percorso presuppone anzitutto che l'ex premier faccia una «revisione critica» rispetto al reato per il quale è stato condannato, cioè la frode fiscale di 7,4 milioni di euro per la vendita gonfiata dei diritti Tv Mediaset; e che il Pdl accetti che incandidabilità e decadenza sono effetti diretti e automatici della condanna, su cui le Camere non possono mettere bocca.

A queste condizioni, Berlusconi potrebbe avere quell'«agibilità politica» che rivendica, senza dover tirare per la giacca il Quirinale, senza pretendere un'amnistia "universale" e senza forzature nella Giunta per le immunità del Senato. Che potrebbe anche sospendere la pratica in attesa della fine dell'affidamento in prova.
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