Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

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camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

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Gli accadimenti di questi mesi, ma soprattutto quelli delle ultime settimane e degli ultimi giorni fanno dire che la follia domina incontrastata la scena.

Oggi, l’articolo di Furio Colombo mi viene un poco in aiuto a far capire quanto sta accadendo.

il Fatto 26.1.14
Le élite sconfitte
Renzi, i partiti azienda e la caduta degli dei

di Furio Colombo


Matteo Renzi (detto “Matteo” presso le migliori fonti giornalistiche) domina le televisioni con due sole inquadrature.

In una sta camminando in fretta, seguito da un gruppo, si muove sempre da destra verso sinistra, evita con giovialità sportiva i microfoni, stringendo mani a volo o dando “il cinque”, e in un attimo è di spalle, ma voltandosi indietro lascia una traccia di cordialità.

La seconda inquadratura è frontale, Renzi è in camicia bianca, un po’ sbottonata, è su un podio e dice con bravura poche frasi, di solito tre, un impegno, una denuncia, una minaccia.

L’impressione che finalmente sia arrivato il leader a colmare il vuoto è forte e diffusa.

È di qui e da lui che deve cominciare il confronto con “gli dei” ovvero i gradi capi popolo, a cui due indiscutibili esperti, Giuseppe De Rita e Antonio Galdo hanno dedicato il libro “Il popolo e gli dei.

Così la grande crisi ha separato gli italiani” (Editore Laterza).

Il caso è interessante in due modi, perchè lo è il libro e perchè lo è Matteo Renzi.

Sostiene De Rita che veniamo da un mondo (finito) in cui c’erano leader “capaci di trasformare le crisi in un punto di svolta”.

Sostiene Galdo che diversi strati di élite tecnocratiche si sono alternate come classe dirigente di un Paese che è passato, con grande successo, dalla distruzione al benessere.

SEGUENDO il percorso De Rita - Galdo ci troviamo ad attraversare epoche in cui l’Italia si serve del valore professionale di personaggi (una prima e una seconda élite) che sanno, ascoltano, guidano, disegnando grandi progetti che affidano ai politici, mantenendosi separati e autonomi.

Finchè, a un certo punto, ci troviamo di fronte al fallimento della “terza élite” (gli autori citano Monti) che è lontana dal popolo, addossata alla politica (diventando addirittura partito), cieca come i partiti e incapace di guidare.

Crolla così il capitale umano della fiducia.

La descrizione mi sembra accurata ma vedo dei vuoti.

Il primo è la fine della guerra fredda.

Il crollo del muro ha indotto a pensare che ormai la politica si fa dentro la politica, ritirando, con rapidità più o meno istintiva, quei “legami col popolo” che De Rita e Gualdo vedevano giustamente come carattere e come garanzia della prima élite (Cuccia, Mattioli) e della seconda élite (Ciampi).

Si è diffusa la persuasione che politica è dirigere senza rendere conto.

È in questa ansa del fiume che si collocano prima il craxismo e poi il berlusconismo, dove l’intera logica di politica e di governo è dentro il club, ed è del tutto “separata dal popolo” ovvero dai cittadini, dalla gente.

Niente, allora, può tenere a bada il berlusconismo che incarna esattamente lo spirito del tempo: la politica spetta ai politici che hanno diritto di incassarne i proventi.

Conviene agli oppositori ignorare problemi enormi come il conflitto di interessi (per non parlare di reati minori come la compravendita di giudici e senatori).

Conviene a Berlusconi fare spazio (almeno col silenzio) agli interessi dei colleghi rivali.

Per durare così a lungo, al mondo moderno e post comunista di Berlusconi non basta la cooperazione di chi è fin troppo felice di non essere più comunista.

Ha bisogno di una forte dose di ipnosi, una ipnosi simile alla religione, che ha sostenuto e salvato i peggiori governi della Chiesa.

Berlusconi aveva, e ha usato, la ricchezza come fede (se sono ricco io potete anzi dovete esserlo voi) e la televisione come rito.

Chissà quanto ancora sarebbe rimasta aperta questa chiesa, senza la scossa brutale dell’Europa e del resto dell’Economia occidentale, dal momento che in Italia non c’era (e, come si è detto, non poteva esserci) opposizione.

Arriva Monti. E Monti (terzo strato di élite) ha fallito non perchè non ha retto al confronto con la statura dei Cuccia, dei Mattioli e dei Ciampi che lo hanno preceduto.

Ha fallito perchè è arrivato in una landa desolata priva del tutto di legami e fiducia fra classe dirigente e popolo.

Per questa ragione ogni suo atto riparatore è sembrato estraneo, lontano, pura punizione.

Poi arrivano Letta e Renzi.

E subito ci accorgiamo che ogni dettaglio della loro vita pubblica riguarda la vita pubblica, riguarda la politica che coincide con la loro vita quotidiana e il loro personale destino, riguarda l’altro in quanto competitor, riguarda i partiti in quanto contenitori delle formule ed espedienti con cui si vince o si perde.

Non riguarda mai ansie e paure di tutti.

Non riguarda mai le fabbriche che chiudono o che partono, persino se sono fabbriche fondamentali per il Paese. Non si rivolge mai alla gente che vota.

AVERE FEDE in questi nuovi leader e aspettarsi da loro il cambiamento (che non sia un cambiamento organizzativo, personale e interno al contenitore partito) è come andare in gita al grande reattore nucleare in cui hanno scoperto il bosone di Higgs per dire la tua.

Sai che è roba grossa, ma non c’entri niente.

E persino quando irrompono in scena i Cinque stelle, la gelida solitudine si conferma e si ripete.

Grillo, gridando e sgridando, occupa da solo tutto lo spazio, come Berlusconi, come Renzi.

Parla solo lui, partendo da se stesso e arrivando a se stesso.

Ognuno dei nuovi leader del terzo strato di élite ha come grido di guerra “Tutti a casa”, intendendo tutti meno chi parla, e un gruppo di stretti, obbedienti discepoli.

Vince colui che spande paura su quello che potrà accadere alla casa, alla fabbrica, al Paese, se non gli obbedisci.

Ora che Renzi appare all’improvviso come un probabile vincitore, dobbiamo chiederci: qual è la differenza fra De Gasperi e Renzi?

È che qui, adesso, tutto è aziendale.

Si svolge esclusivamente all’interno e nell’interesse di strane aziende dette partiti, che comunicano solo tra loro (un partito con l’altro) e fra dirigenti.

In queste aziende-partito Stato e cittadini sono chiamati a investire tutto.

Ma non sanno se ci saranno mai dividendi.

Onestamente non li hanno neppure promessi.

Tutto qui ciò che possono fare per noi i nuovi dei?

Tutto qui.




Continua
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

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Poi arrivano Letta e Renzi.
E subito ci accorgiamo che ogni dettaglio della loro vita pubblica riguarda la vita pubblica, riguarda la politica che coincide con la loro vita quotidiana e il loro personale destino, riguarda l’altro in quanto competitor, riguarda i partiti in quanto contenitori delle formule ed espedienti con cui si vince o si perde.

Non riguarda mai ansie e paure di tutti.
Non riguarda mai le fabbriche che chiudono o che partono, persino se sono fabbriche fondamentali per il Paese. Non si rivolge mai alla gente che vota.
AVERE FEDE in questi nuovi leader e aspettarsi da loro il cambiamento (che non sia un cambiamento organizzativo, personale e interno al contenitore partito) è come andare in gita al grande reattore nucleare in cui hanno scoperto il bosone di Higgs per dire la tua.
Sai che è roba grossa, ma non c’entri niente.






E’ macroscopicamente vera l’osservazione di Furio Colombo e la faccio mia perché sto osservando da sabato 18 gennaio la stessa cosa.

La follia si è impossessata della casta impegnata in una lotta strenua per la conquista del potere fine a se stesso.

Questo può stupire relativamente perché questa è una categoria di uomini disposti a tutto per assicurarsi il potere.

Osserva Furio Colombo:


Si è diffusa la persuasione che politica è dirigere senza rendere conto.

È in questa ansa del fiume che si collocano prima il craxismo e poi il berlusconismo, dove l’intera logica di politica e di governo è dentro il club, ed è del tutto “separata dal popolo” ovvero dai cittadini, dalla gente.

Niente, allora, può tenere a bada il berlusconismo che incarna esattamente lo spirito del tempo: la politica spetta ai politici che hanno diritto di incassarne i proventi.

……omissis……

Ora che Renzi appare all’improvviso come un probabile vincitore, dobbiamo chiederci: qual è la differenza fra De Gasperi e Renzi?

È che qui, adesso, tutto è aziendale.

Si svolge esclusivamente all’interno e nell’interesse di strane aziende dette partiti, che comunicano solo tra loro (un partito con l’altro) e fra dirigenti.

In queste aziende-partito Stato e cittadini sono chiamati a investire tutto.

Ma non sanno se ci saranno mai dividendi.

Onestamente non li hanno neppure promessi.

Tutto qui ciò che possono fare per noi i nuovi dei?

Tutto qui.



Ma la cosa più stupefacente è reazione la degli italiani

Non stupisce tanto il comportamento dei media della carta stampata o dei vari talk politici, o dei Tg.

Perché in questi 20 anni hanno fatto, senza soluzione di continuità, il megafono del potere.

Stupiscono invece non poco gli italiani comuni, la gente di tutti giorni che commenta e subisce la politica.

Mi è stato ribadito in questi ultimi giorni, la grande potenzialità della propaganda esercitata dai Nazionalsocialisti prima e dopo la presa del potere, spiegata accuratamente da Rai Storia.

Personalmente niente di nuovo in quanto è un dato vecchio di anni, per chi si occupava di storia.

Gli stessi effetti si sono potuti osservare tra gli italiani che si occupano di politica.

Questa settimana si sono prodotti in lunghe discussioni al limite dell’alterco in merito alla legge elettorale.

L’aspetto più interessante osservandoli attentamente a lungo, è che si dividono come sempre in base alle simpatie elettorali e agli uomini che li rappresentano.

I loro diritti democratici sono completamente baipassati. Non entrano nella discussione.

Ciò che stupisce più di tutto è il livello bulgaro che fa gregge. Siamo al 100 %.

Confliggono tutti quanti uno contro l’altro dimenticando che si stanno battendo per un posto al sole degli uomini della casta. Non per loro stessi. Ed è parecchio difficile farglielo comprendere.

Quando glielo spieghi annuiscono ma poi ricominciano la bagarre come prima e più di prima, come se quello che gli hai appena spiegato entra da un orecchio ed esce dall’altro.

L’effetto propaganda è terrificante.

Referendum abrogativo del 1991 in Italia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nel gennaio 1988, dopo annose discussioni e iniziative sfortunate, il politico democristiano Mario Segni con altri 30 esponenti di primo piano del mondo dell'economia, del sindacalismo, della cultura (fra gli altri Carlo Bo, Umberto Agnelli,Luca Cordero di Montezemolo, Rita Levi Montalcini, Giuseppe Tamburrano, Antonino Zichichi) lanciò il Manifesto dei 31, con il quale si chiedeva l'introduzione di una legge elettorale uninominale a doppio turno ispirata al modello francese.
Il 14 gennaio Segni annunciò che dal Manifesto sarebbe nato un nuovo movimento di opinione[1]. Il 22 aprile nasce a Roma il Movimento per la Riforma Elettorale e vi aderiscono circa 130 personalità, di cui la metà parlamentari[2]. L'idea iniziale è quella di raccogliere le firme per una iniziativa di legge popolare, finché un anno dopo non si fa strada l'idea di agire per viareferendaria[3].
Il 1º febbraio 1990 Segni ed altri depositarono presso la Corte di Cassazione richiesta di referendum per eliminare nellalegge elettorale per il Senato quella norma che rendeva i 238 collegi uninominali effettivi solo se un candidato raggiungeva il 65% dei voti[4].
Un secondo referendum venne depositato alla Cassazione una settimana dopo per chiedere l'abrogazione della preferenza plurima per la Camera dei Deputati e avere così un proporzionale puro con un'unica preferenza per elettore[5].
Il 13 marzo venne depositata una terza richiesta di referendum volta ad estendere il sistema elettorale maggioritario dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti anche a quelli superiori[6].
Il 10 aprile partì la raccolta delle firme[7]. Il 2 agosto in Cassazione verranno depositate circa 600mila firme a quesito[8].
Il 17 gennaio 1991 la Corte Costituzionale bocciò due quesiti referendari, salvando solo quello sull'abrogazione della preferenza plurima alla Camera[9].
Il leader radicale Marco Pannella ci tenne a distinguere l'obiettivo dei Radicali rispetto a quello degli altri partiti: «È pregiudiziale che respingiamo di accogliere fra noi chi vuole usare il referendum per risultati opposti a quelli per i quali lo chiediamo. È un punto pregiudiziale di chiarezza, e di lealtà, verso l’opinione pubblica, il dovere di una politica leale e chiara».[10] Il messaggio era diretto soprattutto al Pds e al Pli che pur sostenendo il referendum elettorale, proponevano riforme diverse dal sistema maggioritario ad un turno.
C'era stata inoltre una polemica di Pannella con Segni e gli altri promotori di area cattolica e comunista: i radicali avrebbero preferito promuovere solo i referendum nettamente maggioritari su Senato e Comuni per non offrire alla Corte Costituzionale la "scappatoia" di ammettere il quesito meno significativo, quello sulla preferenza unica; tuttavia il Partito Radicale che pur aveva obiezioni anche di merito sul referendum relativo alla preferenza unica contribuì alla raccolte firme[11]
Furono respinti dalla Corte Costituzionale[12] i due quesiti referendari che miravano all'introduzione del sistema maggioritario nelle leggi elettorali dei Comuni e del Senato, per cui la consultazione popolare avvenne solamente sul quesito sulle preferenze plurime nelle elezioni per la Camera dei deputati.
L'arma che molti partiti utilizzarono per contrastare la consultazione referendaria sulla preferenza unica per la Camera dei deputati fu l'appello ai cittadini per l'astensione. Celebri gli inviti di Craxi, Bossi ed altri ad «andare al mare» la domenica[13], invece di recarsi al seggio elettorale; nonostante questo, il 9 giugno 1991 gli italiani andarono a votare (62,5 % degli aventi diritto) e si espressero favorevolmente al cambiamento in misura straordinariamente larga: i sì superarono abbondantemente la maggioranza assoluta degli elettori; questo significa che, se anche tutti quelli che non si erano recati alle urne vi fossero andati e avessero votato "no", il risultato non sarebbe cambiato.



In questi 23 anni però, i partiti hanno spogliato i cittadini italiani di poter decidere sulle scelte.

In modo particolare nel 2006 con l’introduzione del Porcellum da parte del conducator delle Rivoluzione liberale.

Insomma, una truffa continua.

I partiti imbesuiscono gli italiani per fare gli affari propri in maniera costante.

Gli eletti con le preferenze o senza le preferenze non cambiano affatto la realtà, perché alla fine una volta a Roma, dipendono esclusivamente dagli ordini delle segreterie.

I parlamentari sono sostanzialmente degli schiaccia bottoni legalizzati e molto ben pagati.

E’ questo che dovrebbe spingere gli italiani per fare un passino in più verso la “””democrazia“””.

Invece non ci pensano neppure perché sono ubriachi di propaganda e hanno smesso di ragionare per ragionare secondo gli input della casta.

L’assurdo poi è che si dolgono delle decisioni della casta.

Siamo arrivati a questo punto di stupidità.

Continua
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Romanzo criminale - 1

Riesplode nella puntata odierna di Agorà la centralità della mummia cinese bollita. Riabilitazione totale di Silvio.

Allora non abbiamo capito assolutamente un caXXo.

Solita passerella di falliti perditempo, a cui si è aggiunta la voce di Mariotto Segni che si è bevuto il cervello.

Anche Segni riabilita la mummia.

Rivendicazioni del merito da tutte le parti

La legalità è stata buttata alle ortiche.Oggi si vive così.

Il condannato prende la centralità della scena insieme a Totò u’ curtu che ha un nuovo diritto di scena.

La mummia ha fatto crollare un Paese,... tutto cancellato e nuovamente vanno in onda messaggi di un rilancio dell’Italia grazie al genio di sua beatitudine il ras di Hardcore.

Dire che l’Italia è letteralmente impazzita è poco. Troppo poco c’è sotto molto di più ed è in gioco di più.

Che il destino dell’Italia sia quello della guerra civile o del ritorno di Mussolini è dovuto al mix presente di una grande idiozia associata all’esplosione della follia demenziale in questa fase.

Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
(Primo Levi)

Questa idiozia mista a follia era presente tra il ’19 e il ’22, in Italia e nella Germania del ’30 dopo la caduta della Repubblica di Weimar.

Nell’intervista di Enzo Biagi a Primo Levi, lo scrittore torinese fa sapere:

Come nascono i lager? Facendo finta di niente

Noi stiamo facendo finta di niente da troppi anni.

Anche adesso, di fronte alla debordante idiozia e follia di questi mesi, di queste settimane, di questi giorni, di queste ore.
Ultima modifica di camillobenso il 27/01/2014, 21:03, modificato 1 volta in totale.
Amadeus

Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da Amadeus »

dai Zio, non tutte le puttanate che dicono ad Agorà si avverano....
se ci togli la chiacchiera a sta gente che je rimane?
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:dai Zio, non tutte le puttanate che dicono ad Agorà si avverano....
se ci togli la chiacchiera a sta gente che je rimane?


Quali sono quelle che non si avverano?
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Romanzo criminale - 2


Il romanzo criminale continua a Otto e mezzo con Menichini, la Gruber, e la Chirico.
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Romanzo criminale - 3


Il romanzo criminale continua a Piazzapulita.

Più senti Renzi e più ti rendi conto che è la classica testa di caXXo presuntuosa che deve fottere un'intera nazione.

In perfetta sintonia con la Santanchè che continua a squotere la testa mentre parla Lorenza Carlassare.

Non solo.

La Santanché dopo aver distrutto il Paese pretende di ricostruirlo.

E' come dire che per ricostruire l'Italia nel 1945 ci voleva di nuovo Mussolini.
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Romanzo criminale - 4


Quella forte voglia di fascismo


Santanché:

<<Per me è musica per le mie orecchie quando sento il collega del Pd (Matteo Richetti) che cita che Renzi vuol portare il Pd sulle nostre posizioni>>
camillobenso
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Re: Noam Chomsky:I padroni dell'umanita'

Messaggio da camillobenso »

Romanzo criminale - 5


Ballarò

Renzusconi: Abbiamo fatto un accordo MOLTO BUONO.


Pina Picierno: Abbiamo bisogno dei numeri per fare le riforme


Si sono dimenticati don Totò u' curtu.
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