La crisi dell'Europa

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camillobenso
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

thomas köhler • 3 ore fa
Ci rendiamo conto finalmente che ci sono dei grandi colossi finanziarie che stanno dettando la linea politica dell Europa o no ???
Prima la grecia ha dovuto cedere la sovranita
La spagna sta per essere messo sotto la guida della Troika
E solo un capriccio che Renzi e stato messo all*governo senza essere eletto ?
E una coincidenza che adesso i ministri critici francesi sono stati mandati a casa e si fa un nuovo governo francese ?

Svegliamoci in fretta !!!!!!!!
Una volta arrivata la Troika non si scappa piu e sara irreversibile !!!

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Democraziaora • 3 ore fa
Il VALLSer d'Hollande, in tre tempi. La situazione in Francia e in Europa è molto delicata. Il primo Ministro francese non ha interesse a sbagliarsi nella scelta dei suoi nuovi ministri.
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LUIGI PILATI • 3 ore fa
Quest'anno i tedeschi, dove aver mangiato pasta in abbondanza, italiana, inizieranno a mangiare rospi e lumache, francesi!
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Antonio Valle LUIGI PILATI • 2 ore fa
dimentichi che hanno mandato cammionate di wustel in italia
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pilon LUIGI PILATI • 2 ore fa
Prima o poi i francesi glieli fanno mangiare i rospi,e anche belli grossi.
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diaboliko • 4 ore fa
Solo renzino continua a dirci che le cose vanno alla grande.
Abbiate pazienza ma fra non molto anche i tedeschi cominceranno a lamentarsi, già sono sulla buona strada.
Quando le loro merci rimarranno invendute per mancanza di acquirenti ci sarà da ridere.
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18Marcello • 4 ore fa
Il presidente Hollande ha fatto la sua ultima sciocchezza che gli costerà le dimissioni.

Le cose in Francia andranno sempre peggio perchè non si vuole prendere il toro per le corna (come in Italia) ovvero l'assurdità dell'euro e di trattati che sono un incatenamento dei più deboli assieme ai più forti. Risultato: i francesi chiederanno a gran voce le dimissioni di un presidente che aveva promesso di andare contro alla Germania, ma poi si è prostrato ai suoi piedi ( e i francesi non amano questo). La Le Pen vincerà le elezioni e l'euro, come deve essere, salterà per aria.

Allora vedremo i tedeschi piangere quando non riusciranno più a vendere le loro merci ai paesi del sud.

Io ammiro i tedeschi, ma non capisco perchè abbiano questa volontà dominatrice e non capisco perchè non vedano quando è il momento di mollare.
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Doraemon79 18Marcello • 4 ore fa
La Francia non ha mai rispettato i parametri Europei, l'euro c'entra poco. Il toro che Hollande non vuole prendere é l'enorme spesa pubblica per pagare salari di stato e l'imposizione fiscale che non permette la crescita.
La Germania vende a tutto il mondo perché le sue piccole e medie imprese sono libere di innovare e creare, le grandi da anni hanno delocalizzato ma tengono gli uffici centrali e i laboratori in Germania perché gli conviene, prova a farlo in Italia o Francia, senza sussidi ti prendono per matto.
Con tutti i soldi che aveva la Germania poteva costruire strade, scuole, abbasare ancora le tasse, invece li ha usati per salvare la Grecia con prestiti che non saranno mai restituiti, finanziato la BCE che ha tenuto basso lo spread dell'Italia, ha salvato l'Unione Europea mentre accoglieva milioni di immigrati (selezionati) e riunificava il paese, il tutto mentre noi sussidiavamo imprese decotte o salari di stato. Se volesse dominare l'Europa di farebbe pagare invece di pagare non credi?
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Disenchanted Doraemon79 • 2 ore fa
Ma come si fa a dire che l'euro c'entra poco, suvvia una crisi così l'Europa non l'ha vissuta neanche ai tempi di quella del petrolio del '74....
Indubbiamente l'euro non è l'unica causa , ma la sua permanenza non fa che moltiplicare il problema della mancata crescita al cubo.
La Germania non ha salvato la Grecia ma ci ha speculato sopra il che è ben diverso....non so che film abbia visto sulla Germania generosa e solidale.
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Disenchanted Doraemon79 • 2 ore fa
Ma cosa sta dicendo Lei vaneggia, la Germania ha salvato la Grecia???? ..... diciamo che i soldi intanto ce l'hanno messi anche gli Italiani oltrechè tantissimi altri stati europei....
La Grecia egr. Doraemon79, è fallita, e non è stata salvata da nessuno o meglio si è fatto in modo che non andasse in default ufficiale (fallimento controllato) per salvare i crediti delle potenti Banche del Nord molto esposte con la Grecia, che hanno SPECULATO ALLA GRANDE facendo lauti guadagni sugli interessi!!
Se pensiamo poi che la Merkel come contropartita alla Grecia è riuscita pure a farsi approvare ingenti commesse militari all'industria tedesca nonostante i greci non avessero gli occhi per piangere, c'è proprio da andar fieri della politica tedesca!!
L'euro è la causa di qs. progressivo impoverimento degli Stati europei perché nessun paese è in grado di sostenere misure di bilancio e di austerity così forti, non accorgersene vuol dire o non capire nulla di economia o essere peggio in malafede.
Inoltre il cambio fisso dell'euro, non permette alcun aggiustamento monetario, quindi si continua a svalutare il lavoro nell'assurda speranza che la "domanda interna cresca" , ma poiché l'economia segue leggi ferree di tipo matematico, come è già accaduto in passato e come osservato da molti economisti mondiali, questa è una pia illusione ed i conti continueranno a peggiorare per tutti nessuno escluso.
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18Marcello Doraemon79 • 3 ore fa
Sbagliato. La Germania vende perchè è protetta da un euro che risente della debolezza dei paesi del sud e quindi è sottovalutato. Inoltre applica una politica di contenimento salariale che gli è permesso solo dal fatto che non ci sono barriere doganali ed esiste una moneta unica in europa. Il suo surplus commerciale lo ha con i paesi europei. Se i paesi del sud riducessero i loro acquisti in merci tedesche l'economia tedesca, come sta già avvenendo, cadrebbe.

PS. Anche la Germania in passato non ha rispettato i trattati.
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ian paice 18Marcello • 4 ore fa
I Tedeschi vincono le battaglie ma perdono le Guerre.È nel loro DNA,la storia ce lo racconta e Hollande prostrandosi ai piedi della Merkel licenziando il suo ministro dell'Economia ha accelerato la disfatta dell'Europa
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diaboliko ian paice • 3 ore fa
Non sono riusciti a dominare il mondo con le guerre ma ci stanno riuscendo (ancora per poco) a dominarci economicamente.
Dal lato pratico è la stessa cosa.
La domanda che sorge spontanea è: ma cosa sono state a fare 2 guerre mondiali? Non era meglio calarsi le braghe già nel 1918?
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Per il resto dei commenti vedere:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... a/1098320/
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

ECONOMIA & LOBBY
"L'economia della Germania frena? Colpa
delle sciocche sanzioni contro la Russia"

Intervista - Per l'economista Vaciago lo stop è figlio di decisioni Ue. "Borse in rialzo? Un paradosso"

INDICE DI FIDUCIA DELLE IMPRESE TEDESCHE SCENDE ANCORA. MINIMI DA LUGLIO 2013


"L'economia della Germania frena? Colpa delle sciocche sanzioni contro la Russia"
Per Giacomo Vaciago, professore di economia monetaria all’Università Cattolica di Milano, il rallentamento del Pil di Berlino dipende dalle misure introdotte dalla Ue dopo la crisi ucraina. Le Borse in rialzo? "Un paradosso: più l'economia va male più si rafforza la convinzione che le banche centrali interverranno". Quanto alla ricetta tedesca su salari e produttività, non è detto che sia quella giusta per l'Italia: "C'è anche la strada che passa per il miglioramento del capitale umano"
di Chiara Brusini

http://www.ilfattoquotidiano.it/

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Germania, Vaciago: “La frenata? Colpa delle sciocche sanzioni contro la Russia”
Per Giacomo Vaciago, professore di economia monetaria all’Università Cattolica di Milano, il rallentamento del Pil di Berlino dipende dalle misure restrittive introdotte dalla Ue in seguito alla crisi in Ucraina. Le Borse in rialzo? "Un paradosso: più l'economia va male più si rafforza la convinzione che le banche centrali interverranno. Così i listini salgono e i tassi calano". Quanto alla ricetta tedesca su salari e produttività, non è detto che sia quella giusta per l'Italia: "C'è anche la strada che passa per il miglioramento del capitale umano"

di Chiara Brusini | 25 agosto 2014Commenti (18)


Il rallentamento di Berlino? Colpa della sciocca idea, non a caso americana, di imporre sanzioni al primo acquirente dell’Europa”. Per Giacomo Vaciago, professore di economia monetaria all’Università Cattolica di Milano e presidente della società di analisi economica Ref ricerche, non ci sono dubbi. A frenare lo slancio della “locomotiva tedesca” e ridurre la fiducia delle imprese nel futuro sono state le misure restrittive introdotte dalla Ue ai danni della Russia in seguito alla crisi in Ucraina. Decisione a cui Vladimir Putin come è noto ha risposto con l’embargo sui prodotti agroalimentari esportati dall’Europa: una rappresaglia che in base a stime della stessa Commissione europea ci costerà 12 miliardi di euro l’anno.

Dunque è per questo che il Pil della Germania cala?
In gran parte sì. E’ evidente: sanzionare un Paese che ha il potere di rimandare indietro le tue esportazioni è da stupidi. Non per niente Angela Merkel, durante la recente missione a Kiev, ha detto no a un’ulteriore escalation. In seconda battuta, poi, sull’economia tedesca pesa anche la disoccupazione che dilaga in mezza Europa.

Nonostante l’indicazione negativa arrivata dall’indice di fiducia delle imprese tedesche, le Borse europee sono tutte in rialzo e i tassi di interesse sui titoli di Stato continuano a calare. Che succede?
E’ la conseguenza paradossale del circolo vizioso in cui i mercati finanziari sono entrati: oggi se l’economia va male si rafforza la convinzione che le banche centrali faranno nuovi interventi e daranno liquidità al sistema comprando titoli (il cosiddetto “quantitative easing”, ndr). Per cui i tassi scendono e i listini salgono. A dispetto del fatto che in Europa ci sono 20 milioni di disoccupati. Parte della colpa comunque è anche dei governi, che sono latitanti e fanno ricadere tutte le responsabilità sui banchieri centrali.

A proposito di banchieri: considerata anche l’apertura del presidente della Bce Mario Draghi sulla flessibilità delle regole fiscali, la frenata dell’economia indurrà la Merkel a una linea più soft?
Penso sia nell’interesse di tutti, anche di Berlino, gestire il fiscal compact in modo intelligente lasciando all’Italia e agli altri Paesi spazi per fare investimenti che permettano di ripartire. Smettiamola di farci del male con questa storia del tetto (peraltro casuale) del 3%, non è che se siamo al 3,1 piuttosto che al 2,9 cambi qualcosa. E smettiamola di vedere noi stessi come scolaretti e la Germania come la maestra.

La Germania, con i contratti aziendali e i mini job, ha compresso i salari e rilanciato la produttività e l’occupazione. E’ quella la ricetta da seguire?
La moderazione salariale, è vero, ha favorito l’occupazione dei giovani tedeschi, ma non è detto che sia l’unica soluzione. C’è anche la strada che passa per il miglioramento del capitale umano. I giovani devono sviluppare le professionalità richieste dal mercato e in particolare dalle aziende all’avanguardia e i cui prodotti sono venduti nel mondo. E non è detto che siano professionalità che richiedono la laurea: anzi, alle nostre medie imprese servono ottimi tecnici. Non per niente la grande forza della Germania sta proprio nell’alta formazione professionale, le “Fachhochschulen”. Ne abbiamo una anche a Bologna: l’hanno voluta Lamborghini e Ducati dopo essere state comprate dalla Audi…

Oltre alle buone scuole che cosa manca all’Italia?
Per prima cosa un mercato del lavoro che funziona, in cui domanda e offerta si incontrano. Su questo fronte siamo in ritardo di vent’anni, quindi ben vengano il Jobs act e la Garanzia giovani, ma ora bisogna correre. Dello Statuto del lavoratori si parla solo per litigare sull’articolo 18, che è il problema minore, ma è leggendo la parte sul collocamento che viene davvero da ridere. E’ patetico, oggi, difendere cose che rappresentavano un progresso 40 anni fa. Poi si potrebbe anche prendere spunto da quello che fanno altri Paesi europei (tra cui la Germania, che ha appena stabilito di alzarlo) e pensare a introdurre anche in Italia il salario minimo. Ma bisognerebbe discuterne con il sindacato, che da noi pensa più alle conquiste passate che al futuro. In secondo luogo, serve un programma di investimenti privati e pubblici. Per questo spero che passi il piano da 300 miliardi proposto da Jean Claude Juncker. Nell’interesse di tutta Europa.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... a/1098581/
camillobenso
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

La vox populi:


Gino Sasso • 8 minuti fa
Gentili signori.
Visti da fuori (altri Paesi UE) fate ridere. Sui venti di guerra ci perdono tutti.
Non c'è bisogno di essere "professore di economia monetaria all’Università Cattolica di Milano e presidente della società di analisi economica Ref ricerche".

Che ci abbia perso la Germania che con la Russia ha megascambi commerciali lo capisce chiunque. Ora però tanti tedeschi ci penseranno sopra.
Cosa valgono scambi commerciali con uno come Putin che cambia parere come cambi camicia? Lo sanno già tanti altri Paesi nordici e della zona del Baltico.
Ora forse lo capiranno anche Merkel e quelli del PPE. Schulz lo ha già capito da un po'.

In quanto al FQ: a quando l'articolo sulla "fiorente" economia russa del dopo-Crimea? Non lo leggeremo mai visto che le cose stanno andando a rotoli per Putin.
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camillobenso Gino Sasso • un minuto fa
Tieni duro, questo commento deve ancora essere approvato da Il Fatto Quotidiano.
Putin,...l'amico di Silvietto che è compare d'anello del Bomba????
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Pepe • 21 minuti fa
Gino Sasso, dove ti sei nascosto? Vieni fuori, scienziato!
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Claudio Bartalesi • 22 minuti fa
Da sei anni le borse guadagnano i vecchi vizi non sono eliminati anzi si vendono

i debiti per arricchirsi ma chi saranno quelli che pagano il conto?
Gli scambi commerciali si bloccano come ritorsione politica imposta dagli Stati Uniti

come si impone l' agricoltura in tanti paesi dalle multinazionali mentre paesi amici come L'Arabia son intoccabili, visti i risultati in Iran in Iraq e nelle terre dei Palestinesi

quelli che ci guadagnano sono le compagnie delle armi ei loro affiliati.
Non si capisce perche con i comunisti cinesi tutte le grandi multinazionali ci fanno affari
e poi ci vengono a spiegare che non c' è democrazie e i bambini di 8 anni vengono sfruttati come se il capitalismo avesse dellle regole.
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Federico Meloni • 23 minuti fa
la Germania è come una macchina in quinta marcia che ogni tanto scala in quarta o in terza.....l'italia ha rotto tutti gli ingranaggi del cambio, è senza freni, e cerca di fermarsi inserendo la retromarcia!!!!
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camillobenso
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

Gianmario Pelizzoli • 29 minuti fa
Secondo me il vero problema è che non si può continuare a "CRESCERE" economicamente,il pianeta è solo uno, e le risorse si stanno esaurendo! X cui sarebbe opportuno fermarsi a riflettere.
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camillobenso Gianmario Pelizzoli • 2 minuti fa
Tieni duro, questo commento deve ancora essere approvato da Il Fatto Quotidiano.
In teoria dovrebbe essere così, se non fossimo gli stessi primitivi di 8 mila anni fa, anche se abbiamo realizzato il cellulare, l'ipad, il televisore al plasma e le Ferrari. Ma questo non interessa nessuno, perché è almeno da 40 anni che esiste il problema.
Prova a digitare in Google:
Bildelberg
Globalisti
Signoraggio e fisco e poi a destra =>clicca su Tavistock
Ti renderai conto chi comanda veramente e come funziona l'ambaradan su questo pianeta. Non è una questione di capitalismo o socialismo, ma del più forte che prevale sul più debole da sempre.
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Federico Maat • 33 minuti fa
Ok ok tutto bello bella analisi a tutto tondo ma la Finlandia?
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Flavio Reverditi • 34 minuti fa
Ma le sanzioni sono da pochissimo che sono scattate da parte della Russia, mentre i dati SI RIFERISCONO AL TRIMESTRE APRILE-GIUGNO!!!! Ma questo qui che cavolo di ESPERTO E' ????
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dgp • 36 minuti fa
Grande evidenza per questa intervista. Che il FQ stia diventando un giornale filo-putiniano?
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independent92 • 37 minuti fa
E a noi dell'opinione di Vaciago?
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Luca Zanellato • 38 minuti fa
A suo tempo feci notare che le sanzioni che venivano proposte dagli USA (agli "alleati" europei) prendevano 3 piccioni con una fava:
1-rompevano i cXXXXXXi e generavano difficoltà alla Russia;
2-creavano inimicizie tra russi e europei (che si erano avvicinati fin troppo negli ultimi 10 anni);
3-creavano difficoltà al sistema produttivo europeo (buono per le industrie USA).

Ora cominciamo ad assaggiare qualcosa... ma quest'inverno dovremo chiedere il gas ai russi (non si sà cosa arriverà dalla Libia), allora si potranno vederne delle belle...

Magari i nostri Illuminati Governanti potrebbero farsi dire dal Pentagono cosa DOBBIAMO pensare...

PS1 - il gas non serve solo per il riscaldamento o per cucinarci i fagioli, serve moltissimo a produrre elettricità (casa e INDUSTRIE).

PS2 - Chi si ricorda la barzelletta di Obama? "... tranquilli, se i russi non vi danno il gas, ve lo diamo noi...".
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LondonNW6 Luca Zanellato • 32 minuti fa
PS3 - il nord-africa e' pieno di gas naturale, lasci perdere..
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Nobody • 38 minuti fa
Beh strategicamente non fa una piega, gli USA ci chiedono di emettere sanzioni contro la Russia per affossare l'economia UE, vero mercato avversario di quello statunitense.
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giancarlo4601 • 43 minuti fa
Esiste la delinquenza soggettiva ed esistono i tribunali per condannarla, ma la "delinquenza" che si camuffa nell'economia non è snidabile. Specialmente quando essa dispone impunemente del potere di imporre e veicolare gli opportuni "ebola", che rendono inattive tutte le "difese immunitarie" di qualsiasi "formazione sociale". Gli bastano media asserviti e intellettuali a 90°, ma ben pagati.
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camillobenso
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

Sempre i commenti sull'articolo di Vaciago, dove ci rende conto che da questo grande pasticcio non ne verremo fuori se non in forma violenta:


DAMASO BRUXELLES • 19 minuti fa
Se il welfare va male la colpa é dei sindacati che hanno sempre spronato i lavoratori ad avere tutto e di più anche quando hanno sessant'anni .
Vi rendete conto che un'operaio a sessant'anni non rende più quello che rendeva a trent'anni , quindi i salari devono essere imperativamente in base alla forza lavoro che un'essere umano puo dare , solo cosi un'azienda puo continuare ad anadare avanti.
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camillobenso DAMASO BRUXELLES • 6 minuti fa
Tieni duro, questo commento deve ancora essere approvato da Il Fatto Quotidiano.
E' fresca fresca di ieri mattina. Il proprietario di un piccolo minimarket di formaggi del Sud e salumeria varia, si lamenta perché non ce la fa più. I clienti sono vistosamente calati perché i suoi prezzi sono più del doppio rispetto ai supermercati. Prima, diceva, ci stavo dentro tranquillamente,.......adesso non più.
In quel tranquillamente significa che si è acquistato 4 appartamenti. Adesso non è che ci perda,...ma non guadagna più così tanto da acquistarsi il quinto e sesto appartamento.

Come la mettiamo????

E' colpa dei sindacati anche in questo caso????????????????
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camillobenso
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

Germania, cala ai minimi da luglio 2013 l’indice della fiducia delle imprese
L'indice Ifo, calcolato sulla base di interviste presso circa 7mila imprese di diversi settori, è sceso a 106,3 punti dai 108 del mese di luglio. La flessione è peggiore delle attese, ferme a 107 punti. E per il settore manifatturiero il livello è crollato ai minimi da un anno a questa parte. Secondo Hans-Werner Sinn, direttore dell’istituto economico Ifo, “l'economia tedesca continua a perdere forza”

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 agosto 2014Commenti (143)


L’andamento negativo del prodotto interno nel secondo trimestre ha incrinato la fiducia delle imprese tedesche. In agosto l’indice Ifo, calcolato sulla base di interviste presso circa 7mila imprese di diversi settori, è calato per la quarta volta consecutiva, scendendo a 106,3 punti dai 108 del mese di luglio. E la flessione è peggiore delle attese, ferme a 107 punti. Il dato arriva dopo la notizia che in Germania anche l’indicatore Pmi ha perso terreno. E nonostante dal mercato del lavoro arrivino indicazioni positive, visto che tra aprile e giugno gli occupati sono saliti a 42,5 milioni. Il nuovo calo riflette il rallentamento dell’eurozona, le tensioni politiche con la Russia e la conseguente escalation delle sanzioni internazionali nei confronti di Mosca, a cui Putin ha risposto con l’embargo all’import di diversi prodotti alimentari.

“L’economia tedesca continua a perdere forza”, è il commento di Hans-Werner Sinn, direttore dell’istituto economico Ifo, secondo il quale le imprese sono meno soddisfatte della situazione attuale dei loro affari, ma soprattutto guardano ai prossimi mesi con più scetticismo. Quanto ai singoli settori, la nota dell’istituto spiega che nel manifatturiero l’indice del clima di affari è sceso al livello più basso dal luglio 2013, e quello di oggi è il terzo calo consecutivo. Le prospettive per i prossimi mesi sono poi peggiorate notevolmente e meno stimoli sono attesi dall’export. Per le vendite all’ingrosso l’indice del clima di business è sceso al livello più basso da un anno. Anche nel commercio al dettaglio la maggior parte delle aspettative sono ora leggermente pessimistiche, per la prima volta dal luglio 2013. A sorpresa, invece, nelle costruzioni l’indice del clima di affari è aumentato leggermente e le imprese sono un po’ più ottimiste per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione. E questo nonostante a giugno, secondo i dati diffusi dall’Ufficio Federale di Statistica, gli ordini nel settore dell’edilizia abbiano registrato un calo dell’11,9%. Del resto la riduzione, si legge nel rapporto, “è determinata dal fatto che nel giugno 2013 gli ordini erano stati eccezionalmente alti”. Che il comparto sia in salute è dimostrato anche dal fatto che nello stesso mese il numero degli addetti è aumentato dell’1,3%.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... e/1098349/
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

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pfeffer • 2 ore fa
riassumendo i commenti si può dire che c'è un consenso sul fatto che i problemi della Germania possono e devono portare ad una revisione della politica del risparmio, vero?
La ricetta sarebbe continuare a spendere, cosa che aumenterebbe il debito. Qualcuno ha una proposta su come affrontare il debito se risparmiare non è accettato? Vi rendete conto che il debito è una re-distribuzione dal basso verso l'alto, cioè da chi paga le tasse con cui si pagano gli interessi a chi ha soldi da investire? E infine, in che posizione pensate sia meglio trovarsi quando implode il sistema finanziario americano: con loro indebitati fino alle orecchie o in un Europa magari un po' più povera ma solida che allora sì, potrà lanciare un piano di sostegno all'economia quando verrà a mancare il consumo americano? Se l'Italia avesse fatto qualche riforma vent'anni fa oggi sarebbe fuori da tutti i problemi, se l'avesse fatta nel 2011 quando rischiava di andare in default oggi sarebbe in ripresa. Invece ci piace cercare il colpevole dentro e fuori, fare tanti annunci, programmi ma nessun atto sperando nel redentore, ora Berlusconi ora Renzi domani Grillo ....
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

mario • 3 ore fa
Han-Werner Sinn.Se lo avesse detto qualche altro personaggio, quasi ci avrei creduto.Non ne azzecca mai una.Per foruna non ha ancora detto: che isalari sono troppo alti e che bisogna diminuire le tasse alle imprese,la sua solita solfa.
Cordialmente Mario
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VoxAmini • 3 ore fa
Difficile esportare quando all'estero comprano meno.
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cosimo espositi • 3 ore fa
La germania ha avuto pil negativo,si lamentano dell'ucraina ma questa crisi l'hanno scatenata loro,i golpisti d'europa,ci mancava.E adesso che credono di fare con un'europa in miseria,dove credono di crescere che non spendono nel loro territorio?Sventoleranno come un SUCCESSO una "crescita" dello 0,2%?Ma in germania sono tutti lobotomizzati da merkel e schauble?Pazienza per il servo sciocco inutile della spd schulz,ma non esiste un diversamente analfabeta che dica chiaro che questa buffonata deve finire?Ma tutti idioti euristi 'sti tedeschi?Nemmeno quando la pacchia è finita?
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napoleon • 3 ore fa
per un paese esportatore, uccidere la domanda estera dei propri beni tramite l'austerità, vuol dire tagliarsi la testa da soli.... non mi stupisce che i tedeschi abbiano dato vita a due WW perdendole entrambe, lo stanno facendo per la terza volta.
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GAME OVER • 3 ore fa
Che i commenti a questa notizia rispecchino un sottile piacere è inevitabile. Ma questo, a ben guardare, dimostra anche altro, ovvero che l'Europa NON esiste, o che al massimo viene sentita come un'entità nemica. Ora che questo sia il mio sentimento o di chi dice ciò apertamente ci sta, ma il fatto curioso è che questa sensazione di piacere la provano anche per i pro-europa ed i pro-euro, senza per altro che gli faccia sorgere alcun dubbio. Per me NON è una famiglia, per loro sì, e godono comunque che un loro familiare si stia come loro ammalando. Bella famigghia!
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aa • 4 ore fa
era inevitabile, con i cervelli in fuga italiani in germania

ma possiamo esportargli un po' di mafia o camorra o 'ndrangheta o scu o prostituzione, così aumenta anche il loro pil
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MARION aa • 3 ore fa
lo abbiamo gia' fatto, purtroppo per loro!
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eur87 • 4 ore fa
L'italia è come quella passeggera (uso il femminile) che sale su un titanic, con una "schettina" tedesca, un ufficiale di prima francese e be one, uno di seconda finlandese che fino a qualche anno prima faceva il calciatore, totalmente controvoglia e con la sensazione di aver preso una sola, ma consigliata da uno con la faccia di mortadella. L'emozione si trasforma in pura rabbia il momento in cui scopre che non ci sono scialuppe e la nave sta affondando. Alla fine mentre sta affogando sorride perchè con lei c'è qualcun altro e non sarà l'unica minc h iona a colare a picco e ad aver abboccato alla sola. La germania e la francia seppur responsabili dell'affondamento di una nave inaffondabile hanno fatto il bello e il cattivo tempo per l'intera, seppur breve, traversata e comunque hanno preso le uniche scialuppe.
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MARION eur87 • 3 ore fa
le scialuppe ci sono, non c'e' nessuno che le sappia usare.
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Andrea Vignali eur87 • 4 ore fa
A vedere i dati, han preso le scialuppe ma son bucate pure quelle...
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Mioz • 4 ore fa
In una classe il più bravo deve trainare gli altri alunni, ma non imporsi. Non tutti hanno le stesse capacità, ma tutti devono apprendere. Questo principio dovrebbe applicarsi, specie alla luce di queste notizie, anche in Europa. Pertanto se per una volta la Merkel smettesse di fare il primo della classe non mi dispiacerebbe. E' da troppo tempo che si parla di ridurre l'austerity. Se così fosse sarebbe il trionfo del lato B del ns. eroe toscano, sarebbe come la ripetizione della mitica partita di calcio Italia - Germania: 4 a 3! Cose dell'altro mondo, neppure riuscite al signore di Arcore in tutti i suoi anni di governo. Quando la fantascienza minaccia di diventare realtà...
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camillobenso
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

27 AGO 2014 19:00
LA SECCHIATA GELATA (SENZA BENEFICIENZA) DI SCHAEUBLE A DRAGHI: “LE SUE PAROLE FRAINTESE, NON È PREVISTO NESSUN CAMBIO DI ROTTA DELLA BCE”
Il ministro delle Finanze tedesco interviene sull’ipotesi di misure straordinarie anti-deflazione, e infrange i sogni di liquidità dei paesi dell’Europa del Sud: “Dovete fare riforme strutturali” - Il francese Valls, dopo il defenestramento dell’anti-Merkel Montebourg: “L’Europa ha bisogno di un’intesa forte tra Francia e Germania”...


Da www.Lastampa.it


Per il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, le recenti dichiarazioni di Mario Draghi sulla necessità di un allentamento delle politiche di rigore «sono state interpretate troppo in una direzione». Lo ha detto al quotidiano locale Passauer Neue Presse. «Conosco Draghi molto bene, credo sia stato frainteso» ha aggiunto.

Per Schaeuble in generale la necessità di riforme strutturali e finanze solide restano la giusta lezione della recente crisi dei debiti. «Abbiamo bisogno di riforme strutturali in Germania e in Europa per assicurare la nostra competitività». Sono inoltre ancora da migliorare le infrastrutture pubbliche e i mercati finanziari, che devono essere resi più efficienti e competitivi. Il ministro giudica comunque positivo lo stato dell’Eurozona: «I Paesi che si sono sottoposti a piani di salvataggio hanno fatto passi avanti enormi» ha considerato.


Ma il rischio di deflazione è ancora alto: «Chiaramente presente nell’area euro e in alcuni paesi è una realtà» sono le parole del capo economista del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Olivier Blanchard, su Finance and Development, la rivista del Fmi.

Il premier francese Manuel Valls resta però fiducioso, certo che «la Bce garantirà il suo mandato di un’inflazione vicina al 2% usando tutti i mezzi disponibili» ha dichiarato aprendo il congresso estivo del Medef, la Confindustria francese. «La banca centrale europea ha fatto una mossa positiva a inizio giugno» per «sostenere la crescita», ma «bisogna andare più lontano e più in fretta, in particolare perché l’inflazione è troppo debole».


All’Europa però, sostiene Valls, serve più che mai «un’intesa forte, duratura e produttiva tra la Francia e la Germania». Una precisazione che giunge dopo le polemiche dichiarazioni contro l’austerità «imposta dalla Germania» che sono costate il posto all’ormai ex-ministro dell’Economia Arnaud Montebourg.


Parlando della politica economica e di bilancio della zona euro, Valls ha affermato che «non si tratta di cambiare le regole, sottraendosi dalle riforme necessarie o additando la Germania o coprendola di invettive». Ribadendo l’ortodossia pro-tedesca del presidente Francois Hollande, il premier francese ha ribadito di «rifiutare un assurdo scontro con la Germania» e ha sottolineato l’importanza di «fare attenzione al progetto europeo».


Nell’Eurozona, secondo Valls, devono proseguire le manovre per la riduzione del deficit, ma il ritmo «dev’essere adeguato alla situazione economica attuale»: una situazione eccezionale «che deve quindi dare luogo a risposte eccezionali».
Draghi Renzi
camillobenso
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Re: La crisi dell'Europa

Messaggio da camillobenso »

Economist, in copertina Renzi, Merkel e Hollande sulla barca Eurozona che affonda
Il settimanale economico britannico titola: "Quella sensazione di affondare (di nuovo)". E, nell'editoriale, spiega che "l’euro potrebbe essere condannato" se i leader dei maggiori Paesi "non riusciranno a trovare il modo di rimettere a galla l’economia". Quanto a Draghi, l'unico che nella foto tenta di salvare la barca, "nonostante i suoi sforzi la politica monetaria e fiscale è troppo restrittiva"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 28 agosto 2014Commenti (225)


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Una barchetta fatta con un banconota da 20 euro che rischia di affondare. A bordo Matteo Renzi che tiene in mano un gelato e davanti a lui, a prua, Francois Hollande che scruta l’orizzonte e una soddisfatta Angela Merkel. A poppa, Mario Draghi che cerca di svuotare lo scafo dall’acqua che lo sta sommergendo. E’ la copertina con cui l’Economist lancia l’allarme sui nuovi rischi per l’economia dell’Unione e la stabilità dell’euro, dopo “l’illusione” di essere riusciti a superare la tempesta. “Nelle ultime settimane i paesi dell’eurozona hanno ricominciato a fare acqua”, scrive il settimanale economico nell’editoriale che dà il titolo alla copertina, “Quella sensazione di affondare (di nuovo)”. “Se Germania, Francia e Italia non riusciranno a trovare il modo di rimettere a galla l’economia dell’Europa, l’euro potrebbe essere condannato”, avvisa il giornale britannico. “Le cause profonde dei nuovi malanni dell’Europa sono tre problemi ben noti e correlati” scrive l’Economist, riferendosi alla mancanza di leader con il “coraggio per le riforme”, ad un’opinione pubblica ancora non “convinta della necessità di cambiamenti radicali e ad un “sistema monetario e di bilancio troppo rigido”. Mali che vengono “drammaticamente rappresentanti dalla Francia” di Hollande, scrive l’Economist, che ha parole molto severe per il presidente francese. Mentre concede ancora un’apertura di credito a “Renzi che ha coraggiosamente spinto per drastiche riforme”, pur “ancora comunque da portare a termine”. Quanto a Draghi, “nonostante i suoi sforzi la cornice di politica monetaria e fiscale è troppo restrittiva e soffoca la crescita”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... a/1102014/
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