"Allahu Akbar!"

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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pancho
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:DOPO PARIGI
In moschea non si piange per Charlie Hebdo
Tutti condannano la violenza. Ma non accettano la satira sul Profeta. E non manifestano per i giornalisti uccisi. Da Milano a Catania, viaggio nelle reazioni dei musulmani di casa nostra
DI DANIELE CASTELLANI PERELLI, PIERO MESSINA E FRANCESCA SIRONI
15 gennaio 201

Articolo + foto

http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
Io non pretendo che debbano piangere per Charlie. È' un loro problema farlo o non farlo ma pretendo che rispettino le usanze e le culture del popolo che li ospita.

Non pretendo che si integrino perché anche loro non lo vogliono ma se non accettano le ns. leggi e le ns. usanze che possiamo dar loro se non il biglietto di ritorno?

Con l'immigrazione si è cominciato male e si finirà male se nel momento in cui si da ospitalità non si fa presente che devono rispettare le ns. leggi e che le loro non hanno alcuna valenza da noi.
L'ospitalità è e sarà sempre sacra ma nello stesso momento l'ospite deve sapere che abbiamo le ns. leggi e le ns. usanze e che queste devono essere rispettate contrariamente cambino indirizzo sull'ospitalità.
Non sono un buonista a tutti i costi? Credo di essere un realista che spesso si scontra col comune buonismo senza senso.

Un salutone
Ultima modifica di pancho il 16/01/2015, 21:45, modificato 1 volta in totale.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da camillobenso »

Immagine


Ve la ricordate questa???

Il permaloso di Palazzo Chigi in tutta risposta aveva convocato il gelataio con il carrettino e si è esibito nel leccare il gelato.

Basso livello di sopportazione della satira.

E Silviolo con i comici???

Fatti sparire dalla RAI.
camillobenso
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da camillobenso »

Non pretendo che si integrino perché anche loro non lo vogliono ma se non accettano le ns. leggi e le ns. usanze che possiamo dar loro se non il biglietto di ritorno?

pancho

^^^^^

Qui in terra leghista sento spesso questo tormentone. A cui devo aggiungere la nota che se noi andiamo nei loro Paesi ci obbligano a rispettare le loro usanze.

Non è che sia molto complicato da realizzare. Maaaa........

Un amico nel luglio scorso mi raccontava di avere fatto osservazione ad un uomo di colore per aver parcheggiato l'auto su di un passaggio carraio con tanto di segnaletica di divieto.

La risposta è stata: <<Ma lo sanno tutti che in Italia si può fare tutto>>.


Parere personale.

In questo caso la colpa è sempre nostra, in quanto:

1) Eleggiamo una classe politica che fa solo gli affari suoi.

2) Ergo, anche noi copiamo la casta, e quindi gli emigrati vengono volentieri da noi per via della massima anarchia generale.
pancho
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:.....Un amico nel luglio scorso mi raccontava di avere fatto osservazione ad un uomo di colore per aver parcheggiato l'auto su di un passaggio carraio con tanto di segnaletica di divieto.

La risposta è stata: <<Ma lo sanno tutti che in Italia si può fare tutto.
Un fatto simile è' capitato pure a me.
Una sera d'estate un gruppo di rumeni avevano parcheggiato le loro auto sul prato di un giardino pubblico adiacente alla mia abitazione.

Subito ho fatto presente a costoro che c'è il divieto e ho indicato pure il cartello che indicava il divieto di sosta.

La risposta,un po' indisponente è' stata quella di dirmi che qualora fossero intervenuti i vigili urbani a loro non interessava più di tanto visto che le multe(le loro tasche erano rumene)sarebbero arrivare in Romania e quindi non sarebbero mai state pagate.

Lo sanno i rumeni come lo sanno tutti gli altri che funziona così.

Subito mi son ammutolito però ho avuto la prontezza di dire che i vigili non si limitavano a fare le multe ma ci mettevano pure le ganasce e per riavere l'auto avrebbero dovuto pagare la multa.

Ci han pensato un'attimo e poi han subito spostato le auto.

Morale? La lascio a voi.

Un salutone
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flaviomob
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da flaviomob »

http://www.sinistrainrete.info/cultura/ ... ismo-.html

Terrorismo, migranti, foibe, marò, fascismo…

Appunti sul vittimismo italiano

di Wu Ming 1

Ho cominciato a prendere questi appunti ormai molti mesi fa, dopo aver letto in sequenza il libro di Federico Tenca Montini Fenomenologia di un martirologio mediatico. Le foibe nella rappresentazione pubblica dagli anni Novanta a oggi (KappaVu, 2014) e il pamphlet Critica della vittima di Daniele Giglioli (Nottetempo). I due libri sono complementari. Tenca Montini e Giglioli affrontano gli stessi nodi di fondo. Il primo lo fa analizzando un case study molto significativo, ricostruendo genesi, sviluppo e affermazione, nel corso degli anni Novanta e degli anni Zero, del discorso sulle «foibe». Discorso quintessenzialmente vittimistico, perfettamente coerente con l’autonarrazione deresponsabilizzante spesso riassunta nell’espressione «Italiani brava gente»; Il secondo, invece, fotografa la tendenza egemone dei nostri tempi, la centralità della «vittima» nell’immaginario italiano e occidentale contemporaneo.

Quella che era partita come riflessione ispirata dalla lettura quasi contemporanea dei due saggi, si è gonfiata come un torrente a fine inverno e ha trascinato a valle detriti di polemiche di cronaca, storiografiche e di costume.


Rimuovere tutte le premesse tranne una

Ovviamente, le vittime sono sempre esistite. Quelle vere e quelle presunte. Anche il vittimismo – il “fare la vittima”, l’atteggiarsi a vittima – non è una novità, e si manifesta da sempre in tutto il mondo. Anche il vittimismo dei poteri costituiti, il vittimismo di stato, ha una lunga storia, e plausibilmente un radioso futuro. Per ragioni facilmente intuibili, nella storia non c’è guerra d’aggressione che non sia stata scatenata da una sedicente vittima, da qualcuno che affermava di doversi difendere, reagire a una minaccia, riparare un torto subito, far valere un diritto negato ecc. Ogni volta si fa iniziare la storia dove fa più comodo, per negare le proprie colpe e responsabilità e poter dire che «hanno cominciato gli altri».

Su chi siano esattamente questi altri è meglio che le idee rimangano confuse, in modo da poter attribuire loro, con elasticità e senza dover spiegare troppo, il maggior numero possibile di nefandezze, anche in contraddizione l’una con l’altra.

Ad esempio, dando all’opinione pubblica un’idea disinformata e dozzinale sugli “islamici”, i “musulmani”, i “terroristi arabi”, insomma quelli là con gli stracci in testa, gli USA poterono attaccare l’Iraq in nome delle vittime newyorkesi dell’11 settembre 2001, anche se l’Iraq e il suo regime (notoriamente laico) erano totalmente estranei all’attentato, e la guerra aveva evidentemente altri scopi.

Saddam non aveva mai appoggiato Al Qaeda. Al contrario, gli USA avevano a lungo e pubblicamente foraggiato – in chiave antisovietica e antipanarabista – lo stesso fanatismo islamico che ora dicevano di voler combattere. Lo avevano fatto in tutto il mondo musulmano, dal Nordafrica alla Palestina all’Afghanistan, creando mostri un po’ ovunque. Ma tutta la storia precedente l’11 settembre 2001 era stata rimossa dal racconto. Bisogna sempre rimuovere il maggior numero possibile di premesse, lasciandone solo una di comodo: quella che ci deresponsabilizza. L’abbattimento delle Twin Towers era diventato quella premessa.

In seguito, le catastrofiche guerre di Bush sono state rimosse a loro volta, come è stato rimosso tutto il razzismo, tutto l’imperialismo culturale vomitato su arabi e musulmani negli anni della War on Terror, come sono stati rimossi gli abusi di Abu Ghraib e – soprattutto – Guantanamo. Scomparse le extraordinary renditions, scomparse le torture CIA.

Oggi si blatera dell’ISIS senza mai spiegare che quel movimento ultrareazionario, schiavista, islamonazista, è l’esito di decenni di precise scelte politiche, militari ed economiche. È senz’altro più comodo parlarne come se fosse nato dal nulla, o meglio, da una misteriosa predilezione dei musulmani (tutti!) per il fanatismo e la violenza politica. In questo modo, si può piegare la lotta al terrorismo a una generica “politica della paura”, come la chiama Serge Quadruppani, finalizzata a un sempre più capillare controllo sociale.

E fateci caso: ogni volta si riparte da capo.

L’11 settembre 2001 tutti i commentatori dissero: «Da oggi, abbiamo la guerra in casa».

Quando fu colpita la metropolitana di Madrid, tutti i commentatori dissero: «Da oggi, abbiamo la guerra in casa».

Quando fu colpita la metropolitana di Londra, tutti i commentatori dissero: «Da oggi, abbiamo la guerra in casa».

Dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo, tutti i commentatori hanno detto: «Da oggi, abbiamo la guerra in casa».

Non si va mai più indietro di oggi. E quindi non si capisce un caXXo.

Anche perché scompaiono le lotte vere, le resistenze popolari concrete all’ISIS, come quella che ha luogo da mesi a Kobane.

Troviamo la stessa strategia discorsiva quando si parla di immigrazione. Normale, perché il dibattito sul terrorismo maschera quello sull’immigrazione, o meglio, quello mai esplicito sulla forza-lavoro migrante, forza-lavoro da sfruttare riconoscendole il minimo dei diritti – o meglio ancora, nessuno.

Si parte inveendo contro l’ISIS… e si finisce subito a parlare dei “barconi”, si ripropone tutto il repertorio di bufale razziste sui soldi immaginari che lo stato darebbe agli “extracomunitari” ecc.

Anche qui, viene rimosso il maggior numero possibile di premesse.

Il colonialismo europeo – compreso quello dell’Italia – ha invaso, devastato e depredato Africa e Asia.

Le multinazionali nordamericane ed europee – comprese quelle italiane – continuano a sfruttare e depredare quelle terre, a sottrarne sistematicamente le risorse, in un sistema di “scambio ineguale” e divisione internazionale del lavoro che ha come principio regolatore un razzismo oggi non più dichiarabile ma pienamente operativo. Ai popoli implicitamente ritenuti “inferiori” toccano lavori peggiori e salari più bassi.

Ma quando si parla di immigrazione, tutto questo scompare. Non siamo più “noi” (bianchi, occidentali, capitalisti, colonialisti) ad avere invaso l’Africa, sterminato popolazioni, sfruttato il lavoro dei colonizzati, rubato terra e materie prime ecc.

Macché, sono gli africani che stanno “invadendo” noi. Stop invasione!

Perché noi siamo le vittime. Sempre. Da sempre.

Soprattutto noi italiani.

... (continua)

http://www.sinistrainrete.info/cultura/ ... ismo-.html
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
stefano '62
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da stefano '62 »

erding ha scritto:
E poi quali sarebbero i limiti entro i quali la satira dovrebbe rimanerci?
E chi mai dovrebbe definire questi limiti?
Come vedi, non ne verremo mai fuori
Caro pancho,

la questione è veramente complessa...
Secondo me invece è molto semplice,basta diradare i fumogeni e individuare qual'è il vero punto in questione.
Per prima cosa,come dice pancho non è possibile stabilire una linea di demarcazione valida a prescindere su cosa è rispettosa opinione e cosa è offesa.
Occorre valutare caso per caso nel merito.
Non è un caso che la censura non sia mai stata uno strumento nè di libertà nè di rispetto....
In secondo luogo ma sarebbe il primo punto, il rispetto obbligatorio è una ipocrita sciocchezza.....deve proprio piacermi tutto per decreto ? Non posso dire per esempio che il sistema a caste del'India è un abominio feudale....devo rispettare anche quello ?
Credo proprio di no dunque ci siamo capiti.
Basta rispettare la carta dei diritti dell'uomo e lasciarli cuocere tranquilli nel loro brodo e sto a posto con ogni legge umana,ma il rispetto proprio no e me ne vanto.
Ma il punto non è questo ed è qui che toppa papa Fancesco.

Il punto è che oggi non è in discussione il rispetto del prossimo di cui parla papa Francesco in termini che in un contesto diverso sarebbero pure condivisibili.

Il punto è che oggi sono in discussione e seriamente minacciate la liberta di parola di pensiero e di espressione.
E la libertà di parola comporta anche il diritto di poter dire che "tizio non mi piace e caio è stronzo".
Perchè come detto sopra e come dimostra l'esempio dell'India a caste,in tema di offese o mancanza di rispetto o violenza verbale non c'è mai niente di certo e tutto è opinabile e va valutato caso per caso,quindi una linea di demarcazione è impossibile stabilirla,
E da questo consegue che ognuno DEVE ESSERE LIBERO di scegliere se stare zitto magari per paura di eccedere,o se invece parlare liberamente esprimendo se stesso e accettarne le eventuali conseguenze legittime.
E sono legittime solo se restano nell'ambito delle parole e opinioni,o al massimo del ricorso alle autorità giudiziarie.

Quando la reazione invece è differente e si ricorre alle stragi,allora i prossimi che vorranno esprimere ciò che pensano si sentiranno limitati dalla paura e non potranno liberamente dire ciò che pensano e non potranno eventualmente scegliere liberamente se assumersi o meno la responsabilità di opinioni di dubbia valutazione.
Come dice Rushdie,la libertà di parola deve essere assoluta.
Per il semplice fatto che una qualsiasi linea di demarcazione sarebbe opinabile.

Noi oggi per ribadire questo fondamentale concetto avremmo tutti quanti dovuto condividere e rilanciare qualsiasi schifezza pubblicata da charlie soprattutto e guarda un pò proprio quelle che più ci fanno personalmente schifo,proprio per dimostrare alle scimmie assassine il valore di quel concetto del Voltaire che è alla base di tutta la nostra civiltà libera.
E qualsiasi compromesso facessimo su questo tema per qualsiasi motivo fosse anche di vita o di morte,rappresenterebbe la vittoria totale dei nemici della libertà di opinione.
Il Mission accomplished di chi trasforma i bambini in bombe kamikaze.
Vogliamo questo ?

Il papa Francesco che oggi invece che difendere quel concetto tira in mezzo il rispetto per le religioni che per quanto sia concetto valido e condivisibile oggi però non c'entra un ca**o,ha di fatto dato un poderoso calcio nelle palle alla libertà di parola.
E considerato che non parla del rispetto tout court ma solo del rispetto religioso guarda tu il caso,viene da pensare che in ambito vaticano si sia voluta semplicemente strumentalizzare la cosa per regolare vecchi conti con la satira critica,che dal vaticano è sempre stata parecchio additata e scomunicata soprattutto quando moderata e pertinente.

Il fatto ampiamente dimostrato al di la di ogni ragionevole dubbio,è che ogni volta che una religione,UNA QUALSIASI RELIGIONE,esce dall'alveo del personale e pretende di prendere le misure a tutto il resto....quello è il momento del pericolo vero.
pancho
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da pancho »

flaviomob ha scritto:http://www.sinistrainrete.info/cultura/ ... ismo-.html

Terrorismo, migranti, foibe, marò, fascismo…

Appunti sul vittimismo italiano

di Wu Ming 1

omissis....http://www.sinistrainrete.info/cultura/ ... ismo-.html
Concordo in via di massima con quanto detto sopra.

Aspettiamo sempre che accadano queste cose per ripeterci con le stesse frasi fatte.

Tutto questo sta a dimostrare che in parte siamo proprio noi stessi e non solo le alte sfere a difendere un certo status quo con la ns. indifferenza sulle cose importanti.

Se vogliamo veramente risolvere questo casino che sta' "uccidendo" le ns. liberta', dobbiamo ritrovare la ns. coerenza con quello che diciamo e che purtroppo non riusciamo mai volutamente a mettere in atto.

Contraddizioni che hanno il solo scopo di preservare i ns. privilegi frutto di ruberie presso quei paesi "sottosviluppati"(non per colpa loro).

Morte tua vita mia.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
pancho
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da pancho »

stefano '62 ha scritto:
erding ha scritto:
E poi quali sarebbero i limiti entro i quali la satira dovrebbe rimanerci?
E chi mai dovrebbe definire questi limiti?
Come vedi, non ne verremo mai fuori
Caro pancho,

la questione è veramente complessa...
Secondo me invece è molto semplice,basta diradare i fumogeni e individuare qual'è il vero punto in questione.
Per prima cosa,come dice pancho non è possibile stabilire una linea di demarcazione valida a prescindere su cosa è rispettosa opinione e cosa è offesa.
Occorre valutare caso per caso nel merito.
Non è un caso che la censura non sia mai stata uno strumento nè di libertà nè di rispetto....
In secondo luogo ma sarebbe il primo punto, il rispetto obbligatorio è una ipocrita sciocchezza.....deve proprio piacermi tutto per decreto ? Non posso dire per esempio che il sistema a caste del'India è un abominio feudale....devo rispettare anche quello ?
Credo proprio di no dunque ci siamo capiti.
Basta rispettare la carta dei diritti dell'uomo e lasciarli cuocere tranquilli nel loro brodo e sto a posto con ogni legge umana,ma il rispetto proprio no e me ne vanto.
Ma il punto non è questo ed è qui che toppa papa Fancesco.

Il punto è che oggi non è in discussione il rispetto del prossimo di cui parla papa Francesco in termini che in un contesto diverso sarebbero pure condivisibili.

Il punto è che oggi sono in discussione e seriamente minacciate la liberta di parola di pensiero e di espressione.
E la libertà di parola comporta anche il diritto di poter dire che "tizio non mi piace e caio è stronzo".
Perchè come detto sopra e come dimostra l'esempio dell'India a caste,in tema di offese o mancanza di rispetto o violenza verbale non c'è mai niente di certo e tutto è opinabile e va valutato caso per caso,quindi una linea di demarcazione è impossibile stabilirla,
E da questo consegue che ognuno DEVE ESSERE LIBERO di scegliere se stare zitto magari per paura di eccedere,o se invece parlare liberamente esprimendo se stesso e accettarne le eventuali conseguenze legittime.
E sono legittime solo se restano nell'ambito delle parole e opinioni,o al massimo del ricorso alle autorità giudiziarie.

Quando la reazione invece è differente e si ricorre alle stragi,allora i prossimi che vorranno esprimere ciò che pensano si sentiranno limitati dalla paura e non potranno liberamente dire ciò che pensano e non potranno eventualmente scegliere liberamente se assumersi o meno la responsabilità di opinioni di dubbia valutazione.
Come dice Rushdie,la libertà di parola deve essere assoluta.
Per il semplice fatto che una qualsiasi linea di demarcazione sarebbe opinabile.

Noi oggi per ribadire questo fondamentale concetto avremmo tutti quanti dovuto condividere e rilanciare qualsiasi schifezza pubblicata da charlie soprattutto e guarda un pò proprio quelle che più ci fanno personalmente schifo,proprio per dimostrare alle scimmie assassine il valore di quel concetto del Voltaire che è alla base di tutta la nostra civiltà libera.
E qualsiasi compromesso facessimo su questo tema per qualsiasi motivo fosse anche di vita o di morte,rappresenterebbe la vittoria totale dei nemici della libertà di opinione.
Il Mission accomplished di chi trasforma i bambini in bombe kamikaze.
Vogliamo questo ?

Il papa Francesco che oggi invece che difendere quel concetto tira in mezzo il rispetto per le religioni che per quanto sia concetto valido e condivisibile oggi però non c'entra un ca**o,ha di fatto dato un poderoso calcio nelle palle alla libertà di parola.
E considerato che non parla del rispetto tout court ma solo del rispetto religioso guarda tu il caso,viene da pensare che in ambito vaticano si sia voluta semplicemente strumentalizzare la cosa per regolare vecchi conti con la satira critica,che dal vaticano è sempre stata parecchio additata e scomunicata soprattutto quando moderata e pertinente.

Il fatto ampiamente dimostrato al di la di ogni ragionevole dubbio,è che ogni volta che una religione,UNA QUALSIASI RELIGIONE,esce dall'alveo del personale e pretende di prendere le misure a tutto il resto....quello è il momento del pericolo vero.
Papa Francesco probabilmente non poteva esprimersi diversamente. E' un capo religioso e come tale deve comportarsi.
Laicamente il problema deve essere visto e valutato diversamente e quindi ripeto quanto detto a proposito nel mio precedente post.


un salutone
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pancho
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Non pretendo che si integrino perché anche loro non lo vogliono ma se non accettano le ns. leggi e le ns. usanze che possiamo dar loro se non il biglietto di ritorno?

pancho

^^^^^

Qui in terra leghista sento spesso questo tormentone. A cui devo aggiungere la nota che se noi andiamo nei loro Paesi ci obbligano a rispettare le loro usanze.

Non è che sia molto complicato da realizzare. Maaaa........

Un amico nel luglio scorso mi raccontava di avere fatto osservazione ad un uomo di colore per aver parcheggiato l'auto su di un passaggio carraio con tanto di segnaletica di divieto.

La risposta è stata: <<Ma lo sanno tutti che in Italia si può fare tutto>>.


Parere personale.

In questo caso la colpa è sempre nostra, in quanto:

1) Eleggiamo una classe politica che fa solo gli affari suoi.

2) Ergo, anche noi copiamo la casta, e quindi gli emigrati vengono volentieri da noi per via della massima anarchia generale.
Oramai si e' instaurato un modo di far politica che ci contringera' sempre ad uscire dai veri problemi senza concludere una mazza.

Si e' contro al leghista perche identifichiamo il leghista come un elemento di rottura dell'unita nazionale.

Si e' contro al comunista poiche in questo si identifica un passato, per alcuni, inglorioso.

Si e' contro al mondo dei verdi poiche in costoro si identifica il niet su tutto.

Si e' contro ai movimenti perche costoro vengono identificati come extraparlamenari ed anarchici. Quindi impossibile avere confronti.

Si e' contro ai grillini perche costoro vengono identificati come dei disfattisti, poco costruttivi, inesperti e mediaticamente comandati dai loro guru..

Potrei andare all'infinito ma credo che siano sufficienti questi pochi esempi per far capire che in questo modo nessuna politica puo essere costruttiva.

Io, ultimamente, son sempre stato un po slegato ai partiti proprio per questo modo di far politica.
Modo che fin dall'inizio mette dei paletti a qualsiasi discussione e non permette nessun dialogo.
Si ripete in continuazione che si e' attenti a tutte le polisioni ma poi non si fa tesoro di niente e si prosegue come gnent'an fusse!

Ci siamo mai chiesti se tutti questi non siano proprio l'effetto dei ns. errori?
Del ns. modo di far politica in questi ultimi anni?

Possibile che costoro non possano darci delle idee fattibili e giuste e non siano sempre solo i soliti disfattisti?

Certo, la lotta politica e' un confronto continuo su posizioni ed obiettivi diversi ma all'interni di queste pieghe non si possono trovare dei punti di accordo?

La politica e' mediazione e se non la si fa diventa dittatura della maggioranza e quindi si esce dalla vera demos.

Ora siamo entrati in una logica (renziana) che esclude qualsiasi confronto poiche intendono la democrazia in modo non corretto.

Sviliscono il parlamento in continuazione e questo e' l'ultimo segno di una decadenza democratica, purtroppo


un salutone
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iospero
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Re: "Allahu Akbar!"

Messaggio da iospero »

una domanda a tutti :

cosa dovrebbe fare l'Occidente e tutto il mondo cosìddetto moderato nei confronti dell'Islam fodamentalista

dopo la crudeltà e gli orrori che vediamo continuamente ?

Riteniamo giusto l'intervento degli USA contro il nazismo nella II guerra mondiale ( ricordiamo i milioni di morti) ?
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