COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
dobbiamo fare in modo che queste energie nuove diventino un progetto sociale e poi politico di alternativa al partito della nazione
da recco liguria
http://www.primocanale.it/notizie/regio ... 54632.html
da recco liguria
http://www.primocanale.it/notizie/regio ... 54632.html
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
COALIZIONE SOCIALE, LANDINI LANCIA IL MANIFESTO. CAMUSSO: «NON FARÀ STRADA»
di Roberto Ciccarelli - 11 aprile 2015 -
Il conflitto. Riunione informale ieri a Roma con associazioni, centri sociali, partite Iva e precari della Coalizione 27 febbraio. Nella Cgil lo scontro sul futuro del sindacato è duro. La segretaria Camusso definisce la coalizione “una scorciatoia”: “Non andrà da nessuna parte. Restiamo della nostra idea”
La prossima settimana il manifesto della coalizione sociale sarà diffuso in vista di un’assemblea di due giorni programmata a metà maggio. Nelle intenzioni del segretario della Fiom Maurizio Landini dovrebbe chiarire che la «coalizione sociale» non è un partito ma «un processo aperto e in divenire». Nella bozza distribuita ieri nel corso di un’assemblea all’Arci di Tor De Schiavi nel cuore del quartiere Centocelle di Roma, poi diffusa dall’Ansa, si legge che la coalizione vuole «dimostrare che si può fare politica attraverso un agire condiviso, al di fuori e non in competizione rispetto a partiti, organizzazioni politiche o cartelli elettorali».
La coalizione sociale sarebbe dunque il risultato di un «agire condiviso», «fuori e non in competizione» con i partiti. Probabilmente la precisazione serve a raffreddare le reazioni della «sinistra Pd» o dei Cinque Stelle, che vedono con insofferenza l’esperimento di Landini. Si punta a fare coalizione con tutti i lavoratori, precari e «nuovi poveri» con la partita Iva, sul «territorio» e «nei luoghi di lavoro», non tra gli schieramenti.
All’incontro hanno partecipato associazioni come Act, movimenti come il Forum dell’acqua e centri sociali dell’Emilia Romagna. È intervenuto anche Stefano Rodotà che ha ribadito il giudizio contro la «zavorra» dei partiti. Una posizione, ha ammesso, che ha innervosito molti nei partiti. A suo avviso la «coalizione sociale» ha «una carica polemica positiva»: registra la crisi della rappresentanza della politica e intende restituire rappresentanza sociale e politica al lavoro. Per Rodotà questa è la base di un’altra cultura e agenda politica da sottoporre anche a chi, nei partiti, è sensibile ai beni comuni o alla proposta di legge d’iniziativa popolare per eliminare il pareggio di bilancio in Costituzione.
L’assemblea è stata chiusa alla stampa, ma nel pomeriggio le agenzie hanno riportato le dichiarazioni di Landini e dei partecipanti. Dopo le 13,30 sugli smartphone sono apparse le dure parole della segretaria Cgil Susanna Camusso. La coalizione sociale è una «scorciatoia – ha detto — non mi pare che vada da nessuna parte». Per la segretaria la strada è diversa: primato del sindacato e autonomia dai soggetti sociali e politici. Obiettivo: ritrovare «l’unità tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali». Per Landini, invece, il sindacato da solo non basta nel momento in cui Renzi è determinato a cancellare tutti i corpi intermedi, agevolando così il processo di rivoluzione dall’alto in corso nell’Europa dell’austerità. Il suo è un deficit di rappresentanza, e di potere sociale, che va recuperato facendo coalizione con i mondi del lavoro non dipendente e precario, oltre che nella società. Differenze che torneranno a farsi sentire in vista della conferenza di organizzazione della Cgil.
Su questo scontro tra Landini e Camusso si sta giocando il futuro del sindacato. La sua proposta di coalizione sociale vuole costruirne uno diverso, mettendo in comune «saperi e esperienze» con la società, anche attraverso il «mutualismo», altra parola chiave. Ai soggetti che la compongono sono state proposte «campagne per obiettivi comuni» contro il Jobs Act, «il diritto alla salute, all’istruzione, alla casa, alla pensione o all’assistenza» si legge nella bozza. Non si chiede di rinunciare a ciò che sono, ma di partecipare a quelle su cui sono d’accordo.
Gli avvocati di Mga, i farmacisti di Fnpi, gli attivisti dello sciopero sociale che fanno parte della «Coalizione 27 febbraio» hanno sostenuto le ragioni di una campagna contro il «business» della Garanzia giovani, fisco e previdenza equi per i precari e le partite Iva, il reddito di base. Su questo manifesteranno il 24 aprile alla sede centrale dell’Inps-Eur a Roma. «Ci sono diverse coalizioni in formazione – sostengono – Bisogna determinare le combinazioni che aumentano la forza di tutti ed evitare di definire subito il perimetro di una sola».
di Roberto Ciccarelli - 11 aprile 2015 -
Il conflitto. Riunione informale ieri a Roma con associazioni, centri sociali, partite Iva e precari della Coalizione 27 febbraio. Nella Cgil lo scontro sul futuro del sindacato è duro. La segretaria Camusso definisce la coalizione “una scorciatoia”: “Non andrà da nessuna parte. Restiamo della nostra idea”
La prossima settimana il manifesto della coalizione sociale sarà diffuso in vista di un’assemblea di due giorni programmata a metà maggio. Nelle intenzioni del segretario della Fiom Maurizio Landini dovrebbe chiarire che la «coalizione sociale» non è un partito ma «un processo aperto e in divenire». Nella bozza distribuita ieri nel corso di un’assemblea all’Arci di Tor De Schiavi nel cuore del quartiere Centocelle di Roma, poi diffusa dall’Ansa, si legge che la coalizione vuole «dimostrare che si può fare politica attraverso un agire condiviso, al di fuori e non in competizione rispetto a partiti, organizzazioni politiche o cartelli elettorali».
La coalizione sociale sarebbe dunque il risultato di un «agire condiviso», «fuori e non in competizione» con i partiti. Probabilmente la precisazione serve a raffreddare le reazioni della «sinistra Pd» o dei Cinque Stelle, che vedono con insofferenza l’esperimento di Landini. Si punta a fare coalizione con tutti i lavoratori, precari e «nuovi poveri» con la partita Iva, sul «territorio» e «nei luoghi di lavoro», non tra gli schieramenti.
All’incontro hanno partecipato associazioni come Act, movimenti come il Forum dell’acqua e centri sociali dell’Emilia Romagna. È intervenuto anche Stefano Rodotà che ha ribadito il giudizio contro la «zavorra» dei partiti. Una posizione, ha ammesso, che ha innervosito molti nei partiti. A suo avviso la «coalizione sociale» ha «una carica polemica positiva»: registra la crisi della rappresentanza della politica e intende restituire rappresentanza sociale e politica al lavoro. Per Rodotà questa è la base di un’altra cultura e agenda politica da sottoporre anche a chi, nei partiti, è sensibile ai beni comuni o alla proposta di legge d’iniziativa popolare per eliminare il pareggio di bilancio in Costituzione.
L’assemblea è stata chiusa alla stampa, ma nel pomeriggio le agenzie hanno riportato le dichiarazioni di Landini e dei partecipanti. Dopo le 13,30 sugli smartphone sono apparse le dure parole della segretaria Cgil Susanna Camusso. La coalizione sociale è una «scorciatoia – ha detto — non mi pare che vada da nessuna parte». Per la segretaria la strada è diversa: primato del sindacato e autonomia dai soggetti sociali e politici. Obiettivo: ritrovare «l’unità tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali». Per Landini, invece, il sindacato da solo non basta nel momento in cui Renzi è determinato a cancellare tutti i corpi intermedi, agevolando così il processo di rivoluzione dall’alto in corso nell’Europa dell’austerità. Il suo è un deficit di rappresentanza, e di potere sociale, che va recuperato facendo coalizione con i mondi del lavoro non dipendente e precario, oltre che nella società. Differenze che torneranno a farsi sentire in vista della conferenza di organizzazione della Cgil.
Su questo scontro tra Landini e Camusso si sta giocando il futuro del sindacato. La sua proposta di coalizione sociale vuole costruirne uno diverso, mettendo in comune «saperi e esperienze» con la società, anche attraverso il «mutualismo», altra parola chiave. Ai soggetti che la compongono sono state proposte «campagne per obiettivi comuni» contro il Jobs Act, «il diritto alla salute, all’istruzione, alla casa, alla pensione o all’assistenza» si legge nella bozza. Non si chiede di rinunciare a ciò che sono, ma di partecipare a quelle su cui sono d’accordo.
Gli avvocati di Mga, i farmacisti di Fnpi, gli attivisti dello sciopero sociale che fanno parte della «Coalizione 27 febbraio» hanno sostenuto le ragioni di una campagna contro il «business» della Garanzia giovani, fisco e previdenza equi per i precari e le partite Iva, il reddito di base. Su questo manifesteranno il 24 aprile alla sede centrale dell’Inps-Eur a Roma. «Ci sono diverse coalizioni in formazione – sostengono – Bisogna determinare le combinazioni che aumentano la forza di tutti ed evitare di definire subito il perimetro di una sola».
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
http://furiacervelli.blogspot.it/2015/0 ... mo-di.html
DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI COALIZIONE SOCIALE
------------------------------------------------
http://www.lavoroculturale.org/il-quinto-stato/
Il Quinto Stato: perchè il lavoro indipendente è il nostro futuro
Di Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri 30 novembre 2013
In queste settimane Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri stanno girando l’Italia per presentare “Il Quinto Stato” (Ponte alle Grazie 2013), un «romanzo di formazione» che si impegna a raccontare i tratti di una nuova e ancora inesplorata composizione sociale.
forme tradizionali di aggregazione tra cittadini, come i comitati civici o le assemblee di quartiere, verranno accompagnate da istituzioni derivanti dalla libera associazione tra lavoratori indipendenti
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Il Quinto Stato: perchè il lavoro indipendente è il nostro futuro
Di Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri 30 novembre 2013
In queste settimane Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri stanno girando l’Italia per presentare “Il Quinto Stato” (Ponte alle Grazie 2013), un «romanzo di formazione» che si impegna a raccontare i tratti di una nuova e ancora inesplorata composizione sociale.
forme tradizionali di aggregazione tra cittadini, come i comitati civici o le assemblee di quartiere, verranno accompagnate da istituzioni derivanti dalla libera associazione tra lavoratori indipendenti
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
i lavoratori indipendenti diventano massa perche i padroni non vogliono pagare i contributi previdenziali-
con la la legge di stabilita per 3 anni i padroni non pagano i contributi ma i padroni vogliono gli indipendenti per non pagare la tredicesima la quattordicesima e il TFR.
togliamo la 13 e la quattordicesima e il TFR
i padroni non vogliono il lavoro dipendente per non pagare i minimi sindacali
evviva il lavoro indipentente cari nuovisti senza cultura ....
la questione e trasferire le professionalità elavate degli indipendenti nel lavoro dipendente
in Francia e Germania ci sono riusciti noi italioti siamo ai...... voucher.
con la la legge di stabilita per 3 anni i padroni non pagano i contributi ma i padroni vogliono gli indipendenti per non pagare la tredicesima la quattordicesima e il TFR.
togliamo la 13 e la quattordicesima e il TFR
i padroni non vogliono il lavoro dipendente per non pagare i minimi sindacali
evviva il lavoro indipentente cari nuovisti senza cultura ....
la questione e trasferire le professionalità elavate degli indipendenti nel lavoro dipendente
in Francia e Germania ci sono riusciti noi italioti siamo ai...... voucher.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
DA REPUBBLICA
Il popolo delle partite Iva tra le avances della Cgil e del Pd
Precarietà, reddito basso, scarsezza di tutela sanitaria e lavorativa a fronte di un'alta pressione contributiva sono le caratteristiche che accomunano la vasta tipologia delle professioni rappresentate. A loro, l'organizzazione sindacale guidata da Susanna Camusso tende la mano e sempre a loro guarda anche Filippo Taddei, responsabile economico del partito di Renzi
di LUISA GRION
ROMA - Non chiedono un posto stabile o un contratto da dipendente a tempo indeterminato: chiedono di poter contare, di guadagnare di più e di avere più tutele. Sono in tanti (3 milioni e 400 mila professionisti) altamente qualificati (il 53 per cento è laureato), per gli standard italiani piuttosto giovani (43 per cento fra i 30 e i 45 anni) e abbastanza equilibrati nella divisione fra maschi e femmine (58,4 contro 41,6 per cento). Ma il loro reddito è da miseria o quasi: il 45 per cento non guadagna più di 15 mila euro lordi l'anno. Sono i lavoratori autonomi di nuova generazione: né commercianti, né artigiani, ma professionisti di alto livello che lavorano a contratto per uno o più committenti. Il popolo dei co. co pro e delle partite Iva, insomma, o delle finte partite Iva: raccontato nero su bianco da una ricerca elaborata dalla associazione Bruno Trentin e dalla Cgil dal titolo "vita da professionisti". Un'indagine a campione sui professionisti non dipendenti - di qualsiasi settore - che lavorano come autonomi in base a formule contrattuali a termine, discontinue e precarie.
Un popolo di vaste dimensioni al quale il sindacato guidato da Susanna Camusso guarda con molto interesse, convinto com'è che "il lavoro va universalmente tutelato" e che proprio per questo va riscritto uno Statuto dei lavoratori che tenga conto di come le attività e la produzione siano profondamente cambiate. Considerato che i posti di lavoro nelle fabbriche vanno assotigliandosi sempre più la Cgil, dunque, vuole - e ha bisogno - di uscire dalla divisione fra lavoro dipendente e lavoro autonomo: i "nuovi poveri" oggi sono laureati, svolgono lavori altamente qualificati e hanno bassi redditi e basse tutele. Platea fondamentale per un sindacato che ha necessità di riossigenarsi.
Dal quadro dipinto dalla ricerca (coordinata da Daniele Di Nunzio e Emanuele Toscano e presentata da Salvatore Barone, responsabile delle politiche contrattuali Cgil) emerge che la formula contrattuale predominante è, nelle sue varie formulazioni, la partita Iva (74,1 per cento), seguita da un 18 per cento di parasubordinati. La ricerca sottolinea che il 30 per cento dei professionisti riceva l'80 per cento o più del proprio reddito da un unico committente, ma che i livelli di reddito più alti si registrano fra chi ha più committenti. Precarietà, reddito basso, scarsezza di tutela sanitaria e lavorativa a fronte di un'alta pressione contributiva sono le caratteristiche che accomunano la vasta tipologia delle professioni rappresentate. Ma a sorpesa, nonostante tutto, la categoria non anela ad un posto fisso da dipendente: lo desidera solo il 15 per cento del campione. La stragrande maggioranza dei lavoratori rivendica il ruolo da autonomo, na chiede di guadagnare di più a condizioni migliori.
Ragionando attorno al complesso quadro con la leader Cgil Susanna Camusso, Filippo Taddei, responsabile economico del Pd, ha promesso che il suo partito - il partito di governo - si muoverà verso tale platea. Taddei ha indicato le riforme necessarie: sostegno fiscale attraverso il regime dei minimi a favore dei redditi più bassi; limite di tempo per il pagamento delle fatture ai professionisti (la difficoltà di incassare i crediti è altissima); sospensione -e non interruzione - del contratto di fornitura in caso di malattia e maternità. Queste misure, ha precisato Taddei, non potranno essere inserite nelle deleghe sul Jobs Act e solo da giugno - ha detto - si potrà pensare agli interventi sul lavoro autonomo. "Contiamo di farlo - ha concluso Taddei - il prima possibile".
Il popolo delle partite Iva tra le avances della Cgil e del Pd
Precarietà, reddito basso, scarsezza di tutela sanitaria e lavorativa a fronte di un'alta pressione contributiva sono le caratteristiche che accomunano la vasta tipologia delle professioni rappresentate. A loro, l'organizzazione sindacale guidata da Susanna Camusso tende la mano e sempre a loro guarda anche Filippo Taddei, responsabile economico del partito di Renzi
di LUISA GRION
ROMA - Non chiedono un posto stabile o un contratto da dipendente a tempo indeterminato: chiedono di poter contare, di guadagnare di più e di avere più tutele. Sono in tanti (3 milioni e 400 mila professionisti) altamente qualificati (il 53 per cento è laureato), per gli standard italiani piuttosto giovani (43 per cento fra i 30 e i 45 anni) e abbastanza equilibrati nella divisione fra maschi e femmine (58,4 contro 41,6 per cento). Ma il loro reddito è da miseria o quasi: il 45 per cento non guadagna più di 15 mila euro lordi l'anno. Sono i lavoratori autonomi di nuova generazione: né commercianti, né artigiani, ma professionisti di alto livello che lavorano a contratto per uno o più committenti. Il popolo dei co. co pro e delle partite Iva, insomma, o delle finte partite Iva: raccontato nero su bianco da una ricerca elaborata dalla associazione Bruno Trentin e dalla Cgil dal titolo "vita da professionisti". Un'indagine a campione sui professionisti non dipendenti - di qualsiasi settore - che lavorano come autonomi in base a formule contrattuali a termine, discontinue e precarie.
Un popolo di vaste dimensioni al quale il sindacato guidato da Susanna Camusso guarda con molto interesse, convinto com'è che "il lavoro va universalmente tutelato" e che proprio per questo va riscritto uno Statuto dei lavoratori che tenga conto di come le attività e la produzione siano profondamente cambiate. Considerato che i posti di lavoro nelle fabbriche vanno assotigliandosi sempre più la Cgil, dunque, vuole - e ha bisogno - di uscire dalla divisione fra lavoro dipendente e lavoro autonomo: i "nuovi poveri" oggi sono laureati, svolgono lavori altamente qualificati e hanno bassi redditi e basse tutele. Platea fondamentale per un sindacato che ha necessità di riossigenarsi.
Dal quadro dipinto dalla ricerca (coordinata da Daniele Di Nunzio e Emanuele Toscano e presentata da Salvatore Barone, responsabile delle politiche contrattuali Cgil) emerge che la formula contrattuale predominante è, nelle sue varie formulazioni, la partita Iva (74,1 per cento), seguita da un 18 per cento di parasubordinati. La ricerca sottolinea che il 30 per cento dei professionisti riceva l'80 per cento o più del proprio reddito da un unico committente, ma che i livelli di reddito più alti si registrano fra chi ha più committenti. Precarietà, reddito basso, scarsezza di tutela sanitaria e lavorativa a fronte di un'alta pressione contributiva sono le caratteristiche che accomunano la vasta tipologia delle professioni rappresentate. Ma a sorpesa, nonostante tutto, la categoria non anela ad un posto fisso da dipendente: lo desidera solo il 15 per cento del campione. La stragrande maggioranza dei lavoratori rivendica il ruolo da autonomo, na chiede di guadagnare di più a condizioni migliori.
Ragionando attorno al complesso quadro con la leader Cgil Susanna Camusso, Filippo Taddei, responsabile economico del Pd, ha promesso che il suo partito - il partito di governo - si muoverà verso tale platea. Taddei ha indicato le riforme necessarie: sostegno fiscale attraverso il regime dei minimi a favore dei redditi più bassi; limite di tempo per il pagamento delle fatture ai professionisti (la difficoltà di incassare i crediti è altissima); sospensione -e non interruzione - del contratto di fornitura in caso di malattia e maternità. Queste misure, ha precisato Taddei, non potranno essere inserite nelle deleghe sul Jobs Act e solo da giugno - ha detto - si potrà pensare agli interventi sul lavoro autonomo. "Contiamo di farlo - ha concluso Taddei - il prima possibile".
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
AVANTI !!!!
in ricordo di DON GALLO che conosceva questo forum come un forum contro le culture mercantilistiche e neoliberite e a favore di culture solidaristiche.
--------------------------------
Carissimi,
con questa nostra terza newsletter la Comunità San Benedetto al Porto, vi invitiamo a venire il prossimo 24 APRILE a CAMPO LIGURE (uscita autostradale Masone).
Per OSARE LA SPERANZA, cosi come recitava il motto della brigata partigiana "Paolo Cozzo" della Valpolcevera a Genova, nelle cui file militava Dino Gallo fratello maggiore di Don Andrea Gallo.
Insieme a noi Don Luigi Ciotti, Massimo Bisca presidente ANPI GENOVA e Maurizio Landini segretario generale fiom, con Donatella Alfonso giornalista e scrittrice di Repubblica.
Attualizzare oggi quello slogan, osare la speranza, significa fermare lo scempio delle riforme costituzionali eseguite dal Governo Renzi. La Costituzione dunque Appartiene al Popolo!
Potrebbe sembrare un semplice slogan ma quando 40 articoli della costituzione italiana vengono cambiati da un governo non eletto senza un dibattito parlamentare, il pensiero in questo mese di Aprile non puo' che andare a tutto quelli che per la carta costituzionale hanno dato la vita.
E' un pensiero fuori dalla retorica perchè specie in questo stato di crisi strutturale, la Costituzione è stato uno strumento di tenuta per la democrazia e la governabilità del paese.
Oggi per noi della Comunità San Benedetto dire cosa avrebbe detto Don Andrea Gallo su questo tema, a lui assai caro da essere insieme al vangelo la "bussola" della sua vita, e' un compito davvero arduo ma sappiamo che con forza sarebbe stato con tutti coloro che avrebbero difeso la costituzione scegliendo come un partigiano da che parte stare.
OSARE LA SPERANZA
24 APRILE Campo Ligure (uscita autostradale Masone)
ricordando DINO GALLO e DON ANDREA GALLO
ore 16.00
Chiesa della nativita - Piazza Vittorio Emanuele 2
SANTA MESSA presiede DON LUIGI CIOTTI
al termine della messa breve Corteo per rendere omaggio alla tomba di Don Andrea Gallo
ORE 17.30 Sala Polivalente del comune di Campo Ligure
(via convento 8)
La Costituzione va attuata non stravolta:
Andrea Pastorino Sindaco di Campo Ligure saluti
Massimo Bisca (presidente provinciale Anpi Genova)
Maurizio Landini (segretario Generale Fiom Cgil)
Don Luigi Ciotti Libera
Modera
Donatella Alfonso Giornalista, scrittrice Il Lavoro
la Repubblica Genova
PER DONARE IL TUO 5 X MILLE segnala come associazione non a scopo di lucro il codice fiscale della comunità : 02471280103
in ricordo di DON GALLO che conosceva questo forum come un forum contro le culture mercantilistiche e neoliberite e a favore di culture solidaristiche.
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Carissimi,
con questa nostra terza newsletter la Comunità San Benedetto al Porto, vi invitiamo a venire il prossimo 24 APRILE a CAMPO LIGURE (uscita autostradale Masone).
Per OSARE LA SPERANZA, cosi come recitava il motto della brigata partigiana "Paolo Cozzo" della Valpolcevera a Genova, nelle cui file militava Dino Gallo fratello maggiore di Don Andrea Gallo.
Insieme a noi Don Luigi Ciotti, Massimo Bisca presidente ANPI GENOVA e Maurizio Landini segretario generale fiom, con Donatella Alfonso giornalista e scrittrice di Repubblica.
Attualizzare oggi quello slogan, osare la speranza, significa fermare lo scempio delle riforme costituzionali eseguite dal Governo Renzi. La Costituzione dunque Appartiene al Popolo!
Potrebbe sembrare un semplice slogan ma quando 40 articoli della costituzione italiana vengono cambiati da un governo non eletto senza un dibattito parlamentare, il pensiero in questo mese di Aprile non puo' che andare a tutto quelli che per la carta costituzionale hanno dato la vita.
E' un pensiero fuori dalla retorica perchè specie in questo stato di crisi strutturale, la Costituzione è stato uno strumento di tenuta per la democrazia e la governabilità del paese.
Oggi per noi della Comunità San Benedetto dire cosa avrebbe detto Don Andrea Gallo su questo tema, a lui assai caro da essere insieme al vangelo la "bussola" della sua vita, e' un compito davvero arduo ma sappiamo che con forza sarebbe stato con tutti coloro che avrebbero difeso la costituzione scegliendo come un partigiano da che parte stare.
OSARE LA SPERANZA
24 APRILE Campo Ligure (uscita autostradale Masone)
ricordando DINO GALLO e DON ANDREA GALLO
ore 16.00
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SANTA MESSA presiede DON LUIGI CIOTTI
al termine della messa breve Corteo per rendere omaggio alla tomba di Don Andrea Gallo
ORE 17.30 Sala Polivalente del comune di Campo Ligure
(via convento 8)
La Costituzione va attuata non stravolta:
Andrea Pastorino Sindaco di Campo Ligure saluti
Massimo Bisca (presidente provinciale Anpi Genova)
Maurizio Landini (segretario Generale Fiom Cgil)
Don Luigi Ciotti Libera
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
questo intervento va analizzato con molta attenzione e l ora e tarda.
la coalizione di sinistra meglio la coalizione sociale deve nascere su progettualità e programmi
il reddito minimo garantito e una parola chiave del programma
in questo intevento manca una analisi sulle differenze tra reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza, rimandiamo quindi a clause offe e il reddito di cittadinanza in questo forum.
non vi e incompatibilita tra reddito minimo garantito e un piano del lavoro pubblico e privato gestito dallo stato.
una riflessione il fratello povero l indennita di disoccupazione va bene mentre il fratello maggiore RMG non va bene.
perche ?
altra cosa e il reddito di cittadinanza come elemento di poverta di pauperismo as workers poor.
su questo punto l 'intervento merita approfondimenti, gli economisti neoliberisti di destra americani sono favorevoli al reddito di cittadinanza.
la sinistra deve ripartire da una teoria dei bisogni helleriana e li dentro, dentro la complessità l'evoluzione sociale del concetto di bisogno che noi possiamo definire il reddito minimo garantito una misura di economia del benessere o una misura per strutturare una classe di nuovi poveri i sottoproletari della societa delle economia delle conoscenze.
http://www.palermo-grad.com/lavoro-redd ... o-sia.html
la coalizione di sinistra meglio la coalizione sociale deve nascere su progettualità e programmi
il reddito minimo garantito e una parola chiave del programma
in questo intevento manca una analisi sulle differenze tra reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza, rimandiamo quindi a clause offe e il reddito di cittadinanza in questo forum.
non vi e incompatibilita tra reddito minimo garantito e un piano del lavoro pubblico e privato gestito dallo stato.
una riflessione il fratello povero l indennita di disoccupazione va bene mentre il fratello maggiore RMG non va bene.
perche ?
altra cosa e il reddito di cittadinanza come elemento di poverta di pauperismo as workers poor.
su questo punto l 'intervento merita approfondimenti, gli economisti neoliberisti di destra americani sono favorevoli al reddito di cittadinanza.
la sinistra deve ripartire da una teoria dei bisogni helleriana e li dentro, dentro la complessità l'evoluzione sociale del concetto di bisogno che noi possiamo definire il reddito minimo garantito una misura di economia del benessere o una misura per strutturare una classe di nuovi poveri i sottoproletari della societa delle economia delle conoscenze.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
aaaa42 ha scritto:questo intervento va analizzato con molta attenzione e l ora e tarda.
la coalizione di sinistra meglio la coalizione sociale deve nascere su progettualità e programmi
il reddito minimo garantito e una parola chiave del programma
in questo intevento manca una analisi sulle differenze tra reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza, rimandiamo quindi a clause offe e il reddito di cittadinanza in questo forum.
non vi e incompatibilita tra reddito minimo garantito e un piano del lavoro pubblico e privato gestito dallo stato.
una riflessione il fratello povero l indennita di disoccupazione va bene mentre il fratello maggiore RMG non va bene.
perche ?
altra cosa e il reddito di cittadinanza come elemento di poverta di pauperismo as workers poor.
su questo punto l 'intervento merita approfondimenti, gli economisti neoliberisti di destra americani sono favorevoli al reddito di cittadinanza.
la sinistra deve ripartire da una teoria dei bisogni helleriana e li dentro, dentro la complessità l'evoluzione sociale del concetto di bisogno che noi possiamo definire il reddito minimo garantito una misura di economia del benessere o una misura per strutturare una classe di nuovi poveri i sottoproletari della societa delle economia delle conoscenze.
http://www.palermo-grad.com/lavoro-redd ... o-sia.html
su questo punto l 'intervento merita approfondimenti, gli economisti neoliberisti di destra americani sono favorevoli al reddito di cittadinanza.
Il reddito minimo di cittadinanza non ha senso se non è accompagnato da un piano per la ripresa economica.
Ed a questo punto ci si ferma, perché prima di partire con un piano per la ripresa economica, occorre debellare la sezione sprechi, di cui la corruzione ricopre una parte importante.
Da IFQ di ieri:
L’imprenditore Alfredo Romeo
“Ai pm serve onestà, altro
che responsabilità civile”
Non ho nulla
da rimproverarmi.
Nella mia vicenda c’è
un equivoco di fondo: si vuole
sovrapporre un malinteso
senso di giustizia al principio
di legalità. Ma oggi il rapporto
fra imprese e PA è talmente
incerto e farraginoso
che la corruzione è legalizzata
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
il reddito di cittadinanza e sostenuto dagli economisti neoliberisti americani per aumentare i licenziamenti e tramite l aumento dei licenziamento attivare i meccanismi automati di equilibrio domanda offerta dei mercat
il reddito minimo garantito deve. essere collegato al lavoro ma a differenza dall indennità di disoccupazione non e legato ai versamento dei contributi
condivido la prima parte della tua tesi il reddito garritito minimo deve essere collegato. alla ripresa economica mi sembra giusto ma generico io direi ad un piano per la piena occupazione di nuovi lavori pubblici e privati. la seconda parte ove dici sprechi e corruzione non la condivido mi sembra qualunquista.
un piano del lavoro richiede competenze preparazione e grandi risorse ecnomiche.
lotta agli sprechi e corruzione e importantissima ma e altra storia con un economia di piano.
il reddito minimo garantito deve. essere collegato al lavoro ma a differenza dall indennità di disoccupazione non e legato ai versamento dei contributi
condivido la prima parte della tua tesi il reddito garritito minimo deve essere collegato. alla ripresa economica mi sembra giusto ma generico io direi ad un piano per la piena occupazione di nuovi lavori pubblici e privati. la seconda parte ove dici sprechi e corruzione non la condivido mi sembra qualunquista.
un piano del lavoro richiede competenze preparazione e grandi risorse ecnomiche.
lotta agli sprechi e corruzione e importantissima ma e altra storia con un economia di piano.
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- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Gli schemi di reddito minimo garantito diffusi attualmente in Europa richiedono l'accertamento della situazione economica e l'attiva ricerca di un lavoro da parte del beneficiario.
Per applicarlo in Italia (paese di corrotti e corruttori) dovrebbe essere necessario diminuire al minimo il denaro contante, se non abolirlo.
Ciò detto diventerebbe di attualità la coalizione sociale dei lavoratori , ridotto di molto il rischio di impresa,
e come conseguenza un proliferare di iniziative e tentativi di nuove imprese.
I soldi ci sono , bisogna eliminare sprechi e rendite di posizione, patrimoniali del 10% più ricco e tasse sull'eredità
Per applicarlo in Italia (paese di corrotti e corruttori) dovrebbe essere necessario diminuire al minimo il denaro contante, se non abolirlo.
Ciò detto diventerebbe di attualità la coalizione sociale dei lavoratori , ridotto di molto il rischio di impresa,
e come conseguenza un proliferare di iniziative e tentativi di nuove imprese.
I soldi ci sono , bisogna eliminare sprechi e rendite di posizione, patrimoniali del 10% più ricco e tasse sull'eredità
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