IL DIRITTO E LA VIOLENZA

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
pancho
Messaggi: 1990
Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: IL DIRITTO E LA VIOLENZA

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Questo thread nasce dall’insoddisfazione delle risposte al tema del dibattito di “Otto e mezzo” di ieri sera, 1° maggio 2015.

E’ un tema che riguarda, il passato, il presente e il futuro.

Sono interessato a conoscere il parere dei forumisti in quanto direttamente legato al costruendo secondo ciclo della sinistra italiana che fa una grandissima fatica a prendere forma.
Più che farci la domande che il 3D richiede sarebbe più utile domandarci se esiste un diritto alla violenza .

È' una domanda alla quale ho difficoltà a rispondere anche se per cultura personale condanno sempre la violenza perche troppo spesso a questo termine si da la propria interpretazione (di comodo)

Ci sono periodi storici in cui il ribellarsi alle angherie era violenza.

Dipende sempre dai punti di vista di ognuno di noi.

L'eterno disoccupato vorrebbe " sfasciare" tutto per poi ricostruirlo in modo più equo.

Il precario vorrebbe andare un po' può con calma perché qualcosa purtroppo riesce a portare a casa.

Chi il lavoro c'è lo ha,anche se non ha uno stipendio adeguato, vorrebbe sicuramente cablare qualche cosa mentre coloro che non hanno problemi di sussistenza non hanno alcun motivo a trovare altre soluzioni.

Quindi, come detto sopra, mi è' difficile dare una risposta tenendo conto di tutte queste situazioni

Se dovessi tener conto quanto affermava N.Bobbio :
.
Il comunismo storico è fallito. Ma la sfida che esso aveva lanciato è rimasta. Se per consolarci, andiamo dicendo che in questa parte del mondo abbiamo dato vita alla società dei due terzi, non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla maggior parte dei paesi ove la società dei due terzi, o addirittura dei quattro quinti o dei nove decimi, è quell’altra.
Di fronte a questa realtà, la distinzione fra la destra e la sinistra, per la quale l’ideale dell’eguaglianza è sempre stato la stella polare cui ha guardato e continua a guardare, è nettissima. Basta spostare lo sguardo dalla questione sociale all’interno dei singoli stati, da cui nacque la sinistra nel secolo scorso, alla questione sociale internazionale, per rendersi conto che la sinistra non solo non ha compiuto il proprio cammino ma lo ha appena cominciato.

...la mia risposta sarebbe più che ovvia poiche rientrerebbe nel vero concetto di Sinistra, però questo non comporterebbe e non giustificherebbe alcuna violenza contro cose o persone poiche fino a che non esiste una consapevolezza generale da perte di un popolo, anche se minoritario, di un'azione del genere questo comporterebbe la sconfitta finale del pensione socialista e quindi di sinistra.

Detto questo però abbiamo il dovere di dare delle risposte a tutto quello che ci accade attorno e trovare i veri motivi che hanno indotto a tutto questo.

La condanna della violenza solo a se stessa non può bastare se non si riesce a capire queli siano sta le cause che inducono a questa.

La politica ha questo dovere di ricerca e di risolvere queste incongruenze.

Gli attuali revanscismi non sono altro che la causa di non avere spiegato bene queli siano state le cause che hanno fatto nascere sia il fascismo che il nazismo come pure, guardardo all'oggi, il leghismo, il grillismo ed il renzismo passando per il berlusconismo.

Alcuni all'interno della sinistra hanno tentato questa strada ma purtroppo i media hanno sempre da dare risposte ai loro editori che di certo sono parte di queste cause.

Se questo fosse riuscito, ora saremmo in grado di individuare la vera violenza dall'essere solamente contro, ed individuare pure i possibili mandanti compresi i loro fini antidemocratici. Purtroppo ora in molti fanno fatica ad individuare questo e questo non avviene per puro caso. E' una strategia ben precisa che i comuni mortali senza alcuna ideologia non riescono piu' a percepire

Quindi, la domanda rimane comunque sempre la stessa degli anni orsono per non die secoli.

Il potere economico/finanziario tramite i suoi servi ubbidienti riesce a gestire pure la politica è quindi che interesse potrebbe avere a farsi le leggi contro?

Quindi, per concludere, avrei sicuramente una risposta ma sarebbe solo personale e non avrebbe alcun senso senza la consapevolezza di una larga fascia di popolazione e non solo territoriale nel senso Italia.

La globalizzazione ora ci rende più difficile questa ns.impresa visto la possibilità di trasferire con facilità capitali e strutture da un paese all'altro.

Su questo noi pensavamo che il tutto potesse favorire i ns. obiettivi mentre ci siamo fatti infinocchiare ancora una volta sottovalutando l'avversario.

Sarà ancora più difficile se una qualsiasi formazione politica(qualsiasi possa essere la sua denominazione)non dovesse riconoscersi su quei valori descritti inizialmente da Bobbio.

Ci riusciremo?

Non lo so ma se dovessimo trovare una strada la prima cosa da farsi dovra' essere quella di non far salire sul carro le vecchie gerarchie politiche che sicuramente in zona Cesarini, saranno in grado di rinnegare spregiudicatamente tutto quello che han fatto finora pur di riciclarsi.


Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: IL DIRITTO E LA VIOLENZA

Messaggio da camillobenso »

Caro pancho,

manco farlo apposta, si vede che gli addetti della 7 nel festeggiare il Primo Mangio, hanno fatto bagordi e alzato il gomito.



Otto e Mezzo
http://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila ... 015-153658
20:30




Otto e Mezzo
Il programma di approfondimento quotidiano condotto da Lilli Gruber, con ospiti in studio e il punto di Paolo Pagliaro.
00:00:30
VAI AL SITO DEL PROGRAMMA
TUTTE LE PUNTATE

Al posto di Otto e mezzo ci hanno piazzato Crozza.

Sembra che la 7 si sia crozzirizzata.

Peccato perché il dibattito con il responsabile della sicurezza di Milano, Barbacetto, Sechi e Severgnini era piuttosto interessante.

Severgnini, renziano, aveva una gran voglia di menare.

Comunque, il diritto si riferisce a :

- Proprietà privata, come automobili, negozi.
- Poter camminare tranquillamente in una via anche se passa una manifestazione

La violenza è sfasciare tutto quando i destinatari non sono responsabili del malessere che dovrebbe generare la violenza.

Le reazioni del giorno dopo consentono di avanzare parecchi dubbi su quanto accaduto.


1) La manifestazione è saltata e i promotori non hanno potuto esprimere le ragioni del loro dissenso, che riguardava la corruzione, i ritardi, la gestione. Il movimento si è sciolto come ha dichiarato nel Tg7 delle 13,30 Guy Chiappaventi. Disciolto sotto peso della violenza come nel passato.

2) Come spesso accade sotto questo regime i media si impossessano delle notizie a loro piacimento.

- Da quando è accaduto l’annegamento di 900 persone nella Birchenau degli anni 2000, i media sono stati costretti ad occuparsene.

- Questo fatto improvviso ed imprevisto ha danneggiato nell’immagine Pittibimbo che per 14 mesi aveva fatto finta di niente in materia di immigrazione in quanto tema troppo impegnativo per le sue capacità.

- Anche dopo quanto accaduto nell’ottobre del 2014, Pittibimbo con il solito metodo di solo lingua e distintivo riesce a cavarsela. Dopo le solite promesse tutto va nel dimenticatoio come sempre.
500 migranti muoiono in mare, affondati dai loro scafisti
DI
ANGÉLIQUE MOUNIER-KUHN
– 2 OTTOBRE 2014
http://italiadallestero.info/archives/20279

- Ma questa volta a soli sei mesi di distanza e con i morti quasi raddoppiati non può più far finta di niente.

- Convoca un consiglio straordinario Ue ma non cava un ragno dal buco. Solo il triplicamento dei fondi europei per Triton che però non risolvono il problema. In pratica un flop.

- Prova ad incontrare il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki –moon, che è il punto nodale per risolvere il problema, ma riceve un altro pesce in faccia. La notizia del fallimento non viene evidenziata, mentre il suo diretto avversario sul tema, Salvini preme.

- La gara tra marchettari per ospitare Pittibimbo, la vince la Gruber. Io non l’ho visto per ovvi motivi. Ma questa mattina in un passaggio a Omnibus me lo sono dovuto sorbire. Magnificava i 92.000 nuovi occupati dopo lo sputtanamento di soli 11 giorni prima da parte dell’Istat che aveva ridimensionato i 72.000 nuovi annunciati dal regime a 13.

- Pittibimbo sulle bufale è uno che non molla, e la Gruber si è prestata volentieri per la nuova marchetta, smentita nuovamente dall’Istat due giorni dopo.

- L’Expo si stava aprendo e l’effetto camufflage poteva esplodere. Da due giorni TG3 e Tg7 dedicano metà del tempo ai danni dei Black Bloc. Le altre notizie negative per Pittibimbo sono sparite a regola d’arte.

- Anche la restituzione dei soldi della legge Fornero è stata fortemente ridimensionata. Il tesoretto “improvviso” di un miliardo e sei che doveva servire a comprare gli elettori come del caso degli 80 euro è all’improvviso svanito. Anzi si trova con più di 5 miliardi da tirare fuori dal cilindro.

- I Black Bloc rinviati a giudizio per direttissima 2 giorni fa non sono stati espulsi, provocando una forte incomprensione nell’opinione pubblica. Adesso è più comprensibile. Servivano per il giorno dopo.

- Alfango sostiene di aver evitato il peggio.

- Manipolano i cervelli come vogliono come nel caso Moro, raccontando un sacco di balle.

- I fatti di Genova del G8 sono del 2001. 14 anni fa. Bastava solo aggregare al corteo un migliaio di poliziotti in borghese nella coda del corteo pronti ad entrare in azione al momento giusto. Due poliziotti per un Black Bloc.

- Ma in quel caso non avrebbero provocato i danni necessari e sufficienti per distorcere l’attenzione dell’opinione pubblica.

- Oggi Maroncino ha annunciato che la Regione Lombardia risarcirà i danni per un milione e mezzo di euro. Valeva la pena per evitare che nel giorno dell’inaugurazione la stampa internazionale venisse al corrente di tutte le magagne.

- Ieri Pittibimbo ha annunciato trionfalmente: “Ce l’abbiamo fatta”. Il messaggio agli italiani è questo. Possiamo permetterci di fare puttanate in grande stile, tanto poi alla fine siamo in grado di coprire tutto con il camufflage.

- Per la cronaca, stamani la Sardoni ha annunciato che solo Le Monde si è occupato dell’apertura dell’Expo. La stampa internazionale non ne ha minimamente accennato.

Vorrà dire qualcosa se i media di regime tentano di accreditare un trionfo internazionale che non c’è?
Ultima modifica di camillobenso il 03/05/2015, 14:53, modificato 2 volte in totale.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: IL DIRITTO E LA VIOLENZA

Messaggio da camillobenso »

Omnibus però è presente.

http://www.la7.it/omnibus/rivedila7/omn ... 015-153666

Ci sono degli spunti interessanti.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: IL DIRITTO E LA VIOLENZA

Messaggio da camillobenso »

Anche in questo caso qualcuno prima o poi ci arriva.





Da grande voglio fare il black bloc
(Marco Travaglio)
03/05/2015 di triskel182



Salve, sono un black bloc.

Vengo da fuori, ma non vi dico da dove, tanto lo sapete benissimo (mi riferisco all’intelligence italiana, che è sempre molto intelligente).


E niente, vorrei parlarvi un po’ del mio lavoro, che mi dà tante soddisfazioni, soprattutto in Italia.


È un bell’impiego, non c’è che dire, specie con questi chiari di luna.


Ben pagato, anche.

Io peraltro sono una vocazione precoce: sognavo di spaccare tutto fin da piccolo.


I miei matusa, ingenui, mi dicevano: “Così non vai da nessuna parte, devi smetterla di sfasciare ogni cosa che vedi, fatti una posizione”.


Ho fregato anche loro: mi son fatto una posizione sfasciando tutto.


Sono richiestissimo, indosso una divisa strafica (il nero della tuta mi slancia e acchiappo un casino), giro il mondo.

Prima, ai tempi del G8 di Genova, avevo un contratto Co.Co.Co (acronimo di Cosa Colpire a Cottimo), poi trasformato in Co.Co.Pro (Cosa Colpire a Progetto).

Ora invece, grazie al Jobs Act, mi han fatto un tempo indeterminato a tutele crescenti: più vetrine sfascio, più macchine incendio, più negozi devasto, più poliziotti meno, più le autorità italiane mi proteggono.


Avete mai visto un black bloc manganellato o arrestato in Italia? Io mai (parlo di noi col marchio Doc, diffidate dalle imitazioni e dai franchising).


È una sensazione eccitante: accendi un fumogeno, ti cambi d’abito nella nuvola di gas, metti a ferro e a fuoco la città, e sfili indisturbato fra due ali di folla, di polizia, di cameramen e di fotografi professionisti e dilettanti: nessuno ti tocca, neppure una pieghina sulla tuta, bello lindo e liscio come l’olio.


Meglio di Mosè tra le acque del Mar Rosso.



Nel 2001, quando ho debuttato a Genova, non ci volevo credere.


I miei istruttori mi avevano detto: “Andiamo là, sfasciamo tutto, non ci fanno niente e torniamo a casa”.


Parlavano anche di un contratto nero su bianco, ma io quando vidi tutta quella polizia in tenuta antisommossa pensai a una frottola per convincermi a partire.


Invece avevano ragione loro: la polizia menava i ragazzini, i vecchietti, persino qualche suora, ma a noi non hatorto un capello.


Non per nulla avevamo la divisa: per farci riconoscere.


Alcuni dei nostri entravano e uscivano dalla Questura e fuori le solite zecche coi telefonini filmavano la scena.


Ho detto: “Siamo fritti”. Invece poi le zecche sono andate a dormire alla Diaz e la polizia ha distrutto tutto: crani, nasi, ossa, cartilagini, braccia, gambe, toraci, e naturalmente cellulari e filmati.

Un lavoro da manuale, roba che mi son sentito un dilettante: però ho imparato molto.

Da allora, con un po’di amici,abbiamo messo su un’agenzia, la GEPI: Grandi Eventi Pronto Intervento.


Siamo richiestissimi.

In Italia facciamo sempre comodo a qualcuno per sputtanare quelli che nei movimenti antagonisti si battono pacificamente (pensa quanto sono coglioni) contro le mafie e le bande nascoste dietro le sigle Tav Torino-Lione, Expo Milano 2015, Mose, ecc.


Appena si muovono, arriviamo noi e sfasciamo tutto.


All’inizio era un secondo lavoro, ora è diventato il primo: abbiamo proprio una tessera-coupon con lo strappino da staccare di volta in volta.


E i capi dei No-Qualcosa ci lasciano fare.


Un po’ perché non hanno ancora capito che a noi non frega una beneamata cippa del Tav, di Expo, del Mose (veniamo da Belgio, Germania, di qua e di là e manco sappiamo che roba è, quella).


Un po’ perché non hanno ancora capito che noi lavoriamo contro di loro.


O, se l’hanno capito, fanno pippa perché hanno paura di noi, o perché gli facciamo comodo, li facciamo sentire importanti e temuti, con tutti quei titoli sui tg e i giornali.


Se sfilassero pacificamente, non se li filerebbe nessuno.


E la stampa parlerebbe d’altro: dei disoccupati che aumentano, delle bugie del governo sulla crescita, dell’Expo tutto calcinacci e cartongesso per nascondere i cantieri mai finiti, degli inquisiti candidati alle Regionali.



Noi siamo l’offerta a una domanda di mercato: facciamo comodo a tutti, al governo e agli antagonisti.

Non c’è neppure bisogno che ci chiamino: lo sappiamo noi quando serviamo, partiamo da soli senz’avvertire nessuno.

Tanto lo sanno tutti che arriviamo: gli antagonisti come il governo.

Scusate, ma che altro han mai fatto i servizi segreti italiani dagli anni 60 a oggi se non infiltrare i gruppi antigovernativi di destra e di sinistra?


Nel 1969 sapevano che i fascisti avrebbero piazzato la bomba in piazza Fontana, e gliela lasciarono piazzare.


Nel 1978 sapevano che le Br avrebbero rapito Moro, e glielo lasciarono rapire.


Nel 2001 sapevano che avremmo distrutto Genova, e ce la lasciarono distruggere.



È una tecnica vecchia come l’Italia: si chiama “destabilizzare per stabilizzare”.



E funziona ancora: dopo 50 anni, la “pista anarchica è un evergreen.


L’altroieri lo sapevano benissimo che avremmo fatto quei danni a Milano, e ce li hanno lasciati fare.


Non parlo dei poveri e ignari poliziotti da strada, mandati allo sbaraglio con l’ordine di non caricare (tant’è che sono riuscito a incendiarne uno così, en passant).


Parlo di chi, dietro e sopra di loro, sapeva da mesi del nostro arrivo, e l’ha pure fatto scrivere dai giornali e dire dai tg per fare bella figura, poi ci ha spianato la strada come sempre.



Con la differenza che con Berlusconi l’ordine era di menare qualcuno purchessia, a caso (esclusi noi, ci mancherebbe).


Ora invece, dopo la sentenza di Strasburgo sulle torture alla Diaz, la consegna è non menare più nessuno: prenderle e basta.


Così poi le vostre solite teste di Twitter possono dare la colpa a Fedez (un rapper mandante nostro? Uahahahahah).


E quel genio di Alfano può dire che “abbiamo evitato il peggio”. Ma come si permette di svilire così il nostro onesto lavoro?


Che si aspettava, i bombardamenti di Dresda?


Comunque, messaggio recepito: al prossimo grande evento, faremo meglio.


Da Il Fatto Quotidiano del 03/05/2015.
erding
Messaggi: 1188
Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: IL DIRITTO E LA VIOLENZA

Messaggio da erding »

Alfano ha sostenuto che a Milano non hanno caricato per evitare incidenti, ma... oggi a Bologna i manifestanti
non erano vestiti di nero, erano a viso scoperto, senza mazze ne molotov ma sono stati caricati e manganellati.
erding
Messaggi: 1188
Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: IL DIRITTO E LA VIOLENZA

Messaggio da erding »

No Expo, un agente: “Potevamo fermare black bloc
ma ordine era evitare contatti


In una intervista al Quotidiano Nazionale, un poliziotto anonimo sostiene che le tute nere potevano
essere fermate e di essere arrabbiato per questo: "Molte vetrine erano già state spaccate.
Però li potevamo prendere subito, fermare". Sui feriti: "Poteva andare peggio perché noi sappiamo
che a Milano volevano vendicare Genova"


Il motivo per cui i black bloc, che hanno messo a ferro e fuoco alcune vie di Milano, non sono stati attaccati
lo ha spiegato già due giorni fa il capo della Polizia, Alessandro Pansa: “Evitare feriti”.
Ma a quanto pare non tutti gli agenti sono d’accordo sulla gestione dell’ordine pubblico della giornata del Primo maggio.
In una intervista al Quotidiano Nazionale, un poliziotto anonimo sostiene che le tute nere potevano essere fermate e
di essere arrabbiato per questo: “Molte vetrine erano già state spaccate. Però li potevamo prendere subito, fermare”.

“Ci sono stati dei momenti in cui tutti noi sapevamo che si potevano prendere, fermare. Ma il funzionario ha detto no.
Era un ordine e noi agli ordini dobbiamo obbedire. Ci sono alcuni funzionari che i gradi sembrano averli
vinti con i punti delle merendine” afferma l’agente che sostiene di essere da 20 anni in Polizia.
“A un certo punto li avevamo chiusi in una piazza. In quel momento i black bloc si potevano bloccare,
se ne potevano fermare parecchi. Bastava spostare un po’ di uomini e si potevano chiudere del tutto.
È vero che avremmo sguarnito il presidio verso la Scala che erano uno dei target principale dei violenti
e che non è stata raggiunta dai black bloc), ma si poteva ridislocare solo una parte degli agenti”, racconta l’uomo,
osservando che “già dalla vigilia si sapeva che l’orientamento era di evitare il contatto a tutti i costi“

“Fa rabbia vedere la gente che piange perché ha il negozio distrutto.
La gente che ti chiede perché non li hai fermati”, commenta l’agente.
“Veniamo addestrati per fare queste cose, ma se poi non le dobbiamo fare perché ci addestriamo?”. L’agente ammette però:
“Meglio auto e vetrine che personale ferito, però mi chiedo perché non si può cercare di salvare tutto?” e aggiunge
che molti colleghi sono arrabbiati per Milano “ma anche per gli equipaggiamenti che ci danno.
Pensi al collega colpito dalla molotov e che ha preso fuoco. I materiali dovrebbero essere ignifughi”. Il poliziotto,
oltre che di agente lievemente ustionato parla anche di un collega con una frattura a un piede, ma il bollettino ufficiale
parla di 11 contusi tra le forze dell’ordine che sono stati medicati e non ricoverati in ospedale.
“Poteva andare peggio perché noi sappiamo che i black bloc a Milano volevano vendicare Genova“.

Sulla strategia delle tute nere infine aggiunge: “Si sono creati una cortina di fumo che impediva la vista e, dentro,
si sono cambiati. Hanno lasciato tutto a terra e si sono mischiati al corteo. Ci si poteva organizzare meglio e ne
avremmo fermati molti di più. Forse ci volevano più agenti, meno prudenza. Potevamo prenderli”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05 ... i/1648396/

Due dei 41 commenti presenti finora:

Enrico Cairo • 2 ore fa
perche' i celerini dovevano evitare a tutti i costi di ferire i black blocks, mentre a Bologna li hanno mandati
ad assaltare chi protestava (senza incendiare una fava, tra l'atro) ???


Federico Capoano • 2 ore fa
alla contestazione di Renzi a Bologna però il contatto l'hanno cercato, chissà perchè... ci sono due possibili spiegazioni:

1. sono dei vigliacchi e se la prendono solo con le persone che non rappresentano una minaccia fisica
2. hanno lasciato fare i black block per associare e discreditare la manifestazione noexpo
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti