Più che farci la domande che il 3D richiede sarebbe più utile domandarci se esiste un diritto alla violenza .camillobenso ha scritto:Questo thread nasce dall’insoddisfazione delle risposte al tema del dibattito di “Otto e mezzo” di ieri sera, 1° maggio 2015.
E’ un tema che riguarda, il passato, il presente e il futuro.
Sono interessato a conoscere il parere dei forumisti in quanto direttamente legato al costruendo secondo ciclo della sinistra italiana che fa una grandissima fatica a prendere forma.
È' una domanda alla quale ho difficoltà a rispondere anche se per cultura personale condanno sempre la violenza perche troppo spesso a questo termine si da la propria interpretazione (di comodo)
Ci sono periodi storici in cui il ribellarsi alle angherie era violenza.
Dipende sempre dai punti di vista di ognuno di noi.
L'eterno disoccupato vorrebbe " sfasciare" tutto per poi ricostruirlo in modo più equo.
Il precario vorrebbe andare un po' può con calma perché qualcosa purtroppo riesce a portare a casa.
Chi il lavoro c'è lo ha,anche se non ha uno stipendio adeguato, vorrebbe sicuramente cablare qualche cosa mentre coloro che non hanno problemi di sussistenza non hanno alcun motivo a trovare altre soluzioni.
Quindi, come detto sopra, mi è' difficile dare una risposta tenendo conto di tutte queste situazioni
Se dovessi tener conto quanto affermava N.Bobbio :.
Il comunismo storico è fallito. Ma la sfida che esso aveva lanciato è rimasta. Se per consolarci, andiamo dicendo che in questa parte del mondo abbiamo dato vita alla società dei due terzi, non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla maggior parte dei paesi ove la società dei due terzi, o addirittura dei quattro quinti o dei nove decimi, è quell’altra.
Di fronte a questa realtà, la distinzione fra la destra e la sinistra, per la quale l’ideale dell’eguaglianza è sempre stato la stella polare cui ha guardato e continua a guardare, è nettissima. Basta spostare lo sguardo dalla questione sociale all’interno dei singoli stati, da cui nacque la sinistra nel secolo scorso, alla questione sociale internazionale, per rendersi conto che la sinistra non solo non ha compiuto il proprio cammino ma lo ha appena cominciato.
...la mia risposta sarebbe più che ovvia poiche rientrerebbe nel vero concetto di Sinistra, però questo non comporterebbe e non giustificherebbe alcuna violenza contro cose o persone poiche fino a che non esiste una consapevolezza generale da perte di un popolo, anche se minoritario, di un'azione del genere questo comporterebbe la sconfitta finale del pensione socialista e quindi di sinistra.
Detto questo però abbiamo il dovere di dare delle risposte a tutto quello che ci accade attorno e trovare i veri motivi che hanno indotto a tutto questo.
La condanna della violenza solo a se stessa non può bastare se non si riesce a capire queli siano sta le cause che inducono a questa.
La politica ha questo dovere di ricerca e di risolvere queste incongruenze.
Gli attuali revanscismi non sono altro che la causa di non avere spiegato bene queli siano state le cause che hanno fatto nascere sia il fascismo che il nazismo come pure, guardardo all'oggi, il leghismo, il grillismo ed il renzismo passando per il berlusconismo.
Alcuni all'interno della sinistra hanno tentato questa strada ma purtroppo i media hanno sempre da dare risposte ai loro editori che di certo sono parte di queste cause.
Se questo fosse riuscito, ora saremmo in grado di individuare la vera violenza dall'essere solamente contro, ed individuare pure i possibili mandanti compresi i loro fini antidemocratici. Purtroppo ora in molti fanno fatica ad individuare questo e questo non avviene per puro caso. E' una strategia ben precisa che i comuni mortali senza alcuna ideologia non riescono piu' a percepire
Quindi, la domanda rimane comunque sempre la stessa degli anni orsono per non die secoli.
Il potere economico/finanziario tramite i suoi servi ubbidienti riesce a gestire pure la politica è quindi che interesse potrebbe avere a farsi le leggi contro?
Quindi, per concludere, avrei sicuramente una risposta ma sarebbe solo personale e non avrebbe alcun senso senza la consapevolezza di una larga fascia di popolazione e non solo territoriale nel senso Italia.
La globalizzazione ora ci rende più difficile questa ns.impresa visto la possibilità di trasferire con facilità capitali e strutture da un paese all'altro.
Su questo noi pensavamo che il tutto potesse favorire i ns. obiettivi mentre ci siamo fatti infinocchiare ancora una volta sottovalutando l'avversario.
Sarà ancora più difficile se una qualsiasi formazione politica(qualsiasi possa essere la sua denominazione)non dovesse riconoscersi su quei valori descritti inizialmente da Bobbio.
Ci riusciremo?
Non lo so ma se dovessimo trovare una strada la prima cosa da farsi dovra' essere quella di non far salire sul carro le vecchie gerarchie politiche che sicuramente in zona Cesarini, saranno in grado di rinnegare spregiudicatamente tutto quello che han fatto finora pur di riciclarsi.
Un salutone