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camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

flaviomob ha scritto:Cari compagni, il momento è grave. Le istituzioni europee sono deboli e opache (con Juncker direi assai di peggio) e vengono manovrate dal grande capitale tedesco, che è più corrotto di quel che sembra (Deutsche Bank imbottita di derivati tossici e pesantemente esposta). Le banche sono il gioco vero, non gliene frega niente di aiutare gli Stati, anzi se uno fallisce tra atroci sofferenze è di buon esempio per educarne cento. Opponiamoci a questo sistema paramafioso, dove l'ex collettore di finanziamenti illeciti CDU Schauble viene a fare la "morale" ai paesi mediterranei.

BOICOTTIAMO SISTEMATICAMENTE LA GERMANIA.




(Deutsche Bank imbottita di derivati tossici e pesantemente esposta)

Sullo stato dell'arte della Deutsche Bank sappiamo poco. E non potrebbe essere diversamente. In questi ultimi tre anni gli ordini arrivano direttamente da lì.

Viene occultata l'informazione che riguarda l'Italia, figuriamoci se pubblicano quella che riguarda la Germania.


F. Coppola: Deutsche Bank raccoglie capitali, ma rimane in grossi guai



Sulla testata online di Forbes Frances Coppola approfondisce la recente raccolta di capitali di Deutsche Bank, ripercorrendone l'origine.

DB è già stata più volte salvata dalle banche centrali, mascherando l'intervento come soccorso alle nazioni sovrane.


Ma la banca rimane troppo esposta su mercati rischiosi e la sua crisi non è finita. Il gigante teutonico ha piedi d'argilla.


Deutsche Bank ha finalmente ammesso – senza che nessuno se ne sorprendesse – di aver bisogno di un aumento di capitale. Ha annunciato un piano per raccogliere 8 miliardi di euro di capitale Core Tier 1 (CET1).

Nonostante tutti sapessero che Deutsche Bank era a corto di capitali, questa ammissione è comunque in qualche modo imbarazzante.

Lo scorso anno, DB ha già raccolto 3 miliardi di euro, sostenendo che non ci sarebbe stato bisogno di ulteriori capitali.

Ciò nonostante essa ha recentemente annunciato un piano per raccogliere fino a 1,5 miliardi di euro di “capitali addizionali” – debito che può essere convertito in capitale sociale se il CET1 scende sotto una determinata soglia.

Ora sembra che sia necessario aggiungere altro capitale di prima qualità. Cosa diavolo è andato storto?

Da tempo Deutsche Bank è in condizioni pietose.

Nel 2007, quando i primi segni dell’imminente crisi finanziaria iniziavano a manifestarsi, era la banca europea che aveva spinto di più la propria leva finanziaria, poiché possedeva asset che valevano 68 volte il proprio capitale “Tier 1”. DB è riuscita a malapena a evitare i fallimenti sovrani durante la crisi finanziaria, ma è stata uno dei principali beneficiari del salvataggio statunitense di AIG e ha ricevuto un sostegno di liquidità dalla Fed e dalla BCE. Ma i suoi problemi non si limitavano ai subprime USA e ai derivati tossici. Il giornalista islandese Sigrún Davíðsdóttir riferisce che DB aveva largamente prestato soldi alle banche islandesi e si è ritrovata con prestiti tossici quando le banche islandesi sono fallite.

E’ anche saltato fuori che DB aveva grandi interessi nelle traballanti banche irlandesi.

Quando il mercato immobiliare Irlandese è crollato, il governo Irlandese – in parte a causa dell’insistenza dell’UE – ha salvato le proprie banche per evitare una catena di contagio che poteva diffondersi in tutta l’eurozona e che avrebbe messo a rischio la solvibilità delle grandi banche europee come Deutsche Bank.

La crisi bancaria ha causato una profonda recessione in Irlanda, mentre i salvataggi hanno causato una crisi fiscale, sfociata infine in un fallimento sovrano.

Il prezzo di questa catena di eventi sono stati 5 anni di dolorosa contrazione sia per il governo che per il settore privato irlandese.

Ma questo non è tutto.

DB era anche pesantemente esposta verso i debiti sovrani della periferia [europea] e i derivati ad essi associati.

L’esposizione delle banche tedesche verso il debito greco e i derivati sul default sovrano greco sono stati la principale ragione del nervosismo tedesco riguardo alla necessità del settore privato di assorbire le perdite: ci sono voluti 2 anni prima che avvenisse l’inevitabile default greco – nel frattempo, ovviamente, Deutsche Bank era in larga parte rientrata dalla pesante esposizione.

DB ha evitato grossi danni nel PSI, al contrario dei pensionati greci i cui fondi sono stati praticamente azzerati.

Il “Security Markets Program” della BCE ha aiutato Deutsche Bank e altre banche a scaricare i propri titoli tossici greci (e altro debito sovrano di pessima qualità) a un valore migliore di quello di mercato.

Indovinate chi se ne è fatto carico?

Sì, la BCE – e ovviamente la BCE è sostenuta dai contribuenti europei. Un altro salvataggio mascherato per Deutsche Bank.

Poi ovviamente ci sono stati i salvataggi sovrani.



Mi chiedo: quante persone si rendono conto che i soldi dati alla Grecia e agli altri paesi in difficoltà dalla UE e dal FMI non sono serviti a ricostruire queste economie, ma a rimborsare i creditori, inclusa (ovviamente) Deutsche Bank?



Il vero salvataggio dell’eurozona è stato nei confronti delle banche, non degli stati sovrani.




Ma nonostante tutto il denaro pubblico e privato che gli è stato concesso in una maniera o nell’altra, Deutsche Bank non è ancora a posto.


Recentemente è stata messa sotto pressione da parte delle autorità americane perché migliorasse il suo rapporto di leva finanziaria, che è del 3,1%, ossia uno dei più bassi del settore.

La sua deludente performance nel primo trimestre l’ha lasciata con un Core Equity Tier 1 (CET1) del 9,5%, sotto il proprio obiettivo di vecchia data di “oltre il 10%”, e abbastanza basso da far preoccupare le autorità europee.



DB è sotto inchiesta per un serie di violazione di regolamenti e veri e propri crimini, per i quali ammette di dover affrontare sanzioni, indennizzi ai clienti e costi legali di entità “sconosciuta”.



E in aggiunta l’UE sta restringendo i requisiti di capitale e di liquidità per ridurre o eliminare la possibilità di futuri salvataggi a spese dei contribuenti.


Non è un bel momento per essere Deutsche.



Non è molto chiaro quale sia stata la ragione che ha spinto Deutsche Bank all’ultima raccolta di capitali, ma l’imminente Asset Quality Review della BCE e gli stress test potrebbero avere qualcosa a che fare.


La BCE ha chiarito che le banche che non passeranno gli stress test saranno obbligate a ridurre immediatamente la propria leva finanziaria o rischieranno di essere chiuse.

Molte banche hanno ovviamente preferito migliorare la propria situazione patrimoniale prima degli stress test, anzicheè rischiare la scure delle autorità europee.

L’ultima raccolta di capitali di DB si articola in 2 parti.

Essa venderà 60 milioni di azioni alla Paramount Holdings Services, una società di investimenti di proprietà dello sceicco Hamad Bin Jassim Bin Jabor Al-Thania, un membro della famiglia reale del Qatar.


Ciascuna azione sarà venduta a 29,2 euro, per un totale di 1,75 milioni di euro.


I restanti 8,25 milioni di euro saranno raccolti attraverso un’emissione che potrà riguardare fino a 300 milioni di azioni.

Sono circolati numeri molto strani attorno a questo evento.


Qualcuno ha sostenuto che i Qatarioti avrebbero ottenuto la “proprietà del 28% della banca”, cosa sicuramente non vera: il numero giusto è intorno all’8%.


Altri analisti hanno detto che i Qatarioti otterranno un 30% di sconto e si sono chiesti come mai non sono stati offerti diritti di prelazione agli attuali azionisti.


Ciò non è esatto. Al momento dell’annuncio, le azioni di DB valevano 30,7 euro, anche se nel frattempo il valore è sceso.

Perciò la vendita è stata fatta con un piccolo sconto, normale in queste situazioni. Ma certamente non il 30%.

Ma rimane comunque qualcosa di strano.


60 milioni di azioni su un totale di 360 milioni equivale al 16,67%. Ma 1,75 miliardi di euro di capitale raccolto dai Qatarioti rappresentano il 22% degli 8 miliardi di euro che rappresentano l’intera raccolta.


Ciò significa che l’emissione successiva sarà molto scontata.

Se tutti i 300 milioni di nuove azioni vengono emesse, il valore di emissione sarà di 20,8 euro ad azione.

Ciò equivale a uno sconto del 32% circa rispetto al prezzo registrato al momento dell’annuncio.

Ritengo che questa sia la principale ragione del calo del prezzo dell’azione successivo all’annuncio stesso.

Anche se non è l’unica ragione. Come ha notato Sarah Butcher il RoE (Return on Equity, ossia il rendimento per ogni azione ndVdE) atteso da Deutsche Bank dopo questa raccolta sarà un modesto 12% alla fine del 2016.


Per quale ragione, esattamente, gli azionisti dovrebbero tirare fuori tutti questi soldi? Certamente non per avere il tipo di rendimento che si aspetterebbero – e che le altre banche come Barclays e Credit Suisse, che hanno operato tagli molto più ampi ai propri asset e operazioni, dicono di poter ottenere.

Apparentemente, l’intenzione di DB di rimanere nel difficile mercato FICC sembra troppo ambiziosa: possono davvero competere coi giganti americani in questo mercato che richiede grandi capitali, pur avendo un rapporto CET1 dell’11,8%? E non sembra avere alcuna strategia per migliorare il proprio RoE, salvo un taglio ai costi (il loro rapporto costi/ricavi è ancora decisamente troppo alto, essendo sopra il 70%).


Il prezzo delle azioni è già sceso del 25% da inizio anno, e sembra che Deutsche Bank si aspetti un ulteriore calo – altrimenti perché uno sconto così ampio sulla nuova emissione?


Anche senza considerare l’enorme esposizione di Deutsche Bank sui derivati, che deve costare una fortuna in “margin calls” a copertura dei rischi, questa non sembra una banca in salute.

Secondo me, Deutsche Bank sembra l’archetipo delle banche zombie “too big to fail” – che assorbono denaro dalle banche centrali, dagli stati e dagli investitori, senza dare granché in cambio.


La domanda è: per quanto tempo gli investitori saranno disposti ad accettare rendimenti scarsi e ripetute richieste di ulteriori capitali – perché se qualcuno pensa che questa sia l’ultima raccolta di capitali di Deutsche Bank, temo che si stia sbagliando di grosso.


Anche se c’è da dire che non è certo l’unica banca europea in queste condizioni.

Le banche europee sono in pessima forma, in generale.

Bisogna sperare che gli stress test della BCE le incoraggino a far ordine a casa propria.

Sembra probabile che Deutsche Bank alla fine sarà costretta a fare una ristrutturazione dei suoi asset e delle sue operazioni più rischiose molto più drastica di quanto attualmente previsto.

Tutto quello che posso dire è: fatelo.

Deutsche Bank deve implementare qualcosa di molto più radicale della sua strategia attuale se vuole dare agli azionisti i rendimenti che essi desiderano, i servizi di cui i clienti hanno bisogno e la stabilità che si aspettano i contribuenti.

Una Deutsche più snella, più agile - o forse più precisamente, una Deutsche ridotta – è nell'interesse di tutti.


http://vocidallestero.blogspot.it/2014/ ... oglie.html
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Re: G R E C I A

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Grecia, la via di Berlino: “Ristrutturazione del debito se fuori dall’euro 5 anni”


Zonaeuro

La Germania ancora all'attacco, seguita da altri Paesi nordici: "Non vedo come raggiungeremo un accordo, il governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia". Prima riunione dei ministri destinata a durare fino a notte fonda

di F. Q. | 11 luglio 2015


La ristrutturazione del debito greco potrebbe esserci se Atene uscisse dall’euro per cinque anni. Questo l’unico compromesso possibile secondo il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble che ha proposto una Grexit a tempo come condizione per una revisione della posizione debitoria del Paese. La proposta contenuta in un documento del ministero delle Finanze tedesco, è stata diffusa sabato pomeriggio dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag proprio mentre era in corso la riunione dell’Eurogruppo per valutare la possibilità di aprire un nuovo negoziato con Atene. La strada tedesca per la Grecia, secondo quanto riferisce il quotidiano di Francoforte, segue la bocciatura delle ultime proposte di Tsipras da parte di Berlino. “Mancano ambiti centrali di riforma per modernizzare il Paese – si legge in una posizione del ministero di Schaeuble – e produrre crescita e sviluppo sostenibile nel lungo periodo”. Mancano “i presupposti per un nuovo programma di aiuti basato su 3 anni”.
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Parole che pesano come pietre su unna partita di per sé molto complessa: il nuovo piano di riforme di Atene, presentato dopo la vittoria del no al referendum e appena “ratificato” dal Parlamento ellenico (con qualche cicatrice per il governo Tsipras), non ha infatti reso più snelle le trattative tra la Grecia e i suoi creditori. L’Eurogruppo cominciato nel pomeriggio di sabato è partito in modo schizofrenico. Da una parte componenti della commissione come Pierre Moscovici (che ha la delega agli Affari economici) e Valdis Dombrovskis (che è vice di Jean-Claude Juncker) che hanno parlato di “gesto importante” della Grecia e di “progressi e volontà di raggiungere un accordo”. Parole alle quali vanno aggiunte le fonti delle ore precedenti alla riunione che parlavano di piattaforma “sufficientemente buona” per un nuovo finanziamento da 74 miliardi che però necessita di “misure supplementari”.

Dall’altra parte, però, ci sono le dichiarazioni ben più nette dei ministri dei Paesi “nordici”, che da sempre sono i principali “accusatori” nei confronti di Atene. E sono dichiarazioni non tecniche ma politiche. A partire da quelle dello stesso Schaeuble: “Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo – ha detto entrando alla riunione dell’Eurogruppo – il governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia”. I negoziati saranno “incredibilmente difficili”, ha aggiunto, perché le cifre delle proposte greche “non sono credibili”. Berlino è seguita in questa posizione rigida da Olanda e Belgio. “Il piano è debole in alcune aree – ha detto il viceministro delle finanze olandese Eric Wiebes - cominceremo i negoziati quando tutte le condizioni saranno riempite, ma c’è seria preoccupazione sull’attuazione visto che i greci stanno proponendo qualcosa che una settimana fa era stata rigettata al referendum”. “E’ stato fatto un passo nella giusta direzione ma non ci siamo ancora”, ha dichiarato il primo ministro belga Charles Michel, per questo “spero che le prossime ore saranno l’occasione per ognuno di continuare ad avvicinare i punti di vista perché ci sia un accordo e la stabilità”.

Così, infine, la situazione è fotografata dalle dichiarazioni di Jeroem Dijsselbloem (che guida l’Eurogruppo, cioè i 18 ministri dell’Economia dei Paesi con la moneta unica) e dal ministro Pier Carlo Padoan. Il primo ha avvertito che “sarà un incontro abbastanza difficile, ancora non ci siamo, ci sono molte critiche alle proposte greche sulla sostanza e un grosso problema di fiducia” e per questo il governo greco dovrà dimostrare “grande impegno per ricostruire la fiducia”. Il secondo ha confermato che difficilmente si troverà un incontro entro la giornata di sabato 11 e che tutto proseguirà domenica. La riunione dei ministri andrà avanti fino a notte fonda.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... i/1864949/
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Re: G R E C I A

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Le ultime notizie da Bruxelles viste dai giornali di destra.


"Grexit per cinque anni"

Il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble vuole una Grexit temporanea. Atene frena: "Non lasciamo l'euro"

18:52 11 Lug

di Mario Valenza

Intanto a Berlino si sta consumando una lotta di potere fra la cancelliera e il ministro su come procedere nei confronti della Grecia

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/pro ... 50741.html
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Re: G R E C I A

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Il piano
Grexit, l'indiscrezione della stampa tedesca: "La Germania vuole la Grecia fuori dall'euro per 5 anni"



Grecia senza euro per i prossimi 5 anni. I falchi del governo tedesco guidati dal ministro delle Finanze Wolfang Schaeuble continuano a non fidarsi del presidente greco Alexis Tsipras e durante la riunione dell'Ecofin hanno proposto di sospendere temporaneamente la Grecia dall'Eurogruppo per permettere ad Atene di ristrutturare il proprio debito. L'indiscrezione è stata diffusa dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine citando un documento del ministero delle Finanze. Una voce che dai vertici europei si sono affrettati a smentire definendola: "legalmente infattibile, senza senso economico e non in linea con la realtà politica".

Scetticismo - La riunione dei ministri delle Finanze non era cominciata con i migliori presupposti, con diversi esponenti dei Paesi membri che non hanno nascosto tutta la propria diffidenza nei confronti delle promesse greche in cambio di nuovi aiuti. Già il voto in parlamento ad Atene con i voti dell'opposizione e solo una parte della maggioranza avevano fatto storcere il naso al ministro dell'economia irlandese Michel Noonan: "Difficile portare avanti le riforme senza un ampio consenso". Più pessimista il presidente dell'Europgruppo, Jeroen Dijsselbloem a pochi minuti dall'inizio della riunione: "Sarà un incontro abbastanza difficile - ha detto - ancora non ci siamo, ci sono molte critiche alle proposte greche sulla sostanza e un grosso problema di fiducia".

Il debito - Perché il debito della Grecia possa essere ristrutturato è necessario un accordo dei capi di governo, che riuniranno domani dopo che i ministri delle Finanze avranno fatto tutte le valutazioni tecniche. Per il falco Schaeuble: "il negoziato è estremamentre difficile" perché le nuove proposte greche hanno "lacune finanziarie". Berlino, secondo quanto riporta la stampa tedesca, non si accontenterà più di vaghi piani sulle riforme. La richiesta ad Atene è di consegnare dossier dettagliati con indicatori strutturali e quantitativi: "per il futuro".

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... tampa.html
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Re: G R E C I A

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Certo che anche la Germania in certi casi batte l'Italia di La Qualunque in fatto di balle spaziali.

Torna il profumo di nazismo.




La Germania gela la Grecia
«Via dall’euro per cinque anni»
Dijsselbloem: «Manca la fiducia»

Al via il negoziato, tutto in salita. Durissimo Schaeuble: «Atene ha fatto di tutto per minare fiducia». L’ipotesi di «Grexit» a tempo. Ma fonti Ue: «Impraticabile»
di Redazione Online


[Esplora il significato del termine: Strada in salita, molto molto dura. All’Eurogruppo è cominciata la discussione sulle proposte approvate in nottata dal Parlamento greco. E già arrivano due indiscrezioni che gelano Atene. Questa è la prima e la riporta la Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag: il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, propone un’uscita della Grecia dall’euro per almeno 5 anni, tempo che servirebbe ad Atene per ristrutturare il suo debito. L’autorevole giornale tedesco cita un documento del ministero delle Finanze tedesco. Schaeuble giudica le nuove proposte del governo Tsipras insufficienti. Non solo. Berlino si è opposta - questa è la seconda anticipazione - a estendere la scadenza dei finanziamenti alla Grecia a 60 anni, come chiesto dal Fmi. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il Fondo ritiene che la scadenza dei prestiti dall’area euro andrebbe raddoppiata dagli attuali 30 anni perché così si renderebbe il debito greco più gestibile. Fonti Ue: «Proposta impraticabile» Ma dopo le anticipazioni arriva il fuoco di fila delle smentite. L’idea di una Grexit temporanea di 5 anni, portata avanti dalla Germania secondo quanto riferisce la Frankfurter, «non può essere presa sul serio» perché «è legalmente infattibile, senza senso economico e non in linea con la realtà politica». È quanto affermano all’Ansa fonti diplomatiche Ue vicino ai negoziati. E stando a un funzionario del governo greco nessuno ha messo sul tavolo dell’Eurogruppo di oggi la possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro. Bce-Ue-Fmi, rischio contagio da collasso banche Un incontrollato collasso del sistema bancario greco come debitore sovrano porterebbe dubbi significativi sull’integrità dell’eurozona nel suo insieme»: lo scrive ancora la Frankfurter, citando un documento di Bce e Commissione Ue redatto con la consulenza del Fmi. L’effetto contagio potrebbe riguardare i Paesi che hanno filiali delle banche greche. Le perplessità dei ministri delle Finanze Grexit a tempo a partem, pesantissime perplessità - stando alle indiscrezioni che filtrano da Bruxelles dove è in corso il vertice - al piano Tsipras vengono opposte dai ministri delle Finanze. «Non ci siamo ancora» riassume il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, affatto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo con la Grecia. «Sarà una riunione molto difficile - ha detto prima dell’inizio dell’Eurogruppo convocato a partire dalle 15 - ci sono criticità nella sostanza, sui contenuti delle proposte, sia dal punto delle riforme che dei conti pubblici, e c’è un importante problema di fiducia». I greci devono impegnarsi molto seriamente «per ricostruirla»: i partner vogliono essere sicuri che «quanto promesso viene davvero realizzato». Pesanti le parole che vengono da Wolfgang Schäuble ministro tedesco delle Finanze: «Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia». Ancora più duro, aggiunge: «Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati» europei, ha aggiunto. E ancora: le proposte di Atene sono ancora lontane dall’essere sufficienti per un terzo bailout. Secondo Schaeuble non ci si può affidare solo alle promesse, e la fiducia è andata distrutta negli ultimi mesi “in maniera incredibile”. «Servono garanzie» Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato. Sapin: proposte Atene «buona base per discussione» Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno. Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato» «Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo». Serviranno «misure supplementari» Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm». Il 60% delle possibilità Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un’altra ha spiegato che c’è il 60% di possibilità che l’Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell’euro. G] Strada in salita, molto molto dura. All’Eurogruppo è cominciata la discussione sulle proposte approvate in nottata dal Parlamento greco. E già arrivano due indiscrezioni che gelano Atene. Questa è la prima e la riporta la Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag: il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, propone un’uscita della Grecia dall’euro per almeno 5 anni, tempo che servirebbe ad Atene per ristrutturare il suo debito. L’autorevole giornale tedesco cita un documento del ministero delle Finanze tedesco. Schaeuble giudica le nuove proposte del governo Tsipras insufficienti. Non solo. Berlino si è opposta - questa è la seconda anticipazione - a estendere la scadenza dei finanziamenti alla Grecia a 60 anni, come chiesto dal Fmi. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il Fondo ritiene che la scadenza dei prestiti dall’area euro andrebbe raddoppiata dagli attuali 30 anni perché così si renderebbe il debito greco più gestibile.

Fonti Ue: «Proposta impraticabile»

Ma dopo le anticipazioni arriva il fuoco di fila delle smentite. L’idea di una Grexit temporanea di 5 anni, portata avanti dalla Germania secondo quanto riferisce la Frankfurter, «non può essere presa sul serio» perché «è legalmente infattibile, senza senso economico e non in linea con la realtà politica». È quanto affermano all’Ansa fonti diplomatiche Ue vicino ai negoziati. E stando a un funzionario del governo greco nessuno ha messo sul tavolo dell’Eurogruppo di oggi la possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro.

Bce-Ue-Fmi, rischio contagio da collasso banche

Un incontrollato collasso del sistema bancario greco come debitore sovrano porterebbe dubbi significativi sull’integrità dell’eurozona nel suo insieme»: lo scrive ancora la Frankfurter, citando un documento di Bce e Commissione Ue redatto con la consulenza del Fmi. L’effetto contagio potrebbe riguardare i Paesi che hanno filiali delle banche greche.

Le perplessità dei ministri delle Finanze

Grexit a tempo a partem, pesantissime perplessità - stando alle indiscrezioni che filtrano da Bruxelles dove è in corso il vertice - al piano Tsipras vengono opposte dai ministri delle Finanze. «Non ci siamo ancora» riassume il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, affatto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo con la Grecia. «Sarà una riunione molto difficile - ha detto prima dell’inizio dell’Eurogruppo convocato a partire dalle 15 - ci sono criticità nella sostanza, sui contenuti delle proposte, sia dal punto delle riforme che dei conti pubblici, e c’è un importante problema di fiducia». I greci devono impegnarsi molto seriamente «per ricostruirla»: i partner vogliono essere sicuri che «quanto promesso viene davvero realizzato». Pesanti le parole che vengono da Wolfgang Schäuble ministro tedesco delle Finanze: «Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia». Ancora più duro, aggiunge: «Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati» europei, ha aggiunto. E ancora: le proposte di Atene sono ancora lontane dall’essere sufficienti per un terzo bailout. Secondo Schaeuble non ci si può affidare solo alle promesse, e la fiducia è andata distrutta negli ultimi mesi “in maniera incredibile”.

«Servono garanzie»

Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato.

Sapin: proposte Atene «buona base per discussione»

Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno.

Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato»

«Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo».

Serviranno «misure supplementari»

Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm».

Il 60% delle possibilità

Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un'altra ha spiegato che c'è il 60% di possibilità che l'Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell'euro.

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http://video.corriere.it/eurogruppo-pre ... 57d01b480d

[Esplora il significato del termine: Le perplessità dei ministri delle Finanze Grexit a tempo a partem, pesantissime perplessità - stando alle indiscrezioni che filtrano da Bruxelles dove è in corso il vertice - al piano Tsipras vengono opposte dai ministri delle Finanze. «Non ci siamo ancora» riassume il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, affatto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo con la Grecia. «Sarà una riunione molto difficile - ha detto prima dell’inizio dell’Eurogruppo convocato a partire dalle 15 - ci sono criticità nella sostanza, sui contenuti delle proposte, sia dal punto delle riforme che dei conti pubblici, e c’è un importante problema di fiducia». I greci devono impegnarsi molto seriamente «per ricostruirla»: i partner vogliono essere sicuri che «quanto promesso viene davvero realizzato». Pesanti le parole che vengono da Wolfgang Schäuble ministro tedesco delle Finanze: «Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia». Ancora più duro, aggiunge: «Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati» europei, ha aggiunto. E ancora: le proposte di Atene sono ancora lontane dall’essere sufficienti per un terzo bailout. Secondo Schaeuble non ci si può affidare solo alle promesse, e la fiducia è andata distrutta negli ultimi mesi “in maniera incredibile”. «Servono garanzie» Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato. Sapin: proposte Atene «buona base per discussione» Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno. Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato» «Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo». Serviranno «misure supplementari» Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm». Il 60% delle possibilità Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un’altra ha spiegato che c’è il 60% di possibilità che l’Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell’euro. G] Le perplessità dei ministri delle Finanze

Grexit a tempo a partem, pesantissime perplessità - stando alle indiscrezioni che filtrano da Bruxelles dove è in corso il vertice - al piano Tsipras vengono opposte dai ministri delle Finanze. «Non ci siamo ancora» riassume il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, affatto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo con la Grecia. «Sarà una riunione molto difficile - ha detto prima dell’inizio dell’Eurogruppo convocato a partire dalle 15 - ci sono criticità nella sostanza, sui contenuti delle proposte, sia dal punto delle riforme che dei conti pubblici, e c’è un importante problema di fiducia». I greci devono impegnarsi molto seriamente «per ricostruirla»: i partner vogliono essere sicuri che «quanto promesso viene davvero realizzato». Pesanti le parole che vengono da Wolfgang Schäuble ministro tedesco delle Finanze: «Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia». Ancora più duro, aggiunge: «Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati» europei, ha aggiunto. E ancora: le proposte di Atene sono ancora lontane dall’essere sufficienti per un terzo bailout. Secondo Schaeuble non ci si può affidare solo alle promesse, e la fiducia è andata distrutta negli ultimi mesi “in maniera incredibile”.

«Servono garanzie»

Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato.

Sapin: proposte Atene «buona base per discussione»

Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno.

Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato»

«Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo».

Serviranno «misure supplementari»

Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm».

Il 60% delle possibilità

Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un'altra ha spiegato che c'è il 60% di possibilità che l'Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell'euro.

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http://video.corriere.it/grecia-schaeub ... 57d01b480d

[Esplora il significato del termine: «Servono garanzie» Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato. Sapin: proposte Atene «buona base per discussione» Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno. Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato» «Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo». Serviranno «misure supplementari» Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm». Il 60% delle possibilità Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un’altra ha spiegato che c’è il 60% di possibilità che l’Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell’euro. G] «Servono garanzie»

Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato.

Sapin: proposte Atene «buona base per discussione»

Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno.

Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato»

«Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo».

Serviranno «misure supplementari»

Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm».

Il 60% delle possibilità

Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un'altra ha spiegato che c'è il 60% di possibilità che l'Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell'euro.


[Esplora il significato del termine: «Servono garanzie» Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato. Sapin: proposte Atene «buona base per discussione» Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno. Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato» «Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo». Serviranno «misure supplementari» Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm». Il 60% delle possibilità Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un’altra ha spiegato che c’è il 60% di possibilità che l’Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell’euro. G] «Servono garanzie»

Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di quasi tutti i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene. La richiesta generale è che Atene deve fare di più rispetto al pacchetto di proposte di riforme. Schelling peraltro si lancia anche in una previsione: «C’è una probabilità del 60% che si raggiunga un accordo di salvataggio per la Grecia, contro un 40% che questo non accada». Tuttavia, ha sottolineato il ministro, questa percentuale resterà in piedi solo se Atene darà precise garanzie sull’implementazione delle riforme. «Se la garanzie non arrivano, queste percentuali si invertiranno», ha spiegato.

Sapin: proposte Atene «buona base per discussione»

Non che manchino dichiarazioni più ottimiste. Le proposte di Atene «sono una buona base per avviare le discussioni e i negoziati» per un nuovo programma di sostegno afferma il ministro francese delle Finanze, Michel Sapin, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo, che sottolinea però che la riunione sarà «difficile. La fiducia è un elemento fondamentale e se vogliamo un accordo duraturo il governo greco ci deve spiegare come attuerà le riforme, quando lo farà e a che ritmo. E’ così che potrà ricreare la fiducia». Da parte sua l’Eurogruppo «deve dimostrare che, se c’è la fiducia, è capace di offrire alla Grecia il sostegno di cui ha bisogno», ha aggiunto. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto oggi fiducioso che un accordo possa essere raggiunto con Atene - «ce lo auguriamo tutti di cuore» - ma ha avvertito che per la Grecia «sarà peggiore del precedente». «Non compenserà il tempo perso e non riparera’ il danno causato», ha aggiunto, citato da Efe, nell’intervento conclusivo della conferenza politica organizzata dal Partido Popular in vista delle legislative di fine anno.

Padoan: «Vediamo se ci sono condizioni per negoziato»

«Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo».

Serviranno «misure supplementari»

Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm».

Il 60% delle possibilità

Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un'altra ha spiegato che c'è il 60% di possibilità che l'Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell'euro.


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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

Zonaeuro
Grecia: e ora un referendum europeo contro l’austerità


di Fabio Marcelli | 10 luglio 2015
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Il grande valore del pronunciamento greco di domenica è stato quello di ridare la parola e la voce al popolo, in un contesto di oscura e antidemocratica tecnocrazia, nel quale economisti e sedicenti tali, dopo aver provocato con le loro folli teorie la crisi economica e finanziaria della fine del decennio discorso, vorrebbero continuare con incredibile faccia tosta sulla stessa strada. In realtà, come si è visto, i veri economisti, da Krugman a Piketty, da Galbraith a Stiglitz, si sono schierati senza se e senza ma al fianco del governo Tsipras e del popolo greco. Dalla parte dei cravattari di Berlino e Bruxelles sono rimaste le mezze figure, gente che più che il titolo di economista meritebbe forse quello di ragioniere, con tutto il rispetto che questi ultimi meritano, ovviamente.

Una delle argomentazioni avanzate dai sicofanti della Merkel e di Schäuble è che se è vero che il popolo greco si è pronunciato a larga maggioranza per il NO, tutti gli altri popoli d’Europa sarebbero sicuramente stati a loro volta favorevoli ai loro governi. Abbiamo addirittura visto taluni soggetti, nelle vesti di nauseabondi pitocchi di quart’ordine, reclamare sdegnati la loro parte di debito greco. Si riproponevano nel frattempo le solite menate razziste contro i greci levantini, fannulloni, pigri e corrotti, al pari del resto degli italiani, degli spagnoli e dei portoghesi, e dei francesi in buona misura, tutti popoli indubbiamente inferiori a fronte delle virtù nordiche di onestà, parsimonia e laboriosità sfoderate con orgoglio e sicumera dalla Merkel e dai suoi reggicoda “socialdemocratici” Schulz e Gabriel. Un atteggiamento razzista, senza dubbio, del quale si fanno interpreti anche e soprattutto i colonizzati di casa nostra, gente che pur di sembrare tedesca sarebbe disposta ad ossigenarsi le chiome.
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Ma la realtà è fortunatamente molto più complessa di come essa si rifletta nelle anguste scatole craniche di razzisti e zio Tom filoMerkel e filoSchäuble. La realtà è che tutti i popoli d’Europa, dalla Lapponia a Lampedusa, sono stanchi di un’austerità scellerata che sta condannando all’inedia e al rimbecillimento buona parte delle giovani generazioni. In questo senso il grido di indignazione e di ripulsa che si è levato domenica scorsa dal popolo greco costituisce solo il primo di una lunga fila. Presto esso si vedrà con evidenza all’interno delle urne elettorali spagnole e di altri Paesi, anche in Italia, per quanto il ‘barboncino di Ursula’ tenterà di farsi venire qualche ulteriore brillante pensata tipo ottanta euro per guadagnare i consensi di qualche facilone. Ma si dubita fortemente che questa volta gli vada altrettanto bene.
Esiste del resto una disposizione del Trattato istitutivo dell’Unione europea che permette ai popoli europei di pronunciarsi sulle questioni che li riguardano. Mi riferisco all’art. I-47, para. 4, secondo il quale “Cittadini dell’Unione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di Stati membri, possono prendere l’iniziativa d’invitare la Commissione, nell’ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione della Costituzione. La legge europea determina le disposizioni relative alle procedure e alle condizioni necessarie per la presentazione di una iniziativa dei cittadini, incluso il numero minimo di Stati membri da cui devono provenire“. E’ intervenuto al riguardo il Regolamento n. 211 del 2011 del Parlamento e del Consiglio che ha ulteriormente precisato le modalità di tale procedura.
Propongo formalmente che le forze sociali e politiche che si sono pronunciate a favore del referendum greco, a cominciare dai sindacati europei, mettano a punto un testo di rifiuto delle politiche di austerità su cui chiedere alla Commissione di promuovere un referendum europeo e se quest’ultima, come possibile, dovesse venir meno ai propri obblighi, di promuoverlo in proprio. Dobbiamo dimostrare che la maggioranza dei popoli europei è nettamente contraria alle politiche di austerità e al ceto parassitario di rentiers e falsi economisti che le promuove. Cacciare via costoro dai posti di comando che occupano indegnamente è l’unico modo per dare un futuro al nostro, nonostante tutto, glorioso continente e alla sua storia millenaria, cominciata guardacaso proprio in Grecia circa tremila anni fa.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... a/1855997/
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

Grecia, Eurozona spaccata e paralizzata. Scontro Draghi-Schaeuble: “Non sono stupido”
Zonaeuro
CRONACA ORA PER ORA - Eurogruppo a oltranza dopo il nulla di fatto della prima riunione durata 9 ore, in cui il ministro delle Finanze tedesche ha attaccato il presidente della Bce. Unione divisa sull'ok alle nuove trattative e scoppia il caso Finlandia: il Parlamento ha negato l'autorizzazione a negoziare un nuovo salvataggio di Atene. E ad avere parole critiche sono perfino Irlanda e Portogallo. L'ex Troika ora è per l'intesa, con Italia e Francia. Vertice Merkel-Juncker-Tusk: è pressing sulla Cancelliera per sboccare lo stallo
di F. Q. | 12 luglio 2015

L’Europa è spaccata. Quella che doveva essere la giornata decisiva registra la frattura netta tra i Paesi favorevoli all’apertura di un nuovo negoziato con Atene e quelli che di un nuovo programma di aiuti non vogliono neppure sentir parlare, a meno che il governo Tsipras non si impegni in riforme ancora più incisive. La schiera dei falchi è capeggiata dalla Germania (ieri il ministro tedesco delle finanze Wolfgang Schaeuble ha dato il via alle danze chiedendo di mettere fuori la Grecia dall’euro per 5 anni) e annovera Belgio, Olanda, Slovacchia Austria, Estonia, Lituania, Lettonia, cui si è aggiunta nelle ultime ore la Finlandia: il Parlamento ha negato l’autorizzazione a negoziare un nuovo salvataggio della Grecia e il governo è a rischio di caduta se non rispetterà l’indicazione. “La situazione è molto complicata” dice il vicepresidente della commissione europea Valdis Dombrovskis.

All’Eurogruppo, iniziato alle 11.40, è in corso un’altra riunione accesa, dopo le 9 ore di sabato: il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha annunciato di aver “cancellato il Consiglio europeo di oggi. Alle 16 inizierà un Eurosummit e proseguirà fino alla conclusione dei colloqui con la Grecia”. Intanto le due parti – falchi e colombe – fanno trapelare ognuno retroscena per fare pressione e influenzare il dibattito in corso nel vertice. “L’obiettivo è raggiungere un accordo già stasera a livello di capi di stato e di governo dell’Eurozona per avviare i negoziati” con la Grecia, fanno sapere alcune fonti spiegando che la cancellazione del vertice a 28 è stato deciso perché “si sta lavorando al Piano A e non più a una Grexit per cui era necessaria una preparazione a 28″. Se ci fosse il sì dei 19, la Bce è “disponibile” a continuare a sostenere già da domani le banche greche che domani si troverebbero a secco. Se cambierà la posizione della Germania, spiegano ancora le fonti, anche gli altri paesi più piccoli, ad est, baltici e nordici, dovrebbero cambiarla. “E’ una questione di dinamiche politiche” a cui si sta lavorando, per convincere Berlino ad ammorbidire la sua posizione. Il problema è che mezza Europa non si fida di Atene: “Non è possibile raggiungere un accordo oggi – ha detto Peter Kazimir, ministro dell’Economia della Slovacchia, arrivando all’Eurogruppo – la mancanza di fiducia rende impossibile raggiungere un accordo”.


La tensione che divide le istituzioni Ue è esemplificata dallo strappo consumatosi nella serata di sabato tra il presidente della Bce Mario Draghi, che lavora in favore del raggiungimento di un accordo, e Wolfgang Schaeuble, che avrebbe risposto irritato al primo “Don’t take me for a fool”, “non prendermi per stupido“, prima che, per evitare una rottura insanabile, il presidente Jeroen Dijsselbloem decidesse di interrompere la riunione per riprenderla oggi ad animi più rasserenati. Le contrapposizioni però restano: secondo altre fonti, oggi l’Eurogruppo sta lavorando ad un rapporto da sottoporre all’Eurosummit, che propone diverse soluzioni per la Grecia, tra cui la possibilità di considerare una “uscita temporanea” dalla zona euro. Ipotesi, inserita tra parentesi, voluta dalla Germania.

Ora lo schieramento ostile a riprendere il dialogo con Alexis Tsipras ha aggiunto un’altra freccia al proprio arco: il ministro delle finanze di Malta, Edward Scicluna, ha reso noto che il debito greco, secondo quanto emerso dall’analisi compiuta dalle istituzioni e presentata all’Eurogruppo, va ora verso il 200% del Pil dal 125% dell’inizio della crisi, aggiungendo che è per questo che molti paesi lo ritengono insostenibile e sono scettici su un terzo programma di aiuti. “Penso che ci dovrebbe essere ora la comprensione che serve una svolta vera- ha detto Scicluna – dovremmo vedere misure concrete subito piuttosto che un grande pacchetto che tutti sanno essere impossibile da implementare”.

Il weekend della verità per la Grecia, che è partito malissimo, continua peggio, dunque. I “falchi” si sono levati, spazzando via l’ottimismo diffuso dalle “colombe” fino alla vigilia. Il capo dell’ala dei duri, Schaeuble appunto, è rigidissimo: non crede a Tsipras, “ha fatto di tutto per minare la fiducia” dice. Dopo che i “tecnici” dell’ex Troika avevano promosso il piano greco, offrendo aiuti per oltre 70 miliardi di euro, la resa dei conti ora è tutta politica e solo i leader possono decidere se continuare a tenere la Grecia nell’euro oppure accompagnarla alla porta. Più che un problema di misure, che pure si stanno limando all’interno dell’Eurogruppo, ora è “un grosso problema di fiducia”, ha ribadito Dijsselbloem. E poi c’è anche un’incongruenza politica – sottolineata dall’Olanda, ma anche da Malta e perfino Irlanda (uno dei Pigs) – con il premier greco Alexis Tsipras che propone un piano rigettato 15 giorni fa da un referendum e una maggioranza – nel Parlamento di Atene – “che si è erosa” come dice il ministro dell’Economia di Dublino Michael Noonan. Il riferimento è al voto sul pacchetto delle riforme che il governo di Tsipras ha visto passare senza 32 voti della maggioranza e con 100 voti tra socialisti e conservatori che sono all’opposizione.

Con una situazione simile, all’Eurogruppo i falchi hanno gioco facile. Atene non ha molte carte da giocarsi, se non promettere di accelerare l’approvazione delle riforme che l’Eurogruppo le propone. I ministri vorrebbero che ne passassero subito alcune e il nuovo ministro dell’Economia greco Euclid Tsakalotos è pronto ad accettare tutto. Ma potrebbe non bastare. Persino il Portogallo si leva contro: non vede perché dedicare una parte del suo piccolo Pil un salvataggio più grande di quello che lui stesso ha avuto. Francia e Italia provano ad allargare il fronte dei sostenitori, che ora ha imbarcato anche l’ex Troika. Ma sarà difficile coinvolgere il nutrito numero dei “seguaci” della Germania. Nel migliore dei casi, con un accordo, le condizioni saranno durissime.

CRONACA ORA PER ORA

15.26 – Hollande: “Francia farà di tutto per raggiungere l’accordo oggi”
“La Francia farà di tutto per raggiungere un accordo oggi permettendo alla Grecia di restare nella zona euro. Oggi è importante difendere la concezione che abbiamo di Europa e non gli interessi nazionali”: così il presidente François Hollande secondo cui “non esiste una Grexit temporanea: o c’è Grexit oppure no”.

15.24 – Merkel: “No ad accordo a ogni costo”
“Non ci sarà un accordo a qualunque costo – ha detto la cancelliera tedsca Angela Merkel al suo arrivo all’Eurosummit – i negoziati saranno durissimi, la valuta più importante che si è persa è la fiducia“.

15.12 – Tsipras: “Possibile accordo oggi se tutti lo vogliono”
“Possiamo raggiungere un accordo, se tutte le parti lo vogliono”. Lo ha detto il premier greco, Alexis Tsipras, arrivando alla riunione dell’Eurosummit sulla Grecia. Il premier greco si è detto “pronto per un compromesso onesto. Lo dobbiamo ai cittadini europei che vogliono un’Europa unita e non divisa”.

14.36 – Fonti Bce: “Nessuno scontro Draghi-Scaeuble”
“Non c’è stato nessuno scontro” fra il presidente della Bce, Mario Draghi, e il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, ma “solo uno scambio di vedute durante il dibattito”. E’ quanto dichiarano fonti Bce in merito alle ricostruzioni su quanto avvenuto all’Eurogruppo di sabato.

14.26 – “Nel documento Eurogruppo anche Grexit temporanea”
L’Eurogruppo sta lavorando ad un rapporto da sottoporre all’Eurosummit, dove propongono diverse soluzioni per la Grecia, tra cui la possibilità di considerare una “uscita temporanea” dalla zona euro. Ipotesi, inserita tra parentesi, voluta dalla Germania. E’ quanto si apprende da fonti Ue.

14.18 – Russia “Valutiamo forniture di carburante ad Atene”
“La Russia intende appoggiare il rilancio dell’economia greca ampliando la cooperazione nel settore energetico – ha detto il ministro dell’Energia russo Alexander Novak, secondo quanto scrive Interfax – in questo contesto stiamo studiando la possibilità di organizzare distribuzione di carburante allo Stato greco”.

13.28 – Incontro Juncker-Tusk-Merkel
Incontro a tre a Bruxelles tra il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, la cancelliera Angela Merkel, ed il presidente del consiglio europeo Donald Tusk per parlare di Grecia. Lo indicano fonti del Ppe.

13.26 – Fonti Ue: “Obiettivo accordo all’Eurosummit”
“L’obiettivo è raggiungere un accordo già stasera a livello di capi di stato e di governo dell’Eurozona per avviare i negoziati” con la Grecia. Così fonti europee hanno spiegato che la cancellazione del vertice a 28 è stato deciso perché “si sta lavorando al Piano A e non più a una Grexit per cui era necessaria una preparazione a 28″.

13.08 – Lussemburgo: “Germania rischia di spaccare l’Europa”
La Germania rischia di spaccare l’Unione Europea. Lo dichiara al Sueddeutsche Zeitung, secondo quanto riporta Bloomberg, il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn: Berlino provocherebbe con la Francia “un conflitto di vasta portata” e “catastrofico per l’Europa” insistendo su una uscita temporanea della Grecia dall’euro.

12.19 – Sipila, premier finlandese: “Proposte di Atene sono insufficienti”
Le proposte della Grecia sono “del tutto insufficienti per aprire i negoziati”. Lo ha spiegato il premier finlandese Juha Sipila parlando ad Helsinki, secondo quanto riporta Bloomberg, sottolineando che si deve fare “ancora molto per andare avanti”. Il governo finlandese, ha aggiunto, è “unanime” nella posizione sulla crisi greca.

12.14 – Stubb (Finlandia): “Accordo molto lontano”
Un accordo tra la Grecia e gli altri 18 paesi dell’eurozona è “ancora molto, molto lontano”, e in una scala da 1 a 10 è “da qualche parte tra 3 e 4″, ha detto il ministro finlandese delle finanze Alexander Stubb, che ha smentito essere la Finlandia l’unico paese a bloccare un’intesa data la “situazione molto difficile”. Stubb si è però detto “ancora speranzoso” su un accordo.

11.31 – Padoan: “Possibile accordo, ma Atene faccia riforme da domani”
“Continuiamo a lavorare per raggiungere un accordo, che non è per concludere un deal ma per iniziare i negoziati – ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo – ci sono le condizioni per farlo, auspichiamo che il governo greco prenda iniziative concrete a partire da domani. Il maggior ostacolo a un accordo è la carenza di fiducia”.

10.48 – Padoan: “Ci sono le condizioni per l’accordo”
“Continuiamo a lavorare per raggiungere un accordo, che non è per concludere un ‘deal’ ma per iniziare i negoziati, e noi riteniamo che ci siano le condizioni per farlo”. Così il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan all’arrivo all’Eurogruppo. La Grecia però deve “prendere iniziative concrete a partire da domani” per ricostruire la fiducia.

10.27 – Renzi: “Non posso immaginare un’Europa senza Grecia”
“Non posso immaginare un’Europa senza Grecia”. E’ quanto sottolinea il premier Matteo Renzi nel corso di un’intervista ad Al Jazeera, secondo le anticipazioni lanciate via Twitter dall’intervistatrice Barbara Serra.

10.16 – Ministro Finlandia: “Molti dubbi, difficile definire condizioni”
“Ho ancora molti dubbi, la strada per la definizione delle condizioni è molto difficile”: cosí il ministro delle finanze finlandese Alexander Stubb entrando all’Eurogruppo. Stubb ha spiegato che si sta provando a definire le condizioni che Atene dovrà rispettare per ottenere gli aiuti, ma sulla lista delle riforme che deve compiere prima dell’ok non c’è ancora consenso.

10.00 – Dombrovskis: “Improbabile soluzione oggi”
“La discussione è complicata è improbabile che riceveremo oggi il mandato a negoziare”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis entrando all’Eurogruppo. La riunione dei ministri “potrà solo preparare l’Eurosummit dove ci saranno altre discussioni”, ha aggiunto.

9.58 – Grecia, Tusk ha annullato l’Eurosummit a 28
Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha cancellato il summit Ue a 28. Lo rende noto su Twitter. Tusk ha appena visto il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem che l’ha aggiornato sugli ultimi sviluppi dell’Eurogruppo che riprende alle 11. Alle 16 rimane in calendario il vertice tra i 19 leader dell’Eurogruppo.

Donald Tusk

@eucopresident

I have cancelled #EUCO today. #EuroSummit to start at 16h and last until we conclude talks on #Greece
09:51 - 12 Lug 2015

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pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

Greca: la proposta presentata all'Eurogruppo
Pubblicato il 10/07/2015 alle ore 00:16:09
Documento ufficiale - http://www.amna.gr/english/articleview.php?id=10546

Traduzione di Google

La proposta completa presentata dal governo greco all'Eurogruppo in precedenza su Giovedi è la seguente:

"Grecia: Azioni precedenti


Privacy impegni e azioni da adottare in consultazione con il personale CE / BCE / FMI:

1. 2015 bilancio suppletivo e 2016-19 MTF

Adottare in vigore dal 1 Luglio 2015 un bilancio suppletivo 2015 e una strategia di bilancio a medio termine 2016-19, sostenuta da un pacchetto considerevole e credibile di misure. Il nuovo percorso di bilancio si fonda su un target di avanzo primario (1, 2, 3), e il 3,5 per cento del PIL nel 2015, 2016, 2017 e 2018. Il pacchetto comprende riforme IVA (¶2), altre misure di politica fiscale (¶ 3), la riforma delle pensioni (¶4), le riforme della pubblica amministrazione (¶5), riforme che affrontano carenze nella riscossione delle imposte di esecuzione (¶6), e altre misure parametriche come di seguito indicato.

Riforma 2. IVA

Adottare la legislazione di riformare il sistema IVA che sarà efficace a partire dal 1 ° luglio 2015. La riforma sarà dedicato a un aumento dei ricavi netti di 1 per cento del PIL su base annua da variazioni parametriche. Il nuovo sistema IVA sarà: (i) unificare i tassi a un tasso del 23 per cento di serie, che comprende ristoranti e catering, e un tasso ridotto del 13 per cento per i prodotti alimentari di base, energia, alberghi, e l'acqua (ad esclusione delle acque reflue), e un super tasso -Riduzione del 6 per cento per i prodotti farmaceutici, libri e il teatro; (Ii) snellire le esenzioni di ampliare la base e aumentare l'imposta sulle assicurazioni; e (iii) Eliminare sconti sulle isole, a partire dalle isole con redditi più alti e che sono le più popolari destinazioni turistiche, ad eccezione di quelli più remoti. Questo sarà completata entro la fine del 2016, come le misure fiscalmente neutrali adeguate e mirate per compensare quegli abitanti che sono più bisognosi sono determinati. Le nuove aliquote IVA per hotel e le isole saranno attuate da ottobre 2015.

L'aumento dell'aliquota IVA di cui sopra può essere rivisto alla fine del 2016, a condizione che i ricavi supplementari equivalenti sono raccolti attraverso le misure prese contro l'evasione fiscale e per migliorare esigibilità dell'IVA. Qualsiasi decisione di rivedere e rivedere deve avvenire in consultazione con le istituzioni.

3. Misure strutturali fiscali

Adottare una legislazione a:
• Possibilità di chiudere per evasione fiscale reddito (ad esempio, stringere la definizione di agricoltori), adottare misure per aumentare l'imposta sul reddito delle società nel 2015 e richiedono 100 per cento i pagamenti anticipati per i redditi d'impresa e gradualmente per imposte sul reddito d'impresa individuale entro il 2017; eliminare gradualmente il trattamento fiscale preferenziale degli agricoltori nel codice imposta sul reddito entro il 2017; aumentare il contributo di solidarietà;

• abolire le sovvenzioni per le accise sul gasolio per gli agricoltori e una migliore idoneità obiettivo di dimezzare il riscaldamento delle sovvenzioni petrolifere spese nel bilancio 2016;

• in vista di qualsiasi revisione dei valori delle proprietà zonali, adeguare le aliquote di imposta fondiaria, se necessario, per salvaguardare i 2015 e 2016 le entrate fiscali struttura al 2650000000 € e regolare la minima tassazione del reddito personale alternativo.

• eliminare la ritenuta fiscale transfrontaliera introdotto dalla rate atto (legge XXXX / 2015) e invertire in atto della pubblica amministrazione alle recenti modifiche della ITC (legge XXXX / 2015), tra cui il trattamento speciale del reddito agricolo.

• adottare le riforme non ancora sui codici di imposta sul reddito, e le procedure fiscali: introdurre un nuovo penale sulla evasione fiscale e frode per modificare la legge speciale penale 2523/1997 e di qualsiasi altra normativa in materia, e sostituisce l'articolo 55, cS 1 e 2 , del TPC, con una vista, tra l'altro, di modernizzare e ampliare la definizione di frode fiscale e l'evasione di tutte le imposte; abolire tutte Codice Libro e Records multe, comprese quelle riscosse in base al diritto 2523/1997 sviluppare le condizioni quadro fiscali per i veicoli di investimento collettivo e loro partecipanti coerentemente con l'ITC e in linea con le migliori pratiche nell'UE.

• adottare una legislazione di aggiornare la legge finanziaria organica a: (i) introdurre un quadro di riferimento per le agenzie indipendenti; (Ii) eliminare gradualmente le verifiche ex ante della Corte dei conti ellenica e conti ufficiali (ypologos); (Iii) dare GDFSs esclusiva capacità di servizi finanziari e poteri GAO per sorvegliare le finanze del settore pubblico; e (iv) eliminare gradualmente le Corti dei conti fiscali da gennaio 2017.

• aumentare il tasso di imposta sul tonnellaggio e eliminare gradualmente trattamenti fiscali speciali del settore dei trasporti marittimi.

A settembre 2015, (i) semplificare la pianificazione credito d'imposta sul reddito delle persone; (Ii) ri-progettazione e integrazione nella ITC il contributo di solidarietà per i redditi del 2016 a più realizzare efficacemente progressività del sistema di imposta sul reddito; (Iii) emettere una circolare sulle multe per garantire l'applicazione completa e coerente del TPC; (Iv) e altre riforme rimanenti come specificato nella ¶9 del FMI Country Report No. 14/151.

Sulla sanità, in vigore dal 1 luglio 2015, (i) la ri-stabilire la piena prescrizione INN, senza eccezioni, (ii) riducono come primo passo il prezzo di tutti i farmaci fuori brevetto al 50 per cento e tutti i farmaci generici al 32,5 per cento del prezzo di brevetto, abrogando la clausola di salvaguardia per i farmaci già sul mercato nel 2012, e (iii)) revisione e limitare i prezzi dei test diagnostici per portare la spesa strutturale in linea con gli obiettivi artiglio indietro; e (iv) raccogliere nel pieno 2014 clawback per cliniche private, la diagnostica e farmaceutica, e ampliare le loro 2.015 soffitti revocatorie al 2016.

Avviare il Welfare Review sociale secondo i termini concordati di riferimento con l'assistenza tecnica della Banca mondiale per il risparmio di ½ per cento del PIL, che possono aiutare a finanziare una graduale introduzione fiscalmente neutro del GMI nel gennaio 2016 di destinazione.

Adottare una legislazione a:

• ridurre il massimale di spesa per le spese militari da € 100.000.000 nel 2015 e 200.000.000 € nel 2016 con una serie mirata di azioni, tra cui la riduzione degli organici e degli appalti;

• introdurre una riforma del codice fiscale sul reddito, [tra l'altro copre tassazione del capitale], veicoli di investimento, gli agricoltori e ai lavoratori autonomi, ecc .;

• aumentare l'aliquota dell'imposta sulle società dal 26% al 28%;

• introdurre tasse sulla pubblicità televisiva;

• annunciare gara d'appalto internazionale per l'acquisizione di licenze televisive e diritti d'uso delle frequenze relative pertinenti; e

• estendere attuazione della tassa sul lusso sulle navi da diporto di oltre 5 metri e aumentare il tasso dal 10% al 13%, entrata in vigore dalla collezione del 2014 le imposte sul reddito e non solo;

• estendere ricavi lordi di gioco (GGR) la tassazione del 30% sui giochi VLT che si prevede di installare in seconda metà del 2015 e 2016;

• generare ricavi attraverso l'emissione di licenze 4G e 5G.

Noi prenderemo in considerazione alcune misure di compensazione, in caso di mancato fiscali: (i) Aumentare il tasso di imposta di reddito per gli affitti, per un reddito annuo inferiore a € 12.000 15% (dal 11%), con un fatturato aggiuntivo di € 160 milioni e per annuali i redditi superiori a € 12.000 a 35% (dal 33%), con un fatturato aggiuntivo di € 40 milioni; (Ii) l'imposta sul reddito delle società aumenterà di un punto percentuale aggiuntivo (vale a dire dal 28% al 29%), che si tradurrà in ricavi aggiuntivi di € 130 milioni.


Riforma 4. Pensioni

Le autorità riconoscono che il sistema pensionistico è insostenibile e ha bisogno di riforme fondamentali. È per questo che attueranno pienamente la legge di riforma delle pensioni 2010 (3863/2010), e dare piena attuazione o sostituire / modificare i fattori di sostenibilità per le pensioni integrative e forfettari dalla riforma 2012 come parte della nuova riforma delle pensioni in ottobre 2015 per ottenere risparmi equivalenti e prendere ulteriori iniziative per migliorare il sistema pensionistico.

In vigore dal 1 luglio 2015 le autorità soggette a un regime riforme che fornire stimati risparmi permanenti di ¼-½ per cento del PIL nel 2015 e l'1 per cento del PIL su base annua nel 2016 e, successivamente, con l'adozione di una legislazione a:

• creare forti disincentivi al pensionamento anticipato, compresa la regolazione delle sanzioni di pensionamento anticipato, e attraverso una graduale eliminazione di grandfathering per età pensionabile legale e percorsi di prepensionamento progressivamente adattando al limite di età legale della pensione di 67 anni, o 62 e 40 anni di contributi entro il 2022, applicabile per tutti quelli in pensione (tranne professioni ardui, e le madri con bambini con disabilità) con applicazione immediata;

• adottare una legislazione in modo che i ritiri dal Fondo delle assicurazioni sociali dovranno sostenere una sanzione annuale, per le persone colpite dal prolungamento del periodo di età di pensionamento, pari al 10 per cento sulla parte superiore della pena attuale del 6 per cento;

• integrare in ETEA tutti i fondi di previdenza complementare e di garantire che, dal 1 ° gennaio 2015, tutti i fondi di previdenza complementare sono finanziati esclusivamente da risorse proprie;

• migliore bersaglio pensioni sociali, aumentando OGA pensione non assicurati;

• gradualmente le concessione di solidarietà (CFSL) per tutti i pensionati entro la fine di dicembre 2019. Ciò sarà legiferato immediatamente e inizia per quanto riguarda la top 20% dei beneficiari marzo 2016 con le modalità della fase fuori da concordare con il istituzioni;

• congelare limiti della pensione contributiva mensile garantiti in termini nominali fino al 2021;

• fornire alle persone che vanno in pensione dopo il 30 giugno il 2015 la base, contributivo garantito, e mezzi pensioni testato solo al raggiungimento della legge normale età di pensionamento di 67 anni attualmente;

• aumentare i contributi sanitari per i pensionati dal 4% al 6% in media ed estenderla alle pensioni integrative;

• eliminare gradualmente tutte le deroghe finanziati dallo Stato e armonizzare le norme di contribuzione per tutti i fondi pensione con la struttura dei contributi all'IKA dal 1 ° luglio 2015;


Inoltre, al fine di ripristinare la sostenibilità del sistema pensionistico, le autorità entro il 31 ottobre 2015, legiferare ulteriori riforme abbiano effetto dal 1 ° gennaio 2016; (I) progettazione specifica e miglioramenti parametrico per stabilire un legame più stretto tra contributi e prestazioni; (Ii) ampliare e modernizzare il contributo e la base di pensione per tutti i lavoratori autonomi, anche attraverso il passaggio dal figurativo al reddito effettivo, soggetto a regole minime richieste di contributo; (Iii) rivedere e razionalizzare tutti i diversi sistemi di base, garantite contributivo e mezzi componenti testati pensionistici, tenendo conto degli incentivi al lavoro e contribuire; (Iv) gli elementi principali di un consolidamento completo SSF, compresa qualsiasi residuo armonizzazione delle norme e delle procedure di contribuzione e di pagamento vantaggio in tutti i fondi; (V) abolisce tutti gli oneri di fastidio che finanziano le pensioni e compensati da benefici riducendo o aumentando i contributi in fondi specifici con effetto dal 31 ottobre 2015; e (vi) l'armonizzazione delle norme delle prestazioni pensionistiche del fondo agricolo (OGA) con il resto del sistema pensionistico in maniera proporzionale, a meno che OGA è fusa per incorporazione in altri fondi. Il consolidamento dei fondi di assicurazione sociale avrà luogo entro la fine del 2017. Nel 2015, il processo sarà attivato attraverso la legislazione per consolidare i fondi di assicurazione sociale sotto un'unica entità e il consolidamento operativo sarà stata completata al 31 dicembre 2016. Ulteriori riduzioni della costi operativi e una gestione più efficace delle risorse del fondo, tra cui una migliore bilanciamento delle esigenze tra benestanti e poveri fondi-off saranno incoraggiate attivamente.

Le autorità dovranno adottare una legislazione a compensare completamente gli effetti fiscali dell'attuazione delle sentenze sulla riforma delle pensioni del 2012.

Parallelamente alla riforma del sistema pensionistico, un Welfare recensione sociale sarà effettuato per garantire l'equità delle varie riforme.

Le istituzioni sono disposti a prendere in considerazione altre misure parametriche all'interno del sistema pensionistico di effetto equivalente a sostituire alcune delle misure di cui sopra, tenendo conto del loro impatto sulla crescita, ea condizione che tali misure sono presentate alle istituzioni durante la fase di progettazione e sono sufficientemente concreto e quantificabile, e in assenza di tale opzione di default è ciò che è sopra specificato.


5. Pubblica Amministrazione, la giustizia e la lotta alla corruzione


Adottare una legislazione a:

• riformare la griglia salariale unificata, dal 1 ° gennaio 2016, l'impostazione dei parametri chiave in modo fiscalmente neutrale e coerente con gli obiettivi concordati massa salariale e con l'applicazione completa nel settore pubblico, tra cui la decompressione della distribuzione dei salari attraverso la connessione Spectrumin salario con l'abilità, le prestazioni e la responsabilità del personale. (Le autorità dovranno inoltre adottare una legislazione di razionalizzare le griglie salariali specializzati, da fine novembre 2015);

• allineare benefici non salariali quali disposizioni sul congedo, indennità giornaliere, le indennità di viaggio e vantaggi, con le migliori pratiche nell'Unione europea, valida dal 1 gennaio 2016;

• stabilire entro i nuovi massimali sistemi multilaterali di negoziazione per la massa salariale e il livello del pubblico impiego in linea con il raggiungimento degli obiettivi di bilancio e garantire un percorso di discesa della massa salariale in rapporto al PIL fino al 2019;

• i manager di noleggio e valutare le prestazioni di tutti i dipendenti (con l'obiettivo di completare l'assunzione di nuovi manager il 31 dicembre 2015 a seguito di un processo di revisione)

• introdurre un nuovo programma di mobilità permanente applicata da Q4 2015. Il programma intende promuovere l'uso di descrizione del lavoro e verrà collegato con un database online che includerà tutti i posti vacanti. Decisione finale sulla mobilità dei dipendenti sarà presa da ogni servizio di cui trattasi. Ciò razionalizzare l'allocazione delle risorse, così come il personale attraverso il Governo Generale.

• la riforma del codice di procedura civile, in linea con gli accordi precedenti;introdurre misure volte a ridurre l'arretrato giudiziario nei tribunali amministrativi;lavorare a stretto contatto con le istituzioni europee e l'assistenza tecnica in materia di e-giustizia, la mediazione e le statistiche giudiziarie


• rafforzare la governance di ELSTAT. Esso copre (i) il ruolo e la struttura degli organi consultivi del sistema statistico greco, tra cui la riforma del Consiglio di ELSS ad un Comitato consultivo della ELSS, e il ruolo della Buona comitato consultivo Practice (GPAC); (Ii) la procedura di assunzione per il Presidente di ELSTAT, per garantire che un Presidente di altissimo livello professionale è reclutato, secondo procedure trasparenti e criteri di selezione; (Iii) la partecipazione di ELSTAT a seconda dei casi, in ogni proposta legislativa legislativo o altro relative a qualsiasi questione statistica; (Iv) le altre questioni che hanno un impatto l'indipendenza della ELSTAT, tra cui l'autonomia finanziaria, la responsabilizzazione dei ELSTAT di riassegnare posti permanenti esistenti e di assumere personale dove serve e di assumere personale scientifico specializzato, e la classificazione dell'istituzione come una politica fiscale corpo nella recente legge 4270/2014; ruolo e le competenze di Banca di Grecia nelle statistiche, in linea con la legislazione europea.

• Pubblicazione di un piano strategico riveduto contro la corruzione entro il 31 luglio 2015. Modificare e attuare il quadro giuridico per la dichiarazione patrimoniale e del finanziamento dei partiti politici e adottare una legislazione isolante criminalità finanziaria e le indagini anti-corruzione da intervento politico nei singoli casi.


Inoltre, in collaborazione con l'OCSE, le autorità:

• Rafforzare i controlli presso enti pubblici e soprattutto le aziende di Stato.Empower i ministeri di effettuare ispezioni di verifica e di controllo affidabili a soggetti vigilati, tra cui aziende di Stato.

• Rafforzare i controlli e le procedure di audit interno in alta spesa istituzioni governative locali e delle loro entità giuridiche vigilati.

• Rafforzare i controlli nei casi di investimenti pubblici e privati, finanziati sia dal diritto nazionale o co-finanziati da altre fonti, opere pubbliche e appalti pubblici (ad esempio nel settore sanitario, SDIT).

• Rafforzare i processi e le competenze di trasparenza e di controllo delle autorità fiscali e doganali.

• Valutare grandi rischi nel ciclo degli appalti pubblici, prendendo in considerazione i recenti sviluppi (Centrale Acquisti e e-Procurement: KHMDHS e ESHDHS) e la necessità di avere un quadro di governance chiaro. Sviluppare la strategia in base alla valutazione (Q4 2015)

• Attuare la strategia per ridurre i rischi in materia di appalti pubblici. (Q1 2016)

• Valutare 2 settori specifici, salute e dei lavori pubblici, al fine di comprendere i vincoli esistenti in relazione ai rischi di corruzione e rifiuti e proporre misure per farvi fronte. Sviluppare e implementare la strategia. (Q4 2015)



6. amministrazione fiscale

Prendere le seguenti azioni per:

• Adottare la legislazione per istituire un'agenzia entrate autonoma, che specifica: (i) l'agenzia giuridico, organizzativo, lo stato, e la portata; (Ii) i poteri e le funzioni del direttore generale e del consiglio dei governatori indipendente; (Iii) il rapporto con il ministro delle Finanze e di altri enti pubblici; (Iv) la flessibilità delle risorse umane dell'agenzia e relazione con il servizio civile; (V) autonomia di bilancio, con la propria GDFS e una nuova formula di finanziamento ad allineare gli incentivi riscossione delle entrate e garantire la prevedibilità del bilancio e la flessibilità; (Vi) la segnalazione al governo e al parlamento; e (vii) il trasferimento immediato di tutti fiscalmente e delle capacità e dei dazi doganali-correlate e tutto il personale fiscalmente e costumi legati in SDOE e altri enti per l'agenzia.

• su garnishments, adottare una legislazione per eliminare il tetto del 25 per cento sui salari e le pensioni e abbassare tutte le soglie di 1.500 €, garantendo in ogni caso condizioni di vita ragionevoli; accelerare la fornitura di infrastrutture IT di automatizzare e-sequestro; migliorare debito fiscale regole write-off; rimuovere responsabilità personale degli ufficiali fiscali "per non perseguire vecchio debito;rimuovere le restrizioni alla esecuzione delle verifiche delle dichiarazioni fiscali dal 2012 soggetti al regime certificato fiscale esterna; e far rispettare, se giuridicamente possibile incasso anticipato nel contenzioso tributario.

• modificare (i) l'imposta 2014-15 e schemi di rata debito SSC per escludere coloro che non riescono a pagare obblighi attuali e introdurre l'obbligo per le amministrazioni fiscali e previdenziali di ridurre la durata per quelli con la capacità di pagare prima e introdurre mercato i tassi di interesse basati; la LDU e Keao valuteranno da settembre 2015 i grandi debitori, con tasse e debito SSC superiore a € 1.000.000 (ad esempio verificare la loro capacità di pagare e intraprendere azioni correttive) e (ii) la base schema rata / TPC per regolare l'interesse di mercato prezzi e sospendere fino a verifica di terze parti e di garanzia bancaria requisiti end-2017.

• adottare una legislazione per accelerare le procedure di de-registrazione e limitare IVA ri-registrazione per proteggere il gettito IVA e accelerare l'approvvigionamento di software per l'analisi di rete; e fornire il decreto presidenziale necessario per rafforzare la significativa riorganizzazione della sezione dell'IVA esecuzione al fine di rafforzare l'applicazione dell'IVA e lottare contro l'IVA frode carosello. Le autorità dovranno presentare una domanda al comitato IVA UE e preparare una valutazione delle implicazioni di un aumento della soglia IVA a € 25,000.

• il contrabbando di carburante di combattimento, mediante misure legislative per la localizzazione di serbatoi di stoccaggio (fisso o mobile);

• Produrre un piano globale con l'assistenza tecnica per la lotta contro l'evasione fiscale, che comprende (i) l'identificazione dei depositi non dichiarati, controllando transazioni bancarie in istituti bancari in Grecia o all'estero, (ii) l'introduzione di un programma di comunicazione volontaria con sanzioni adeguate, incentivi e procedure di verifica , in linea con la best practice internazionale, e senza disposizioni di amnistia (iii) richiesta da Stati membri dell'UE a fornire dati sulle proprietà degli asset e acquisizione da parte di cittadini greci, (iv) rinnovare la richiesta di assistenza tecnica in amministrazione fiscale e fare pieno uso del risorse nello sviluppo delle capacità, (v) stabilire un registro ricchezza per migliorare il monitoraggio.


• sviluppare un piano costato per la promozione dell'uso dei pagamenti elettronici, facendo uso dei Fondi strutturali e di investimento dell'UE;

• Creare un database di serie tempo per monitorare i bilanci delle società madri-subsisdiary per migliorare i criteri di analisi del rischio per i prezzi di trasferimento



7. Settore finanziario

Adottare: (i) alle modifiche alla normativa aziendale e di insolvenza delle famiglie, tra cui per coprire tutti i debitori e portare il diritto fallimentare societario in linea con la legge OCW; (Ii) le modifiche alla legge fallimentare famiglia per introdurre un meccanismo per separare i debitori morosi strategici dai buoni debitori fede così come semplificare e rafforzare le procedure e introdurre misure per affrontare la grande arretrato di casi; (Iii) le modifiche per migliorare immediatamente il quadro giuridico per le questioni societarie e insolvenza delle famiglie; (Iv) la legislazione per stabilire una professione regolamentata di curatori fallimentari, non limitate a qualsiasi professione specifica e in linea con buona esperienza di fondo; (V) una strategia globale per il sistema finanziario: questa strategia si baserà sul documento di strategia a partire dal 2013, tenendo conto del nuovo contesto e le condizioni del sistema finanziario e in vista del ritorno delle banche di proprietà privata, attirando investitori strategici internazionali e per realizzare un modello di finanziamento sostenibile nel medio termine; e (vi) una strategia risoluzione NPL olistica, preparato con l'aiuto di un consulente strategico.

8. Mercato del lavoro

Avviare un processo di consultazione per rivedere tutta la gamma di regimi del mercato del lavoro esistenti, tenendo conto delle migliori pratiche esistenti altrove in Europa. Ulteriore contributo al processo di consultazione di cui sopra saranno forniti da organizzazioni internazionali, tra cui l'OIL. L'organizzazione e le scadenze sono stabilite di concerto con le istituzioni. In questo contesto, la legislazione su un nuovo sistema di contrattazione collettiva dovrebbe essere pronto entro il 2015. Le autorità Q4 prenderà iniziative per combattere il lavoro non dichiarato al fine di rafforzare la competitività delle imprese legali e proteggere i lavoratori, nonché le entrate fiscali e previdenziali.


9. mercato del prodotto

Adottare una legislazione a:

• attuare tutte le raccomandazioni in attesa del concorso toolkit dell'OCSE I, esclusi i prodotti farmaceutici da banco, che iniziano con: bus turistici, licenze di camion, il codice di condotta per i prodotti alimentari tradizionali, Eurocodici sui materiali da costruzione, e di tutti il toolkit dell'OCSE II Raccomandazioni sulle bevande e prodotti petroliferi ;
• Al fine di favorire la concorrenza e aumentare il benessere dei consumatori immediatamente lanciare una nuova valutazione della concorrenza, in collaborazione e con il supporto tecnico del dell'OCSE, del commercio all'ingrosso, la costruzione, l'e-commerce e dei media. La valutazione si concluderà con consigli Q1 2016.The sarà adottato da Q2 2016.

• aprire le professioni ristrette di ingegneri, notai, attuari, e ufficiali giudiziari e liberalizzare il mercato degli affitti turistici;

• eliminare le spese di disturbo non reciproche e allineare le accuse reciproche di disturbo ai servizi offerti;

• ridurre la burocrazia, anche per quanto riguarda i requisiti di licenza orizzontali di investimenti e sulle attività a basso rischio, come raccomandato dalla Banca Mondiale, e gli oneri amministrativi delle imprese sulla base delle raccomandazioni dell'OCSE, e (ii) istituire un comitato per la preparazione interministeriale di legislazione. Verrà richiesta l'assistenza tecnica della Banca mondiale per l'attuazione del allentamento dei requisiti di licenza.

• progettazione elettronica degli sportelli unici per le imprese attraverso l'analisi obblighi di informazione le imprese sono tenuti a rispettare, strutturando di conseguenza e contribuendo a disegnare un progetto sullo sviluppo di strumenti informatici necessari e le infrastrutture (Q3 2015). Impostazione della struttura istituzionale e di coordinamento, identificazione degli eventi della vita di business da includere, l'identificazione e la mappatura di obblighi di informazione e procedure amministrative e la formazione dei funzionari (Q4 2015)

NB:Da questo punto Google Traslatorun po' grezzotto

• Impostazione della struttura istituzionale e il coordinamento, l'identificazione degli eventi della vita aziendale per essere inclusi, l'identificazione e la mappatura degli obblighi di informazione e procedure amministrative e la formazione dei funzionari (Q4 2015). Launch (Q1 2016)

• adottare la riforma del mercato del gas e la sua tabella di marcia specifica e attuazione dovrebbe seguire l'esempio.

• adottare misure irreversibili (compresi annuncio della data per la presentazione delle offerte vincolanti) di privatizzare l'elettricità Transmission Company, ADMIE, o entro ottobre 2015. Fornire schema alternativo, con risultati equivalenti in termini di la concorrenza, in linea con le migliori pratiche europee per fornire piena separazione proprietaria da PPC, garantendo al tempo stesso Indipendenza.
Su mercati dell'energia elettrica, le Autorità si riformare il sistema dei pagamenti e capacità e altri Disciplina del mercato elettrico per evitare che alcune piante sono costrette a operare sotto il loro costo variabile, e per evitare che la rete degli arretrati tra PPC e operatore di mercato; PPC set tariffe basate sui costi, compresa la sostituzione del 20% di sconto per gli utenti HV con tariffe basate sui costi; e notifica prodotti nome alla Commissione europea. L'Autorità continuerà quindi l'attuazione della tabella di marcia per la Modello target UE prepara un nuovo quadro per il sostegno delle energie rinnovabili e per l'attuazione di efficienza energetica e la tassazione revisione energetica; Le Autorità rafforzare l'indipendenza finanziaria e operativa del regolatore di energia elettrica;

10. Privatizzazione

• Il Consiglio di Amministrazione della Repubblica Asset Development Fund ellenico approverà il suo Asset Development Plan Quale comprenderà tutte le attività per la privatizzazione sotto HRDAF partire dal 31/12/2014; e il Gabinetto approva il piano.

• Per facilitare il completamento delle offerte, le Autorità si completare tutti Azioni sospese governo, compresi quelli necessari per gli aeroporti regionali TRAINOSE, Egnatia, i porti di Pireo e di Salonicco e Hellinikon (elenco preciso Memorandum tecnico). Questo elenco di azioni viene aggiornato regolarmente e il governo vuole garantire che tutte le azioni in sospeso Implementato sono tempestive.

• Il Governo e HRADF annunceranno le date un'offerta vincolante per Pireo e Salonicco porti entro il non oltre l’Ottobre 2015 e per TRAINOSE ROSCO, senza cambiamenti sostanziali dei termini delle offerte.

• Il governo vuole trasferire le azioni dello Stato in OTE al HRADF.

• Adottare misure irreversibili per la vendita degli aeroporti regionali nei termini correnti con l'offerente vincente già selezionati
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

Grecia, Eurogruppo finisce senza accordo. La bozza: «Riforme entro il 15 luglio»


Terminato senza accordo l'Eurogruppo cominciato questa mattina alle 11. C'è però una bozza, annunciata dal ministro delle finanze finlandese Alex Stubb, che chiede alla Grecia riforme entro il 15 luglio.
«Abbiamo fatto molta strada e risolto molti punti, ma ci sono ancora alcuni grandi temi da affrontare. Ora informeremo i leader in modo che possano discutere e, speriamo, decidere», ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, arrivando alla riunione dell'Eurosummit.

«È una proposta che non ha alcuna possibilità di essere accettata, non discutiamo di cose che sono impossibili, dobbiamo parlare di soluzioni possibili». Così il presidente del Parlamento Ue Martin Schulz ha bocciato l'ipotesi tedesca di una Grexit di 5 anni. «Non siamo vicini ad un accordo», ha affermato ancora Schulz entrando al vertice del PSE, «siamo solo all'inizio di negoziati molto duri e difficili, la ricostruzione della fiducia è forse il passo più necessario da fare prima di affrontare i dettagli, è la precondizione più difficile, ma necessaria». Su questo aspetto, il presidente del Parlamento Ue ha sottolineato la «forte collaborazione» tra «il governo greco» e quello «francese per mettere delle proposte sul tavolo, un passo che aiuta la creazione di fiducia». Altro aspetto cruciale l'articolazione di una posizione franco-tedesca e la delineazione di «impegni chiari» per la messa in atto delle riforme da parte del governo greco.

Questa mattina il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk aveva annunciato di aver «cancellato #EUCO oggi. #Eurosummit inizierà alle 16 e andrà avanti fin quando concluderemo le discussioni sulla #Grecia». L'obiettivo, precisano fonti europee, è raggiungere un accordo già stasera «a livello di capi di stato e di governo dell'Eurozona per avviare i negoziati» con la Grecia. Per questo sarebbe stata decisa la cancellazione del vertice a 28 perchè «si sta lavorando al Piano A e non più a una Grexit per cui era necessaria una preparazione a 28».

«Possiamo raggiungere un accordo, se tutte le parti lo vogliono». Lo ha detto il premier greco, Alexis Tsipras, arrivando alla riunione dell'Eurosummit. Il premier greco si è detto «pronto per un compromesso onesto. Lo dobbiamo ai cittadini europei che vogliono un'Europa unita e non divisa». Positivo anche Matteo Renzi: «Rispetto al punto di partenza siamo molto vicini» ad un accordo, ha detto il premier arrivando a Bruxelles. «Le distanze si sono avvicinate di gran lunga». Questa mattina, in un'intervista ad Al Jazeera, Renzi era stato categorico: «Non si può immaginare un'Europa senza Grecia», aveva dichiarato.
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 9798.shtml
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Guerra senza quartiere e senza prigionieri.

Questa e' la sfida dei falchi europei con alla testa Wolfgang Schaeuble (tedesco)che sembra essere venuto fuori dagli archivi del Terzo Reich .

Qui la guerra e' solo politica e se la lotta e' fra chi e' piu morbito o piu duro, siamo messi non male ma malissimo se consideriamo che i morbidi ovvero coloro che ora sono definiti colombe sono i vari Renzi e compagnia cantante fra i quali François Hollande

Ma ora a questo punto alcune domande le pongo a tutti voi:
Se alle prossime elezioni l'Italia si svegliasse COMUNISTA (abbastanza improbabile) come sarebbe la convivenza all'interno di questa Europa?
La sovranita' dei singoli stati?
Il proprio modo di intendere la Politica?
Dove andranno a finire questi valori?
Decideranno a maggioranza come dovremo comportarci noi?

Ma se questa non e' l'Europa che intendevamo che ci stiamo a fare qui? Aspettare che gli altri diventino minoranza? Ma poi il problema si ripresenterebbe all'inverso.

Quindi, in mancanza di una Europa unita in tutte le sue sfacettature proseguire su questa strada mi sembra alquanto pericoloso poiche si entrerebbe in una spirale il cui esito non siamo in grado di saperlo. (?)

QUINDI....???


un salutone
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camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

Questa e' la sfida dei falchi europei con alla testa Wolfgang Schaeuble (tedesco)che sembra essere venuto fuori dagli archivi del Terzo Reich .


Caro pancho togli pure il "sembra".

Wolfgang Schaeuble, più che ministro delle Finanze della Germania, è adatto a fare il ragioniere in un campo di concentramento o di sterminio.

Questo è un atto di guerra che niente a che vedere con le più elementari regole dell'economia.
Ultima modifica di camillobenso il 12/07/2015, 18:53, modificato 1 volta in totale.
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