Giustizia e (in)giustizia

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pancho
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Ma allora Amico mio, dove stanno le differenze fra di noi? Su che cosa ci differenziamo e come possiamo affrontare e risolvere le ns. divergenze qualora esistano?
pancho

Quando 50 anni fa, al termine dei meravigliosi anni ’60, mi sono imbattuto nell’esperienza faticosa del regime del futuro generale Maletti, mai avrei pensato che quella in fondo potesse rappresentare una forma di democrazia concreta, che noi ragazzi di belle speranze di sinistra, bollavamo tranquillamente come dittatura.

Dove chi comanda si assoggetta per primo alle leggi come se fosse l’ultimo dei fantaccini.

Nella società attuale, completamente anarchica, dove i termini si sono completamente ribaltati il potere ci tiene a mantenere intatti i propri privilegi.

E questo provoca grossi scompensi nella società. Dei tanti uno, è quello di cui stiamo discutendo.

Quando Achille Serra giunge a Milano, 1968, come raccontava lunedì scorso a Tagadà, i ladri professionisti erano 8. Dal tipo di furto al Commissariato sapevano chi era stato, perché lasciava la sua firma.

Ora bisognerebbe dare una risposta sociologica su quanto è accaduto in quasi questo mezzo secolo.

Nel settore furti il numero dei professionisti si é moltiplicato a dismisura.

Le forze dell’ordine, sotto la guida dei vari ministeri degli Interni non hanno saputo dare una risposta adeguata.

Già una ventina di anni fa, un pomeriggio, accompagnando un’amico carrozziere da uno sfasciacarrozze ai bordi del Campovolo di Cinisello B. mi aveva segnalato la presenza di un mezzo della Polizia, che stazionava poco distante, ma che a detta del carrozziere era in combutta con lo sfasciacarrozze.

Due anni fa ho ricevuto le confidenze di un poliziotto in pensione che mi ha confermato un quadro dell’intero comparto delle forze dell’ordine pubblico da brivido.

Sono cose che non possono essere ripetute su di un forum. Accenno solo ad un fatto indistinto, senza entrare nel merito, per ovvie ragioni.

La Sacra Corona Unita che pagava le tangenti alla Polizia.

Da qui ti rendi conto che in questo stramaledetto Paese, che non ha capito cosa significa vivere, non c’è più niente da fare.
Ma malgrado questo, non credo che la difesa della sicurezza personale debba essere lasciata ai singoli.

Perché i risultati non possono essere che quelli di “El Grinta”.

I singoli cittadini non hanno la preparazione sufficiente e necessaria per affrontare una prova di ordine pubblico.

Quindi la risposta deve essere solo quella della delega allo Stato.

Viceversa, lasciando ai singoli l’onere della difesa personale, porta inevitabilmente nella dimensione dell’OK KORRAL, dei El Grinta, dei Bonanno e dei Joe Formaggio.

Io di questo ne sono sicuro.

Spero di renderti noto al più presto il Prologo di Zagrebelski, dove descrive il mondo che sta andando alla deriva.

Io sono sempre stato contrario ad entrare in certi imbuti in cui si sa poi come va a finire.

Ho cercato di tenere duro in questi ultimi quattordici anni con la presenza sui forum che tu conosci.

Ovviamente ho fallito perché non sono riuscito a fermare la deriva.

Sono pertanto contrario ad entrare in una nuova fase di carneficina inutile, se possibile.

E’ un compito che spetta allo Stato. Se ancora esiste.
Sono d'accordo ..anzi daccordissimo su tutto quello che hai scritto a parte un piccolo o forse anche grande particolare su cui vorrei approfondire assieme a voi.
.. singoli cittadini non hanno la preparazione sufficiente e necessaria per affrontare una prova di ordine pubblico.

Quindi la risposta deve essere solo quella della delega allo Stato.


Hai perfettamente ragione che deve esserci lo stato a darci la sicurezza ma sappiamo pure che per quanta buona volontà possa metterci difronte ad un' allargare della delinquenza non ce la farebbe mai.

Quindi, la mia domanda semplice e' questa: perché non posso difendermi qualora lo stato in determinati momenti non ci riesca? Questo non vuol dire Far West

Esistono precise legislazioni nazionali sulle armi che non lo permettono come invece succede negli states.

Nel mio piccolo territorio di queste famigliare non posso pretendere un minimo di sicurezza e quindi avere anche il compito di proteggerla? Questo non vuol dire Far West.

Non vedo cosa di strano possa esserci se chiedo di avere la possibilità di difendermi in casa se la delinquenza riesce a passare fra le maglie dei controlli?

Perché su questo argomento si passa subito a dire che succederebbe il Far West .

Certo, avere un'arma in casa bisogna essere coscienti su questo e prima di dare il porto d'armi e quindi un'arma bisogna essere molto scrupolosi su questo.

Purtroppo l'averla e non l'averla complica.

Nel primo caso puoi fare atti inconsulti ma puoi anche difenderti mentre nella seconda ipotesi atti inconsulti non li farai mai ma purtroppo poi diventare una vittima che non ha potuto difendersi.

Credo che su questo argomento bisognera' legiferare seriamente ed attentamente poiche la passata legge sulla legittima difesa e' oramai superata dai fatti e dalle circostante di questi anni.

In casa mia ,quando ci sono, devo far sentire sicurezza e questa sicurezza la voglio dare se dovessi trovarmi in determinate situazioni. Io non le cerco ma se son gli altri a cercarle...son cazzi loro. Non sto' li a calibrare preventivamente se sia squilibrata la mia risposta.
Suvvia, Zione, si pretende troppo dall'offeso. Non porgo alcuna guancia.

Casomai saranno loro a porgerla.

Non e' fare giustizia da se questa ma solo una legittima difesa obbligata dalle circostanze. Il 113 lo chiamo dopo e non prima

Eppoi non capisco perché quando entri in una caserma ti devi annunciare altrimenti ti sparano se scavalchi il loro territorio e io comune mortale non lo posso fare per difendere la mia famiglia e/o amici qualora qualcuno tentasse malavitosamente di forzare la mia pace famigliare?
.

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da camillobenso »

Caro pancho perché Far West.


Quindi, la mia domanda semplice e' questa: perché non posso difendermi qualora lo stato in determinati momenti non ci riesca? Questo non vuol dire Far West
pancho



Perché in queste ultime ore, in questi ultimi giorni, in queste ultime settimane, lo stato di diritto non è affatto mutato per nessuno.

E’ in vigore lo stesso ordinamento di un anno fa.

L’articolo 52, ampliato dai leghisti nel 2006, da quella pippa di Castelli, allora ministro della Giustizia, prevede sempre che il tuo DIRITTO ALLA DIFESA rimanga inalterato.

E ci mancherebbe altro, perché nel faticoso percorso dei diritti personali è stato raggiunto questo difficile riconoscimento.

Solo che nell’accadimento dei fatti non lo si vuole riconoscere.

El Grinta ha mentito subito ai funzionari di Polizia incaricati delle indagini, sostenendo di averlo ucciso in casa.

Ma non vi erano tracce di sangue quando il cadavere è stato trovato sulla scala esterna.

CONTINUA
erding
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da erding »

Quindi, la mia domanda semplice e' questa:
perché non posso difendermi qualora lo stato in determinati momenti non ci riesca?
Questo non vuol dire Far West

pancho



Perchè porterebbe ad accentuare ancor più la disuguaglianza, la differenza fra chi ha mezzi e poteri e chi no.
Sarebbe la fine dello stato.
Si presterebbe a prepotenze e soprusi.

Nessun codice, nesuna morale impedisce la legittima difesa, addirittura si prevede e si accetta a giustificazione la “legittima difesa putativa”,
a mio parere, ci sono tutte le garanzie per difendersi legalmente, ovviamente questo diritto non può diventare licenza.

Quindi è necessario sempre e comunque che un magistrato accerti con indagini appropriate come si siano svolti i fatti.
Tutto ciò a tutela di chi ha meno mezzi e meno potere. Se vogliamo restare dentro una società regolata e
non nella giungla disciplinata dalla legge del più forte.

Caro pancho questa per me è civiltà.

Poi ci sono tutti i distinguo e tutti i ragionamenti che hanno anch'essi ragione dessere.

Contrariamente, va da sé, che è Far West se si lascia la possibilità a regolare l'ordine e la difesa a chi è più forte,
più armato, più introdotto, più ricco ecc.

un saluto erding
pancho
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da pancho »

erding ha scritto:Quindi, la mia domanda semplice e' questa:
perché non posso difendermi qualora lo stato in determinati momenti non ci riesca?
Questo non vuol dire Far West

pancho



Perchè porterebbe ad accentuare ancor più la disuguaglianza, la differenza fra chi ha mezzi e poteri e chi no.
Sarebbe la fine dello stato.
Si presterebbe a prepotenze e soprusi.

Nessun codice, nesuna morale impedisce la legittima difesa, addirittura si prevede e si accetta a giustificazione la “legittima difesa putativa”,
a mio parere, ci sono tutte le garanzie per difendersi legalmente, ovviamente questo diritto non può diventare licenza.

Quindi è necessario sempre e comunque che un magistrato accerti con indagini appropriate come si siano svolti i fatti.
Tutto ciò a tutela di chi ha meno mezzi e meno potere. Se vogliamo restare dentro una società regolata e
non nella giungla disciplinata dalla legge del più forte.

Caro pancho questa per me è civiltà.

Poi ci sono tutti i distinguo e tutti i ragionamenti che hanno anch'essi ragione dessere.

Contrariamente, va da sé, che è Far West se si lascia la possibilità a regolare l'ordine e la difesa a chi è più forte,
più armato, più introdotto, più ricco ecc.

un saluto erding
Mahhh, non so se sia un problema quello di non farmi capire. Probabilmente sì.

Stando fermo quello che te dici, erding, sara' mai possibile se dovessi trovarmi di notte un personaggio che mi entra in casa sparare o devo prima tener conto se la mia azione potrebbe essere esagerata? Pensi che l'intruso si faccia queste domande?

E' solo a queste domande che voglio risposte per nno trovarmi a rispondere poi sulla mia eccessiva difesa.

Nella legge ci sono dei vuoti che sicuramente facevano riferimento, si fa per dire, ai ladri di polli o di biciclette.

Ora la delinquenza e' ben altra ed e' molto pericolosa poiche non ci pensa 2 volte a farti fuori anche x 1/2 dollaro.

Difronte a queste situazioni criminali nuove, il cittadino deve avere il diritto sacrosanto di poter anticipare l'azione di chi vuol delinquere.

Ho gia fatto presente, in un mio post precedente, che di questa situazione un po tollerante, chi delinque si trova avvantaggiato.

Non sono parole mie da di uno che si e' ravveduto e che in una intervista ha dichiarato questo.

Vogliamo allora discutere come risolverlo senza fare un Far West?

Se dovessi trovarmi di notte uno di questi, non ci penso 2 volte a sparare. Per questo posso essere accumunato ai giustizieri della notte, accusato di eccessiva difesa o e' un mio sacrosanto diritto?

Datemi una risposta su questo, senza tanti ghirigori. iSolo su questo. :evil:

La mia casa e' sacra come lo sono tutti coloro che ci abitano quindi guai a chi denta di delinquere entrando in modo malavitoso nella mia tranquillità famigliare..

Mi sembra di essere stato chiaro o no? Questo, lo dovrebbero avere in mente tutti coloro che volessero tentare questa strada.

Probabilmente questo problema non lo sentono tutti coloro che possono permettersi una sicurezza super controllata e magari son quelli quelli che hanno paura che il tutto si tramuti in un far West. Pero' non e' cosi'.

L'80% deile persone intervistate mettono in evidenza che difronte a questi casi vogliono avere la possibilità di potersi difendere e non offendere. Vorrà pur dire qualcosa ttto questo?

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
erding
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da erding »

L'80% deile persone intervistate mettono in evidenza che difronte a questi casi vogliono avere la possibilità di potersi difendere e non offendere.
Caro pancho,
questa possibilità c'è. è prevista, è garantita, credo che nessuno la neghi.

Mettiamo il caso che io sparo a morte a qualcuno nel mio giardino sostenendo che voleva introdursi con la forza dentro casa mia per rubare,
o comunque fare del male a me e/o alla mia famiglia, è giusto che il magistrato possa, anzi, debba indagare e conoscere i fatti
e le dinamiche dell'accaduto onde evitare che non ci sia un movente diverso da quello dichiarato?
Questa è la questione. Una stato civile degno di questo nome deve garantire la possibilità di difendersi in modo legittimo ma deve altresì
impedire che si usi impropriamente questo diritto, non già per difendersi ma piuttosto per offendere.
Si può dare il caso che potrebbe essere una persona a me invisa ed io approfittando del fatto che si è avvicinata a casa mia l'ho fatta
fuori prendendo a pretesto una violenza non accertata.
Per stabilire ciò necessitano indagini serie. A mio modo di vedere non c'è altro modo.
Ho descritto un caso limite e paradossale solo per spiegare il mio ragionamento.

Un saluto erding
camillobenso
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da camillobenso »

CONTINUA
Caro pancho perché Far West.


El Grinta sapeva cosa faceva. Semmai le doglianze di precedenti tentativi di furto avrebbero dovuto tramutarsi prima in una serie di denunce con richiesta di aiuto da parte delle forze dell’ordine.

Proviamo ad usare un briciolo di sostanza grigia, senza che Padoan, arrivi a tassarne l’uso.

Scriveva a suo tempo il Corriere:

l furto finito nel sangue
Vaprio, l’uomo che ha sparato: «Da
7 anni con la pistola sul comodino»
Francesco Sicignano: «È colpa della politica? A Roma un branco di imbecilli»



Solo uno é sano secondo El Grinta. Felpetta Nera dell'Abissinia. E aspetta e spera che quell'ora si avvicina e quando saremo a Macallé noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.

^^

Evidentemente sono anni che la “rondinella” conviveva con il desiderio di uccidere.

Possibile che non abbia mai pensato di potersi difendere un giorno dimostrando che a seguito di una serie di denuncie a vuoto, dove lo Stato si è dimostrato “latitante” è stato indotto a farsi giustizia da solo???

Ma il tribunale in questo caso chiede l’esibizione puntuale delle denunce. Perché sino ad ora El Grinta non le ha esibite come gli scontrini del Marziano?

In caso affermativo le attenuanti potevano scattare subito e non essere incriminato per omicidio volontario.

Siamo sicuri che El Grinta non la pensasse come “il Sciur Dutur” con voglia di uccidere, come inicato nel caso descritto dallo psicologo che aveva in cura la figlia? La rondinella che non fa primavera tanto per intenderci.

Quanti di quel 73% di tricolori che si dicono a favore di El Grinta la pensano allo stesso modo???

Felpetta nera, sempre sul Corriere si era espresso così:

Salvini: «Va premiato, non indagato».

Facciamogli un monumento equestre. Togliamo quello del Savoia a Milano in piazza del Duomo e sostituiamolo con quello de El Grinta.


Salvini: va premiato
Giovedì mattina il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è intervenuto dai microfoni di Radio Padania e ha commentato, rispondendo agli ascoltatori: «C’è gente che straparla e che dice che la Lega stimola le paure, l’odio, il rancore. Ma mi chiedo che Paese è mai questo, dove un pensionato deve dormire con una pistola sul comodino al posto di un romanzo perché teme per la propria famiglia?». A margine di un convegno dell’Unac (sindacato di Carabinieri) Salvini ha aggiunto: «Il criminalizzare chi detiene legalmente, sotto controllo medico, un’arma, è folle. Il Paese più neutrale e pacifico d’Europa è la Svizzera, che è il più armato, in una casa su due c’è un’arma. Io mi auguro che in Italia non si debba arrivare a questo ma bisogna tutelare le forze dell’ordine e se qualcuno è costretto a difendere la sua vita e la sua proprietà non deve indagato ma premiato. La Lega ha depositato quasi un anno fa una proposta concreta per superare il reato di eccesso di legittima difesa, quindi speriamo di non dover contare altri 15 morti prima che Renzi e il governo trovino il tempo di parlarne».




E questo non è incitamento al Far West???

Ma dato che bisogna essere pratici, e tu hai evidenziato che:

Hai perfettamente ragione che deve esserci lo stato a darci la sicurezza ma sappiamo pure che per quanta buona volontà possa metterci difronte ad un' allargare della delinquenza non ce la farebbe mai.


mi puoi spiegare caro pancho, perché dalla parte dei pistoleros tricolori, guidati dal prode Salvini, Matteo pure lui, non sia stata avanzata la proposta di effettuare presso i poligoni di tiro e in altre sedi, corsi per l’uso di pronto intervento in casi di emergenza, per chi detiene un arma a scopo di difesa?

Abbiamo l’obbligo di frequentare la scuola per imparare a leggere e scrivere per poter vivere decentemente in questa società.

Abbiamo l’obbligo di frequentare le autoscuole per imparare a circolare con un autoveico.

Abbiamo l’obbligo della patente nautica per i più fortunati.

Chi fa paracadutismo deve frequentare corsi preparatori.

Allora ci vuole tanto insegnare come si deve usare una pistola nei frangenti in cui si ritiene di essere in pericolo di vita?

Ma se così fosse Felpetta nera e la Meloncina in cerca di voti per l’asse fascio-leghista non raccatterebbero più una mazza.

Ed allora addio speranza di primato per la nuova destra rinascente.

Dopo la proficua ondata dei migranti sperano nella carneficina del Far West.


^

Proviamo a parlare di diritto.

Tu osservi:

Nel mio piccolo territorio di queste famigliare non posso pretendere un minimo di sicurezza e quindi avere anche il compito di proteggerla? Questo non vuol dire Far West.



Non pensi che nel resto del territorio tricolore anche gli altri debbano godere dello stesso diritto???

Ma se questo “diritto” dovesse diventare realtà non diventerebbe il Bel Paese, il nuovo Far West d’oltre Oceano????.
pancho
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da pancho »

erding ha scritto:
L'80% deile persone intervistate mettono in evidenza che difronte a questi casi vogliono avere la possibilità di potersi difendere e non offendere.
Caro pancho,
questa possibilità c'è. è prevista, è garantita, credo che nessuno la neghi.

Mettiamo il caso che io sparo a morte a qualcuno nel mio giardino sostenendo che voleva introdursi con la forza dentro casa mia per rubare,
o comunque fare del male a me e/o alla mia famiglia, è giusto che il magistrato possa, anzi, debba indagare e conoscere i fatti
e le dinamiche dell'accaduto onde evitare che non ci sia un movente diverso da quello dichiarato?
Questa è la questione. Una stato civile degno di questo nome deve garantire la possibilità di difendersi in modo legittimo ma deve altresì
impedire che si usi impropriamente questo diritto, non già per difendersi ma piuttosto per offendere.
Si può dare il caso che potrebbe essere una persona a me invisa ed io approfittando del fatto che si è avvicinata a casa mia l'ho fatta
fuori prendendo a pretesto una violenza non accertata.
Per stabilire ciò necessitano indagini serie. A mio modo di vedere non c'è altro modo.
Ho descritto un caso limite e paradossale solo per spiegare il mio ragionamento.

Un saluto erding
Mettiamo il caso che io sparo a morte a qualcuno nel mio giardino sostenendo che voleva introdursi con la forza dentro casa mia per rubare,
o comunque fare del male a me e/o alla mia famiglia, è giusto che il magistrato possa, anzi, debba indagare e conoscere i fatti
Certo !! Di questo non se ne discute.

Ma col benzinaio che ha sparato al malvivente mi sembra davanti alla oreficeria, come la mettiamo?

Col pensionato che a sparato di notte al rumeno, come la mettiamo?

Eccesso do difesa?

Aspettiamo la sentenza e poi ne riparleremo.

Sempre pronto a fare ammenda se le cose seguiranno il suo vero iter come spererei.

Se ti dovessi trovare di notte una persona che tenta di entrare in casa tua, che faresti se hai la possibilita' di difenderti?
Con che lo affronteresti?
Gli chiederesti che intenzioni ha oppure vai subito al sodo prima che sia lui a farlo?

Certo e' un rischio quest perché potrebbe o avere una finta pistola o un coltello oppure anche niente.

Ma come fai a saperlo?

Questo e' il rischio che corri te che non ne hai alcuna colpa e non sei andato a cercarti questa situazione ma che potrebbe correre anche il malavitoso che di questo ne era ben conscio.

Tutto qui.


un salutone
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camillobenso
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da camillobenso »

Il Sole 5.11.15
Le ragioni del diritto e la sentenza di Palermo
di Paolo Pombeni

La sentenza pronunciata a Palermo sulla vicenda di Calogero Mannino è al tempo stesso un buon giorno e un cattivo giorno per la giustizia italiana.
È un buon giorno perché dimostra che la dialettica processuale funziona.
Non solo un giudice (in questo caso il giudice monocratico dell’udienza preliminare) ha smentito una richiesta molto pesante dell’accusa, che aveva chiesto una condanna a nove anni (non esattamente una bazzecola). Al tempo stesso con la sua azione il Gup ha messo in crisi una delle argomentazioni di chi sostiene che una pubblica accusa che fa parte dello stesso ordine giudicante del magistrato che decide sul caso riuscirebbe facilmente, per questa sua “vicinanza”, a fare adeguare quest’ultimo alle sue tesi. Se poi pensiamo che nel caso in specie si tratta del rapporto fra Gup e Pm nello stesso contesto del palazzo di giustizia di Palermo c’è da trarre doppiamente fiducia da quanto è accaduto. Aggiungiamoci che non si è trattato di un semplice ridimensionamento delle richieste dell’accusa (questo è frequente), ma di un loro radicale rigetto perché «il fatto non sussiste».
L’aspetto negativo della giornata è dato dalla constatazione che ci sono voluti due anni e mezzo perché si giungesse a questa conclusione e anche qui il tempo non è stato più lungo solo perché è stato possibile attivare uno stralcio rispetto al processo principale (quello sulla cosiddetta trattativa stato-mafia) e fare il processo con rito abbreviato (altrimenti non sarebbe stato possibile al Gup pronunciare la sentenza). Due anni e mezzo sono un tempo inaccettabile perché una persona veda riconosciuta la propria innocenza. Naturalmente sappiamo poi che la vicenda ha una storia ben più lunga alle spalle e che questa inchiesta sulla cosiddetta trattativa fra lo stato e la mafia è un capitolo piuttosto ingarbugliato, per non dire di peggio, della nostra storia giudiziaria.
L’ostinazione dimostrata da alcuni inquirenti a portare in dibattimento un pezzo della travagliata storia dell’inevitabile “contatto” fra forze dello stato e strutture mafiose (basta aver visto qualche telefilm americano per sapere come queste cose sono la normalità, ovviamente se non configurano connivenze in reati) è nota. Ci permettiamo di dire che era degna di miglior causa: l’aver voluto a tutti i costi mettere in mezzo addirittura il Capo dello Stato, con intercettazioni il cui utilizzo la Consulta ha giudicato inammissibile, non è stato certo un momento alto della nostra civiltà giuridica.
Adesso bisogna sperare che la Corte d’Assise di Palermo davanti a cui sta svolgendosi con rito ordinario il processo da cui è stata stralciata la posizione dell’onorevole Mannino possa con la giusta rapidità giungere a fare chiarezza su una storia che si sta trascinando da troppo tempo e non certo a beneficio dell’immagine del nostro paese. L’impianto di tutta la vicenda gestita dalla pubblica accusa palermitana sulla cosiddetta “trattativa” appassiona i fan dell’una e dell’altra parte che si confrontano ora nell’aula di giustizia e dunque il giudizio, che vogliamo sereno e motivato, di un magistrato “terzo” fra i due contendenti sarà un importante contributo alla storia di questo paese. Non alla sua storia “politica” che non è di competenza dei magistrati, ma alla storia del suo sistema giuridico e giudiziario che a buon titolo vanta ascendenze e tradizioni storiche
di grande prestigio.
Da questo punto di vista dobbiamo dire che non abbiamo apprezzato la corsa del Pm Di Matteo a dichiarare che la procura avrebbe fatto ricorso contro l’assoluzione. Ben più saggiamente il procuratore capo Lo Voi ha specificato che prima si sarebbero lette le motivazioni. I tecnici sanno che da tempo è in atto un dibattito sul senso che può avere concedere ad un pubblico ministero di ricorrere contro una sentenza di piena assoluzione pronunciata da un giudice che rappresenta pur sempre lo stato nella sua garanzia di poter fare giustizia. Pensare che un giudice si sbagli platealmente al punto di dichiarare insussistente un fatto che invece è accaduto non è molto razionale, a meno di non pensare che quel giudice abbia agito con dolo e con superficialità estrema: ma sono due fattispecie che si devono presumere esistenti solo in rari casi eccezionali e che vanno adeguatamente documentate.
Dunque teniamoci per un po’ la soddisfazione che la dialettica fra accusa e difesa funziona a tutela dell’imputato se, come si usa dire, «c’è un giudice a Berlino» (in questo caso a Palermo, dove magari è più complicato esserlo di quanto non lo sia nella
capitale tedesca).
camillobenso
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da camillobenso »

6 nov 2015 20:58
1. UNA NUOVA BOMBA SCUOTE IL CASO YARA: SULLA SUA GIACCA C'ERA ANCHE IL SANGUE DI SILVIA BRENA, L'INSEGNANTE DI GINNASTICA CHE AL PROCESSO HA DETTO DI ''NON RICORDARE''

2. L'AMMISSIONE VIENE DAL CAPITANO DEI RIS, INCALZATO DAI DIFENSORI DI BOSSETTI: ''ABBIAMO ESCLUSO CHE SI TRATTI DI SALIVA O ALTRO MATERIALE BIOLOGICO. È POSITIVA AL SANGUE''

3. NON SOLO: ''NON È UNA TRACCIA LASCIATA PER CONTATTO. È QUALCOSA DI PIÙ CORPOSO''

4. QUINDI PARECCHIO SANGUE. DELLA RAGAZZA CHE DUE MESI FA IN UDIENZA PER 15 VOLTE HA DETTO DI NON RICORDARE NIENTE DI QUEL FATALE POMERIGGIO: L'SMS MANDATO AL FRATELLO E POI CANCELLATO DA ENTRAMBI, IL PIANTO A CASA, LE AVANCES RICEVUTE IN PALESTRA

5. TUTTE LE TESTIMONIANZE DICONO CHE QUANDO È ENTRATA NEL CENTRO SPORTIVO, YARA NON AVEVA LA GIACCA, SILVIA NON RICORDA DI AVERLE PARLATO, E DICE DI ESSERE ANDATA IN UN ALTRO PIANO A FARE DEGLI ESERCIZI. MA ALLORA QUEL DNA DA DOVE ARRIVA? ''NON LO SO''


http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 112319.htm
pancho
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Re: Giustizia e (in)giustizia

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:6 nov 2015 20:58
1. UNA NUOVA BOMBA SCUOTE IL CASO YARA: SULLA SUA GIACCA C'ERA ANCHE IL SANGUE DI SILVIA BRENA, L'INSEGNANTE DI GINNASTICA CHE AL PROCESSO HA DETTO DI ''NON RICORDARE''

2. L'AMMISSIONE VIENE DAL CAPITANO DEI RIS, INCALZATO DAI DIFENSORI DI BOSSETTI: ''ABBIAMO ESCLUSO CHE SI TRATTI DI SALIVA O ALTRO MATERIALE BIOLOGICO. È POSITIVA AL SANGUE''

3. NON SOLO: ''NON È UNA TRACCIA LASCIATA PER CONTATTO. È QUALCOSA DI PIÙ CORPOSO''

4. QUINDI PARECCHIO SANGUE. DELLA RAGAZZA CHE DUE MESI FA IN UDIENZA PER 15 VOLTE HA DETTO DI NON RICORDARE NIENTE DI QUEL FATALE POMERIGGIO: L'SMS MANDATO AL FRATELLO E POI CANCELLATO DA ENTRAMBI, IL PIANTO A CASA, LE AVANCES RICEVUTE IN PALESTRA

5. TUTTE LE TESTIMONIANZE DICONO CHE QUANDO È ENTRATA NEL CENTRO SPORTIVO, YARA NON AVEVA LA GIACCA, SILVIA NON RICORDA DI AVERLE PARLATO, E DICE DI ESSERE ANDATA IN UN ALTRO PIANO A FARE DEGLI ESERCIZI. MA ALLORA QUEL DNA DA DOVE ARRIVA? ''NON LO SO''


http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 112319.htm
Tutto questo a dimostrare che le sentenze devono essere fatte nelle sale giudiziaria e non fuori magari con il contributo di chi all'interno vuole che tutto questo diventi un caso mediatico per trarne nei vantaggi personali o di "gruppo"

Tutto questo assolutamente non aiuta i giudici popolari che in questi frangenti possono essere influenzati.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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