Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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aaaa42
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da aaaa42 »

aaaa42 ha scritto:sindaco di Milano coalizione sociale il ruolo del soviet centrale

a Milano si e riunito al castello sforzesco il soviet supremo.

1200 compagni avanguardie professionali del popolo
il servizio d ordine e formato da 200 guardie giurate armate.
il collettivo padri spirituali era formato da 10 preti.
il collettivo degli idraulici era formato dopo 100 compagni. molto ordinati.
il collettivo degli elettricisti era formato da 100 compagni schierati.
il collettivo degli insegnati era formato fa 100 compagni molto educati.
il collettivo dei cuochi era presente con 300 compagni, molto puliti.
il collettivo dei medici era presente con 300 compagni con camice bianco.

alle ore 18 in punto inizia la relazione di un compagno insegnate titolo analisi del movimento dei capitali nella fase attuale ruoli della classe operaia l inchiesta sociale per la pianificazione del programma. durata relazione prevista 4 ore e 17 minuti.
sono iscritti al dibattito 327 compagni.
durata prevista dell assemblea plenaria 331 ore e 17 minuti.
buon ascolto
il mio amico e ancora li di fronte al castello sforzesco sono ormai 10 giorni che e li
la riunione del soviet supremo di Milan grado continua da 10 giorni
di fronte al castello sforzesco ci sono un centinaio di biciclette blindate a 2 posti
finora in ospedale sono arrivato 12 compagni di cui uno molto grave un medico molto molto magro.
il presidente della repubblica Milan grado sarà un medico o un cuoco.

lo scontro e sui soldi la repubblica di milangreado stamperà moneta parallela per 500 milioni di euro ogni anno.
lo scontro tra cuochi e medici e sulla gestione di 400 milioni di EUROMED.
i cuochi sostengono che toccano a loro il cibo e cultura e politica e socialista , di parere avverso i medici, loro sostengono che il corpo si nutre di buona sanità di buona medicina .
il soviet supremo si svolge a porte chiuse e tutto segretato.

la coalizione sociale non e unione, uniformità la coalizione sociale e lotta e scontro tra modelli di vita alternativi. e meglio viver come un cuoco o come un medico ?
su questo si gioca il futuro della coalizione sociale e del sindaco di Milan grado.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

MASSIMO D’ALEMA L’offensiva: “È frattura profonda col nostro elettorato. Serve reagire
e riavviare un discorso anche coi cattolici in sofferenza”. Altre spine: Franceschini e Orlando

Contro Verdini e Cicchitto
dobbiamo rifare la sinistra”


» GIAMPIERO CALAPÀ
E WANDA MARRA

Bisogna promuovere
una riflessione con
quelli che sono andati
via. E non solo, è necessario
riavviare un discorso
anche col mondo cattolico,
adesso altrettanto in sofferenza.
Dobbiamo rimettere
in campo una prospettiva di
sinistra, un’area riformista.
Può avvenire, come io spero,
ancora all’interno del Pd, ma
con una battaglia che può essere
aperta e portata avanti
da nuove generazioni, a cui
noi possiamo e dobbiamo dare
una mano”. Massimo D’Alema
le armi contro Renzi non
le ha mai deposte. E in questi
giorni è più battagliero che
mai. La sua, di guerra, si salda
a quella di renziani o ex tali di
vario ordine e grado, che studiano
strategie per accerchiare
il segretario-premier.
“Altro che Rottamazione,
alcuni miei coetanei...”
Le speranze della sinistra del
Pd di arrivare al Congresso
del 2017 e riprendersi il partito
sono ormai ridotte al lumicino,
la scissione resta l’u ltima
ratio, ma l’obiettivo è
comunque quello di ricostruire
un campo politico a
sinistra. Quello che non manda
giù l’ex segretario dei Ds è
il concetto di Rottamazione
renziana e ciò che ha prodotto,
come ha spiegato due
giorni fa intervenendo alla
Sapienza di Roma: “Di fronte
a una prospettiva di frattura
profonda con l’elettorato di
sinistra le persone di buona
volontà dovranno reagire,
magari malvolentieri perché
uno a una certa età si riposerebbe”.
Perché “il fenomeno
che in Italia viene chiamato
rinnovamento è stato pilotato
da un vecchio ceto dominante
economico che è rimasto
sempre lo stesso. Anzi alcuni
anziani (di destra, ndr)
sono una parte del nuovo
gruppo di comando, nessuno
(Renzi, ndr) ha pensato di sostituire
miei coetanei come
Cicchitto o Verdini. Persino
con Berlusconi declinante,
tanto che tutto il suo seguito
si trasferisce nel nostro campo”.
Insiste D’Alema, anche
con altri interlocutori: “N ostro
compito è gettare un
ponte verso chi è andato via,
perché bisogna ricostruire
un campo politico, che vada
dal Pd alla sua sinistra”. Appello
che qualcuno coglie,
confermandone il percorso
politico. Come il fuoriuscito
Stefano Fassina: “C’è un
pezzo importante di partito
che se ne è andato via, altri
deputati stanno per lasciare il
gruppo adesso, ma ci sono
anche altri movimenti in corso,
dalla classe dirigente alla
base. Movimenti che in parte
stiamo incontrando per costruire
un nuovo partito”.
Primo passo dell’o pe ra zi one-
Fassina i gruppi parlamentari
“cosa rossa” alla Camera,
unione di ex Pd e Sel.
Proverà a resistere ancora,
invece, Gianni Cuperlo: “Mi
batto dentro il Pd perché non
nasca il partito della nazione,
operazione che cambierebbe
la nostra natura politica, mi
batto ancora per dar voce alla
sinistra”. Ma non è solo dalla
minoranza che arrivano i
problemi per Renzi. Dario
Franceschini è partito in una
guerriglia di posizionamento.
Qualche giorno fa ha
dichiarato, serafico: “A l fa n o
ha sconfitto Renzi sul contante
a 3 mila euro”. Un’affer -
mazione che al premier e ai
suoi non è andata giù: insopportabile
il riferimento a una
vittoria del leader di Ncd.
L’ex “vicedi sastro”
e il Giovane turco
Non è la prima crepa nel rapporto
tra Renzi e il ministro
della Cultura. A settembre,
in occasione della presentazione
dei venti giovani direttori
dei musei, che doveva essere
il momento di gloria di
Franceschini, Renzi arrivò a
rubargli la scena. E non contento
buttò lì la battuta al veleno:
“Franceschini? È irrott
am ab i le ”. L’ex “vi c ed is astr
o” (Renzi dixit) conta su
un gruppo di parlamentari
fedelissimi, che hanno fatto
strada nel renzismo. Come
Ettore Rosato, ora capogruppo
a Montecitorio. E i
suoi, seppur minimizzano il
dissenso sul contante, sono
polemici: “Adesso ci sarà una
tornata di nomine statali. E il
rimpasto: gli unici nomi che
si fanno sono quelli dei Giovani
turchi. Esistiamo anche
noi”. Franceschini, prima di
passare (tra i primi) sul carro
del vincitore, era molto legato
a Enrico Letta. Qualche
settimana fa, i due si sono
rincontrati pubblicamente a
una conferenza internazionale
a Pontignano. Occasioni
per parlare. E proprio ieri
nell’area Franceschini c’era
malumore. Il ministro della
Giustizia, Andrea Orlando,
in un’intervista a Repubblica
si è detto favorevole pure alle
adozioni gay. Parte di un’o ffensiva
politica, che mira ad
allargare sempre di più il peso
(e le truppe) dei Giovani
turchi.
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IFQ del 30 ottoobre 2015
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

Mentre gli altri continuano a discutere " POSSIBILE " si organizza così :

http://www.slideshare.net/Possibileit/p ... nizzazione
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Mentre gli altri continuano a discutere " POSSIBILE " si organizza così :

http://www.slideshare.net/Possibileit/p ... nizzazione




L’obiettivo è la creazione di una rete in cui tutto sia in collegamento: parole chiave sono relazione e solidarietà. Solo così si può essere efficienti. IL MODELLO, ANZI, I MODELLI
. http://www.possibile.com


In questo caso sono peggio di San Tommaso.

Finché non tocco con mano non ci credo. Non perché non voglio non credere a prescindere, ma essendo più vecchio di Matusalemme ed avendo ascoltato una montagna di buone intenzioni da propaganda nel passato remoto e recente,.............essendo questo passaggio politico-sociale delicatissimo, fino a quando Pippo e il resto, non verranno a discuterne sul forum, continuerò a non crederci.

Invito pertanto Iospero e Luca, ad attivarsi affinché la banda Civati sia coerente una volta tanto smentendo l’immagine che i politici-piazzisti hanno dato di sé nell’ultimo ventennio e venga a discuterne su questo forum.

Un forum che non gli è ne nemico, ne avversario, ma che vuole discutere del destino del futuro della società italiana da una prospettiva di sinistra.

E’ una sfida???? Si lo è, perché il nostro destino futuro è pieno di incognite.

Solo ieri mattina ho avuto l’ennesima dimostrazione che lavorando in gruppo, dove non ci arriva uno, ci arriva un altro, e questo serve a crescere e noi ne abbiamo un bisogno estremo.

Da MOSCACIECA di Gustavo Zagrebelky.

Capitolo 1.
Tempo impolitico:
neutralizzare, spolicitizzare


Parole seduttive , ma di per sé vuote, come “innovazione”, “modernizzazione”, “riforme”, “modernizzazione”, “crescita”, “sviluppo”, ecc., sembrano parole di libertà ma, nel tempo impolitico, sono parole di necessità.

La necessità non lascia spazio alla scelta del perché, ma solo del percome. Per rimanere nella metafora dell’onda, si tratta di affannarsi fino a dannarsi per cercare di restare “sulla cresta dell’onda” e non affogare.

Ma, tanto più ci si riesce, tanto più dell’onda si alimenta l’altezza e la forza e, con queste si accresce il rischio, poi, d’esserne sommersi.

Ciò che occorre fare per sopravvivere oggi, sarà superato da ciò che occorrerà fare domani.

E’ una corsa in cu la meta si allontana, tanto più pare di avvicinarsi.

E’ il tragico paradosso del nostro tempo: per scampare dal pericolo lo si accresce.

Il successo di oggi aumenta le difficoltà di domani.

Ma la ricerca di altre acque tranquille per il futuro comporta il pericolo di perire nel’immediato.


Questa è la morte della politica, che trascina con sé anche la democrazia.
erding
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da erding »

camillobenso ha scritto:

Invito pertanto Iospero e Luca, ad attivarsi affinché la banda Civati sia coerente una volta tanto smentendo l’immagine
che i politici-piazzisti hanno dato di sé nell’ultimo ventennio e venga a discuterne su questo forum.



Scusatemi... forse mi sono perso qualcosa.

C'è mai stato un tentativo da parte di qualcuno ad invitare in modo diretto Peppe Civati a discutere qui sul forum?

Iospero e Luca hanno hanno la possibilità di un contatto diretto?
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

erding ha scritto:camillobenso ha scritto:

Invito pertanto Iospero e Luca, ad attivarsi affinché la banda Civati sia coerente una volta tanto smentendo l’immagine
che i politici-piazzisti hanno dato di sé nell’ultimo ventennio e venga a discuterne su questo forum.



Scusatemi... forse mi sono perso qualcosa.

C'è mai stato un tentativo da parte di qualcuno ad invitare in modo diretto Peppe Civati a discutere qui sul forum?

Iospero e Luca hanno hanno la possibilità di un contatto diretto?



Caro erdind, ho indicato Iospero e Luca, perchè hanno segnalato al termine delle ferie appena trascorse, di essersi impegnati nella raccolta delle firme dei referendum di Civati.

Nella nostra piccola comunità dovrebbero essere coloro più conosciuti nell'ambiente di Civati.

Comunque se Pippo è disponibile ad un'incontro, posso recarmi a Monza se lo crede, per spiegargli l'importanza di un luogo aperto 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, festività comprese, per discutere del futuro di questo Paese visto da un'angolazione di sinistra.
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

Abbiamo invitato Civati a Lecco, speriamo che arrivi , Vi terrò informati.
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

iospero ha scritto:Abbiamo invitato Civati a Lecco, speriamo che arrivi , Vi terrò informati.
Sarebbe cosa molto utile quella posta dallo Zione. Speriamo accolga la proposta che gli proponi ma ho il timore che ci rimandi al suo blog e non qui da noi, purtroppo.

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
erding
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da erding »

camillobenso ha scritto:
erding ha scritto:camillobenso ha scritto:

Invito pertanto Iospero e Luca, ad attivarsi affinché la banda Civati sia coerente una volta tanto smentendo l’immagine
che i politici-piazzisti hanno dato di sé nell’ultimo ventennio e venga a discuterne su questo forum.



Caro erdind, ho indicato Iospero e Luca, perchè hanno segnalato al termine delle ferie appena trascorse, di essersi impegnati nella raccolta delle firme dei referendum di Civati.

Nella nostra piccola comunità dovrebbero essere coloro più conosciuti nell'ambiente di Civati.

Comunque se Pippo è disponibile ad un'incontro, posso recarmi a Monza se lo crede, per spiegargli l'importanza di un luogo aperto 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, festività comprese, per discutere del futuro di questo Paese visto da un'angolazione di sinistra.
Buon giorno a tutti!

Grazie camillobenso per la tua disponibilità ed il tuo impegno! erding
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

LO STORICO LEADER Cresciuto con Togliatti, Berlinguer e Ingrao,
ha contribuito alla carta dei valori del Pd, ma ammette: “È stata tradita”


Reichlin: “Lo so, noi di sinistra alla fine siamo stati sconfitti

» ALESSANDRO FERRUCCI

IL suo buongiorno è una riflessione tra sé e sé: “Non do mai interviste. È una cosa assurda.
Assurda”. Cosa? “L’averaccettato questa chiacchierata”.
Sì, e con il Fatto quotidiano,
un giornale non molto amato dall’establishment del Partito democratico.
“(Silenzio)Ultimamente state iniziando a diventarmi simpatici. E uno non può dire sempre di no”. Alfredo Reichlin ha novant’anni, testa lucida, lucidissima, è una delle grandi memorie storiche del nostro paese, è uno dei pochi viventi ad aver conosciuto Palmiro Togliatti di persona, non sui libri del liceo; negli anni Sessanta ha diretto l’Unità, quindi Parlamentare, così vicino a Enrico Berlinguer, quanto distante dai miglioristi di Giorgio Napolitano.
Al funerale di Pietro Ingrao è salito sul palco, ha schiaffeggiato la politica attuale con il ministro Maria Elena Boschi e il premier Matteo Renzi atterriti e al suo fianco, ha commosso i presenti con alcune riflessioni su com’era la politica, la sinistra, ideali, sogni, certezze.
E la realtà di oggi. “Premessa: non ho né rimpianti né nostalgie, il passato è passato, resta la differente concezione della politica, dove non si badava soltanto al qui e ora e a questioni di governo”.

Palmiro Togliatti parlava di strategia e tattica.

La politica non è solo immanenza, è anche formazione di una soggettività, è visione del futuro; la politica deve leggere il presente con in testa un disegno per andare oltre l’interesse immediato.

Lei ha detto: “Dietro a Renzi c’è un vuoto politico, non c’è alcuna cultura politica, non c’è un disegno del futuro”.
Questo è il punto. Attenzione:Renzi è una personalità straordinaria, ma non è un fondatore di partito, non è il fondatore di una cultura di partito.

E qual è la sua idea di partito?

È una parte di società che si organizza in nome di una visione della realtà e per consentire a pezzi del Paese di entrare in una dimensione statale. Il limite di Renzi è questo.

La visione odierna muta nell’arco di pochi mesi, come con la vicenda dei 3mila euro.
Eh, sì. Però la politica deve anche essere gestione dell’esistente e soluzione dei problemi, ma la questione è che oggi la politica non conta più nulla.

E chi comanda?

Il mio slogan sull’oggi è: i mercati governano, i tecnici amministrano, i politici vanno in televisione ad assolvere la funzione della gestione mediata e del simbolico.
Forse esagero, ma le grandi decisioni non vengono più prese dalla politica, oramai messa in mora dall’economia.

Da quando?

Dalla grande svolta promossa da Reagan e dalla Thatcher, quando la finanza da infrastruttura dell’economia è d i v e n t a t a struttura a sè, finalizzata a produrre denaro e ai capitali è stata data la totale libertà di circolazione.
Vede, a suo tempo Gianni Agnelli era una potenza, ma Luciano Lama (ex segretario della Cgil dal 1970 al 1986) aveva un esercito alle spalle; tu sei il grande banchiere ma lo Stato può prendere delle decisioni che ti condizionano.

Ma perché questa rottura degli equilibri?

L’economia si è mondializzata, la politica no, restano gli Stati nazione.

Noi siamo arrivati ad avere Monti presidente del Consiglio, e un Governo di banchieri.

È evidente, ma le ripeto: le vere grandi decisioni sono altrove e la politica ha cessato di esprimere la funzione recedente,
quella di manifestare un grande potere, attraverso la formazione di classi dirigenti all’altezza.

Il Pci era radicato sul territoriocome pochi, una forma piramidale distrutta negli ultimi dieci anni.

È tutto lì, e l’ho detto anche alla commemorazione di Ingrao.
Oggi il Parlamento non conta nulla, si governa solo con i decreti legge, il resto è chiasso.

Con Berlusconi si è rotto un argine...

Lui è stato il segnale che oramai vinceva questo indirizzo, ma qualcosa è iniziato anche con la fine del compromesso storico, ma nessuno ricorda bene su quali basi era nato...

Prego...

Nasceva da grandi preoccupazioni, tra doppio Stato, terrorismo, trame, crisi economica, inflazione: era un periodo di grandissime difficoltà, quindi alcuni, in primis Berlinguer, avevano avvertito la necessità di un accordo simile a quello del secondo dopoguerra tra due grandi forze popolari.

Perché la storia di cui lei è rappresentante e protagonista a un certo punto si è interrotta?

Semplice: siamo stati sconfitti.
La sinistra ha inventatoi sindacati, i partiti di massa, i diritti sociali, lo Stato sociale.
Lo ha potuto fare perché questi poteri li ha esercitati, e poteva dire alla sua base ‘io ti conduco e ti apro un orizzonte’.
Se lo Stato viene meno come soggetto in grado di gestire i poteri reali, va in crisi anche il ruolo della sinistra.

Renzi attacca continuamente i sindacati.
Ovvio, per lui sono solo un intralcio.
Mentre Giolitti rivendicava la trattativa con i rappresentati dei lavoratori.
Qualcuno ha azzardato il paragone tra Craxi e Renzi.
Craxi ha inaugurato molto di questa fase, ha distrutto una grande forza come il Psi; il cerchio magico era suo, un cerchio che ha violato ogni regola.

Lei ha contribuito alla carta dei valori del Pd: quella carta è stata tradita?

Penso di sì, mentre alcuni di noi, anche alcuni democristiani, credevano nella formazione di un partito, idee, progetti, in realtà l’unione è nata con la suddivisione delle sfere d’influenza: tu sei presidente, tu segretario.

Le due casse, i due patrimoni, quello dei Ds e quello della Margherita, non si sono mai uniti.
Esatto, sono stati spezzoni di ceto politico, ognuno con il proprio rapporto con le masse.

Lei a fine anni Ottanta è stato candidato a sindaco di Roma (vinse il socialista Carraro). Che idea si è fatto di questa situazione?

È gravissimo quello che sta avvenendo, trovo sbagliato che il presidente del Consiglio abbia fatto questa scelta di dire ‘arrangiatevi’, di prendere le distanze. Dimostra di non aver ben capito cos’è Roma: la Capitale non è una città che puoi affidare a Orfini, e dire occupatevene voi. Roma è una delle realtà più importanti al mondo. Sista camminando dove ha camminato Giulio Cesare, si parla dove parlava Cicerone, dopo l’unità d’Italia Quintino
Sella si poneva un dilemma: come si va a Roma e con quale idea? Chi governa la Capitale deve avere delle idee,
deve conoscere questa realtà.

Ci vogliono le primarie?

Credo di no, deve essere il partito in quanto tale e il suo capo a indicare un candidato.
Le primarie saranno un gioco tra personaggi minori, perché i pochi grandi non vogliono partecipare.

Ha qualche nome da proporre?

No, ma tenga conto di una aspetto: il sindaco di Roma conta più di un ministro.

Si era reso conto della situazione drammatica del Pd romano?
Da troppi anni sono fuori dalla politica romana.

Ma si è stupito?
Non molto, perché conosco il degrado della vita politica. E Roma è la Capitale.

Twitter: @A_Ferrucci
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IFQ del 2 novembre 2015
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