MOVIMENTO 5 STELLE
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
https://www.facebook.com/roberto.fico.5/
Ecco i messaggi a cui ho fatto riferimento poco fa in video. Trasparenza sempre.
Dalla rassegna stampa odierna di gran parte dei quotidiani nazionali si leggono prime pagine e interi articoli, i cui titoli - quantomeno - lasciano intendere che, a fronte delle lamentele espresse dal Sindaco di Quarto Rosa Capuozzo per le minacce presumibilmente subite dal consigliere De Robbio, io avrei risposto con un fantomatico sms “tranquilli, andate avanti”.
Tali titoli ed articoli sono i...
Altro...
Paolo11
Ecco i messaggi a cui ho fatto riferimento poco fa in video. Trasparenza sempre.
Dalla rassegna stampa odierna di gran parte dei quotidiani nazionali si leggono prime pagine e interi articoli, i cui titoli - quantomeno - lasciano intendere che, a fronte delle lamentele espresse dal Sindaco di Quarto Rosa Capuozzo per le minacce presumibilmente subite dal consigliere De Robbio, io avrei risposto con un fantomatico sms “tranquilli, andate avanti”.
Tali titoli ed articoli sono i...
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Paolo11
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
STAR WARS - 16
Politica
Quarto, dieci cose da sapere
di Andrea Scanzi | 13 gennaio 2016
Commenti (330)
Quarto, Flash mob del Movimento 5 Stelle
Dieci cose sul caso Quarto.
1. Il Movimento 5 Stelle ha impiegato troppo tempo a chiedere le dimissioni del sindaco. Di Battista, stamani sul Fatto, mi dice: “Se la stessa cosa fosse accaduta a un sindaco Pd, avremmo chiesto le dimissioni? Sì”. Appunto: non c’era bisogno di aspettare una settimana, come non c’era bisogno di fare quel primo post autoassolutorio sul blog di Grillo.
2. Bruttino anche il video in cui tre dei cinque del Direttorio parlano seduti su una panchina. A non convincere non è tanto il contenuto, quanto la “resa visiva”. Di Battista è l’unico convincente, mentre Fico è imbarazzatissimo e Di Maio pare Tyrell Biggs dopo la mattanza con Tyson alla settima ripresa. A volte la comunicazione dei 5 Stelle sembra in mano agli stessi che commissionarono il leggendario “Lo smacchiamo!” della bersaniana Geloni.
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3. Per i M5S, il caso Quarto è una sorta di fine dell’età dell’innocenza. Dimostra che, per quanto ci si provi (e loro ci provano), le infiltrazioni fanno breccia qua e là anche laddove c’è una forza che prova a restare pulita. Anche per questo la reazione dei 5 Stelle doveva essere immediata e netta. Dire che “il Pd ci ha messo un anno con Mafia Capitale e noi solo una settimana” non basta: superare il Pd sulla questione morale è come superare Bondi in coerenza. Son capaci tutti. Avendo tutti contro, il M5S non può sbagliare neanche una virgola.
4. Il sindaco Rosa Capuozzo si è opposta alle pressioni e ha agito nel giusto, stando almeno a oggi. Lo ha detto anche Cantone. E’ onesta, ma “nel M5S essere onesti non basta” (cit.). Altrimenti non avrebbe avuto senso chiedere le dimissioni di Marino. Non dico che sia gusto o sbagliato, anzi capisco la rabbia della Capuozzo: ma la spina andava staccata subito. Per loro non c’erano altre strade. E’ stata giusta la “soluzione finale”, però tardiva e mal comunicata.
5. Secondo giornali e tivù, i 5 Stelle a Quarto erano a braccetto con la camorra col beneplacito di Fico e Di Maio. Un delirio generalizzato e interessato. Non si capisce bene poi perché Di Maio “doveva sapere per forza” e per questo “si deve dimettere” (è la tesi, tra i tanti, di Fabris Orfini e del capezzone debole Andrea Romano). Ieri, a Otto e mezzo, Damilano sosteneva più o meno che Di Maio doveva accorgersi immediatamente della vera natura di De Robbio e che la sua dabbenaggine dimostra la sua inadeguatezza. Può essere, ma da cosa doveva capirlo? Dagli astri, dalla cabala, dalla fisiognomica? De Robbio – innocente fino a prova contraria – era incensurato e pure pluridecorato. Boh. Se poi Di Maio è una sorta di ebete perché doveva sapere, allora Renzi cos’è, visto che in un anno gli indagati piddini – tra sindaci e consiglieri – son più di 80?
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6. Il Pd, spesso bipolare, prima demolisce Saviano se attacca De Luca e poi lo reinventa intellettuale se attacca il M5S. Idem la Commissione Antimafia presieduta della Bindi, ora vile e ora divina. Il bipolarismo è testimoniato anche dalla Picierno, intendo non solo dalla sua esistenza ma anche dal suo manifestare per le dimissioni della Capuozzo. La Picierno intende per caso chiedere le dimissioni anche del sindaco di Como (e mille altri)? Notevole anche Renzi: dice che la Capuozzo non doveva dimettersi, però doveva denunciare il ricatto. Ha ragione, ma ha detto lo stesso al suo amico De Luca quando la Squadra Mobile perquisì gli uffici della Regione Campania il 19 ottobre? Due Renzi e due misure.
7. Esaltante l’erezione di quasi tutti i media, infoiati come ricci erotomani, nel trasformare il caso Quarto nello scandalo del secolo. Sono gli stessi media che hanno minimizzato il caso Boschi, il caso banche, gli scontrini di Firenze e i Rolex arraffati. E’ lo stesso giornalismo che trova vergognoso se una forza subisce un caso (respinto) di infiltrazione in sei anni, mentre si gira dall’altra parte per Mafia Capitale, per le cene di finanziamento con Buzzi o per i tanti indagati piddini ancora al loro posto. Ed è quello stesso giornalismo che spesso non dice che la camorra ha provato a cannibalizzare i 5 Stelle (senza riuscirci) solo perché il M5S, con un ricorso, aveva eliminato dalla contesa politica il referente primo della malavita a Quarto. E quindi non restavano che loro. Volete sapere chi fosse quel “referente primo”? Il Pd. Ops.
8. Renzi dice che la Capuozzo era stata eletta dal popolo. Probabilmente ne è geloso, perché lui al massimo è stato eletto come Paciocco Mannaro del Mese. In ogni caso, se basta essere investiti dal voto popolare per governare a prescindere, urge rimettere Marino al suo posto. Grazie.
9. Paragonare Quarto a Mafia Capitale, oppure equiparare M5S a Pd è esercizio di una disonestà intellettuale senza pari. Sono fatti gravi, ma non sovrapponibili. Anche se fa molto comodo raccontarli così.
10. Il Direttorio (soprattutto Di Maio, Fico e Di Battista) conta ormai più di Grillo e Casaleggio: il secondo, se comandasse davvero, avrebbe cacciato la Capuozzo dopo 7 secondi netti. Questo provocherà sempre più mugugni nel M5S, che perderà consensi e sarà costretto a porsi ulteriori domande su come gestire una crescita enorme. E’ però un Movimento che, anche nella difficoltà, non attacca i magistrati, non demonizza le intercettazioni (anzi ne domanda la pubblicazione integrale), chiede (anzitutto a se stesso) un controllo ancora più spietato delle liste, allontana subito indagati e “chiacchierati”, preferisce la coerenza alle poltrone (Quarto, Gela). Forse ci riesce e forse no, ma che gli altri – quelli che blindano De Luca, che promuovono gli indagati sottosegretari del Governo, che bruciano le intercettazioni, etc. – siano migliori o anche solo più credibili: boh, la vedo un po’ complicata come tesi.
Buona Picierno a tutti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... e/2370958/
Politica
Quarto, dieci cose da sapere
di Andrea Scanzi | 13 gennaio 2016
Commenti (330)
Quarto, Flash mob del Movimento 5 Stelle
Dieci cose sul caso Quarto.
1. Il Movimento 5 Stelle ha impiegato troppo tempo a chiedere le dimissioni del sindaco. Di Battista, stamani sul Fatto, mi dice: “Se la stessa cosa fosse accaduta a un sindaco Pd, avremmo chiesto le dimissioni? Sì”. Appunto: non c’era bisogno di aspettare una settimana, come non c’era bisogno di fare quel primo post autoassolutorio sul blog di Grillo.
2. Bruttino anche il video in cui tre dei cinque del Direttorio parlano seduti su una panchina. A non convincere non è tanto il contenuto, quanto la “resa visiva”. Di Battista è l’unico convincente, mentre Fico è imbarazzatissimo e Di Maio pare Tyrell Biggs dopo la mattanza con Tyson alla settima ripresa. A volte la comunicazione dei 5 Stelle sembra in mano agli stessi che commissionarono il leggendario “Lo smacchiamo!” della bersaniana Geloni.
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3. Per i M5S, il caso Quarto è una sorta di fine dell’età dell’innocenza. Dimostra che, per quanto ci si provi (e loro ci provano), le infiltrazioni fanno breccia qua e là anche laddove c’è una forza che prova a restare pulita. Anche per questo la reazione dei 5 Stelle doveva essere immediata e netta. Dire che “il Pd ci ha messo un anno con Mafia Capitale e noi solo una settimana” non basta: superare il Pd sulla questione morale è come superare Bondi in coerenza. Son capaci tutti. Avendo tutti contro, il M5S non può sbagliare neanche una virgola.
4. Il sindaco Rosa Capuozzo si è opposta alle pressioni e ha agito nel giusto, stando almeno a oggi. Lo ha detto anche Cantone. E’ onesta, ma “nel M5S essere onesti non basta” (cit.). Altrimenti non avrebbe avuto senso chiedere le dimissioni di Marino. Non dico che sia gusto o sbagliato, anzi capisco la rabbia della Capuozzo: ma la spina andava staccata subito. Per loro non c’erano altre strade. E’ stata giusta la “soluzione finale”, però tardiva e mal comunicata.
5. Secondo giornali e tivù, i 5 Stelle a Quarto erano a braccetto con la camorra col beneplacito di Fico e Di Maio. Un delirio generalizzato e interessato. Non si capisce bene poi perché Di Maio “doveva sapere per forza” e per questo “si deve dimettere” (è la tesi, tra i tanti, di Fabris Orfini e del capezzone debole Andrea Romano). Ieri, a Otto e mezzo, Damilano sosteneva più o meno che Di Maio doveva accorgersi immediatamente della vera natura di De Robbio e che la sua dabbenaggine dimostra la sua inadeguatezza. Può essere, ma da cosa doveva capirlo? Dagli astri, dalla cabala, dalla fisiognomica? De Robbio – innocente fino a prova contraria – era incensurato e pure pluridecorato. Boh. Se poi Di Maio è una sorta di ebete perché doveva sapere, allora Renzi cos’è, visto che in un anno gli indagati piddini – tra sindaci e consiglieri – son più di 80?
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6. Il Pd, spesso bipolare, prima demolisce Saviano se attacca De Luca e poi lo reinventa intellettuale se attacca il M5S. Idem la Commissione Antimafia presieduta della Bindi, ora vile e ora divina. Il bipolarismo è testimoniato anche dalla Picierno, intendo non solo dalla sua esistenza ma anche dal suo manifestare per le dimissioni della Capuozzo. La Picierno intende per caso chiedere le dimissioni anche del sindaco di Como (e mille altri)? Notevole anche Renzi: dice che la Capuozzo non doveva dimettersi, però doveva denunciare il ricatto. Ha ragione, ma ha detto lo stesso al suo amico De Luca quando la Squadra Mobile perquisì gli uffici della Regione Campania il 19 ottobre? Due Renzi e due misure.
7. Esaltante l’erezione di quasi tutti i media, infoiati come ricci erotomani, nel trasformare il caso Quarto nello scandalo del secolo. Sono gli stessi media che hanno minimizzato il caso Boschi, il caso banche, gli scontrini di Firenze e i Rolex arraffati. E’ lo stesso giornalismo che trova vergognoso se una forza subisce un caso (respinto) di infiltrazione in sei anni, mentre si gira dall’altra parte per Mafia Capitale, per le cene di finanziamento con Buzzi o per i tanti indagati piddini ancora al loro posto. Ed è quello stesso giornalismo che spesso non dice che la camorra ha provato a cannibalizzare i 5 Stelle (senza riuscirci) solo perché il M5S, con un ricorso, aveva eliminato dalla contesa politica il referente primo della malavita a Quarto. E quindi non restavano che loro. Volete sapere chi fosse quel “referente primo”? Il Pd. Ops.
8. Renzi dice che la Capuozzo era stata eletta dal popolo. Probabilmente ne è geloso, perché lui al massimo è stato eletto come Paciocco Mannaro del Mese. In ogni caso, se basta essere investiti dal voto popolare per governare a prescindere, urge rimettere Marino al suo posto. Grazie.
9. Paragonare Quarto a Mafia Capitale, oppure equiparare M5S a Pd è esercizio di una disonestà intellettuale senza pari. Sono fatti gravi, ma non sovrapponibili. Anche se fa molto comodo raccontarli così.
10. Il Direttorio (soprattutto Di Maio, Fico e Di Battista) conta ormai più di Grillo e Casaleggio: il secondo, se comandasse davvero, avrebbe cacciato la Capuozzo dopo 7 secondi netti. Questo provocherà sempre più mugugni nel M5S, che perderà consensi e sarà costretto a porsi ulteriori domande su come gestire una crescita enorme. E’ però un Movimento che, anche nella difficoltà, non attacca i magistrati, non demonizza le intercettazioni (anzi ne domanda la pubblicazione integrale), chiede (anzitutto a se stesso) un controllo ancora più spietato delle liste, allontana subito indagati e “chiacchierati”, preferisce la coerenza alle poltrone (Quarto, Gela). Forse ci riesce e forse no, ma che gli altri – quelli che blindano De Luca, che promuovono gli indagati sottosegretari del Governo, che bruciano le intercettazioni, etc. – siano migliori o anche solo più credibili: boh, la vedo un po’ complicata come tesi.
Buona Picierno a tutti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... e/2370958/
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
STAR WARS - 17
Repubblica 13.1.16
Gli strascichi al veleno della battaglia di Quarto
I Cinquestelle, il Pd e una polemica che rischia di creare ancora più distanza tra cittadini e politica
di Stefano Folli
NELL’immediato la vicenda di Quarto rafforza il movimento dei Cinque Stelle, nel senso che accende l’orgoglio dei militanti e crea l’effetto “nemico alle porte”. Dove il nemico è ovviamente Renzi, l’astuto premier che per girare il coltello nella piaga si è messo a difendere la sindaca Rosa Capuozzo espulsa da Grillo. Mossa abile, volta ad approfondire i contrasti nel M5S e in prospettiva, chissà, a creare le condizioni perché gli espulsi di oggi possano confluire domani nel Pd. In termini politici sarebbe come vincere il primo premio alla lotteria.
Tuttavia a breve termine gli elettori “grillini” si stringeranno attorno alle loro bandiere, quale che sia il loro tasso di delusione. E poi non bisogna dimenticare la tendenza al “complottismo” che serpeggia in quel mondo. Chi crede nelle scie chimiche può ben credere a una congiura su scala nazionale e forse internazionale a danno del movimento e della sua leadership. Peraltro i fatti, a differenza delle illusioni, hanno la testa dura. E i fatti di Quarto rappresentano la peggiore crisi da cui i Cinque Stelle di Grillo siano stati investiti fin dalla loro nascita. È uno sfregio all’immagine costruita in oltre due anni e un danno probabile - a lungo termine - anche in termini elettorali. Negare la realtà accentua la crisi. Ma agire sotto l’incalzare degli eventi per non scontentare l’opinione pubblica ha il sapore amaro dell’opportunismo. In un caso come nell’altro il M5S paga la propria inesperienza amministrativa, dimostrando la debolezza della “cultura di governo”.
PUÒ darsi che la disavventura faccia bene alla maturazione dei Cinque Stelle. Nel senso che, una volta sgominato in blocco il gruppo consiliare di Quarto, a cominciare dal sindaco, è possibile che il gruppo di vertice tragga qualche lezione dalla vicenda. La prima delle quali, è ormai chiaro, riguarda i limiti dell’anti-politica. Il populismo esasperato e giustizialista, la demolizione morale degli avversari (la “casta”) serve a raccogliere tanti voti, specie quando c’è nel paese un evidente vuoto politico colmato in parte dal solo Pd renziano. Ma la denuncia permanente non va d’accordo con l’attività amministrativa, ossia con gli obblighi che si contraggono presentandosi alle elezioni locali e vincendo qui e là.
Ne deriva che una certa autocritica darebbe il segnale di una maggiore consapevolezza, ma difficilmente accadrà. Anche perché il movimento comincia a scontare l’assenza di una chiara leadership. O meglio: è evidente che il capo è sempre Grillo, in condominio con Casaleggio. Ma oggi si tratta di una guida dietro le quinte che si palesa nei passaggi chiave, un po’ come Khamenei, la “Guida spirituale” dell’Iran. Il che ha l’effetto di delegittimare a intermittenza il triumvirato Di Battista-Di Maio-Fico: troppi per essere convincenti, al di là delle contraddizioni e delle opacità degli ultimi giorni.
Sulla Capuozzo e la sua giunta è prevedibile che Grillo la spunti. Se non è riuscito Ignazio Marino a tener testa al suo partito, il Pd, a Roma, è davvero improbabile che ci riesca la prima cittadina di Quarto in Campania. Eppure la vicenda lascia uno strascico che nessuno può sottovalutare. Il primo aspetto riguarda gli argomenti della polemica. I capi dei Cinque Stelle in sostanza dicono: “Il Pd è peggio di noi, ci attacca perché li spaventiamo”. Ma è un tema debole che immiserisce la stessa auto-rappresentazione grillina circa un’ipotetica superiorità morale che sopravvive al pasticcio di Quarto. A sua volta, il partito di Renzi non è credibile quando scambia le parti in commedia e indossa per un giorno i panni dei Cinque Stelle al fine di ribaltare sul movimento tutto il repertorio delle accuse moralistiche subìte nel tempo.
Il vero rischio di questo batti e ribatti mediatico è di accentuare il distacco fra cittadini e istituzioni. Se il M5S scontenta il suo elettorato, una volta passato il momento in cui si serrano i ranghi, è plausibile che a ingrossarsi sarà il fiume dell’astensione. Ma oggi non si può prevedere fino a che punto sarà il Pd a trarne vantaggio.
Repubblica 13.1.16
Gli strascichi al veleno della battaglia di Quarto
I Cinquestelle, il Pd e una polemica che rischia di creare ancora più distanza tra cittadini e politica
di Stefano Folli
NELL’immediato la vicenda di Quarto rafforza il movimento dei Cinque Stelle, nel senso che accende l’orgoglio dei militanti e crea l’effetto “nemico alle porte”. Dove il nemico è ovviamente Renzi, l’astuto premier che per girare il coltello nella piaga si è messo a difendere la sindaca Rosa Capuozzo espulsa da Grillo. Mossa abile, volta ad approfondire i contrasti nel M5S e in prospettiva, chissà, a creare le condizioni perché gli espulsi di oggi possano confluire domani nel Pd. In termini politici sarebbe come vincere il primo premio alla lotteria.
Tuttavia a breve termine gli elettori “grillini” si stringeranno attorno alle loro bandiere, quale che sia il loro tasso di delusione. E poi non bisogna dimenticare la tendenza al “complottismo” che serpeggia in quel mondo. Chi crede nelle scie chimiche può ben credere a una congiura su scala nazionale e forse internazionale a danno del movimento e della sua leadership. Peraltro i fatti, a differenza delle illusioni, hanno la testa dura. E i fatti di Quarto rappresentano la peggiore crisi da cui i Cinque Stelle di Grillo siano stati investiti fin dalla loro nascita. È uno sfregio all’immagine costruita in oltre due anni e un danno probabile - a lungo termine - anche in termini elettorali. Negare la realtà accentua la crisi. Ma agire sotto l’incalzare degli eventi per non scontentare l’opinione pubblica ha il sapore amaro dell’opportunismo. In un caso come nell’altro il M5S paga la propria inesperienza amministrativa, dimostrando la debolezza della “cultura di governo”.
PUÒ darsi che la disavventura faccia bene alla maturazione dei Cinque Stelle. Nel senso che, una volta sgominato in blocco il gruppo consiliare di Quarto, a cominciare dal sindaco, è possibile che il gruppo di vertice tragga qualche lezione dalla vicenda. La prima delle quali, è ormai chiaro, riguarda i limiti dell’anti-politica. Il populismo esasperato e giustizialista, la demolizione morale degli avversari (la “casta”) serve a raccogliere tanti voti, specie quando c’è nel paese un evidente vuoto politico colmato in parte dal solo Pd renziano. Ma la denuncia permanente non va d’accordo con l’attività amministrativa, ossia con gli obblighi che si contraggono presentandosi alle elezioni locali e vincendo qui e là.
Ne deriva che una certa autocritica darebbe il segnale di una maggiore consapevolezza, ma difficilmente accadrà. Anche perché il movimento comincia a scontare l’assenza di una chiara leadership. O meglio: è evidente che il capo è sempre Grillo, in condominio con Casaleggio. Ma oggi si tratta di una guida dietro le quinte che si palesa nei passaggi chiave, un po’ come Khamenei, la “Guida spirituale” dell’Iran. Il che ha l’effetto di delegittimare a intermittenza il triumvirato Di Battista-Di Maio-Fico: troppi per essere convincenti, al di là delle contraddizioni e delle opacità degli ultimi giorni.
Sulla Capuozzo e la sua giunta è prevedibile che Grillo la spunti. Se non è riuscito Ignazio Marino a tener testa al suo partito, il Pd, a Roma, è davvero improbabile che ci riesca la prima cittadina di Quarto in Campania. Eppure la vicenda lascia uno strascico che nessuno può sottovalutare. Il primo aspetto riguarda gli argomenti della polemica. I capi dei Cinque Stelle in sostanza dicono: “Il Pd è peggio di noi, ci attacca perché li spaventiamo”. Ma è un tema debole che immiserisce la stessa auto-rappresentazione grillina circa un’ipotetica superiorità morale che sopravvive al pasticcio di Quarto. A sua volta, il partito di Renzi non è credibile quando scambia le parti in commedia e indossa per un giorno i panni dei Cinque Stelle al fine di ribaltare sul movimento tutto il repertorio delle accuse moralistiche subìte nel tempo.
Il vero rischio di questo batti e ribatti mediatico è di accentuare il distacco fra cittadini e istituzioni. Se il M5S scontenta il suo elettorato, una volta passato il momento in cui si serrano i ranghi, è plausibile che a ingrossarsi sarà il fiume dell’astensione. Ma oggi non si può prevedere fino a che punto sarà il Pd a trarne vantaggio.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/ ... a-del-m5s/
Che ve ne sembra ?
Queste immagini devono fare il giro del mondo!
Guardate la violenza del PD!
Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso si scaglia con violenza sulla consigliera Sara Marcozzi, unica donna in aula, durante l'azione dimostrativa del M5S a tutela dei soldi degli abruzzesi.
Ciao
Paolo11
Che ve ne sembra ?
Queste immagini devono fare il giro del mondo!
Guardate la violenza del PD!
Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso si scaglia con violenza sulla consigliera Sara Marcozzi, unica donna in aula, durante l'azione dimostrativa del M5S a tutela dei soldi degli abruzzesi.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
STAR WARS - 18
La guerra a tre continua sempre più aspra.
Dal TG7 apprendiamo che stanno per partire 19 avvisi di garanzia per il comune di Roma.
La Qualunque ha tentato di distorgliere l'attenzione sulla Banca Etruria, aprendo il caso Quarto, grazie alla stampa amica che ha pompato il caso.on a caso
D'altra parte La Qualunque non ha caso nella legge di stabilità è stato nuovamente generoso con una certa stampa.
La mummia cinese è convinto di portare il Cd al 42%.
Molto probabilmente sta abusando con la Grappa.
Nel 1994 aveva dichiarato che scendeva in campo per fermare "i comunisti".
Oggi racconta che vuol tornare in campo per fermare i grillini.
In effetti è sempre sceso in campo per gli affaracci suoi e della sua Banda.
La guerra a tre continua sempre più aspra.
Dal TG7 apprendiamo che stanno per partire 19 avvisi di garanzia per il comune di Roma.
La Qualunque ha tentato di distorgliere l'attenzione sulla Banca Etruria, aprendo il caso Quarto, grazie alla stampa amica che ha pompato il caso.on a caso
D'altra parte La Qualunque non ha caso nella legge di stabilità è stato nuovamente generoso con una certa stampa.
La mummia cinese è convinto di portare il Cd al 42%.
Molto probabilmente sta abusando con la Grappa.
Nel 1994 aveva dichiarato che scendeva in campo per fermare "i comunisti".
Oggi racconta che vuol tornare in campo per fermare i grillini.
In effetti è sempre sceso in campo per gli affaracci suoi e della sua Banda.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Silvio si lamentava dei politici di professione.Lui ora è uno di loro, un ventennio non gli basta.
Ciao
Paolo11
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Paolo11
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://ilmattino.it/napoli/cronaca/quar ... 97218.html
Quarto. Abusi edilizi e falso, nuovo interrogatorio per la Capuozzo
Potrebbe essere ascoltata anche dal pool di magistrati che sta indagando sulle presunte manomissioni interne alla pratica di condono per un abuso edilizio. Il rapporto tra il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo e la Procura di Napoli potrebbe avere un seguito, rispetto alle cinque volte in cui si è confrontata con carabinieri e pm come presunta parte offesa del ricatto dell'ex consigliere comunale Giovanni De Robbio.
Un nuovo appuntamento in Procura, questa volta dinanzi alla sezione che si occupa di reati urbanistici, potrebbe essere messa in agenda nei prossimi giorni. Inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e dal pm De Renziis, potrebbe esserci una svolta nei prossimi giorni per il primo cittadino del comune dell'area flegrea. Non è chiaro in che veste Rosa Capuozzo potrebbe essere ascoltata. Bocche cucite, massimo riserbo investigativo, non si esclude che in queste ore si stia ragionando in Procura sulla veste con cui si intende ascoltare il sindaco di Quarto. Una valutazione che probabilmente dipende anche dall'analisi del verbale di interrogatorio di Ignazio Baiano, il marito della Capuozzo. Ieri mattina, per oltre due ore, il coniuge della sindaca - professione tipografo - ha risposto alle domande per oltre due ore di interrogatorio. Difeso dagli avvocati Stefano e Riccardo Paparella, l'uomo deve rispondere di violazione delle leggi urbanistiche e di una ipotesi di falso. Secondo la Procura, avrebbe alterato il fascicolo legato a una istanza di condono di antica presentazione (risale addirittura al 2004), nel tentativo di rendere condonabile il cambio di destinazione d'uso di un sottotetto sul terrazzo di casa.
Una vicenda che sta a monte rispetto al presunto tentato ricatto di De Robbio, che avrebbe sfruttato questa vicenda per spingere il sindaco ad essere «morbida» e «meno aggressiva» con il territorio, in materia di nomine e di gestione di punti cruciali della macchina amministrativa. Ma torniamo all'interrogatorio reso ieri mattina in Procura da parte di Ignazio Baiano. Ha spiegato che la sua istanza era risalente nel tempo e che nel 2013 erano stati anche rateizzati gli oneri di concessione. Poi, nel 2015 - orientativamente lo scorso settembre - è arrivata dal Comune l'integrazione della pratica, in relazione alla presentazione di un certificato di verifica del carattere antisismico del bene. Una integrazione che viene presentata a ottobre, quando - insistono i pm - si fa più intensa l'attività di pressione da parte di De Robbio. Una vicenda, quella del ricatto, che è stata esplorata dalle indagini dei procuratori aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli, e dal pm anticamorra Henry John Woodocock, al termine delle indagini sul clan Polverino.
Possibile a questo punto che la donna possa essere convocata in particolare su una sorta di conflitto di interessi permanente: in quanto sindaco (che ha potere di nomina dei responsabili dell'ufficio tecnico) e moglie di un soggetto che aveva chiesto di condonare un abuso. Inchiesta alla svolta, possibile che in questa vicenda verranno ascoltate anche persone legate proprio alla gestione dell'immobile e al caso della richiesta di integrazione che viene licenziata a settembre scorso dal municipio governato dalla stessa Capuozzo.
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Non mi si dica che la sindaco non sapeva (abuso edilizio nella sua casa).Non doveva neppure candidarsi come sindaco.Poi succede quello che è avvenuto il ricatto.
Ciao
Paolo11
Quarto. Abusi edilizi e falso, nuovo interrogatorio per la Capuozzo
Potrebbe essere ascoltata anche dal pool di magistrati che sta indagando sulle presunte manomissioni interne alla pratica di condono per un abuso edilizio. Il rapporto tra il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo e la Procura di Napoli potrebbe avere un seguito, rispetto alle cinque volte in cui si è confrontata con carabinieri e pm come presunta parte offesa del ricatto dell'ex consigliere comunale Giovanni De Robbio.
Un nuovo appuntamento in Procura, questa volta dinanzi alla sezione che si occupa di reati urbanistici, potrebbe essere messa in agenda nei prossimi giorni. Inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e dal pm De Renziis, potrebbe esserci una svolta nei prossimi giorni per il primo cittadino del comune dell'area flegrea. Non è chiaro in che veste Rosa Capuozzo potrebbe essere ascoltata. Bocche cucite, massimo riserbo investigativo, non si esclude che in queste ore si stia ragionando in Procura sulla veste con cui si intende ascoltare il sindaco di Quarto. Una valutazione che probabilmente dipende anche dall'analisi del verbale di interrogatorio di Ignazio Baiano, il marito della Capuozzo. Ieri mattina, per oltre due ore, il coniuge della sindaca - professione tipografo - ha risposto alle domande per oltre due ore di interrogatorio. Difeso dagli avvocati Stefano e Riccardo Paparella, l'uomo deve rispondere di violazione delle leggi urbanistiche e di una ipotesi di falso. Secondo la Procura, avrebbe alterato il fascicolo legato a una istanza di condono di antica presentazione (risale addirittura al 2004), nel tentativo di rendere condonabile il cambio di destinazione d'uso di un sottotetto sul terrazzo di casa.
Una vicenda che sta a monte rispetto al presunto tentato ricatto di De Robbio, che avrebbe sfruttato questa vicenda per spingere il sindaco ad essere «morbida» e «meno aggressiva» con il territorio, in materia di nomine e di gestione di punti cruciali della macchina amministrativa. Ma torniamo all'interrogatorio reso ieri mattina in Procura da parte di Ignazio Baiano. Ha spiegato che la sua istanza era risalente nel tempo e che nel 2013 erano stati anche rateizzati gli oneri di concessione. Poi, nel 2015 - orientativamente lo scorso settembre - è arrivata dal Comune l'integrazione della pratica, in relazione alla presentazione di un certificato di verifica del carattere antisismico del bene. Una integrazione che viene presentata a ottobre, quando - insistono i pm - si fa più intensa l'attività di pressione da parte di De Robbio. Una vicenda, quella del ricatto, che è stata esplorata dalle indagini dei procuratori aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli, e dal pm anticamorra Henry John Woodocock, al termine delle indagini sul clan Polverino.
Possibile a questo punto che la donna possa essere convocata in particolare su una sorta di conflitto di interessi permanente: in quanto sindaco (che ha potere di nomina dei responsabili dell'ufficio tecnico) e moglie di un soggetto che aveva chiesto di condonare un abuso. Inchiesta alla svolta, possibile che in questa vicenda verranno ascoltate anche persone legate proprio alla gestione dell'immobile e al caso della richiesta di integrazione che viene licenziata a settembre scorso dal municipio governato dalla stessa Capuozzo.
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Non mi si dica che la sindaco non sapeva (abuso edilizio nella sua casa).Non doveva neppure candidarsi come sindaco.Poi succede quello che è avvenuto il ricatto.
Ciao
Paolo11
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2016/ ... errorismo/
l ruolo della Turchia
Perché, il ruolo della Turchia, diventa fondamentale nello scenario europeo? Quali rischi corre l’Europa dopo gli attentati di Parigi?
L’obiettivo del primo ministro turco Erdogan è molto chiaro: usare i terroristi dell’Isis come deterrente del popolo curdo, che da decenni rivendica la nascita di un proprio Stato, autonomo e indipendente.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto una testimonianza diretta della diffusione di milizie jihadiste in Turchia. In uno dei quartieri turistici più importanti di Istanbul, Sultanahmet, un kamikaze si è infatti fatto saltare in aria uccidendo decine di persone.
Questa notizia e le ultime tensioni registrate sul territorio turco sono molto importanti. Per due motivi:
1) Il primo perché la Turchia è un membro Nato, l’unico membro che la Nato vanta in Medio oriente.
2) Il secondo perché la Turchia ambisce ad entrare nell’Unione Europea, anche se i negoziati al momento sono sospesi.
--------------Ciao
Paolo11-
l ruolo della Turchia
Perché, il ruolo della Turchia, diventa fondamentale nello scenario europeo? Quali rischi corre l’Europa dopo gli attentati di Parigi?
L’obiettivo del primo ministro turco Erdogan è molto chiaro: usare i terroristi dell’Isis come deterrente del popolo curdo, che da decenni rivendica la nascita di un proprio Stato, autonomo e indipendente.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto una testimonianza diretta della diffusione di milizie jihadiste in Turchia. In uno dei quartieri turistici più importanti di Istanbul, Sultanahmet, un kamikaze si è infatti fatto saltare in aria uccidendo decine di persone.
Questa notizia e le ultime tensioni registrate sul territorio turco sono molto importanti. Per due motivi:
1) Il primo perché la Turchia è un membro Nato, l’unico membro che la Nato vanta in Medio oriente.
2) Il secondo perché la Turchia ambisce ad entrare nell’Unione Europea, anche se i negoziati al momento sono sospesi.
--------------Ciao
Paolo11-
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... cf1df.html
Fondi E-R: pm chiede condanne due ex M5S
Accusa peculato per rimborsi chiesti tra 2009 e 2011
(ANSA) - BOLOGNA, 28 GEN - Un anno e sei mesi per l'ex capogruppo Andrea Defranceschi, un anno e quattro mesi per l'ex consigliere Giovanni Favia. Sono le richieste di condanna formulate dal Pm Morena Plazzi nel processo in rito abbreviato a Bologna, che vede imputati per peculato gli esponenti del gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Emilia-Romagna nella passata legislatura. Le accuse si riferiscono ai rimborsi chiesti tra il 2010 e il 2011; nel frattempo entrambi i politici sono stati espulsi dal Movimento di Beppe Grillo. A De Franceschi, capogruppo, la Procura ha contestato spese per 98mila euro, a Favia per settemila. Alla requisitoria del Pm sono seguite le arringhe dei difensori, avv. Paola Maschio per Defranceschi e avv. Francesco Antonio Maisano per Favia. Il Gup Rita Zaccariello è entrato in camera di consiglio.
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Quello che andava spesso in Tv a denigrare il M5S.
Ciao
Paolo11
Fondi E-R: pm chiede condanne due ex M5S
Accusa peculato per rimborsi chiesti tra 2009 e 2011
(ANSA) - BOLOGNA, 28 GEN - Un anno e sei mesi per l'ex capogruppo Andrea Defranceschi, un anno e quattro mesi per l'ex consigliere Giovanni Favia. Sono le richieste di condanna formulate dal Pm Morena Plazzi nel processo in rito abbreviato a Bologna, che vede imputati per peculato gli esponenti del gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Emilia-Romagna nella passata legislatura. Le accuse si riferiscono ai rimborsi chiesti tra il 2010 e il 2011; nel frattempo entrambi i politici sono stati espulsi dal Movimento di Beppe Grillo. A De Franceschi, capogruppo, la Procura ha contestato spese per 98mila euro, a Favia per settemila. Alla requisitoria del Pm sono seguite le arringhe dei difensori, avv. Paola Maschio per Defranceschi e avv. Francesco Antonio Maisano per Favia. Il Gup Rita Zaccariello è entrato in camera di consiglio.
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Quello che andava spesso in Tv a denigrare il M5S.
Ciao
Paolo11
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