MOVIMENTO 5 STELLE
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
https://www.facebook.com/dibattista.ale ... nref=story
IERI CONVEGNO SU NATO, PACE E GUERRE ALLA CAMERA. SPERO DI AVER PORTATO LA VOSTRA VOCE
“Noi siamo un grande popolo. Un popolo sovrano che dovrebbe tirar su la testa. Negli ultimi 30 anni siamo stati abituati a subire, subire, subire. Ingiustizie, decisioni prese altrove. Prese a Washington, prese a Bruxelles, prese a Francoforte, a Berlino. E noi niente, con il piattino in mano.
Ci spingono quotidianamente ad abbassare la testa e ringraziare quando ci danno i bonus, le elemosine di Stato. Il bonus 80 euro, il bonus studenti, il bonus giovani, il bonus insegnanti. Questi ci tolgono ogni giorno dei diritti e in cambio ci danno i bonus”.
----------------
Ciao
Paolo11
IERI CONVEGNO SU NATO, PACE E GUERRE ALLA CAMERA. SPERO DI AVER PORTATO LA VOSTRA VOCE
“Noi siamo un grande popolo. Un popolo sovrano che dovrebbe tirar su la testa. Negli ultimi 30 anni siamo stati abituati a subire, subire, subire. Ingiustizie, decisioni prese altrove. Prese a Washington, prese a Bruxelles, prese a Francoforte, a Berlino. E noi niente, con il piattino in mano.
Ci spingono quotidianamente ad abbassare la testa e ringraziare quando ci danno i bonus, le elemosine di Stato. Il bonus 80 euro, il bonus studenti, il bonus giovani, il bonus insegnanti. Questi ci tolgono ogni giorno dei diritti e in cambio ci danno i bonus”.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2016/ ... -o-connor/
LíEuropa Ë a un bivio. Entro dicembre deve prendere una decisione che potrebbe cambiare il volto della sua economia: riconoscere o no alla Cina lo status di economia di mercato. Se cosÏ fosse cadrebbero automaticamente tutti i dazi doganali oggi in vigore che servono a proteggere le imprese europee dalla concorrenza sleale dei prodotti Made in China. LíOlanda, presidente di turno del Consiglio europeo, spinge per un riconoscimento, la Commissione europea prende tempo, mentre al Parlamento europeo, grazie alla regia del Movimento 5 Stelle e del portavoce David Borrelli, prende forma una maggioranza trasversale che inizia ad annusare la truffa. Bernard Oí Connor, avvocato esperto in commercio internazionale, svela in questa intervista il gioco sporco della Cina.
Blog: La Cina nel MES. Cosa cambierebbe per líeconomia europea?
Oí Connor: Líimportanza di questa decisione risiede soprattutto nella concorrenza sleale praticata dalla Cina. In Europa abbiamo oggi degli strumenti per difenderci. La concorrenza sleale Ë fatta di dumping e sussidi. Se concediamo alla Cina lo status di economia di mercato, quando ancora non lo Ë, si indeboliscono pesantemente gli strumenti in mano allíEuropa per contrastare la concorrenza sleale. Se vogliamo mantenere una economia sociale mercato - il sistema europeo in cui lavoro e ambiente hanno un valore - dobbiamo difenderci dalla concorrenza sleale.
Blog: La Cina manipola il mercato europeo. Come?
Oí Connor: Abbiamo un esempio recente che lo dimostra. Si tratta dei prodotti costruiti con i cosiddetti ìrare earthî, quei materiali che si utilizzano per costruire gli iPhone, gli smartphone o i computer. Non Ë facile reperirli perchÈ sono pregiati ma sono molto importanti per la costruzione di questi strumenti moderni. La Cina ha fatto una politica di dumping, perchÈ ha un grande bacino di questi ìrare earthî. Líesito di questo dumping Ë stato che tutti i produttori australiani, americani e sudamericani sono falliti. A questo punto, la Cina aveva in mano il monopolio della produzione di questi minerali e ha chiuso il mercato cinese impedendo líesportazione di questi prodotti. Questo Ë esempio di come funziona la concorrenza sleale cinese: si fa il dumping, si fanno fallire i concorrenti e poi quando la Cina prende il monopolio e si chiude per controllare chi avr‡ accesso a questi prodotti, che sono essenziali per la vita moderna basata sulla tecnologia.
Blog: Come si comportano gli altri Paesi?
Oí Connor: LíAustralia, che Ë un importante produttore di materie prime, voleva líaccesso al mercato cinese e allora ha sottoscritto un accordo bilaterale. Per facilitare i negoziati di questo accordo, líAustralia ha concesso lo status di economia di mercato alla Cina. Allíinizio tutto questo ha funzionato perchÈ líAustralia Ë stata la prima nazione ad avere un accordo con la Cina, ma adesso tutti i settori in concorrenza con i prodotti mandati dalla Cina in regime di dumping soffrono. Gli strumenti di difesa non funzionano pi˘. Ci sono delle statistiche che lo dimostrano: il numero di cause legali Ë diminuito del 50%, i dazi sono diminuiti dellí80%, la maggior parte delle denunce fatte dallíindustria australiana non sono andate a buon fine. Il sistema non funziona pi˘. In Canada, invece, la situazione Ë pi˘ complicata, perchÈ qualche anno fa ha battuto tutti sul tempo e ha concesso alla Cina lo status. Poi, perÚ il governo ha capito che aveva sbagliato e ha cambiato posizione ritirando la propria decisione.
Blog: Si puÚ affermare che la Cina sfrutta il mercato nero a proprio vantaggio?
Oí Connor: SÏ. La politica cinese Ë una politica di controllo del mercato. Non Ë un mercato libero come quello europeo. Il suo sistema economico Ë tutto mirato allíesportazione, alla regolamentazione del commercio con líestero, dei dazi, dei rimborsi della tassazione prima e dopo líesportazione, tutto Ë costruito sul dumping. In Cina mettono dazi per fare girare le esportazioni verso un mercato, poi cambiano per andare su un altro. Questo metodo Ë figlio di un sistema cinese che Ë mirato a premiare líesportazione.
Blog: LíEuropa deve reagire. Come?
Oí Connor: Se vogliamo difendere questo sistema dobbiamo fare pressione, parlare con tutti, educare, fare pressione politica per la difesa dei valori europei. Quindi vi chiedo di fare Passaparola.
Ciao
Paolo11
LíEuropa Ë a un bivio. Entro dicembre deve prendere una decisione che potrebbe cambiare il volto della sua economia: riconoscere o no alla Cina lo status di economia di mercato. Se cosÏ fosse cadrebbero automaticamente tutti i dazi doganali oggi in vigore che servono a proteggere le imprese europee dalla concorrenza sleale dei prodotti Made in China. LíOlanda, presidente di turno del Consiglio europeo, spinge per un riconoscimento, la Commissione europea prende tempo, mentre al Parlamento europeo, grazie alla regia del Movimento 5 Stelle e del portavoce David Borrelli, prende forma una maggioranza trasversale che inizia ad annusare la truffa. Bernard Oí Connor, avvocato esperto in commercio internazionale, svela in questa intervista il gioco sporco della Cina.
Blog: La Cina nel MES. Cosa cambierebbe per líeconomia europea?
Oí Connor: Líimportanza di questa decisione risiede soprattutto nella concorrenza sleale praticata dalla Cina. In Europa abbiamo oggi degli strumenti per difenderci. La concorrenza sleale Ë fatta di dumping e sussidi. Se concediamo alla Cina lo status di economia di mercato, quando ancora non lo Ë, si indeboliscono pesantemente gli strumenti in mano allíEuropa per contrastare la concorrenza sleale. Se vogliamo mantenere una economia sociale mercato - il sistema europeo in cui lavoro e ambiente hanno un valore - dobbiamo difenderci dalla concorrenza sleale.
Blog: La Cina manipola il mercato europeo. Come?
Oí Connor: Abbiamo un esempio recente che lo dimostra. Si tratta dei prodotti costruiti con i cosiddetti ìrare earthî, quei materiali che si utilizzano per costruire gli iPhone, gli smartphone o i computer. Non Ë facile reperirli perchÈ sono pregiati ma sono molto importanti per la costruzione di questi strumenti moderni. La Cina ha fatto una politica di dumping, perchÈ ha un grande bacino di questi ìrare earthî. Líesito di questo dumping Ë stato che tutti i produttori australiani, americani e sudamericani sono falliti. A questo punto, la Cina aveva in mano il monopolio della produzione di questi minerali e ha chiuso il mercato cinese impedendo líesportazione di questi prodotti. Questo Ë esempio di come funziona la concorrenza sleale cinese: si fa il dumping, si fanno fallire i concorrenti e poi quando la Cina prende il monopolio e si chiude per controllare chi avr‡ accesso a questi prodotti, che sono essenziali per la vita moderna basata sulla tecnologia.
Blog: Come si comportano gli altri Paesi?
Oí Connor: LíAustralia, che Ë un importante produttore di materie prime, voleva líaccesso al mercato cinese e allora ha sottoscritto un accordo bilaterale. Per facilitare i negoziati di questo accordo, líAustralia ha concesso lo status di economia di mercato alla Cina. Allíinizio tutto questo ha funzionato perchÈ líAustralia Ë stata la prima nazione ad avere un accordo con la Cina, ma adesso tutti i settori in concorrenza con i prodotti mandati dalla Cina in regime di dumping soffrono. Gli strumenti di difesa non funzionano pi˘. Ci sono delle statistiche che lo dimostrano: il numero di cause legali Ë diminuito del 50%, i dazi sono diminuiti dellí80%, la maggior parte delle denunce fatte dallíindustria australiana non sono andate a buon fine. Il sistema non funziona pi˘. In Canada, invece, la situazione Ë pi˘ complicata, perchÈ qualche anno fa ha battuto tutti sul tempo e ha concesso alla Cina lo status. Poi, perÚ il governo ha capito che aveva sbagliato e ha cambiato posizione ritirando la propria decisione.
Blog: Si puÚ affermare che la Cina sfrutta il mercato nero a proprio vantaggio?
Oí Connor: SÏ. La politica cinese Ë una politica di controllo del mercato. Non Ë un mercato libero come quello europeo. Il suo sistema economico Ë tutto mirato allíesportazione, alla regolamentazione del commercio con líestero, dei dazi, dei rimborsi della tassazione prima e dopo líesportazione, tutto Ë costruito sul dumping. In Cina mettono dazi per fare girare le esportazioni verso un mercato, poi cambiano per andare su un altro. Questo metodo Ë figlio di un sistema cinese che Ë mirato a premiare líesportazione.
Blog: LíEuropa deve reagire. Come?
Oí Connor: Se vogliamo difendere questo sistema dobbiamo fare pressione, parlare con tutti, educare, fare pressione politica per la difesa dei valori europei. Quindi vi chiedo di fare Passaparola.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
IL DDL CIRINNÀ
Unioni civili, Grillo: “Libertà di coscienza”
Ma la base del Movimento 5 Stelle insorge
http://www.corriere.it/politica/16_febb ... 8e4e.shtml
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Unioni civili, Grillo: “Libertà di coscienza”
Ma la base del Movimento 5 Stelle insorge
http://www.corriere.it/politica/16_febb ... 8e4e.shtml
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Il Giornale descrive così la notizia.
Unioni civili, insorge la base M5S: "Grillo traditore, non ti votiamo più"
Il dietrofront del comico sul ddl Cirinnà fa insorgere la base. Si grida al tradimento: "Soluzione da vecchia politica"
Sergio Rame - Sab, 06/02/2016 - 18:04
commenta
Insorge la base del Movimento 5 Stelle insorge. Salvo poche eccezioni, i grillini si sono schierasti contro la decisione di Beppe Grillo di lasciare libertà di coscienza sul voto al ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Il post del comico è stato letteralmente preso d'assalto. A cinque ore dalla pubblicazione sono oltre cinquecento i commenti fioccati per criticare il leader. A prevalere sono, infatti, i delusi, molti dei quali assicurano che non voteranno né sosterranno più in alcun modo il movimento.
Una scelta "difficile da digerire", come scrive qualcuno, e ancor meno da comprendere. Perché rappresenta, agli occhi degli elettori, una sconfessione di tutto ciò che il movimento rappresentava ai loro occhi: battaglie civili, per la trasparenza nei lavori parlamentari e nella vita interna del "partito non partito", democrazia diretta, ritorno al cittadino come fonte stessa di ogni decisione. Tutte le balle, insomma, che il comico genovese e Gianroberto Casaleggio hanno propinato per anni. "Devo riconoscere il vulnus che questa decisione reca a quella che è stata la ragione fondante del Movimento - tuona un elettore - democrazia diretta sempre. I portavoce non possono avere libertà di coscienza, perchè votano in rappresentanza della 'coscienza collettiva' e non della propria". E, sempre sulla "deroga" alla democrazia diretta c'è chi scrive:"Questa era una decisione da mettere in piattaforma e i portavoce dovevano prenderne atto e allinearsi alla base. Credevo che la forza del movimento fosse la democrazia diretta e non un fatto di coscienza personale. Avete buttato nel cesso il principio cardine". "Così si va contro il volere dei cittadini, loro voteranno secondo la loro coscienza ma non secondo la volontà dei cittadini che li hanno eletti. Soluzione da vecchia politica non da Movimento 5 Stelle".
Tra i critici c'è addirittura chi grida al tradimento. "Complimenti - si legge tra i commenti - avete tradito migliaia di cittadini Italiani che attendevano da anni veder riconosciuto un diritto. Mi fate pena". E ancora: "Che delusione, non l'avrei mai pensato che una battaglia di diritti fondamentali il Movimento 5 Stelle l'avrebbe affrontata con i rimorsi di coscienza. Vedremo quale sarà la prossima deroga". C'è, poi, la "pagina" degli addii. "Per quanto vi possa interessare - si legge ancora - il mio voto lo avete perso". E un altro: "Fine del mio sostegno al movimento. Null'altro da aggiungere".
Non mancano, tuttavia, quanti rintracciano nella decisione una strategia per mettere in difficoltà il governo. "Ma non dobbiamo mandare a casa questo governo? Senza i voti del M5S la legge non passerebbe, quindi...", sottolinea un sostenitore premettendo che "tanto Ncd non voterà mai con il Pd". Per un altro si tratta di "un'importante presa di posizione, anticonformista". Infine, c'è chi pur provando "vergogna" per il post di Grillo si dice sicuro che, proprio in virtù della scelta del leader, "il ddl Cirinnà sarà approvato senza modifiche, con la stragrande maggioranza dei voti dei portavoce del M5S. Questo è il classico post da propaganda politica per un paese incivile e mentalmente immaturo".
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 21187.html
Unioni civili, insorge la base M5S: "Grillo traditore, non ti votiamo più"
Il dietrofront del comico sul ddl Cirinnà fa insorgere la base. Si grida al tradimento: "Soluzione da vecchia politica"
Sergio Rame - Sab, 06/02/2016 - 18:04
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Insorge la base del Movimento 5 Stelle insorge. Salvo poche eccezioni, i grillini si sono schierasti contro la decisione di Beppe Grillo di lasciare libertà di coscienza sul voto al ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Il post del comico è stato letteralmente preso d'assalto. A cinque ore dalla pubblicazione sono oltre cinquecento i commenti fioccati per criticare il leader. A prevalere sono, infatti, i delusi, molti dei quali assicurano che non voteranno né sosterranno più in alcun modo il movimento.
Una scelta "difficile da digerire", come scrive qualcuno, e ancor meno da comprendere. Perché rappresenta, agli occhi degli elettori, una sconfessione di tutto ciò che il movimento rappresentava ai loro occhi: battaglie civili, per la trasparenza nei lavori parlamentari e nella vita interna del "partito non partito", democrazia diretta, ritorno al cittadino come fonte stessa di ogni decisione. Tutte le balle, insomma, che il comico genovese e Gianroberto Casaleggio hanno propinato per anni. "Devo riconoscere il vulnus che questa decisione reca a quella che è stata la ragione fondante del Movimento - tuona un elettore - democrazia diretta sempre. I portavoce non possono avere libertà di coscienza, perchè votano in rappresentanza della 'coscienza collettiva' e non della propria". E, sempre sulla "deroga" alla democrazia diretta c'è chi scrive:"Questa era una decisione da mettere in piattaforma e i portavoce dovevano prenderne atto e allinearsi alla base. Credevo che la forza del movimento fosse la democrazia diretta e non un fatto di coscienza personale. Avete buttato nel cesso il principio cardine". "Così si va contro il volere dei cittadini, loro voteranno secondo la loro coscienza ma non secondo la volontà dei cittadini che li hanno eletti. Soluzione da vecchia politica non da Movimento 5 Stelle".
Tra i critici c'è addirittura chi grida al tradimento. "Complimenti - si legge tra i commenti - avete tradito migliaia di cittadini Italiani che attendevano da anni veder riconosciuto un diritto. Mi fate pena". E ancora: "Che delusione, non l'avrei mai pensato che una battaglia di diritti fondamentali il Movimento 5 Stelle l'avrebbe affrontata con i rimorsi di coscienza. Vedremo quale sarà la prossima deroga". C'è, poi, la "pagina" degli addii. "Per quanto vi possa interessare - si legge ancora - il mio voto lo avete perso". E un altro: "Fine del mio sostegno al movimento. Null'altro da aggiungere".
Non mancano, tuttavia, quanti rintracciano nella decisione una strategia per mettere in difficoltà il governo. "Ma non dobbiamo mandare a casa questo governo? Senza i voti del M5S la legge non passerebbe, quindi...", sottolinea un sostenitore premettendo che "tanto Ncd non voterà mai con il Pd". Per un altro si tratta di "un'importante presa di posizione, anticonformista". Infine, c'è chi pur provando "vergogna" per il post di Grillo si dice sicuro che, proprio in virtù della scelta del leader, "il ddl Cirinnà sarà approvato senza modifiche, con la stragrande maggioranza dei voti dei portavoce del M5S. Questo è il classico post da propaganda politica per un paese incivile e mentalmente immaturo".
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 21187.html
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
La libertà di coscienza è un diritto universalmente riconosciuto e ritenuto fondamentale ed irrinunciabile per ciascun essere umano,camillobenso ha scritto:IL DDL CIRINNÀ
Unioni civili, Grillo: “Libertà di coscienza”
Ma la base del Movimento 5 Stelle insorge
http://www.corriere.it/politica/16_febb ... 8e4e.shtml
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ma riguarda la singola persona. Un partito o movimento, sia esso M5S, PD o chiunque altro, può lasciare liberi i propri adepti,
non vincolarli ad una obbedienza, ma DEVE dire la sua e prendere parte attiva e dichiarare la propria visione rispetto ad una determinata questione.
Se non lo fa, significa che non ha una sua visione, e quindi implicitamente dichiara la propria debolezza di pensiero e l'incapacità a governare
la questione in oggetto, oppure è una scelta rinunciataria, tattica e volutamente ambigua. Ogni scelta, sia essa collettiva o singola, sarebbe giusto
che sia responsabile, spiegata e dichiarata.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Non poteva essere + chiaro da subiro???
Unioni civili, il Pd: “Niente stralci, il ddl Cirinnà resta così”. Il M5s aggiusta il tiro: “Noi siamo per il sì alla legge”
Il Pd non cambia linea: l’adozione del figlio del partner resta all’interno del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. Lo dicono i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda, lo ribadisce la vicesegretaria Debora Serracchiani, lo vuole il presidente del Consiglio Matteo Renzi. I democratici vanno a dritto, vogliono discutere e votare la legge così com’è, compresa la cosiddetta stepchild adoption. E ora possono provare, come dicono tutti gli esponenti in prima linea, a trovare una maggioranza su tutto il provvedimento. In questa maggioranza ci sarà probabilmente anche il Movimento Cinque Stelle.
Dopo la decisione di lasciare libertà di coscienza, infatti, oggi sul blog di Beppe Grillo è arrivata una precisazione, decisiva: il M5S voterà sì al provvedimento sulle unioni civili, come stabilito nella votazione online del 28 ottobre 2014. Tuttavia, siccome il quesito della consultazione non conteneva domande sulla stepchild adoption, “in via del tutto straordinaria Grillo e Casaleggio, in qualità di garanti del Movimento, si sono assunti la responsabilità di rinunciare a un’ulteriore voto sul blog e di lasciare ai portavoce la libertà di decidere sulla stepchild adoption secondo coscienza, sulla base di principi personali”. Un cambio di rotta, una puntualizzazione (determinante), che arriva dopo le critiche, anche interne allo stesso M5s (dalla base, ma anche dai parlamentari).
Sarà, in definitiva, la stessa linea assunta dal Pd alcune settimane fa: Renzi ha detto che il partito sostiene il testo così com’è, ma lascia libertà di coscienza ai senatori cattolici democratici nello scrutinio per l’articolo sull’adozione del figliastro. La presa di posizione di Grillo e Casaleggio svuota di nuovo le richieste degli oppositori della legge Cirinnà, in prima battuta del Nuovo Centrodestra che dopo il primo annuncio del M5s aveva esultato e che ancora oggi, con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha chiesto lo stralcio dell’articolo 5, quello che prevede appunto l’adozione del figlio acquisito.
Il Partito democratico non cede alle richieste degli alleati di governo, come conferma il capogruppo di Montecitorio Ettore Rosato, che con Zanda, ha partecipato alla consueta riunione con Renzi e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi a Palazzo Chigi che si tiene all’inizio di ogni settimana per fare il punto sui lavori parlamentari. “Nessuna mediazione sui diritti delle persone” dice Micaela Campana, responsabile Diritti del Pd dopo l’incontro. Nel Pd, sottolinea Rosato, “nessuna confusione. La proposta di legge del Pd, che si chiama ddl Cirinnà, dal nome di una nostra senatrice, è stata approvata da tutti i senatori del Pd. Dopo di che, la libertà di coscienza sui temi etici l’abbiamo sempre garantita. Ciò non toglie che la nostra linea sia il sì alle unioni civili”. Una posizione che in queste ore era stata confermata anche dalla vicesegretaria Serracchiani che in un’intervista a Repubblica aveva ribadito il no ad Angelino Alfano sull’eventuale stralcio della stepchild adoption dalla legge: “Quello è il testo che appoggiamo e che vorremmo fosse appoggiato da una larga parte del Parlamento”.
Il punto, poi, è che tutte queste decisioni, compresa quella di Grillo e Casaleggio, hanno il loro terminale nella battaglia parlamentare che sta per iniziare al Senato. Si registra per esempio l’appello di 16 senatori della corrente dei Giovani Turchi (quella di Orfini e Orlando) per evitare il più possibile il ricorso al voto segreto. Resta incerto per esempio il quadro degli emendamenti perché la Lega Nord non ha ancora sciolto la riserva su quali ritirerà e quali invece lascerà sul tavolo. Il patto poggiava sul ritiro da parte del Carroccio di circa 4500 emendamenti dei 5mila depositati e dall’altra parte sull’eliminazione dei cosiddetti “emendamenti canguro” che fanno saltare tutte le proposte di modifiche simili tra loro. Ma l’accordo è rimasto solo nelle parole degli esponenti leghisti, dicono dal Pd. Di conseguenza, si osserva, al momento non è possibile ipotizzare ancora quanti siano con esattezza i voti segreti, anche se si spera che non siano più di una decina.
E infatti l’appello che parte dai 16 senatori della corrente che tempo fa si sarebbe chiamata dei Giovani Turchi (quella di Orfini e Orlando) è di evitare il più possibile il ricorso al voto segreto. “Chiediamo, perciò, che il confronto tra le differenti posizioni espresse in discussione generale sia mantenuto trasparente e palese anche al momento del voto” scrivono in una nota Albano, Angioni, Borioli, Capacchione, Cardinali, Esposito, Fabbri, Ferrara, Fissore, Maturani, Rossi, Silvestro, Tomaselli, Vaccari, Verducci e Zanoni. “La decisione del gruppo Pd di non chiedere voti segreti è stata importante. Ora occorre che si traduca in un’iniziativa volta a far assumere lo stesso impegno a tutti i gruppi. A cominciare da quelli, come il M5s, che hanno lasciato libertà di coscienza, senza dire se ci sia, e quale sia, la posizione del Movimento”.
Ci credeil sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, eletto con Scelta Civica, ma ex radicale: “L’impegno di un’ampia parte dei gruppi del Pd e del M5s (oltre che di un certo numero di senatori indipendenti, come il sottoscritto) lascia aperta la possibilità di un successo pieno”. Tuttavia, conclude Della Vedova, “in questo passaggio è mancata una presenza parlamentare come tale identificabile, non culturalmente o politicamente subalterna al moderatismo, di laici e liberali, che in Italia sono sempre stati protagonisti delle battaglie di progresso civile, in nome della libertà e della responsabilità personali. E la discussione ne ha risentito negativamente”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... e/2442745/
Unioni civili, il Pd: “Niente stralci, il ddl Cirinnà resta così”. Il M5s aggiusta il tiro: “Noi siamo per il sì alla legge”
Il Pd non cambia linea: l’adozione del figlio del partner resta all’interno del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. Lo dicono i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda, lo ribadisce la vicesegretaria Debora Serracchiani, lo vuole il presidente del Consiglio Matteo Renzi. I democratici vanno a dritto, vogliono discutere e votare la legge così com’è, compresa la cosiddetta stepchild adoption. E ora possono provare, come dicono tutti gli esponenti in prima linea, a trovare una maggioranza su tutto il provvedimento. In questa maggioranza ci sarà probabilmente anche il Movimento Cinque Stelle.
Dopo la decisione di lasciare libertà di coscienza, infatti, oggi sul blog di Beppe Grillo è arrivata una precisazione, decisiva: il M5S voterà sì al provvedimento sulle unioni civili, come stabilito nella votazione online del 28 ottobre 2014. Tuttavia, siccome il quesito della consultazione non conteneva domande sulla stepchild adoption, “in via del tutto straordinaria Grillo e Casaleggio, in qualità di garanti del Movimento, si sono assunti la responsabilità di rinunciare a un’ulteriore voto sul blog e di lasciare ai portavoce la libertà di decidere sulla stepchild adoption secondo coscienza, sulla base di principi personali”. Un cambio di rotta, una puntualizzazione (determinante), che arriva dopo le critiche, anche interne allo stesso M5s (dalla base, ma anche dai parlamentari).
Sarà, in definitiva, la stessa linea assunta dal Pd alcune settimane fa: Renzi ha detto che il partito sostiene il testo così com’è, ma lascia libertà di coscienza ai senatori cattolici democratici nello scrutinio per l’articolo sull’adozione del figliastro. La presa di posizione di Grillo e Casaleggio svuota di nuovo le richieste degli oppositori della legge Cirinnà, in prima battuta del Nuovo Centrodestra che dopo il primo annuncio del M5s aveva esultato e che ancora oggi, con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha chiesto lo stralcio dell’articolo 5, quello che prevede appunto l’adozione del figlio acquisito.
Il Partito democratico non cede alle richieste degli alleati di governo, come conferma il capogruppo di Montecitorio Ettore Rosato, che con Zanda, ha partecipato alla consueta riunione con Renzi e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi a Palazzo Chigi che si tiene all’inizio di ogni settimana per fare il punto sui lavori parlamentari. “Nessuna mediazione sui diritti delle persone” dice Micaela Campana, responsabile Diritti del Pd dopo l’incontro. Nel Pd, sottolinea Rosato, “nessuna confusione. La proposta di legge del Pd, che si chiama ddl Cirinnà, dal nome di una nostra senatrice, è stata approvata da tutti i senatori del Pd. Dopo di che, la libertà di coscienza sui temi etici l’abbiamo sempre garantita. Ciò non toglie che la nostra linea sia il sì alle unioni civili”. Una posizione che in queste ore era stata confermata anche dalla vicesegretaria Serracchiani che in un’intervista a Repubblica aveva ribadito il no ad Angelino Alfano sull’eventuale stralcio della stepchild adoption dalla legge: “Quello è il testo che appoggiamo e che vorremmo fosse appoggiato da una larga parte del Parlamento”.
Il punto, poi, è che tutte queste decisioni, compresa quella di Grillo e Casaleggio, hanno il loro terminale nella battaglia parlamentare che sta per iniziare al Senato. Si registra per esempio l’appello di 16 senatori della corrente dei Giovani Turchi (quella di Orfini e Orlando) per evitare il più possibile il ricorso al voto segreto. Resta incerto per esempio il quadro degli emendamenti perché la Lega Nord non ha ancora sciolto la riserva su quali ritirerà e quali invece lascerà sul tavolo. Il patto poggiava sul ritiro da parte del Carroccio di circa 4500 emendamenti dei 5mila depositati e dall’altra parte sull’eliminazione dei cosiddetti “emendamenti canguro” che fanno saltare tutte le proposte di modifiche simili tra loro. Ma l’accordo è rimasto solo nelle parole degli esponenti leghisti, dicono dal Pd. Di conseguenza, si osserva, al momento non è possibile ipotizzare ancora quanti siano con esattezza i voti segreti, anche se si spera che non siano più di una decina.
E infatti l’appello che parte dai 16 senatori della corrente che tempo fa si sarebbe chiamata dei Giovani Turchi (quella di Orfini e Orlando) è di evitare il più possibile il ricorso al voto segreto. “Chiediamo, perciò, che il confronto tra le differenti posizioni espresse in discussione generale sia mantenuto trasparente e palese anche al momento del voto” scrivono in una nota Albano, Angioni, Borioli, Capacchione, Cardinali, Esposito, Fabbri, Ferrara, Fissore, Maturani, Rossi, Silvestro, Tomaselli, Vaccari, Verducci e Zanoni. “La decisione del gruppo Pd di non chiedere voti segreti è stata importante. Ora occorre che si traduca in un’iniziativa volta a far assumere lo stesso impegno a tutti i gruppi. A cominciare da quelli, come il M5s, che hanno lasciato libertà di coscienza, senza dire se ci sia, e quale sia, la posizione del Movimento”.
Ci credeil sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, eletto con Scelta Civica, ma ex radicale: “L’impegno di un’ampia parte dei gruppi del Pd e del M5s (oltre che di un certo numero di senatori indipendenti, come il sottoscritto) lascia aperta la possibilità di un successo pieno”. Tuttavia, conclude Della Vedova, “in questo passaggio è mancata una presenza parlamentare come tale identificabile, non culturalmente o politicamente subalterna al moderatismo, di laici e liberali, che in Italia sono sempre stati protagonisti delle battaglie di progresso civile, in nome della libertà e della responsabilità personali. E la discussione ne ha risentito negativamente”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... e/2442745/
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Il Prof. Becchi è piuttosto velenoso da quando è uscito dal Movimento.
Si cambia posizione politica per paura di perdere consensi a destra, inimicandosi i cattolici, e a sinistra, inimicandosi i laici, con il rischio alla fine di scontentare entrambi. Indipendentemente da come andrà a finire la partita in corso, il M5S ha già perso. Il Movimento nato dalla Rete è ora contestato dalla Rete e i cittadini cominciano a percepire che ormai i cinque stelle sono come gli altri partiti, inaffidabili e a tal punto incoerenti da mutare posizione in un baleno per paura di perdere una manciata di voti.
Politica
Unioni civili: suicidio a cinque stelle
di Paolo Becchi | 8 febbraio 2016
Si cambia posizione politica per paura di perdere consensi a destra, inimicandosi i cattolici, e a sinistra, inimicandosi i laici, con il rischio alla fine di scontentare entrambi. Indipendentemente da come andrà a finire la partita in corso, il M5S ha già perso. Il Movimento nato dalla Rete è ora contestato dalla Rete e i cittadini cominciano a percepire che ormai i cinque stelle sono come gli altri partiti, inaffidabili e a tal punto incoerenti da mutare posizione in un baleno per paura di perdere una manciata di voti.
Politica
Unioni civili: suicidio a cinque stelle
di Paolo Becchi | 8 febbraio 2016
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