1 SET 2016 18:29
IL CROLLO DI VIRGINIA - LA RAGGI IN UN COLPO PERDE CAPO DI GABINETTO, ASSESSORE AL BILANCIO ED I VERTICI DI ATAC E AMA - AVEVA RAGIONE VINCENZO DE LUCA: LA SINDACA APPARE DAVVERO UNA BAMBOLINA IMBAMBOLATA - S'AVVERA LA PROFEZIA DELLA TAVERNA: C'E' UN COMPLOTTO PER FARCI VINCERE
Dagonota
virginia raggi
VIRGINIA RAGGI
Forse aveva ragione Vincenzo De Luca: Virginia Raggi appare davvero una bambolina imbambolata. In un giorno ha assistito alle dimissioni del suo capo di Gabinetto, Carla Romana Raineri, al suo assessore al Bilancio, Marcello Minenna (che aveva visto lungo a non dimettersi dalla Consob), ai vertici dell'Atac e dell'Ama.
carla raineri
CARLA RAINERI
Ora la sindaca prova a metterci una pezza. Fa capire che il suo capo di Gabinetto se n'è andata perché l'Autorità anticorruzione stava giudicando "non congruo" lo stipendio che si era dato. E quindi lei era sul punto di tagliarlo. Così, per non rinunciare ai soldi, si sarebbe dimessa.
Analogo discorso vale per il suo assessore al Bilancio. Minenna - dicono i grillini - se ne sarebbe andato perché non sarebbe riuscito ad ottenere un aumento di stipendio per il suo capo della segreteria.
MARCELLO MINENNA
MARCELLO MINENNA
Insomma, il tentativo (abbastanza goffo) della Raggi è quello di passare come "moralizzatrice" dei costumi. "Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo", avrebbe detto (o le avrebbero fatto dire) durante una riunione con i suoi.
Gestire Roma senza un assessore al Bilancio all'altezza è cosa non improbabile, ma impossibile. Ed ora la sindaca con la cellulite deve provarci.
Forse si sta materializzando davanti a tutti la profezia di Paola Taverna: c'è un complotto per farci vincere... E per dimostrare al mondo l'incapacità della classe dirigente arronzata da Beppe Grillo.
Casualmente, proprio la Taverna, di fronte alle dimissioni di Minenna e Raineri, oggi ha detto: "rappresenterebbero una gigante perdita per la giunta. Sono due figure la cui professionalità è riconosciuta a livello internazionale e sarebbe un duro colpo"
MOVIMENTO 5 STELLE
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camillobenso
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
ROMA, VIRGINIA RAGGI RESTA SOLA
Via assessore, braccio destro e vertici Ama-Atac
Lasciano Raineri e Minenna. Poi dg e amministratore azienda trasporti. Infine Solidoro, arrivato ad agosto
DI MAIO: “SOLO L’INIZIO. LOBBY CONTRO DI NOI, ANCHE QUELLA DELLE OLIMPIADI. ORA NUOVE NOMINE”
Politica
E’ il giorno più lungo, il più difficile per il sindaco di Roma Virginia Raggi a due mesi dalla vittoria alle elezioni. Prima la revoca del mandato al capo di gabinetto, il magistrato Carla Romana Raineri. Poi le dimissioni del super-assessore al Bilancio, Marcello Minenna, dirigente della Consob voluto in giunta in particolare da Luigi Di Maio (video di I. Buscemi). E ancora le dimissioni del direttore generale e dell’amministratore unico dell’Atac, l’azienda dei trasporti. Infine l’addio di Alessandro Solidoro da amministratore unico di Ama, l’azienda dei rifiuti (leggi)
Via assessore, braccio destro e vertici Ama-Atac
Lasciano Raineri e Minenna. Poi dg e amministratore azienda trasporti. Infine Solidoro, arrivato ad agosto
DI MAIO: “SOLO L’INIZIO. LOBBY CONTRO DI NOI, ANCHE QUELLA DELLE OLIMPIADI. ORA NUOVE NOMINE”
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E’ il giorno più lungo, il più difficile per il sindaco di Roma Virginia Raggi a due mesi dalla vittoria alle elezioni. Prima la revoca del mandato al capo di gabinetto, il magistrato Carla Romana Raineri. Poi le dimissioni del super-assessore al Bilancio, Marcello Minenna, dirigente della Consob voluto in giunta in particolare da Luigi Di Maio (video di I. Buscemi). E ancora le dimissioni del direttore generale e dell’amministratore unico dell’Atac, l’azienda dei trasporti. Infine l’addio di Alessandro Solidoro da amministratore unico di Ama, l’azienda dei rifiuti (leggi)
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camillobenso
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Virginia Raggi perde pezzi, dimissioni a catena
Di Maio: “Abbiamo tutti contro, è solo l’inizio”
Via l’assessore al Bilancio Minenna, la capo-gabinetto Raineri e i vertici delle aziende di trasporti e rifiuti
TENSIONI IN CORSO DA SETTIMANE. E LA GESTIONE DELLA CRISI FINISCE SOTTO ACCUSA (di M. Castigliani)
raggi-pppp
Politica
E’ stato il giorno più lungo, il più difficile per il sindaco di Roma Virginia Raggi a due mesi dalla vittoria alle elezioni. Prima la revoca del mandato al capo di gabinetto, il magistrato Carla Romana Raineri. Poi le dimissioni del super-assessore al Bilancio, Marcello Minenna, dirigente della Consob voluto in giunta in particolare da Luigi Di Maio (video di I. Buscemi). E ancora le dimissioni del direttore generale e dell’amministratore unico dell’Atac, l’azienda dei trasporti. Infine l’addio di Alessandro Solidoro da amministratore unico di Ama, l’azienda dei rifiuti (leggi)
Di Maio: “Abbiamo tutti contro, è solo l’inizio”
Via l’assessore al Bilancio Minenna, la capo-gabinetto Raineri e i vertici delle aziende di trasporti e rifiuti
TENSIONI IN CORSO DA SETTIMANE. E LA GESTIONE DELLA CRISI FINISCE SOTTO ACCUSA (di M. Castigliani)
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E’ stato il giorno più lungo, il più difficile per il sindaco di Roma Virginia Raggi a due mesi dalla vittoria alle elezioni. Prima la revoca del mandato al capo di gabinetto, il magistrato Carla Romana Raineri. Poi le dimissioni del super-assessore al Bilancio, Marcello Minenna, dirigente della Consob voluto in giunta in particolare da Luigi Di Maio (video di I. Buscemi). E ancora le dimissioni del direttore generale e dell’amministratore unico dell’Atac, l’azienda dei trasporti. Infine l’addio di Alessandro Solidoro da amministratore unico di Ama, l’azienda dei rifiuti (leggi)
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camillobenso
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
PRIMA O POI, QUESTO MOMENTO DI CRISI DOVEVA ARRIVARE.
E' ARRIVATO OGGI 1 SETTEMBRE 2016.
VEDREMO GLI SVILUPPI NELLE PROSSIME ORE.
Roma, Raggi perde pezzi. Via il capo di gabinetto e il “super-assessore” Minenna. Lasciano anche vertici di Ama e Atac
Politica
LA GIORNATA AL CAMPIDOGLIO - A due mesi dalla vittoria la prima crisi della sindaca M5s. Lasciano in cinque. Prima il "superassessore", dirigente Consob voluto da Di Maio, e la magistrata nominata capo di gabinetto. La prima cittadina racconta che la decisione è stata sua dopo un parere dell'Anac, ma il giudice dice che se n'è andata lei. "Lo stipendio non c'entra, credevo di garantire la legalità, ma la verità è un'altra". Poi abbandonano anche i manager delle aziende dei rifiuti e dei trasporti. Taverna: "Un duro colpo"
di F. Q. | 1 settembre 2016
COMMENTI
E’ il giorno più lungo, il più difficile per il sindaco di Roma Virginia Raggi a due mesi dalla vittoria alle elezioni per il Campidoglio. Prima la revoca del mandato al capo di gabinetto, il magistrato Carla Romana Raineri: “Lo stipendio non c’entra, pensavo di dover garantire la legalità, ma la verità è un’altra”. Poi le dimissioni del super-assessore al Bilancio, Marcello Minenna, dirigente della Consob voluto in giunta in particolare da Luigi Di Maio. E ancora le dimissioni del direttore generale e dell’amministratore unico dell’Atac, l’azienda dei trasporti, dopo le accuse incrociate di presunte ingerenze e di proteste strumentali. Infine, l’addio di Alessandro Solidoro da amministratore unico di Ama, l’azienda dei rifiuti. Un domino che porta la Raggi ad affrontare – così presto – una vera e propria crisi politica, prima che amministrativa: sullo sfondo, infatti, restano gli scontri interni al Movimento Cinque Stelle. “Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo” assicura ai consiglieri M5s. Ma non si presentata in consiglio comunale, provocando la protesta dei consiglieri del Pd e di Sinistra Italiana, che abbandonano l’Aula. Al suo posto parla il suo vice Daniele Frongia: “Cinque dimissioni in un giorno? Sicuramente non è una crisi, personalmente non ho ancora avuto modo di parlare con il dottor Minenna, quindi non sono a conoscenza delle motivazioni delle dimissioni. Quel che è certo è che noi abbiamo agito dopo la ricezione di un parere dell’Anac nell’ambito di un intervento straordinario di analisi e verifica di tutte le deliberazioni prodotte dall’amministrazione Raggi. Questa è un’operazione straordinaria voluta dalla sindaca per massimizzare la trasparenza e la bontà degli atti”.
0:00
Le dimissioni di Minenna e Raineri
Comunque sia, per capire da dov’è partita la frana che ha travolto la giunta M5s prima ancora di cominciare a governare, bisogna cominciare dalla revoca della nomina di Raineri da capo di gabinetto e le dimissioni – subito dopo – dell’assessore al Bilancio Minenna. Il primo nodo da sciogliere è se sia stata la Raggi a revocare l’incarico alla Raineri o viceversa sia stata la magistrata a rassegnare le dimissioni, come dice quest’ultima. “Al momento non voglio rilasciare dichiarazioni – dice il giudice – Quel che dico è che diffiderò chiunque avanzi l’ipotesi che le mie dimissioni siano legate all’accettazione dell’articolo 90 ovvero a riduzioni dei miei compensi, perché non è così. Credevo di essere stata chiamata per garantire la legalità. La verità è tutt’altra e spiegherò presto le mie ragioni”.
0:00
La miccia è stata un parere che l’Anac ha fornito al Comune di Roma sul contratto alla Raineri. La nomina è del 22 luglio. Ma la Raggi non è convinta di quanto le era stato risposto dall’avvocatura civica del Campidoglio, una presa di posizione “contradditoria” come la definisce l’Autorità anticorruzione. Così il 30 agosto scrive all’Autorità di Cantone. Tutto si muove intorno a due articoli del Testo unico degli enti locali, il 110 e il 90. Per l’avvocatura capitolina era corretto inquadrare la Raineri come capo di gabinetto ai sensi del 90, ma era giusto determinare il compenso ai sensi del 110. Un modo per garantire lo stipendio da 193mila euro all’anno accordato alla magistrata, è stata la prima ricostruzione, respinta però dall’interessata (“Il problema non è stato lo stipendio”). In ogni caso, spiega Raffaele Cantone nel documento spedito al Comune, l’applicazione del 110 è “impropria”, perché regola i ruoli da dirigente e non – come il 90 – quello degli uffici e del personale, in questo caso con un incarico “politico”, di fiducia del sindaco. Per giunta gli incarichi a contratto regolati dal 110 sono “conferiti previa selezione pubblica”. Un nodo intrecciato che l’Anac ha sciolto dicendo di seguire l’articolo 90.
0:00
Il parere dell’Anac è protocollato il 31 agosto. Tra la sera e la mattina seguente, quella di oggi, avviene la rottura che porta la Raineri e poi l’assessore Minenna. Cosa sia avvenuto in quelle ore, per il momento, non si conosce: nessuno dei protagonisti ha voluto ancora raccontarlo. Tutti si affidano a frasi-slogan. La Raggi conferma la “massima trasparenza“. La Raineri annuncia che dirà “presto” i “veri motivi2 del suo addio. Minenna si limita a 8 parole: “Ho servito lo Stato anche stavolta, come sempre”.
Minenna, l’uomo chiave della giunta
Fin qui l’aspetto tecnico. Ma poi c’è quello politico, forse più importante per le conseguenze sulla giunta Raggi. L’uscita dell’assessore Marcello Minenna è un colpo per la giunta Raggi. Minenna, dirigente della Consob, era l’uomo chiave della squadra di governo, aveva molte deleghe e tutte pesanti. Oltre al bilancio infatti si doveva occupare di patrimonio e partecipate. Un super assessore – voluto in particolare da Luigi Di Maio – che doveva mettere mano al riordino delle aziende capitoline, alla spending review con i tagli agli sprechi e doveva riorganizzare il patrimonio capitolino già al centro di scandali come quello di Affittopoli. Aveva in mano la questione del bilancio con l’ipoteca pesante del debito e la sua gestione commissariale.
L’addio di Minenna e di Raineri arriva dopo un braccio di ferro che – raccontano fonti del Campidoglio citate dall’AdnKronos – da settimane andava avanti con altri due pezzi da novanta dello staff del sindaco, Salvatore Romeo (capo della segreteria politica della Raggi) e Raffaele Marra, vicecapo di gabinetto (cioè vice della Raineri). I primi due erano “puntelli” voluti dai vertici nazionali del M5s per dare solidità alla giunta, gli altri due sono ritenuti molto vicini alla prima cittadina e al suo vice, Daniele Frongia. Tra Minenna e Marra (ex collaboratore di Gianni Alemanno) si è verificato più di uno scontro. L’ultimo è stato proprio sulla Raineri. Fonti interne al Movimento, spiega l’AdnKronos, sostengono che “sarebbe stato proprio Marra a istituire la pratica per la richiesta di parere all’Anac” sul contratto del capo di gabinetto. Il sospetto è che sia “stata istituita in modo da far saltare la magistrata”. E sullo sfondo questa ricostruzione, delle stesse fonti: “Di fatto a Raineri non è stata fatta toccare palla. Ai posti di comando c’è sempre stata la coppia Romeo-Marra, i fedelissimi della Raggi”. A luglio la prima avvisaglia furono le dimissioni di Roberta Lombardi, deputata vicinissima a Beppe Grillo, che lasciò il mini-direttorio di Roma per i dissapori con l’entourage del sindaco.
di F. Q. | 1 settembre 2016
video:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09 ... c/3006875/
E' ARRIVATO OGGI 1 SETTEMBRE 2016.
VEDREMO GLI SVILUPPI NELLE PROSSIME ORE.
Roma, Raggi perde pezzi. Via il capo di gabinetto e il “super-assessore” Minenna. Lasciano anche vertici di Ama e Atac
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LA GIORNATA AL CAMPIDOGLIO - A due mesi dalla vittoria la prima crisi della sindaca M5s. Lasciano in cinque. Prima il "superassessore", dirigente Consob voluto da Di Maio, e la magistrata nominata capo di gabinetto. La prima cittadina racconta che la decisione è stata sua dopo un parere dell'Anac, ma il giudice dice che se n'è andata lei. "Lo stipendio non c'entra, credevo di garantire la legalità, ma la verità è un'altra". Poi abbandonano anche i manager delle aziende dei rifiuti e dei trasporti. Taverna: "Un duro colpo"
di F. Q. | 1 settembre 2016
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E’ il giorno più lungo, il più difficile per il sindaco di Roma Virginia Raggi a due mesi dalla vittoria alle elezioni per il Campidoglio. Prima la revoca del mandato al capo di gabinetto, il magistrato Carla Romana Raineri: “Lo stipendio non c’entra, pensavo di dover garantire la legalità, ma la verità è un’altra”. Poi le dimissioni del super-assessore al Bilancio, Marcello Minenna, dirigente della Consob voluto in giunta in particolare da Luigi Di Maio. E ancora le dimissioni del direttore generale e dell’amministratore unico dell’Atac, l’azienda dei trasporti, dopo le accuse incrociate di presunte ingerenze e di proteste strumentali. Infine, l’addio di Alessandro Solidoro da amministratore unico di Ama, l’azienda dei rifiuti. Un domino che porta la Raggi ad affrontare – così presto – una vera e propria crisi politica, prima che amministrativa: sullo sfondo, infatti, restano gli scontri interni al Movimento Cinque Stelle. “Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo” assicura ai consiglieri M5s. Ma non si presentata in consiglio comunale, provocando la protesta dei consiglieri del Pd e di Sinistra Italiana, che abbandonano l’Aula. Al suo posto parla il suo vice Daniele Frongia: “Cinque dimissioni in un giorno? Sicuramente non è una crisi, personalmente non ho ancora avuto modo di parlare con il dottor Minenna, quindi non sono a conoscenza delle motivazioni delle dimissioni. Quel che è certo è che noi abbiamo agito dopo la ricezione di un parere dell’Anac nell’ambito di un intervento straordinario di analisi e verifica di tutte le deliberazioni prodotte dall’amministrazione Raggi. Questa è un’operazione straordinaria voluta dalla sindaca per massimizzare la trasparenza e la bontà degli atti”.
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Le dimissioni di Minenna e Raineri
Comunque sia, per capire da dov’è partita la frana che ha travolto la giunta M5s prima ancora di cominciare a governare, bisogna cominciare dalla revoca della nomina di Raineri da capo di gabinetto e le dimissioni – subito dopo – dell’assessore al Bilancio Minenna. Il primo nodo da sciogliere è se sia stata la Raggi a revocare l’incarico alla Raineri o viceversa sia stata la magistrata a rassegnare le dimissioni, come dice quest’ultima. “Al momento non voglio rilasciare dichiarazioni – dice il giudice – Quel che dico è che diffiderò chiunque avanzi l’ipotesi che le mie dimissioni siano legate all’accettazione dell’articolo 90 ovvero a riduzioni dei miei compensi, perché non è così. Credevo di essere stata chiamata per garantire la legalità. La verità è tutt’altra e spiegherò presto le mie ragioni”.
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La miccia è stata un parere che l’Anac ha fornito al Comune di Roma sul contratto alla Raineri. La nomina è del 22 luglio. Ma la Raggi non è convinta di quanto le era stato risposto dall’avvocatura civica del Campidoglio, una presa di posizione “contradditoria” come la definisce l’Autorità anticorruzione. Così il 30 agosto scrive all’Autorità di Cantone. Tutto si muove intorno a due articoli del Testo unico degli enti locali, il 110 e il 90. Per l’avvocatura capitolina era corretto inquadrare la Raineri come capo di gabinetto ai sensi del 90, ma era giusto determinare il compenso ai sensi del 110. Un modo per garantire lo stipendio da 193mila euro all’anno accordato alla magistrata, è stata la prima ricostruzione, respinta però dall’interessata (“Il problema non è stato lo stipendio”). In ogni caso, spiega Raffaele Cantone nel documento spedito al Comune, l’applicazione del 110 è “impropria”, perché regola i ruoli da dirigente e non – come il 90 – quello degli uffici e del personale, in questo caso con un incarico “politico”, di fiducia del sindaco. Per giunta gli incarichi a contratto regolati dal 110 sono “conferiti previa selezione pubblica”. Un nodo intrecciato che l’Anac ha sciolto dicendo di seguire l’articolo 90.
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Il parere dell’Anac è protocollato il 31 agosto. Tra la sera e la mattina seguente, quella di oggi, avviene la rottura che porta la Raineri e poi l’assessore Minenna. Cosa sia avvenuto in quelle ore, per il momento, non si conosce: nessuno dei protagonisti ha voluto ancora raccontarlo. Tutti si affidano a frasi-slogan. La Raggi conferma la “massima trasparenza“. La Raineri annuncia che dirà “presto” i “veri motivi2 del suo addio. Minenna si limita a 8 parole: “Ho servito lo Stato anche stavolta, come sempre”.
Minenna, l’uomo chiave della giunta
Fin qui l’aspetto tecnico. Ma poi c’è quello politico, forse più importante per le conseguenze sulla giunta Raggi. L’uscita dell’assessore Marcello Minenna è un colpo per la giunta Raggi. Minenna, dirigente della Consob, era l’uomo chiave della squadra di governo, aveva molte deleghe e tutte pesanti. Oltre al bilancio infatti si doveva occupare di patrimonio e partecipate. Un super assessore – voluto in particolare da Luigi Di Maio – che doveva mettere mano al riordino delle aziende capitoline, alla spending review con i tagli agli sprechi e doveva riorganizzare il patrimonio capitolino già al centro di scandali come quello di Affittopoli. Aveva in mano la questione del bilancio con l’ipoteca pesante del debito e la sua gestione commissariale.
L’addio di Minenna e di Raineri arriva dopo un braccio di ferro che – raccontano fonti del Campidoglio citate dall’AdnKronos – da settimane andava avanti con altri due pezzi da novanta dello staff del sindaco, Salvatore Romeo (capo della segreteria politica della Raggi) e Raffaele Marra, vicecapo di gabinetto (cioè vice della Raineri). I primi due erano “puntelli” voluti dai vertici nazionali del M5s per dare solidità alla giunta, gli altri due sono ritenuti molto vicini alla prima cittadina e al suo vice, Daniele Frongia. Tra Minenna e Marra (ex collaboratore di Gianni Alemanno) si è verificato più di uno scontro. L’ultimo è stato proprio sulla Raineri. Fonti interne al Movimento, spiega l’AdnKronos, sostengono che “sarebbe stato proprio Marra a istituire la pratica per la richiesta di parere all’Anac” sul contratto del capo di gabinetto. Il sospetto è che sia “stata istituita in modo da far saltare la magistrata”. E sullo sfondo questa ricostruzione, delle stesse fonti: “Di fatto a Raineri non è stata fatta toccare palla. Ai posti di comando c’è sempre stata la coppia Romeo-Marra, i fedelissimi della Raggi”. A luglio la prima avvisaglia furono le dimissioni di Roberta Lombardi, deputata vicinissima a Beppe Grillo, che lasciò il mini-direttorio di Roma per i dissapori con l’entourage del sindaco.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
ROMA :SERVE UNA RIVOLUZIONE , NO AL GOVERNO DELLA CITTA SI ALLA CONQUISTA DEL PALAZZO.
a Roma il movimento 5 stelle è in difficoltà perché non ha memoria storica, la memoria storica è la politica del passato per costruire
la politica del futuro.
NON STIA A FARE GLI ERRORI DELLA SINISTRA A ROMA, IN MEZZO AL GUADO, senza essere con la continuità ( vedi PD ) ne essere per l alternativa ( MONETA COMPLEMENTARE ).
FUORI TUTTI, in campo DA SUBITO il prof. GALLONI, serve la MONETA COMPLEMENTARE per PIANIFICARE INVESTIMENTI PUBBLICI e poi PRIVATI,
REDDITO MINIMO GARANTITO, un piano di edilizia popolare con almeno un milione di nuovi appartamenti senza nuovo consumo di territorio, ristrutturando le zone industriali dismesse.
un PIANO PER IL LAVORO con assunzioni da subito.
VIA TUTTI !!!
la sindaca metta in campo un UOMO SOLO !!!!!
a Roma il movimento 5 stelle è in difficoltà perché non ha memoria storica, la memoria storica è la politica del passato per costruire
la politica del futuro.
NON STIA A FARE GLI ERRORI DELLA SINISTRA A ROMA, IN MEZZO AL GUADO, senza essere con la continuità ( vedi PD ) ne essere per l alternativa ( MONETA COMPLEMENTARE ).
FUORI TUTTI, in campo DA SUBITO il prof. GALLONI, serve la MONETA COMPLEMENTARE per PIANIFICARE INVESTIMENTI PUBBLICI e poi PRIVATI,
REDDITO MINIMO GARANTITO, un piano di edilizia popolare con almeno un milione di nuovi appartamenti senza nuovo consumo di territorio, ristrutturando le zone industriali dismesse.
un PIANO PER IL LAVORO con assunzioni da subito.
VIA TUTTI !!!
la sindaca metta in campo un UOMO SOLO !!!!!
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camillobenso
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
MOVIMENTO 5 STELLE
Chi sono I % Stelle, oggi 2 settembre 2106?????????
Loro, si chiamono “Movimento”, ma in realtà sono strutturati come i vecchi partiti, del ‘900 e dell’inizio del Terzo Millennio.
Politicamente stanno ripetendo gli stessi errori dei Partiti della Seconda Repubblica, ormai giunti a fine corsa.
CONTINUA
Chi sono I % Stelle, oggi 2 settembre 2106?????????
Loro, si chiamono “Movimento”, ma in realtà sono strutturati come i vecchi partiti, del ‘900 e dell’inizio del Terzo Millennio.
Politicamente stanno ripetendo gli stessi errori dei Partiti della Seconda Repubblica, ormai giunti a fine corsa.
CONTINUA
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camillobenso
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Raggi: ‘Dimissioni? Diamo fastidio a poteri forti’
Primo nome dopo crisi: Manuel Fantasia all’Atac
La sindaca in giunta: ‘Andiamo avanti’. In arrivo revisione stipendi dello staff. Di Maio: ‘Non arretriamo’
IL MANAGER: ‘CURRICULUM INVIATO UN MESE FA, PRIMI CONTATTI NEI GIORNI SCORSI’ (di L. Vendemiale)
giunta-raggi-pp
Politica
“Diamo fastidio ai poteri forti, ma già da oggi daremo un primo segnale”. Dopo più di 24 ore di silenzio, la sindaca Virginia Raggi ha parlato ai suoi nel corso della prima giunta dopo le dimissioni dell’assessore al Bilancio e di quattro dirigenti.”Stiamo valutando personalità di elevatissima caratura in modo che possano far parte della squadra. Già oggi potremo dare un primo segnale”. E il “primo segnale” è il nome di Manuel Fantasia, scelto per ricoprire il ruolo di amministratore unico di Atac, la municipalizzata dei trasporti pubblici della Capitale. Prenderà il posto di Armando Brandolese, che si è dimesso giovedì insieme all’ex dg Marco Rettighieri
•VIDEO – RETTIGHIERI (DG ATAC). “DIMISSIONI? C’È STATA INGERENZA DELLA GIUNTA” (DI M. LANARO)
•VIDEO – TRAVAGLIO SPIEGA I PROBLEMI DELLA GIUNTA RAGGI
•BLOG CAPORALE – IN VIRGINIA RAGGI TUTTA LA FRAGILITÀ DELLA POLITICA DEI 5 STELLE
Primo nome dopo crisi: Manuel Fantasia all’Atac
La sindaca in giunta: ‘Andiamo avanti’. In arrivo revisione stipendi dello staff. Di Maio: ‘Non arretriamo’
IL MANAGER: ‘CURRICULUM INVIATO UN MESE FA, PRIMI CONTATTI NEI GIORNI SCORSI’ (di L. Vendemiale)
giunta-raggi-pp
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“Diamo fastidio ai poteri forti, ma già da oggi daremo un primo segnale”. Dopo più di 24 ore di silenzio, la sindaca Virginia Raggi ha parlato ai suoi nel corso della prima giunta dopo le dimissioni dell’assessore al Bilancio e di quattro dirigenti.”Stiamo valutando personalità di elevatissima caratura in modo che possano far parte della squadra. Già oggi potremo dare un primo segnale”. E il “primo segnale” è il nome di Manuel Fantasia, scelto per ricoprire il ruolo di amministratore unico di Atac, la municipalizzata dei trasporti pubblici della Capitale. Prenderà il posto di Armando Brandolese, che si è dimesso giovedì insieme all’ex dg Marco Rettighieri
•VIDEO – RETTIGHIERI (DG ATAC). “DIMISSIONI? C’È STATA INGERENZA DELLA GIUNTA” (DI M. LANARO)
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
ROMA LA GRANDE : LA CITTA DEL MILIONE. parte 1
La discussione sull assessore al bilancio è ridicola.
A Roma un assessore al bilancio non serve , è una roba del PD.
L assessore al bilancio serve per chiudere il bilancio , con il bilancio a consuntivo.
Problema : prima di chiudere un bilancio di un ente è necessario aprirlo .
L apertura di un bilancio di ente è il bilancio preventivo.
Ma chi apre un bilancio preventivo, un killer ? Un assassino ?
L assessore al bilancio è un killer , e un assassino del bilancio preventivo, non è un open mind ma un clouse mind.
La sua mission è chiudere, chiudere.
MA A ROMA , LA GRANDE , SERVE APRIRE.
ROMA LA GRANDE, LA CITTA DEI MILIONI.
IL PROGRAMMA DI ROMA STATO.
IL PROGRAMMA DEL MILIONE.
La giunta capitolina sarà in carica per 5 anni.
La giunta capitolina deve conquistare IL PALAZZO, non il buon governo simbolo della governance aziendalistica in crisi.
Per fare questo la giunta capitolina deve varare un programma quinquennale :
1) un piano del lavoro per creare un milione di posti di lavoro dipendente con art. 18.
2) un piano del lavoro per creare un milione di posti di lavoro autonomo , artigiani e commercianti, assistiti dal Reddito minimo garantito.
3) Un Piano Casa per creare un milione di case popolari senza consumo del territorio ristrutturando le aree dismesse.
4) Un milione di assegni ai disoccupati per il reddito minimo garantito.
( continua )
La discussione sull assessore al bilancio è ridicola.
A Roma un assessore al bilancio non serve , è una roba del PD.
L assessore al bilancio serve per chiudere il bilancio , con il bilancio a consuntivo.
Problema : prima di chiudere un bilancio di un ente è necessario aprirlo .
L apertura di un bilancio di ente è il bilancio preventivo.
Ma chi apre un bilancio preventivo, un killer ? Un assassino ?
L assessore al bilancio è un killer , e un assassino del bilancio preventivo, non è un open mind ma un clouse mind.
La sua mission è chiudere, chiudere.
MA A ROMA , LA GRANDE , SERVE APRIRE.
ROMA LA GRANDE, LA CITTA DEI MILIONI.
IL PROGRAMMA DI ROMA STATO.
IL PROGRAMMA DEL MILIONE.
La giunta capitolina sarà in carica per 5 anni.
La giunta capitolina deve conquistare IL PALAZZO, non il buon governo simbolo della governance aziendalistica in crisi.
Per fare questo la giunta capitolina deve varare un programma quinquennale :
1) un piano del lavoro per creare un milione di posti di lavoro dipendente con art. 18.
2) un piano del lavoro per creare un milione di posti di lavoro autonomo , artigiani e commercianti, assistiti dal Reddito minimo garantito.
3) Un Piano Casa per creare un milione di case popolari senza consumo del territorio ristrutturando le aree dismesse.
4) Un milione di assegni ai disoccupati per il reddito minimo garantito.
( continua )
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pancho
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
LASCIAMOLI LAVORARE IN PACE !!! Certamente faranno degli errori da poca esperienza ma da che pulpito arrivano continuamente queste "insofferenze patetiche e quantomeno fastidiose. Coloro che avrebbero dovuto avere molta esperienza hanno portato Roma in queste condizioni, ora non possono lavarsi la bocca in continuazione. Dopotutto se ci sono i 5stella al governo della citta' ci sar'a pure stato un motivo e no?camillobenso ha scritto:Raggi: ‘Dimissioni? Diamo fastidio a poteri forti’
Primo nome dopo crisi: Manuel Fantasia all’Atac
La sindaca in giunta: ‘Andiamo avanti’. In arrivo revisione stipendi dello staff. Di Maio: ‘Non arretriamo’
IL MANAGER: ‘CURRICULUM INVIATO UN MESE FA, PRIMI CONTATTI NEI GIORNI SCORSI’ (di L. Vendemiale)
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Politica
“Diamo fastidio ai poteri forti, ma già da oggi daremo un primo segnale”. Dopo più di 24 ore di silenzio, la sindaca Virginia Raggi ha parlato ai suoi nel corso della prima giunta dopo le dimissioni dell’assessore al Bilancio e di quattro dirigenti.”Stiamo valutando personalità di elevatissima caratura in modo che possano far parte della squadra. Già oggi potremo dare un primo segnale”. E il “primo segnale” è il nome di Manuel Fantasia, scelto per ricoprire il ruolo di amministratore unico di Atac, la municipalizzata dei trasporti pubblici della Capitale. Prenderà il posto di Armando Brandolese, che si è dimesso giovedì insieme all’ex dg Marco Rettighieri
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un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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camillobenso
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
camillobenso ha scritto:MOVIMENTO 5 STELLE
Chi sono I % Stelle, oggi 2 settembre 2106?????????
Loro, si chiamono “Movimento”, ma in realtà sono strutturati come i vecchi partiti, del ‘900 e dell’inizio del Terzo Millennio.
Politicamente stanno ripetendo gli stessi errori dei Partiti della Seconda Repubblica, ormai giunti a fine corsa.
CONTINUA
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I 5 stelle crescono perché rafforzati da chi stanco della politica inconcludente sia a destra che a sinistra, vorrebbe che il sistema democratico continuasse ad esistere, e quindi abbandona i partiti tradizionali della Seconda Repubblica.
I 5 stelle hanno fatto dell’onestà il loro cavallo di battaglia.
Ma nella fase storica in cui ci troviamo l’onestà è un prerequisito di fondo, in quanto il Bel Paese in questo momento è il Paese più corrotto della Ue.
Evidentemente, bisogna prendere atto che ogni 20 anni, di media, il sistema da noi crolla.
Segni di debolezza si cono visti nella DC del primo ventennio. Poi per rimanere a galla vista l’impostazione politica della Prima Repubblica, ha dovuto associare via via altri partiti fino ad arrivare al pentapartito.
Per poi sparire dopo il secondo ventennio a guida democristiana.
Ma anche quello nel tempo non ha retto per via del sistema corruttivo.
La Seconda Repubblica nasce all’insegna di Silvio Berlusconi e dura 22 anni.
Molti interpreti, definiscono questa la Terza Repubblica, ma non può essere definita tale in quanto si tratta solo della parte finale, della morte, della Seconda Repubblica.
Quando il 18 giugno 2013, la Redazione del Wall Street Italia, pubblica il documento della J.P. Morgan, che chiede a tutti i Paesi dell’Eurozona, di sbarazzarsi delle Costituzioni nate dopo la Seconda Guerra Mondiale, per noi, si tratta di compiere l’atto finale della Seconda Repubblica.
Se non addirittura della fine della Repubblica, durata 70 anni.
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