ITALIA-EMERGENZA LAVORO

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »

camillobenso ha scritto:Na botta de niente!!!!!!
Dopo mesi che calano le vendite,.. ecco la risposta

Fiat, in cassa integrazione tutti i dipendenti degli Enti Centrali di Mirafiori
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 18 maggio 2012

Non era mai successo prima nella lunga storia del Lingotto di Torino: tutti i 5.400 dipendenti degli Enti Centrali di Mirafiori, la maggior parte impiegati, andranno per la prima volta in cassa integrazione ordinaria per sei giorni.

“E’ una pessima notizia: vuol dire che anche a livello della testa di Fiat ci sono forti problemi” ha commentato Edi Lazzi, responsabile V lega Fiom.



I giorni di cassa integrazione saranno sei: il 14, 15 e 21 giugno, il 12, 13 e 19 luglio. Queste date vanno ad aggiungersi a quelli già programmati per il 22 giugno e per il 20 luglio, in cui ci sarà la chiusura dello stabilimento utilizzando i permessi personali dei lavoratori.

“I timori riguardo all’indebolimento dell’azienda e al suo disimpegno dal nostro Paese, dopo questa decisione – ha aggiunto Edi Lazzi – incominciano drammaticamente ad assumere una forma concreta. Ci auguriamo che, a fronte di questo ulteriore pesantissimo segnale, la città, le istituzioni e le forze sociali non voltino ancora una volta lo sguardo da altre parti minimizzando ciò che sta accadendo”.




"Marchionne ha ragione e mantiene il lavoro in Italia"

remember... ???
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »

La chiamavano estate...con crisi
in vacanza solo 3 europei su 5

Si tratta del livello di intenzioni più basso registrato dal 2005, con un calo particolarmente marcato soprattutto tra gli italiani.

...omissis...
«Si registra una vera rottura.
Le intenzioni sulle partenze avevano sempre oscillato tra il 60% e il 66%, ma quest'anno la cifra è spinta in basso da italiani, spagnoli e inglesi, che pagano gli effetti della crisi», ha commentato alla France presse il Direttore generale di Europ Assistance, Martin Vial.

Il crollo è particolarmente forte
«nei paesi in cui la situazione economica e sociale è più incerta», Europa del Sud in testa.

Il calo più evidente, fra i sette paesi presi in esame, riguarda gli italiani,
storicamente i più propensi a partire in vacanza, ma le cui intenzioni passano dal 78% del 2011 al 63% di quest'anno, con una perdita di 15 punti.
«Non ci sono precedenti simili», ha sottolineato Vial.

http://www.unita.it/italia/e-la-chiamav ... 5-1.414110
mariok

Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da mariok »

Viaggio in un centro per l’impiego. Un carrozzone che fabbrica (vane) speranze

Scritto da Emanuela De Marchi il 24 maggio 2012 in Vite precarie

“Cerco lavoro, mi iscrivo all’ufficio di collocamento”. Una volta era così, oggi non più. Quelli che ora si chiamano centri per l’impiego sono oggi strutture inefficaci; molto spesso solo una perdita di tempo.

Vediamo cosa succede quando una giovane laureata e disoccupata si presenta ad uno di questi centri. Ci ho messo circa un paio d’ore per capire quale fosse il centro di impiego a cui il mio municipio fa riferimento. Comodamente situato poco fuori il centro abitato di Roma, praticamente impossibile da raggiungere con i mezzi, si trova in un posto desolato dove sono arrivata dopo venti minuti di macchina. Accanto ad un ristorante cinese trovo un cartello che indica che al primo piano sono situati gli uffici che stavo cercando.

Salgo le scale e davanti a me trovo una lunga fila di persone all’ingresso di un ufficio nel disordine più totale. Molti erano stranieri, trattati con una maleducazione non del tutto insolita negli uffici pubblici. Con una penna mezza rotta legata ad un lungo spago, tento di compilare la scheda che mi era stata consegnata per poi avviarmi verso la postazione dell’impiegata che aveva chiamato il mio numero. Mi siedo e mi guardo intorno. C’era ancora tanta gente in fila. L’ufficio però aveva già chiuso la porta prima dell’orario ufficiale. Volevano essere sicuri di non andare oltre l’orario lavorativo. D’altronde gli uffici sono aperti tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:30. Una delle impiegate che si trovava dietro di me era più preoccupata a giocare ai Sims su Facebook piuttosto che chiamare chi era in attesa.

Finalmente, dopo un’ora di attesa è il mio turno per il “colloquio”. Inizio ad elencare i miei titoli di studio. Purtroppo lo schema preimpostato sul computer non li riconosceva tutti. Ne avevo troppi: basta elencare una laurea specialistica ed un master per mandare in tilt il sistema.

L’impiegata addetta al colloquio, valutando il mio CV, fatto solo di corsi di studio ma privo di esperienze lavorative, mi spiega immediatamente che non posso rientrare nella categoria disoccupati ma in quella degli inoccupati e quindi non ho diritto ad alcun sussidio. Sapevo però di aver diritto ad alcune agevolazioni e ho chiesto delucidazioni in merito. La mia domanda non era piaciuta all’impiegata che mi ha semplicemente risposto: “Io sono qui per trovare lavoro a lei e non per fare avere sconti alla gente”. Dopo aver insistito, ho scoperto che effettivamente la Provincia prevede per i disoccupati e gli inoccupati una serie di agevolazioni (es. il non pagamento del ticket per alcuni farmaci). Il resto dovevo scoprirlo da sola.

Finita l’iscrizione, l’impiegata mi informa che io avrei costantemente dovuto collegarmi al loro sito per controllare le offerte di lavoro. Una volta individuata quella adatta a me sarei dovuta nuovamente recarmi lì per fare una sorta di colloquio. Ma, allora, a cosa è servita l’iscrizione se poi il lavoro me lo sarei dovuto cercare da sola? Loro, a cosa servivano?

In conclusione del colloquio mi viene consegnato un depliant di un altro ufficio per l’impiego al quale mi l’addetta allo sportello mi consigliava di iscrivermi, raccomandandosi di tornare lì per avvertirli se avessi trovato lavoro perché avrebbero dovuto eliminarmi dalla lista.

Perplessa mi reco verso la porta. Sembrava tutto quasi un’offesa nei confronti di chi era lì nella speranza di trovare un lavoro e invece è lì di fronte a persone con un posto fisso, un buono stipendio, orari lavorativi da sogno ma che non sono neanche capaci di rispondere educatamente. Quella mattinata non è mai servita a nulla se non a constatare l’ennesimo spreco dei soldi statali buttati per mantenere in piedi un sistema del tutto privo di senso e nel quale lavorano persone che forse non sanno cosa significhi davvero essere disoccupato.

http://www.dirittodicritica.com/2012/05 ... ati-38582/
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »

"Io vengo dalla scuola di Chicago e sono un sostenitore della responsabilità fiscale ma a questo punto è chiaro che la ripresa non può venire con i tagli.
La crescita va messa prima dell’austerità"

Gary Becker, premio Nobel Economia

*******************************************************

"L’Italia non può andare avanti così.
Non potete reggere a lungo con l’economia ferma e la disoccupazione giovanile a questi livelli"

Jean-Paul Fitoussi

http://www.unita.it/la-striscia-rossa
Maucat
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da Maucat »

Ha ragione ma non è cambiando lo Statuto dei lavoratori e le Pensioni che si creano nuovi posti di lavoro per i giovani...
Si deve investire nell'innovazione e nella ricerca/istruzione (però non come propone quel folle del Ministro della P.I....).
Invece con le grandi pensate dei tecnici di Monti stiamo solo finendo di distruggere il sistema produttivo e di lavoro dell'Italia creando disoccupati e distruggendo la speranza di un futuro...
shiloh
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da shiloh »

Ddl lavoro: Camusso, il Paese non aveva bisogno di questa legge .

Il Governo Monti aveva annunciato che con la riforma del lavoro si sarebbe data una risposta alla precarietà che affligge i giovani, ma per il Segretario Generale della CGILl tutto questo “non è avvenuto”.
“Hanno molto parlato di equità e continuiamo a non vederla – ha spiegato Camusso oggi pomeriggio a Bologna – i lavoratori e i pensionati pagano il prezzo più alto” per questo i sindacati hanno deciso di manifestare il 2 giugno, iniziativa poi rimandata al 16 giugno in segno di rispetto e solidarietà con le popolazioni coinvolte dal terremoto.
Per il rilancio del Paese, sempre secondo Camusso, occorre che l’esecutivo trovi una soluzione su “fisco e lavoro, altrimenti questo paese continua a rimanere in zona recessione, senza prospettive di uscita dalla crisi”.

Prima del voto di fiducia al Senato, in mattinata la CGIL aveva organizzato a Roma, nei pressi del Senato, a piazza Vidoni, un presidio di protesta contro la decisione di ricorrere al voto di fiducia su un testo così importante e delicato.
“Dispiace – ha detto Danilo Barbi, segretario confederale della CGIL intervenendo al presidio – il fatto che il governo si sia quasi approfittato della situazione d’emergenza determinata anche dal terremoto in Emilia per chiedere la fiducia al Ddl lavoro.
Noi lanciamo un appello alle forze politiche e al Parlamento affinché si valuti attentamente cosa si sta facendo. E’ proprio così necessario andare avanti con questo disegno di legge?”.
“Ci sono buoni motivi per ripensarci – ha spiegato Barbi – perché oltre agli arretramenti evidenti che sono contenuti nel testo su cui è stata posta la fiducia (la parte sugli ammortizzatori sociali, ma non solo), si deve tenere conto che è cambiato tutto il contesto in cui questa legge si inserisce.
Da quando è partita la discussione a oggi, molte cose sono cambiate in Europa: l’asse Merkel-Sarkozy è sicuramente superato e ora si tratta di costruire delle alternative alle politiche europee fin qui scelte”.

“La crisi e la recessione che continuano e ora il dramma del terremoto – ha detto ancora Barbi – impongono una svolta, un profondo cambiamento delle politiche anche in vista del Consiglio d’Europa di fine giugno che dovrà prendere decisioni cruciali”.
“Per questo per noi è sbagliato proseguire sulla strada del Ddl lavoro – ha concluso Barbi – un testo che si prospetta come un corpo legislativo frutto di compromessi, un pasticcio inestricabile, un groviglio legislativo che non risolve alcuni problemi (anche se ci sono state novità positive) e peggiora la situazione in molti punti: non c’è una riduzione reale delle forme di precarietà e già questo rende inverosimile pensare all’apprendistato (su cui pure noi in teoria siamo d’accordo) come asse centrale dell’accesso al lavoro; ma anche sulle tutele dai licenziamenti illegittimi solo l’opposizione della CGIL ha permesso di non aprire la strada totalmente ai licenziamenti facili. In ogni caso è certo che questo provvedimento aprirà un contenzioso legale infinito e quello che è più grave è che permetterà (nel combinato disposto con le riforma delle pensioni) alle imprese di ricorrere a una valanga di espulsioni dai luoghi di lavoro. Avremo una moltiplicazione biblica degli esodati”

http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19183
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da camillobenso »

Le news del “MERLONIA TRIBUNE”


La Cina è vi..cina


A Basiano, piccolo centro della Brianza poco distante dall’autostrada Milano-Brescia, l’altra mattina, lunedì 11 giugno 2012, si verificato lo stato di guerriglia fuori dalla “Alma Group", la cooperativa che recluta facchinaggio.

Licenziati 70 egiziani a 7 euro l’ora per far posto ad altri a 4 euro l’ora.

Siamo però ancora lontani dalla meta dei mitici 80 dollari mese del centro della Cina.

Le regole di mercato impongono che a parità di prodotto, sia il suo costo a determinarne la scelta.

Di conseguenza, ci stiamo piano piano adeguando.

Per fare concorrenza alla Cina, e non solo, la nostra mano d’opera dovrà scendere sotto gli 80 dollari mese.

Il cambio dollaro – euro, oggi 13 giugno 2012 è pari a 0,7978

Di conseguenza, gli 80 dollari mese come paga base nel centro della Cina equivale a 63,82 euro.

4 euro al giorno, corrispondono a 32 euro al giorno.

Siamo ancora troppo lontani dal poter far concorrenza al Dragone.

Bundeskanzlerin Merkel sa bene che siamo sotto attacco della Cina e non solo, ma fa finta niente, come del resto tutta l’Europa.
camillobenso
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da camillobenso »

Day after day

Apocalypse now

Exsodus


Gli esodanti



E' L'EPOCA del tempo sospeso. Dove è facile scomparire, divenire invisibili. Uscire dal tempo. Finire nel nulla. Come i "neet", acronimo inglese che richiama i giovani che "non" lavorano e "non" studiano. Ma non sono neppure coinvolti in percorsi di "formazione" e "apprendistato". I giovani né / né. Scomparsi, per le statistiche. Loro, almeno sono giovani. E dispongono di un acronimo inglese. Contrariamente agli "esodati". Che giovani non sono più da molto tempo. Ma neppure abbastanza vecchi per "meritare" la pensione. E vengono (in)definiti con un termine inesistente sui dizionari della lingua italiana. Sono i lavoratori (meglio dire: ex) usciti dal mercato del lavoro prima dei tempi previsti dalla legislazione e dai contratti. In cambio di incentivi, si sono "dimessi", licenziati. In attesa di accedere alla pensione. Un'attesa che la riforma varata del governo ha, improvvisamente, allungato di anni, per molti di loro. Quanti, è oggetto di discussione, anzi, di conflitto aspro. Fra il governo e la ministra Fornero, da un lato, e il sindacato, dall'altro. Ma anche i dirigenti dell'INPS. Secondo i quali non si tratta di qualche decina di migliaia di (ex) lavoratori, come vorrebbe il ministro Fornero. Ma centinaia di migliaia. Oltre 350 mila. Esodati. Neologismo singolare e ruvido, all'orecchio. In un primo tempo ho pensato a una contrazione di "esondati". Da esondare. Straripare. Scavalcare gli argini. E quindi: spinti fuori dal bacino - del lavoro e della pensione.

Ma non è così. Gli "esodati" sono i participi passati di un verbo che non esiste nei dizionari. (Vi entrerà certamente, nelle prossime edizioni.) Esodare: deriva da "esodo". Migrazione di un popolo in fuga dalla persecuzione. In questo caso, si tratta di coloro che sono stati "spinti" fuori dal lavoro verso la pensione. E sono rimasti lì, sospesi. In attesa di un approdo che si è allontanato all'improvviso e in modo imprevisto. Insomma, sono Esodati, come recita una formula di incerta genesi e responsabilità. Coniata, pare, nei primi anni Novanta. Nei meandri che collegano i ministeri, il sindacato, gli uffici pubblici. Un lemma del lessico burocratese. Gli esodati sono un popolo dai contorni in-definiti. Come chi ne fa parte. D'altronde, non si riesce a stimarli con certezza. Perché sono "esodati" in tempi diversi, da luoghi e contesti diversi. Insomma, sono sparsi, spersi e dispersi. Non dispongono di uno statuto né di una condizione comune. Per cui non hanno uno specchio nel quale riflettersi - tutti insieme. Un amplificatore attraverso cui far sentire le loro voci con una voce sola. Perché "non-sono". Sono dei Non. Dei Non-lavoratori. Dei Non-pensionati. Oppure dei né/né. Confinati nella Terra di Nessuno, dove nessuno ti vede, nessuno ti chiama. Visto che non hai un nome. Ma un non-nome.

Sei il participio passato di un verbo che non esiste. È questo che rende la condizione degli Esodati difficile e significativa. Il disagio dell'attesa senza fine. Del viaggio senza mèta. Come passeggeri di un treno finito in binario morto. E dimenticato lì. Come viandanti che si sono perduti, perché il paesaggio intorno a loro è improvvisamente cambiato. E le mappe, le bussole a cui si affidano sono sbagliate. Non li aiutano a orizzontarsi. Un po' come il nostro Paese. Anche noi: Esodati. O forse, meglio, Esodanti. Participio presente di un verbo che - per ora - non esiste. Coloro che affrontano un Esodo, senza una destinazione precisa.
(13 giugno 2012)
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http://www.repubblica.it/rubriche/busso ... -37123863/
soloo42000
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da soloo42000 »

Io capisco il dramma e tutto.
E per me la Fornero va ributtata in quel cesso di mondo accademico liberista da cui proviene.

Tuttavia vorrei capire qual e` la differenza di dramma fra gli esodati di oggi per i quali si chiede di trovare subito 10Ge,
e gli esodandi di domani che li buttiamo fuori senza alcun accordo a 50-55 anni, in pensione potranno forse andarci a 67 anni.
O i giovani, che li lasciamo decenni in condizioni di quasi schiavitu`.

Finora, a proposito di solidarieta` generazionale, massima focalizzazione sui pensionandi, che fino a ieri ancora usufruivano del retributivo.
Zero sui lavoratori giovani e quelli con famiglia ancora da crescere.

Va cosi` da 20 anni.

Come se solo i pensionandi avessero la possibilita` di fare la crocetta sulla scheda elettorale.

E` ora che si capisca che quando la nave affonda, i piedi se li bagnano tutti.

I giovani, i meno giovani, gli anziani, e pure i veci.

E ora via alle reazioni furiose.

Ciao.

soloo42000
mariok

Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO

Messaggio da mariok »

Mi dispiace deluderti, nessuna reazione furiosa, almeno da parte mia.

La maggiore critica alle cosiddette riforme (pensioni e lavoro) discende infatti per quanto mi riguarda proprio dal fatto che sono stati tolti diritti ai cosiddetti "privilegiati" (garanzie contro i licenziamenti e pensioni decenti) ma di nuovi diritti a quelli "di dopo" nemmeno l'ombra.

Si è in pieno confermato il sospetto (per molti una convinzione) che tutti i discorsi sul conflitto generazionale erano prese per i fondelli che servivano unicamente a tentare di mettere padri contro figli, occupati (pro tempore) contro disoccupati, dipendenti a tempo indeterminato contro precari. Cioè le vecchie tecniche del "divide et impera".

Sul forum del pierazzurro una tal sylvia mi mise "in quarantena" perché mi ero permesso di dire che le rassicurazioni di Ichino sulla flexsecurity danese che ci faceva vedere come possibile ed imminente nel nostro paese, erano chiaramente in mala fede. Ora mi verrebbe da chiederle chi aveva ragione e chi invece era l'invasato da "furori ideologici". Ma ovviamente non ne vale la pena.
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