ITALIA-EMERGENZA LAVORO
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Fallita la Videocon di Anagni
senza lavoro 1300 lavoratori.
Sfumano dopo 7 anni di cassa integrazione le ultime speranze di salvare l'azienda che produceva ed esportava televisori in tutto il mondo.
La storia di un progetto industriale passato per molte mani e chiuso da una sentenza del tribunale di Frosinone.
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... f=HREC1-10
senza lavoro 1300 lavoratori.
Sfumano dopo 7 anni di cassa integrazione le ultime speranze di salvare l'azienda che produceva ed esportava televisori in tutto il mondo.
La storia di un progetto industriale passato per molte mani e chiuso da una sentenza del tribunale di Frosinone.
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... f=HREC1-10
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
vedo all'orizzonte un "settembre nero".
e questi nominati seduti in parlamento che non son neanche capaci di ridursi lo stipendio...
mi chiedo come sia possibile che stiamo parlando dello stesso paese....bah.
e questi nominati seduti in parlamento che non son neanche capaci di ridursi lo stipendio...
mi chiedo come sia possibile che stiamo parlando dello stesso paese....bah.
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Camusso, ecco il nostro Piano del lavoro
In un'intervista a Rassegna Sindacale, di cui rassegna.it anticipa oggi alcuni brani, il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, spiega l'iniziativa della confederazione. Un percorso a più voci per costruire un progetto per il paese
26/06/2012
“Perché un nuovo piano del lavoro?
Perché abbiamo perso milioni di posti di lavoro e la crisi è ancora lunga davanti a noi.
Perché la politica economica che l’Europa sta imponendo agli Stati membri manterrà il continente in recessione e cancellerà altro lavoro.
Perché stiamo condannando un’intera generazione di giovani a conoscere solo la faccia peggiore del lavoro:
quello senza qualità, senza stabilità, che ignora le capacità individuali, le conoscenze, l’innovazione.
Perché stiamo precarizzando e marginalizzando anche il lavoro degli adulti.
Per un sindacato la crescita e lo sviluppo non possono voler dire aumento delle disuguaglianze di reddito e di tutele.
Per noi la crescita si misura in posti di lavoro qualificati e stabili e diffusione del welfare sociale in tutto il paese”.
Susanna Camusso spiega in un’intervista che potrete leggere integralmente sul prossimo numero di Rassegna Sindacale, in distribuzione agli abbonati da giovedì, il perché e il come del nuovo Piano del lavoro a cui la CGIL ha deciso di lavorare e di cui è pronta una bozza (un documento agile, una ventina di cartelle divise in tre sezioni:
analisi, strategie, ruolo dei soggetti sociali) che la Confederazione vuole far crescere con il confronto interno ed esterno;
con le strutture della CGIL, con gli altri sindacati, le imprese, le forze politiche, le istituzioni, le Università, i centri di ricerca, le associazioni del volontariato.
Uno sforzo progettuale che prova a far fare un salto di qualità a un dibattito spesso asfittico, incapace di pensare oltre l’attualità, con lo scopo di progettare un futuro diverso proprio per risolvere i problemi di oggi.
Rassegna Quali sono le linee guida principali del Piano?
Camusso
Prima di tutto l'analisi:
l'Italia ha bisogno di politiche di innovazione e qualificazione del proprio apparato produttivo e di servizio che hanno perso competitività per troppi anni.
Poi la convinzione che impoverire ancora il lavoro mentre si rilancia lo sviluppo è oltre che iniquo un'idea suicida dell’economia con conseguenze socialmente devastanti.
Su questo ci attenderemmo dagli imprenditori parole più chiare e meno ondivaghe di quelle che abbiamo ascoltato negli ultimi anni.
C'è un problema di abbandono della ricerca, di scarsa innovazione, di poca qualità delle produzioni e dei servizi, persino di eccessivo "nanismo" delle nostre imprese che va affrontato in quanto tale, senza scorciatoie sul mercato del lavoro.
La flessibilità del lavoro non fa diventare competitiva un’impresa che non fa ricerca e non investe.
Peggiora solo il mercato.
La vicenda della Fiat su questo punto è emblematica della peggior cultura della classe imprenditoriale del Paese.
Non ha prodotti competitivi nei confronti delle auto tedesche e dice che è colpa degli operai italiani...
Rassegna La CGIL parla di tre assi per lo sviluppo, imprese, occupazione, welfare (anche se ovviamente si intersecano). Ce n’è uno prioritario, uno da privilegiare se le risorse non fossero sufficienti per un disegno così ambizioso?
Camusso Sono appunto piani connessi fra loro.
Estendere un welfare di qualità (servizi per i bambini, gli anziani, le fasce più povere) oltre alle grandi reti nazionali (scuola, pensioni sanità), in maniera omogenea nel paese significa parlare di governo pubblico del sistema, di occupazione qualificata e stabile da creare, di imprese da coinvolgere.
Non dobbiamo pensare a un solo esercizio finanziario ma a un programma da sviluppare in molti anni.
Non possiamo immaginare che le risorse possano essere solo e interamente pubbliche.
Tantomeno che le imprese coinvolte siano solo pubbliche.
Al contrario, anche le imprese dei servizi pubblici devono probabilmente essere riorganizzate e riqualificate per dirigere questo grande progetto d’innovazione del paese.
Rassegna Il capitolo “risorse” è molto dettagliato e ambizioso. Forse anche troppo… Se questo piano fosse il programma elettorale di un partito, chi lo voterebbe?
Camusso
Non so se sia troppo ambizioso.
Le risorse individuate da noi sono simili per quantità a quelle dichiarate spendibili dal Ministro Passera.
Ma con tre differenze rilevanti.
La prima è sul dove si recuperano:
noi pensiamo a una riforma fiscale che alleggerisca il contributo del lavoro e appesantisca come è giusto il contributo fiscale delle rendite e delle grandi proprietà.
La seconda riguarda il come:
noi chiediamo che le risorse vengano affiancate a progetti di innovazione e non distribuite più o meno a pioggia secondo una vecchia logica più elettorale che economica.
La terza riguarda il dove si investe.
Noi pensiamo che sia indispensabile coinvolgere e responsabilizzare nella progettazione e nella spesa i governi regionali e territoriali a partire al Mezzogiorno e dalle aree dei terremoti.
Il nostro è un Piano che interviene creando domanda, non più solo aiutando le imprese in difficoltà.
Per il resto, non siamo una forza politica e non cerchiamo consenso elettorale ma interrogheremo le forze politiche nei prossimi mesi su queste idee e chiederemo loro impegni seri in vista delle prossime elezioni.
Non le lasceremo fuggire per la tangente di programmi elettorali fumosi e ideologici.
Tantomeno di una guerra generazionale tra gruppi dirigenti.
Rassegna La CGIL punta molto sul “pubblico” in un mondo nel quale troppo spesso questa sembra essere quasi una parolaccia. Non è troppo “illuminista” proporre una rivoluzione quasi copernicana?
Camusso
Mi sembra più semplicemente il recupero della visione keynesiana della politica economica che stava alla base anche del Piano del lavoro di Di Vittorio.
Dopo anni di ubriacatura liberista e finanziarizzazione selvaggia dell’economia.
Anche in questi ultimi mesi si è visto il fallimento di quelle politiche che affidano alla spontaneità del mercato la capacità della ripresa e della crescita qualificata.
Non è così e forse non lo è mai stato.
La novità, rispetto alla teoria keynesiana classica, è che noi non pensiamo a investimenti pubblici ovunque e comunque ma solo in progetti di innovazione e qualità, allo scopo di aumentare la competitività del sistema paese e migliorare le condizioni sociali.
Una sfida a innovarsi per il vecchio sistema, non un sostegno garantito a priori per tutte le imprese.
La querelle tra pubblico e privato è fuorviante.
La vera sfida sarà tra imprese che innovano e imprese che ripiegano, sia nel pubblico che nel privato.
E non dimentichiamo che la Francia ha più imprese pubbliche di noi.
Le loro sono efficienti e aiutano a realizzare le politiche del paese.
L’idea di regalare Air France ai privati non sarebbe nemmeno pensabile…
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19379
******************************************
la macelleria sociale Fornero ,con l'eliminazione di fatto dell'art.18 non garantisce nessun nuovo posto di lavoro ma garantisce nuova disoccupazione e disperazione di cinquantenni,con famiglie a carico,che verranno espulsi dalle aziende.
In un'intervista a Rassegna Sindacale, di cui rassegna.it anticipa oggi alcuni brani, il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, spiega l'iniziativa della confederazione. Un percorso a più voci per costruire un progetto per il paese
26/06/2012
“Perché un nuovo piano del lavoro?
Perché abbiamo perso milioni di posti di lavoro e la crisi è ancora lunga davanti a noi.
Perché la politica economica che l’Europa sta imponendo agli Stati membri manterrà il continente in recessione e cancellerà altro lavoro.
Perché stiamo condannando un’intera generazione di giovani a conoscere solo la faccia peggiore del lavoro:
quello senza qualità, senza stabilità, che ignora le capacità individuali, le conoscenze, l’innovazione.
Perché stiamo precarizzando e marginalizzando anche il lavoro degli adulti.
Per un sindacato la crescita e lo sviluppo non possono voler dire aumento delle disuguaglianze di reddito e di tutele.
Per noi la crescita si misura in posti di lavoro qualificati e stabili e diffusione del welfare sociale in tutto il paese”.
Susanna Camusso spiega in un’intervista che potrete leggere integralmente sul prossimo numero di Rassegna Sindacale, in distribuzione agli abbonati da giovedì, il perché e il come del nuovo Piano del lavoro a cui la CGIL ha deciso di lavorare e di cui è pronta una bozza (un documento agile, una ventina di cartelle divise in tre sezioni:
analisi, strategie, ruolo dei soggetti sociali) che la Confederazione vuole far crescere con il confronto interno ed esterno;
con le strutture della CGIL, con gli altri sindacati, le imprese, le forze politiche, le istituzioni, le Università, i centri di ricerca, le associazioni del volontariato.
Uno sforzo progettuale che prova a far fare un salto di qualità a un dibattito spesso asfittico, incapace di pensare oltre l’attualità, con lo scopo di progettare un futuro diverso proprio per risolvere i problemi di oggi.
Rassegna Quali sono le linee guida principali del Piano?
Camusso
Prima di tutto l'analisi:
l'Italia ha bisogno di politiche di innovazione e qualificazione del proprio apparato produttivo e di servizio che hanno perso competitività per troppi anni.
Poi la convinzione che impoverire ancora il lavoro mentre si rilancia lo sviluppo è oltre che iniquo un'idea suicida dell’economia con conseguenze socialmente devastanti.
Su questo ci attenderemmo dagli imprenditori parole più chiare e meno ondivaghe di quelle che abbiamo ascoltato negli ultimi anni.
C'è un problema di abbandono della ricerca, di scarsa innovazione, di poca qualità delle produzioni e dei servizi, persino di eccessivo "nanismo" delle nostre imprese che va affrontato in quanto tale, senza scorciatoie sul mercato del lavoro.
La flessibilità del lavoro non fa diventare competitiva un’impresa che non fa ricerca e non investe.
Peggiora solo il mercato.
La vicenda della Fiat su questo punto è emblematica della peggior cultura della classe imprenditoriale del Paese.
Non ha prodotti competitivi nei confronti delle auto tedesche e dice che è colpa degli operai italiani...
Rassegna La CGIL parla di tre assi per lo sviluppo, imprese, occupazione, welfare (anche se ovviamente si intersecano). Ce n’è uno prioritario, uno da privilegiare se le risorse non fossero sufficienti per un disegno così ambizioso?
Camusso Sono appunto piani connessi fra loro.
Estendere un welfare di qualità (servizi per i bambini, gli anziani, le fasce più povere) oltre alle grandi reti nazionali (scuola, pensioni sanità), in maniera omogenea nel paese significa parlare di governo pubblico del sistema, di occupazione qualificata e stabile da creare, di imprese da coinvolgere.
Non dobbiamo pensare a un solo esercizio finanziario ma a un programma da sviluppare in molti anni.
Non possiamo immaginare che le risorse possano essere solo e interamente pubbliche.
Tantomeno che le imprese coinvolte siano solo pubbliche.
Al contrario, anche le imprese dei servizi pubblici devono probabilmente essere riorganizzate e riqualificate per dirigere questo grande progetto d’innovazione del paese.
Rassegna Il capitolo “risorse” è molto dettagliato e ambizioso. Forse anche troppo… Se questo piano fosse il programma elettorale di un partito, chi lo voterebbe?
Camusso
Non so se sia troppo ambizioso.
Le risorse individuate da noi sono simili per quantità a quelle dichiarate spendibili dal Ministro Passera.
Ma con tre differenze rilevanti.
La prima è sul dove si recuperano:
noi pensiamo a una riforma fiscale che alleggerisca il contributo del lavoro e appesantisca come è giusto il contributo fiscale delle rendite e delle grandi proprietà.
La seconda riguarda il come:
noi chiediamo che le risorse vengano affiancate a progetti di innovazione e non distribuite più o meno a pioggia secondo una vecchia logica più elettorale che economica.
La terza riguarda il dove si investe.
Noi pensiamo che sia indispensabile coinvolgere e responsabilizzare nella progettazione e nella spesa i governi regionali e territoriali a partire al Mezzogiorno e dalle aree dei terremoti.
Il nostro è un Piano che interviene creando domanda, non più solo aiutando le imprese in difficoltà.
Per il resto, non siamo una forza politica e non cerchiamo consenso elettorale ma interrogheremo le forze politiche nei prossimi mesi su queste idee e chiederemo loro impegni seri in vista delle prossime elezioni.
Non le lasceremo fuggire per la tangente di programmi elettorali fumosi e ideologici.
Tantomeno di una guerra generazionale tra gruppi dirigenti.
Rassegna La CGIL punta molto sul “pubblico” in un mondo nel quale troppo spesso questa sembra essere quasi una parolaccia. Non è troppo “illuminista” proporre una rivoluzione quasi copernicana?
Camusso
Mi sembra più semplicemente il recupero della visione keynesiana della politica economica che stava alla base anche del Piano del lavoro di Di Vittorio.
Dopo anni di ubriacatura liberista e finanziarizzazione selvaggia dell’economia.
Anche in questi ultimi mesi si è visto il fallimento di quelle politiche che affidano alla spontaneità del mercato la capacità della ripresa e della crescita qualificata.
Non è così e forse non lo è mai stato.
La novità, rispetto alla teoria keynesiana classica, è che noi non pensiamo a investimenti pubblici ovunque e comunque ma solo in progetti di innovazione e qualità, allo scopo di aumentare la competitività del sistema paese e migliorare le condizioni sociali.
Una sfida a innovarsi per il vecchio sistema, non un sostegno garantito a priori per tutte le imprese.
La querelle tra pubblico e privato è fuorviante.
La vera sfida sarà tra imprese che innovano e imprese che ripiegano, sia nel pubblico che nel privato.
E non dimentichiamo che la Francia ha più imprese pubbliche di noi.
Le loro sono efficienti e aiutano a realizzare le politiche del paese.
L’idea di regalare Air France ai privati non sarebbe nemmeno pensabile…
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19379
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la macelleria sociale Fornero ,con l'eliminazione di fatto dell'art.18 non garantisce nessun nuovo posto di lavoro ma garantisce nuova disoccupazione e disperazione di cinquantenni,con famiglie a carico,che verranno espulsi dalle aziende.
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Lavoro, oggi il via libera definitivo
Fornero: "Importante partire, poi modifiche"Nel giorno dell'approvazione del ddl a Montecitorio, il ministro del Lavoro assicura che il testo non sarà bloccato e potrà essere modificato con l'appoggio del governo. Critiche di Bonanni: "Testo non mantiene le promesse, modifiche solo peggiorative".
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
***************************************
temo che questo voto decreti la fine politica del PD...inteso come partito di centro-sinistra.
peccato.
vabbè...:
there will be always tomorrow...domani è un altro giorno...
adieu PD...e non è stato neanche bello.
Fornero: "Importante partire, poi modifiche"Nel giorno dell'approvazione del ddl a Montecitorio, il ministro del Lavoro assicura che il testo non sarà bloccato e potrà essere modificato con l'appoggio del governo. Critiche di Bonanni: "Testo non mantiene le promesse, modifiche solo peggiorative".
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
***************************************
temo che questo voto decreti la fine politica del PD...inteso come partito di centro-sinistra.
peccato.
vabbè...:
there will be always tomorrow...domani è un altro giorno...
adieu PD...e non è stato neanche bello.
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 3
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,
secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
http://www.governo.it/governo/costituzi ... ncipi.html
Fornero: lavoro non è un diritto, va guadagnato.
http://www.unita.it/italia/alla-camera- ... #commentss
e con queste parole la Fornero nega gli art.dall'1 al 4 della costituzione.
e si pone quindi fuori e al di sopra della costituzione.
così come ,
in un paese a democrazia compiuta,
con una costituzione scritta col sangue di migliaia di partigiani,
un ministro va eletto e non nominato.
vergogna su di lei e su chi l'appoggia.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 3
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,
secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
http://www.governo.it/governo/costituzi ... ncipi.html
Fornero: lavoro non è un diritto, va guadagnato.
http://www.unita.it/italia/alla-camera- ... #commentss
e con queste parole la Fornero nega gli art.dall'1 al 4 della costituzione.
e si pone quindi fuori e al di sopra della costituzione.
così come ,
in un paese a democrazia compiuta,
con una costituzione scritta col sangue di migliaia di partigiani,
un ministro va eletto e non nominato.
vergogna su di lei e su chi l'appoggia.
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Non basta pubblicare qui questa inconciliabile incongruenza, occorre chiedere al presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, se ritiene ancora, dopo questo ennesimo svarione, proteggere il suo ministro rigettando le dimissioni, come ha accennato dal palco della Repubblica delle idee di Bologna.
Nel qual caso rispondesse che intende ancora proteggere il ministro, è opportuno che anche il premier rassegni le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, anche se siamo alla vigilia di giorni difficili, perché cambia ben poco quando si tocca il fondo come sta succedendo in questi giorni.
Nel qual caso rispondesse che intende ancora proteggere il ministro, è opportuno che anche il premier rassegni le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, anche se siamo alla vigilia di giorni difficili, perché cambia ben poco quando si tocca il fondo come sta succedendo in questi giorni.
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
camillobenso ha scritto:Non basta pubblicare qui questa inconciliabile incongruenza, occorre chiedere al presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, se ritiene ancora, dopo questo ennesimo svarione, proteggere il suo ministro rigettando le dimissioni, come ha accennato dal palco della Repubblica delle idee di Bologna.
Nel qual caso rispondesse che intende ancora proteggere il ministro, è opportuno che anche il premier rassegni le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, anche se siamo alla vigilia di giorni difficili, perché cambia ben poco quando si tocca il fondo come sta succedendo in questi giorni.
@Tion,
tu (giustamente) pensi sempre di aver a che fare con persone che sanno cosa sia il diritto costituzionale e che abbiano rispetto del loro ruolo,della repubblica e del popolo italiano.
...evidentemente non è così.
E non è così a partire dal livello più alto ,
cioè quello della presidenza della repubblica,
che mai e poi mai avrebbe dovuto nominare senatore un cavallo per poi farlo pascolare a palazzo chigi,
by-passando così il giudizio del popolo.
Ora da questa vergognosa situazione si può uscire solo in 2 modi:
o con una “primavera araba”…ma francamente il popolo italiano mi pare che abbaia molto,ma non ha ancora abbastanza fame e probabilmente ritiene di aver da perdere molto più che le sue catene per trovare il coraggio di mettersi in gioco scendendo in strada per bloccare il paese in modo permanente e fino a quando questi non se ne vanno.
O con un voto democratico, che ,a questo punto nel 2013 li deve spazzare via tutti.
Propendo per la seconda ipotesi e nel frattempo spero che nasca a sinistra una formazione che abbia programmi concreti e realizzabili ,cioè non basati sulla solita insostenibilità dell’essere…di sinistra.
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Il virus, Bi, Bi, Bi, (Berlusconi, Bunga, Bunga) ha risparmiato solo pochi cittadini in Italia.
Fornero al Wall Street Journal: «Il lavoro è un diritto che va guadagnato», poi la precisazione
Riforma del lavoro, in serata la quarta e ultima
fiducia prima del Consiglio europeo di giovedì
…………LA PRECISAZIONE - Frasi che fanno subito scattare dure critiche: « Le parole del ministro Fornero sono aberranti - il commento di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista - il lavoro in Italia è un diritto costituzionale. Si rilegga gli articoli 1 e 4, tra i Principi fondamentali della nostra Carta». A stretto giro arriva anche la precisazione del ministro: «Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione - puntualizza Fornero - come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. Ho fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza».
http://www.corriere.it/economia/12_giug ... f4b9.shtml
Prima si sparano cazzate e poi si precisa…..
Bersani ieri ha dichiarato che appoggerà il governo Monti anche se andrà male in Europa.
Spero però non creda che gli elettori di fronte a queste porcate di tipo berlusconiano, poi gli diano il voto.
I vari commenti dal Corriere.it all’Unità.it
Unità.it
162. Massimo Elia
3 minuti fa ( 27-06-2012 )
NON E PIU LA POLITICA A GOVERNARE DA ALMENO DIVERSI DECENNI ! E IL CAPITALE ! SOLO NOI POSSIAMO RIPRENDERCI IL NOSTRO PAESE ! LA SCELTA E DURA E DIRETTA : O NOI O LORO !
161. Luigi Settimio
3 minuti fa ( 27-06-2012 )
ho sempre criticato il blog di grillo per i filtri e la censura, ma questo e' peggio...
160. Germino
5 minuti fa ( 27-06-2012 )
Credo che sia indispensabile, non soltanto per gli uomini politici, ma per qualsiasi amministratore pubblico (a maggior ragione i ministri) che abbiano almeno studiato con profitto il Diritto Costituzionale prima di entrare nell’agone politico o prima di accettare un qualsiasi incarico pubblico.
Certo non è dovere dello Stato offrire a qualsiasi cittadino un posto di lavoro, ma è compito degli uomini (e delle donne) di Governo rimuovere tutti gli ostacoli e promuovere le condizioni per consentire a chiunque di poter entrare nel mondo del lavoro. Così recita la nostra Costituzione carissima Ministro Fornero.
Soprattutto per i Ministri e non solo per gli uomini comuni vale il concetto che prima di aprire bocca si debba mettere in funzione il cervello.
159. Uliano Lenni
6 minuti fa ( 27-06-2012 )
Non c'è da stupirsi,che la logica dei padroni e di chi li rappresenta in parlamento e al governo sia questa è chiaro da tempo.Il problema è che un tempo c'era un partito che metteva al centro della propria politica il diritto costituzionale al lavoro e la difesa del lavoro e dei lavoratori,oggi non più.Per la professorfessa Fornero il lavoro va conquistato:attanta a dirlo perchè qualcuno può prenderti sul serio e decidere di conquistarlo intanto facendo piazza pulita,con le armi della democrazia e con quelle che servono a proseguire la democrazia quando questa è messa in pericolo,del governo e del bivacco di cialtroni in parlamento a partire dalla cosca mafiosa berlusconide che ha disastrato il paese!Attenta pure agli esodati che prima o poi ti fanno lo scalpo!
Fornero al Wall Street Journal: «Il lavoro è un diritto che va guadagnato», poi la precisazione
Riforma del lavoro, in serata la quarta e ultima
fiducia prima del Consiglio europeo di giovedì
…………LA PRECISAZIONE - Frasi che fanno subito scattare dure critiche: « Le parole del ministro Fornero sono aberranti - il commento di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista - il lavoro in Italia è un diritto costituzionale. Si rilegga gli articoli 1 e 4, tra i Principi fondamentali della nostra Carta». A stretto giro arriva anche la precisazione del ministro: «Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione - puntualizza Fornero - come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. Ho fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza».
http://www.corriere.it/economia/12_giug ... f4b9.shtml
Prima si sparano cazzate e poi si precisa…..
Bersani ieri ha dichiarato che appoggerà il governo Monti anche se andrà male in Europa.
Spero però non creda che gli elettori di fronte a queste porcate di tipo berlusconiano, poi gli diano il voto.
I vari commenti dal Corriere.it all’Unità.it
Unità.it
162. Massimo Elia
3 minuti fa ( 27-06-2012 )
NON E PIU LA POLITICA A GOVERNARE DA ALMENO DIVERSI DECENNI ! E IL CAPITALE ! SOLO NOI POSSIAMO RIPRENDERCI IL NOSTRO PAESE ! LA SCELTA E DURA E DIRETTA : O NOI O LORO !
161. Luigi Settimio
3 minuti fa ( 27-06-2012 )
ho sempre criticato il blog di grillo per i filtri e la censura, ma questo e' peggio...
160. Germino
5 minuti fa ( 27-06-2012 )
Credo che sia indispensabile, non soltanto per gli uomini politici, ma per qualsiasi amministratore pubblico (a maggior ragione i ministri) che abbiano almeno studiato con profitto il Diritto Costituzionale prima di entrare nell’agone politico o prima di accettare un qualsiasi incarico pubblico.
Certo non è dovere dello Stato offrire a qualsiasi cittadino un posto di lavoro, ma è compito degli uomini (e delle donne) di Governo rimuovere tutti gli ostacoli e promuovere le condizioni per consentire a chiunque di poter entrare nel mondo del lavoro. Così recita la nostra Costituzione carissima Ministro Fornero.
Soprattutto per i Ministri e non solo per gli uomini comuni vale il concetto che prima di aprire bocca si debba mettere in funzione il cervello.
159. Uliano Lenni
6 minuti fa ( 27-06-2012 )
Non c'è da stupirsi,che la logica dei padroni e di chi li rappresenta in parlamento e al governo sia questa è chiaro da tempo.Il problema è che un tempo c'era un partito che metteva al centro della propria politica il diritto costituzionale al lavoro e la difesa del lavoro e dei lavoratori,oggi non più.Per la professorfessa Fornero il lavoro va conquistato:attanta a dirlo perchè qualcuno può prenderti sul serio e decidere di conquistarlo intanto facendo piazza pulita,con le armi della democrazia e con quelle che servono a proseguire la democrazia quando questa è messa in pericolo,del governo e del bivacco di cialtroni in parlamento a partire dalla cosca mafiosa berlusconide che ha disastrato il paese!Attenta pure agli esodati che prima o poi ti fanno lo scalpo!
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Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Unità.it
158. Semprestalin
7 minuti fa ( 27-06-2012 )
Pensavo che questa avesse gia' detto il tutto ed il di piu, vedo che mi sbaglio, questa e' matta da legare.
Egregio Signor Pressidente della Repubblica Italiana, come puo' Accettare una persona che fa queste affermazioni dopo aver giurato sulla Costituzione? Non crede che come Garante sia doveroso intervenire? Di matti ne abbiamo abastanza non ci servono altri.
Rispondi
Massimo Elia
5 minuti fa ( 27-06-2012 )
Purtroppo Napolitano non è più garante di nulla ! Se lo fosse ci sarebbero già le scuse pubbliche della Fornero (non do alcun titolo alla Fornero in quanto non glielo riconosco)
157. Zenzero
7 minuti fa ( 27-06-2012 )
Altro che lacrimucce... questa è una iena a dir poco...
Maurizio
3 minuti fa ( 27-06-2012 )
dai non offendiamo le iene con questo accostamento
156. Massimo Elia
8 minuti fa ( 27-06-2012 )
Organizziamo un Blog su Facebook e indiciamo una marcia su Roma del Popolo che democraticamente vuole le dimissioni di tutto il governo e di tutto il parlamento ! Andiamo in qualche milione e manifestiamo ad oltranza fino alle avvenute dimissioni !
155. Zenzero
8 minuti fa ( 27-06-2012 )
Questa è una belva che dice queste cose apposta per far precipitare la situazione. Non può essere in buona fede.
154. Zenzero
11 minuti fa ( 27-06-2012 )
Un ministro che dice una bestialità del genere è da cacciare dal governo a furor di popolo. Ma cosa stiamo ad aspettare?
Rispondi
Massimo Elia
6 minuti fa ( 27-06-2012 )
Io sono pronto !!!! Quando organizziamo per una manifestazione ad oltranza fino alla caduta di tutti gli attuali politici io ci sono ! Segnate il mio nome ! Ci sarò insieme a molti di voi !!!
158. Semprestalin
7 minuti fa ( 27-06-2012 )
Pensavo che questa avesse gia' detto il tutto ed il di piu, vedo che mi sbaglio, questa e' matta da legare.
Egregio Signor Pressidente della Repubblica Italiana, come puo' Accettare una persona che fa queste affermazioni dopo aver giurato sulla Costituzione? Non crede che come Garante sia doveroso intervenire? Di matti ne abbiamo abastanza non ci servono altri.
Rispondi
Massimo Elia
5 minuti fa ( 27-06-2012 )
Purtroppo Napolitano non è più garante di nulla ! Se lo fosse ci sarebbero già le scuse pubbliche della Fornero (non do alcun titolo alla Fornero in quanto non glielo riconosco)
157. Zenzero
7 minuti fa ( 27-06-2012 )
Altro che lacrimucce... questa è una iena a dir poco...
Maurizio
3 minuti fa ( 27-06-2012 )
dai non offendiamo le iene con questo accostamento
156. Massimo Elia
8 minuti fa ( 27-06-2012 )
Organizziamo un Blog su Facebook e indiciamo una marcia su Roma del Popolo che democraticamente vuole le dimissioni di tutto il governo e di tutto il parlamento ! Andiamo in qualche milione e manifestiamo ad oltranza fino alle avvenute dimissioni !
155. Zenzero
8 minuti fa ( 27-06-2012 )
Questa è una belva che dice queste cose apposta per far precipitare la situazione. Non può essere in buona fede.
154. Zenzero
11 minuti fa ( 27-06-2012 )
Un ministro che dice una bestialità del genere è da cacciare dal governo a furor di popolo. Ma cosa stiamo ad aspettare?
Rispondi
Massimo Elia
6 minuti fa ( 27-06-2012 )
Io sono pronto !!!! Quando organizziamo per una manifestazione ad oltranza fino alla caduta di tutti gli attuali politici io ci sono ! Segnate il mio nome ! Ci sarò insieme a molti di voi !!!
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Effettivamente si tratta di affermazioni sconcertanti e risulta difficile capire il perché vengano pronunciate in un momento delicato per il governo.
Mi sembra che le ipotesi siano sostanzialmente tre.
Pura stupidità. Mi sembra l'ipotesi meno probabile.
Conflitti sotterranei con Monti, che la portano a lanciargli dei siluri attraverso affermazioni che mettendo in difficoltà uno dei partiti della strana maggioranza (il PD costretto a tacere imbarazzato) indeboliscono ancor di più il governo. Ipotesi verosimile.
Gioco di sponda con Monti per ingraziarsi il Pdl in fibrillazione e compensarlo con la soddisfazione di veder messo in difficoltà il suo storico avversario. Ipotesi diabolica.
A voi la scelta
Mi sembra che le ipotesi siano sostanzialmente tre.
Pura stupidità. Mi sembra l'ipotesi meno probabile.
Conflitti sotterranei con Monti, che la portano a lanciargli dei siluri attraverso affermazioni che mettendo in difficoltà uno dei partiti della strana maggioranza (il PD costretto a tacere imbarazzato) indeboliscono ancor di più il governo. Ipotesi verosimile.
Gioco di sponda con Monti per ingraziarsi il Pdl in fibrillazione e compensarlo con la soddisfazione di veder messo in difficoltà il suo storico avversario. Ipotesi diabolica.
A voi la scelta
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