ITALIA-EMERGENZA LAVORO
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
@mariok,
io la metterei così :
una banda di folli, ingordi capitalisti mannari nominati e non eletti ,
ci sta distruggendo la vita ,nostra e dei nostri figli e noi stiamo qua a guardare,
abbandonati dai partiti e dalle istituzioni che dovrebbero rappresentarci ed impotenti e sempre più soli di fronte a questo scempio della democrazia.
io la metterei così :
una banda di folli, ingordi capitalisti mannari nominati e non eletti ,
ci sta distruggendo la vita ,nostra e dei nostri figli e noi stiamo qua a guardare,
abbandonati dai partiti e dalle istituzioni che dovrebbero rappresentarci ed impotenti e sempre più soli di fronte a questo scempio della democrazia.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Fornero e Polillo sono della mia generazione, se le generazioni, cinque in un secolo, le dividiamo come
1°-- 01-20
2°-- 21-40
3°-- 41-60
4°-- 61-80
5°-- 81-00
Sorge un dubbio,….mica saranno quelli del 18 politico?
Nella famosa “Spartizione delle catacombe”,…ABC, hanno dato vita alla schifezza, della schifezza, della schifezza e uommane.
Polillo è in forza al Pdl. Madama Fornero è in forza a chi?
1°-- 01-20
2°-- 21-40
3°-- 41-60
4°-- 61-80
5°-- 81-00
Sorge un dubbio,….mica saranno quelli del 18 politico?
Nella famosa “Spartizione delle catacombe”,…ABC, hanno dato vita alla schifezza, della schifezza, della schifezza e uommane.
Polillo è in forza al Pdl. Madama Fornero è in forza a chi?
-
- Messaggi: 2102
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:29
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Questa donna va fermata e il modo di fermarla c'è.
SFIDUCIARE IL GOVERNO E FARLA FINITA.
Ma figuriamoci se il pd (ormai meritate le minuscole) ha le palle per farlo...
SFIDUCIARE IL GOVERNO E FARLA FINITA.
Ma figuriamoci se il pd (ormai meritate le minuscole) ha le palle per farlo...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
peanuts ha scritto:Questa donna va fermata e il modo di fermarla c'è.
SFIDUCIARE IL GOVERNO E FARLA FINITA.
Ma figuriamoci se il pd (ormai meritate le minuscole) ha le palle per farlo...
a me verrebbe da bestemmiare...
Cupio...dissolvila.
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
La badessa vuole riscrivere l’art. 1 della Costituzione.
Proprio mentre chiedeva al Parlamento un filotto di voti di fiducia per riformare in peggio il mercato del lavoro e togliere i diritti ai lavoratori, il governo del professor Monti cacciava circa quattro miliardi di euro per dare una mano al Monte dei Paschi dell’amico Alessandro Profumo. Quello che qualche anno fa ha preso 40 milioni di euro da Unicredit come liquidazione e che attualmente è indagato per un frode fiscale che avrebbe sottratto allo Stato 700 milioni.
Insomma questo governo non si smentisce proprio mai. Ha figli e figliastri. I figli sono le banche a cui regalare o prestare a tassi agevolati miliardi e miliardi. Sono i pensionati d’oro a cui non deve essere tolto un euro sennò ci restano male. Sono i corrotti che grazie alla legge di Monti e della guardasigilli Severino avranno d’ora in poi la vita ancora più facile.
I figliastri sono quei cittadini che stavano per andare in pensione, invece ci andranno con anni di ritardo e alcuni di loro, gli “esodati”, non sanno come tirare a campare fino a quel momento. Sono i lavoratori che, se per caso leggessero il Wall Street Journal di oggi scoprirerebbero, che dal giorno alla notte hanno perso anche il diritto formale al lavoro.
La badessa Fornero, infatti, ha riscritto tutta da sola e senza chiedere il permesso a nessuno l’art. 1 della Costituzione. Sentite cosa dice al quotidiano statunitense: “La gente deve cambiare il proprio modo di pensare. Il lavoro non è un diritto. Bisogna meritarselo, anche con il sacrificio”.
Cara professoressa, questa è un’asineria bella e buona. Innanzitutto perchè il lavoro non c’è e non lo trova neanche il lavoratore che lo merita. Ma soprattutto perchè la nostra Costituzione dice il contrario esatto. Afferma che il lavoro è un diritto e anche che l’essere messi in grado di condurre una vita dignitosa in cambio del lavoro prestato è un diritto.
Questo governo, invece, continua a comportarsi come se l’art. 1 della nostra Carta dicesse che l’Italia, invece che “una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, è “una Repubblica oligarchica, fondata sulle banche e sulle caste”.
Però, prima di capovolgere così il principio fondamentale della Repubblica, non sarebbe opportuno che i professori Monti e Fornero consultassero gli italiani per capire se sono d’accordo?
http://www.antoniodipietro.it/
e sarebbe anche opportuno che questi farisei si ricordassero che su quella carta ci hanno giurato sopra prima di di diventare indegni ministri,
non eletti ma nominati,
della Repubblica.
ma stiano tranquilli lorsignori e si godano gli ultimi mesi della loro repubblichetta di salò,
che pure per le loro malefatte ci sarà un 25 aprile...2013.
Proprio mentre chiedeva al Parlamento un filotto di voti di fiducia per riformare in peggio il mercato del lavoro e togliere i diritti ai lavoratori, il governo del professor Monti cacciava circa quattro miliardi di euro per dare una mano al Monte dei Paschi dell’amico Alessandro Profumo. Quello che qualche anno fa ha preso 40 milioni di euro da Unicredit come liquidazione e che attualmente è indagato per un frode fiscale che avrebbe sottratto allo Stato 700 milioni.
Insomma questo governo non si smentisce proprio mai. Ha figli e figliastri. I figli sono le banche a cui regalare o prestare a tassi agevolati miliardi e miliardi. Sono i pensionati d’oro a cui non deve essere tolto un euro sennò ci restano male. Sono i corrotti che grazie alla legge di Monti e della guardasigilli Severino avranno d’ora in poi la vita ancora più facile.
I figliastri sono quei cittadini che stavano per andare in pensione, invece ci andranno con anni di ritardo e alcuni di loro, gli “esodati”, non sanno come tirare a campare fino a quel momento. Sono i lavoratori che, se per caso leggessero il Wall Street Journal di oggi scoprirerebbero, che dal giorno alla notte hanno perso anche il diritto formale al lavoro.
La badessa Fornero, infatti, ha riscritto tutta da sola e senza chiedere il permesso a nessuno l’art. 1 della Costituzione. Sentite cosa dice al quotidiano statunitense: “La gente deve cambiare il proprio modo di pensare. Il lavoro non è un diritto. Bisogna meritarselo, anche con il sacrificio”.
Cara professoressa, questa è un’asineria bella e buona. Innanzitutto perchè il lavoro non c’è e non lo trova neanche il lavoratore che lo merita. Ma soprattutto perchè la nostra Costituzione dice il contrario esatto. Afferma che il lavoro è un diritto e anche che l’essere messi in grado di condurre una vita dignitosa in cambio del lavoro prestato è un diritto.
Questo governo, invece, continua a comportarsi come se l’art. 1 della nostra Carta dicesse che l’Italia, invece che “una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, è “una Repubblica oligarchica, fondata sulle banche e sulle caste”.
Però, prima di capovolgere così il principio fondamentale della Repubblica, non sarebbe opportuno che i professori Monti e Fornero consultassero gli italiani per capire se sono d’accordo?
http://www.antoniodipietro.it/
e sarebbe anche opportuno che questi farisei si ricordassero che su quella carta ci hanno giurato sopra prima di di diventare indegni ministri,
non eletti ma nominati,
della Repubblica.
ma stiano tranquilli lorsignori e si godano gli ultimi mesi della loro repubblichetta di salò,
che pure per le loro malefatte ci sarà un 25 aprile...2013.
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
«A ottobre ci rivolgeremo ai cittadini con apposito referendum per vedere se avete ragione voi, la vostra anomala maggioranza, o noi e i lavoratori».
Così in aula alla Camera, Antonio Di Pietro annuncia che Idv promuoverà il referendum abrogativo del ddl lavoro.
***************************************************
io vado,
firmo,
e invito a firmare famigliari,amici e conoscenti.
p.s.
nel frattempo provvederò a restituire la tessera del PD…
Così in aula alla Camera, Antonio Di Pietro annuncia che Idv promuoverà il referendum abrogativo del ddl lavoro.
***************************************************
io vado,
firmo,
e invito a firmare famigliari,amici e conoscenti.
p.s.
nel frattempo provvederò a restituire la tessera del PD…
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Confindustria: crolla il Pil, ci sarà meno lavoro.
L'Italia «è dentro l'abisso» e la ripresa economica appare più lontana del previsto.
A lanciare l'allarme è il direttore del Centro Studi di Confindustria, Luca Paolazzi.
Nei nuovi Scenari economici, il Csc ha delineato un quadro decisamente peggiore rispetto a quello presentato a dicembre:
la recessione si aggrava e nel 2012, il Pil crolla del 2,4% (contro il -1,6% precedentemente stimato), mentre nel 2013 si contrae dello 0,3% soprattutto per la «pessima eredità» ricevuta dal 2012 (a fronte del +0,6% previsto a dicembre).
Il 2013 si chiuderà con quasi un milione e mezzo (1 milione e 482mila) unità di lavoro occupate in meno rispetto a inizio 2008 (-5,9%).
A lanciare l'allarme è il Centro Studi di Confindustria negli Scenari Industriali.
I danni della crisi economica attuale sono gli stessi di una guerra.
A sottolinearlo è il centro Studi di Confindustria.
«Non siamo in guerra.
Ma i danni economici fin qui provocati dalla crisi - ha osservato il Csc negli Scenari economici - sono equivalenti a quelli di un conflitto e a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia:
l`industria manifatturiera e le giovani generazioni.
Quelle da cui dipende il futuro del Paese».
http://www.unita.it/italia/confindustri ... o-1.424900
L'Italia «è dentro l'abisso» e la ripresa economica appare più lontana del previsto.
A lanciare l'allarme è il direttore del Centro Studi di Confindustria, Luca Paolazzi.
Nei nuovi Scenari economici, il Csc ha delineato un quadro decisamente peggiore rispetto a quello presentato a dicembre:
la recessione si aggrava e nel 2012, il Pil crolla del 2,4% (contro il -1,6% precedentemente stimato), mentre nel 2013 si contrae dello 0,3% soprattutto per la «pessima eredità» ricevuta dal 2012 (a fronte del +0,6% previsto a dicembre).
Il 2013 si chiuderà con quasi un milione e mezzo (1 milione e 482mila) unità di lavoro occupate in meno rispetto a inizio 2008 (-5,9%).
A lanciare l'allarme è il Centro Studi di Confindustria negli Scenari Industriali.
I danni della crisi economica attuale sono gli stessi di una guerra.
A sottolinearlo è il centro Studi di Confindustria.
«Non siamo in guerra.
Ma i danni economici fin qui provocati dalla crisi - ha osservato il Csc negli Scenari economici - sono equivalenti a quelli di un conflitto e a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia:
l`industria manifatturiera e le giovani generazioni.
Quelle da cui dipende il futuro del Paese».
http://www.unita.it/italia/confindustri ... o-1.424900
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
"... a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia:
l`industria manifatturiera e le giovani generazioni.
Quelle da cui dipende il futuro del Paese ".
****************************
individuata la malattia,
si penserebbe che un governo deve intervenire a sostegno del tessuto industriale del paese,
almeno per salvarne le radici e le eccellenze...e invece cosa fanno questi banchieri mannari ???
lasciano che TUTTI i 200 miliardi che la BCE ha dato alle banche italiane al tasso dell'1%,
siano dalle stesse reinvesti in titoli di stato,
invece di destinarne almeno una parte al credito agevolato alle imprese,
all'allentamento del patto di stabilità,
e ad un rilancio delle opere pubbliche,
tra le quali la messa in sicurezza di tutte le scuole dove studiano i NOSTRI figli...ma va a caghèr.
l`industria manifatturiera e le giovani generazioni.
Quelle da cui dipende il futuro del Paese ".
****************************
individuata la malattia,
si penserebbe che un governo deve intervenire a sostegno del tessuto industriale del paese,
almeno per salvarne le radici e le eccellenze...e invece cosa fanno questi banchieri mannari ???
lasciano che TUTTI i 200 miliardi che la BCE ha dato alle banche italiane al tasso dell'1%,
siano dalle stesse reinvesti in titoli di stato,
invece di destinarne almeno una parte al credito agevolato alle imprese,
all'allentamento del patto di stabilità,
e ad un rilancio delle opere pubbliche,
tra le quali la messa in sicurezza di tutte le scuole dove studiano i NOSTRI figli...ma va a caghèr.
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Corruzione, il costo delle grandi opere aumenta del 40%
Corte dei conti: «Perdiamo il 16% di investimenti esteri»
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012 11:48
Evasione fiscale e corruzione «sono anzitutto una grande sfida». È il monito lanciato dalla Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato in cui si sottolinea «la lievitazione dei costi» per l'economia derivante dal fenomeno corruttivo. L'interesse per il fenomeno corruttivo – come ha sottolinea il procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola - «è dato dagli ingiusti costi che esso provoca all'economia e dalla necessità di individuazione dei possibili rimedi sia per la prevenzione si per la reintegrazione del patrimonio».
Secondo la Corte, difatti, i costi sono immediati o diretti, costituiti dall'incremento della spesa dell'intervento pubblico: «c'è una lievitazione dei costi strisciante e una lievitazione straordinaria che colpisce i costi delle grandi opere, calcolata intorno al 40 per cento».
Ma, osserva ancora Nottola, il danno indiretto, e forse più grave, è quello inferto all'economia nazionale, «perché la corruzione allontana le imprese dagli investimenti». Secondo i calcoli della magistratura contabile, ogni punto di discesa nella classifica di percezione della corruzione (sembra che l'Italia attualmente sia al 69mo posto su 182) provoca la perdita del 16 per cento degli investimenti dall'estero.
http://www.ilfuturista.it/economia/corr ... steri.html
Corte dei conti: «Perdiamo il 16% di investimenti esteri»
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012 11:48
Evasione fiscale e corruzione «sono anzitutto una grande sfida». È il monito lanciato dalla Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato in cui si sottolinea «la lievitazione dei costi» per l'economia derivante dal fenomeno corruttivo. L'interesse per il fenomeno corruttivo – come ha sottolinea il procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola - «è dato dagli ingiusti costi che esso provoca all'economia e dalla necessità di individuazione dei possibili rimedi sia per la prevenzione si per la reintegrazione del patrimonio».
Secondo la Corte, difatti, i costi sono immediati o diretti, costituiti dall'incremento della spesa dell'intervento pubblico: «c'è una lievitazione dei costi strisciante e una lievitazione straordinaria che colpisce i costi delle grandi opere, calcolata intorno al 40 per cento».
Ma, osserva ancora Nottola, il danno indiretto, e forse più grave, è quello inferto all'economia nazionale, «perché la corruzione allontana le imprese dagli investimenti». Secondo i calcoli della magistratura contabile, ogni punto di discesa nella classifica di percezione della corruzione (sembra che l'Italia attualmente sia al 69mo posto su 182) provoca la perdita del 16 per cento degli investimenti dall'estero.
http://www.ilfuturista.it/economia/corr ... steri.html
(ASCA) - Roma, 26 giu - ''Nessun medico aveva chiesto al governo tecnico di occuparsi di corruzione. E' una bugia che il ddl anticorruzione sia collegato al rilancio dell'economia perche' prima vengono la riforma del lavoro, delle infrastrutture e della burocrazia''. Lo avrebbe detto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, intervenendo all'assemblea dei gruppi.
Osvaldo Napoli: “Negli accordi col governo, Monti non aveva all’interno del proprio programma la problematica della corruzione. Le argomentazioni portate dal governo, non accontentano il PdL”
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Industria: CGIL su dati ISTAT, allarmante arretramento, manifattura a rischio .
10/07/2012
“Il vero dato allarmante è nell'ulteriore arretramento della produzione industriale.
La flessione registrata, infatti, conferma la drammaticità della situazione che si riversa, in un trend negativo inarrestabile, sull'economia reale e sull'occupazione”.
E' quanto afferma il Segretario confederale della CGIL, Elena Lattuada, circa i dati sulla produzione industriale a maggio diffusi oggi dall'ISTAT che a fronte di un leggero miglioramento dello 0,8% su aprile, registrano un calo del 6,9% su base annua.
Nel dettaglio, osserva la dirigente sindacale,
“sono colpiti tutti i comparti, a partire dalla produzione dei beni intermedi che paga il prezzo maggiore, a testimonianza del fatto che il paese è fermo:
è fermo il mercato, sono fermi gli investimenti”.
L'Istituto nazionale di statistica rileva infatti come la diminuzione più marcata sia quella del raggruppamento dei beni intermedi (-8,7%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-6,7%) e per i beni strumentali (-5,7%), mentre ciò che diminuisce in maniera più contenuta è l'energia (-3,3%).
“E' su questi dati – prosegue Lattuada - che bisogna riflettere, non tanto sulle micro variazioni.
Se si avanti così – avverte la dirigente sindacale della CGIL - è davvero a repentaglio il futuro dell'industria manifatturiera italiana”.
A questo quadro, sottolinea Lattuada “si associa inevitabilmente la crescita esponenziale del ricorso alla Cassa integrazione con i punti di crisi che si aggravano”.
Lattuada punta il dito contro le misure assunte dal Governo, dal provvedimento sulla crescita alla spending review, che afferma “non scalfiscono nemmeno questo quadro.
Anzi – denuncia - se pensiamo alle ricadute sull'industria italiana dei tagli agli acquisti di Comuni e Regioni, sono prevedibili esiti negativi ancora più pesanti”.
Dunque, conclude la dirigente sindacale della CGIL “c'è bisogno di ben altro per tentare di invertire la tendenza.
E' necessario e urgente un disegno di politica industriale con al centro gli investimenti e l'innovazione.
Al di fuori di queste scelte c'è solo il perdurare della recessione.
Il Governo si assuma fino in fondo le responsabilità del caso".
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19475
10/07/2012
“Il vero dato allarmante è nell'ulteriore arretramento della produzione industriale.
La flessione registrata, infatti, conferma la drammaticità della situazione che si riversa, in un trend negativo inarrestabile, sull'economia reale e sull'occupazione”.
E' quanto afferma il Segretario confederale della CGIL, Elena Lattuada, circa i dati sulla produzione industriale a maggio diffusi oggi dall'ISTAT che a fronte di un leggero miglioramento dello 0,8% su aprile, registrano un calo del 6,9% su base annua.
Nel dettaglio, osserva la dirigente sindacale,
“sono colpiti tutti i comparti, a partire dalla produzione dei beni intermedi che paga il prezzo maggiore, a testimonianza del fatto che il paese è fermo:
è fermo il mercato, sono fermi gli investimenti”.
L'Istituto nazionale di statistica rileva infatti come la diminuzione più marcata sia quella del raggruppamento dei beni intermedi (-8,7%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-6,7%) e per i beni strumentali (-5,7%), mentre ciò che diminuisce in maniera più contenuta è l'energia (-3,3%).
“E' su questi dati – prosegue Lattuada - che bisogna riflettere, non tanto sulle micro variazioni.
Se si avanti così – avverte la dirigente sindacale della CGIL - è davvero a repentaglio il futuro dell'industria manifatturiera italiana”.
A questo quadro, sottolinea Lattuada “si associa inevitabilmente la crescita esponenziale del ricorso alla Cassa integrazione con i punti di crisi che si aggravano”.
Lattuada punta il dito contro le misure assunte dal Governo, dal provvedimento sulla crescita alla spending review, che afferma “non scalfiscono nemmeno questo quadro.
Anzi – denuncia - se pensiamo alle ricadute sull'industria italiana dei tagli agli acquisti di Comuni e Regioni, sono prevedibili esiti negativi ancora più pesanti”.
Dunque, conclude la dirigente sindacale della CGIL “c'è bisogno di ben altro per tentare di invertire la tendenza.
E' necessario e urgente un disegno di politica industriale con al centro gli investimenti e l'innovazione.
Al di fuori di queste scelte c'è solo il perdurare della recessione.
Il Governo si assuma fino in fondo le responsabilità del caso".
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19475
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti