Cittadino Presidente

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camillobenso
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Re: Cittadino Presidente

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Marco Travaglio per "il Fatto Quotidiano"

Professor Giovanni Sartori, ha seguito l'affaire Quirinale-Mancino?
Sì, ho letto i giornali anche se sono in vacanza. Sa, bisogna ritemprarsi un po', perché alla ripresa fino alle elezioni ne vedremo di cotte e di crude. Berlusconi ne farà ancora di tutti i colori pur di tornare a galla, l'ho rivisto in gran forma. E non solo lui...


GIOVANNI SARTORI

Dicevamo delle telefonate fra Mancino e il Quirinale. Lei che idea si è fatto?
Distinguerei fra Mancino e Conso, anche se tutti e due sono indagati per aver mentito ai magistrati. Su Mancino, posso tranquillissimamente credere a qualche suo zampino nelle faccende della trattativa. È un vecchio democristiano e la Dc, di trattative con mafiosi, camorristi eccetera, se ne intendeva.

Conso, invece?
Beh, Conso lo conosco bene, è una persona integerrima: non certo il tipo che, da ministro della Giustizia, toglie il carcere duro a centinaia di mafiosi spontaneamente per favorire la mafia. È evidente che l'ha fatto perché gliel'ha chiesto qualcuno per le vie brevi, senza lasciare tracce, come si fa in questi casi .


GIOVANNI SARTORI E LA SUA MUSA

Ma è proprio questo il punto: lui invece dice di aver fatto tutto da solo, senza consultarsi con nessuno né obbedire a nessuno. Invece c'è la prova documentale che qualche mese prima il direttore delle carceri gli aveva chiesto di revocare il 41-bis a centinaia di boss come "segnale distensivo" a Cosa Nostra.
Ma è chiaro che è andata così! Gli han detto "fai così" e lui l'ha fatto. Temo che i mandanti della trattativa resteranno l'ennesimo segreto di Stato. Se però i magistrati o il Fatto quotidiano riusciranno a svelarlo, sarò il primo a battere le mani.


NAPOLITANO

Però ai magistrati, sotto giuramento, Conso ha negato di averne parlato con chicchessia. Per questo è indagato per false dichiarazioni.
Ma questo, paradossalmente, fa parte della sua pulizia. Lui si prende tutta la colpa, anche negando l'evidenza, per non tradire, non coinvolgere chi l'ha tirato dentro a questa brutta storia. È un uomo d'onore, in senso buono: copre tutti gli altri.

Torniamo a quelle telefonate. Mancino, quando capisce che sta per essere indagato per falsa testimonianza perché due suoi ex colleghi ministri, Martelli e Scotti, lo smentiscono, comincia a tempestare il consigliere giuridico del Quirinale, Loris D'Ambrosio. E quello, invece di liquidarlo, lo sta a sentire, soddisfa le sue richieste, mobilita alti magistrati. E interviene personalmente anche Napolitano in persona.

Eh beh per forza, come facevano a staccargli il telefono in faccia? Mancino ha avuto le mani dappertutto, ha occupato quasi tutte le poltrone che contano, e da ultimo è stato vicepresidente del Csm quando Napolitano ne era il presidente. Non mi meraviglio di nulla, se non della sua sprovvedutezza: da un volpone come lui, mi sarei aspettato che certe cose le dicesse a voce, e non al telefono. Ma come, vuoi chiedere un favore al Quirinale e alzi la cornetta facendoti scoprire e mettendo nei guai pure la Presidenza della Repubblica? Altri della sua scuola, al suo posto, avrebbero messo i piedi in spalla e sarebbero andati di persona al Quirinale, per non lasciare impronte digitali. Non lo facevo così incauto e sciocco.



NAPOLITANO

Franco Cordero ha ricordato che in base all'articolo 104 della Costituzione la magistratura è autonoma e indipendente da ogni altro potere e la sua autonomia è garantita proprio dal Csm, presieduto da Napolitano. Dunque non rientra fra i suoi poteri sollecitare "coordinamenti" fra procure su un'indagine in corso, solo perché glielo chiede un soggetto che è parte in quell'indagine. Lei condivide?

Perfetto, non fa una grinza: in nome della vecchia colleganza, il Quirinale s'è spinto oltre i suoi poteri.

Ora, nell'opinione pubblica, si rafforza la sensazione che la legge non sia uguale per tutti. E soprattutto che, in barba all'articolo 3, non tutti i cittadini siano eguali davanti alla legge.
È quel che pensano molti dei nostri politici. Mancino, in quelle telefonate, dimostra chiaramente di considerarsi niente affatto uguale agli altri: semmai un "eguale fra i diseguali"...



NICOLA MANCINO


Sì, ma anche il Quirinale, intervenendo in suo favore, ha dimostrato di considerarlo più uguale degli altri.

E certo, quello del Quirinale è stato un errore quantomeno di stile. Non so quanto ha sbagliato il capo dello Stato e quanto il suo consigliere, né fino a che punto sono arrivati a interferire o a intervenire nelle indagini. Ma è chiaro che Napolitano è incorso perlomeno in un "eccesso di amicizia". Conosce Mancino da una vita e s'è spinto troppo in là. Lui o il suo consigliere o tutti e due, si vedrà. A leggere quelle telefonate, i due sono proprio "charms", come dicono gli inglesi: traducendo liberamente, "lingua in bocca"...

Sentimento umano, per carità: che però non dovrebbe condizionare l'imparzialità di un'istituzione di garanzia come il Quirinale.
Sì, ma siamo in Italia e sappiamo come vanno queste cose negli alti palazzi. Fra di loro i potenti hanno tutti un eccesso di pietas cristiana, anzi democristiana...



LORIS D'AMBROSIO

Anche l'ex comunista Napolitano?
Ma il comunismo lui l'ha superato da un pezzo, che diamine. Quando era ancora nel Pci, fu il primo comunista a tenere due conferenze negli Stati Uniti. Io lo conobbi lì. Fu impeccabile, maestro di savoir faire, padronanza della lingua e diplomazia.


FRANCO CORDERO

Non sarà che, sotto sotto, gli è rimasto un pizzico di cultura comunista, quella per cui il rispetto delle regole è subordinato agli interessi superiori del partito?

Eh certo, un po' di togliattismo ti rimane sempre, quando vieni dalla scuola delle Frattocchie... Chi esce dalle Frattocchie, frattocchio resta...


BARBARA SPINELLI

Lei ha insegnato per una vita negli Stati Uniti: se l'immagina che sarebbe accaduto se un Presidente avesse interferito in un'indagine a gentile richiesta di un politico?

No che non me lo immagino. Perché gli Stati Uniti non sono l'Italia. Un presidente americano si guarda bene dal fare certe cose.
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Re: Cittadino Presidente

Messaggio da camillobenso »

Circa quindici giorni or sono, alcuni magistrati e giuristi che conoscono Conso, si sono ribellati per le accuse rivolte a Giovanni Battista Conso, giurista e accademico, ministro della Giustizia nel primo governo Amato.

Da sempre la posizione di Conso non mi è stata chiara. Penso che il Prof. Sartori tagli la testa al toro, …penso anch’io che Conso si tratta di persona integerrima che si prende tutta la colpa pur di non rivelare chi l’ha spinto a quell’atto. In alcune persone il senso del dovere è fortissimo, e non tradirebbe mai chi gli ha dato un ordine anche se equivoco.


Conso, invece?

Beh, Conso lo conosco bene, è una persona integerrima: non certo il tipo che, da ministro della Giustizia, toglie il carcere duro a centinaia di mafiosi spontaneamente per favorire la mafia. È evidente che l'ha fatto perché gliel'ha chiesto qualcuno per le vie brevi, senza lasciare tracce, come si fa in questi casi .

Però ai magistrati, sotto giuramento, Conso ha negato di averne parlato con chicchessia. Per questo è indagato per false dichiarazioni.
Ma questo, paradossalmente, fa parte della sua pulizia. Lui si prende tutta la colpa, anche negando l'evidenza, per non tradire, non coinvolgere chi l'ha tirato dentro a questa brutta storia. È un uomo d'onore, in senso buono: copre tutti gli altri.
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Re: Cittadino Presidente

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Scalfari, più amico di Giorgio che della verità
di Daniela Gaudenzi | 11 luglio 2012
Commenti (47)

Con la chiusura dell’inchiesta sulla trattativa tra Stato-mafia, una delle più difficili e cruciali per la stessa identità democratica del nostro paese, è iniziata, come da peggiore ma realistica previsione, una serie di attacchi concentrici nei confronti dei magistrati che hanno condotto per quasi un ventennio l’indagine più scomoda della storia repubblicana.

L’obiettivo è “naturalmente” Antonio Ingroia accusato, non da ora, di sovraesposizione mediatica, militanza a sinistra, “partigianeria” (per essersi definito partigiano della Costituzione), protagonismo da prossima “discesa in campo”, sia che conceda un’intervista a Belpietro su Libero, sia che, orrore degli orrori, parli di giustizia e ricerca della verità sul blog di Grillo.

Quello che forse poteva essere meno scontato è che uno dei più accaniti accusatori di Ingroia e della procura di Palermo sia diventato Eugenio Scalfari.

L’autoinvestitura a garante supremo della correttezza istituzionale di Giorgio Napolitano, riguardo alle telefonate rassicuranti con Nicola Mancinoe al parallelo attivismo per tentare di sfilare l’indagine alla procura di Palermo, in nome di un “coordinamento investigativo” a dir poco molto strabico, l’ha infine portato ad un attacco inusitato quanto immotivato contro i Pm di Palermo.

Per Scalfari, che pure è laureato in legge, anche se probabilmente dovrebbe ripassare il Capo IV del codice di procedura penale dedicato alle intercettazioni, nonché le recenti sentenze della Corte Costituzionale in materia, i magistrati inquirenti e la polizia giudiziaria avrebbero commesso “un gravissimo illecito” per non avere immediatamente interrotto le intercettazioni e distrutto le relative trascrizioni, non appena si sono resi conto che l’interlocutore di Nicola Mancino (l’intercettato) era il presidente della Repubblica.

In chiusura del suo editoriale domenicale su Repubblica un grande giornalista, che ha legato la sua storia personale e la sua lunghissima carriera a battaglie memorabili in difesa dell’autonomia della magistratura, ha accusato la procura di Palermo di “delitti gravissimi subito segnalati al PG della Cassazione [titolare dell'azione disciplinare] perchè li punisca con eventuali procedimenti”.

A distanza di poche ora per rimettere le cose al loro posto sono intervenuti lo stesso Antonino Ingroia che ha definito sinteticamente l’ attacco “un grave infortunio” ed il procuratore Messineo, in modo formale, per sottolineare che “nessuna norma in vigore prescrive o autorizza l’immediata cessazione dell’ascolto e della trascrizione di una intercettazione legittima”.

Quanto alla distruzione, come hanno ribadito il procuratore di Palermo Messineo e Pietro Grasso, si può procedere “previa valutazione dell’irrilevanza e autorizzazione del Gip, sentite le parti”, insomma solo dopo essere andati davanti ad un giudice in presenza dei difensori.

Questo intervento di Eugenio Scalfari è tanto più grave (e triste per i tanti lettori che lo hanno a lungo stimato ed io sono tra questi) perché si inserisce nel clima di isolamento e delegittamazione che incombe sulla procura di Palermo e sull’inchiesta in merito all’inqualificabile trattativa tra Stato e mafia, peraltro già certificata dalla sentenza sulla strage di via dei Georgofili.

Senza contare l’impatto nefasto di una simile pretestuosa polemica sul tema sempre incandescente delle intercettazioni, la cui regolamentazione come ha opportunamente sottolineato Ingroia, non può ripartire dal ddl Alfano, a meno che si vogliano sacrificare le esigenze investigative ed il diritto ad essere informati sull’altare di una non meglio precisata “ragion di stato”.

A proposito della trattativa, della ricerca della verità ed indirettamente delle reazioni conseguenti, un quadro sinteticamente illuminante l’aveva dato, a ridosso della chiusura dell’inchiesta e dell’imputazione di Mancino per false dichiarazioni ai Pm, Claudio Martelli.

In una intervista a RadioRai sull’ipotesi, molto concreta, che Paolo Borsellino sia stato ucciso perché avendo saputo della trattativa si fosse opposto strenuamente, ha dichiarato: “Questo è un punto cruciale.. Vanno chiariti due aspetti: primo, la mancata protezione di Borsellino o una protezione inadeguata; secondo, il depistaggio su via D’Amelio o qualcosa di molto peggio”.

Il panico che aleggia nei palazzi del potere ed il nervosismo che agita anche gli interlocutori più vicini ai massimi vertici istituzionali indurrebbe a propendere per l’alternativa peggiore.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... ta/289714/
camillobenso
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Re: Cittadino Presidente

Messaggio da camillobenso »

Ingroia: “Scalfari? Un padre del giornalismo che non conosce la legge”


Audio
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/07/ ... ge/201249/

“Eugenio Scalfari? Dispiace che un padre del giornalismo italiano sia incorso in questo grave infortunio dimostrando di non conoscere le più elementari norme della procedura” Così alla Zanzara, su Radio 24, replica Antonio Ingroia, sostituto procuratore di Palermo, alle dure critiche di Eugenio Scalfari, che sulle pagine di Repubblica ha accusato la procura del capoluogo siciliano di aver violato la Costituzione per le intercettazioni che hanno coinvolto Nicola Mancino e che hanno chiamato in causa Giorgio Napolitano. “Scalfari sostiene che non conosciamo le elementari regole della Costituzione” – prosegue Ingroia – “Non credo che sia laureato in giurisprudenza e quindi glielo possiamo perdonare. Magari si informi“. Il procuratore di Palermo precisa ulteriormente: “Secondo Scalfari la Costituzione avrebbe dovuto imporre l’immediata interruzione delle intercettazioni. La legge non prevede nulla di ciò”. Il magistrato entra nei dettagli e spiega: “Secondo la legge, di fronte a intercettazioni legittime e regolarmente autorizzate da un giudice, qualora casualmente vengano intercettate conversazioni con personalità che non possono essere sottoposte a intercettazioni, queste ultime, se in particolare risultano irrilevanti anche nei confronti della persona legittimamente intercettata, vengono tolte di mezzo. Successivamente ci sarà un’udienza apposita davanti a un giudice che deciderà sulla distruzione delle intercettazioni.” E continua: “Un pm non può “ad libitum” o “a capocchia” distruggere quello che vuole“. Ingroia, infine, risponde al conduttore Cruciani sul suo intervento nel blog di Beppe Grillo. “Mi è stato chiesto dal suo staff redazionale di esprimere la mia su un tema che mi stava a cuore” – replica il magistrato – “lo avrei fatto su un qualsiasi sito che ospita opinioni, non sono sotto nessuna bandiera politica. Sul blog di Grillo ho detto le stesse cose che ho pronunciato in un’intervista al direttore di Libero, Belpietro. Intervista che ha occupato sul quotidiano la prima pagina e due pagine intere” di Gisella Ruccia
10 luglio 2012
pancho
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Re: Cittadino Presidente

Messaggio da pancho »

giorgio ha scritto:Tra le altre cose, in quegli anni, Scalfari, con Turani, scriveva l'ottimo "Razza padrona - da Cefis a Cefis".
Ora della Razza Padrona fa parte da tempo...
E anche lui, una volta così attaccato ai fatti, butta la palla nella tribuna del complottismo.
Ayayay, Eugenio, si invecchia (male) e il coraggio se ne va col testosterone, eh...
Scalfari e' un liberale e nel gergo italiano questa identificazione non coincide con i miei obiettivi e quando sentono venir meno i loro schizzano fuori, come le pedine del gioco delle pulci, a difenderli. Perche allora meravigliarsi cosi' tanto di queste sue esternazioni?

Chi ha sempre visto costoro come una costola della sinistra si e' sempre sbagliato e ora dovrebbe umilmente chiedere venia

Costoto, in un certo qual modo, fanno e faranno sempre parte di quel potere che non e' certo il mio. Anzi, contrasta con il mio.

Non basta essere definiti liberali , onesti o timorosi dell'etica e della morale( anche se su questi termini bisogna andarci piano)per sentirsi dalla mia parte. Non e' cosi'.

Ti seguono finche' fa loro comodo e poi al momento opportuno quando qualcuno crede(ingenuamente) di averli dalla loro parte eccoli sempre attenti a saltar fuori nel momento meno opportuno a te e a farti capire pero' anche(per chi non lo avesse finora capito) che sono piu' pericolosi costoro di alcuni altri poiche fanno da sponda ai tuoi diretti avversari e ti fanno capire anche quanto tempo di hanno fatto perdere per averli assecondati e non aver invece proceduto come veramente ti indicava il tuo buon senso politico.

Potrei proseguire su questi "grandi vecchi" ma sarei ripetitivo visto che l'ho gia' scritto in un'altro vecchio post.

Questi potrebbero essere i grandi vecchi sui quali non abbiamo mai trovato alcuna traccia?

Inutile continuare a pensare che il potere, qualsiasi potere, possa andar daccordo con la democrazia. Sono due cose continuamente distinte e potrei dira anche in un certo qualmodo contrastanti.

Quale migliore dimostazione ci potrebbe essere di questa che stiamo vivendo.

Tutti i se e i ma non sono altro che pie' scuse per difendere il loro potere. Quel potere che pian piano ci sta' distruggento tutti le conquiste fatte anche col sangue di molti ns. vecchi.

Quello che posso fare contro questo andazzo, e' cercare in tutti i modi di dare il mio contributo affinche possa esserci una svolta e per dire ai miei figli che in questo momento io c'ero e non ma non mi sono fatto infinocchiare dai media. Ho sempre dato ascolto al mio cuore e al mio buon senso politico. Il mio, e' chiaro.

un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Cittadino Presidente

Messaggio da camillobenso »

Ellà pancho come và?
camillobenso
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Re: Cittadino Presidente

Messaggio da camillobenso »

L'EDITORIALE
Ho parlato con Draghi di Balotelli e di Germania
di EUGENIO SCALFARI



........Post scriptum: alcuni giornali conducono da tempo una campagna sul cosiddetto caso Mancino per mettere in difficoltà il Presidente della Repubblica. Negli ultimi giorni lo esortano a rendere pubbliche le telefonate che ha avuto con Nicola Mancino e che sono stare registrate dalla Procura di Palermo.

Non entro nel merito, che riguarda le Procure interessate, i gip che ne autorizzano gli interventi, il Procuratore generale della Cassazione che ha la vigilanza sul corretto esercizio della giurisdizione e detiene l'iniziativa di eventuali procedimenti disciplinari. Osservo soltanto che quei giornali così legittimamente desiderosi di chiarire eventuali misteri e possibili ipotesi di reato scrivono come se sia un fatto ovvio che il Presidente della Repubblica è stato intercettato e che il nastro dell'intercettazione è tuttora esistente e custodito dalla Procura di Palermo. Quei giornali dicono il vero perché l'esistenza delle intercettazioni è stata confermata da uno dei quattro sostituti procuratori palermitani in un'intervista al nostro giornale.

Quando qualche settimana fa Nicola Mancino, la cui utenza era vigilata dalla suddetta Procura, chiese al centralino del Quirinale di metterlo in comunicazione col Presidente, gli intercettatori avrebbero dovuto interrompere immediatamente il contatto. Non lo fecero. Forse l'agente di polizia giudiziario incaricato dell'operazione non sapeva o aveva dimenticato che da quel momento in poi stava commettendo un gravissimo illecito.

Ma l'illecito divenne ancora più grave quando il nastro fu consegnato ai sostituti procuratori i quali lo lessero, poi dichiararono pubblicamente che la conversazione risultava irrilevante ai fini processuali, ma anziché distruggerlo lo conservarono nella cassaforte del loro ufficio dove tuttora si trova.

La gravità di questo comportamento sfugge del tutto ai giornali che pungolano il Capo dello Stato senza però dire una sola sillaba sulla grave infrazione compiuta da quella Procura la quale deve sapere che il Capo dello Stato non può essere né indagato né intercettato né soggetto a perquisizione fino a quando - in seguito ad un "impeachment" - non sia stato sospeso dalle sue funzioni con sentenza della Corte Costituzionale eretta in Suprema Corte di Giustizia. Si tratta di norme elementari della Costituzione e trovo stupefacente che né i Procuratori interessati, né i giudici che autorizzano i loro interventi, né i magistrati preposti al rispetto della legge, né gli opinionisti esperti in diritto costituzionale abbiamo detto una sola sillaba in proposito con l'unica eccezione dell'ex senatore Giovanni Pellegrino, già presidente della Commissione parlamentare sulle stragi.

(08 luglio 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=search
camillobenso
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Re: Cittadino Presidente

Messaggio da camillobenso »

pancho ha scritto:
giorgio ha scritto:Tra le altre cose, in quegli anni, Scalfari, con Turani, scriveva l'ottimo "Razza padrona - da Cefis a Cefis".
Ora della Razza Padrona fa parte da tempo...
E anche lui, una volta così attaccato ai fatti, butta la palla nella tribuna del complottismo.
Ayayay, Eugenio, si invecchia (male) e il coraggio se ne va col testosterone, eh...
Scalfari e' un liberale e nel gergo italiano questa identificazione non coincide con i miei obiettivi e quando sentono venir meno i loro schizzano fuori, come le pedine del gioco delle pulci, a difenderli. Perche allora meravigliarsi cosi' tanto di queste sue esternazioni?

Chi ha sempre visto costoro come una costola della sinistra si e' sempre sbagliato e ora dovrebbe umilmente chiedere venia

Costoto, in un certo qual modo, fanno e faranno sempre parte di quel potere che non e' certo il mio. Anzi, contrasta con il mio.

Non basta essere definiti liberali , onesti o timorosi dell'etica e della morale( anche se su questi termini bisogna andarci piano)per sentirsi dalla mia parte. Non e' cosi'.

Ti seguono finche' fa loro comodo e poi al momento opportuno quando qualcuno crede(ingenuamente) di averli dalla loro parte eccoli sempre attenti a saltar fuori nel momento meno opportuno a te e a farti capire pero' anche(per chi non lo avesse finora capito) che sono piu' pericolosi costoro di alcuni altri poiche fanno da sponda ai tuoi diretti avversari e ti fanno capire anche quanto tempo di hanno fatto perdere per averli assecondati e non aver invece proceduto come veramente ti indicava il tuo buon senso politico.

Potrei proseguire su questi "grandi vecchi" ma sarei ripetitivo visto che l'ho gia' scritto in un'altro vecchio post.

Questi potrebbero essere i grandi vecchi sui quali non abbiamo mai trovato alcuna traccia?

Inutile continuare a pensare che il potere, qualsiasi potere, possa andar daccordo con la democrazia. Sono due cose continuamente distinte e potrei dira anche in un certo qualmodo contrastanti.

Quale migliore dimostazione ci potrebbe essere di questa che stiamo vivendo.

Tutti i se e i ma non sono altro che pie' scuse per difendere il loro potere. Quel potere che pian piano ci sta' distruggento tutti le conquiste fatte anche col sangue di molti ns. vecchi.

Quello che posso fare contro questo andazzo, e' cercare in tutti i modi di dare il mio contributo affinche possa esserci una svolta e per dire ai miei figli che in questo momento io c'ero e non ma non mi sono fatto infinocchiare dai media. Ho sempre dato ascolto al mio cuore e al mio buon senso politico. Il mio, e' chiaro.

un salutone da Juan
Wikipedia
Nel 1963 passa al Partito Socialista Italiano con il quale è eletto nel consiglio comunale di Milano.

Io lo ricordo anche in Parlamento per il Psi

Si schiera contro Bettino e poi contro Berlusconi.

Se non è assimilabile alla sinistra in quale potere lo collochi?
pancho
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Re: Cittadino Presidente

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:
pancho ha scritto:
giorgio ha scritto:Tra le altre cose, in quegli anni, Scalfari, con Turani, scriveva l'ottimo "Razza padrona - da Cefis a Cefis".
Ora della Razza Padrona fa parte da tempo...
E anche lui, una volta così attaccato ai fatti, butta la palla nella tribuna del complottismo.
Ayayay, Eugenio, si invecchia (male) e il coraggio se ne va col testosterone, eh...
Scalfari e' un liberale e nel gergo italiano questa identificazione non coincide con i miei obiettivi e quando sentono venir meno i loro schizzano fuori, come le pedine del gioco delle pulci, a difenderli. Perche allora meravigliarsi cosi' tanto di queste sue esternazioni?

Chi ha sempre visto costoro come una costola della sinistra si e' sempre sbagliato e ora dovrebbe umilmente chiedere venia

Costoto, in un certo qual modo, fanno e faranno sempre parte di quel potere che non e' certo il mio. Anzi, contrasta con il mio.

Non basta essere definiti liberali , onesti o timorosi dell'etica e della morale( anche se su questi termini bisogna andarci piano)per sentirsi dalla mia parte. Non e' cosi'.

Ti seguono finche' fa loro comodo e poi al momento opportuno quando qualcuno crede(ingenuamente) di averli dalla loro parte eccoli sempre attenti a saltar fuori nel momento meno opportuno a te e a farti capire pero' anche(per chi non lo avesse finora capito) che sono piu' pericolosi costoro di alcuni altri poiche fanno da sponda ai tuoi diretti avversari e ti fanno capire anche quanto tempo di hanno fatto perdere per averli assecondati e non aver invece proceduto come veramente ti indicava il tuo buon senso politico.

Potrei proseguire su questi "grandi vecchi" ma sarei ripetitivo visto che l'ho gia' scritto in un'altro vecchio post.

Questi potrebbero essere i grandi vecchi sui quali non abbiamo mai trovato alcuna traccia?

Inutile continuare a pensare che il potere, qualsiasi potere, possa andar daccordo con la democrazia. Sono due cose continuamente distinte e potrei dira anche in un certo qualmodo contrastanti.

Quale migliore dimostazione ci potrebbe essere di questa che stiamo vivendo.

Tutti i se e i ma non sono altro che pie' scuse per difendere il loro potere. Quel potere che pian piano ci sta' distruggento tutti le conquiste fatte anche col sangue di molti ns. vecchi.

Quello che posso fare contro questo andazzo, e' cercare in tutti i modi di dare il mio contributo affinche possa esserci una svolta e per dire ai miei figli che in questo momento io c'ero e non ma non mi sono fatto infinocchiare dai media. Ho sempre dato ascolto al mio cuore e al mio buon senso politico. Il mio, e' chiaro.

un salutone da Juan
Wikipedia
Nel 1963 passa al Partito Socialista Italiano con il quale è eletto nel consiglio comunale di Milano.

Io lo ricordo anche in Parlamento per il Psi

Si schiera contro Bettino e poi contro Berlusconi.

Se non è assimilabile alla sinistra in quale potere lo collochi?
Se non è assimilabile alla sinistra in quale potere lo collochi?
Non basta, caro mio, Io le persone le giudico nei fatti importanti. Nei fatti in cui si sentono toccati nel loro potere. Sciocchezzuole quelle. Anche Signorile e Cicchitto erano contro Craxi. Te lo sei scordato. Oggi la posta in palio non e' piu' la stessa. Ci sono obiettivi molto diversi fra di loro. Certamente non e' un fan di Berlusconi ma non basta per dire d'essere di sinistra. Forse di centro-sinistra ma non e' la stessa cosa. E' come dire essere del PD e sentirsi di sinistra. Non ti sembra esserci una "piccola " contraddizione? Ci si puo' sentire di sinistra, di estrema sinistra o del PD. Son cose diverse fra di loro anche se possono trovare un accordo per governare. Essere del PD e sentirsi di sinistra alleandosi poi con l'UDC o con un Monti bis non mi sembra mica tanto di sinistra anche dando tutte le sfumature al rosa a questo termine.

E' un liberale di vecchio stampo con cui si puo ragionare ma da stare sempre allerta poiche' come si dimostra in continuazione prende posizioni che sono molto lontano dalle mie poiche diversi sono i ns. obiettivi.

Di questo passo finiremo di chiamare compagno pure a Passera. E ci manca poco.

Per quanto riguarda
Si schiera contro Bettino e poi contro Berlusconi.
Mi sembra che , se la memoria non mi fa uno scherzo, c'erano di mezzo aperture al Berlusca per quanto riguardava l'editoria e i canali televisivi.

un saluto da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: Cittadino Presidente

Messaggio da mariok »

A me, sinceramente, sembra che la catalogazione netta di una persona, di sinistra, di centro(?) o di destra mi sembra alquanto schematica e tutto sommato poco utile.

Tanto per cominciare, dovremmo definire cosa vuol dire essere di sinistra oggi. Difendere per esempio il pubblico impiego sempre e comunque è di sinistra? Allora Buonanni è di sinistra?! E via con esempi del genere.

Inoltre credo che un essere pensante può avere posizioni catalogabili diversamente a seconda dell'argomento. Si può essere per esempio "di sinistra" in materia di laicità dello stato e di diritti civili (vedi radicali) e "di destra" in materia economica.

Che si fa in tal caso, la media ponderata delle varie opinioni per dare a uno il bollino di "sinistra" o (infamante) di "destra"?

Se uno vota per il PD è necessariamente "non di sinistra"? E se il suo voto lo da semplicemente perché non ci sono alternative decenti e per non fare il gioco della destra rifugiandosi nell'astensionismo o nel grillismo? Scelta opinabilissima, magari anche sbagliata, ma non tale da marchiare una persona.

Quanto poi ad espressioni del tipo "essere del PD", cosi come "di" qualunque altro partito, la considero un'offesa alla propria intelligenza ed autonomia di giudizio.

Ciò ovviamente non vuol dire rinnegare un passato nel quale effettivamente ci si schierava. Ma erano le condizioni al contorno che ti obbligavano a farlo. Come al tempo della resistenza, durante una guerra nella quale dovevi decidere se stare dalla parte dei nazisti e dei fascisti o di quella dei Cln.

Successivamente, nel primo dopoguerra, sembrava che ci fosse uno scontro storico tra il capitalismo (e le sue mire imperialistiche) ed il "socialismo reale" del blocco sovietico e dei movimenti operai. Ed anche in quel caso molti, in perfetta buona fede, "si schierarono".

Poi si cominciò a capire che i "paradisi socialisti" somigliavano molto più a delle sanguinarie dittature ed, a meno di non voler mettersi i paraocchi, stare da una parte o dall'altra diventava sempre più problematico.

Fino alla crisi "di valori" di oggi, in cui avere delle certezze tanto da poter dire da che parte stare è da eroi, da furbi o da imbecilli.
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