Top vergognescion...
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Re: Top vergognescion...
Ammettiamolo, facciamo un po’ schifo.
Fa un caldo torrido da un mese e mezzo, tutto era partito con Scipione l’Africano e adesso siamo arrivati a Nerone.
Ma non è certa questa la causa che ha fatto obnubilare la memoria delle italiche genti
Già tutto dimenticato della ragazzina, Melissa, che ha perso la vita a neppure sedici anni, e di quel che resta delle sue amiche.
Ora l’assicurazione della scuola vuol negare di risarcire i danni per questioni estetiche.
Sappiamo quanto ci tengono le donne e le ragazzine per l’estetica. Non è colpa loro se si trovano in quelle condizioni.
Ora lo Stato, in quanto comunità italiana, un risarcimento glielo deve, visto poi come spreca i soldi malgrado la decantata spending rewiev.
C’era da aspettarsi un intervento da parte del Colle, o di Palazzo Chigi, o da parte della finta sinistra. Niente di tutto questo, solo belle parole commemorative per mettersi in mostra e poi le tenebre.
Ammettiamolo,....facciamo un pò schifo.
****
Brindisi, onlus in campo per il risarcimento “negato” alle studentesse ferite
Il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, patron della onlus “Puglia per la vita” dice: ''Se l'assicurazione non risarcirà i danni estetici sarà la mia fondazione a promuovere tutte le iniziative possibili per aiutare quelle ragazze”
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 agosto 2012
Commenti (3)
”Se l’assicurazione non risarcirà i danni estetici alle ragazze ferite nell’attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo-Falcone, sarà la mia fondazione a promuovere tutte le iniziative possibili per aiutare quelle ragazze”. E’ il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, nella sua veste di patron della onlus “Puglia per la vita” costituita insieme con il cantante Albano Carrisi, a tendere una mano alle studentesse ferite. C’è la possibilità che il contratto di assicurazione stipulato dalla scuola non contempli i danni estetici come appunto quelli provocati dalle ustioni. Ieri l’avvocato delle studentesse aveva spiegato che l’assicurazione non avrebbe risarcito le ragazze.
“Per queste ragazze – afferma Ferrarese – è assurdo parlare di inestetismi. I danni alla pelle riportati dalle ustioni per la deflagrazione dell’ordigno non possono essere accomunati a semplici danni estetici ma rappresentano ferite superficiali di danni che hanno radice ben più profonde e non solo dal punto di vista fisico. Per un’adolescente il fattore estetico è importantissimo e non può essere sottovalutato e interpretato come un danno superficiale”. “Mi auguro – prosegue Ferrarese – che l’assicurazione possa essere più lungimirante e accettare anche il rimborso dei danni per le ustioni. Se ciò non dovesse accadere sono pronto a dare avvio ad una serie di iniziative a sostegno delle ragazze”. L’associazione Puglia per la Vita, “sarà in prima linea – conclude – per questo importante obiettivo in quanto ritengo che queste adolescenti abbiano già sofferto abbastanza per il gesto di un folle. Aggravare la loro condizione psicofisica negando la possibilità di intervenire chirurgicamente sulle bruciature rappresenterebbe un’ulteriore crudeltà che una città e una comunità già colpita così duramente nel profondo non può accettare né rimanere impassibile”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo: “Stiamo lavorando con il preside per trovare una soluzione che sia di grande rispetto per quanto è successo, per le famiglie e per le ragazze”. Il senatore del Pdl Enzo Ghigo annuncia una interrogazione: ”Porterò all’attenzione del Senato un’interrogazione urgente per approfondire la mancanza di copertura assicurativa per ustioni che pare caratterizzerebbe la polizza firmata dall’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi oggetto di un attentato il 19 maggio scorso. Credo che il ministro dell’Istruzione debba offrire tutto il supporto tecnico del caso al preside della scuola Falcone per difendere il diritto al risarcimento delle ragazze che hanno subito gli effetti di quel vile attentato”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... te/319571/
Fa un caldo torrido da un mese e mezzo, tutto era partito con Scipione l’Africano e adesso siamo arrivati a Nerone.
Ma non è certa questa la causa che ha fatto obnubilare la memoria delle italiche genti
Già tutto dimenticato della ragazzina, Melissa, che ha perso la vita a neppure sedici anni, e di quel che resta delle sue amiche.
Ora l’assicurazione della scuola vuol negare di risarcire i danni per questioni estetiche.
Sappiamo quanto ci tengono le donne e le ragazzine per l’estetica. Non è colpa loro se si trovano in quelle condizioni.
Ora lo Stato, in quanto comunità italiana, un risarcimento glielo deve, visto poi come spreca i soldi malgrado la decantata spending rewiev.
C’era da aspettarsi un intervento da parte del Colle, o di Palazzo Chigi, o da parte della finta sinistra. Niente di tutto questo, solo belle parole commemorative per mettersi in mostra e poi le tenebre.
Ammettiamolo,....facciamo un pò schifo.
****
Brindisi, onlus in campo per il risarcimento “negato” alle studentesse ferite
Il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, patron della onlus “Puglia per la vita” dice: ''Se l'assicurazione non risarcirà i danni estetici sarà la mia fondazione a promuovere tutte le iniziative possibili per aiutare quelle ragazze”
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 agosto 2012
Commenti (3)
”Se l’assicurazione non risarcirà i danni estetici alle ragazze ferite nell’attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo-Falcone, sarà la mia fondazione a promuovere tutte le iniziative possibili per aiutare quelle ragazze”. E’ il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, nella sua veste di patron della onlus “Puglia per la vita” costituita insieme con il cantante Albano Carrisi, a tendere una mano alle studentesse ferite. C’è la possibilità che il contratto di assicurazione stipulato dalla scuola non contempli i danni estetici come appunto quelli provocati dalle ustioni. Ieri l’avvocato delle studentesse aveva spiegato che l’assicurazione non avrebbe risarcito le ragazze.
“Per queste ragazze – afferma Ferrarese – è assurdo parlare di inestetismi. I danni alla pelle riportati dalle ustioni per la deflagrazione dell’ordigno non possono essere accomunati a semplici danni estetici ma rappresentano ferite superficiali di danni che hanno radice ben più profonde e non solo dal punto di vista fisico. Per un’adolescente il fattore estetico è importantissimo e non può essere sottovalutato e interpretato come un danno superficiale”. “Mi auguro – prosegue Ferrarese – che l’assicurazione possa essere più lungimirante e accettare anche il rimborso dei danni per le ustioni. Se ciò non dovesse accadere sono pronto a dare avvio ad una serie di iniziative a sostegno delle ragazze”. L’associazione Puglia per la Vita, “sarà in prima linea – conclude – per questo importante obiettivo in quanto ritengo che queste adolescenti abbiano già sofferto abbastanza per il gesto di un folle. Aggravare la loro condizione psicofisica negando la possibilità di intervenire chirurgicamente sulle bruciature rappresenterebbe un’ulteriore crudeltà che una città e una comunità già colpita così duramente nel profondo non può accettare né rimanere impassibile”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo: “Stiamo lavorando con il preside per trovare una soluzione che sia di grande rispetto per quanto è successo, per le famiglie e per le ragazze”. Il senatore del Pdl Enzo Ghigo annuncia una interrogazione: ”Porterò all’attenzione del Senato un’interrogazione urgente per approfondire la mancanza di copertura assicurativa per ustioni che pare caratterizzerebbe la polizza firmata dall’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi oggetto di un attentato il 19 maggio scorso. Credo che il ministro dell’Istruzione debba offrire tutto il supporto tecnico del caso al preside della scuola Falcone per difendere il diritto al risarcimento delle ragazze che hanno subito gli effetti di quel vile attentato”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... te/319571/
Re: Top vergognescion...
Scusate se torno sull'argomento, ma penso che una piccola notizia, letta tra le righe, meriti una riflessione più generale.
La notizia è che Roberto Maroni non ha pagato il posto barca ad un piccolo comune della Sardegna.
Ciò che si legge tra le righe è che la barca in questione è un bialbero di 17 metri.
Ora, io non so quanti di voi possieda un bialbero di 17 metri. Se c'è (come vi auguro) mi aspetto che appartenga ad una ricca famiglia, che abbia esercitato per alcuni decenni una professione di alto livello o che abbia fatto fortuna con qualche iniziativa imprenditoriale di particolare successo.
Guardando il curriculum di Maroni ( http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Maroni ) non si scorge nulla di tutto ciò.
Era un conduttore di una piccola radio locale e la svolta della sua vita è avvenuta a seguito dell'incontro con Umberto Bossi.
Deputato dal 1992, ha avuto un paio di incarichi governativi importanti da ministro.
Un personaggio, cioè, come tanti altri, in buona posizione, da comprimario, in un partito del 8-9%.
Ma in dieci anni si presume (per possedere e mantenere, tra l'altro, un bialbero di 17 metri) che abbia accumulato una situazione patrimoniale degna di pochi fortunati professionisti o imprenditori di successo.
Poiché non credo che Maroni rappresenti un'eccezione, né che sia tanto più disonesto degli altri, vi invito a fare una piccola moltiplicazione tra il presunto reddito di un tale personaggio (secondo il mio redditometro di ben oltre un milione di euro l'anno) ed il numero delle centinaia o migliaia di piccoli o grandi Maroni (più o meno noti) che pascolano nel nostro sistema politico.
E forse avremo un'idea un po' più chiara delle nostra situazione attuale.
La notizia è che Roberto Maroni non ha pagato il posto barca ad un piccolo comune della Sardegna.
Ciò che si legge tra le righe è che la barca in questione è un bialbero di 17 metri.
Ora, io non so quanti di voi possieda un bialbero di 17 metri. Se c'è (come vi auguro) mi aspetto che appartenga ad una ricca famiglia, che abbia esercitato per alcuni decenni una professione di alto livello o che abbia fatto fortuna con qualche iniziativa imprenditoriale di particolare successo.
Guardando il curriculum di Maroni ( http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Maroni ) non si scorge nulla di tutto ciò.
Era un conduttore di una piccola radio locale e la svolta della sua vita è avvenuta a seguito dell'incontro con Umberto Bossi.
Deputato dal 1992, ha avuto un paio di incarichi governativi importanti da ministro.
Un personaggio, cioè, come tanti altri, in buona posizione, da comprimario, in un partito del 8-9%.
Ma in dieci anni si presume (per possedere e mantenere, tra l'altro, un bialbero di 17 metri) che abbia accumulato una situazione patrimoniale degna di pochi fortunati professionisti o imprenditori di successo.
Poiché non credo che Maroni rappresenti un'eccezione, né che sia tanto più disonesto degli altri, vi invito a fare una piccola moltiplicazione tra il presunto reddito di un tale personaggio (secondo il mio redditometro di ben oltre un milione di euro l'anno) ed il numero delle centinaia o migliaia di piccoli o grandi Maroni (più o meno noti) che pascolano nel nostro sistema politico.
E forse avremo un'idea un po' più chiara delle nostra situazione attuale.
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Re: Top vergognescion...
Caro camillobenso.Devono ancora risarcire le vittime della strage di Bologna.
....................................................
2 agosto: risarcire i familiari e le vittime della strage di Bologna
--------------------------------------------------------------------------------
di Fabio Filippi - Pdl ER
Concordo con il ministro degli Interni Cancellieri circa la necessità di superare i problemi interpretativi al fine di procedere a un veloce risarcimento delle vittime e dei familiari della strage di Bologna. Dal 2004 le vittime e i loro familiari attendono il riconoscimento di un giusto e doveroso risarcimento. Per questa ragione ritengo che non sia possibile continuare a tergiversare, come ho già detto è ora di togliere il segreto di stato e tirar fuori la verità.
Il mio pensiero commosso va alle vittime, ai feriti e ai loro familiari, non certo a coloro che hanno tentato di speculare politicamente su quei drammatici eventi. Questa nuova celebrazione dovrebbe costituire uno sprone per tutti e non un motivo di divisione come si percepiva dal discorso pronunciato oggi dal presidente Bolognesi.
Eccessive inoltre, a mio giudizio, le spese per sponsorizzare l’iniziativa. Non contano le brochure, i volantini, le locandine e i manifesti in carta patinata o i permessi pagati dei dipendenti della Regione per partecipare alla manifestazione: quello che conta è la verità, la giustizia che chiedono da anni i parenti delle vittime. La difesa delle istituzioni democratiche contro ogni forma di terrorismo, sia rosso che nero, e il trionfo della verità sono i valori che ci devono sempre guidare in ogni nostra azione.
Fabio Filippi
consigliere Pdl Emilia-Romagna
http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?tit ... ione=39903
Ciao
Paolo11
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2 agosto: risarcire i familiari e le vittime della strage di Bologna
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di Fabio Filippi - Pdl ER
Concordo con il ministro degli Interni Cancellieri circa la necessità di superare i problemi interpretativi al fine di procedere a un veloce risarcimento delle vittime e dei familiari della strage di Bologna. Dal 2004 le vittime e i loro familiari attendono il riconoscimento di un giusto e doveroso risarcimento. Per questa ragione ritengo che non sia possibile continuare a tergiversare, come ho già detto è ora di togliere il segreto di stato e tirar fuori la verità.
Il mio pensiero commosso va alle vittime, ai feriti e ai loro familiari, non certo a coloro che hanno tentato di speculare politicamente su quei drammatici eventi. Questa nuova celebrazione dovrebbe costituire uno sprone per tutti e non un motivo di divisione come si percepiva dal discorso pronunciato oggi dal presidente Bolognesi.
Eccessive inoltre, a mio giudizio, le spese per sponsorizzare l’iniziativa. Non contano le brochure, i volantini, le locandine e i manifesti in carta patinata o i permessi pagati dei dipendenti della Regione per partecipare alla manifestazione: quello che conta è la verità, la giustizia che chiedono da anni i parenti delle vittime. La difesa delle istituzioni democratiche contro ogni forma di terrorismo, sia rosso che nero, e il trionfo della verità sono i valori che ci devono sempre guidare in ogni nostra azione.
Fabio Filippi
consigliere Pdl Emilia-Romagna
http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?tit ... ione=39903
Ciao
Paolo11
Re: Top vergognescion...
A me queste sanzioni "inasprite" sembrano piuttosto blande.
IL CASO
Capitali in fuga, l'allarme della Gdf
41 milioni sequestrati nel 2012, + 78%
Le novità normative introdotte a marzo 2012 hanno inasprito le sanzioni per i trasgressori: a chi tenta di varcare i confini con contanti o titoli di importo superiore a 10 mila euro senza dichiararli, sanzione amministrativa dal 30% al 50% della somma
Lo leggo dopo
(ansa)
ROMA - Solo all'aeroporto "Leonardo da Vinci" di Fiumicino, i finanzieri hanno fermato un'imprenditrice cinese che aveva nascosto nella biancheria intima quasi 100 mila euro; un imprenditore italiano con attività in Etiopia che viaggiava con 122 mila euro nel doppiofondo del trolley; un altro cinese con in valigia una stecca di sigarette da 200 mila euro (ogni bionda conteneva una banconota da 500). All'aeroporto di Firenze, un imprenditore tessile cinese con sede a Prato era in partenza per Shangai con 180 mila euro nella fodera di alcune giacche che portava con sè come campionario prodotto dall'azienda. A Ponte Chiasso un 50enne varesino, titolare di un negozio di alimentari in viaggio con la figlia, tentava di portare via 50 kg di oro nel doppiofondo di uno dei sedili dell'auto.
Sono solo alcune delle scoperte fatte negli ultimi giorni dalla Guardia di finanza, che segnala un aumento vertiginoso dei capitali in fuga all'estero. Oltre 41 milioni di euro di valuta sono infatti stati sequestrati dalle Fiamme gialle fra gennaio e luglio 2012 alle frontiere, in aeroporti e porti, nel corso di 2.638 interventi. L'incremento è del 78% rispetto ai primi 7 mesi del 2011, quando erano stati sequestrati 23,2 milioni in 2278 interventi. Sequestrati anche 88 kg d'oro e 570 d'argento (45 e 179 nel 2011).
Per contrastare l'allarme, le forze dell'ordine si stanno attrezzando con strumenti sempre più tecnologici. A Malpensa, hanno messo a punto un sistema informatico in grado di individuare i movimenti frazionati per eludere i limiti imposti dalla legge, che si unisce al fiuto dei "cash dog", addestrati a cercare il denaro.
"Tango", il labrador di 4 anni che pattuglia le partenze dell'aeroporto, ha segnalato un cingalese che aveva nascosto 424 mila euro in una valigia stracolma di vestiti. Il fratello "Cash" che, invece, presidia il valico di Ponte Chiasso, ha segnalato un pensionato che viaggiava con 242 mila euro. E tanti altri cani addestrati a cercare valuta presidiano i principali passaggi di frontiera.
Le fiamme gialle sottolineano che le novità normative introdotte a marzo 2012 dal decreto legge n.16 hanno inasprito le sanzioni a carico dei trasgressori: per chi tenta di varcare i confini trasportando contanti o titoli di importo superiore a 10 mila euro senza dichiararli, è prevista la sanzione amministrativa dal 30% al 50% della somma superiore alla soglia, che viene ridotta (dal 10% al 30%) nei casi di eccedenza non superiore ai 10.000 euro. E' anche prevista la possibilità di estinguere immediatamente la violazione, se l'eccedenza non supera i 40.000 euro ed una volta ogni cinque anni, pagando il 15% dell'importo eccedente il limite anzidetto (o il 5% se l'eccedenza non supera i 10.000 euro).
Dietro la fuga di denaro all'estero, non ci sono solo intenti di evasione fiscale ma anche truffe e riciclaggio. E' il caso di un giovane colombiano di 19 anni, fermato dai finanziari di Malpensa con 525 mila euro, figlio di "narcos" arrestati dall'Interpol, oppure di una coppia, un italiano e un'ucraina, nei mesi scorsi sorpresa al valico di Ugovizza (Ud) con 350 mila euro nascosti negli stivali, nella borsa e nel giaccone della donna.
A Ponte Chiasso, i finanzieri hanno fermato auto modificate con doppifondi per nascondere i soldi ai controlli. Tra i casi più eclatanti, quello dell'Audi A3 fermata al valico di Bizzarone (Co) con un milione di euro nascosto in un vano dietro al contachilometri, o quello della Scenic con il doppiofondo nel pavimento, in cui l'agente immobiliare, che pensava di farla franca passando dal valico di Drezzo (Co), aveva nascosto 400 mila euro. Nei sedili di una piccola Ford erano, invece, stati nascosti i 100 mila euro che uno svizzero in transito a Chiasso portava con sè. Ripresentatosi ai finanzieri poche ore dopo e nuovamente controllato, l'uomo è stato trovato in possesso di altri 26 mila euro.
(11 agosto 2012)
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... /?ref=fbpr
IL CASO
Capitali in fuga, l'allarme della Gdf
41 milioni sequestrati nel 2012, + 78%
Le novità normative introdotte a marzo 2012 hanno inasprito le sanzioni per i trasgressori: a chi tenta di varcare i confini con contanti o titoli di importo superiore a 10 mila euro senza dichiararli, sanzione amministrativa dal 30% al 50% della somma
Lo leggo dopo
(ansa)
ROMA - Solo all'aeroporto "Leonardo da Vinci" di Fiumicino, i finanzieri hanno fermato un'imprenditrice cinese che aveva nascosto nella biancheria intima quasi 100 mila euro; un imprenditore italiano con attività in Etiopia che viaggiava con 122 mila euro nel doppiofondo del trolley; un altro cinese con in valigia una stecca di sigarette da 200 mila euro (ogni bionda conteneva una banconota da 500). All'aeroporto di Firenze, un imprenditore tessile cinese con sede a Prato era in partenza per Shangai con 180 mila euro nella fodera di alcune giacche che portava con sè come campionario prodotto dall'azienda. A Ponte Chiasso un 50enne varesino, titolare di un negozio di alimentari in viaggio con la figlia, tentava di portare via 50 kg di oro nel doppiofondo di uno dei sedili dell'auto.
Sono solo alcune delle scoperte fatte negli ultimi giorni dalla Guardia di finanza, che segnala un aumento vertiginoso dei capitali in fuga all'estero. Oltre 41 milioni di euro di valuta sono infatti stati sequestrati dalle Fiamme gialle fra gennaio e luglio 2012 alle frontiere, in aeroporti e porti, nel corso di 2.638 interventi. L'incremento è del 78% rispetto ai primi 7 mesi del 2011, quando erano stati sequestrati 23,2 milioni in 2278 interventi. Sequestrati anche 88 kg d'oro e 570 d'argento (45 e 179 nel 2011).
Per contrastare l'allarme, le forze dell'ordine si stanno attrezzando con strumenti sempre più tecnologici. A Malpensa, hanno messo a punto un sistema informatico in grado di individuare i movimenti frazionati per eludere i limiti imposti dalla legge, che si unisce al fiuto dei "cash dog", addestrati a cercare il denaro.
"Tango", il labrador di 4 anni che pattuglia le partenze dell'aeroporto, ha segnalato un cingalese che aveva nascosto 424 mila euro in una valigia stracolma di vestiti. Il fratello "Cash" che, invece, presidia il valico di Ponte Chiasso, ha segnalato un pensionato che viaggiava con 242 mila euro. E tanti altri cani addestrati a cercare valuta presidiano i principali passaggi di frontiera.
Le fiamme gialle sottolineano che le novità normative introdotte a marzo 2012 dal decreto legge n.16 hanno inasprito le sanzioni a carico dei trasgressori: per chi tenta di varcare i confini trasportando contanti o titoli di importo superiore a 10 mila euro senza dichiararli, è prevista la sanzione amministrativa dal 30% al 50% della somma superiore alla soglia, che viene ridotta (dal 10% al 30%) nei casi di eccedenza non superiore ai 10.000 euro. E' anche prevista la possibilità di estinguere immediatamente la violazione, se l'eccedenza non supera i 40.000 euro ed una volta ogni cinque anni, pagando il 15% dell'importo eccedente il limite anzidetto (o il 5% se l'eccedenza non supera i 10.000 euro).
Dietro la fuga di denaro all'estero, non ci sono solo intenti di evasione fiscale ma anche truffe e riciclaggio. E' il caso di un giovane colombiano di 19 anni, fermato dai finanziari di Malpensa con 525 mila euro, figlio di "narcos" arrestati dall'Interpol, oppure di una coppia, un italiano e un'ucraina, nei mesi scorsi sorpresa al valico di Ugovizza (Ud) con 350 mila euro nascosti negli stivali, nella borsa e nel giaccone della donna.
A Ponte Chiasso, i finanzieri hanno fermato auto modificate con doppifondi per nascondere i soldi ai controlli. Tra i casi più eclatanti, quello dell'Audi A3 fermata al valico di Bizzarone (Co) con un milione di euro nascosto in un vano dietro al contachilometri, o quello della Scenic con il doppiofondo nel pavimento, in cui l'agente immobiliare, che pensava di farla franca passando dal valico di Drezzo (Co), aveva nascosto 400 mila euro. Nei sedili di una piccola Ford erano, invece, stati nascosti i 100 mila euro che uno svizzero in transito a Chiasso portava con sè. Ripresentatosi ai finanzieri poche ore dopo e nuovamente controllato, l'uomo è stato trovato in possesso di altri 26 mila euro.
(11 agosto 2012)
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... /?ref=fbpr
Re: Top vergognescion...
8 SETTEMBRE 2012
Grecia, neonazisti distruggono un mercatino etnico
http://video.repubblica.it/dossier/cris ... 1?ref=fbpr
Prima la richiesta di verificare la licenza a uno dei commercianti che vende la sua merce su una bancarella. Poi i neonazisti di "Alba dorata" hanno caricato in branco, sfasciando tutto con le aste delle bandiere greche. E' accaduto durante i festeggiamenti per la festa religiosa della Vergine di tutti i santi a Rafina, sulla costa attica orientale. La scena è stata ripresa da alcuni giornalisti della testata Rpn, che ha pubblicato il video sul suo sito. Alba Dorata è un partito neonazista e xenofobo che alle ultime elezioni, complice il collasso dell'economia ellenica, ha ottenuto ben il 7% e 21 deputati in parlamento
(a cura di Matteo Marini)
Grecia, neonazisti distruggono un mercatino etnico
http://video.repubblica.it/dossier/cris ... 1?ref=fbpr
Prima la richiesta di verificare la licenza a uno dei commercianti che vende la sua merce su una bancarella. Poi i neonazisti di "Alba dorata" hanno caricato in branco, sfasciando tutto con le aste delle bandiere greche. E' accaduto durante i festeggiamenti per la festa religiosa della Vergine di tutti i santi a Rafina, sulla costa attica orientale. La scena è stata ripresa da alcuni giornalisti della testata Rpn, che ha pubblicato il video sul suo sito. Alba Dorata è un partito neonazista e xenofobo che alle ultime elezioni, complice il collasso dell'economia ellenica, ha ottenuto ben il 7% e 21 deputati in parlamento
(a cura di Matteo Marini)
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Re: Top vergognescion...
"Le nostre prigioni, chiamiamole tortura" di A. Crispino
di Redazione Servizio Pubblico
31 Agosto 2012
VINCITORE DI GENERAZIONE REPORTER
SEZIONE 31-35 ANNI
"Una videoinchiesta per tradurre in immagini e voci i numeri drammatici della detenzione. E poi un viaggio in quella che è definita "la zona d'ombra del carcere": la violenza dietro le sbarre.
http://www.serviziopubblico.it/inchiest ... l?cat_id=8
-----------------------------------
Che dire??
Questa è violenza di stato!
Taciuta e coperta in sieme agli incredibili sovraffollamenti delle carceri
di un paese civile (?) chiamato ITALIA!
di Redazione Servizio Pubblico
31 Agosto 2012
VINCITORE DI GENERAZIONE REPORTER
SEZIONE 31-35 ANNI
"Una videoinchiesta per tradurre in immagini e voci i numeri drammatici della detenzione. E poi un viaggio in quella che è definita "la zona d'ombra del carcere": la violenza dietro le sbarre.
http://www.serviziopubblico.it/inchiest ... l?cat_id=8
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Che dire??
Questa è violenza di stato!
Taciuta e coperta in sieme agli incredibili sovraffollamenti delle carceri
di un paese civile (?) chiamato ITALIA!
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Re: Top vergognescion...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
Re: Top vergognescion...
Il costo del personale
Gran raduno in Senato per difendere gli «scatti»
I dipendenti di Palazzo Madama temono vengano tolti loro gli scatti in busta paga aboliti per gli impiegati pubblici 20 anni fa
Non soffrono solo i minatori del Sulcis. Anche i dipendenti del Senato sono sul piede di guerra: temono vengano tolti loro gli scatti automatici in busta paga aboliti per tutti gli altri impiegati pubblici 20 anni fa. Automatismi che ancora oggi consentono a Palazzo Madama, nell'arco della carriera, perfino di quintuplicare lo stipendio al di là del merito. E di guadagnare mediamente 149.300 euro: oltre il quadruplo di uno «statale» medio italiano.
Breve promemoria: la scala mobile che adeguava in automatico le buste paga di tutti i lavoratori fu minata da Craxi nel 1984 e soppressa definitivamente da Amato, dopo il fallimento del referendum voluto dal Pci, nel 1992. Gli scatti automatici che fissavano gli aumenti furono tolti a tutti i dipendenti pubblici col Decreto legislativo n. 29 del 3 febbraio '93, quasi vent'anni fa. Per capirci: lo scudetto andava al Milan di Capello che aveva come bomber Jean Pierre Papin, la serata degli Oscar era dominata da Gli spietati e Casa Howard , Silvio Berlusconi non era ancora sceso in campo, alla guida del Pds c'era Achille Occhetto e agli esteri Emilio Colombo. Un'altra era geologica.
Da allora, gli unici scatti automatici buoni per gli aumenti in busta paga, nel settore pubblico, sono rimasti quelli della scuola. Ovvio: chi entra come maestra alla scuola materna o professore di matematica alle medie, a fine carriera farà ancora, a meno che non cambi lavoro, la maestra alla scuola materna o il professore di matematica senza alcuna possibilità (una vergogna, ma questo è un altro discorso) di aumenti dovuti alla bravura professionale.
Fino a qualche tempo fa nella scuola c'era un primo scatto dopo due anni seguito da uno ogni sei col risultato che un insegnante poteva aumentare lo stipendio, in 25 anni, del 47%. Contro un parallelo aumento per i colleghi dei Paesi Ocse del 69% e addirittura del 98% dei francesi. Adesso anche il primo scatto dopo due anni è stato abolito.
Di conseguenza un insegnante può avere in tutta la carriera un massimo di 6 scatti con un incremento della busta paga che in tutta la carriera può arrivare al 50%. Anche nel settore privato, sia chiaro, è rimasto qualche residuo. Gli stessi giornalisti, pur avendo cambiato le regole in questi anni di magra, hanno conservato degli scatti automatici. Che tuttavia possono portare in totale, nell'arco di una vita professionale, a un aumento massimo dichiarato del 72%. Nel caso dei dipendenti degli organi istituzionali, dal Senato alla Camera, dal Cnel alla Corte costituzionale, la faccenda è diversa. Prendiamo Palazzo Madama: nel 2010 spendeva per stipendi ed emolumenti vari del personale dipendente, escluso quello a tempo determinato, 137.085.372 euro. Il che significa che, risultando 938 dipendenti, la retribuzione media lorda era di 146.146 euro. Più i contributi.
Tanto per offrire dei confronti: nettamente più di quanto guadagnavano mediamente allora i magistrati (132.642 euro) e gli addetti alla carriera diplomatica (93.755). Ma soprattutto il triplo degli universitari, quasi il quadruplo dei medici e degli infermieri del Servizio sanitario nazionale, quasi il quintuplo degli insegnanti e del personale della scuola, fermi a una media di 30.201 euro. Bene: il bilancio 2011 dice che il risparmio rispetto al 2010 è stato dell'1,87%, corrispondente a circa 2,6 milioni considerando anche il personale a tempo determinato. Ma la spiegazione del calo è illuminante. Testuale: «Tale dato assume particolare significato se confrontato col successivo capitolo del trattamento del personale in quiescenza che, al contrario, presenta un aumento di 6.753.861,31 euro, pari al 7,33%, a causa, sostanzialmente, dei 37 collocamenti a riposo avvenuti nel 2011».
Traduzione: la sforbiciata è stata ottenuta solo perché in 37 sono andati in pensione. Ma questo, per contraccolpo, ha fatto esplodere la spesa previdenziale, che è sempre a carico di Palazzo Madama: un'impennata del 7% in un solo anno. Prova provata che, con i meccanismi attuali, ridurre il personale non porta affatto automaticamente a una riduzione della spesa generale. È vero che finalmente, dal 1° gennaio, anche nella cittadella della Camera alta è stato introdotto il sistema contributivo «pro rata» anche per quelli assunti prima del 2007, ma per vedere i primi risultati veri ci sarà da attendere degli anni.
Fatto sta che dal 2008 al 2011, vale a dire dopo («dopo») lo scoppio della indignazione dei cittadini per gli eccessi dei costi della politica, la spesa per le pensioni del personale del Senato è salita da 82.584.082 a 98.842.943 euro: un'accelerazione mostruosa, del 19,7%. E nei prossimi anni l'andazzo è previsto sugli stessi ritmi. Lo dice il bilancio preventivo del 2012 approvato all'inizio di agosto. Mentre la spesa per il personale dipendente (tolto quello a tempo determinato) dovrebbe diminuire di circa 2 milioni 560 mila euro, fermandosi a 131 milioni 970 mila euro, la spesa per le pensioni salirebbe invece a 106 milioni 850 mila euro. Il che significa che negli anni in cui il Pil pro capite degli italiani calava (dati Istat) del 6,5% e la vendita delle auto crollava ai livelli del 1983, la bolla previdenziale di Palazzo Madama si gonfiava del 29%. E continuerà a gonfiarsi fino a 109 milioni nel 2013 e quasi 112 nel 2014.
Colpa dei dipendenti del Senato brutti, cattivi e viziati? Ma per carità! Non ci permetteremmo mai di dirlo. Si tratta in larga misura di persone di prim'ordine, di professionisti bravissimi, di esperti che riescono spesso a supplire con la loro preparazione ai limiti di una classe politica che, dati alla mano, è drammaticamente inferiore perfino sotto il profilo scolastico a quella degli altri Paesi avanzati.
Ma i meccanismi che hanno portato alla situazione attuale sono diventati palesemente insostenibili. Basti ricordare che l'automatico rinnovo dei contratti interni, disdettato dalla maggioranza di centrosinistra nell'infuriare delle polemiche sui costi del «Palazzo» e subito ripristinato per quieto vivere dalla destra dopo le elezioni vinte nel 2008, ha fatto lievitare il peso del personale (stipendi e pensioni) fino al 43,31% dei costi del Senato. Assurdo.
Il guaio è, come dicevamo, che sono ancora in vigore, oltre al meccanismo del recupero triennale dell'inflazione, anche gli scatti di progressione automatici biennali. Per avere un'idea dei loro effetti, in quarant'anni lo stipendio annuo lordo di un «assistente parlamentare», il livello più basso, quello dei commessi, può crescere da 38.059 a 159.729 euro moltiplicandosi per 4,2 volte. Quello dei coadiutori da 46.678 a 192.446. Quello dei segretari da 56.766 a 255.549. Quello degli stenografi da 67.390 a 287.422. Ma il top della progressione spetta ai consiglieri parlamentari, la cui retribuzione può passare da 85.415 a 417.037 euro, lievitando di quasi cinque volte. E ci riferiamo alle buste paga del 2008. Che da allora, al netto dei tagli provvisori di Tremonti, sono lievitate ancora.
Sinceramente: è difendibile un meccanismo come questo? Questo pomeriggio, quando si ritroveranno all'assemblea convocata dalla Cgil per denunciare la minaccia che siano toccati quei meccanismi automatici di progressione degli stipendi, sarebbe un peccato se i dipendenti del Senato alzassero le barricate. E guai se lo facesse, per rastrellare consensi, qualcuno dei 14 (quattordici!) sindacati autonomi interni. Credono davvero che se si asserragliassero in cima a una gru o nel pozzo di una miniera per difendere i loro «diritti acquisiti» così gli italiani capirebbero?
Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
17 settembre 2012 | 07:52
http://apps.facebook.com/corrieresocial ... 5e27.shtml
Gran raduno in Senato per difendere gli «scatti»
I dipendenti di Palazzo Madama temono vengano tolti loro gli scatti in busta paga aboliti per gli impiegati pubblici 20 anni fa
Non soffrono solo i minatori del Sulcis. Anche i dipendenti del Senato sono sul piede di guerra: temono vengano tolti loro gli scatti automatici in busta paga aboliti per tutti gli altri impiegati pubblici 20 anni fa. Automatismi che ancora oggi consentono a Palazzo Madama, nell'arco della carriera, perfino di quintuplicare lo stipendio al di là del merito. E di guadagnare mediamente 149.300 euro: oltre il quadruplo di uno «statale» medio italiano.
Breve promemoria: la scala mobile che adeguava in automatico le buste paga di tutti i lavoratori fu minata da Craxi nel 1984 e soppressa definitivamente da Amato, dopo il fallimento del referendum voluto dal Pci, nel 1992. Gli scatti automatici che fissavano gli aumenti furono tolti a tutti i dipendenti pubblici col Decreto legislativo n. 29 del 3 febbraio '93, quasi vent'anni fa. Per capirci: lo scudetto andava al Milan di Capello che aveva come bomber Jean Pierre Papin, la serata degli Oscar era dominata da Gli spietati e Casa Howard , Silvio Berlusconi non era ancora sceso in campo, alla guida del Pds c'era Achille Occhetto e agli esteri Emilio Colombo. Un'altra era geologica.
Da allora, gli unici scatti automatici buoni per gli aumenti in busta paga, nel settore pubblico, sono rimasti quelli della scuola. Ovvio: chi entra come maestra alla scuola materna o professore di matematica alle medie, a fine carriera farà ancora, a meno che non cambi lavoro, la maestra alla scuola materna o il professore di matematica senza alcuna possibilità (una vergogna, ma questo è un altro discorso) di aumenti dovuti alla bravura professionale.
Fino a qualche tempo fa nella scuola c'era un primo scatto dopo due anni seguito da uno ogni sei col risultato che un insegnante poteva aumentare lo stipendio, in 25 anni, del 47%. Contro un parallelo aumento per i colleghi dei Paesi Ocse del 69% e addirittura del 98% dei francesi. Adesso anche il primo scatto dopo due anni è stato abolito.
Di conseguenza un insegnante può avere in tutta la carriera un massimo di 6 scatti con un incremento della busta paga che in tutta la carriera può arrivare al 50%. Anche nel settore privato, sia chiaro, è rimasto qualche residuo. Gli stessi giornalisti, pur avendo cambiato le regole in questi anni di magra, hanno conservato degli scatti automatici. Che tuttavia possono portare in totale, nell'arco di una vita professionale, a un aumento massimo dichiarato del 72%. Nel caso dei dipendenti degli organi istituzionali, dal Senato alla Camera, dal Cnel alla Corte costituzionale, la faccenda è diversa. Prendiamo Palazzo Madama: nel 2010 spendeva per stipendi ed emolumenti vari del personale dipendente, escluso quello a tempo determinato, 137.085.372 euro. Il che significa che, risultando 938 dipendenti, la retribuzione media lorda era di 146.146 euro. Più i contributi.
Tanto per offrire dei confronti: nettamente più di quanto guadagnavano mediamente allora i magistrati (132.642 euro) e gli addetti alla carriera diplomatica (93.755). Ma soprattutto il triplo degli universitari, quasi il quadruplo dei medici e degli infermieri del Servizio sanitario nazionale, quasi il quintuplo degli insegnanti e del personale della scuola, fermi a una media di 30.201 euro. Bene: il bilancio 2011 dice che il risparmio rispetto al 2010 è stato dell'1,87%, corrispondente a circa 2,6 milioni considerando anche il personale a tempo determinato. Ma la spiegazione del calo è illuminante. Testuale: «Tale dato assume particolare significato se confrontato col successivo capitolo del trattamento del personale in quiescenza che, al contrario, presenta un aumento di 6.753.861,31 euro, pari al 7,33%, a causa, sostanzialmente, dei 37 collocamenti a riposo avvenuti nel 2011».
Traduzione: la sforbiciata è stata ottenuta solo perché in 37 sono andati in pensione. Ma questo, per contraccolpo, ha fatto esplodere la spesa previdenziale, che è sempre a carico di Palazzo Madama: un'impennata del 7% in un solo anno. Prova provata che, con i meccanismi attuali, ridurre il personale non porta affatto automaticamente a una riduzione della spesa generale. È vero che finalmente, dal 1° gennaio, anche nella cittadella della Camera alta è stato introdotto il sistema contributivo «pro rata» anche per quelli assunti prima del 2007, ma per vedere i primi risultati veri ci sarà da attendere degli anni.
Fatto sta che dal 2008 al 2011, vale a dire dopo («dopo») lo scoppio della indignazione dei cittadini per gli eccessi dei costi della politica, la spesa per le pensioni del personale del Senato è salita da 82.584.082 a 98.842.943 euro: un'accelerazione mostruosa, del 19,7%. E nei prossimi anni l'andazzo è previsto sugli stessi ritmi. Lo dice il bilancio preventivo del 2012 approvato all'inizio di agosto. Mentre la spesa per il personale dipendente (tolto quello a tempo determinato) dovrebbe diminuire di circa 2 milioni 560 mila euro, fermandosi a 131 milioni 970 mila euro, la spesa per le pensioni salirebbe invece a 106 milioni 850 mila euro. Il che significa che negli anni in cui il Pil pro capite degli italiani calava (dati Istat) del 6,5% e la vendita delle auto crollava ai livelli del 1983, la bolla previdenziale di Palazzo Madama si gonfiava del 29%. E continuerà a gonfiarsi fino a 109 milioni nel 2013 e quasi 112 nel 2014.
Colpa dei dipendenti del Senato brutti, cattivi e viziati? Ma per carità! Non ci permetteremmo mai di dirlo. Si tratta in larga misura di persone di prim'ordine, di professionisti bravissimi, di esperti che riescono spesso a supplire con la loro preparazione ai limiti di una classe politica che, dati alla mano, è drammaticamente inferiore perfino sotto il profilo scolastico a quella degli altri Paesi avanzati.
Ma i meccanismi che hanno portato alla situazione attuale sono diventati palesemente insostenibili. Basti ricordare che l'automatico rinnovo dei contratti interni, disdettato dalla maggioranza di centrosinistra nell'infuriare delle polemiche sui costi del «Palazzo» e subito ripristinato per quieto vivere dalla destra dopo le elezioni vinte nel 2008, ha fatto lievitare il peso del personale (stipendi e pensioni) fino al 43,31% dei costi del Senato. Assurdo.
Il guaio è, come dicevamo, che sono ancora in vigore, oltre al meccanismo del recupero triennale dell'inflazione, anche gli scatti di progressione automatici biennali. Per avere un'idea dei loro effetti, in quarant'anni lo stipendio annuo lordo di un «assistente parlamentare», il livello più basso, quello dei commessi, può crescere da 38.059 a 159.729 euro moltiplicandosi per 4,2 volte. Quello dei coadiutori da 46.678 a 192.446. Quello dei segretari da 56.766 a 255.549. Quello degli stenografi da 67.390 a 287.422. Ma il top della progressione spetta ai consiglieri parlamentari, la cui retribuzione può passare da 85.415 a 417.037 euro, lievitando di quasi cinque volte. E ci riferiamo alle buste paga del 2008. Che da allora, al netto dei tagli provvisori di Tremonti, sono lievitate ancora.
Sinceramente: è difendibile un meccanismo come questo? Questo pomeriggio, quando si ritroveranno all'assemblea convocata dalla Cgil per denunciare la minaccia che siano toccati quei meccanismi automatici di progressione degli stipendi, sarebbe un peccato se i dipendenti del Senato alzassero le barricate. E guai se lo facesse, per rastrellare consensi, qualcuno dei 14 (quattordici!) sindacati autonomi interni. Credono davvero che se si asserragliassero in cima a una gru o nel pozzo di una miniera per difendere i loro «diritti acquisiti» così gli italiani capirebbero?
Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
17 settembre 2012 | 07:52
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Re: Top vergognescion...
Polillo: “Ho una pensione di 20mila euro, ma faccio meno ferie dei metalmeccanici”
“Prendo circa 20mila euro lordi di pensione al mese, ma il massimo di ferie che ho fatto nella mia vita è di venticinque giorni consecutivi. Ora andate a leggervi il contratto dei metalmeccanici. Leggetevelo. Venite qui preparati”. Non smette mai di sorprendere il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, che durante il talk show politico “L’ultima parola”, su RaiDue, ha snocciolato alcune perle memorabili. “Lavoro da circa cinquant’anni e ho cominciato a diciotto anni, fatevi un po’ il conto” – esordisce, motivando la ragguardevole pensione che intasca – “Leggete però quante sono per contratto le vacanze attribuite alla categoria dei metalmeccanici. Un operaio con dieci anni di anzianità ha cinque settimane di ferie all’anno, quindici giorni di permessi retribuiti” – continua – “e totalizza due mesi di vacanze all’anno. Bisogna prendere atto che nel nostro Paese, negli anni passati, abbiamo giustamente avuto tutti quanti una vita più o meno allegra“. “Non la seguo” – commenta con incredulità il conduttore Gianluigi Paragone. “E beh, certo, non mi segue perchè dico cose sgradevoli” – replica, compiaciuto, Polillo. Ma non è finita: nel dibattito sulla crisi economica, il sottosegretario sfodera un’altra gemma: “Sull’economia reale abbiamo potuto fare poco, anche perchè siamo convinti che sull’economia reale qualsiasi governo può fare molto poco“. Inevitabili le reazioni di dissenso del pubblico e degli ospiti in studio. Particolarmente veemente è quella di Giulio Sapelli, economista e docente dell’Università degli Studi di Milano, che nel corso della trasmissione mostra sconforto e disapprovazione, gesticolando e scuotendo a più riprese la testa. “Sono sconcertato” – dichiara – ho capito bene cosa vuol dire perdere il senso di giustizia, le dichiarazioni di Polillo segnalano la decadenza morale di questo Paese“. La polemica si infiamma quando Sapelli critica duramente le scelte del governo tecnico e rivolgendosi al sottosegretario, dice: “Credevo che lei fosse un onorevole o senatore, perchè parla come un vecchio politico. Mi sembrava che lei fosse un doroteo”. Il match continua quando Polillo legge i dati relativi alle proiezioni di crescita previste dal Governo Monti per il 2014 e il 2015. Sapelli, con sorriso sardonico, lo interrompe e dice: “Quei numeri non vogliono dire nulla economicamente. Guardi, vuol proprio dire che tutto siete meno che un governo tecnico“. Gran finale con il sottosegretario all’Economia che chiede: “Visto che siete tutti scienziati qui dentro, mi date una ricetta per l’economia?
22 settembre 2012
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/ ... ci/205420/
“Prendo circa 20mila euro lordi di pensione al mese, ma il massimo di ferie che ho fatto nella mia vita è di venticinque giorni consecutivi. Ora andate a leggervi il contratto dei metalmeccanici. Leggetevelo. Venite qui preparati”. Non smette mai di sorprendere il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, che durante il talk show politico “L’ultima parola”, su RaiDue, ha snocciolato alcune perle memorabili. “Lavoro da circa cinquant’anni e ho cominciato a diciotto anni, fatevi un po’ il conto” – esordisce, motivando la ragguardevole pensione che intasca – “Leggete però quante sono per contratto le vacanze attribuite alla categoria dei metalmeccanici. Un operaio con dieci anni di anzianità ha cinque settimane di ferie all’anno, quindici giorni di permessi retribuiti” – continua – “e totalizza due mesi di vacanze all’anno. Bisogna prendere atto che nel nostro Paese, negli anni passati, abbiamo giustamente avuto tutti quanti una vita più o meno allegra“. “Non la seguo” – commenta con incredulità il conduttore Gianluigi Paragone. “E beh, certo, non mi segue perchè dico cose sgradevoli” – replica, compiaciuto, Polillo. Ma non è finita: nel dibattito sulla crisi economica, il sottosegretario sfodera un’altra gemma: “Sull’economia reale abbiamo potuto fare poco, anche perchè siamo convinti che sull’economia reale qualsiasi governo può fare molto poco“. Inevitabili le reazioni di dissenso del pubblico e degli ospiti in studio. Particolarmente veemente è quella di Giulio Sapelli, economista e docente dell’Università degli Studi di Milano, che nel corso della trasmissione mostra sconforto e disapprovazione, gesticolando e scuotendo a più riprese la testa. “Sono sconcertato” – dichiara – ho capito bene cosa vuol dire perdere il senso di giustizia, le dichiarazioni di Polillo segnalano la decadenza morale di questo Paese“. La polemica si infiamma quando Sapelli critica duramente le scelte del governo tecnico e rivolgendosi al sottosegretario, dice: “Credevo che lei fosse un onorevole o senatore, perchè parla come un vecchio politico. Mi sembrava che lei fosse un doroteo”. Il match continua quando Polillo legge i dati relativi alle proiezioni di crescita previste dal Governo Monti per il 2014 e il 2015. Sapelli, con sorriso sardonico, lo interrompe e dice: “Quei numeri non vogliono dire nulla economicamente. Guardi, vuol proprio dire che tutto siete meno che un governo tecnico“. Gran finale con il sottosegretario all’Economia che chiede: “Visto che siete tutti scienziati qui dentro, mi date una ricetta per l’economia?
22 settembre 2012
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/ ... ci/205420/
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- Iscritto il: 24/02/2012, 21:23
Re: Top vergognescion...
ladri di polli...puah!
Carlucci, la cresta sul taxidi Melania LacavallaL'onorevole dell'Udc cerca di farsi rimborsare dal Comune di cui è sindaco 149 euro per la tratta Fiumicino - Centro di Roma. Che ne costa 40. Beccata dall'opposizione, è stata costretta a restituire il maltolto
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... xi/2191721
Carlucci, la cresta sul taxidi Melania LacavallaL'onorevole dell'Udc cerca di farsi rimborsare dal Comune di cui è sindaco 149 euro per la tratta Fiumicino - Centro di Roma. Che ne costa 40. Beccata dall'opposizione, è stata costretta a restituire il maltolto
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... xi/2191721
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