Ddl lavoro: Camusso, il Paese non aveva bisogno di questa legge .
Il Governo Monti aveva annunciato che con la riforma del lavoro si sarebbe data una risposta alla precarietà che affligge i giovani, ma per il Segretario Generale della CGILl tutto questo “non è avvenuto”.
“Hanno molto parlato di equità e continuiamo a non vederla – ha spiegato Camusso oggi pomeriggio a Bologna – i lavoratori e i pensionati pagano il prezzo più alto” per questo i sindacati hanno deciso di manifestare il 2 giugno, iniziativa poi rimandata al 16 giugno in segno di rispetto e solidarietà con le popolazioni coinvolte dal terremoto.
Per il rilancio del Paese, sempre secondo Camusso, occorre che l’esecutivo trovi una soluzione su “fisco e lavoro, altrimenti questo paese continua a rimanere in zona recessione, senza prospettive di uscita dalla crisi”.
Prima del voto di fiducia al Senato, in mattinata la CGIL aveva organizzato a Roma, nei pressi del Senato, a piazza Vidoni, un presidio di protesta contro la decisione di ricorrere al voto di fiducia su un testo così importante e delicato.
“Dispiace – ha detto Danilo Barbi, segretario confederale della CGIL intervenendo al presidio – il fatto che il governo si sia quasi approfittato della situazione d’emergenza determinata anche dal terremoto in Emilia per chiedere la fiducia al Ddl lavoro.
Noi lanciamo un appello alle forze politiche e al Parlamento affinché si valuti attentamente cosa si sta facendo. E’ proprio così necessario andare avanti con questo disegno di legge?”.
“Ci sono buoni motivi per ripensarci – ha spiegato Barbi – perché oltre agli arretramenti evidenti che sono contenuti nel testo su cui è stata posta la fiducia (la parte sugli ammortizzatori sociali, ma non solo), si deve tenere conto che è cambiato tutto il contesto in cui questa legge si inserisce.
Da quando è partita la discussione a oggi, molte cose sono cambiate in Europa: l’asse Merkel-Sarkozy è sicuramente superato e ora si tratta di costruire delle alternative alle politiche europee fin qui scelte”.
“La crisi e la recessione che continuano e ora il dramma del terremoto – ha detto ancora Barbi – impongono una svolta, un profondo cambiamento delle politiche anche in vista del Consiglio d’Europa di fine giugno che dovrà prendere decisioni cruciali”.
“Per questo per noi è sbagliato proseguire sulla strada del Ddl lavoro – ha concluso Barbi – un testo che si prospetta come un corpo legislativo frutto di compromessi, un pasticcio inestricabile, un groviglio legislativo che non risolve alcuni problemi (anche se ci sono state novità positive) e peggiora la situazione in molti punti: non c’è una riduzione reale delle forme di precarietà e già questo rende inverosimile pensare all’apprendistato (su cui pure noi in teoria siamo d’accordo) come asse centrale dell’accesso al lavoro; ma anche sulle tutele dai licenziamenti illegittimi solo l’opposizione della CGIL ha permesso di non aprire la strada totalmente ai licenziamenti facili. In ogni caso è certo che questo provvedimento aprirà un contenzioso legale infinito e quello che è più grave è che permetterà (nel combinato disposto con le riforma delle pensioni) alle imprese di ricorrere a una valanga di espulsioni dai luoghi di lavoro. Avremo una moltiplicazione biblica degli esodati”
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19183