Già adesso si contendono il sipario 25 gruppi alla parlamentari fra Camera e Senato, figuriamoci domani, con il proporzionale sproporzionato che s’annuncia.UncleTom ha scritto:[b]PER LUCFIG
IL FORUM NON E' PROTETTO L'OVRA CANCELLA QUELLO CHE SI SCRIVE[/b]
Il risultato più probabile?
Una crisi di governo
Permanente. Ecco perché
COSTRUISCONO IL FUCILE
CHE LI IMPALLINERA’
MICHELE AINIS
Pagina 30 de L’Espresso del 4 giugno 2017
L’XI legislatura (1992-1994) è stata la più breve della storia repubblicana: 722 giorni, un record negativo.
Ma la prossima legislatura promette di fare meglio, pardon, peggio.
Quale maggioranza, quale governo, quale presidente del Consiglio dovrebbe garantirne la sopravvivenza?
Il partito più robusto è quello del non voto, giacchè l’astensionismo elettorale cresce a ogni elezione.
La truppa coraggiosa dei votanti continua a dividere per tre, assegnando un 30 per cento dei consensi al centrodestra, al Pd, ai 5 Stelle.
Dopo di che rimangono le frattaglie, centristi e centrini, ultradestra e postsinistre.
Dice: tanto verremo fuori con un governo Renzi-Berlusconi, la grande coalizione.
Grande?
I vari istituti di sondaggio attribuiscono a questa formula politica 326 seggi alla Camera, nel migliore dei casi; una decina in più rispetto al minimo sindacale.
Arduo governare quando una manciata di franchi tiratori ti tiene sotto tiro.
Dovrebbero pensarci fin da adesso i nostri beneamati leader ma loro no, sono troppo impegnati a costruire il fucile da cui verranno impallinati.
La legge elettorale, anche se fin qui le leggi sono una girandola come i modelli e stracciati dai partiti : Mattarellum, Provinciellum, Rosatellum, infine il Tedeschellum.
D’altronde l’impresa è da titani, si tratta pur sempre di rimpiazzare quel monumento normativo dell’Italicum, l’unica legge elettorale al mondo gettata nel cestino dei rifiuti prima ancora di essere applicata.
Nei primi anni Novanta c’erano le stragi di mafia al sud, un vento separatista al nord.
Tangentopoli dovunque.
Quella volta fu omicidio: la legislatura s’interruppe perché una nuova classe dirigente aveva preso il posto della vecchia, dopo i suoi fallimenti.
Questa volta si tratta di suicidio.
I leader politici hanno ormai deciso lo scioglimento anticipato, benché lo Stato rischi l’esercizio provvisorio del bilancio, benché il Parlamento prossimo rischi di diventare un Vietnam.
CONTINUA
Sicchè il finale di partita è già scritto negli Annali: si voterà presto, si rivoterà prestissimo.
Salvo miracoli ( in Italia non si può sapere ), la XVIII legislatura durerà quanto un battito di ciglia,
e ci lascerà una sola lacrima: la riforma della riforma elettorale.
Nel frattempo sperimenteremo una crisi di governo permanente, con Palazzo Chigi popolato dai fantasmi.
Poco male, osserva tuttavia qualcuno.
Dopotutto è già successo in Belgio, senza governo per 541 giorni, dopo le elezioni del 2010; e l’economia non ne risenti per nulla, idem in Spagna, con due elezioninell’arco di un semestre, fra il 2015 e il 2016.
Risultato: crescita del 3,2 per cento, tre volte l’Italia.
Insomma si profila uno spettacolo inedito, una prima assoluta.
Ma non è detto che andrà in onda una tragedia; forse sarà una commedia all’italiana.
Un paio di vantaggi, d’altronde, sono chiari fin da adesso.
Per gli elettori, specie per i più dubbiosi, quelli che si macerano nel dubbio della scelta: fine del dilemma , con un’elezione al mese potranno alternare i loro voti.
E per le casse dell’erario, perennemente esangui come una fanciulla baciata dal vampiro: legislatura breve, niente vitalizi, Amen.